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Campi Flegrei, 30 anni Dop e formazione: arrivano i corsi Wset


La celebrazione dei 30 anni della Dop Campi Flegrei e l’annuncio del primo polo didattico dedicato al vino in Campania: due momenti chiave per la valorizzazione del patrimonio enologico e culturale dei Campi Flegrei. Eventi e iniziative che consolidano l’importanza di questo territorio come centro nevralgico per il vino e l’enoturismo in Campania. Con uno sguardo al futuro, tra formazione e innovazione.

I 30 ANNI DELLA DOP CAMPI FLEGREI A BACOLI

Il 23 novembre 2024, la Sala Ostrichina del Parco Vanvitelliano del Fusaro a Bacoli (Napoli) ospiterà il convegno “Dalla viticoltura eroica alla città del vino”. Un evento organizzato dal Consorzio di Tutela dei Vini dei Campi Flegrei e Ischia. L’appuntamento celebra i trent’anni del riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta (Dop) per i vini dei Campi Flegrei, evidenziando il ruolo fondamentale di Bacoli, recentemente entrata a far parte dell’Associazione Nazionale Città del Vino.

Un passo definito dal presidente del Consorzio, Michele Farro, come «un traguardo che valorizza il patrimonio vinicolo e culturale del territorio, rafforzandone la visibilità a livello nazionale e internazionale». Tra i relatori figurano personalità di spicco del mondo accademico, istituzionale e dell’agricoltura. Daniele Marrama, docente dell’Università Federico II di Napoli, sottolinea come l’adesione di Bacoli all’Associazione nazionale Città del Vino rappresenti un’opportunità per lo sviluppo di un turismo sostenibile, capace di integrare vino, tradizioni e ospitalità. La giornata si concluderà con una degustazione guidata dei vini del Consorzio, abbinata alle eccellenze gastronomiche locali curate dallo chef Michele Grande del ristorante La Bifora.

INNOVAZIONE E FORMAZIONE IN CAMPANIA CON CANTINE ASTRONI

Oltre alle celebrazioni per i 30 anni della Dop, i Campi Flegrei si preparano a ospitare il primo polo didattico del vino in Campania. Cantine Astroni ospiterà infatti i corsi del prestigioso Wset (Wine & Spirit Education Trust), con livelli 2 e 3 dedicati alla conoscenza approfondita dei vini e delle tecniche di degustazione. Un’iniziativa che dimostra il dinamismo dei Campi Flegrei, territorio che non si limita a custodire la tradizione vitivinicola locale, ma si proietta verso il futuro. Con il trentennale della Dop e l’avvio di un polo didattico unico in Campania, l’area si conferma punto di riferimento per il mondo del vino e per l’enoturismo in Campania.

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Abruzzo, produttori in piazza per la «catastrofe peronospora»?


I produttori di vino dell’Abruzzo si dicono pronti a «scendere in piazza» e a «riconsegnare le tessere elettorali» per via della «catastrofe peronospora» registrata in occasione della vendemmia 2023. Al loro fianco
gli attori della filiera produttiva del mondo del vino abruzzese, che oggi si sono riuniti a Pescara per lanciare «l’ennesimo appello al mondo politico con la speranza di ricevere finalmente risposte concrete alla gravissima situazione causata dalle abbondantissime precipitazioni  dei mesi di aprile e maggio». Piogge che, in alcune aree, hanno superato anche i 200 mm/mese: «Circa il triplo della media del periodo, con conseguenze catastrofiche dal punto di vista produttivo» per l’Abruzzo vitivinicolo, comparto che conta più di 15 mila aziende per 32.500 ettari vitati.

«Siamo tutti d’accordo nel dire che questo è davvero l’ultimo appello che il mondo vitivinicolo abruzzese rivolge alla classe politica della Regione Abruzzo, di qualsiasi “colore” essa sia», avvertono all’unisono Assoenologi, Associazione Città del Vino, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Confcooperative, Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, Copagri, D.A.Q. vino, Legacoop, Liberi Agricoltori e Movimento Turismo del Vino. «A vendemmia ormai conclusa – continua la filiera del vino abruzzese – possiamo confermare, con assoluta certezza, un calo medio della produzione di uve di circa il 70%. Un dramma che interessa in maniera diffusa e più o meno omogenea tutte le aziende vitivinicole delle quattro provincie».

VENDEMMIA 2023: 380 MILIONI DI DANNI DELLA PERONOSPORA DA IN ABRUZZO

«Dopo mesi di proclami, promesse e false aspettative – continuano le varie sigle – la classe politica e dirigente della Regione Abruzzo ad oggi non è in grado di dare risposte chiare a sostegno del settore. Per questo saremo costretti a scendere in piazza. Tutti noi in questi mesi abbiamo avanzato specifiche richieste a supporto del mondo produttivo e fornito indicazioni operative in merito all’emergenza peronospora, ma a nulla sono serviti. Siamo pronti anche a riconsegnare le tessere elettorali». Le risorse sin ora erogate vengono giudicate «scarsissime e assolutamente insufficienti per affrontare la difficile situazione del momento».

Nel dettaglio, le perdite vengono calcolate in circa di 2,7 milioni di quintali di uva, pari a circa 2 milioni di ettolitri di vino, che in termini di imbottigliato equivalgono a circa 260 milioni di pezzi. «Se dovessimo fare una stima del mancato reddito delle aziende – chiosa il gruppo pronto a scendere in piazza – possiamo indicare in circa 108 milioni di euro la perdita sulle uve, 130 milioni sullo sfuso e 520 milioni circa sull’imbottigliato. Una stima prudenziale induce a ritenere che la filiera vitivinicola della regione Abruzzo subirà un danno economico non inferiore ai 380 milioni di euro».

LE TRE CONDIZIONI DEI PRODUTTORI ABRUZZESI

In occasione della riunione di Pescara sono stati condivisi tre punti principali «sui quali si potrebbe e dovrebbe intervenire in maniera più che tempestiva». «Sospensione pagamento dei mutui e finanziamenti in essere (conto capitale e interessi) per almeno due anni – elenca la filiera del vino abruzzese – senza porre in primis le “garanzie bancarie” (come è stato fatto durante l’emergenza COVID) che renderebbero automaticamente le aziende richiedenti inaffidabili di fronte alle banche, per almeno 24 mesi, quindi inabili a qualsiasi tipologia di nuovi finanziamenti; sospensione e/o riduzione dei contributi INPS; azzeramento dei tassi d’interesse per finanziamenti acquisto scorte a reintegro con un’istruttoria semplificata e che non tenga conto dei finanziamenti già in essere».

