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I 33 “Cru” del Soave spiegati bene (compresi i curiosi toponimi)


SOAVE –
Si chiamano tecnicamente “Unità geografiche aggiuntive“, abbreviato “Uga” – non fa mai troppo chic il “burocratese” – ma possono essere definiti, più comunemente, i Cru del Soave. Sono ben 33: Castelcerino, Colombara, Froscà, Fittà, Foscarino, Volpare, Tremenalto, Carbonare, Tenda, Corte Durlo, Rugate, Croce.

E ancora: Costalunga, Coste, Zoppega, Menini, Monte Grande, Ca’ del Vento, Castellaro, Pressoni, Broia, Brognoligo, Costalta, Paradiso, Costeggiola, Casarsa, Monte di Colognola, Campagnola, Pigno, Duello, Sengialta, Ponsarà, Roncà – Monte Calvarina.

Tutti in degustazione a Soave Versus…Preview 2018!, che si terrà al Palazzo della Gran Guardia di Verona il 2 settembre 2019. Tre giornate dedicate alla stampa di settore, che vi racconteremo su WineMag.it.

Oltre alla degustazione alla cieca della vendemmia 2018, è in programma un convegno di Assoenologi Veneto Occidentale, guidato da Riccardo Cottarella. Tema: l’andamento della vendemmia 2019, la prima con le Unità geografiche aggiuntive della Doc Soave.

Un percorso avviato nel primo decennio degli anni Duemila dall’allora presidente del Consorzio, Arturo Stocchetti, in collaborazione con il direttore – tuttora in carica – Aldo Lorenzoni.

Molto spesso – sottolinea proprio Lorenzoni – il solo nome del luogo da cui nasce un vino è sinonimo di qualità e basta da solo a fornire le necessarie garanzie al consumatore.

Già nel lontano passato il nome dei vini coincideva con il luogo di produzione. Ancora oggi sono avvantaggiati quei prodotti che si identificano saldamente con un’origine geografica: il vino Soave è tra questi”.


A Soave, alcune aree sono identificate come “cru” da decenni. Una lunga storia che va oltre la toponomastica. Che si concretizzata nei risultati enologici dei produttori della Denominazione, riconosciuti in tutto il mondo.

Recente, tutto sommato, l’approvazione definitiva delle Unità Geografiche Aggiuntive inserite nel 2017 nel disciplinare della Doc Soave, da parte del Comitato Vini del Ministero delle Politiche Agricole: il varo risale a maggio 2019.

I CRU DEL SOAVE (UGA) NEL DETTAGLIO

Le “Uga“, o meglio i Cru, sono distribuiti nell’intera area del Soave: 29 nella zona classica, 2 nei suoli scuri della Val d’Alpone e 3 nei suoli calcarei delle vallate a ovest. Le differenze tra le uve e i vini prodotti anche a poca distanza possono dunque avere un nome.

“Felici combinazioni di morfologia, pedologia e comportamento fisiologico del vigneto – come piace definirle ad Arturo Stocchetti – che garantiscono l’ottenimento di vini che hanno saputo costruirsi una reputazione di particolarità enologica, basata su un complesso organolettico specchio del sito di origine”.

Ecco dunque le particolarità di ogni Unità Geografiaca Aggiuntiva del Soave, dagli ettari complessivi alla dislocazione geografica e digitale (Google Earth), passando per l’altitudine dei cru e i loro curiosi toponomi – tra cui spiccano gli esilaranti Cazzo Bisso e Brogna: non ce ne vogliano i perbenisti, questa è toponomastica! – utili agli abitanti della zona a riconoscere gli areali.

Castelcerino

Ettari complessivi: 426,73
Ettari vitati: 229,34
Percentuale: 53,7
Posizione: Sommità e versante Esposizione: Sud, Sud-Est, Sud-Ovest
Altitudine: 110-380
Localizzazione Google Earth: 45° 27’ 45.30 N 11° 14’ 01.85 E
Fogli dei comuni interessati: Soave F1-2-3-4-5
Toponimi: F1 Dami, Zotti, Moggie, Danni, Casa Nuova Fanfarini, Calprea,Alberti, Scalette, Locato, Cerroni F2 Moggie, Calprea, Biasi,Fiorani, Fratta, Zotti, Ferraretta, Alberti, Calprea, Maddalene F3 Sponde, Cà Perfetto, Binaghi, Crearoli, Tamellini, Spiagola, Toresella, Tarente, Lavandaro, Crearolo, Pressi F4 Locato, Cerroni, Alberti, Binaghi, Tamellini, Lavandaro, Anguare, Cassetta, Lelli, Cercini, Lavanderia F5 Lavandaio, Lavandaro, Bosci, Piana, Caucciolo, Monteggioli, Schiavette, Letti/Leffi.

Sicuramente una tra le Unità Geografiche più significative della Denominazione (il nome deriva da Castrum Ecerini (1263) ma anche da Castelberto a cui è dedicata la parrocchiale, in passato questa frazione è stata anche comune).

Con la recente proposta questo comprensorio viene allargato, sempre comunque nell’ambito del Comune di Soave, fino a ricomprendere nell’area dei Colli Scaligeri anche la località Recoaretto con le contrade Pressi e Tamellini.

È l’Unità geografica che ha nel Soave Classico più ettari di vigna. Dal punto di vista pedologico possiamo considerare questa unità geografica una sintesi ideale del sistema Soave. Ad est verso Fittà si trovano suoli di origine vulcanica con matrice basaltica moderatamente ripidi sulle sommità ma anche con pendenze vertiginose nei versanti.

Le tessitura è franco-argillosa più limosa in superficie più argillosa in profondità. Le superfici ad ovest sono caratterizzate invece da pendenze tra il 10 e 30 % con suoli moderatamente profondi di chiara origine calcarea. La tessitura è franco-argillosa in profondità. Sono suoli estremamente calcarei e moderatamente alcalini.

Dal punto di vista climatico con la vicina frazione Fittà, Castelcerino si caratterizza per precipitazioni medie annuali sopra la media del territorio (oltre 1000 mm). Le temperature medie sono comunque miti e cosi anche le escursioni termiche giornaliere non sono tra le più elevate.

LE CANTINE DEL CRU
La Cantina di soave seleziona in quest’area le uve per il suo Soave Superiore Docg Castelcerino vinificato nello stabilimento di Rocca Sveva. L’azienda Coffele gestisce qui i suoi 20 ettari di vigneto.

Gli importanti lavori di stabilizzazione dei versanti hanno portato alla luce risorse geologiche e minerali da cui traggono giovamento i propri vini, in particolar modo il Soave classico “Cà Visco”.

L’altitudine più elevata (tra i 300 e i 400 mt slm) caratterizza invece il patrimonio viticolo dell’azienda Filippi. Vigne della Brà, Castelcerino e Monteseroni sono tre differenti interpretazioni di questo terroir. L’azienda Corte Adami, infine, ricava dalla Vigna della Corte, a oltre 350 metri di altitudine, un Soave di carattere e dall’ottimo potenziale evolutivo.


Fittà

Ettari complessivi: 190,43
Ettari vitati: 74,65
Percentuale: 39,2
Posizione: Sommità e versante
Esposizione: Sud, Est e Ovest
Altitudine: 64-325
Localizzazione Google Earth: 45° 27’ 26,42 N 11° 15’ 08,26 E
Fogli dei comuni interessati: Soave F6-9-12-13
Toponimi: F6 Meggiano, Porcara, Cavecchie Rompizocco, Camilla F9 Camille, Tremenalto, Monte Fondello F12 Becco, Lombelli, Costa, Tebaldi, Padelli, Casetta F13 Becco, Costa, Tebaldi, Casoni, Colombare, Rovaro.

E’ indubbiamente un’unità geografica caratterizzata dalla assoluta presenza di suoli di origine vulcanica. Sono suoli ripidi o molto ripidi moderatamente profondi con presenza di roccia basaltica fratturata nei primi 100 cm.

Tessitura fine con scheletro basaltico. Il pH è neutro o debolmente alcalino. La superficoe complessiva di questo areale è di 190 ettari ma vitato solo per 75, il rimanente sono boschi e scarpate caratterizzate da una notevole biodiversità vegetativa.

L’esposizione dei vigneti è rivolta soprattutto a sud, sud-ovest e le pendenze sono variabili passando dal 10% al 32%. Gli ultimi anni confermano questa come la zona più piovosa del Soave ed anche le temperature medie sono piuttosto sostenute. Molto probabilmente il toponimo deriva da terreni dati in affitto.

LE CANTINE DEL CRU
Qui ha sede l’azienda suavia che da anni ottiene importanti risultati vinificando le uve di questa zona. Il cru “Le rive” ha esposizione a Sud, si distingue per la forte personalità e la spiccata mineralità, oltre ad una buona propensione all’invecchiamento in bottiglia.

La Cantina di soave utilizza le uve selezionate nella collina a Nord-Est della frazione per produrre un Soave classico Fittà ricco di profumi e dalla vivace acidità, grazie alla naturale concentrazione che si ottiene in questa zona.


Tremenalto

Ettari complessivi: 107,23
Ettari vitati: 87,71
Percentuale: 81,8
Posizione: Versante Esposizione: Est e Nord Altitudine: 57-230
Localizzazione Google Earth: 45° 27’ 33.79 N 11° 16’ 27.67 E
Fogli dei comuni interessati: Monteforte F1-2
Toponimi: F1 Frassine, Colombaretta, Castellaro Tremenalto, Castellaro, Vienega F2 Castellaro

Ci troviamo in comune di Monteforte d’Alpone e questa unità geografica delimita a Nord l’area del Soave Classico di questo comune. Il toponimo deriva probabilmente dalla parola “termine” infatti confina a nord con il comune di Montecchia di Crosara.

I suoli sono di origine vulcanica profondi e fertili dal colore bruno o comunque rosso scuro ma calcarei e scarsamente alcalini. Tutta la zona è caratterizzata da forti pendenze (20/35%) e l’esposizione è rivolta da nord a nordest. Ne escono vini di grande freschezza e bevibilità.

In annate particolarmente calde la zona trae giovamento dalle temperature più fresche che si registrano nel periodo estivo grazie alla brezza che proviene da nord attraversando l’alta valle dell’Alpone e scorrendo in particolare lungo questo versante.

