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Consorzio Vini Oltrepò pavese, nominato il nuovo Cda

L’assemblea del Consorzio Tutela Vini Oltrepò pavese ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione per il triennio 2021/2023, ovvero la squadra della presidente Gilda Fugazza. Per la categoria viticoltori: Andrea Barbieri, Camillo Dal Verme, Federico Defilippi, Alessio Gaiaschi, Ottavia Giorgi Vistarino, Paolo Verdi, Sara Zambianchi.

Per la categoria vinificatori: Stefano Dacarro, Gilda Fugazza, Andrea Giorgi, Marco Maggi, Mattia Nevelli, Valeria Radici Odero, Francesca Seralvo. Per gli imbottigliatori: Luca Bellani, Quirico Decordi, Giovanna Fugazza, Renato Guarini, Massimo Ornaghi, Pier Paolo Vanzini, Valeria Vercesi.

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Nuovo Cda del Consorzio Vini Colli Euganei: tanti giovani attorno a Marco Calaon

Nuovo Consiglio di amministrazione per il Il Consorzio Vini Colli Euganei. Confermato per il secondo mandato consecutivo il presidente Marco Calaon, che sarà affiancato da una squadra di giovani viticoltori, a partire dalla giovanissima Giorgia Veronese (Azienda Agricola Veronese) e Nicola Selmin (Il Pianzio Azienda Vitivinicola) nominati vicepresidenti.

Tra gli altri volti nuovi del Consiglio troviamo Diego Bonato dell’azienda Reassi di Rovolon, che assieme ai riconfermati Emanuele Calaon (Bacco e Arianna), Emanuele Gambalonga (Tenuta Gambalonga).

E ancora: Simone Dalla Montà (Le Abane), Martino Benato (Vigne al Colle) e Lorenzo Bertin (Cantina Colli Euganei), hanno raccolto la sfida del prossimo quadriennio di gestione dell’organo consortile. Tra i progetti del 2021, la delineazione dei cru dei Colli Euganei.

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Grana Padano, nuovo Consiglio. Nel 2019 oltre 5 milioni di forme e boom export

VERONA – È stato un 2019 in crescita per il Grana Padano, che si conferma il prodotto Dop più consumato al mondo con un totale di 5.164.759 forme prodotte (+4,70% rispetto al 2018), di cui 2.051.125 destinate all’export (+4,38%). “Numeri incoraggianti che però dobbiamo leggere alla luce della situazione attuale”, avverte però Nicola Cesare Baldrighi, presidente uscente del Consorzio Tutela Grana Padano, nel giorno la 21a Assemblea Generale del Consorzio.

L’appuntamento questa mattina alla Fiera di Verona, con la partecipazione di Ettore Prandini, presidente nazionale di Coldiretti, Gianmichele Passarini, membro di giunta e presidente Regionale Cia Veneto, Antonio Boselli, presidente Confagricoltura Lombardia e Paolo Carra, vicepresidente vicario Coldiretti Lombardia.

Durante l’Assemblea è stato eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione del Consorzio, che resterà in carica fino alla primavera 2024. La categoria caseifici produttori vede 5 nuovi membri sui 21 eletti, in particolare: Gianmaria Bettoni, Filippo Colla, Giovanni Guarneri, Andrea Merz e Luigi Giovanni Sala.

Restano invariati i 6 consiglieri della categoria stagionatori: Antonio Auricchio, Alberto Dall’Asta, Laura Maria Ferrari, Nisio Paganin, Michele Miotto e Renato Zaghini. Nelle prossime settimane, il Consiglio si riunirà per nominare il nuovo presidente del Consorzio.

“A causa dell’emergenza Covid-19 – ha evidenziato Baldrighi – siamo chiamati a riflettere sul cambiamento delle tendenze rispetto agli stili di vita e sul fatto che per il 2020 prevediamo risultati ben lontani da quelli del 2019”.

Il nostro obiettivo, oggi, deve essere il contenimento produttivo, adeguandoci agli inevitabili minori consumi che derivano dalla contrazione del canale Ho.Re.Ca. Da qui vengono i provvedimenti assunti dal Consiglio di Amministrazione per far fronte al post Covid-19: diminuzione della produzione; sostegno agli enti caritatevoli attraverso i bandi AGEA; acquisto di 120.000 forme da parte del Consorzio per i mesi di novembre-dicembre 2019 e gennaio-febbraio-marzo 2020 da portare a Riserva 20 mesi e a Riserva Gold 24 mesi”.

“Dopo 21 anni di presidenza – continua Baldrighi – lascio la guida del Consorzio pieno di soddisfazione per quanto, insieme agli associati e alla grande squadra del Consorzio, abbiamo fatto insieme. La parola d’ordine che ci ha accompagnato in questi anni è stata ‘coesione‘, grazie alla quale siamo riusciti a portare avanti politiche coraggiose e vincenti, come la definizione dei Piani produttivi“.

L’EMERGENZA COVID-19
I provvedimenti assunti dal Consiglio di Amministrazione per far fronte al post Covid-19 sono la minore produzione determinata dal -3% sui riferimenti produttivi; il sostegno agli enti caritatevoli attraverso i bandi pubblici Agea incrementati del 15-20% di stanziamento diretto del Consorzio per un totale auspicato di 70/80 mila forme destinate agli indigenti;

Infine, l’acquisto di 120 mila forme da parte del Consorzio per i mesi di novembre-dicembre 2019 e gennaio-febbraio-marzo 2020 da portare a “Riserva 20 mesi” e a “Riserva Gold 24 mesi“, che quindi saranno rimesse sul mercato alla fine del periodo di 12-18 mesi prima individuato.

Ad ulteriore sostegno dei provvedimenti, l’impegno a lavorare con il Ministero per destinare la quota parte riservata al lattiero caseario dello stanziamento di 500 milioni di euro dedicato alle “filiere in crisi“, verso un “aiuto-sostegno” agli allevatori che decidano di ridurre la produzione di latte.