Nei primi due casi, la competenza spetterebbe al governo, mentre, nel terzo, il ruolo della regione risulta fondamentale. «Ci auguriamo che quest’ultima sia portavoce degli interessi del mondo vitivinicolo abruzzese anche su tavoli nazionali – conclude il gruppo -. Tutta la filiera produttiva vuole fare questo ultimo appello, prima di procedere con le manifestazioni di piazza alla presenza di centinaia di migliaia di produttori stremati dalla difficilissima situazione e che, se non adeguatamente aiutati e supportati, rischiano di vedere vanificare decenni di duro lavoro».

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«Benennidos»: a Sennori (Sassari) una bottiglia di vino rosso ai nuovi nati 2023

Una bottiglia di vino rosso Isola dei Nuraghi Igt ai nuovi nati del 2023 a Sennori, comune di 7.300 abitanti della provincia di Sassari, nel Nord della Sardegna, affacciato sulla sul Golfo dell’Asinara. È l’iniziativa promossa dalla locale amministrazione comunale, che ha deciso di aderire con una precisa delibera all’idea lanciata da una cantina locale, con il patrocinio dell’Associazione nazionale Città del Vino.

Sull’etichetta della bottiglia omaggio c’è la scritta “Benennidos“, ovvero “Benvenuti”, insieme a un’immagine realizzata dall’artista sassarese Angelo Maggi. Sul retro, lo spazio in cui scrivere il nome del nuovo nato, la data di nascita e la firma del sindaco. Il tutto «per omaggiare il lieto evento della tua nascita, momento intriso di emozioni forti, complessità individuali e relazionali e grandi cambiamenti».

Il vino Isola dei Nuraghi Igt donato ai nuovi nati 2023 può invecchiare (anzi, «evolversi»), secondo le stime della cantina produttrice, per 18 anni: «Il neonato di oggi potrà brindare alla maggiore età con una bottiglia a lui dedicata». Il Comune di Sennori celebra in questo modo originale la sua appartenenza alle Città del Vino italiane.

Un contributo, spiegano gli amministratori, «alla cultura del vino, educando ad un consumo consapevole e favorendo buone pratiche agronomiche e di sostenibilità». Come stabilisce la delibera n. 53 del 7 aprile approvata dalla giunta comunale, le spese del vino sono interamente a carico dell’azienda vitivinicola produttrice. L’amministrazione di Sennori avrà il compito di personalizzare l’etichetta e di consegnare al nuovo cittadino il pregiato omaggio di benvenuto.

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Emergenza siccità, Città del Vino: «Piwi e micro invasi per il futuro della viticoltura»


«Un ettaro di vigneto consuma mediamente circa 500 millimetri di acqua a stagione, cinquemila metri cubi pari a 5 milioni di litri. Occorre fare rete tra comuni limitrofi agendo insieme, dando priorità anche al problema della dispersione dell’acqua». È
 quanto sottolinea il presidente Città del VinoAngelo Radica, alla vigilia del Vinitaly (2-5 aprile Veronafiere), dove l’Associazione nazionale che rappresenta 430 comuni sarà presente con 11 eventi in programma, fra cui la presentazione dei dati dell’Osservatorio del Turismo del Vino, con un focus di 145 comuni italiani. Il tema della siccità in viticoltura sarà centrale.

È drammatico per il futuro dei territori del vino italiano – prosegue Radica – constatare che riusciamo a raccogliere solo l’11 % dell’acqua piovana a causa di una rete infrastrutturale non adeguata, mancanza di piccoli invasi e perdite idriche del 42%.

Oltre agli investimenti già previsti per 3,9 miliardi di euro (di cui 2,9 mld dal PNRR) per rendere efficienti, sicure e durature nel tempo le infrastrutture idriche; occorre investire in ricerca ed innovazione, valorizzando il ruolo dei vitigni “antichi” resistenti alla siccità, ma anche sperimentarne di nuovi che siano resistenti e che abbiano bisogno di minore risorsa idrica. Sempre con una gestione intelligente dell’acqua».

IL RUOLO DEI COMUNI NELLA GESTIONE IDRICA

Il riferimento, molto chiaro, è dunque anche ai vitigni Piwi, resistenti alle malattie fungine e anche a condizioni meteo estreme: dal gelo al caldo torrido e alla siccità. Sempre secondo Città del Vino è «necessario programmare strategie sul breve e lungo periodo, facendo sinergia fra Comuni, Governo, Regioni, Università e centri di ricerca». «In occasione dell’ultima vendemmia – sottolinea il presidente Radica . l’emergenza idrica ha avuto risvolti estremi in alcuni areali, per certi versi drammatici. Questo impone nuove strategie di gestione delle risorse idriche».

Su questo tema i sindaci sono chiamati a svolgere «un ruolo strategico», attivando «nuove iniziative per una gestione più intelligente e condivisa della risorsa acqua». La s0luzione è sul tavolo dell’Associazione nazionale Città del Vino. «In molte aree – spiega Angelo Radica – sarebbero utili dei micro-invasi per una più regolare distribuzione nei periodi estivi».

Per risolvere l’emergenza siccità in viticoltura, bisogna anche «attivare tutte le sinergie per il recupero delle acque reflue, che non devono più essere considerate un problema ma una risorsa». Inoltre, sempre secondo Città del Vino, «i comuni possono favorire, compatibilmente con gli strumenti di pianificazione regionale, una minore burocrazia ed uno snellimento delle autorizzazioni nei casi in cui non c’è un chiaro impatto paesaggistico ed ambientale».

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Città del Vino collabora al rilancio delle 7 Strade del Vino dell’Ucraina


FOTONOTIZIA –
Un progetto a metà tra l’enoturismo e la solidarietà, la cui realizzazione non potrà tuttavia prescindere dalla pace tra Ucraina e Russia. A proporlo è l’Associazione nazionale Città del Vino, che ha intenzione di sostenere il rilancio delle Strade del Vino dell’Ucraina, Paese in cui si allevano 180 vitigni.

A sottoporre al consiglio nazionale il progetto è stato il Consorzio Vini Colli Euganei, che ha trovato l’appoggio del presidente dell’associazione Città del Vino, Angelo Radica. Complessivamente gli ettari vitati in Ucraina erano 41.300 prima della guerra (1,33 milioni di ettolitri).

Oltre alla Trascarpazia, i vigneti si concentrano nelle regioni del sud vicino ad Odessa e nella zona a sud del fiume Dnieper, nei pressi di Kherson, dove il conflitto ha impattato in maniera fortissima. Proprio in questa zona si concentra la maggior parte delle 7 Strade del Vino dell’Ucraina.