LE CANTINE DEL CRU
In quest’area le Cantine di soave e Monteforte, oltre alle case vinicole lenotti e Fattori, selezionano alcuni vigneti per linee produttive di pregio. L’azienda Dama del rovere ottiene dai propri vigneti nell’area occidentale della zona il Soave classico tremenalto, di grande freschezza e bevibilità e dall’interessante potenziale di affinamento.

In annate particolarmente calde questa zona trae giovamento dalle temperature più fresche che si registrano nel periodo estivo, anche grazie ai venti che provengono da Nord attraverso l’alta val d’Alpone e che raggiungono costantemente questi versanti.


Corte Durlo

Ettari complessivi: 35,67 Ettari vitati: 30,35 Percentuale: 85,1 Posizione: Sommità e versante Esposizione: Sud e Nord Altitudine: 40-200
Localizzazione Google Earth: 45° 27’ 11.92 N 11° 16’ 52.92 E
Fogli dei comuni interessati: Monteforte F3
Toponimi: Crosara, Caussola, Sorte, Batazzi Bosco, Capitello, Motti, Cà Prandi Giazzara del Ponte Sergente, Moschina

Questa unità geografica di fatto diventa un cuscinetto che da nord a sud separa le due unità geografiche di Brognoligo e Costalunga entrambe frazioni del comune di Monteforte d’Alpone. Il nome indica le storiche proprietà dei nobili Montanari acquisite all’inizio dell’800 dalla famiglia Durlo Domenico di Terrossa.

Sono presenti sia versanti che guardano a nord-est con pendenze anche molto significative al limite dell’eroico a versanti a sud, sud-ovest con pendenze più abbordabili del 15-25%. Il suolo è interamente costituito da substrati costituiti da roccia vulcanica (basalti e brecce basaltiche).

Anche qui domina il sistema di allevamento tradizionale a pergola a girapoggio anche se non mancano soprattutto nel versante nord esperienze di impianti a ritocchino coltivati a guyot.


Costalunga

Ettari complessivi: 88,76
Ettari vitati: 63,22
Percentuale: 64,5
Posizione: Sommità e versante Esposizione: Sud, Sud-Est, Nord-Est Altitudine: 40-140
Localizzazione Google Earth: 45° 27’ 15.13 N 11 ° 17’ 38.20 E
Fogli dei comuni interessati: Monteforte F8-9-27 28-30-32
Toponimi: F8 Molinetto, Costalunga, Carassa F9 Cà Peraro, Bacco, Ceresare

La matrice basaltica è del tutto evidente in questa zona, muri a secco e materiali di costruzioni per case ed altri manufatti ne sono testimonianza palpabile. Qui le pendenze si fanno più attenuate si tratta di una lingua collinare che si getta nella vallata dell’Alpone puntando ad est.

Proprio da questa sua conformazione allungata prende origine questo toponimo. Costalunga è anche frazione del comune di Monteforte d’Alpone ed è da sempre punto di riferimento per tante aziende di qualità del territorio. I suoli sono piuttosto profondi con tessitura franco-argillosa limosa.

LE CANTINE DEL CRU
L’azienda i stefanini ricava dai propri vigneti a terrazza un Soave Superiore Monte di Fice davvero didattico nell’esprimere il patrimonio aromatico e gustativo estraibile da questi suoli altamente ricchi in basalto e tufo di origine vulcanica.

La vinificazione rispetta lo spettro aromatico primario, concedendo alla struttura un vantaggioso anno supplementare di affinamento. Ha la sua sede in quest’area l’azienda La Cappuccina, che propone un Soave san Brizio prodotto con le uve del vigneto adiacente alla cantina, in prossimità del fiume Alpone.

La scelta produttiva è orientata all’esaltazione del carattere sapido e pieno donato dalla ricchezza di questi suoli, la maturazione del vino prevede l’utilizzo del rovere.


Menini

Ettari complessivi: 38,05
Ettari vitati: 17,23
Percentuale: 45,3
Posizione: Versante Esposizione: Sud, Sud-Est Altitudine: 180-278
Localizzazione Google Earth: 45° 27’ 26.42 N 11° 14’ 39.54 E
Fogli dei comuni interessati: Soave F8
Toponimi: Lelli, Cercini, Menini, Monteggioli Bassa, Coste, Campagnola

Anche questa zona è caratterizzata da una doppia anima Pedologica. Ad est la componente basaltica è del tutto evidente con suoli più ripidi mentre nei versanti più ad ovest il substrato è chiaramente calcareo. Qui il suolo è moderatamente profondo con presenza di roccia calcarea compatta entro i 100 cm.

La tessitura è franco-argillosa in superficie e da franco-argillosa ad argillosa in profondità. I vigneti sono distribuiti negli areali più a nord di questa unità geografica mentre i versanti a sud più ripidi sono interessati da boschetti costituiti da varie specie vegetali.

LE CANTINE DEL CRU
L’azienda Le Mandolare investe da anni in questa zona che si affaccia sulla dorsale Nord-Sud della zona classica. Nei vini qui prodotti, i Soave classico Corte Menini e Il Roccolo, si riscontrano risultati davvero interessanti, soprattutto a livello di aromaticità e concentrazione.

L’altitudine media tra le più elevate della denominazione e le temperature fresche che si raggiungono durante la notte costituiscono uno dei caratteri distintivi di quest’areale.


Castellaro

Ettari complessivi: 32,03
Ettari vitati: 27,18
Percentuale: 84,9
Posizione: Sommità e versante Esposizione: Sud, Est, Ovest Altitudine: 140-260
Localizzazione Google Earth: 45° 27’ 21.62 N 11° 16’ 05.70 E
Fogli dei comuni interessati: Monteforte F4
Toponimi: Anguane, Mezzavilla, Rugate Fondello, Castellaro

Questo cono vulcanico, situato a nord della zona classica è la più esplicita testimonianza di un territorio caratterizzato milioni di anni fa da un’intensa attività vulcanica. Presenta suoli con tessitura moderatamente fine.

Lo scheletro di origine basaltica è molto evidente. Il toponimo ha origine da insediamenti umani che affondano nella notte dei tempi. Potrebbe essere riferito ad un antico castello in rovina ma più probabilmente origina da “castellarium” ovvero il recinto periferico che caratterizzava una costruzione con palizzate.

Questi riferimenti valgono anche per altre analoghe situazioni non solo in Val d’Alpone ma anche in altre zone. Dal punto di vista climatico ci sono precipitazioni sopra la media della denominazione e le escursioni termiche non sono eccessive.

LE CANTINE DEL CRU
Valorizzato fin dagli anni ’70 con il marchio della Bolla, è oggi riproposto dalla Cantina di Monteforte che ha localizzato da anni in questa zona un cru su cui investire, il Vigneti di Castellaro, ricavato dalle uve di vigneti collocato in tutti i versanti del monte.

L’obiettivo è sfruttare appieno il grande potenziale di questa zona rinomata per l’altitudine, il suolo, la ventilazione. L’affinamento in rovere è una scelta coerente con la naturale concentrazione ottenibile in quest’areale tra i più suggestivi del Soave.


Brognoligo

Ettari complessivi: 65,64
Ettari vitati: 50,75
Percentuale: 75
Posizione: Versante Esposizione: Sud, Sud-Est Altitudine: 50-160
Localizzazione Google Earth: 45° 27’ 11.92 N 11° 16’ 52.92 E
Fogli dei comuni interessati: Monteforte F5
Toponimi: Saiolle, Vaiola, Chiavica, Chiesa Fontana Nuova, Brognoligo, Fontanella Pradessar, Magnassuto

Sicuramente una delle zone più storiche del Soave Classico. Brognoligo rappresenta quasi un’identità a parte per l’ancestrale attenzione all’appassimento fino ad ottenere vini di grande concentrazione e complessità.

Anche qui pur essendo in presenza esclusiva di suoli di matrice basaltica ci troviamo di fronte a pendenze molto diverse. Andiamo da situazioni estreme con pendenze del 45% da viticoltura eroica dove tutte le operazioni devono essere fatte a mano a comprensori con pendenze più miti comunque coltivate con la classica pergola soavese.

Qui possiamo ancora trovare vigne centenarie allevate su Rupestris du Lot. La tessitura del suolo è mediamente argilloso-limoso con presenza di rocce basaltiche frantumate nel primo metro di profondità. Costruzioni e muri a secco testimoniano questa profonda anima vulcanica di Brognoligo.

Curiosa e misteriosa la storia del toponimo documentata per la prima volta in questa forma nel 1628. Molteplici nella storia le declinazioni (Brollanicus, Brognanici, Brognanigo, Brognanico).

Alcuni studiosi ne attribuiscono l’origine al nome personale latino Berollianus più il suffisso “icu”, senza paraltro escludere anche un’altra ipotesi ovvero l’influsso dal latino Prunea (prugna) declinata in dialetto veronese “Brogna”.

Questa pianta è in effetti in questo areale molto presente. Climaticamente la zona negli ultimi 20 anni è tra quelle meno piovose (sotto gli 800 mm annui) ed è tra le più sensibili ai fenomeni siccitosi.

LE CANTINE DEL CRU
Gli impianti a pergola dell’azienda Portinari sono collocati in un versante ripido contraddistinto da numerosi affioramenti rocciosi. Qui nasce il Soave classico ronchetto, un vino vivace nei profumi, caratterizzato da grande freschezza, sapidità e bevibilità.

Anche l’azienda Le Battistelle di Gelmino e Gloria Dal Bosco possiede in quest’area dei vigneti da cui trae origine il cru aziendale, che prende il nome dalla contrada omonima a pochi metri dalle vigne, in un versante di difficile lavorazione a causa delle pendenze sostenute.

Il risultato finale è il Soave classico Le Battistelle, dal carattere minerale e di buona complessità: una delle etichette imperdibili, al momento, nella Denominazione.


Costeggiola

Ettari complessivi: 160,26
Ettari vitati: 120,15
Percentuale: 74,73
Posizione: Sommità, versante Esposizione: Sud, Sud-Ovest Altitudine: 36-185
Localizzazione Google Earth: 45° 26’ 40.75 N 11° 13’ 42.32 E
Fogli dei comuni interessati: Soave F7-10-11
Toponimi: F7 Lavandaro, Giare, Ghiselle, Battocchi F10 Cerceni, Cercini, Battocchi, Catti Furbi, Siviero, Carniga, Carcera F11 Cercini, Campagnola, Catti, Mari Preare, Carniga

Costeggiola frazione di Soave si distingue dal punto di vista pedologico per l’origine calcarea molto evidente. Nelle parti più elevate dell’unità geografica troviamo suoli molto inclinati e moderatamente profondi per presenza di roccia calcarea compatta entro i 100 cm.