I NUMERI E I MERCATI

Il 2019 ha chiuso con una produzione complessiva di 5.164.759 forme (+4,70% rispetto al 2018), il 42% di formaggio marchiato esportato ed un conseguente 58% consumato in Italia. Con 2.051.125 forme, l’export 2019 fa segnare una crescita del +4,38%.

L’Europa, con 1.697.618 forme, assorbe quasi l’83% delle esportazioni di Grana Padano Dop, con un incremento del 4,54% rispetto al 2018. La Germania, con un incremento del 5,61% si conferma il primo mercato per le esportazioni di Grana Padano DOP, con un totale di 549.562 forme.

Al secondo posto assoluto si conferma la Francia con 231.188 forme e un incremento del 4,44%. Il terzo posto spetta agli Stati Uniti che hanno fatto segnare un +9,04% pari a 167.852 forme, superando il Benelux (Belgio, Olanda e Lussemburgo) che con 160.561 forme complessive (+2,41%) scivolano al quarto posto nella graduatoria assoluta.

La produzione si è divisa per il 37,25% a favore delle industrie e per il 62,75% delle Cooperative. Guardando, poi, nello specifico alle aree geografiche si evidenzia che la provincia di Mantova con 28 caseifici ha prodotto il 29,38% del totale annuo.

Seguono Brescia, con 29 caseifici e una produzione del 23,03%, Cremona con 9 caseifici il 17,30%; Piacenza con 20 caseifici l’11,38%. Il Veneto, poi, con 22 Caseifici (tenendo conto anche del latte veneto lavorato fuori Regione) ha raggiunto il 15,34%.

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Soave riduce le rese per la vendemmia 2020 non bio: da 150 a 130 quintali ettaro

“L’assemblea dei soci del Consorzio del Soave ha prudentemente scelto di diminuire le rese per la vendemmia 2020, passando da 150 qli/ettaro per la Doc a 130 qli/ettaro (-13%) e da 140 qli/ettaro a 130 qli/ettaro (-7%) per la zona Classica e dei Colli Scaligeri”. Lo rende noto il Consorzio di Tutela Vini Soave e Recioto di Soave.

“Deroghe a questa decisione verranno date alle aziende che negli ultimi due anni non hanno caricato il Soave oltre il limite previsto, mentre per le aziende biologiche certificate il limite rimane a 140 qli/ettaro, per dare un forte segnale a favore della sostenibilità in vigneto”, precisa ancora l’ente veneto.

Una decisione in linea con quelle delle più grandi denominazioni italiane, per assicurare da un lato il reddito delle imprese agricole e dall’altro la tenuta del sistema dei prezzi.  “Una scelta condivisa e presa sentendo tutte le parti”, dichiara il Presidente del Consorzio Sandro Gini.

In un anno che ci ha messo alla prova, la natura non ha smesso di andare avanti e valutato l’andamento dell’annata, abbiamo con responsabilità preso questa decisione per tutelare tutte le aziende del territorio e al contempo non creare tensione sul mercato, se il prodotto nel 2021 non fosse sufficiente a soddisfare le richieste”.

“Un equilibrio produttivo costante nel mirino del Consiglio di amministrazione del Consorzio – conclude Gini – dove fondamentale diventa essere reattivi e nello stesso momento valutare anche le prospettive future, in un mercato sempre più competitivo e veloce”.

L’assemblea dei soci ha intanto registrato alcuni dati positivi, come un aumento di consumo di Soave in Canada del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre è in partenza una campagna di promozione in Giappone.

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Consorzio Vini Montefalco, Gianluca Piernera nel Cda per la Spoleto Doc

MONTEFALCO – Novità per il Consorzio Tutela Vini Montefalco. Gianluca Piernera entra nel Cda in rappresentanza della Spoleto Doc. “L’ingresso nel Consiglio di amministrazione del titolare di Cantina Ninni vuole essere un segnale importante di rappresentatività e di attenzione da parte del Consorzio per la Spoleto Doc, che da luglio scorso si è aggiunta alle denominazioni rappresentate e tutelate dal Consorzio Tutela Vini Montefalco”, spiga l’ente.

“L’obiettivo – continua il Consorzio umbro – è quello di sviluppare strategie comuni per la tutela e la promozione dei vini ottenuti da Sagrantino e Trebbiano Spoletino, accomunati da una indiscussa personalità ed una straordinaria longevità, oltre che da un territorio unico al mondo per storia, cultura, paesaggio, vocato a grandi bianchi oltre che a grandi rossi, che vanta varietà autoctone di grande valore, con un paniere molto eterogeneo e sempre più interessante”.

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Nomisma, Piero Gnudi nella storia: presidente per il terzo mandato consecutivo

L’Assemblea annuale di Nomisma ha nominato il nuovo Consiglio d’Amministrazione per il triennio 2020-2022 e approvato il bilancio d’esercizio. Per il terzo mandato consecutivo – decisione senza precedenti nella storia della società fondata nel 1981 – è stato rieletto presidente Piero Gnudi. Confermato anche l’Amministratore delegato Luca Dondi dall’Orologio.

Il Consiglio d’Amministrazione vede l’ingresso di Gian Luca Galletti (indipendente), Remo Taricani (Unicredit), Walter Ottolenghi (Mediolanum) e Manuele Bonora (MPS).

Vengono confermati quali membri del CdA Antonio Calabrò (Pirelli), Gianpiero Calzolari (Granarolo), Stefano Cavazza (Crif), Carlo Gherardi (Crif), Maurizio Marchesini (Marchesini Group), Giovanni Pecci (BNL), Juan Enrique Perez Calot (BBVA), Stefano Rossetti (BPER), Giovanna Concezione Ruda (COVIVIO), Giulio Santagata (indipendente), Gian Luca Santi (Unipol) e Giordano Villa (Deutsche Bank).