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Il Douro è Città europea del Vino 2023


Non una città, ma un intero territorio. La regione vinicola portoghese del Douro è stata scelta come Città europea del Vino 2023 da Recevin, network europeo delle Città del vino con sede a Strasburgo. Il Douro aveva già tentato di aggiudicarsi il riconoscimento nel 2018, con la sola cittadina di Peso da Régua.

Un’esperienza dall’esito negativo che ha dato il via a collaborazioni tra le comunità locali, sino all’accordo per una candidatura dell’intera regione vinicola. Lo scorso mercoledì, a Bruxelles, il sindaco di Peso da Régua ha raccolto i frutti di un gioco di squadra senza precedenti.

«Il Douro, già Patrimonio dell’Umanità Unesco con i suoi terrazzamenti vitati sull’omonimo fiume  e patria del Porto – commentano i promotori – sarà così ancor più un riferimento europeo nella cultura e nella celebrazione armoniosa della natura e del lavoro secolare svolto da generazioni di abitanti del Douro».

La vendemmia 2022 nella Valle del Douro: «Vini mai così “leggeri”. E sarà un grande Porto»

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Calici di Stelle 2022: in alto i calici per l’Eno-Astronomia

L’Eno-Astronomia è il tema prescelto per l’edizione 2022 di Calici di Stelle. Nulla a che vedere con il vino nello spazio, argomento trattato dall’enologo Donato Lanati in occasione del 15° Forum Internazionale della Cultura del vino di Fis – Fondazione italiana sommelier.

Saranno proprio i “corpi celesti” a dettare il calendario di appuntamenti organizzati come ogni anno da Mtv – Movimento turismo del vino e dall’Associazione Città del Vino. Si parte il 29 luglio con le “Guest Star per la Serata d’Apertura”.

Protagonisti Luna, Marte e Urano che appariranno luminosi nel cielo di Calici di Stelle 2022 e regaleranno momenti suggestivi agli appassionati. Imperdibile poi la “Notte di San Lorenzo“, che il 10 agosto illuminerà i calici con una pioggia di stelle cadenti.

Nella notte del 12 agosto la “Superluna dello Storione“, che prende il nome dal momento migliore dell’anno per catturare questo pesce. Per i winelovers, un’occasione per godersi Calici di stella sotto la supervisione del satellite del pianeta Terra, tra i filari delle vigne.

Lo show di Calici di Stelle 2022 continua nelle notti del 14 e del 15 agosto, quando la Luna si allineerà rispettivamente a Saturno e poi con Giove, regalando agli enoturisti una vera e propria esperienza “stellare”. Programma completo sul sito del Movimento italiano turismo del vino e delle Città del Vino.

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Enoturismo

Duino Aurisina è la Città italiana del Vino 2022

FOTONOTIZIA – Il Comune di Duino Aurisina è la Città italiana del Vino 2022. La cerimonia di investitura è in programma sabato 12 marzo 2022, alle ore 10, al Castello di Duino. Nel pomeriggio odierno, giovedì 10 marzo, ore 18, sarà invece trasmesso sui canali social del Comune il video “Duino Aurisina Città italiana del Vino 2022 #emozionefvg” (clicca qui per seguire la diretta).

«Questo territorio – anticipa la Rete Città del Vino – con le sue specificità ti emoziona e si pone come porta d’ingresso della provincia di Trieste, racchiuso tra Carso e Mare. Un progetto di rete, corale e regionale alla quale abbiamo puntato con onore e orgoglio, per rappresentare l’intera rete delle Città del Vino del Fvg».

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Federazione Nazionale delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori contro Nutriscore e Cancer Plan

La Federazione Nazionale delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori prende posizione su Nutriscore e Cancer plan. Vicenda che vede sotto attacco alcuni prodotti simbolo del made in Italy, come il vino e l’olio evo.

Federazione Svos ha sottoscritto una lettera aperta insieme alle altre associazioni nazionali firmatarie del “Patto di Spello“: Città del Vino, Città dell’Olio, Movimento Turismo del Vino, Movimento Turismo dell’Olio e Unione Italiana Vini. Lettera che è stata inviata a tutti i Parlamentari Europei in previsione del voto in seduta plenaria sul Cancer Plan previsto per il prossimo 15 febbraio.

«Confidiamo – spiega il Presidente della Federazione Svos, Paolo Morbidoni – che ci si attivi almeno per approvare emendamenti specifici che puntino a distinguere nettamente tra uso e abuso di alcol. Vogliamo evitare che il vino resti intrappolato in questa fantomatica lista nera equiparato a sigarette e superalcolici e che venga poi penalizzato nelle attività di promozione e di investimento».

«È del tutto evidente – continua ancora il Presidente Morbidoni – come tale rischio possa ripercuotersi pesantemente non solo su tutta la filiera produttiva, ma anche sulle attività connesse come il turismo e sulla salvaguardia della vitalità dei territori rurali, che è già in parte compromessa. È contraddittorio prevedere misure per ridare centralità ai territori rurali e marginali e poi avallare azioni volte a colpire colture come il vino e l’olio che sono spesso le uniche produzioni possibili ed economicamente sostenibili in tali aree».

La stessa cosa è accaduta nei mesi scorsi con il Nutriscore per l’olio. Il sistema di etichettatura a semaforo ha di fatto declassato l’olio di oliva ad un prodotto che presenta rischi per la salute. Valutazione in contrasto con le determinazioni della stessa Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa).

Riportiamo integralmente la lettera aperta rivolta ai Parlamentari europei italiani che gli aderenti al “Patto di Spello” hanno stilato ed inviato.

LA LETTERA

Cancer Plan e Nutriscore: le condivisibili battaglie contro il cancro e gli abusi di alcool non possono mettere in crisi le qualità dell’agroalimentare “made in Italy”.

Egregi Onorevoli,

gli aderenti al “Patto di Spello” (Associazione Nazionale Città del Vino, Associazione Nazionale Città dell’Olio, Movimento Turismo del Vino, Movimento Turismo dell’Olio, Federazione italiana delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori, Unione Italiana Vini), esprimono la loro forte preoccupazione per alcuni dei contenuti espressi dalla relazione “Beating Cancer Plan”, e dalla proposta di adozione del cosiddetto “Nutriscore” che prevede l’apposizione sulle etichette dei prodotti agroalimentari, di bollini colorati che dovrebbero indicare al consumatore il grado di pericolosità di un prodotto, con l’ulteriore proposta di inserire il “bollino nero” sulle etichette del vino.

