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Nasce il Club dei Ceos del vino: protagonisti 27 Ceo di Italia, Francia, Spagna e Germania

È nato ufficialmente il Club dei Ceos. Sviluppato a partire da un’idea di Domenico Zonin (vicepresidente del Comité Vins, consigliere UIV e presidente del gruppo Zonin 1821), si è riunito per la prima volta a Barcellona l’8 ottobre scorso, ospitato dall’imprenditore Miguel A. Torres (Familia Torres), e ha visto la partecipazione di ventisette Ceo di alcune fra le maggiori aziende vitivinicole di Italia, Francia, Spagna e Germania.

Il Club, istituito dal CEEV (Comité Européen des Entreprises Vins), rappresenta una nuova opportunità d’incontro per i protagonisti della viticoltura europea e di dialogo tra politica e business per discutere e trattare alcuni temi caldi del settore, quali: sostenibilità, rapporto tra vino e salute, consumo responsabile, campagne anti-alcol, dazi USA e accordi di libero scambio. Il vertice avrà cadenza annuale e il prossimo sarà in Portogallo nel 2020.

Il CEEV rappresenta le aziende vinicole del settore e del commercio nell’Unione europea: vini fermi, vini aromatizzati, spumanti, vini liquorosi e altri prodotti vitivinicoli. Riunisce 23 grandi gruppi, che producono e commercializzano la stragrande maggioranza dei vini europei, con e senza indicazione geografica, e rappresentano oltre il 90% delle esportazioni europee di vino.

“Il primo esperimento è ben riuscito – commenta Domenico Zonin – e sono stati analizzati argomenti al centro dell’agenda del CEEV a Bruxelles. Un fatto molto positivo perché, in tal modo, l’attività di lobby del Comité Vins si arricchisce del punto di vista diretto degli amministratori delle stesse imprese, i quali, a loro volta, avvicinano le proprie sensibilità alle problematiche in discussione sui tavoli politici dell’Unione Europea”.

“La necessità di risolvere problemi che vanno al di là e che stanno al di sopra degli aspetti legati alla rispettiva competitività sui mercati ci ha fatto sentire sempre più come passeggeri di una stessa nave”, conclude Zonin.

“Siamo agli inizi di un percorso – aggiunge Lamberto Frescobaldi, presidente della Frescobaldi e vicepresidente vicario di UIV – e dobbiamo affinare le posizioni, dialogando a fondo su diversi aspetti come, ad esempio, l’esigenza di distinguere vino e alcol per fornire ai consumatori informazioni chiare e precise”.

Durante questa prima riunione si è notata una grande capacità di guardare oltre il semplice recinto aziendale e di considerare il mercato nella sua complessità, come è accaduto discutendo dei dazi negli Stati Uniti, nei confronti dei quali, nonostante il diverso trattamento subito dall’Italia rispetto agli altri Paesi europei, la necessità di condividere una strategia comune ha prevalso su egoismi o rivalse nazionali. Uno spirito europeo non scontato e che ha fatto molto bene al clima generale del confronto”, conclude Frescobaldi.

“È stata una delle prime volte in cui questi argomenti – chiosa Sandro Sartor, presidente della Ruffino e vicepresidente UIV – come quelli del rapporto tra vino e salute, del consumo responsabile e della battaglia nei confronti delle campagne anti-alcol, sono stati messi al centro della discussione, nella consapevolezza, da parte dei grandi manager del vino europeo, che quella che si sta preparando sia una battaglia importante per il futuro dello stesso mercato vinicolo”.

“Continuano ad arrivare attacchi al mondo del vino perché il comparto non ha ancora sbrogliato la matassa relativa all’etichettatura – continua Sartor – e questa è una situazione che dovremo affrontare con determinazione lungo un percorso dove ancora i diversi Paesi non viaggiano alla stessa velocità. Per questo motivo, quelli più coraggiosi, come l’Italia, devono tracciare e anticipare la strada, facendosi avanti e mostrandosi proattivi rispetto a questo problema”.