Componenti del Collegio Sindacale sono Enrico Frasnedi, Erminio Chiappelli e Michele Colliva. Nomisma, società di consulenza che svolge attività di ricerca e advisory per realtà pubbliche e private nel campo dell’economia reale da oltre 35 anni, ha chiuso il 2019 con il sesto bilancio consecutivo in attivo (valore della produzione 7 milioni di euro) e vanta una posizione finanziaria netta di straordinaria solidità.

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Rinnovato il Cda del Consorzio Vini Doc Sicilia: nuovo rinvio per le fascette di Stato

Eletto il nuovo Consiglio di amministrazione del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia. Il nuovo Cda resterà in carica nel triennio 2020-2022. I consiglieri eletti sono: Vincenzo Ampola, Gaspare Baiata, Giuseppe Bursi, Salvatore Chiantia, Laurent Bernard De la Gatinais, Paolo Di Maria, Filippo Paladino, Alessio Planeta, Antonio Rallo, Letizia Russo, Alberto Tasca e Nicolò Vinci. L’assemblea si è tenuta a Sambuca di Sicilia, lo scorso 28 febbraio 2020.

Tra le prime iniziative, quella di rinviare all’1 gennaio 2022 l’introduzione delle fascette di Stato sulle bottiglie della Doc Sicilia. La decisione iniziale del Consorzio, comunicata a inizio 2019, era quella di introdurle da gennaio 2021. Un rinvio chiesto dalla filiera produttiva siciliana, evidentemente rinnovata anche a fronte del rinnovo del Cda consortile.

È stato inoltre approvato un progetto per la certificazione della sostenibilità della viticoltura siciliana, che sarà governato da “una fondazione allo scopo costituita”, sottolinea il Cda. Tra le altre novità, l’aumento del numero dei componenti del Cda, che sale a 12.

Una proposta avanzata dal Cda uscente, ratificata dall’assemblea dei soci con la preventiva modifica dell’articolo 15 dello statuto del Consorzio. “Lo scopo di questa scelta – spiega il nuovo Cda – è di dare ulteriormente voce al mondo produttivo rappresentato nel Consorzio”.

L’assemblea ha infine approvato il bilancio di esercizio del 2019 e il bilancio preventivo del 2020. L’elezione del nuovo presidente e dei vicepresidenti avverrà durante la prima seduta del Consiglio.

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Ufficiale: Vinitaly 2020 rinviato al 14-17 giugno per Coronavirus

Vinitaly 2020 è stato rinviato al 14-17 giugno 2020. Confermati telefonicamente da Veronafiere Spa a WineMag.it i rumors delle ultime ore, che davano traballanti le date originarie della 54° edizione della più importante fiera del vino italiano, dal 19 al 22 aprile a Verona. Le rassicurazioni dei giorni scorsi da parte del Cda di Veronafiere e del governatore del Veneto Luca Zaia non sono servite a placare le perplessità dei buyer italiani e internazionali.

Numeri impressionanti quelli in gioco: oltre 4.600 aziende espositrici, più di 40 Paesi produttori400 eventi in quattro giorni: degustazioni tecniche, verticali, walk around tasting e focus sui principali mercati. Tutto rimandato, come ProWein 2020 (date non ancora ufficiali, maggio il mese più probabile).

Pressioni per un rinvio di Vinitaly 2020 sarebbero giunte soprattutto dagli Usa, in seguito alla decisione delle compagnie aeree di tagliare i voli con l’Italia. Pesanti anche le dichiarazioni del vice presidente americano Mike Pence, che ha annunciato controlli a tappetto su tutti gli italiani che riusciranno a sbarcare negli Stati Uniti. Timori, quelli d’Oltreoceano, che sarebbero giustificati da 103 contagi e 6 morti.

Per capire che quella di Veronafiere non è stata una decisione semplice, basta osservare la cronologia delle conferme e dei rinvii degli altri eventi in programma a Verona. Tra il 25 e il 27 febbraio 2020, Veronafiere ha indicato “sicurezza e salute” come “priorità assolute” per rimandare Model Expo Italy, Elettroexpo e Innovabiomed.

Il giorno successivo, il 26 febbraio, nel confermare per il 19/22 aprile Vinitaly 2020 – attraverso un ampio comunicato stampa che ospitava anche le dichiarazioni di Zaia – il Cda annunciava il cambio di date per Samoter, LetExpo, Asphaltica e B/Open.

Oggi, 3 marzo, l’ufficialità del rinvio di Vinitaly, mentre in Veneto cerca di tornare alla normalità anche Vo’, il Comune alle porte di Padova divenuto celebre per il più ampio focolaio di Coronavirus in Italia. Da ieri, come riportato da WineMag.it, ha infatti riaperto il Consorzio Tutela Vini Colli Euganei, su avallo del prefetto.

IL COMUNICATO UFFICIALE

“In considerazione della rapida evoluzione della situazione internazionale che genera evidenti difficoltà a tutte le attività fieristiche a livello continentale, Veronafiere ha deciso di riposizionare le date di Vinitaly, Enolitech e Sol&Agrifood dal 14 al 17 giugno 2020, ovvero nel periodo migliore per assicurare a espositori e visitatori il più elevato standard qualitativo del business”.

Così Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere in chiusura del Consiglio di amministrazione della Spa, riunitosi oggi. “Vinitaly, insieme ad OperaWine – ha proseguito il direttore generale –, si svolgerà quindi in un contesto temporale in cui grandi eccellenze del made in Italy, quali Cosmoprof e Salone del mobile, per esempio, avranno il compito di rilanciare con forza l’attenzione dei mercati internazionali e l’immagine dell’Italia. In questo frangente ringraziamo le aziende per la fiducia che ci stanno dimostrando”.

La decisione è stata frutto di un’attenta analisi dei dati disponibili oltre che dell’ascolto delle posizioni degli stakeholder del mercato, incluse le principali associazioni di settore: Unione Italiana Vini, Assoenologi, Federvini, Federdoc, Federazione vignaioli indipendenti e Alleanza delle Cooperative settore vitivinicolo.