Un sistema di classificazione che penalizzerebbe non solo il vino, ma anche produzioni di eccellenza come l’olio extra vergine di oliva solo perché contiene grassi, quando sono noti studi e ricerche che ne rilevano molteplici aspetti salutistici.

Per quanto riguarda il Beating Cancer Plan, la cui relazione è stata approvata nelle scorse settimane dalla Commissione straordinaria contro il cancro (Be.Ca) del Parlamento Europeo, i firmatari della presente lettera aperta sottolineano che dalla relazione non traspare con sufficiente chiarezza la netta distinzione tra consumo moderato e consapevole di alcuni prodotti quali, ad esempio il vino, rispetto all’assunto che “non esiste un livello sicuro di consumo di alcol” e che pertanto le bevande che ne contengono una qualunque quantità, sono pericolose per la salute umana.

Il piano europeo contro il cancro, iniziativa alla quale attribuiamo una forte valenza sociale e che nei suoi principi generali non può che essere condivisa, se verrà applicato così come previsto, penalizzerà fortemente, insieme al mondo del vino, anche altri prodotti tipici italiani e persino la possibilità di fare promozione enoturistica, settore questo che, sulla scorta di dati e ricerche anche recenti, sta assumendo un ruolo sempre più importante nello sviluppo – per altro di natura ampiamente sostenibile – dei territori rurali.

Tra le misure previste per la lotta all’alcol, oltre alle etichette con alert “sanitari”, è previsto persino il divieto di poter fare pubblicità e di sponsorizzazione ad eventi sportivi da parte di aziende produttrici di prodotti alcolici, oltre ad un aumento della tassazione e la revisione della politica di promozione, correlata a un sistema di punteggi. In pratica, chi produce vino potrà avere meno risorse per la promozione perché nel vino c’è l’alcol.

Le proposte presentate all’interno del piano vedono comparare il rischio di insorgenza di tumori dovuti al fumo con i rischi derivati dal consumo di vino, senza distinguere tra l’abuso e il bere moderato e consapevole, con il possibile esito di colpire pesantemente un settore che solo in Italia conta su 1,3 milioni di addetti, miliardi di fatturato, e una supremazia mondiale delle esportazioni in termini di volume, oltre che una riconosciuta qualità che rappresenta la migliore immagine del nostro Paese nel mondo.

Ciò che sorprende è che non venga fatta alcuna distinzione tra l’abuso ed il consumo moderato di alcol, due approcci culturalmente ben differenti, e non si consideri – come affermato da decine di studi scientifici – che un calice di vino a pasto (tanto più se vino rosso) riduce il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari grazie ai polifenoli e al resveratrolo.

Il vino è un settore fiore all’occhiello del Made in Italy, la cui dinamicità sta producendo ricadute positive nelle economie dei nostri territori che la presa di posizione della Commissione straordinaria rischia di compromettere in quanto capace di trasmettere un messaggio non corretto rispetto al tema del consumo di alcol, non facendo distinzione – ad esempio – tra il vino e superalcolici, tra abuso e bere moderato e consapevole.

La Commissione Ue ha pubblicato, inoltre, il documento per l’accesso ai fondi di promozione dei prodotti agricoli per un budget di oltre 176 milioni di euro, inserendo tra i criteri di accesso alle risorse l’allineamento al piano comunitario di lotta al cancro. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel piano d’azione di lotta contro l’alcol, prevede misure analoghe, con l’obiettivo di ridurre del 20% il consumo di alcol entro il 2030.

A tutto questo si aggiunge il Piano di lavoro 2022 sulla promozione in agricoltura, approvato dalla Commissione Ue, e che attribuisce punteggi ai progetti in base alle indicazioni del piano anticancro. Alla luce di queste novità, se nel frattempo non saranno apportate modifiche, i produttori di vino (ma anche di salumi, carni rosse, etc.) si vedranno decurtare il punteggio di ammissione alle graduatorie dei bandi di promozione in ambito comunitario.

Il timore è che questo insieme di norme possa provocare un effetto negativo a valanga per il Made in Italy e per la promozione dei territori e del turismo enogastronomico. Tenuto conto di queste riflessioni lanciamo un appello i tutti i Parlamentari europei italiani di farsi promotori delle istanze dei nostri territori affinché le politiche di prevenzione contro il cancro e per la tutela della salute dei cittadini non si trasformino in battaglie ideologiche contro le produzioni tipiche italiane.

Sono a rischio tanti posti di lavoro in un settore che vale, secondo l’Osservatorio sul Turismo del Vino, oltre 2,5 miliardi di euro di fatturato (dato pre-pandemia); se consideriamo i danni provocati dal virus al settore turistico, ecco che questi provvedimenti potrebbero penalizzare ancora di più i nostri territori dove le produzioni tipiche non sono certo “attentati alla salute pubblica”, ma espressioni di una cultura e di una economia secolari.

Pertanto, ci auspichiamo, che vengano rivisti i criteri ed i parametri in base ai quali è stata redatta questa relazione, ricordando che da più fronti è stato chiesto che venga considerato il parere della comunità scientifica che già in precedenza aveva duramente criticato la tesi, oggetto della relazione Beca, secondo cui non esisterebbe un livello sicuro di consumo di alcol definendola la lacunosa e difettosa.

Appare, infine, evidente la contraddizione che vede l’Europa finanziare la promozione e la conoscenza del vino italiano attraverso le attività finanziate tramite l’Ocm vino, per poi “demonizzarlo” mettendo un “bollino nero” sulle etichette. Ogni programma di educazione al bere moderato e consapevole troverà piena accoglienza ma non certo una generica e frustrante classificazione del vino come “pericolo pubblico”.

Analogo appello lo rivolgiamo al Ministro per le Politiche Agricole, affinché il Governo italiano faccia sentire la propria voce su questo argomento a difesa del Made in Italy enogastronomico, del suo valore sociale, economico, culturale che, tra l’altro, il mondo ci invidia.

Angelo Radica, Presidente Associazione Città del Vino

Michele Sonnessa, Presidente Associazione Città dell’Olio

Nicola D’Auria, Presidente Movimento Turismo del Vino

Donato Taurino, Presidente Movimento Turismo dell’Olio

Paolo Moribidoni, Presidente Federazione Italiana delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori

Sebastiano De Corato, Unione Italiana Vini

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Roberto Cipresso firma Mosaico per Procida, il vino per la Capitale italiana della Cultura 2022

Si chiama Mosaico per Procida il vino bianco che celebrerà l’ormai prossima Capitale italiana della Cultura 2022. La cuvèe celebrativa sarà firmata dall’enologo Roberto Cipresso. Ben 25 le cantine della Campania che hanno aderito al progetto su invito di Gaetano Cataldo, responsabile dell’associazione Identità Mediterranea, partner dell’iniziativa.