Alla riunione è intervenuto anche Ignacio Sanchez Recarte (segretario generale del CEEV), che ha ascoltato i Ceo rispetto alla necessità di risolvere i problemi di funzionamento del sistema OCM promozione e ha raccolto i loro contributi rispetto al bisogno di coniugare azioni contro il cambiamento climatico per lo sviluppo di un sistema produttivo sostenibile, coniugato ad un’adeguata strategia di comunicazione.

È un grande onore per me ospitare il primo incontro del Club dei CEO CEEV – ha evidenziato Miguel A. Torres, presidente dell’azienda vinicola Familia Torres -. Credo profondamente nella collaborazione tra pari come il modo migliore per garantire la sostenibilità e la continuità del nostro settore, soprattutto considerando le sfide che ci attendono nei prossimi anni”.

Hanno preso parte al vertice anche Daniele Simoni (AD di Schenk Italian Wineries), Alessandro Botter (presidente di Botter Spa), Federico Terenzi (presidente di Cantina Terenzi e presidente AGIVI) e Luigi Bersano (direttore commerciale del gruppo Mondo del Vino).

“Con questa riunione – ha sottolineato Daniele Simoni – siamo riusciti a dimostrare che il mondo del vino europeo è unito, condivide senza individualismi le problematiche ed è in grado di cercare in modo unanime soluzioni avendo idee ben chiare rispetto alle sfide del futuro”.

LA LISTA COMPLETA DEI PARTECIPANTI

FRANCIA

  • Mr Jean-Marie Barillère, Moët & Chandon, Director of Champagne activities (and CEEV President)
  • Mr Gérard Bertrand, Vins Gérard Bertrand, President Director General
  • Mr Michel Chapoutier, M. Chapoutier SA, President Director General
  • Mrs Miren de Lorgeril, Lorgeril, President
  • Mr Paul François Vranken, Vranken-Pommery, CEO

GERMANIA

  • Mrs Kathy Féron, Jacques’ Wein-Dept, CEO
  • Mr Nikolaus Graf von Plettenberg, Sektmanufaktur Schloss VAUX AG, CEO
  • Mr Christof Queisser, Rotkäppchen-Mumm, CEO

ITALIA

  • Mr Luigi Bersano, MGM Mondo del Vino srl, Export Sales Manager
  • Mr Sandro Boscaini, Masi Agricola spa, Chairman
  • Mr Alessandro Botter, Botter spa, President
  • Mr Lamberto Frescobaldi, Marchesi Frescobaldi, Chairman
  • Mr Piero Mastroberardino, Mastroberardino, President/CEO
  • Mr Sandro Sartor, Ruffino srl, President
  • Mr Daniele Simoni, Schenk Italia Wineries, CEO
  • Mr Federico Terenzi, Terenzi, Owner
  • Mr Domenico Zonin, Casa Vinicola Zonin, President (and CEEV Vice-President)

PORTOGALLO

  • Mr Renato Berardo, Bacalhôa, President
  • Mr Eduardo Medeiro, Bacalhôa, Vice-President
  • Mr Martim Guedes, Aveleda, Co-CEO
  • Mr Antonio Soares-Franco, José Maria da Fonseca Vinhos SA, President/CEO
  • Mr Francisco Valadares Souto, Sogrape Vinhos SA, Vice-President
  • Mr John Symington, Symington Family Estates Vinhos SA, Chairman

SPAGNA

  • Mr Ramon Raventós, Codorníu SA, CEO
  • Mr Emilio Restoy, Zamora Company, CEO
  • Mr Javier Suqué, Perelada & Chivite, CEO
  • Mr Miguel A. Torres, Miguel Torres, President and CEEV Board Member
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Il Comité Européen des Entreprises Vins in Sicilia con Uiv. Nasce il “club dei CEOs”