La tessitura è franco-argillosa in superficie ed argillosa in profondità. Nella parte più bassa dei versanti sono presenti invece depositi dello stesso materiale costituenti suoli ricchi e profondi. Anche qui la vite viene coltivata quasi sempre a pergola veronese con piccoli appezzamenti a girapoggio.

Non mancano comunque anche esperienze di vigneti coltivati con i diversi sistemi a parete. Dal punto di vista climatico gli ultimi 20 anni hanno riservato a quest’area precipitazioni medie molto elevate vicino ai 1000 mm di pioggia all’anno.

LE CANTINE DEL CRU
L’azienda Guerrieri Rizzardi da oltre 30 anni valorizza il cru Costeggiola. La natura calcarea del terreno è all’origine della sapidità distintiva del loro Soave classico. La selezione che l’azienda Tamellini effettua con le uve di questa zona è alla base di un Soave classico le Bine di Costiola di forte impatto e dalla grande personalità. La complessità dei suoli contribuisce ad aumentare il potenziale di longevità dei vini qui ottenuti.


Campagnola

Ettari complessivi: 44,42 Ettari vitati: 28,69 Percentuale: 64,6 Posizione: Sommità, versante Esposizione: Sud, Sud-Ovest Altitudine: 100-180 – CAMPAGNOLA
Localizzazione Google Earth: 45° 26’ 57.92 N 11° 14’ 17.30 E
Fogli dei comuni interessati: Soave F11
Toponimi: Cercini, Campagnola, Catti, Mari Preare, Carniga

Unità Geografica storica caratterizzata da suoli di origine chiaramente calcarea. Le pendenze sono più o meno accentuate passando dal 5/10% della sommità a 10/30% dei versanti.

La viticoltura ha un’impronta molto tradizionale con la pergola veronese a dominare il paesaggio anche se non mancano suggestive sistemazioni a parete per queste ideali terrazze che aprono la vista sulla cittadina di Soave e sui vigneti del Soave sia pianeggianti che collinari.

I suoli sono moderatamente profondi con presenze evidenti di roccia calcarea entro il metro di profondità con comune scheletro calcareo. La tessitura è franco-argillosa in superficie e più argillosa in profondità, il pH del suolo è moderatamente alcalino.

LE CANTINE DEL CRU
Molte le realtà produttive attive in quest’area, che da anni stanno riversando un grande impegno teso alla valorizzazione di questa zona dalla posizione incantevole.


Sengialta

Ettari complessivi: 31
Ettari vitati: 27,89
Percentuale: 90
Posizione: Versante Esposizione: Sud, Est Altitudine: 48-157
Localizzazione Google Earth: 45° 26’ 46.33 N 11° 14’ 41.38 E
Fogli dei comuni interessati: Soave F12
Toponimi: Campagnola, Becco, Lombelli, Costa Tebaldi, Padelli, Casetta

La zona di Sengialta la troviamo subito alla nostra destra quando la strada si impenna per salire verso Castelcerino partendo da Soave. Di fatto è attraversata dalla Faglia di Castelvero che divide le due anime del Soave, quella vulcanica e quella calcarea. Sengialta è l’Unità Geografica che porta già nel nome la sua specifica identità.

Pendenze importanti e suolo prevalentemente di origine vulcanica ne definiscono gli elementi più caratterizzanti (Sengia = sasso di basalto). Siamo nel cuore dell’area classica afferente al comune di Soave, qui i suoli sono moderatamente profondi, la roccia basaltica spesso affiora in superficie. La tessitura è argilloso limosa o anche franco-argilloso limosa. Sono suoli non calcarei o poco calcarei neutri o debolmente alcalini.

LE CANTINE DEL CRU
L’azienda Balestri Valda ha da anni individuato le grandi potenzialità di quest’area che vengono espresse nell’omonimo cru. Un carattere minerale derivante dalla forte presenza di “sengi”, ovvero sassi di basalto, che ricoprono i frequenti affioramenti calcarei, portatori a loro volta di grande vivacità aromatica nel Soave classico Vigneto Sengialta.


Colombara

Ettari complessivi: 92,82
Ettari vitati: 84,20
Percentuale: 90,7 Posizione: Versante Esposizione: Ovest Altitudine: 45-140
Localizzazione Google Earth: 45° 26’ 07.09 N 11° 15’ 06.18 E
Fogli dei comuni interessati: Soave F15-16-21
Toponimi: F15 Casetta, Colombare, Rovaro, Colombara F16 Casetta, Rovaro,Foscarino, Cà Visco, Tovi F21 Rovaro, Tovi, Praisoni,Bognolo Montebasso, Mondello,Pigno, Ponsara

Questa unità geografica fa sintesi di più sottozone storicamente individuate singolarmente. Di fatto disegna tutta la costa esposta a sud/ovest del comune di Soave che da Sengialta scende verso la cittadina medioevale.

Sono quasi 100 ettari di superficie totale quasi interamente vitata caratterizzata da suoli prevalentemente di origine vulcanica soprattutto nelle pendenze più ad est con alcuni affioramenti di chiara matrice calcarea prevalentemente a sud in località Mondello.

Nella parte a nord la tessitura è franco-argillosa con prevalenza di sedimenti di origine basaltica, le pendenze sono variabili ma possono arrivare oltre il 25%. Rocce calcaree compatte stratificate contraddistinguono invece la parte a sud, qui le pendenze sono più miti e variano del 5 al 15 %. Nella media sia la piovosità che le escursioni termiche e le temperature medie.

LE CANTINE DEL CRU
Tante le realtà operanti in quest’area, che stanno manifestando grande interesse per la sua valorizzazione. La zona è tra le più amene e promettenti dal punto di vista qualitativo, anche grazie alla complessità dei terreni e alla posizione favorevole.


Foscarino

Ettari complessivi: 149,00
Ettari vitati: 120,46
Percentuale: 80,9
Posizione: Sommità e versante Esposizione: Sud, Est e Ovest Altitudine: 80-289
Localizzazione Google Earth: 45° 26’ 23.15 N 11° 15’ 35.16 E
Fogli dei comuni interessati: Soave F10-11-17
Toponimi: F10 Cerceni, Cercini, Battocchi, Catti, Furbi, Siviero, Carniga, Carcera F11 Cercini, Campagnola, Catti, Mari, Preare, Carniga F17 Carbonare, Foscarino

Il nome del toponimo darebbe ragione dell’aspetto della zona con boschetti ricchi di vegetazione fitta e folta (Fuscus). Ma potrebbe anche dipendere dal luogo dove si tagliavano e prelevavano i pali per il sostegno di viti ed ortaggi.

Unità geografica tra le più conosciute di tutto il Soave Classico diviso tra il comune di Monteforte d’Alpone e Soave. Si tratta di 3 coni vulcanici: Foscarinetto che arriva a 282 mslm, la Boccara che raggiunge i 292 metri ed appunto il Monte Foscarino che sale fino a 295 metri slm.

Tutta l’area è caratterizzata da suoli di chiara matrice vulcanica molto inclinati moderatamente profondi con presenze di rocce basaltiche frantumate nel primo metro di profondità.

La tessitura è argilloso-limosa o franco-limosa con pH debolmente acidi e neutri. Precipitazioni, temperature ed escursioni termiche sono perfettamente in linea con le medie di tutta la denominazione quasi a rappresentarne la migliore sintesi.

LE CANTINE DEL CRU
Qui l’azienda Inama coltiva circa 16 ettari di vigneto. Il Vigneti di Foscarino è un Soave classico esemplare nell’espressione di tutti i caratteri minerali, estrattivi e di concentrazione di quest’area di origine vulcanica. La proprietà si estende a ventaglio da sotto la sommità sino a lambire la collina antistante a Sud.

Orientati verso Ovest, troviamo i due vigneti da cui l’azienda Montetondo ricava le proprie selezioni aziendali: il “Casette Foscarin” e il “Foscarin slavinus”. Impianti di moderna concezione in una microzona caratterizzata da evidenti tracce di colate laviche di periodi differenti che conferiscono spessore e struttura ai vini da qui ricavati.


Carbonare

Ettari complessivi: 51,97
Ettari vitati: 41,97
Percentuale: 80,8
Posizione: Versante Esposizione: Est, Nord-Est Altitudine: 120-280
Localizzazione Google Earth: 45° 26’ 55.18 N 11° 15’ 20.88 E
Fogli dei comuni interessati: Soave F14
Toponimi: Carbonera, Carbonare, Sella

Il toponimo deriva chiaramente da “carbone” materiale presumibilmente presente in zona, o forse un luogo ove si estraeva la lignite. Ma potrebbe più semplicemente essere un rimando al suolo molto scuro sicuramente tra quelli in cui la matrice vulcanica è assoluta.

I suoli sono moderatamente ripidi ma ci sono pendenze anche molto elevate. Sono comunque suoli profondi lavorabili fino a 60-70 cm senza scheletro o con scheletro molto scarso. Hanno una permeabilità bassa a drenaggio mediocre con una capacità d’acqua disponibile per le piante piuttosto scarsa.

L’esposizione è rivolta prevalentemente ad est, con un’altitudine media e buona ventilazione. Le temperature diurne sono inferiori alle medie. Il suolo si presenta discretamente integro ed omogeneo lungo il profilo esplorabile delle radici.

LE CANTINE DEL CRU
Situati in una zona fresca e frequentemente ventilata, i vecchi impianti a pergola utilizzati dall’azienda Suavia garantiscono produzioni equilibrate e naturalmente concentrate a livello di aromi ed estratti.

Il Monte Carbonare è un Soave classico dall’eccezionale impatto olfattivo, sapido e persistente al gusto, altamente identificativo di questo territorio. Le Battistelle produce qui il “Roccolo del Durlo”, un eccezionale cru, di grande espressività e di notevole struttura, ricavato da vigneti a pergola di oltre 40 anni, equilibrati ed ottimamente esposti.


Rugate

Ettari complessivi: 47,74
Ettari vitati: 42,62
Percentuale: 89,3
Posizione: Versante Esposizione: Sud Altitudine: 70-218
Localizzazione Google Earth: 45° 27’ 01.94 N 11° 15’ 52.27 E
Fogli dei comuni interessati: Monteforte F4
Toponimi: Anguane, Mezzavilla, Rugate Fondello, Castellaro

Si tratta forse dell’anfiteatro vitato più suggestivo dell’area classica. Areale dalla forma morbida ed avvolgente, ha esposizioni prevalenti a sud/est e nord/est a seconda delle diverse coste. Il nome sembra comunque derivare dall’aspetto rugoso delle rocce che la contraddistinguono.