Dopo aver firmato il vino celebrativo del 150° anniversario dell’Unità d’Italia su commissione della Presidenza della Repubblica, nonché le etichette per Papa Giovanni Paolo II e Papa Francesco Bergoglio, Roberto Cipresso si accinge a creare «un vino bianco iconico che possa dar voce a un messaggio importante».

UNA BOTTIGLIA CELEBRATIVA PER PROCIDA CAPITALE DELLA CULTURA

I primi campioni enologici del futuro vino celebrativo Mosaico per Procida sono giunti il 10 ottobre scorso alla cantina sperimentale di Montalcino di Roberto Cipresso. La Toscana sarà dunque teatro delle prime prove della cuvèe. L’effettivo assemblaggio avverrà in Campania, nella cantina Agricola Bellaria di Roccabascerana, in provincia di Avellino.

Saranno circa 6 mila le bottiglie prodotte in formato classico e speciale. Saranno donate alle autorità istituzionali e agli esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo durante il palinsesto di Procida Città italiana della Cultura 2022.

L’iniziativa di Roberto Cipresso e di Identità Mediterranea è stata accolta con favore anche dall’Associazione nazionale Città del Vino, che il 20 ottobre ha confermato il proprio «patrocinio morale» a Mosaico per Procida.

PROCIDA PROSSIMA “CITTÀ DEL VINO”

«La realizzazione di una Bottiglia Celebrativa per Procida Capitale italiana della Cultura Europea 2022, nato dalla generosità di tutti gli attori che sono stati chiamati in causa e che hanno contribuito in maniera autonoma e spontanea – commenta il presidente Floriano Zambon – è un progetto di valore e di ampio respiro».

Condividiamo il messaggio che si intende lanciare. Un segnale di solidarietà alla cultura e all’intelligenza imprenditoriale collettiva. Un profondo abbraccio di riconoscenza della Campania del vino verso Procida.

Con la sua nomina a Capitale italiana della Cultura, rende il popolo di questa terra più fiero e offre alle cantine aderenti la possibilità di dimostrare quanto la coesione e i buoni sentimenti possano produrre buone idee e valori di crescita condivisi».

Una benedizione, quella di Floriano Zambon, che potrebbe portare la stessa Procida a diventare “Città del vino”. L’isola della Campania entrerebbe così nel circuito fondato nel 1987, che oggi conta oltre 500 comuni italiani a vocazione vitivinicola. Il sindaco Raimondo Ambrosino è già al lavoro anche su questo obiettivo.

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Il Tavolo del Turismo enogastronomico è realtà: cos’è e chi ne fa parte

Dopo il Patto di Spello, siglato sei mesi fa, si è costituito oggi ufficialmente il Tavolo del Turismo enogastronomico. Ne fanno parte le Associazioni Città del Vino e Città dell’Olio, il Movimento Turismo del Vino, il Movimento Turismo dell’Olio, la Federazione Italiana delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori e l’Unione Italiana Vini (Uiv).

Un accordo che ha visto per la prima volta le più importanti organizzazioni del settore del turismo enogastronomico mettere a punto un piano condiviso con l’obiettivo di «superare il terribile momento di crisi» e, soprattutto, «preparare nel migliore dei modi la ripartenza post pandemia».

Il comparto, drammaticamente segnato dagli effetti del Covid-19, ha mostrato anche oggi una forte voglia di ripresa. A seguito dell’invio di un documento congiunto, le sei organizzazioni hanno ottenuto un incontro con Gian Marco Centinaio, Sottosegretario di Stato per le Politiche Agricole e Forestali, nel corso del quale è stato costituito ufficialmente il Tavolo del Turismo Enogastronomico.

Siamo una realtà composita che ha superato gli interessi singoli a favore di un comune intento – spiegano i fondatori – derivante dalla consapevolezza del complesso universo che rappresentiamo.

Il nostro settore è strategico e chiediamo di essere considerati un interlocutore privilegiato che possa contribuire alla maggiore sintonia tra privato e pubblico.

Ci auguriamo di poter avviare una consultazione permanente con referenti istituzionale con cui poterci confrontare e ai quali fornire supporto es esperienza».

Dal canto suo, Centinaio ha sottolineato «l’assoluto bisogno di concretezza e necessità di accelerare, anche in vista dell’imminente stagione turistica estiva». Tra le prossime azioni, anche l’attuazione della legge sull’oleoturismo.

Ma sono tanti i temi sul tavolo. Dalla promozione alla digitalizzazione, dalle infrastrutture alla formazione professionale, dalla tutela ambientale alla comunicazione, passando per un portale nazionale dedicato e la creazione di un protocollo sulla cura e manutenzione del paesaggio, anche attraverso una segnaletica puntuale. Infine, la rivalutazione dei borghi.

«Il turismo e l’enogastronomia – commentano i sei promotori – soprattutto quando si uniscono in questo straordinario binomio, sono la spina dorsale del Paese, il motore che ci farà ripartire, il biglietto da visita che fa dell’Italia un unico assoluto».

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Città del vino in lutto per la scomparsa dello storico direttore Paolo Benvenuti

Lutto nell’Associazione Nazionale Città del Vino. Nel tardo pomeriggio di ieri è scomparso lo storico direttore Paolo Benvenuti. Per oltre due anni e mezzo ha combattuto con tutte le sue forze contro una malattia, peggiorata nelle ultime settimane fino al triste epilogo. Paolo Benvenuti, 67 anni, lascia la moglie Federica e i quattro figli, Gaia, Amerigo, Virginia e Vittoria e il nipotino Noah.

Benvenuti è nella storia dell’Associazione Nazionale Città del Vino, presente fin dal giorno della sua istituzione, il 21 marzo 1987. Ne ha tracciato forma e fisionomia dando alle Città del Vino l’identità oggi nota. Tutte le principali attività dell’Associazione, da Calici di Stelle al Piano regolatore delle Città del Vino, al Concorso enologico internazionale, portano la sua firma.

“Ci lascia l’anima dell’Associazione Nazionale delle Città del Vino – afferma il presidente Floriano Zambon – perché Paolo Benvenuti non è stato solo il Direttore dell’Associazione, ma ne è stato l’instancabile trascinatore e promotore, l’ispiratore, il cuore, la memoria”.