“Lo spostamento a giugno di Vinitaly e di altre importanti manifestazioni internazionali nelle città di Milano e Bologna – spiega Maurizio Danese, presidente di Veronafiere – è un segnale che il made in Italy scommette su una pronta ripresa economica nei settori chiave del sistema-Paese. Auspichiamo quindi che il nuovo calendario fieristico nazionale possa generare una rinnovata fiducia ed essere strumento con cui capitalizzare la ripartenza del nostro Paese”.

Veronafiere attiverà una task force per assistere i propri clienti in ogni ambito necessario alla riorganizzazione delle manifestazioni posticipate e in stretta collaborazione con le associazioni di riferimento predisporrà tutte le azioni di incoming necessarie a garantire la presenza di buyer e operatori professionali qualificati. Sulle nuove date, inoltre, Confcommercio Verona e Cooperativa Albergatori veronesi hanno espresso massima disponibilità per favorire lo spostamento delle prenotazioni.

Nel 2021 Vinitaly sarà in calendario nelle sue date consuete (18-21 aprile); date che sono frutto dell’accordo con l’Union dei Grandi Cru di Bordeaux (UCGB) col quale dal 2013 c’è un accordo nato per incontrare le esigenze dei protagonisti del mondo del vino, buyer e stampa internazionale in particolare.

LE DICHIARAZIONI DELLE ASSOCIAZIONI DI SETTORE
Ernesto Abbona, presidente Unione italiana Vini (Uiv): “Condividiamo in pieno le scelte di Veronafiere, sia per quanto riguarda la decisione presa, sia per la relativa collocazione temporale insieme ad altri grandi eventi come Cosmoprof di Bologna e il Salone del Mobile di Milano, che daranno un segnale importante per la ripresa del Paese”.

Sandro Boscaini, presidente presidente Federvini: “Occorre dare un messaggio forte al Paese. Se agiamo uniti nel contesto dello spostamento di data, non solo di Vinitaly, ma di altri grandi eventi internazionali che si svolgeranno in Italia a giugno, potremo contribuire in modo corale al rilancio dell’immagine positiva che merita il made in Italy”.

Riccardo Cotarella, presidente di Assoneologi: “La decisione assunta da Veronafiere su Vinitaly e supportata dalle associazioni della filiera, deriva da considerazioni intelligenti e imprenditoriali. Non si può immaginare un Vinitaly fiore all’occhiello del settore vitivinicolo italiano, nonché evento che tutto il mondo ci invidia, ridimensionato più o meno fortemente nelle presenze di operatori che al momento danno previsioni non soddisfacenti. Questo significa tutelare l’operatività dei nostri produttori e allo stesso tempo proteggere l’immagine del vino italiano e di Vinitaly nel mondo”.

Matilde Poggi, presidente Federazione italiana vignaioli indipendenti: “Siamo d’accordo con Veronafiere sulla necessità di modificare le date in calendario di Vinitaly. Giugno è l’ultima data utile per un evento sul vino. Come Fivi siamo comunque pronti ad un grande impegno per partecipare, dal momento che questo mese è dedicato tradizionalmente alle lavorazioni in vigna”.

Riccardo Ricci Curbastro, presidente Federdoc: “La nostra posizione è di non dare messaggi negativi al mercato, specie in un momento cruciale per il sistema Paese e per il settore. La situazione negli ultimi giorni è stata diversa da quella sperata e per questo ci sentiamo di condividere la scelta di Veronafiere e di stare sulla stessa linea di Vinitaly, pur consapevoli che ci sarà molto da fare”.

Luca Rigotti, coordinatore settore vino di Alleanza Cooperative: “Condividiamo la scelta di Veronafiere per lo spostamento delle date di Vinitaly. Ora lavoriamo assieme alla fiera affinché il mondo del vino possa dare un messaggio positivo all’economia nazionale”.

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Altagamma, Lunelli: “Internazionalità, sostenibilità e contemporaneità per il futuro dell’industria italiana”

Internazionalità, sostenibilità e contemporaneità sono i pilastri strategici che ispireranno le nostre attività nei prossimi tre anni”. Ha le idee chiare Matteo Lunelli. Il numero uno di Cantine Ferrari, neo eletto presidente di Fondazione Altagamma, ha esordito così all’Assemblea dei Soci della Fondazione che lo ha visto vicepresidente negli ultimi due mandati.

Succede al vertice ad Andrea Illy (Illycaffè), l’uomo che ha portato Altagamma, Fondazione che dal 1992 riunisce le imprese dell’alta industria culturale e creativa italiana, da 76 a 110 iscritti. Lunelli guiderà il nuovo Consiglio di Amministrazione per il triennio 2020-2022.

La mission di Altagamma, ha assicurato il trentino Lunelli, resta quella di “contribuire alla crescita e alla competitività delle imprese dell’industria creativa culturale italiana e, indirettamente, del Sistema Italia”.

Lo scenario di mercato è però profondamente cambiato e “richiede di rispondere a nuove esigenze che coinvolgono tutti i settori in cui opera la Fondazione: moda, design, alimentare, ospitalità, automotive, gioielli, nautica”.

“Nel 2023 – ha ricordato Lunelli – un consumatore su due del lusso sarà asiatico e la crescita sarà quasi totalmente guidata da Millennial e Generazione Z, che stanno ridisegnando l’industria con la loro spiccata sensibilità verso approcci autentici, sostenibili e culturalmente inclusivi”.

Sarà dunque necessario reinterpretare il modo di fare impresa, innovare prodotti e modalità di comunicazione. “Il Made in Italy – ha dichiarato Matteo Lunelli – continua ad avere uno straordinario potere evocativo legato ai nostri territori, al nostro saper fare e al nostro stile di vita”.

“Tuttavia – ha aggiunto il numero uno di Cantine Ferrari – gli scenari macroeconomici richiederanno alle aziende Altagamma di saper intercettare un nuovo consumatore, che sarà sempre più asiatico, giovane, digitale e attento ai valori di cui la marca è ambasciatrice”.