Il suolo è completamente di origine vulcanica sistemato a ciglioni o piccoli terrazzamenti sostenuti anche da muri a secco. Il terreno è moderatamente profondo con tessitura argillosa in superficie e più limosa in profondità.

Il clima ha parametri medi per quanto riguarda precipitazioni e temperature, nota caratteristica di questa zona è la buona ventilazione per tutto il periodo estivo. Buona anche la componente vegetativa di biodiversità che caratterizza entrambi i versanti con boschetti e siepi di varia natura.

LE CANTINE DEL CRU
L’azienda Cà Rugate da generazioni investe in questa zona traendo grandi soddisfazioni dal cru di casa, il Monte Fiorentine. Si tratta di un vino dalla spiccata personalità, con un ottimo equilibrio tra tradizione, freschezza e complessità aromatica. Qualità preservate nell’attenta e accurata vinificazione.


Coste

Ettari complessivi: 74,19 Ettari vitati: 60,51 Percentuale: 81,6 Posizione: Versante Esposizione: Nord, Nord-Est Altitudine: 90-180 – COSTE
Localizzazione Google Earth: 45° 26’ 46.08 N 11° 16’ 17.79 E
Fogli dei comuni interessati: Monteforte F6-7
Toponimi: F6 Sella, Carbonare, Costa, Magnavacche, Boschetto F7 Magnavacche, Casotti, Rogazioni, Ospitale, Palù

L’unità Geografica Coste nelle sua nuova delimitazione includendo anche l’areale precedentemente indicato come Boschetti rappresenta la migliore sintesi di una zona molto omogenea che pur esposta a nord, nord-est si rivela tra le più vitate del Soave Classico e proprio per le sue particolari pendenze ed esposizioni definisce dei vini molto particolari, freschi e dinamici.

Le caratteristiche dei suoli sono molto simili a quelli del cru Costalta che però è caratterizzato da altre esposizioni. L’origine è assolutamente vulcanica, le pendenze non sono molto ripide e la tessitura molto omogenea, è argilloso-limosa. Il pH è neutro e la matrice vulcanica è presente sia in superficie che in profondità.

L’esposizione prevalentemente verso nord ed i numerosi “boschetti” ricchi di essenze autoctone testimoniano una conversione alle vite relativamente recente. La pergola domina dal punto di vista paesaggistico tutto l’areale, una vera icona dell’identità del Soave.

LE CANTINE DEL CRU
La Cantina di Gambellara opera da anni una selezione delle uve provenienti dai soci operanti in quest’area, ottenendo dei Soave classici di grande bevibilità e freschezza.

L’azienda Cà del Vento ottiene dai propri vigneti nella parte più alta di questa zona un Soave Superiore di notevole struttura e carattere, adatto all’affinamento in bottiglia. Gli investimenti in vigna negli impianti più recenti sono alla base del costante miglioramento qualitativo riscontrato nel Soave Superiore i Boschetti.


Monte Grande

Ettari complessivi: 49,42
Ettari vitati: 48,77
Percentuale: 98,7
Posizione: Sommità e versante Esposizione: Sud e Sud-Est Altitudine: 55-190
Localizzazione Google Earth: 45° 26’ 30.94 N 11° 16’ 20.20 E
Fogli dei comuni interessati: Soave F10
Toponimi: Cerceni, Cercini, Battocchi, Catti Furbi, Siviero, Carniga, Carcera

Dal punto di vista statistico è il cru con la più alta concentrazione a vigneto di tutta la Denominazione. Altitudine, pendenza, suolo ed esposizioni definiscono forse il luogo ideale dove Garganega e Trebbiano di Soave trovano da sempre la loro esaltazione.

Si tratta, ed il nome ne è la migliore sintesi, di un comprensorio storicizzato protetto a nord da venti e gelate ed orientato prevalentemente a sud-est con pendenze molto agevoli tanto da poter essere quasi interamente posto a coltura.

Ricompreso interamente nell’areale collinare del comune di Monteforte ne testimonia quasi ne fosse più l’anima che il cuore la sua dinamica assolutamente vulcanica. Anche il clima beneficia di questa favorevole posizione pronta a raccogliere il calore del sole e a non dispendere velocemente le precipitazioni.

Piogge che statisticamente arrivano con buona continuità. I suoli ne risultano quindi molto profondi ricchi sostanzialmente neutri ed in grado di trattenere l’umidità anche in stagioni particolarmente siccitose.

LE CANTINE DEL CRU
L’azienda Prà Graziano ricava da quest’area il Soave classico Monte Grande, caratterizzato da una notevole intensità olfattiva e gustativa e da una mineralità tipica della zona di Monteforte. Un vino elegante e dalla forte impronta stilistica che con gli anni evolve in maniera eccellente.

Il carattere vulcanico dell’area si riscontra anche nel Monte sella dell’azienda le Mandolare, che dal vigneto collocato sulla sommità del monte ricava un Soave Classico di eccezionale concentrazione, struttura e finezza olfattiva.

L’azienda Le Albare di Stefano Posenato da anni ricava dalle sue vecchie vigne in quest’area il Soave classico Monte Majore dalla grande personalità.


Pressoni

Ettari complessivi: 14,73
Ettari vitati: 11,54
Percentuale: 78,3
Posizione: Versante Esposizione: Sud e Sud-Est Altitudine: 80-190
Localizzazione Google Earth: 45° 26’ 27.36 N 11° 15’ 48.53 E
Fogli dei comuni interessati: Monteforte F17
Toponimi: Chiavica, Capitello, Salvarenza Fontana, Palustrello, Pissarotto Monte Riondo, M. Froscà

Si tratta di una unità tra le più piccole del Soave Classico ma posizionata in maniera quasi baricentrica tra i due Comuni Monteforte e Soave. Quasi il vero cuore del Soave Classico testimoniato fin dall’inizio del 1900 da una particolare attenzione dei vinificatori che si contendevano con prezzi particolarmente elevati le uve provenienti dai “Praisoni”.

Dal punto di vista etimologico significa “piccolo prato”, testimonianza di un frazionamento molto spinto in questa parte del comprensorio. I suoli sono profondi e lavorabili fino a 60/70cm argillosi con scheletro molto scarso ed esclusivamente basaltico.

Sono caratterizzati da una pendenza bassa e molto bassa e da un drenaggio mediocre con una relativa disponibilità di acqua per la vite. Questo si ripercuote sui parametri produttivi che si discostano dai valori medi con produzioni e peso dei grappoli più bassi.

Questi valori vengono compensati da valori zuccherini leggermente superiori alle medie. A tutto questo si aggiunge anche l’aspetto paesaggistico che al di la delle armonie delle vigne apre lo sguardo sui vigneti della valle sottostante fino ai lontani colli vulcanici degli Euganei.

LE CANTINE DEL CRU
La selezione operata qui dalla Cantina del Castello, in parte su vecchie vigne, in parte su vigneti rinnovati da pochi anni e separando le varietà Garganega e trebbiano di Soave in impianti distinti, dà alla luce il Soave classico Pressoni.

Un vino fortemente legato alla tradizione stilistica e che si esprime già dopo pochi mesi su standard di carattere e piacevolezza molto elevati. L’immediatezza di beva si accompagna comunque ad una forte propensione all’affinamento in bottiglia, anche per diversi anni.


Costalta

Ettari complessivi: 72,95
Ettari vitati: 67,39
Percentuale: 92,4
Posizione: Versante Esposizione: Sud Altitudine: 40-150
Localizzazione Google Earth: 45° 26’ 21.64 N 11° 16’ 47.03 E
Fogli dei comuni interessati: Monteforte F11
Toponimi: Monte Grande, Cost’ Alta, Cassabizza Onare, Cervia, Casa Nuova

Già nel nome questa zona evidenzia una felice sintesi di esposizione ad altimetria. Testimonia infatti nella sua storicità di essere una delle aree più vocate e quindi più ambite per una viticoltura di alta qualità.

I suoli tipici di questa unità geografica sono assolutamente basaltici profondi, lavorabili fino a 60-70 cm argillosi e senza scheletro. Sono comunque suoli di permeabilità bassa con drenaggio mediocre ed una capacità d’acqua disponibile fino a 100 cm di profondità.

Le pendenze non sono particolarmente forti e l’aspetto paesaggistico dettato soprattutto da piccoli appezzamenti a pergola soavese ne definiscono una identità molto omogenea e caratterizzante. Germogliamento anticipato e maturazione lunga sono i due caratteri distintivi del comportamento delle vigne in questo areale.

LE CANTINE DEL CRU
Da questa zona l’azienda Tessari ricava il Soave classico “Le bine longhe di Costalta”, un vino che ha nell’armonia dei profumi e nella nitidezza gustativa il suo carattere distintivo. I vigneti sono collocati nella parte più alta della macroarea e godono quindi di un’esposizione molto favorevole.


Casarsa

Ettari complessivi: 45
Ettari vitati: 40,68
Percentuale: 90,4
Posizione: Sommità e versante Esposizione: Sud, Est, Ovest e Nord Altitudine: 40-70
Localizzazione Google Earth: 45° 26’ 14.62 N 11° 17’ 47.81 E
Fogli dei comuni interessati: Monteforte F15
Toponimi: Bosco, Taiola, Case Abbrucciate, Molino

Casarsa costituisce, partendo da nord dopo Duello e Costalunga, la terza “lingua” di collina che si allunga sulla valle dell’Alpone. L’origine pedologica è similare alle precedenti ed omogena tranne che nella sommità dove la pendenza si fa un po’ più ripida.

Presenta infatti in maniera evidente colate laviche di periodi differenti che hanno originato diversi substrati dalla differente composizione minerale. Man mano che si scendono i versanti le profondità dei suoli aumentano.

Anche qui la particolare morfologia consente un investimento in vigna percentualmente tra le più elevate del Soave Classico. Dal punto di vista climatico le precipitazioni sono tra le più basse del comprensorio

Fortunatamente anche le temperature sono piuttosto miti. Le escursioni termiche sono comunque molto significative in fase di maturazione e quindi le attese enologiche sono sempre molto positive.

LE CANTINE DEL CRU
L’azienda tenuta Faltracco ha qui la sua sede e quasi tutta la zona fa parte del patrimonio aziendale. Il Soave classico Monte Casarsa e il Soave Superiore Listone, seppur con stili di vinificazione e affinamento diversi, evidenziano le potenzialità di questo terroir.