“A lui – aggiunge Zambon – si devono i traguardi raggiunti in questi oltre trent’anni di attività. Uomo intelligente, arguto e generoso lascia un vuoto incolmabile. Alla famiglia l’abbraccio di tutta l’Associazione Città del Vino”.

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Avio si aggiudica la XIII finale del Palio nazionale delle Botti tra Città del Vino


AVIO –
È la squadra di Avio ad essersi aggiudicata la XIII finale nazionale del Palio delle Botti tra Città del Vino. Al secondo posto la squadra di Maggiora (NO), detentrice del titolo 2018, e quella di Refrontolo (TV), in terza posizione. A seguire Suvereto (LI), Cavriana (MN), Vittorio Veneto (TV), Nizza Monferrato (AT), Castelnuovo Berardenga-San Gusmè (Si), Serrone (FR) e Santa Venerina (CT).

A conquistare l’ambito titolo, per la prima volta in assoluto, il team trentino di Avio formato da Alessio Secchi, Alessio Campostrini, Elia Campostrini e Marco Slomp, che è rimasto in testa durante tutti i 1.300 metri di percorso.

Ad aiutare i concorrenti anche la tregua della pioggia, che ha consentito al pubblico di riempire la piazza di Sabbionara d’Avio. “Un risultato unico che, credo di interpretare il sentimento dell’intera comunità, ci rende davvero fieri e chiude in bellezza questa XIX edizione di Uva e dintorni”, ha commentato il Sindaco di Avio Federico Secchi.

“Un’Italia presente dalla Sicilia al Trentino – ha commentato Floriano Zambon, Presidente dell’Associazione Città del Vino, organizzatrice della competizione – per un palio che è cresciuto negli anni animando le comunità e che è in grado di coinvolgere la meglio gioventù, come dimostra la grande lealtà e correttezza degli spingitori in gara”.

“Un bell’esempio di competizione – ha aggiunto il Presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti – che siamo fieri, come Avio e come Trentino, di aver ospitato. Merito anche del contenitore offerto da Uva e dintorni, una manifestazione che negli anni è cresciuta anche a livello nazionale, grazie soprattutto al grande lavoro di organizzatori e volontari”.

Con questa vittoria, Avio si aggiudica automaticamente la possibilità di partecipare alla finale del Palio delle Botti 2020 che, come ha anticipato Floriano Zambon, molto probabilmente si svolgerà a Refrontolo (TV).

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Analisi e Tendenze Vino

“Sagrantino sotto le stelle”: notte magica a Montefalco


MONTEFALCO
– Si terrà Sabato 10 Agosto, in occasione della notte di San Lorenzo “Sagrantino sotto le stelle”  iniziativa promossa dal Consorzio Tutela Vini Montefalco e dal Comune di Montefalco in concomitanza all’evento nazionale “Calici di Stelle” organizzato dal Movimento Turismo del Vino e Città del Vino.

IL PROGRAMMA IN BREVE
Nel centro storico di Montefalco, uno dei borghi più belli d’Italia, turisti e wine lovers avranno a disposizione un banco di degustazione, aperto dalle 19.30 alle 23.30, dove saranno guidati da esperti sommelier alla scoperta delle denominazioni Montefalco Doc e Montefalco Sagrantino Docg, dal bianco al rosso fino al Montefalco Sagrantino Passito Docg, di tutte le aziende aderenti all’iniziativa.

Con il ticket d’ingresso sarà possibile degustare – con calice ed enobag compresi – tutti i vini presenti al banco d’assaggio, oltre ad avere a disposizione un angolo relax appositamente allestito e, dalle 21.30, osservare “da vicino” le stelle in collaborazione con il Gruppo Astrofili Monte Subasio, alla ricerca delle stelle cadenti che da sempre rendono magica la notte di San Lorenzo.

Spazio anche alla musica con l’iniziativa organizzata dal “Paiper Festival” dedicata agli anni ‘60 e ‘70: dalle 21.30 saliranno sul palco la Lory’s Blonde Band con un omaggio ad Aretha Franklin e, a seguire, i Gazebo; infine, festa finale con il Paiper Party.

Dal vino all’astronomia, quella del 10 agosto sarà senza dubbio una iniziativa da non perdere per degustare in un’ambientazione unica, nel cuore della “terrazza sull’Umbria”.

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Nasce la Federazione Italiana delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori


VERONA –
Da Coordinamento nazionale a Federazione. È fissata per martedì 9 aprile al Vinitaly la firma dell’atto costitutivo della Federazione Italiana delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori, fino ad oggi riconosciuta appunto solo come “Coordinamento nazionale”.

Assume quindi forma giuridica, con la costituzione ufficiale e il proprio statuto, l’organismo nato nel 2017 con un duplice obiettivo: unire le forze e fare rete per diventare un autorevole interlocutore delle istituzioni nella definizione della disciplina dell’enoturismo e quindi contribuire alla crescita e al consolidamento del turismo rurale, enogastronomico e culturale in Italia.

Partito a fine 2017 con il sostegno di 23 Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori, il coordinamento nazionale ha raggiunto le attuali 80, che rappresentano il 90% delle realtà effettivamente operative presenti sul territorio nazionale.

L’atto formale sarà siglato in occasione di una conferenza stampa dal titolo “Nuovi turismi e nuove Strade: la sfida dei territori del vino”, in programma alle 14.30, presso la Sala Conferenze del Mipaaft, al piano terra del Palaexpo di VeronaFiere.

Interverranno il ministro delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo Gian Marco Centinaio, oltre a Paolo Morbidoni, attuale presidente della Strada del Vino e dell’Olio dell’Umbria che guiderà la Federazione

Dopo un anno di consolidamento, il coordinamento nazionale potrà “sviluppare appieno la propria attività sul territorio nazionale, con la possibilità dunque di partecipare, tra le altre cose, a bandi e mettere a punto progetti comuni sul tema dell’enoturismo”.

SOSTEGNO ALL’ENOTURISMO
Le Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori, riconosciute dalla legge 269 del 1999, attendono da tempo una revisione normativa che rifletta il loro ruolo strategico, ribadito anche dal Testo Unico sul Vino del 2016.

La firma dell’atto costitutivo, che giunge a due mesi dalla decisione di eleggere a propria sede operativa la Fondazione Fico di Bologna, ufficializzata alla presenza di Luciano Nieto, Capo Segreteria Tecnica del Mipaaft, sottolinea la volontà della Federazione Italiana delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori di “riaffermarsi e farsi riconoscere come interlocutore delle istituzioni”.

“Nella nostra compagine attuale – dichiara Paolo Morbidoni, presidente della futura Federazione – riuniamo alcuni tra i soggetti più importanti e strutturati di un panorama italiano quanto mai ricco e diversificato“.

