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Cosmofood 2016, dal Prosecco agli spumanti calabresi: bollicine protagoniste

Quattrocentocinquanta espositori tra cantine e aziende produttrici di attrezzature professionali e commerciali di prodotti alimentari. Questo e molto altro è stata Cosmofood, manifestazione svoltasi dal 12 al 15 novembre a Vicenza, di cui vinialsupermercato.it è stata partner. Un pubblico di 42 mila persone ha è stato coinvolto in un ricco programma di oltre cento eventi e corsi semi professionali. Senza dimenticare degustazioni e seminari con ospiti illustri del mondo del food, come Ernst Knam.

Ma partiamo nel nostro raccontò tra le varie aziende di vino e non, addentrandoci nel mondo della birra. Due le realtà degne di nota tra quelle “industriali” e “garage”: il birrificio Engel e Tum. Il birrificio Engel, naturalmente di nazionalità tedesca, ha una produzione industriale che definiremmo “limitata”: la grande richiesta di questa birra di qualità ne limita la disponibilità. Un birrificio molto ricercato e in crescita, che sfodera interessanti Pils, Bock, Hell, oltre alla pluripremiata Gold.

L’azienda agricola Tum, di provenienza piemontese, più precisamente di Cavour, in provincia di Torino, si presenta con una base birra molto chiara e acida, sulla tendenza di birre antiche. Ma con un concetto giovanile e versatile: miscelare questa birra con vari sciroppi e aromatizzazioni.

Finito questo piccolo passaggio nel mondo delle birre ci avviciniamo naturalmente a ciò che più cattura il nostro interesse: il vino e i suoi produttori. Un viaggio che non poteva che iniziare da una bollicina, tra le più rappresentative della regione ospitante, il Veneto. Ci troviamo nello stand dell’azienda San Gregorio in Valdobbiadene, che produce Prosecco e non solo da generazioni. Un’azienda che ben si distingue con una sorpresa di ottima fattura. Una Docg ferma, ai più sconosciuta: la denominazione Prosecco Tranquillo, vino 100% Glera che si presenta al naso con tutte le caratteristiche olfattive di un Prosecco, ma che esalta la parte gustativa spesso celata, nel Prosecco “tradizionale”, dalla carica invasiva di anidride carbonica.

Superata la parte delle bollicine Charmat, ci avviciniamo a una delle bollicine italiane più in voga del momento: quella Franciacorta. Anche qui, ecco la sorpresa: quella di un’azienda che propone un ‘Metodo Solera’ per la produzione dei propri vini. Parliamo di Riva di Franciacorta. Naturalmente produttori delle varie declinazioni di Franciacorta, ben si fa apprezzare il Satén.

Ci spostiamo poi nel cuore dell’enologia italiana. Siamo in Umbria per conoscere la storia del Montefalco Sagrantino e delle cantine Rialto. Una realtà attiva dagli anni Cinquanta, che con passione coltiva non un vitigno ma una pianta definita ‘Sacra’, il Sagrantino appunto, capace di dare vita a una versione passita tradizionale, per poi essere “trasformata” anche nella classica versione secca.

Il viaggio enologico prosegue poi in Calabria, regione sempre poco citata, ma che produce ottime varietà, incontrando iGreco: azienda di qualità, si è fatta conoscere e premiare per i propri vini sul palcoscenico nazionale. Originaria di Cariati, in provincia di Cosenza, si presenta con diverse etichette tra cui spiccano alcuni spumanti di Greco bianco e Gaglioppo, oltre alle declinazioni classiche di bianco fermo di Greco e Nero di Calabria. Questa interessante azienda calabrese produce anche una versione di Gaglioppo che entra nel marchio WRT- Wine Researcher Team, un protocollo di vini con un regime rivolto alla naturalezza e alla chimica ridotta all’osso, sia in vigna che cantina.

Concludiamo il nostro tour al cospetto di sua maestà, l’Amarone. Vino della tradizione veneta, ma vinialsupermercato.it ama stupire. Segnalando questa volta un’azienda con uno sguardo rivolto al futuro di questo vino. Parliamo de Le Calendre, produttori in Valpolicella che si rendono protagonisti di un concetto di vino fresco e moderno, ma allo stesso tempo con la voglia di riscoprire vitigni antichi, che possono differenziare la produzione. Una riscoperta che punta a integrare uvaggi come la Corbina, la Croatina e la Turchetta, vinificati in cemento vetrificato e sottoposti a leggeri filtraggi, solo nel pre imbottigliamento.