Un areale ricchissimo di sostanze minerali di origine vulcanica. L’azienda terre dei Monti da anni propone un Soave classico di grande personalità, molto rappresentativo per quest’area dal grande potenziale.


Pigno

Ettari complessivi: 38,15
Ettari vitati: 37,24
Percentuale: 97,6
Posizione: Sommità e versante Esposizione: Sud e Sud-Ovest Altitudine: 60-150
Localizzazione Google Earth: 45° 25’ 45.33 N 11° 15’ 37.55 E
Fogli dei comuni interessati: Soave F21
Toponimi: Rovaro, Tovi, Praissoni, Bognolo Montebasso, Mondello, Pigno, Ponsara

Con questa unità interamente compresa nel comune di Soave si definisce forse l’anima vera del Soave Classico. Pendenze importanti ma qualche volta eccessive definiscono piccoli vigneti separati da muri a secco o da ciglioni.

Ciò comunque non ha impedito la sua coltivazione fin dove possibile, il vigneto copre infatti quasi il 97% di tutto l’areale. Ciliegi sparsi, siepi e boschetti completano il quadro di un territorio che da la possibilità di aprire lo sguardo a nord/est sulla Val Ponsara ed a ovest verso la cittadina di Soave.

Ad est troviamo suoli interamente di matrice basaltica mentre verso est si possono notare anche alcuni affioramenti di origine calcarea. La tessitura è argillosa-limosa o franca con scheletro sostanzialmente assente.

Questa area è nota soprattutto sia per il cipresso che ne caratterizza il profilo sia per il capitello che diventa punto di riferimento e crocevia dei diversi percorsi per i tanti escursionisti che decidono proprio al “pigno” verso quale direzione procedere.

LE CANTINE DEL CRU
È una zona di grande interesse per molte realtà produttive. Tra le altre ricordiamo l’azienda Bixio che ottiene dagli impianti in quest’area il suo Soave classico Capitel al Pigno, un vino di corpo, minerale, ricco in profumi.

Anche l’azienda Tessari investe in questo particolare areale, ottenendone un Soave Classico di grande personalità e ambizione. Infine Corte Mainente ricava dalle uve ottenute in questa zona il Soave classico Tovo al Pigno, caratterizzato da note minerali abbinate a una grande bevibilità.


Ponsara

Ettari complessivi: 66,68
Ettari vitati: 64,08
Percentuale: 96,1
Posizione: Versante e piede di versante Esposizione: Sud e Sud-Est Altitudine: 40-130
Localizzazione Google Earth: 45° 25’ 56.86 N 11° 16’ 06.31 E
Fogli dei comuni interessati: Monteforte F12
Toponimi: Casella, Secchiarello, Ponsara, Casetta

Dal punto di vista etimologico l’evoluzione del termine ci porta a “Pontara” traduzione dialettale di “salita”. Siamo in una località effettivamente collinare anche se le pendenze sono molto basse comprese tra il 5 ed il 20%.

In effetti l’unità geografica Ponsara, collega gli areali pianeggianti della Val Ponsara con i Cru Foscarino, Pigno e Froscà. Si tratta di un anfiteatro molto armonico con diverse esposizioni sia a nord/est che a sud/est.

Dal punto di vista pedologico, l’origine è essenzialmente vulcanica quindi suoli molto scuri con tessitura franco argillosa in superficie a suoli più rossastri e tessitura più franco limosa in profondità.

Dal punto di vista climatico, essendo la valle riparata a nord dai rilievi del Foscarino e da sud dalla Froscà, i dati statistici degli ultimi 20 anni la definiscono come fresca con buone precipitazioni rispetto ad altri areali anche vicini.

LE CANTINE DEL CRU
Tra le aziende private Bogoni Carlo da anni propone un Soave classico che nasce dalla selezione tra i vigneti in questa valle. Con una preferenza per gli impianti più a ridosso del versante Nord, da cui estrae un carattere e una mineralità che rendono il La Ponsara un vino di classe e di intrigante complessità al momento dell’uscita sul mercato, dopo un anno di affinamento.


Froscà

Ettari complessivi: 42,11
Ettari vitati: 38,78
Percentuale: 92,1
Posizione: Sommità e versante Esposizione: Sud e Sud-Est Altitudine: 40-160
Localizzazione Google Earth: 45° 25’ 36.85 N 11° 16’ 13.17 E
Fogli dei comuni interessati: Monteforte F17
Toponimi: Chiavica, Capitello, Salvarenza Fontana, Palustrello, Pissarotto Monte Riondo, M. Froscà

Sicuramente uno dei Cru più caratterizzanti e storici del Soave Classico. Il termine probabilmente deriva da “Frasca” e l’accento non aiuta ad individuare altre possibili origini. Circondato quasi completamente da altre unità geografiche, si distingue per un suolo particolarmente vulcanico anche se non manca qualche affioramento calcareo.

Le pendenze vanno dal 10 al 30% ed i vigneti sono stati piantati ricavando piccoli terrazzamenti sostenuti da muri a secco o ciglioni. Si tratta in genere di vigneti storici con vigne molto vecchie che possono arrivare anche a 90/100 anni.

Ciò certifica il livello di elezione di questo comprensorio ben definito che va dai 40 mt ai 150 s/m. I suoli hanno colore da bruno giallastro a bruno grigiastro. La tessitura è argillosa con scarso scheletro di origine basaltica.

Sono scarsamente calcarei o non calcarei e debolmente alcalini. Il substrato basaltico lo troviamo generalmente oltre i 100 cm di profondità. L’esposizione in questo caso è generalmente rivolta a sud- sud/est.

LE CANTINE DEL CRU
In quest’area sandro e Claudio Gini riescono a ottenere un Soave classico Froscà che brilla per ricchezza aromatica e eleganza. Un timbro inconfondibile che col passare degli anni diviene sempre più evidente, acquistando complessità.

Pienezza gustativa, complessità aromatica e persistenza sono alcune delle caratteristiche esaltate anche nel “Salvarenza”, che l’azienda Gini riesce a ottenere da quest’area tradizionalmente molto vocata alla viticoltura di qualità. Nella zona si trovano esemplari di viti risalenti ai primi del ‘900.


Volpare

Ettari complessivi: 18,40
Ettari vitati: 13,13
Percentuale: 71,4
Posizione: Sommità e versante Esposizione: Sud e Sud-Est Altitudine: 40-160
Localizzazione Google Earth: 45° 25’ 36.85 N 11° 16’ 13.17 E
Fogli dei comuni interessati: Monteforte F13
Toponimi: Omo Morto, Decima, Sopra Decima Santon, Cazzo Bisso, Gallina

Sicuramente una tra le più piccole unità geografiche proposte. Pur godendo della stesse caratteristiche pedologiche e di altitudine della Froscà cui è storicamente legata, Volpare si distingue per l’esposizione più a sud/ovest e dalla presenza di boschetti ed altre piante (oliveti, ciliegi) che ne definiscono il carattere e l’identità.

Il nome origina dalle grotte scavate nella roccia di matrice calcarea, rifugio per tanto tempo di volpi ed altri animali selvatici che popolavano questi areali. Animali che sempre più frequentemente stanno tornando a sottolineare un ritrovato equilibrio ricco di biodiversità nel Soave Classico.

È il Monte Riondo che caratterizza dal punto di vista paesaggistico questa zona. Climaticamente l’areale non si discosta dalla media del territorio con temperature medie nella norma e precipitazioni non abbondanti.


Tenda

Ettari complessivi: 174,45
Ettari vitati: 97,44
Percentuale: 55,9
Posizione: Sommità e versante Esposizione: Sud, Ovest Altitudine: 70-170
Localizzazione Google Earth: 45° 25’ 27.54 N 11° 15’ 16.79 E
Fogli dei comuni interessati: Soave F25-26-32
Toponimi: F25 Calantiga, Mondello, Rocca, Antane, Capitello della Tenda, Pianure, San Giorgio, Cengelle Bassano, Viatelle F26 Ponsara, Rocca, Pigno, Porcara, Capitello della Tenda, Vaccara, Fusello, La Ferra, Santa Croce F32 Pianure, Cengelle,Viatelle, Cengetti, Sengetto, San Lorenzo

Questo nuovo toponimo fa sintesi di due areali precedentemente segnalati distintivamente come Rocca e Monte Tondo. Le condizioni pedologiche e climatiche similari hanno suggerito di unire questo areale in un’unica unità geografica.

È il castello medievale di Soave a sottolineare dal punto di vista paesaggistico la sua identità ma allo stesso tempo questa zona si discosta dalle altre sia per il carattere peculiarmente calcareo (è sicuramente la zona con più muri a secco di tutta la denominazione.

Suggestive le formazioni recentemente riscoperte in località Sereole) e da boschi di aghifoglie tra cui pini e cipressi che definiscono questo come l’unità geografica a più forte biodiversità specifica. I suoli più ad ovest preservano discrete pendenze e modeste profondità.

Lo scheletro è chiaramente di matrice calcarea. Più ad ovest, in località Monte Tondo le pendenze sono meno accentuate con suoli sicuramente più profondi. La tessitura è soprattutto franco argillosa. Climaticamente la zona è tra le più calde ed esposte della denominazione. Fondamentale l’irrigazione di soccorso.

LE CANTINE DEL CRU
Da molti anni ormai il Soave classico La rocca di Pieropan si pone ai vertici qualitativi nazionali (e non solo) nella tipologia. Un vino elegante e fine dal corpo inconfondibile, con un potenziale di invecchiamento davvero sorprendente.

Nei vigneti a pergola veronese di oltre 35 anni di età situati in prossimità del Capitel del tenda l’azienda Fornaro produce un Soave classico di grande personalità e dalla notevole ricchezza gustativa.

Oltre all’azienda Montetondo, anche Bertani da anni investe sul Monte Tondo. Dai vigneti coltivati a pergola veronese e guyot ricava un Soave sereole di grande beva e dall’ottima espressività aromatica. Interessante anche il potenziale di longevità.



Croce

Ettari complessivi: 35,12
Ettari vitati: 31,39
Percentuale: 89,4
Posizione: Versante e piede di versante Esposizione: Sud, Sud-Ovest Altitudine: 70-120
Localizzazione Google Earth: 45° 25’ 08.99 N 11° 16’ 18.54 E
Fogli dei comuni interessati: Monteforte F21
Toponimi: Rovaro, Tovi, Praissoni, Bognolo Montebasso, Mondello, Pigno, Ponsara

Questo nuovo toponimo fa sintesi di due areali precedentemente segnalati distintivamente come Rocca e Monte Tondo. Le condizioni pedologiche e climatiche similari hanno suggerito di unire questo areale in un’unica unità geografica.

