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Vendemmia 2019, parola ai produttori: focus in 6 regioni, da Nord a Sud


Come stanno affrontando la vendemmia 2019 i produttori italiani? La risposta in un viaggio ideale, da Nord a Sud della Penisola: un focus dall’Etna alla Sardegna, passando per Trentino Alto Adige, Piemonte, Franciacorta, Oltrepò pavese, chiudendo in Toscana.

DALLE ISOLE
Iniziamo dalle isole. Sull’Etna in Sicilia, Vincenzo Lo Mauro, Manager di Passopisciaro, racconta di un clima estremamente rigido con molte gelate in inverno e fino a primavera inoltrata.

“Da giugno in poi – continua – si sono avute temperature costanti attorno ai 30°C con buone escursioni termiche la notte. Il freddo ha agito anche come antiparassitario naturale, mentre l’importante riserva idrica data dalle piogge primaverili è ottima per affrontare un’estate piuttosto calda”.

Dalle terre del Vermentino di Gallura in Sardegna, Luca Vitaletti, agronomo di Siddùra rileva che l’autunno e l’inverno hanno registrato temperature abbastanza miti, mentre la primavera è stata caratterizzata da temperature al di sotto della norma che hanno rallentato lo sviluppo della vite.

“Tuttavia – evidenzia Vitaletti – le discrete riserve idriche accumulate durante questa stagione hanno permesso di recuperare il rallentamento in termini di stagione e di limitare l’utilizzo dell’innovativo sistema di irrigazione di cui dispongono le nostre vigne”.

“Grazie ad appositi sensori e a una stazione meteo che trasmette continuamente dati ai nostri computer, riusciamo a identificare in maniera puntuale gli stati di bisogno e a intervenire solo dove e quando necessario, risparmiando acqua e trattamenti”, conclude l’agronomo della cantina sarda.

NEL NORD ITALIA
Un’altalena di temperature durante la primavera è quanto si è verificato anche in Alto Adige, dove Andrea Moser, enologo di Cantina Kaltern, evidenzia che “l’importante ritardo nello sviluppo vegetativo è stato recuperato con l’inizio dell’estate e ora a luglio è presente una vegetazione regolare e carico di uve buono”.

“È anche possibile che la vendemmia slitti a settembre, mese dalle belle escursioni termiche, fondamentali per conservare l’acidità dei vitigni a bacca bianca”, sostiene Andrea Moser.

In Trentino Anselmo Guerrieri Gonzaga di San Leonardo si sofferma sul mese di maggio che “ha registrato temperature ben sotto la media, poi finalmente il sole di giugno ha fatto riprendere le vigne, che oggi appaiono molto rigogliose e con uva sana. Come sempre è davvero troppo presto per cantar vittoria. Lo faremo solo quando l’uva sarà al sicuro nelle nostre vasche di cemento!”.

Sempre in Trentino ma più a nord, Matteo Moser, enologo di Moser Trento ha registrato temperature fino a -10°C nei mesi di gennaio-febbraio, successivamente “dopo un marzo-aprile temperato, è giunta un’ondata di freddo siberiano che ha rallentato lo sviluppo delle viti. Il prosieguo dell’annata è stato piuttosto caldo e asciutto e questo ha garantito la sanità delle viti e un impiego molto limitato di trattamenti”.

Dal Piemonte del Barolo, anche Alessandro Bonelli, enologo di Damilano, parla di “germogliamento precoce, seguito da un generale abbassamento delle temperature nella primavera inoltrata, che ha rallentato la produzione vegetativa della pianta. Maggio e giugno invece sono stati molto caldi, con temperature anche di 27-28°C mai viste negli ultimi 60 anni”, che hanno riequilibrato il ritardo accumulato in precedenza aprendo ad ottime prospettive di raccolta.

Sul fronte bolle della Lombardia, arrivano dalla Franciacorta le parole del Responsabile Tecnico di Mosnel, Flavio Polenghi: “Stiamo per arrivare alla vendemmia di un’annata sicuramente impegnativa e double-face. Le piogge cadute ad inizio invaiatura, come meglio non poteva essere, hanno dato frescura e carica ai grappoli, per affrontare il rush finale”.

“Prevediamo una vendemmia ‘posticipata’ – continua Polenghi – che permetterà alla pianta di beneficiare di una maturazione in condizioni più favorevoli e con prospettive qualitative di alto livello”.