“Si pensi che un’analisi basata su un campione pari al 61% di quelle aderenti – prosegue Morbidoni -ha evidenziato numeri di tutto rispetto: vi si trovano, infatti, oltre 1.000 aziende vitivinicole, più di 500 ristoranti, 450 strutture ricettive, 320 agriturismi e altre importanti realtà sia pubbliche che private”.

Si contano inoltre 147 prodotti tipici Doc, Docg, Dop, Igp e i migliaia di Pat promossi, suddivisi tra Vino (34%), Olio (10%) e le numerose altre eccellenze del territorio (56%).

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Analisi e Tendenze Vino news

Enoturismo: approvato il primo quadro normativo

L’enoturismo conquista il suo primo storico quadro normativo dopo 25 anni di attività grazie all’approvazione della manovra di bilancio in Senato. Il settore che ad oggi genera un indotto turistico di quasi 3 miliardi di euro l’anno potrà finalmente attuare un ulteriore cambio di marcia a favore dei territori rurali e del vigneto Italia.

IL TESTO IN BREVE
Il capitolo “enoturismo” prevede la possibilità di fatturare degustazioni, visite in cantina, pacchetti enoturistici e vendemmie esperienziali equiparando la disciplina fiscale di queste pratiche a quella delle attività agrituristiche per gli imprenditori agricoli.  Una rampa di lancio, la più avanzata in Europa,  fondamentale per il futuro del comparto che andrà meglio definita attraverso le relative modalità attuative e con l’iter parlamentare del ddl Stefàno che aggiungerà altri elementi a quelli già approvati come la certificazione e la formazione degli operatori enoturistici, la cartellonistica stradale e la creazione di un osservatorio sull’enoturismo.

LE REAZIONI DELLA FILIERA
“Abbiamo ottenuto il riconoscimento giuridico e normativo di un’attività strategica della vitivinicoltura italiana che ha dato e continuerà a dare grandi opportunità ai produttori e per lo sviluppo socio-economico dei territori. Confido anche che si possa costituire a breve un tavolo di lavoro che coinvolga tutti i soggetti in grado di dare un contributo costruttivo alla definizione dei decreti attuativi previsti dalla norma. Un particolare ringraziamento – ha concluso – va al senatore Stefàno, al ministro Martina, allo staff del Mipaaf” ha dichiarato il Presidente dell’Unione Italiana Vini (Uiv), Ernesto Abbona.

“Che l’enoturismo sia un complesso di attività riconosciuto dalla legge italiana è un grande passo, il coronamento di 25 anni di attività del nostro Movimento e di questo dobbiamo ringraziare in primis il senatore Stefàno che ha investito tempo e lavoro, e che ci ha ascoltato, così come ha fatto il Mipaaf nella definizione di alcuni aspetti della norma. Da oggi l’enoturismo è adulto e si apre un nuovo grande lavoro da fare coinvolgendo il più possibile tutta la filiera per i decreti attuativi, per spiegare alle cantine come utilizzare questa grande leva in ottica di sviluppo in favore dei nostri territori vitivinicoli”, parole del presidente del Movimento turismo del vino (Mtv), Carlo Pietrasanta.

Grande soddisfazione per il Presidente di Città del vino Floriano Zambon che si è così espresso: “Siamo soddisfatti per la nascita di una normativa che presenta molti pregi e che l’associazione ha sostenuto. L’enoturismo, come patrimonio territoriale, qualità del servizio e accessibilità, permette infatti al comparto di coltivare una visione ampia e condivisa in termini economici, di occupazione, di capacità di restituire un’immagine positiva dei nostri territori. Ora l’auspicio è che si arrivi in tempi brevi alle norme attuative e quindi alle competenze specifiche, oltre ovviamente alla definizione delle capacità applicative. Non possiamo che ringraziare il convinto interessamento del senatore Dario Stefàno”.

Una legge che riempie un vuoto normativo regolamentando ciò che i vignaioli indipendenti fanno da tempo aprendo le porte delle loro cantine a chi desidera conocere le loro storie, visitare le vigne e degustare i vini secondo il presidente della Fivi (Federazione italiana vignaioli indipendenti) Matilde Poggi.

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Calici di Stelle 2016: bilancio da 1 milione di wine lovers

Cultura del vino e territori sempre più nel segno dell’enoturismo con Calici di Stelle (6-14 agosto in tutta Italia), la kermesse estiva del Movimento Turismo Vino organizzata in collaborazione con Città del Vino che oggi chiude con un bilancio più che positivo, malgrado le nuvole e la pioggia di alcuni giorni, e con il pieno di visitatori che hanno brindato alle stelle tra tasting e proposte all’insegna di arte, musica e astronomia. Oltre un milione i turisti, anche stranieri (pari a circa il 20%), stimati nelle centinaia di comuni e cantine sparsi per lo Stivale, mentre sono state 160 mila le bottiglie stappate durante tutta la manifestazione. Un’occasione per scoprire l’universo vino a diretto contatto con i produttori, ma anche per vivere il fascino dei vigneti e dei centri storici del Paese nelle notti più suggestive dell’anno. “La valorizzazione dei nostri territori vitivinicoli – dichiara Carlo Pietrasanta, presidente del Movimento Turismo Vino – è l’obiettivo principale di questa manifestazione. Da anni il Movimento Turismo Vino e Città del Vino, infatti, stanno lavorando insieme per sviluppare e far comprendere il valore promozionale di Calici di Stelle che passa attraverso proposte di qualità e un dialogo costante tra i diversi attori dei territori. E il turista, attento anche in questa occasione, ne ha avuto la dimostrazione grazie a eventi mai banalmente legati al bere, ma mirati alla conoscenza della ricchezza culturale dei centri storici e delle produzioni che rendono unica tutta l’Italia del vino”.

“Oltre 150 città del vino coinvolte, migliaia di persone che hanno invaso piazze e centri storici – dichiara Floriano Zambon, presidente di Città del Vino  – questo è sicuramente il dato più bello di una festa che ogni anno cresce e migliora. Non solo degustazioni, ma anche momenti di incontro e riflessione su alcuni temi importanti hanno caratterizzato le varie iniziative, insieme a spettacoli e avvenimenti culturali. Insomma, abbiamo dimostrato ancora una volta che il vino è cultura e che i nostri territori possono continuare a crescere nella qualità dell’offerta enoturistica rafforzando la collaborazione tra la nostra Associazione e il Movimento Turismo del Vino”.

