VERONA – Verticale orizzontale. Questa la corretta definizione della degustazione organizzata dal Consorzio di Tutela Vini Montefalco per WineMag.it, a Vinitaly 2019. L’assaggio ha previsto diverse annate di Sagrantino di Montefalco dei produttori che meglio hanno rappresentato la Denominazione umbra, negli ultimi 20 anni.
Un tasting che giunge a pochi mesi dall’Anteprima Sagrantino 2015, andata in scena a Montefalco a metà febbraio e raccontata qui da WineMag. Ecco come è andata invece a Vinitaly: in assaggio 14 campioni di 6 annate.
Sagrantino di Montefalco 2001, Rocca di Fabbri: 94/100
Colore granato. Vino sui terziari, frutto rosso ancora presente, note di miele ma anche di cuoio. Macchia mediterranea, spezia. Buccia d’arancia. In bocca in perfetto stato di grazia. Freschezza e salinità che, unite al frutto rosso e ai tannini dolci, rendono il sorso pieno, agevole e piacevole.
Sagrantino di Montefalco 2005, Perticaia: 89/100
Rosso tendente al granato. Naso con risvolti “selvatici”, poi frutto tendente al sotto spirito, balsamicità. Tannino che si fa sentire in chiusura, asciugando il sorso, prima di una chiara salinità. La percezione alcolica fa da bilancia tra sensazioni morbide e dure, riequilibrando il sorso in maniera decisiva.
Sagrantino di Montefalco 2005, Di Filippo: 86/100
Rosso tendente al granato. Naso “animale”, tocco brettato al limite della piacevolezza, che aggiunge complessità al naso. Non mancano risvolti ossidativi, richiamati anche da sentori di miele. Più semplice al palato, con tannino che ancora una volta si fa sentire in chiusura, sotto forma di una nota amaricante.
Sagrantino di Montefalco 2007 “Exubera”, Terre de La Custodia: 83/100
Rosso rubino impenetrabile. Frutto rosso e forte percezione di legno e alcol. Anche in bocca il sorso è condizionato da un tannino piuttosto duro.
Sagrantino di Montefalco 2008, Antonelli: 90/100
Rosso rubino luminoso. Primo naso di matrice salina, che si unisce al frutto rosso tipico del vitigno e alla spezia. Non mancano ricordi d’agrumi, d’arancia candita. In bocca grande equilibrio, con tannini piuttosto dolci che mostrano al contempo margini di positiva evoluzione. La buona componente alcolica, ben integrata, arrotonda il sorso e lo rende piacevole, su note di frutti di bosco e agrumi.
Sagrantino di Montefalco 2008 “Colle del Saraceno”, Az. Agraria Francesco Botti: 85/100
Naso non esplosivo, tra risvolti “animali” e fruttati maturi. In bocca ingresso caldo, su frutto maturo già avvertito al naso. Poi il tannino, che chiude assieme a un accenno salino. Vino semplice, tutto sommato di facile beva.
Sagrantino di Montefalco 2008, Scacciadiavoli: 92/100
Rosso rubino carico. Naso di frutta rossa, ma anche di mela rossa. Con l’ossigenazione il vino guadagna in balsamicità, oltre a sfoderare una vena erbacea e un leggero fumè.
Molto bene al palato, di gran consistenza: torna il frutto, di una maturità precisa, assieme a un’ottima freschezza e a una preziosa vena salina, che chiama il sorso successivo. Tannini di cacao.
Sagrantino di Montefalco 2008 “Carapace”, Tenute Lunelli (Magnum): 90/100
Rosso rubino tendente al granato. Naso su terziari (cuoio) e frutto (rosso) che vira verso la piena maturità. Accenni balsamici in centro bocca e in chiusura che, assieme al tannino, conferiscono austerità al sorso. Alcolicità e frutto, che anche al palato si conferma più che maturo, rendono la beva snella ma non banale.
Sagrantino di Montefalco 2008 “Colle Grimaldesco”, Tabarrini: 94/100
Rosso rubino tendente al granato. Naso tipicissimo che si divide tra frutto preciso, terziari di brace e cuoio, speziatura, oltre a vaghi accenni d’agrume, mentuccia e talco.
In bocca si conferma un gran vino, giocato sulla freschezza. Il tannino è ordinato e di prospettiva e fa capolino in seguito a un ingresso precisissimo, sul frutto rosso e sull’agrume. Lungo sulla freschezza e su una piacevole salinità.
Sagrantino di Montefalco Docg 2009 “Ugolino”, Terre de Trinci: 78/100
Scarsa pulizia e precisione, volatile, note ematiche sgarbate. In bocca tannino e alcol, slegati.
Sagrantino di Montefalco 2009, Colle Ciocco: 86/100
Rosso rubino. Naso sul frutto, più che altro, con richiami leggeri balsamici. In bocca corrispondente, semplice, fresco beverino.
Sagrantino di Montefalco 2009, Romanelli: 94/100
Rosso rubino. Altro naso tipicissimo, giocato sull’eleganza dell’essenzialità: frutto rosso di gran precisione, agrume, accenni balsamici e speziati. In bocca corrispondenza totale. Il tannino si rivela giustamente dolce e integrato nel suo gioco con il frutto polposo, anche se ha margini di ulteriore evoluzione. Preziosissima chiusura salina, che chiama il sorso successivo.
Sagrantino di Montefalco 2009 “Bartoloni”, Le Cimate: 82/100
Rubino carico, impenetrabile. Naso piuttosto verde, che copre la vena fruttata. In bocca un altro vino: morbido, tendenzialmente giocato sulla semplicità della beva. Non manca la freschezza, su cui chiude il sorso.
Sagrantino di Montefalco 2010, Goretti: 85/100
Colore rubino mediamente trasparente. Naso che si divide tra sentori terziari (caramella mou, brace), fruttati, floreali e minerali, salini. In bocca dimostra un’ottima bevibilità, cui manca però un po’ di spalla acida. Vino semplice, immediato. Da bere oggi.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.