Per Ottavia Giorgi di Vistarino di Conte Vistarino in Oltrepò Pavese invece, le temperature record “con punte di 37°-40°C a fine giugno e pochissime precipitazioni (4-10 mm) fanno presagire che l’inizio della vendemmia sarà in agosto come negli ultimi 15 anni. Al momento si prospetta una grande annata per le basi spumante, grazie alla sanità delle uve e alla qualità dovuta anche al leggero calo produttivo rispetto al 2018”.

IN TOSCANA
Ginevra Venerosi Pesciolini di Tenuta di Ghizzano (Terre di Pisa) racconta: “Dopo un inverno relativamente siccitoso, le piogge di maggio e giugno hanno riequilibrato il terreno che, avendo una buona percentuale di argilla, ha trattenuto bene l’umidità. Le alte temperature che sono seguite non sono state perciò un problema. I due temporali di luglio poi hanno davvero creato le condizioni ideali per un’ottima annata, sia in quantità che in qualità”.

In Chianti Classico, Alessandro François di Castello di Querceto parla di situazione ottimale: “Le abbondanti piogge primaverili sono state un toccasana per le riserve idriche e l’annata ad oggi è positiva sia per qualità sia per quantità”.

Giulio Carmassi, enologo di Gagliole, invece, rileva che questo “è l’anno in cui si stanno vedendo maggiormente gli effetti del cambiamento climatico perché ogni mese sembra avere una storia a sé. Le piante per fortuna stanno dimostrando grandi capacità di resilienza”.

Il racconto di Alessandro Campatelli, di Riecine a Gaiole in Chianti è linea: “L’annata 2019 conferma che le piogge autunnali si sono spostate in primavera. Come sempre incrociamo le dita per un agosto ideale, ma le premesse per un’ottima vendemmia ci sono tutte!”.

Montalcino, Carlo Ferrini di Giodo osserva che “non ci sono state assolutamente malattie in vigna, condizione rara. Fioritura e allegagione hanno coinciso con il cessare delle piogge, l’allegagione è stata molto bella e si sta assistendo alla produzione di grappoli di aspetto magnifico”.

Anche Fabrizio Lazzeri, agronomo di Tenute Silvio Nardi conferma che “i presupposti per una buona annata ci sono tutti. Al momento i grappoli appaiono di medie-piccole dimensioni e non estremamente compatti. Questo favorirà la maturazione delle uve e potrà aumentarne l’aspetto qualitativo”.

Concludiamo con la voce di Donata Vieri, enologa di Fattoria le Pupille che racconta di un ottimo equilibrio vegeto-produttivo in Maremma. “Qui in inverno le temperature hanno alternato giornate fredde e secche – evidenzia – con vento di tramontana, a giornate fresche e umide ma poco piovose. Le vere piogge ristoratrici sono arrivate in tarda primavera. Poi il caldo e il bel tempo una volta arrivati non hanno più lasciato la nostra terra”.

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Approfondimenti

VinoVip al Forte: summit di grandi nomi alla Capannina

FORTE DEI MARMI – Dalle Alpi dolomitiche alle Apuane, ovvero da Cortina al litorale di Forte dei Marmi. La storica rivista enologica italiana Civiltà del bere si prepara al lancio di un nuovo evento originale e raffinato. La ventennale manifestazione VinoVip, che riunisce a Cortina d’Ampezzo negli anni “dispari” i grandi nomi dell’enologia e produttori emergenti, nell’estate 2018 approda sul lido del Forte.

VinoVip ospita in Versilia il Gotha della produzione enologica italiana, con aziende vitivinicole top, tra grandi firme (i Protagonisti alla Capannina di Franceschi) e una selezione di “Challenger”, le nuove Sfide italiane.

VinoVip non è solo una degustazione, ma una giornata di confronto durante la quale si danno appuntamento nomi di fama internazionale, in una delle mete turistiche più amate.

L’evento culminerà con un wine tasting alla Capannina di Franceschi, luogo di culto profano e simbolo dell’estate italiana, che per la prima volta ospiterà una degustazione di vini pregiati. Il Comune di Forte dei Marmi ha accolto con entusiasmo l’idea di un’edizione di VinoVip al Forte.

“Forte dei Marmi – ha dichiarato il sindaco Bruno Murzi – è una realtà unica a livello nazionale: in un territorio di appena 9 km quadrati troviamo ben quattro ristoranti stellati che sono un vanto per la città e per l’amministrazione comunale, che li ha recentemente insigniti con un premio. Anche in virtù di questo, sono particolarmente felice di poter ospitare VinoVip, un prestigioso evento a completamento della tradizione di eccellenza dell’arte culinaria di Forte dei Marmi”.