INTERNAZIONALITÀ SOSTENIBILITÀ E CONTEMPORANEITÀ

Per supportare le strategie internazionali dei soci, Altagamma consoliderà e amplierà il proprio network di relazioni nei principali mercati. Dopo Olanda e Cina, proseguirà il progetto degli Altagamma Club, che riunisce nei diversi Paesi i manager delle aziende associate, con l’obiettivo di identificare progetti congiunti e nuove opportunità di narrazione dello stile di vita italiano, in collaborazione con Ambasciate e Consolati.

Sarà inoltre ampliata la rete degli Altagamma International Honorary Members, imprese e istituzioni che promuovono in varia forma il bello, buono e ben fatto del nostro Paese nel mondo.

Infine, per attrarre turisti di fascia alta “affinché si innamorino del nostro stile di vita”, continuerà il progetto Altagamma Italian Experiences, itinerari ed esperienze che includono visite esclusive alle aziende socie.

In linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile individuati dall’ONU (SDG), per Altagamma la Corporate Social Responsibility è un elemento imprescindibile per le aziende di eccellenza, con un impatto economico e non solo reputazionale.

Altagamma offrirà opportunità di scambio di best practice e affiancherà i Soci in programmi di trasformazione verso modelli di business sostenibili dal punto di vista sociale, ambientale e di governance.

La contemporaneità, come ricordato da Matteo Lunelli, deve divenire un elemento intrinseco del Made in Italy tanto quanto la tradizione e l’identità culturale. La sfida del futuro sarà dunque la capacità di innovare e di intercettare le nuove generazioni, in particolare sfruttando i canali di comunicazione digitale.

Altagamma sarà impegnata nell’analisi di questi fenomeni con ricerche e iniziative dedicate come l’organizzazione di un rinnovato Digital Day. Per indagare i futuri trend della creatività e approfondire le opportunità derivanti dai macro-cambiamenti in corso, prosegue anche il progetto Next Design Perspectives, che giunge alla terza edizione.

Continueranno infine le attività strutturali della Fondazione relativamente a Studi e Ricerche e alle Relazioni Istituzionali a livello europeo tramite la European Cultural and Creative Industries Alliance (ECCIA).

Proseguirà anche l’impegno verso il tema del Capitale Umano, con il progetto I Talenti del Fare, finalizzato al riposizionamento delle professioni manifatturiere, e il Premio Giovani Imprese.

IL NUOVO CDA

Accanto alle conferme di Claudio Luti (Kartell) come vice presidente del Design, Lamberto Tacoli (Perini Navi) come vice presidente per la Nautica e Paolo Zegna (Ermenegildo Zegna) vice presidente per la Moda, si segnalano nuovi ingressi.

Sabina Belli (Pomellato) vice presidente per la Gioielleria, Stefano Domenicali (Lamborghini) vice presidente per l’Automotive, Giovanni Geddes da Filicaja (Gruppo Frescobaldi) vice presidente per l’Alimentare e Aldo Melpignano (San Domenico Hotels) vice presidente per l’area Ospitalità.

Vengono introdotte inoltre due vice presidenze trasversali. Una, appunto, per l’Internazionalizzazione, affidata a Dario Rinero (Gruppo Poltrona Frau) e una per i Talenti e il Capitale Umano, affidata a Laudomia Pucci (Emilio Pucci).

Con loro, il presidente fondatore Santo Versace, il presidente onorario Leonardo Ferragamo, insieme al past president Andrea Illy saranno invitati permanenti al Consiglio di Amministrazione.

Consiglieri Nerio Alessandri (Technogym), Marco Bizzari (Gucci), Serge Brunschwig (Fendi), Edoardo Caovilla (René Caovilla), Fabio d’Angelantonio (Loro Piana), Carlotta de Bevilacqua (Danese Milano), Claudio Domenicali (Ducati), Giuseppe Fontana (Villa d’Este), Roberto Gavazzi (Boffi), Bob Kunze-Concewitz (Campari Group).

E ancora: Carlo Mazzi (Prada S.p.A.), Carmen Moretti (L’Albereta e L’Andana), Maria Porro (Porro), Giuseppe Prezioso (Imax – Max Mara Fashion Group), Aurelio Regina (Manifatture Sigaro Toscano), Riccardo Sciutto (Sergio Rossi), Giovanni Tamburi (Presidente e CEO, Tamburi Investment Partners).

Infine: Giovanna Vitelli (Vice Presidente, Azimut Benetti Group), Maurizio Zanella (Presidente, Ca’ del Bosco). Revisori dei Conti: Maurizio Dallocchio (SDA Bocconi), Ezio Simonelli (Studio Simonelli) e Stefano Alessi (Alessi).

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Nasce Montresor Heritage: accordo con Terre Cevico, ViteVis e Valpantena


VERONA –
Cantine Giacomo Montresor, storica cantina di Verona, entra in società con Terre Cevico, ViteVis e Cantina Valpantena e diventa “Montresor Heritage“. L’annuncio questa mattina, in occasione di una conferenza stampa indetta ad hoc. L’obiettivo è una crescita del 30% del fatturato nei prossimi anni. Passando soprattutto da un consolidamento dell’export.

“Un progetto che mette a disposizione il capitale cooperativo e tutto il suo sistema di valori per la crescita dell’export e per un ulteriore rafforzamento del legame con il territorio in cui si sviluppano i nostri vigneti Montresor”, spiega Marco Nannetti, presidente Montresor, alla guida del nuovo Cda.

Sono in programma investimenti per circa 2,5 milioni di euro complessivi. Da alcuni mesi sono già stati avviati i progetti sui diversi cru di Amarone, Valpolicella, Soave e Lugana. Da subito alcuni interventi, con un nuovo fruttaio destinato alla produzione dell’Amarone e del Ripasso, una riorganizzazione della bottaia e una linea di imbottigliamento innovativa.