“L’Italia, per due giorni, è diventata la capitale europea del vino”. Antonio Rallo, presidente di Unione Italiana Vini (Uiv), ha accolto con queste parole il ritorno in Italia del Comité Européen des Entreprises Vins (Ceev), l’organismo che raccoglie le associazioni dei produttori vitivinicoli comunitari. L’obiettivo del Ceev, che raccoglie 23 organizzazioni in rappresentanza di migliaia di imprese, capaci di esprimere oltre il 90% dell’export europeo di vino, è quello di organizzare la propria Assemblea Generale proprio nel Belpaese. “Una testimonianza concreta del ruolo e del peso che l’Italia attraverso l’Unione Italiana Vini – commenta ancora Rallo – conquistato nel comparto tra i Paesi membri”. E proprio in occasione dell’Assemblea Generale del Comité Européen des Entreprises Vins, organizzata in Sicilia il 20 e 21 giugno presso le aziende Donnafugata (Marsala) e Planeta (Sambuca), Rallo è intervenuto in merito della riforma organizzativo-statutaria, sollecitando a nome dell’Unione Italiana Vini “una presenza più forte delle imprese nella gestione politica del Comité Vins”. Come? “Con l’istituzione di un ‘club dei CEOs’ di alcune grandi imprese produttrici europee – ha evidenziato il presidente Uiv – che affianchino, con potere consultivo, l’azione del Presidente, del Segretario Generale e del Board”. Una proposta già avanzata da Domenico Zonin durante la sua presidenza, che ha incontrato subito il consenso di tutte le altre associazioni nazionali. “Perché rappresenta una modalità innovativa di dialogo diretto fra Ceev e soci – ha commentato Rallo – valorizzando la testimonianza diretta degli imprenditori che operano quotidianamente sui mercati internazionali. La nostra posizione punta a configurare un’associazione più inclusiva capace di rappresentare verso le Istituzioni in modo efficace, dinamico e moderno, tutte le imprese della filiera, private e cooperative, riproponendo la formula vincente sperimentata in questi anni all’interno di Unione Italiana Vini”.

L’ASSEMBLEA IN SICILIA
Due le tematiche prioritarie trattate durante i lavori, che decideranno le sorti del comparto per i prossimi anni: il nuovo assetto normativo che regolerà la vitivinicoltura europea dopo la conclusione della Pac nel 2020 e la riforma organizzativo-statutaria  che dovrà tenere conto della nuova geografia di rappresentanza espressa dalle associazioni nazionali dei produttori e della moderna realtà produttiva e di mercato della vitivinicoltura europea. “È urgente elaborare una proposta politica che privilegi la competitività del nostro settore per arrivare in tempo alla scadenza del 2020 – dichiara ancora Antonio Rallo, nella foto – favorendo un orientamento che assicuri la specificità normativa sul vino non solo legata al budget finanziario, ma anche alla gestione e protezione delle DO e delle IG, oltre che all’etichettatura. L’impegno di Unione Italiana Vini, al fianco di Comité Vins, si muoverà per impedire che la specificità normativa del vino si ‘smarrisca’ nella più ampia regolamentazione agroalimentare, come vorrebbero le istituzioni europee, e per sollecitare una revisione al rialzo del budget previsto per il settore. Non possiamo e non vogliamo che il vino europeo rischi di perdere la propria leadership – spiega sempre Rallo – danneggiando pesantemente un comparto che, all’interno della relativa dinamica economico-produttiva, interpreta valori sociali occupazionali e di sostenibilità dei territori estremamente importanti, contribuisce alla conservazione delle tradizioni e alla valorizzazione delle identità culturali”.

Oltre ai vertici del Ceev, rappresentati dal presidente Jean-Marie Barillère (presidente Union des Maisons de Champagne e direttore delle attività champagne di Moët & Chandon), dal vicepresidente Domenico Zonin e dal segretario generale Ignazio Sanchez Recarte, erano presenti all’Assemblea numerosi esponenti del comparto vitivinicolo nazionale (Frescobaldi, Ruffino, Zonin, Tasca d’Almerita oltre ovviamente a Donnafugata e Planeta) ed europeo (Miguel Torres s.a. – Spagna, Dao Sul e Sogrape Vinhos s.a. – Portogallo, Pernod Ricard – Francia). Significativa anche la presenza delle Istituzioni italiane con Andrea Olivero, vice ministro delle Politiche agricola alimentari e forestali; Felice Assenza, direttore generale delle politiche internazionali del Mipaaf; Antonello Cracolici, assessore all’Agricoltura della Regione Sicilia; Alberto Di Girolamo, sindaco di Marsala.

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