IL PROGRAMMA
La giornata del 18 giugno si aprirà con il convegno, di estremo interesse per i professionisti e i cultori del grande vino: “Wine&Money, prospettiva globale”, introdotto dall’economista divulgatore americano Mike Veseth, fondatore della fortunata newsletter The Wine Economist. Il convegno sarà diviso in quattro tempi, ciascuno dei quali prevede un apripista che inquadrerà l’argomento, seguito poi dagli interventi degli imprenditori protagonisti di VinoVip. I temi (e gli apripista) sono:
1. “Le sfide dell’Italia enoica”. Introduce Angelo Gaja
2. “Le rotte del vino globale”. Introduce Denis Pantini di Nomisma
3. “Imprese da gestire”. Introduce Ettore Nicoletto, amministratore delegato di Santa Margherita Gruppo Vinicolo
4. “Punti di forza, di debolezza, opportunità e rischi del Sistema Italia”. Introduce Piero Mastroberardino.

Al termine del convegno sarà annunciato il vincitore della quinta edizione del Premio Pino Khail “per la valorizzazione del vino italiano”, in precedenza conferito a Lucio Caputo, Lucio Tasca, Piero Antinori e Pio Boffa (Pio Cesare).

Seguirà la presentazione del libro “Manuale di conversazione vinicola” scritto dal decano dei giornalisti del vino, Cesare Pillon, entrambi presso la storica Fondazione Villa Bertelli.

Chiude l’evento il Grand Tasting della Capannina (dalle 18 alle 22) con i 52 Protagonisti di VinoVip al Forte 2018: sarà l’occasione per assaggiare i vini delle aziende che hanno scritto la storia di uno dei prodotti simbolo del made in Italy.

E alla Capannina non può mancare la migliore musica, con una “play list” ideata dal sound sommelier Paolo Scarpellini, collaboratore di Civiltà del bere, che abbinerà brani musicali alle etichette presentate, uno per ciascun produttore vinicolo protagonista.

“Da tempo desideravamo trovare un’alternativa ‘marittima’ al nostro fortunatissimo VinoVip Cortina – ha dichiarato Alessandro Torcoli, editore e direttore della rivista – evento di punta di Civiltà del bere da 20 anni. Abbiamo finalmente trovato in Forte dei Marmi il luogo ideale. Le affinità tra le due località di villeggiatura sono molte: eleganza, esclusività, qualità, fama internazionale”.

VinoVip al Forte si avvale del servizio dei sommelier di Ais Toscana. “Siamo da sempre con entusiasmo e professionalità al fianco dei principali eventi di promozione e diffusione della cultura del bere”, afferma il presidente Ais Toscana Osvaldo Baroncelli.

“Una manifestazione così importante come VinoVip – continua – che dalle Dolomiti approda in Versilia, nella nostra regione che ha nel Dna la cultura enologica, è un grande appuntamento di confronto per gli addetti ai lavori e di degustazione per i wine lovers”.

“È un contesto unico – conclude Baroncelli – e siamo onorati di collaborare a questo evento di Civiltà dal bere, la più longeva rivista di settore, nonché oggi importante network di comunicazione sul vino”. A VinoVip al Forte saranno presenti alcune tra le aziende più blasonate d’Italia.

LE CANTINE PRESENTI A VINOVIP AL FORTE
Marchesi Antinori, Tenuta Artimino, Guido Berlucchi, Bertani Domains, Bisol, Bortolomiol, Bottega, Castello di Querceto, Conte Vistarino, Famiglia Cotarella, Cleto Chiarli, Cuvage, Dievole, Domini Castellare di Castellina, Cantine Due Palme, Livio Felluga, Cantine Ferrari, Feudi di San Gregorio, Ambrogio e Giovanni Folonari, La Vis.

E ancora: Librandi, Marchesi di Barolo, Masciarelli, Masi Agricola, Mastroberardino, Mezzacorona, Pasqua, Petra, Pio Cesare, Planeta, Rocca delle Macìe, Ruggeri, Tenuta San Guido, Tenuta Santa Caterina, Santa Margherita Gruppo Vinicolo, Cantine Settesoli, Tasca d’Almerita.

Infine: Tenuta di Trinoro/Passopisciaro, Tommasi Family Estates, Torre Rosazza, Umani Ronchi, Velenosi, Villa Matilde, Vite Colte, Zenato. I challenger: Eleva, La Viarte, Monteverro, Poggio Cagnano, PuntoZero, Siddura, Tenuta di Fiorano.

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