È il castello medievale di Soave a sottolineare dal punto di vista paesaggistico la sua identità ma allo stesso tempo questa zona si discosta dalle altre sia per il carattere peculiarmente calcareo. È sicuramente la zona con più muri a secco di tutta la denominazione.

Suggestive le formazioni recentemente riscoperte in località Sereole e da boschi di aghifoglie tra cui pini e cipressi che definiscono questo come l’unità geografica a più forte biodiversità specifica. I suoli più ad ovest preservano discrete pendenze e modeste profondità; lo scheletro è chiaramente di matrice calcarea.

Più ad ovest, in località Monte Tondo le pendenze sono meno accentuate con suoli sicuramente più profondi. La tessitura è soprattutto franco argillosa. Climaticamente la zona è tra le più calde ed esposte della denominazione. Fondamentale l’irrigazione di soccorso.

LE CANTINE DEL CRU
Il Gruppo italiano Vini opera in quest’area alcune selezioni di uve per il suo Soave classico “Vigneti di Monteforte”. Un vino che si presenta ricco di profumi e con una notevole sapidità.


Zoppega

Ettari complessivi: 71,83
Ettari vitati: 51,20
Percentuale: 71,3
Posizione: Sommità e versante Esposizione: Sud, Sud-Est Altitudine: 30-100
Localizzazione Google Earth: 45° 24’ 57.37 N 11° 16’ 31.59 E
Fogli dei comuni interessati: Monteforte F21
Toponimi: Rovaro, Tovi, Praissoni, Bognolo Montebasso, Mondello, Pigno, Ponsara

Il rimando al toponimo forse indica un andamento altalenante dei profili della collina vista da sud, di fatto definisce il confine del Soave Classico in questa parte del territorio. Quest’area presenta suoli profondi con tessitura argillosa limosa caratterizzata da matrici particolarmente basaltiche ad est.

Scorrendo verso ovest, le testimonianze di origine calcarea diventano sempre più evidenti con i tantissimi muri a secco. Il cru si caratterizza per essere da sempre all’attenzione dei paleontologi per le numerose ed antichissime testimonianze di comunità primitive organizzate.

L’area è caratterizzata da boschetti di varie essenze che rendono il versante molto dinamico. La quasi esclusiva esposizione a sud, dal punto di vista climatico ne condiziona fortemente le caratteristiche dei vini soprattutto in annate molto calde.

LE CANTINE DEL CRU
L’azienda Nardello vede concentrata in questa zona la gran parte del suo patrimonio viticolo, recentemente rinnovato con sistemi a parete che producono uve per un Soave classico.

Si tratta di “Monte Zoppega”, dal grande spessore e potenziale. La scelta produttiva mirata alla concentrazione e all’intensità viene assecondata nei vigneti posti nelle aree più elevate del monte, vicino alla sommità.


Ca’ del Vento

Ettari complessivi: 14,19
Ettari vitati: 5,12
Percentuale: 36,1
Posizione: Sommità e piede di versante Esposizione: Sud, Est Altitudine: 30-45
Localizzazione Google Earth: 45° 24’ 11.59 N 11° 16’ 32.27 E
Fogli dei comuni interessati: Monteforte F18-25
Toponimi: F18 Quarti, Bosco di S. Croce S. Croce, Chiarelle, Ponte Canale F25 Polesan, Morini, Pan

Originariamente chiamato anche “Monticello”, questa unità è la più piccola tra quelle individuate. Si tratta in effetti dell’estrema propaggine collinare della zona classica in comune di Monteforte d’Alpone.

Divisa dall’abitato dagli altri versanti collinari, sulla mappa sembra quasi una piccola isola confinata a sud est del Soave Classico. I terreni chiaramente basaltici ne definiscono però il legame profondo con altri areali del territorio. Hanno orizzonti superficiali di colore bruno scuro a tessitura argillosa limosa e sostanzialmente neutri.

In profondità hanno colore più rossastro con tessitura argillosa limosa e debolmente acidi. La strutture rocciose le troviamo tra i 50 ed i 100 cm di profondità ed è costituita da roccia basaltica, da alterata a compatta. Il nome ne definisce l’identità climatica in quanto esposto per la sua posizione ai venti che provengono dall’alta valle dell’Alpone.

LE CANTINE DEL CRU
La tenuta Cà del Vento ha qui la sua sede aziendale. Sulla sommità della collina troviamo i vigneti da cui ha origine il Cà del Vento, un Soave classico di grande freschezza e intensità aromatica e dal gusto saporito e persistente.


Broia

Ettari complessivi: 63,67
Ettari vitati: 44,05
Percentuale: 69,2
Posizione: Piede di versante Esposizione: Sud Altitudine: 100-110
Localizzazione Google Earth: 45° 28’ 31.65 N 11° 07’ 53.59 E
Fogli dei comuni interessati: Mezzane F22
Toponimi: Ponte di Malavicina, Il Brolo, Fenile Leon Brazzarolo, Paglierino, Casoni, Bellette

Siamo in Comune di Mezzane di Sotto e questa unità geografica, proprio per il suo posizionamento, possiamo definirla come un unicum climatico e pedologico rispetto alle altre della denominazione.

Siamo nelle conoidi terrazzate del progno di mezzane, a 120 mt s.l.m ma le pendenze sono quasi inesistenti. I suoli principali di questa unità sono estremamente calcarei e moderatamente alcalini.

Hanno orizzonti superficiali da 30 a 50 cm di colore bruno giallastro con tessitura franco argillosa e con scheletro scarso. Più in profondità il colore è giallastro scuro con scarso scheletro calcareo non alterato. La tessitura è franco argillosa ghiaiosa.

Dal punto di vista climatico l’area beneficia delle fresche temperature che scendono dalla Lessinia, ma le precipitazioni sono scarse e la capacità di trattenere l’acqua è molto bassa. Importante l’irrigazione di soccorso.

Il toponimo sembra essere derivato da “brolo” di origine celtica, ovvero un orto o parco ma anche da bosco o luogo piantumato afferente ad una casa colonica cinto da un muro o siepe.

LE CANTINE DEL CRU
L’azienda roccolo Grassi ha fin dall’inizio investito moltissimo per valorizzare questo cru di famiglia impostando i nuovi vigneti con impianti orientati al contenimento della produzione e alla concentrazione nell’uva. I risultati, portano ad un Soave “La Broia” di grandissimo spessore e struttura.


Paradiso

Ettari complessivi: 43,86
Ettari vitati: 37,94
Percentuale: 87,1
Posizione: Piano Esposizione: Sud-Ovest Altitudine: 100-110
Localizzazione Google Earth: 45° 26’ 37.85 N 11° 10’ 52.44 E
Fogli dei comuni interessati: Illasi F27-29
Toponimi: F27 Forziello per la Calle, S. Giustina F29 Torcolo

L’unità geografica Paradiso si trova nelle conoidi terrazzate dei torrenti lessinei, in aree interessate da depositi di canale. Le pendenze sono comprese tra il 2 ed il 5% circa; le quote sono comprese tra 70 e 130 m s.l.m circa.

La pietrosità superficiale è generalmente elevata o molto elevata ma sono comuni pratiche di spietramento superficiale per facilitare le operazioni colturali e la percorribilità con mezzi meccanici. Il substrato è costituito da sedimenti alluvionali calcarei a tessitura sabbioso-ghiaiosa. L’uso del suolo prevalente è a vigneto, frutteto, seminativo.

I suoli principali dell’unità geografica sono estremamente calcarei e hanno orizzonti superficiali, spessi 50 cm circa, di colore bruno giallastro scuro, a tessitura franco sabbioso ghiaiosa, talvolta franco ghiaiosa, a tessitura franco sabbiosa, da molto ad estremamente pietrosa, con aumento delle frazioni grossolane e delle pietre all’aumentare della profondità, da moderatamente a fortemente alcalino.

La permeabilità è elevata; il drenaggio è buono ma la capacità in acqua disponibile per le piante è scarsa. La profondità utile esplorabile dalle radici delle piante va da bassa a moderata, ovvero dai 50 ai 100 cm per l’elevato contenuto in scheletro.

LE CANTINE DEL CRU


Monte di Colognola

Ettari complessivi: 714,16
Ettari vitati: 433,69
Percentuale: 87,1
Posizione: Piano Esposizione: Sud-Ovest Altitudine: 100-110
Localizzazione Google Earth: 45° 26’ 37.85 N 11° 10’ 52.44 E
Fogli dei comuni interessati: Illasi F27-29
Toponimi: F27 Forziello per la Calle, S. Giustina F29 Torcolo

Si tratta di un comprensorio piuttosto grande che si sviluppa negli areali collinari del Comune di Colognola ai Colli interessati dalla sottozona Colli Scaligeri. Interessa numerosi toponimi; tra i principali ricordiamo il Casale, Ceriani, Bocca Scaluce, Monte, Cubetta, Orgnano fino alla frazione San Vittore.

Sui versanti i suoli sono mediamente profondi e prevalentemente costituiti da rocce calcaree stratificate di origine marina che troviamo in forma di roccia compatta calcarea entro i primi 100 cm. La tessitura è franco argillosa in superficie e da franco argillosa ad argillosa in profondità.

Il suolo è moderatamente alcalino. Le pendenze sono moderatamente ripide. Sulle sommità invece tutto cambia, con suoli di matrice basaltica con tessitura argillosa in superficie e franco sabbiosa in profondità.

Dal punto di vista climatico l’area è caratterizzata da precipitazioni non eccessive e temperature medie giornaliere nella norma, anche se le escursioni termiche in prossimità della vendemmia sono molto significative.

La superficie a vigneto non è così intensa come nel Soave Classico, lasciando spazio ad altre colture soprattutto olivo e ciliegio ed a formazioni boschive caratterizzate da varie essenze.

LE CANTINE DEL CRU
Le scelte viticole operate dall’azienda Vicentini Agostino ed Emanuele in quest’area, attraverso una gestione rigorosa delle vigne, stanno portando ad ottenere un Soave Superiore il Casale dal profilo aromatico originale e intenso, con un potenziale di affinamento molto interessante.