Nell’unità locale “Vidussi” a Capriva del Friuli, nel Collio Goriziano, verranno realizzati circa 10 ettari di nuovi vigneti tra Ribolla Gialla e Sauvignon, portando a 35 quelli complessivi.

Un restyling del marchio aziendale, d’ora in poi “Montresor Heritage”, che riprende la storia ultracentenaria della famiglia Montresor e tanti progetti di marketing per lo sviluppo in grande stile di una realtà che ha fatto la storia della Valpolicella.

“Siamo molto entusiasti del progetto. In questa fase siamo desiderosi di contribuire alla rapida crescita del gruppo”, commenta Luciano Arimini, vicepresidente ViteVis, nata da Cantina Colli Vicentini e Cantina di Gambellara.

Luigi Turco, presidente Cantina Valpantena, aggiunge: “Questa è una bella sfida da affrontare e vincere nel solco della qualità. Da qualche decennio perseveriamo in questo concetto, col nostro lavoro sia in cantina sia in campagna”.

“Non posso che plaudere all’iniziativa, anche perché nel 2000 abbiamo effettuato la stessa operazione con successo, così come Bolla che è entrata in Giv e così come Cesari è stato acquisito da Caviro 5 anni fa. La nuova società sarà un valore aggiunto per Verona”, ha commentato il presidente del Consorzio di Tutela Vini Valpolicella, Andrea Sartori.

Dove incontrare il nuovo corso di Montresor, oltre a quello passato? Al Prowein di Dusseldorf, dal 17 al 20 marzo. Poi a Vinitaly 2019 (padiglione 8, stand E6), dal 7 al 10 aprile, dove sarà allestito lo stand delle linee moderne, senza tralasciare la storia e la tradizione che ha sempre contraddistinto Montresor.

Con Edoardo Montresor, che si occupa del marketing, la cantina veronese è alla quarta generazione. Tra le tappe fondamentali va ricordato il 1906, anno della prima esportazione negli Stati Uniti di Montresor.

Nel 1921 la prima bottiglia satinata per proteggere il vino durante le spedizioni, col nome di “Mula”, probabile soprannome di un’amante del bisnonno. Nel 1946 la prima bottiglia di spumante. Si arriva così al 2019, col 50% delle bottiglie esportate in 56 Paesi nel mondo.

I NUMERI DELLE COOP E IL NUOVO CDA
Degni di nota anche i numeri espressi dalle cooperative della nuova società Montresor Heritage. Terre Cevico – Viticoltori dal 1963 conta 5 mila conferitori e 7.500 ettari di vigneto. ViteVis Cantine ha una base sociale di mille viticoltori e 2.200 ettari di vigneti. Cantina Valpantena fa forza su 330 famiglie e 800 ettari di vigneti.

Un gruppo che, assieme, annovera dunque 6.330 viticoltori, 10.500 ettari di vigneti e 270 milioni di euro di ricavi. Gli ettari complessivi, nell’area produttiva di Montresor Heritage, saranno dunque 3 mila.

Il nuovo Consiglio di Amministrazione, oltre al presidente Marco Nannetti, vede Luciano Arimini vicepresidente. I consiglieri della nuova società sono 6: Paolo Galassi, Alberto Medici, Alberto Marchisio, Massimo Gallina, Luigi Turco e Luca Degani.

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Schenk Italian Wineries in continua crescita: +1,14% nel 2017

ORA – “Positivo, in crescita e ricco di novità. Per Schenk Italian Wineries il 2017 è stato un anno davvero significativo che ha registrato un ricavo consolidato pari a 109,82 milioni di euro, 55,6 milioni di bottiglie vendute, 8 nuove figure professionali assunte e un export che cresce a doppia cifra, con un incremento del 14,5%.

Questi numeri illustrano un’azienda florida, consolidata, che fa tesoro dei suoi successi per crescere in termini di investimenti ed espansione, con prodotti competitivi che stanno conquistando sempre più consensi nel mercato interno ed estero”.

Con queste parole Daniele Simoni, AD di Schenk Italian Wineries commenta i numeri che emergono dal bilancio 2017 dell’azienda di Ora (BZ), una delle più importanti realtà vitivinicole italiane, come certificato dall’indagine sul settore vitivinicolo di MedioBanca che la colloca al 15° posto nella sua classifica annuale.

Le voci di bilancio registrano il segno “più” in quasi tutti i campi, a partire dai ricavo consolidato pari a 109,82 milioni di euro, con un incremento del 1,41% rispetto ai 108,29 milioni registrati nell’esercizio precedente. Ottimi i dati di crescita dell’export (+14,50), pari a 90,8 milioni di euro rispetto ai 80,1 milioni del 2016.

L’export, che rappresenta l’80,6% del fatturato totale, risulta trainato dalle ottime performance del mercato europeo, con un’espansione sempre maggiore nei Paesi del Nord Europa, di quello nordamericano (Stati Uniti e Canada) e di un buon andamento del mercato asiatico.

Grande novità di quest’anno, che ha riscosso successo fin dal primo lancio a Prowein, la nuova linea piemontese di Casali del Barone, nata in collaborazione con la Cooperativa Agricola Vallebelbo, che va ad accrescere il successo dei marchi del territorio già consolidati come: Kellerei Auer, Lunadoro, Bacio della Luna e Gergenti.

L’azienda sta investendo molto anche sul biologico, mercato fortemente in crescita che vede l’Italia detenere il primato mondiale per incidenza di superficie vitata biologica (11,9% della vite coltivata).

Espressione dell’attenzione di Schenk Italian Wineries a questo settore il nuovo Prosecco Bio firmato Bacio della Luna e la linea biologica di Masso Antico, che hanno ottenuto un notevole riscontro da parte di operatori del settore, buyer e distributor nell’ambito delle recenti prestigiose vetrine mondiali Prowein e Vinitaly.

