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Oltrepò Pavese: Consorzio di Tutela e Distretto del Vino ”separati in casa”

Si è svolto sabato 2 Aprile il Convegno ”Vino e Oltrepò” spostato in estremis dall’Enoteca Regionale di Cassino a Villa Nuova Italia a Broni.  La scelta del cambio della sede, si è resa necessaria per evitare qualsiasi tipo di strumentalizzazione politica, come scritto sulla pagina Facebook del Pd di Stradella, a seguito delle critiche che erano state espresse dall’Assessore Gianni Fava. In sala presenti amministratori locali e esponenti del Pd che dopo i saluti di rito hanno dato parola ad Alberto Vercesi, Presidente Gal (Fondazione per lo Sviluppo dell’Oltrepò Pavese) e docente alla facoltà agraria dell’Università di Piacenza che ha illustrato la piramide delle denominazioni vinicole del territorio. A seguire l’intervento di Michele Rossetti Presidente del Consorzio Tutela Vini Oltrepò che ha parlato del lavoro intrapreso nei mesi scorsi, sulla riforma dei disciplinari, dopo l’allargamento del cda alle associazioni , Camera di Commercio e Coprovi  che sta procedendo, con il supporto di Unione Italiana Vini e delle Università di Milano e Piacenza. Tra gli scopi del progetto dare più reddito ai viticoltori, incrementando il margine e non le quantità garantendo un maggior coinvolgimento dei produttori. Michele Rossetti ha inoltre spiegato che è stata fatta una proposta al Ministero per riequilibrare il sistema della votazione all’interno della governance. Un sistema che sarà sempre a maggioranza, ma che,  nel caso di scelte importanti, prima di procedere alle ratifiche, necessiterà di una maggioranza ”qualificata”. Un percorso intrapreso anche nell’ottica di riduzione delle denominazioni con aumento del potere dei Consorzi. Sull’argomento si è dichiarato scettico Fabiano Giorgi, presidente del Distretto del Vino intervenuto subito dopo. ”In Oltrepò non c’è mai stata tanta unione come ora tra produttori di filiera e bisogna smetterla di dire che tutto va male per colpa delle aziende che sono uscite dal Consorzio. Ora in Oltrepò ci sono due realtà associative diverse e l’unione non è ancora possibile. Bisogna cambiare lo statuto all’origine altrimenti modificare i disciplinari non serve a nulla. Se non ci sarà un cambiamento vero il Distretto rimarrà fuori e proseguirà nella propria strada di valorizzazione dei produttori oltrepadani” ha affermato. Quanto alla polemica scattata all’annuncio del convegno da parte di Gianni Fava si è espresso il Presidente della Provincia Daniele Bosone. ”Dal primo aprile Fava ha assunto la delega dell’Agricoltura prima in capo alla Provincia. Mi aspetto un impegno per un territorio unito e non più parole divisive” il suo commento. ”In quanti sono disposti a scommettere che non sarà, invece, l’ennesima riproposizione di un processo sommario che va avanti da anni con il solito bolso copione, caratterizzato da vecchi rancori personali, gelosie commerciali e ripicche autolesionistiche?” e ancora ”Un convegno polemico e strumentale fatto in uno spazio pagato dalla Regione” questo quanto aveva dichiarato Fava alla notizia dell’incontro. Da quanto emerge, sulla scelta della location si è messa una ”pezza” per evitare il proseguimento della bagarre, ma sul resto, forse, Gianni Fava era stato lungimirante. Le divisioni sono molto accese e non se ne fa mistero.
(foto La Provincia Pavese)
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E’ bagarre politica sul convegno ”Vino e Oltrepò opportunità e strategia di sviluppo”

A chi serve il convegno ”Vino e Oltrepò opportunità e strategia di sviluppo” di sabato 2 aprile? Ed ecco che l’appuntamento all’enoteca regionale di Cassino, diventa occasione di scontro politico. L’incontro organizzato dai circoli del Partito Democratico di Broni e Stradella si pone come momento di ascolto dei viticoltori, degli operatori del settore agricolo ed enoturistico per confrontarsi sulla crisi che sta vivendo l’Oltrepò. Al tavolo saranno presenti oltre alle istituzioni locali e ai rappresentanti del Consorzio e Distretto anche l’onorevole Massimo Florio, membro della commissione Agricoltura della Camera e Angelo Zucchi, capo della segreteria tecnica del ministro dell’Agricoltura. Ma l’assessore regionale Fava non ci sta, si interroga sulle finalità e attacca anche la scelta della location, l’enoteca di Cassino, finanziata dalla Regione Lombardia e ridotta a moderna casa del popolo a servizio di politicanti in cerca di visibilità. ”Davvero qualcuno ritiene opportuno che a discutere di una vicenda del genere debba essere una forza politica da sola, che fa sfilare tutti i propri rappresentanti istituzionali e affiliati, in quella che si preannuncia l’ennesima corsa a chi la spara più grossa? Davvero il rilancio dell’Oltrepò e della sua immagine può passare attraverso una tale strumentalizzazione politica e partitica, alla quale prendono parte prevalentemente soggetti senza competenze specifiche in materia?” ha dichiarato Fava alla Provincia Pavese. E ancora ”Davvero a Pavia qualcuno è disposto a credere che durante questo convegno si lanceranno proposte serie per fare uscire dalla più grande crisi di immagine e di identità la zona vinicola più grande di Lombardia? In quanti sono disposti a scommettere che non sarà, invece, l’ennesima riproposizione di un processo sommario che va avanti da anni con il solito bolso copione, caratterizzato da vecchi rancori personali, gelosie commerciali e ripicche autolesionistiche?”. A pochi giorni dall’approvazione in consiglio provinciale di un ordine del giorno che chiede a tutti i soggetti coinvolti, Regione inclusa, di contribuire al rilancio del territorio, la Lega non perdona il Pd e l’Oltrepò continua a far discutere, anche politicamente.
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