Anno dopo anno i risultati raggiunti in quest’area dall’azienda Tenuta Sant’Antonio testimoniano la bontà delle scelte produttive operate sia in vigna che in cantina. Il “Monte Ceriani” è un Soave dal profilo aromatico vivace e complesso e dall’eccellente equilibrio gustativo.


Duello

Ettari complessivi: 248,45
Ettari vitati: 108,26
Percentuale: 43,6
Posizione: Versante Esposizione: Sud, Sud-Ovest Altitudine: 60-210
Localizzazione Google Earth: 45° 28’ 55.87 N 11° 16’ 25.16 E
Fogli dei comuni interessati: Roncà F5-9-12-15
Toponimi: F5 Marchiori, Mazzocchetta, S. Margherita,Bartolin, Zamboni, Carbonare, Segna, Poli, Grande, Cima Milan, Motti Rossi dei Marchiori. F9 Quaiotto, Battistocchi, Cimati, Scabora, Cuchetto, Figarolo, Terrossa, Orco, Rive, Montesani, Motto Carbona, Ghiacciaia, Fumani F12 Costa, Castello, Ca Prandi, Sartorello, Veterinaio, Brettoncello, Battivella, Crescenti, Baldisse, Soprano, Tregnaghi della Boccara, Massaro, Rizzetti e Battivello, Prandi Sartoriello, Burati, Vaioleta Granto F15 Fumani, Motto Cadorna, Danesi, Chiesuola, , Momello, Moschina, Banduani, Palazzo Giorgio, Olivani, Rossi, Cacion, Tirapelle, Olivieri, Fumani e Paio, Motto Bisogno, Pistola

Si tratta di un comprensorio molto omogeneo e ben storicizzato. Siamo sul Monte Duello che emerge al centro della Val d’Alpone diventando, dal punto di vista paesaggistico, il luogo ideale per ammirare il versante orientale del Soave Classico ed allo stesso tempo osservare completamente la costa di Roncà con i coni vulcanici di Monte Crocetta e Calvarina.

La componente pedologica è intimamente connessa alla sua matrice completamente vulcanica. I suoli moderatamente ripidi e profondi sono di colore bruno grigiastro e la tessitura argillosa limosa.

Lo scheletro basaltico è scarso in superficie ma molto evidente in profondità. L’area è caratterizzata da un’importante ventilazione anche nel periodo estivo che ne favorisce escursioni termiche importanti contribuendo a preservare la qualità sanitaria delle uve.

LE CANTINE DEL CRU
Diverse le cantine che operano in quest’area, caratterizzata da un’importante ventilazione che favorisce l’escursione termica notturna e contribuisce a preservare le uve di questi vigneti in buone condizioni sanitarie.


Roncà – Monte Calvarina

Ettari complessivi: 1379,4
Ettari vitati: 393,67
Percentuale: 28,5
Posizione: Sommità e versante Esposizione: Sud, Sud-Ovest Altitudine: 90-600
Localizzazione Google Earth: 45° 29’ 32.42 N 11° 17’ 21.71 E
Fogli dei comuni interessati: Roncà F1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11-15-18
Toponimi: F1 Casella, Poliseni, S. Pietro, Calvarina, Nieri, Motti, Fanghi, Costa di Monte Grumolo, Zambon e Prà, Martaro, Pila, Paradiso, Motto Violino, Duello, Pegorara, Pozzo, Zaccoletta. F2 Calvarina, Tadiello, Negretti, Parise, Canonica, Ceola, Gaspari, Campo al Motto, Brenton, Sengio, Bosco Corto, Bosco Lungo, Marti, Costo Cimati, Corvi, Croce, Sotto Calvarina F3 Negretti, Monti Comunali, Viola, Costa, Cunella, Chiesa. F4 Costa Fornaio della Fincara, Bertinelle, Mozzarelli, Posenati, Ravazzini, Motto Alto, Quaiotto, Motto Brune, Fulminanti, Sponton, Motto Tratte Pagello Piane, Mori delle Piane, Sponton, Ca Pagello. F5 Marchiori, Mazzocchetta, S. Margherita,Bartolin, Zamboni, Carbonare, Segna, Poli, Grande, Cima Milan, Motti Rossi dei Marchiori. F6 Evangelista, Busarelli, Val Piccola, Boccara dei Busarelli di Val Tason, Fondello, Omo Morto. F7 Cavazza, Bastianelli, Campanari, Sbera Bastianelli, Smetterli, Macia, Romagine, Marchese, Campazzi Cavazza. F8 Costa, Zamboni, Smetterli, Vaiola, Bizzetti, La Corte, Mulino, Lovato, Fabbrica, Zanetto, Marcazzan, Croce, Carbolaro, Mioto, Pignato, Petanio, Lavandaro, Pastori, Santa Maria, Maso. F9 Quaiotto, Battistocchi, Cimati, Scabora, Cuchetto, Figarolo, Terrossa, Orco, Rive, Montesani, Motto Carbona, Ghiacciaia, Fumani. F10 Figarolo, Montesani, Paio, Mori, Carbognin, Ca Negri, Pradevalle, Barilotti, Fumani e Paio, Fondi, Nibai, Del Santo, Del Negro, Val di Cani, Danesi, Magnaguagni, Motto Tessari, Motto Boccara, Tessari di Micio F11 Magnaguagni, Pinchetto, Larga, Preare Motto Crestan, Ciocco, Pizzolo, Parolo, Castello, Quargentan, Garzetta, Chiesatta, Chiesuola, Palazzo Vecchio, Ca Sili. F15 Fumani, Motto Cadorna, Danesi, Chiesuola, Momello, Moschina, Banduani, Palazzo Giorgio, Olivani, Rossi, Cacion, Tirapelle, Olivieri, Fumani e Paio, Motto Bisogno, Pistola. F18 Pozza, Pezze, Castelletto, Mortina, Donati, Donati, Volpati, Stradella, Cantoni, Crocetta S. Marco, Ciecco, Chiesavecchia, Grandis.

Si tratta dell’unità geografica più consistente sia dal punto di vista della superficie totale, che degli ettari investiti a vigna , ma in questo caso l’incidenza non raggiunge il 30% della superficie totale.

Si tratta quindi, per tutta una serie di fattori anche climatici, di un unicum molto particolare sia per l’esposizione quasi completamente rivolta a sud/ ovest sia per pendenze importanti sia per l’altimetria, con vigneti posizionati anche oltre i 600 mt s.l.m.

Fa sintesi di 2 sottozone già delimitate come il Monte Crocetta ed il Monte Calvarina che con il Monte Duello costituiscono i coni vulcanici più recenti ed evidenti del Sistema Soave. I suoli di questa area sono quindi tutti originati da basalti di varia natura, caratterizzati da profondità e pendenze anche molto diverse.

La stessa colorazione si diversifica molto, passando dal bruno scuro del Monte Calvarina fino a colorazioni più rossastre nella zona del Monte Crocetta (Terrossa). Lo rocce basaltiche le troviamo di solito attorno ai 100 cm e la tessitura può essere da franco argillosa o anche limosa in superficie a più argillosa in profondità.

In questo caso, dal punto di vista climatico, il posizionamento del vigneto è molto importante; esposizioni ed altitudini consentono ai produttori di ottenere vini molto diversi.

LE CANTINE DEL CRU
Corte Moschina produce qui un Soave Doc, “I Tarai”, di grande potenziale evolutivo e di grande carattere. Il Vigneto Runcata di Dal Cero sfrutta appieno l’ottima esposizione per esprimere un Soave Superiore che si distingue per struttura, armonia e piacevolezza.

Il Soave Doc la Capelina dell’azienda Franchetto, ottenuto in prossimità della suggestiva chiesetta che domina Terrossa, trae dalle terre rosse vulcaniche che caratterizzano l’area un vino dal profilo aromatico fruttato ed equilibrato e dalla grande bevibilità.

L’azienda Fattori produce a Monte Calvarina il Soave Motto Piane, pieno, di grande concentrazione, in cui note fruttate e minerali si fondono con grande equilibrio. Sandro De bruno ricava negli areali più elevati di altitudine il Soave Superiore Monte san Piero, che si distingue per la mineralità e per il profilo organolettico intenso e corposo.

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Approvate le Unità Geografiche Aggiuntive della Doc Soave: sono 33


SOAVE –
Il Comitato Vini del Ministero delle Politiche Agricole ha approvato in via definitiva l’inserimento delle Unità Geografiche Aggiuntive nel disciplinare della Doc Soave, un percorso iniziato nel 2017 dall’assemblea del Consorzio che aveva approvato con grande coesione questo ulteriore passo per la valorizzazione della denominazione.

Le unità geografiche aggiuntive sono distribuite nell’intera area del Soave, 29 nella zona classica, 2 nei suoli scuri della Val d’Alpone e 3 nei suoli calcarei delle vallate a ovest. I nomi sono: Castelcerino, Colombara, Froscà, Fittà, Foscarino, Volpare, Tremenalto, Carbonare, Tenda, Corte Durlo, Rugate, Croce, Costalunga, Coste, Zoppega, Menini, Monte Grande, Ca’ del Vento, Castellaro,Pressoni, Broia, Brognoligo, Costalta, Paradiso, Costeggiola, Casarsa, Monte di Colognola, Campagnola, Pigno, Duello, Sengialta, Ponsarà, Roncà – Monte Calvarina.

Possono essere considerate dei veri e propri “cru”, fino a ieri valorizzati dalle singole aziende e dal Consorzio, “per la particolare capacità di produrre vini con una forte caratterizzazione della zona pedoclimatica nella quale nascono”.

Un progetto, quello delle Unità Geografiche Aggiuntive della Doc Soave, che interessa meno del 40% dell’intera superficie vitata della Denominazione. I cru si trovano esclusivamente nell’area collinare. La vinificazione dovrà avvenire separatamente rispetto agli altri vini dell’azienda, assicurando sia la tracciabilità sia una produzione limitata. L’obiettivo è infatti “acquisire una forte riconoscibilità del singolo cru sul mercato”.

L’approvazione delle Unità Geografiche è un altro grande passo avanti per la nostra denominazione – commenta Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio di Tutela – che da sempre ha avuto nella caratterizzazione in etichetta dei luoghi geografici un punto di forza comunicativo nei confronti del consumatore.

Ora siamo sempre più in grado di parlare di ciò che ci rende unici, della nostra forte identità. Potremo ufficializzarle anche all’estero, a New York, Tokyo e Londra: le tappe che ci aspettano nei mesi di giugno del nostro tour promozionale”.