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Vini al supermercato

Gattinara Docg 2010, Azienda Agricola Bianchi

(4 / 5) Prendi il Nebbiolo. Coltivalo a Vercelli. E otterrai il Gattinara. La ricetta, in realtà, non è così semplice. Di vero c’è che uno degli uvaggi principi d’Italia, il Nebbiolo che dalle parti di Cuneo dà vita a Barolo e Barbaresco, viene allevato (tanto per rimanere in Piemonte) anche al confine con la Lombardia. In provincia di Vercelli, a poco più di un’ora da Milano. Per l’esattezza in un piccolo Comune di 8 mila anime, Gattinara per l’appunto. Toponimo di una delle più affascinanti Docg italiane. Avrete capito dunque che sotto la lente di ingrandimento di vinialsupermercato.it finisce oggi il Gattinara Docg 2010 dell’Azienda Agricola Bianchi, con sede a Sizzano, in provincia di Novara.

Un vino sorprendente, vera e propria scommessa dell’anno dell’insegna di supermercati Il Gigante Spa, che l’ha introdotta sul finire del 2015 tra i vini della selezione piemontese, assieme al “cugino” Ghemme. Il Gattinara Docg 2010 Azienda Agricola Bianchi si versa nel calice inebriandosi di profumi assieme floreali e fruttati. Il vetro si colora d’un rosso rubino che invita alla beva, tanto è intrigante. Al naso volano eteree note speziate di vaniglia, in un concerto di fiori come la violetta e piccoli frutti a bacca rossa, come il lampone e il ribes. Si percepisce inoltre il raro sentore di cachi, con grande sorpresa per chi s’appresta alla degustazione.

Al palato, il Gattinara Docg 2010 Bianchi è deliziosamente elegante. Caldo, asciutto, di corpo. Coi frutti rossi che tornano a fare capolino, in un finale che sa apprezzare particolarmente chi ama vini che subiscono affinamento in legno. Un capitolo a parte merita appunto la tannicità, ovvero la sensazione di “astringenza” provocata dai tannini. Definire questo Gattinara “tannico” è corretto, ma va spiegato perché: pur essendo stato vendemmiato nel 2010 e posto in commercio al termine di 24 mesi di affinamento in botti di rovere e ulteriori 12 in bottiglia, riteniamo corretto valutare le potenzialità future di questo Gattinara.

“Tannico”, dunque, per quella leggera dominanza tannica tipica di vini strutturati come questo, da considerare in definitiva un ottimo prodotto, pronto alla beva nell’anno in corso (2016), ma con sorprendenti margini di miglioramento futuri. Ottima l’acidità, che lo rende vino decisamente fresco; e perfetta la sapidità, con percezione salina piacevole, che aggiunge freschezza alla beva. Buono anche il quadro delle sensazioni retro olfattive, in un finale intenso, fine (elegante), e persistente. La bottiglia va aperta un’ora prima della consumazione e quindi abbinata a carni in umido, all’arrosto o alla griglia.

Questo Gattinara è perfetto, per esempio, con l’osso buco alla milanese. L’Azienda Agricola Bianchi di Sizzano, Novara, sceglie per la sua produzione le migliori uve provenienti dalle vigne di proprietà sul territorio di Gattinara. Una famiglia, quella dei Bianchi, che ha il vino nel sangue: dal 1500 l’avo Carlo Antonio Bianchi possedeva vigneti a Sizzano, capaci di produrre vini che ricevettero successivamente l’elogio – nel 1845 – addirittura da Camillo Benso Conte di Cavour. Oggi la Cantina Bianchi è gestita da Paolo Tealdi Bianchi e dalla madre Eva Bianchi. Ventuno ettari di vigneti, la cui produzione viene esportata per la metà fuori dai confini nazionali, in tutto il mondo.

Prezzo pieno: 13,40 euro
Acquistato presso: Il Gigante

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