Altro dato significativo per Schenk Italian Winerie, è la crescente presenza nel canale Horeca, passato dal 14% del 2016 al 21% del primo trimestre 2018. Decisivo, in questo senso, l’accordo stilato lo scorso anno di partnership strategica con CDA (Consorzio Distributori Alimentari), riferimento italiano nel comparto del beverage di primaria importanza focalizzato sul mercato Horeca, che conta 100 aziende associate, una rete di oltre 83 mila esercizi distribuiti su 104 provincie, circa 6000 brand gestiti e oltre 9,5 milioni di ettolitri distribuiti all’anno.

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Piero Di Betto nuovo presidente del Consorzio Tutela Vino Nobile di Montepulciano

Piero Di Betto è il nuovo presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano. Subentra ad Andrea Natalini, che si è dimesso dopo l’inaugurazione dell’Enoliteca “per motivi strettamente personali”.

La nomina è avvenuta all’unanimità lunedì 12 giugno, durante il CdA del Consorzio, ed è stata preceduta da un periodo di intense consultazioni con le aziende associate, che hanno dimostrato consenso e condivisione a questa presidenza.

Piero Di Betto, classe 1956, già sindaco di Montepulciano dal 1995 al 2004, durante l’ultima assemblea elettiva del 2016 era stato nominato consigliere del Consorzio e membro di Giunta come espressione della Vecchia Cantina di Montepulciano.

Il Consiglio di Amministrazione ha voluto ringraziare per il suo operato da presidente dei produttori Andrea Natalini, che durante il suo mandato ha visto portare a termine numerosi progetti, tra i quali il termine dei lavori di restauro della Fortezza, oggi sede degli uffici del Consorzio e dell’Enoliteca, oltre all’approvazione del Progetto integrato di filiera (Pif) della Regione Toscana.

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Andrea Sartori nuovo presidente del Consorzio Tutela Vini Valpolicella

“Sono felice di essere stato scelto per svolgere questo incarico proprio nella zona viticola dove la mia famiglia ha iniziato questo percorso. Credo che i vini della Valpolicella rappresentino, in questo momento, un volano non solo per la viticoltura di Verona ma anche per l’intera economia del nostro sistema: confido dunque in un lavoro di collaborazione di tutto il consiglio di amministrazione per mantenere e per amplificare questo nostro ruolo di primaria importanza”.

Questa la prima dichiarazione di Andrea Sartori (nella foto), nuovo presidente del Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella, ente che tutela – tra gli altri vini – uno dei simboli del Made in Italy nel mondo: l’Amarone.

Esponente della quarta generazione di una famiglia storicamente votata alla produzione del vino, dal 2000 è Presidente di Casa Vinicola Sartori. Dal 2004 al 2010 è stato Presidente di Unione Italiana Vini e, sempre in questi anni, è stato Presidente della Confederazione Vite e Vino e dell’E.M.E. Dopo un periodo di studi alla Columbia Business School della Columbia University, in U.S.A., nel 2015 è diventato Presidente di Italia del Vino Consorzio. Carica, quest’ultima, che manterrà fino al 2018.

Oltre ad Andrea Sartori, il nuovo corso del Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella si avvarrà di consiglieri di fresca nomina: Roberta Corrà, Direttore Generale Gruppo Italiano Vini; Umberto Pasqua di Bisceglie, Presidente Pasqua Vigneti e Cantine; Marco Speri, Titolare Secondo Marco; Marcello Vaona, Titolare Azienda Agricola Novaia.

I revisori dei conti di nuova nomina sono Ernesto Maraia ed Egidio Chiecchi. I Consiglieri riconfermati sono Daniele Accordini, Direttore Generale Cantina Sociale di Negrar; Sergio Andreoli, Consigliere di amministrazione del Gruppo Collins S.p.a. e Consigliere di amministrazione Cantina di Colognola; Mauro Bustaggi, Titolare Corte Figaretto; Luca Degani, Direttore Generale Cantina Valpantena Verona; Paolo Fiorini, Responsabile tecnico Cantina di Soave; Lucio Furia, Presidente Società Agricola Tenute Salvaterra; Andrea Lonardi, Direttore Commerciale Bertani Domains; Giuseppe Nicolis, Titolare Nicolis Angelo e Figli; Marco Sartori, Titolare Azienda Agricola Roccolo Grassi; Vittorio Zardini, Presidente Cantina Sociale di San Pietro in Cariano. Il revisore dei conti riconfermato è Franco Puntin.

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Schenk Italian Wineries: fatturato a 108 milioni

“Il 2016 è stato per noi un anno più che positivo e i dati confermano che abbiamo intrapreso la strada giusta. Il forte legame col territorio, sempre più al centro del nostro percorso, unito all’impegno e alla professionalità di tutto il nostro personale, ha contribuito a rendere Schenk Italian Wineries un gruppo solido e strutturato, in grado di competere sul mercato esprimendo al meglio le potenzialità dell’Italia del vino attraverso prodotti che sempre più conquistano consensi nel mercato interno e all’estero”.

Così Daniele Simoni, Amministratore Delegato Schenk Italian Wineries, commenta i ricavi consolidati al 31 dicembre 2016 del gruppo di Ora (BZ), pari a 108,3 milioni di euro. Un incremento del 7% rispetto ai 100,5 milioni registrati nell’esercizio precedente.

Significativi i dati di crescita dell’export (+9,3%), pari a 80,1 milioni di euro rispetto ai 73,3 milioni del 2015. L’export, che rappresenta il 74% del fatturato totale, risulta trainato soprattutto dalle ottime performance sia del mercato europeo, che di quello nordamericano (Stati Uniti e Canada). Bene anche il mercato domestico, dove Schenk Italian Wineries registra ricavi pari a 28,2 milioni rispetto ai 27,3 milioni al 31 dicembre 2015, con un incremento pari al 3,6%. In netta crescita anche il numero delle bottiglie vendute, che raggiungono i 57,3 milioni di unità rispetto al 31 dicembre 2015, quando erano pari a 55,2 milioni.

