Categorie
Vini al supermercato

Chiaretto Doc, Valtenesi Civielle

(3,5 / 5) E’ la curiosità di degustare un altro prodotto bresciano, dopo l’ottima esperienza con il Lugana Valtenesi, che mi ha spinto all’acquisto di un altro vino della stessa cantina: il Chiaretto Valtenesi (Civielle – Cantine della Valtenesi e del Lugana, Moniga del Garda). Si tratta dunque questa volta di un rosato, che come il Lugana sa catturare l’attenzione sugli scaffali del supermercato per il suo colore: un rosso tenue eppure luminoso, che ricorda quello di un petalo di rosa. L’annata che prendiamo in considerazione è la 2014. Il Chiaretto Doc Valtenesi è ottenuto dal blend di Groppello, Marzemino, Sangiovese e Barbera, uvaggi che nella zona del Lago di Garda hanno trovato terreno fertile dove sviluppare caratteristiche uniche rispetto al resto del panorama enologico nazionale, grazie alla conformazione morenica delle colline su cui crescono i vigneti e a un miocroclima ideale. Risulta così al naso un bouquet primaverile ed equilibrato, con punte vinose (tutt’altro che fastidiose o insistenti) certamente conferite dall’utlizzo del Barbera. Interessanti le note di fragola, chiaramente percepibili sia al naso sia, successivamente, al palato. Evidenti anche le note profumate di piccoli frutti a bacca rossa. Al palato, il Chiaretto Valtenesi è ancora più complesso e riserva la sorpresa di un finale carico, lungo, reso ancora più caratteristico dai sentori di lime e bucce d’uva, oltre che dall’apporto immancabile e distinto del Sangiovese.

Perfetto l’abbinamento con piatti di pesce di lago e di mare, verdure, antipasti e carni bianche: piatti leggeri, insomma, estivi. Non a caso, dunque, il Chiaretto fu uno dei primi vini a ottenere in Italia la Denominazione di Origine Controllata, già nel luglio 1967. Un vino che affonda le sue radici nel territorio lacustre della provincia di Brescia, la cui tecnica di vinificazione fu messa nero su bianco già nell’Ottocento dal senatore veneziano Pompeo Molmenti, residente a Moniga del Garda. E’ la cosiddetta tecnica della ‘levata di cappello’, che consiste nel separare – a poche ore dalla soffice pigiatura delle uve – il mosto dalle bucce. Si tratta di un’operazione molto complessa e che richiede grande esperienza da parte dei vinificatori locali, in quanto la scelta del momento esatto per dividere mosto e bucce determina la corretta colorazione del vino e la tenuta stessa del colore del miglior Chiaretto, una volta imbottigliato. Tecnica che conoscono bene gli 80 soci della Valtenesi, che tengono alta anche nella grande distribuzione italiana, la bandiera dei vini di qualità.

Prezzo pieno: 6,99 euro
Acquistato presso: Il Gigante

Categorie
Vini al supermercato

Lugana Doc 2014 – Cantine della Valtenesi e del Lugana (Civielle)

(3,5 / 5) Molto più di un bianco. In sistesi estrema, è questa la frase che meglio rappresenta il Lugana Doc di Civielle, Cantine della Valtènesi e della Lugana di Moniga del Garda, in provincia di Brescia. Un vino sontuoso, in grado di reggere il confronto – nonostante il buon prezzo: poco più di  6 euro, ben spesi – con vini ben più “blasonati” o di cantine storiche come la veronese Sartori, anch’essa produttrice di un buon Lugana. Come recita il ‘claim’ di vinialsupermercato.it, il nostro compito è quello di guidare i clienti dei supermercati nell’acquisto di vini buoni e (possibilmente) anche a buon prezzo. Dunque, a volte, occorre sbilanciarsi. Se insomma foste alla ricerca di un buon Lugana, con quello di Civielle fareste certamente una scelta più che appagante. E vi spieghiamo il perché, con i dettagli di questa produzione derivante dal vitigno Turbiana, noto anche come Trebbiano di Lugana o Trebbiano di Soave. Nel calice, il Lugana Doc di Cantine della Valtenesi si presenta di un colore verdolino sgargiante. Al naso inizia subito a catturare l’attenzione con sentori caratteristici di legno, uniti a note aromatiche di salvia e semi di finocchio. In bocca questa Lugana è inizialmente fresca e minerale, ma tende a diventare corposa avvicinandosi al finale, che pare quasi speziato. Le note legnose e quelli tendenti alla liquirizia sono percepibili anche dai palati meno esperti. Ed è una vera e propria eccezione, in quanto la bottiglia in questione è di un Lugana base, vino che a differenza delle versioni “Superiore” e “Riserva” non subisce alcun affinamento. Anzi, trattasi di un vino d’annata, da bere giovane, possibilmente nell’arco dello stesso anno indicato sull’etichetta. La qualità di questo assaggio, lascia tuttavia presagire la possibilità di invecchiare la Lugana base Civielle almeno per altri 6 mesi, con gli stessi ottimi risultati. Caratteristiche, queste, che vengono conferite direttamente dai particolari terreni argillosi presenti nella zona di produzione, quella meridionale dello splendido Lago di Garda, a cavallo tra le province di Brescia e Verona e delle regioni Lombardia e Veneto.

Tirando le somme, Lugana Doc di Cantine della Valtenesi e del Lugana è un’ottima scoperta. L’abbinamento, letteralmente perfetto, è con piatti di pesce di lago o di mare. Ma provatelo anche con delle pennette al salmone, impreziosendo il tutto con pomodorini freschi, un filo di panna, erba cipollina e un buon olio steso a crudo. Sarà un successo assicurato. Un grande prodotto reperibile tra gli scaffali del supermercato. E del resto non poteva che essere così, per una cantina fondata nel 1920 dal grande Nino Negri, che oggi ha saputo mantenersi al passo coi tempi, investendo peraltro nel rispetto dell’ambiente, con la produzione di vini biologici.

Prezzo pieno: 7,99 euro
Acquistato presso: Il Gigante

Exit mobile version