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L’abbazia belga di Westamalle lancia Westmalle Extra

Novità nel mondo delle birre trappiste. Dopo che Achel ha perso il diritto al logo “Authentic Trappist Product” e le preoccupanti notizie sulla possibile scomparsa delle birra trappista, è l’abbazia di Nostra Signora del Sacro Cuore di Westmalle a far parlare di se.

Westmalle ha infatti annunciato che commercializzerà su larga scala Westmalle Extra, birra fino ad oggi disponibile solo presso il monastero. Nata come “birra da refettorio”, Extra è una Patersbier, stile noto anche come Trappist Single, vale a dire una birra a basso tenore alcolico (solo 4,8% abv, pochi per una trappista) ma ricca di sapore, generalmente consumata dai monaci durante la loro giornata.

Westmalle Extra va quindi ad affiancarsi alle due etichette attualmente commercializzate dal monastero, le Westamlle Dubbel e Tripel, analogamente a quanto fatto alcuni anni fa dall’Abbazia di Notre-Dame de Scourmont con la Chimay Dorèe.

«Extra è una delle più antiche birre di Westmalle – racconta Padre Benedikt – le sue origini risalgono al 1836. Negli ultimi anni la domanda per birre più leggere è considerevolmente aumentata e così abbiamo deciso di rendere la Westmalle Extra disponibile su larga scala attraverso canali di rivendita specializzati».

«La nostra Westmalle Extra sarà disponibile in caffè e ristoranti – conclude Padre Benedickt – un gesto con cui l’abbazia vuole offrire qualcosa di straordinario ai gestori di bar e ristoranti, pesantemente colpiti dalla pandemia, in previsione della loro futura riapertura».

Storicamente Extra veniva brassata due volte l’anno anche se si prevede che la sua produzione aumenterà, pur rimanendo limitata. Westmalle il più grande birrificio trappista fra gli undici esistenti con una produzione annuale di 130.000 ettolitri di cui Extra rappresenterà solo il 2%, e di questo solo il 10% sarà destinato all’esportazione.

Attualmente 24 monaci vivono nell’abbazia che conta anche 87 dipendenti laici, 51 dei quali lavorano nel birrificio sotto la supervisione dei monaci, come da regola per la birra trappista.

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Chimay Dorèe, Abbazia di Notre-Dame de Scourmont

Non capita tutti i giorni di trovare sullo scaffale del supermercato una birra trappista. L’occhio vigile del team di vinialsuper, sempre attento alle novità anche nella corsia delle birre, non poteva non esserne stupito e catturato.

LA DEGUSTAZIONE
La Chimay Dorèe è una birra dall’alcolicità moderata, solo 4.8% la sua gradazione. Di colore dorato pallido, leggermente velato (le birre Chimay non sono né filtrate né pastorizzate) ha una bella spuma bianca, piuttosto compatta e molto persistente.

Il bouquet è elegante e pulito con profumi floreali ed agrumati e altri leggeri sentori fruttati. Solo in secondo piano giunge la “crosta di pane” tipica delle rifermentazioni in bottiglia.

In bocca sembra inizialmente più leggera di quanto non sia in realtà, ma già prima di terminare il primo sorso si apre, in modo molto equilibrato. Malto, cereali, agrumi freschi, un poco di spezie ed una nota fruttata in chiusura. Il finale è secco ed erbaceo. Una birra austera, ma che conquista con la sua elegante pulizia e la sua grande facilità di beva.

LA BIRRA CHIMAY
Occorre chiarire cos’è la birra trappista e come Chimay Dorèe si colloca all’interno del panorama trappista per capire la ”meraviglia” di trovare un simile prodotto in vendita in Gdo.

Per potersi fregiare del titolo di Birra Trappista (contraddistinta in etichetta dal logo esagonale “Authentic Trappist Product”) la birra deve soddisfare tre requisiti fondamentali:

  • Deve essere prodotta all’interno delle mura di una abbazia trappista sotto il diretto controllo dei monaci
  • Ogni scelta produttiva o commerciale deve dipendere dalla comunità monastica
  • I ricavi devono servire al sostentamento della comunità monastica e per opere di carità senza alcun fine di lucro.

Sono 11 i monasteri al mondo che rispondono a questi criteri: sei in Belgio, due nei Paesi Bassi, uno negli Stati Uniti, uno in Austria ed uno in Italia.

Chimay è prodotta dall’Abbazia di Notre-Dame de Scourmont, nel comune di Chimay in Vallonia. Fondata del 1850 produce birra dal 1862 utilizzando l’acqua particolarmente morbida della zona. Il volume di birra prodotto supera i 120.000 ettolitri anno ed il 50% ca. della produzione è commercializzata all’estero.

Alle tre famose birre prodotte dal monastero, Chimay Rouge (Premier), Chimay Bleue (Grand Réserve), Chimay Blanche (Cinq Cents) facilmente reperibili in GDO si affianca anche la Chimay Dorée: birra prodotta esclusivamente per il consumo interno del monastero.

Dorée è la birra che i monaci bevono durante le loro giornate e che viene offerta nel locale visitatori dell’abbazia. Commercializzata per la prima volta nel dicembre 2012 solo in alcune selezionate località del Belgio, dal 2013 è disponibile anche in Italia ed Inghilterra, ma in quantità limitata, solo 2000 ettolitri. Ecco spiegato lo stupore (ed il piacere) di trovarla agilmente sugli scaffali di un supermercato.

Prezzo: 2.39 euro (33cl)
Acquistata presso: Esselunga

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