LA STRATEGIA
Schenk Italian Wineries ha da poco siglato un importante accordo di partnership strategica con CDA (Consorzio Distributori Alimentari), riferimento italiano nel comparto del beverage di primaria importanza focalizzato sul mercato Horeca, che conta 100 aziende associate, una rete di oltre 83 mila esercizi distribuiti su 104 provincie, circa 6000 brand gestiti e oltre 9,5 milioni di ettolitri distribuiti all’anno.

“L’accordo di partnership strategica con CDA – prosegue Simoni – ci darà la possibilità di penetrare in un segmento di mercato, quello Horeca, tra i più competitivi,ampliando ulteriormente il nostro business in modo capillare. Confidiamo infatti di chiudere il 2017 con una crescita a doppia cifra, continuando a raccogliere i frutti di un lungo percorso evolutivo che ci ha condotti fino ad oggi, grazie anche alle collaborazioni poste in essere dal nostro staff di agronomi ed enologi con produttori locali di alto livello, insieme all’acquisizione delle cantine Bacio della Luna a Vidor – Valdobbiadene (Treviso) nel 2011, e Lunadoro a Valiano di Montepulciano (Siena) nel 2016. Al momento stiamo inoltre vagliando ulteriori opportunità di espansione e alcuni progetti di acquisizione sono in fase di studio, opportunità queste che danno nuovo impulso al nostro progetto e ci permettono di guardare al futuro con fiducia”.

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Violante Gardini rinconfermata presidente del Movimento Turismo Vino Toscana

Sarà ancora una volta Violante Gardini a guidare il Movimento Turismo del Vino Toscana per i prossimi tre anni. La riconferma all’unanimità è avvenuta dopo l’assemblea elettiva che si è svolta oggi a Siena, martedì 14 giugno. Nata a Montalcino nel 1984, Violante Gardini è laureata in Economia aziendale all’Università di Firenze. Dopo il master OIV – Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino che l’ha portata in giro per le più famose aree vinicole del mondo, oggi è export manager dell’ufficio commerciale delle aziende della madre, Donatella Cinelli Colombini, al Casato Prime Donne di Montalcino e alla Fattoria del Colle di Trequanda (Si). Nel 2008 – 2009 è stata presidente Toscana dei Leo (giovani del Lions) e attualmente siede nel Consiglio di Amministrazione nazionale di Agivi (Giovani Imprenditori Vitivinicoli Italiani) e dell’Anga (i giovani di Confagricoltura). “Sono orgogliosa di poter guidare ancora per tre anni questa Associazione e mi sono ricandidata proprio per lo spirito con il quale abbiamo lavorato nello scorso mandato – dichiara il presidente del MTV Toscana, Violante Gardini –  tre anni in cui abbiamo cercato di promuovere in modo giovane e con nuove iniziative ogni zona vinicola toscana dando ad ogni evento un tema toscano che attraesse i winelovers ed anche la stampa e ci presentiamo con il nuovo consiglio che è più grande, ha al suo interno aziende di diverse zone della Toscana, realtà più piccole e realtà più grandi ed anche degli esperti che potranno darci nuove intuizioni che tramuteremo in grandi progetti, sono emozionata e pronta a partire perché sono sicura che possiamo fare ancora meglio”.

Vicepresidenti del Mtv Toscana sono stati nominati Emanuela Tamburini (Agricola Tamburini) e Federico Taddei (Borgo Santinovo). Fanno parte poi del consiglio di amministrazione del MTV Toscana Serena Contini Bonacossi (Capezzana), Giulia Zingarelli (Rocca delle Macìe), Maria Paoletti (Cosimo Maria Masini), Ulrich Kohmar (Tuscan Tasting), Barbara Luison (Antinori), Nicola Giannetti (Col d’Orcia). A caratterizzare la ‘squadra’ (nella foto, sotto), una rinnovata rappresentatività per ogni singolo territorio, oltre alla massiccia presenze di quote rosa. Un segnale forte e chiaro questo che parte da un settore in continua evoluzione e dove la presenza della donna si è fatta sentire più che in altri comparti. Sotto un denominatore comune che è quello di promuovere sempre di più il vino toscano attraverso il Movimento Turismo del Vino, diversi sono gli obiettivi con i quali si è presentata la nuova squadra. A partire dal potenziamento delle iniziative già in essere, quali i vari format di Cantine Aperte che in Toscana hanno come appuntamento in più l’evento di Colle di Val d’Elsa, Cantine Aperte di Cristallo, in programma a marzo. Oltre a questo continuerà la collaborazione con i sommelier della Fisar, sarà ancor più potenziata l’attività di comunicazione anche attraverso i social network. Un evento sarà dedicato all’inconsueto sposalizio tra vino e birre artigianali della Toscana, le bollicine di casa.

UN GRANDE EVENTO PER IL VINO TOSCANO
E’ uno degli obiettivi più ambiziosi previsti per il prossimo triennio dal nuovo consiglio. Un evento con musica, spettacoli, arti e naturalmente cibo abbinato ai grandi vini toscani. Un modo per attirare i wine lovers ad avvicinarsi non solo al vino, così come avviene con successo con i vari format di Cantine Aperte, ma al brand “vino toscano” che è uno stile di vita, un modo per portare avanti una storia, ma allo stesso tempo di sostenere il territorio e il paesaggio che hanno fatto della Toscana una delle regioni del mondo più visitate. L’Associazione Movimento Turismo del Vino Toscana è un ente non profit che raccoglie oltre 80 fra le più prestigiose cantine del territorio,, selezionate sulla base di specifici requisiti, primo fra tutti quello della qualità dell’accoglienza enoturistica. Obiettivo dell’associazione è promuovere la cultura del vino attraverso le visite nei luoghi di produzione. Nello scorso triennio, tra i vari numeri, da segnalare la crescita del numero dei soci, le oltre 100 mila persone coinvolte nei circa 15 eventi regionali promossi. La realizzazione del nuovo sito che ha comportato l’incremento dei social network, oltre alla collaborazione sempre più stretta con i territori del vino per creare un sistema capillare.

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