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degustati da noi vini#02

Gamay del Trasimeno Doc 2016 “C’osa”, Madrevite

Ci sono legami profondi rimasti inspiegabilmente nascosti, oscuri. Custoditi nelle pieghe dei libri di storia, più che tra le colonne di inchiostro delle pagine, lasciate in testamento ai posteri. È il caso del Gamay del Trasimeno, vitigno della famiglia dei Grenache, diverso da quello di Borgogna. Se ne ha notizia, in Umbria, dalla metà del XV secolo. Col Colli del Trasimeno Doc Gamay 2016 “C’osa” di Madrevite si fa pace coi libri e con la storia. Un’etichetta manifesto di un movimento in crescita, che va ben oltre il marketing. Nel segno della qualità.

LA DEGUSTAZIONE
Rosso rubino luminoso, trasparente, dall’unghia  che tende al rosato. Ampie lacrime segnano come graffi il petto del calice: unico segnale tangibile dei 15 gradi di percentuale d’alcol in volume, che al naso prima e al palato poi, paiono impercettibili e integrati al corredo.

Avvicinando il naso al calice, col passare dei minuti, si comprende la natura estremamente cangiante del nettare: “C’osa” gioca a regalare nuovi sentori ogni 2, 3 minuti. Fino a che la bottiglia svanisce, senza neppure accorgersene.

Il naso si apre sui fiori e sulla frutta. Percezioni ammalianti di rosa e di violetta, unite a croccanti ricordi di ribes e di lampone maturo, anticipano sbuffi leggeri di pepe nero. Giunge in un secondo momento l’agrume, che porta la mente dritta a certi Beaujolais della Moulin à Vent.

Mentre la spezia si fa sempre più viva, ecco avanzare sentori terziari di vaniglia bourbon e liquirizia dolce, così come note di brace e fondo di caffè. Non manca, nel Gamay del Trasimeno di Madrevite, la macchia mediterranea, concentrata tra l’alloro e il rosmarino.

L’assaggio è carico di aspettative, che non vengono deluse. Si evolve come il naso, dalla frutta ai terziari, fino a guadagnare ricordi vegetali. Dal succo alla leggera percezione tannica, in un quadro di perfetta armonia ed equilibrio. A fare da sottofondo, una venatura salina che da un lato tende il sorso, dall’altro rende irresistibile la beva.

Il Colli del Trasimeno Doc “C’Osa” 2016 di Madrevite è un vino moderno, sincero e unico, perfetto per un consumo a tutto pasto, specie se in abbinamento a pietanze a base di carne. Per la precisione dei sentori e l’intrinseca concettualità, si presta a un consumo in solitaria, prima del pasto, condito da chiacchiere e sorrisi. Un vino spensierato, che fa pensare.

LA VINIFICAZIONE
Si tratta dell’etichetta di punta della cantina umbra Madrevite. “C’Osa” 2016 è stato affinato un anno in barrique francesi di secondo passaggio. La commercializzazione è iniziata a 6 mesi dall’imbottigliamento, per consentire al nettare di stabilizzarsi e iniziare a trovare a il suo equilibrio.

A tre anni dalla vendemmia, ottenuta tramite un’attenta selezione delle uve Gamay del Trasimeno raccolte nei vigneti di proprietà della cantina, nell’areale di Castiglione del Lago (PG), il vino si presenta in una interessante fase di pienezza evolutiva.

Il nome Madrevite riprende quello dell’omonimo strumento che veniva usato dai vignaioli umbri per fissare l’usciolo, la porticina frontale delle botti di legno. Un legame con il passato che guida la famiglia Chiucchiurlotto da tre generazioni, a partire dal 2001.

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Analisi e Tendenze Vino

Grenaches du Monde 2021 al Consorzio Tutela Vini Trasimeno

Si è da poco conclusa la prima edizione di Grenache Italia, evento organizzato dal Consorzio Tutela Vini Trasimeno al Palazzo della Corgna di Castiglione del Lago in provincia di Perugia.

Protagoniste del convegno le diverse declinazioni del Grenache e, in particolare, il Gamay del Trasimeno, variante del vitigno di origini spagnole coltivata nell’areale che circonda il lago. Un terroir caratteristico, influenzato dalla presenza del microclima lacustre, particolarmente adatto alla coltivazione della vite.

Un potenziale enologico da sfruttare al meglio, secondo il Consorzio Tutela Vini Trasimeno che nei prossimi anni incentiverà la coltivazione del Gamay del Trasimeno, un vitigno sul quale sono riposte grandi aspettative.

OBIETTIVO GRENACHES DU MONDE 2021
La candidatura del Consorzio ad ospitare, nel 2021, la nona edizione di Grenaches du Monde, arriva al termine di un anno ricco di rinnovamenti riguardanti l’immagine e gli obiettivi del Consorzio, ma anche di consolidamento delle produzioni più identitarie della DOC Trasimeno. Tutto questo è stato possibile anche grazie alla revisione del disciplinare, che porterà, dal prossimo anno, ad una maggiore attenzione verso la produzione di vini a base Gamay del Trasimeno nella variante rossa e rosata.

“Il nuovo tessuto imprenditoriale di quest’area – spiega Emanule Bizzi, Presidente del Consorzio Tutela Vini Trasimeno – si sta decisamente orientando verso i vitigni tradizionali, come il Gamay del Trasimeno, che qui ha trovato un terroir ideale. La presentazione della candidatura per ospitare il Grenaches du Monde 2021 sottolinea quanto il Consorzio creda nel lavoro dei suoi soci e nelle potenzialità del suo territorio”.

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