Cresce l’attenzione nelle Langhe attorno alla Nas-Cëtta del Comune di Novello, che nel 2020 festeggia i 10 anni della Doc. In mattinata, i titolari delle 11 cantine aderenti all’Associazione Produttori di Nas-Cëtta del Comune di Novello si sono dati appuntamento digitale su Zoom, confermando l’intenzione di dare nuovo slancio al vino bianco prodotto nella terra del Barolo.
È corretto parlare per certi versi di una produzione eroica – ha sottolineato Valter Fissore, presidente dell’Associazione – dal momento che il vitigno Nas-Cëtta, noto anche come Nascetta, era praticamente sparito dal Comune di Novello, proprio per far spazio ai vigneti del Barolo, molto più redditizi”.
Tredici ettari complessivi per questo autoctono piemontese ‘accerchiato’ dal Nebbiolo, per una produzione complessiva di 80 mila bottiglie all’anno, ottenute con una resa di 90 quintali per ettaro. La chiave di lettura per il futuro? È già dettata.
Vogliamo proporre la nostra Nas-Cëtta del Comune di Novello come vino bianco da lungo affinamento – ha precisato Fissore – dal momento che più invecchia, più diventa buono, assumendo tratti che lo rendono assimilabile al Riesling”.
È stato proprio l’assaggio di una vecchia bottiglia prodotta a livello artigianale, a convincere un primo nucleo di vignaioli a fondare l’Associazione Produttori di Nas-Cëtta del Comune di Novello, nel 2014.
“Era il 1990 – ha ricordato Valter Fissore – quando assaggiammo un vino del 1983: un passito di Nas-Cëtta artigianale, che presentava molte somiglianze con il Sautern. Oggi abbiamo la consapevolezza di quanto sia duttile e versatile questo vitigno e intendiamo promuoverlo anche grazie alla nuova cantina comunale (nella foto sopra) dove attendiamo tutti gli appassionati”.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.