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Calici di Stelle in Oltrepò Pavese: appuntamento a Santa Giuletta

L’Oltrepò Pavese e le Stelle. Del vino. Appuntamento imperdibile domenica 7 agosto per i winelovers lombardi a Santa Giuletta, in provincia di Pavia. Dalle ore 18, Tenuta La Tessèra (Casa Rossa, frazione Castello) ospiterà Calici di Stelle, manifestazione organizzata in ogni angolo del Belpaese da Città del vino e dal Movimento Turismo del Vino. Numerose le aziende agricole del territorio pavese che aderiscono all’iniziativa: dalla Cignoli Carlo a La Costanza, da La Travaglina a Lozza Roberto, senza dimenticare Montini, Sangiorgio, Terre Bentivoglio e Borgo Santuletta. Il programma prevede la degustazione guidata dei vini a cura del sommelier Luca Bergamin, che saprà certamente consigliare il vino migliore da gustare con le prelibatezze gastronomiche del territorio. I partecipanti saranno invitati a scattare fotografie dei loro momenti di convivialità per “La Stella di Federica”, concorso organizzato annualmente dall’associazione nazionale dei Comuni vitivinicoli d’Italia, Città del Vino. Per partecipare sarà sufficiente inviare gli scatti all’indirizzo email piscolla@cittadelvino.com. Le tre migliori foto saranno appunto premiate con tanto buon vino. Calici in mano e occhi puntati al cielo, per ammirare le stelle. Un appuntamento fortemente voluto dal sindaco di Santa Giuletta, Simona Dacarro, che ha potuto contare sulla locale Pro Loco Santa Julita, cui sarà affidata la ristorazione. Per maggiori info: Sergio (334.59.87.952) e Francesca (338.38.78.617).

Il sommelier Luca Bergamin
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Il miglior Vino del Sindaco 2016 è pugliese. Ecco i premiati

E’ prodotto a Novoli, in provincia di Lecce, il miglior vino della XV edizione de La Selezione del Sindaco, il concorso enologico delle Città del Vino, che quest’anno ha visto protagonista come sede delle commissioni di assaggio la città dell’Aquila, in Abruzzo. Con 94,50 punti su 100 si è affermato al primo posto conquistando una Gran Medaglia d’Oro il Falco Nero Salice Salentino Riserva 2009, prodotto con uve Negroamaro dalle Cantine De Falco.

Da oltre mezzo secolo questa realtà pugliese si propone di realizzare “vini di qualità, unendo alla tradizionale arte del fare buon vino l’uso delle migliori tecnologie innovative”. La sede è a Novoli mentre i vigneti dai quali si ricavano i vini sono dislocati fra le province di Lecce, Brindisi e Taranto, tutte “terre vocate alla grande e affermata produzione dei vini del Salento”. L’esperienza del capostipite Salvatore De Falco, la passione e l’impegno costante del figlio Gabriele sono gli elementi che hanno reso notevoli apprezzamenti nel mondo vinicolo nazionale e posto le basi “per orizzonti più vasti verso i mercati esteri ove sono particolarmente affermati il Primitivo e il Negroamaro”. Non a caso, un’altra annata di Falco Nero Salice Salentino Riserva, la 2013, si è di recente aggiudicata la medaglia d’oro al Concours Mondial de Bruxelles.

Al secondo posto a pari punteggio (94 punti) l’Arbaria Passito di Pantelleria Dop da uve Zibibbo, annata 2011, dell’azienda Vinisola, di Pantelleria (Tp); e il vino pugliese Rivo di Liandro Salice Salentino Doc Riserva 2012, prodotto dalla cooperativa dei produttori agricoli di San Pancrazio Salentino (Brindisi). Quarto posto per un altro pugliese: il Selvarossa Salice Salentino Doc di Cantina Due Palme.

In generale il concorso ha visto protagonisti i grandi vitigni italiani: Negroamaro, Montepulciano, Gaglioppo, Raboso, Zibibbo e Corvina. Ma ai primissimi posti anche tre vini portoghesi, che si aggiudicano  tre Gran Medaglie d’Oro. Al primo posto tra le 108 Medaglie d’Oro con 91,80 punti il Clematis, un vino dolce annata 2011 da uve Montepulciano, prodotto in Abruzzo con la denominazione Igt Colline Pescaresi dall’azienda agricola Ciccio Zaccagnini. Al secondo posto tra gli Ori un vino portoghese, il Venanzio da Costa Lima Moscatel Reserva Doc Setubal 2008. Invece tra le 215 Medaglie d’Argento al primo posto il Morellino di Scansano Docg 2012 della cantina Conte Guicciardini Castello di Poppiano (86,80 punti).

I PROTAGONISTI
Biologici, passiti, autoctoni, in argilla, kosher, spumanti e sempre e comunque “piccole partite di vino di qualità, prodotte nelle Città del Vino”. Sono questi i protagonisti dell’ultima edizione de La Selezione del Sindaco, organizzato dall’associazione che aggrega 450 Comuni in Italia e un migliaio in Europa attraverso Recevin.

La Selezione del Sindaco è un concorso enologico unico perché le cantine possono partecipare solo in alleanza con il Comune di riferimento.  Inoltre perché il concorso è pensato per piccole partite di vino (minimo 1.000 massimo 50.000 bottiglie) e con un’attenzione particolare a vitigni autoctoni, anche a vini passiti, vini maturati in argilla e produzioni di qualità delle cantine sociali. Anche in questa edizione non sono state previste Medaglie di Bronzo, mentre il limite inferiore delle Medaglie d’Argento è stato innalzato dal punteggio minimo di 82 a 84,40, segno di ulteriore distinzione e qualità per i vini premiati.

“La Selezione del Sindaco si conferma il primo concorso enologico internazionale organizzato in Italia – commenta Floriano Zambon, presidente di Città del Vino -. Con la realizzazione del concorso all’Aquila abbiamo voluto mantenere viva l’attenzione sulle problematiche che ancora permangono dopo il terremoto in Abruzzo e dare un segnale di come attraverso la viticoltura di qualità sia possibile rilanciare un’area con forti vocazioni anche enoturistiche. Il 4 luglio – conclude Zambon – torniamo all’Aquila per un grande evento di degustazione che consentirà al pubblico di assaggiare le 1.100 etichette partecipanti”. Dalle Città del Vino i ringraziamenti alla Regione Abruzzo, alla Camera di Commercio, al comune dell’Aquila e all’Istituto Alberghiero Leonardo da Vinci – O. Solecchi dell’Aquila per l’ottima organizzazione e l’ospitalità. Un benvenuto particolare all’Aquila che diventa Città del Vino.

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