Un lavoro che affonda le radici nel 2000, con la pubblicazione delle “Vigne del Soave“. La puntuale zonazione ha consentito non solo di individuare i differenti suoli ma anche altitudini, pendenze, incidenza della pergola veronese sul guyot e altri dati che hanno permesso di creare quelle che sono le unità geografiche del Soave.

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vini#1

E’ l’estate delle bollicine Made in Friuli: boom per la linea Naonis

Sarà un’estate all’insegna delle bollicine “Made in Friuli”. E’ quanto emerge dai primi dati diffusi dalla Viticoltori Friulani La Delizia di Casarsa, la più grande cantina del Friuli e una delle maggiori in Italia per dimensioni.

Nei primi sei mesi dell’anno sono state infatti vendute 700 mila bottiglie di spumante Naonis, raddoppiando le vendite rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Se il Prosecco continua a trainare la linea del colosso di Orcenico Inferiore di Zoppola (PN), guadagna sempre maggiore appeal la cuvée Jadér, prodotto originale La Delizia a partire dal nome.

“Continuiamo a crescere – spiega il direttore commerciale de La Delizia, Mirko Bellini (nella foto) -: basti pensare che in questo inizio 2017 abbiamo già venduto più bottiglie di Naonis che in tutto il 2015 e siamo vicino al traguardo globale del 2016, quando vendemmo poco più di un milione di bottiglie”.

Il segreto di questo successo? “Si tratta di un prodotto di qualità – risponde Bellini – che piace immediatamente. Racconta il Friuli e allo stesso tempo ha una vocazione internazionale. Il tutto corredato da un’etichetta, un logo e un design della bottiglia che lo rendono riconoscibile al pubblico, che anche per questo motivo lo sta richiedendo sempre di più. In particolare lo Jadér ci identifica, essendo un prodotto sviluppato interamente da noi, sia per l’uvaggio che per il nome e il packaging: quando richiedono questo spumante, di fatto scelgono di bere il nostro marchio, non generiche bollicine”.

LE PROSPETTIVE
Pochi dubbi, dunque, sulle prospettive dell’estate 2017. “Stiamo aumentando le vendite in tutta Italia nel canale Horeca – conclude Bellini – con un interessante sviluppo nelle località di mare, segno di come il consumatore associ le nostre bollicine ai suoi momenti di relax, felicità, benessere e festa. Tutte indicazioni importanti per noi. Una conferma che la strada intrapresa è quella giusta. Se poi aggiungiamo che le vendite di Naonis stanno crescendo anche in Friuli, terra giustamente molto esigente vista la sua tradizione vitivinicola, non possiamo che essere soddisfatti”.

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Prosecco e spumanti made in Friuli: tre nuove autoclavi per La Delizia di Casarsa

Prosegue la crescita dei Viticoltori Friulani La Delizia, cantina principale del Friuli Venezia Giulia che ha appena aggiunto alla sua capacità di produzione tre nuove autoclavi da 1000 ettolitri l’una per Prosecco e spumanti nella propria sede storica di Casarsa della Delizia. In acciaio inox, i tre serbatoi giganti per la vinificazione sono stati consegnati dalla ditta Gortani di Amaro e messi subito in produzione.

Il mercato delle bollicine è in continua crescita, trascinato proprio dal Prosecco e La Delizia, che oltre a essere presente in Italia nel settore Horeca e nella grande distribuzione lo è anche in altri 30 Paesi del mondo, “continua a investire propri fondi in sviluppo e innovazione della sua filiera di qualità”.

“I nostri spumanti continuano a guadagnare estimatori – ha spiegato il presidente dei Viticoltori Friulani La Delizia Flavio Bellomo – e nel 2017 come La Delizia puntiamo a crescere ulteriormente sia nel Prosecco che nelle altre bollicine. Siamo simbolo del made in Italy di qualità con spiccate radici friulane e con le nuove autoclavi andremo a rispondere ancora di più alle richieste del mercato”.

I NUMERI
Con i nuovi serbatoi la capacità produttiva de La Delizia riesce a soddisfare la crescente produzione di uva conferita dai propri soci che continuano a piantare nuovi vigneti dando fiducia al settore.  Vengono prodotte più di 23 milioni di bottiglie all’anno, delle quali 10 milioni sono di spumanti (all’interno delle quali 9 milioni sono di Prosecco) mentre 9 milioni di bottiglie sono di Pinot Grigio. Da segnalare il successo della linea di spumanti Naonis, nata a fine 2014 e sempre più apprezzata tanto che sul mercato horeca italiano nel 2016 ha registrato 1 milione 200 mila bottiglie vendute, principalmente di Prosecco. Il fatturato della cantina, che ha 450 soci, è di oltre 50 milioni di euro.

“Non diamo per scontato che chi fa spumanti cresca solo perché il mercato è in crescita – ha aggiunto il direttore commerciale de La Delizia, Mirko Bellini -. La nostra cantina si sta sviluppando perché investe propri fondi per eccellere e con ampia visione del futuro. Tutte qualità che ci permettono di essere protagonisti sul mercato nazionale e internazionale con un ruolo da leader a livello regionale in Friuli Venezia Giulia”.

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Viticoltori Friulani La Delizia di Casarsa: vendemmia da 300 mila quintali

Vendemmia di qualità per i 450 soci dei Viticoltori Friulani La Delizia di Casarsa, la più grande cantina del Friuli Venezia Giulia e una delle maggiori d’Italia.

Le positive condizioni meteorologiche lungo il mese di settembre hanno portato a uve eccellenti: ora si procederà con la vinificazione. Prime bottiglie, con l’esordio della nuova Doc Friuli, pronte già a dicembre.

“Abbiamo raccolto – ha commentato il presidente de La Delizia Flavio Bellomo – poco meno di 300 mila quintali con una qualità di uve davvero straordinaria: senza timore di smentita possiamo definire questa come un’ottima annata, favorita dal caldo avuto lungo le ore diurne, per grappoli sani anche grazie all’assenza di piogge, e fresco alla sera, elemento che ha favorito il raggiungimento del grado zuccherino ottimale degli acini”.

La struttura lavorativa ha visto per la prima volta l’utilizzo della nuova sede di Orcenico Inferiore a Zoppola insieme a quella storica di Casarsa della Delizia. “Un esordio che è andato per il meglio – ha aggiunto Bellomo – grazie all’impegno di tutti, dai soci fino ai dipendenti: è stato un mese di lavoro davvero intenso ma tutta La Delizia si è mossa in sincronia”.

Ora la ‘parola’ alle bottiglie: se per i vini rossi occorrerà attendere fino alla prossima primavera, per gli spumanti il banco di prova con i consumatori sarà già a dicembre. “I vini della vendemmia 2016 – ha concluso Bellomo – saranno i primi con la nuova Denominazione di origine controllata Friuli, che utilizzeremo insieme a quelle del Prosecco e Grave. Un passaggio epocale per continuare a essere leader della produzione vinicola in Friuli Venezia Giulia, in Italia e sui mercati esteri dove è destinato il 55% della nostra produzione”.

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La vendemmia del gigante: La Delizia riparte da Pinot Grigio e Prosecco

Al via la vendemmia 2016 per i 450 soci dei Viticoltori Friulani La Delizia di Casarsa, la più grande cantina del Friuli Venezia Giulia e una delle maggiori d’Italia. Si partirà il 1° settembre con le uve di Pinot Grigio, per poi proseguire con le altre uve bianche e concludere con quelle rosse. In oltre 2 mila ettari di vigneti saranno raccolti più di 300 mila quintali di uva. “Le condizioni climatiche di questi giorni – ha dichiarato il presidente de La Delizia, Flavio Bellomo – sono ideali per le qualità organolettiche dell’uva: caldo di giorno, per grappoli sani anche grazie all’assenza di piogge. E fresco la sera, elemento che favorisce il raggiungimento del grado zuccherino ottimale degli acini. Sarà una vendemmia di qualità”. Una vendemmia, quella di quest’anno, che sarà anche ricca di novità dal punto di vista produttivo per la cantina casarsese: dal rilancio del marchio Friulvini attraverso la nuova Doc Friuli fino all’avvio della nuova sede di Zoppola dove avverrà la vinificazione e stoccaggio di 90 mila ettolitri di Pinot Grigio e Prosecco (Glera). “Nuovi traguardi – ha concluso Bellomo – che raggiungiamo in questo che è l’85° anno dalla nostra fondazione: abbiamo lo sguardo rivolto al futuro, puntando a svilupparci in maniera razionale e organica consolidando la nostra presenza sia sul mercato italiano che su quello estero, dove siamo presenti con i nostri vini in 30 Paesi”.

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Viticoltori Friulani La Delizia: inaugurata la cantina di 11 mila metri quadri

Viticoltori Friulani La Delizia, la più grande cantina del Friuli Venezia Giulia, raddoppia nell’anno del suo 85° anniversario dalla fondazione. Ieri, 19 agosto, l’apertura della nuova area produttiva di Orcenico Inferiore di Zoppola. La struttura, unita alla sede storica di Casarsa della Delizia, che rimarrà pienamente operativa, ha portato alla nascita del più grande polo per la vinificazione e spumantizzazione dell’intero Friuli Venezia Giulia. Che diventa così uno dei maggiori d’Italia. “La logica con cui si è sviluppato questo nuovo sito – ha spiegato il presidente Flavio Bellomo, di fronte a un nutrito pubblico, tra cui quasi tutti i 450 soci della cantina – è stata quella di affrontare nell’immediato le esigenze produttive e logistiche conseguenti a questi anni di crescita, ma è una logica legata anche ad una visione a medio e lungo termine, cercando di predisporre il tutto per uno sviluppo razionale e organico che può avvenire nei prossimi anni. Questo nuovo stabilimento – ha proseguito Bellomo – deve essere un punto di partenza per costruire il nostro futuro, fedeli alle radici del nostro passato che ha come punti di forza la produzione di vino di qualità che racconta il territorio friulano in cui nasce e la presenza nei mercati esteri”.

L’ESPANSIONE
Dai pionieri di 85 anni fa (era il 7 maggio 1981 quando settanta viticoltori decisero di unire le forze in una cooperativa che gli permettesse di dare un futuro stabile alle proprie famiglie) si giunge ai 450 soci attuali, le cui vigne coprono un territorio che va da Pordenone fino a Cervignano del Friuli. L’allora Cantina Sociale Cooperativa Destra Tagliamento – questo il nome assunto agli esordi – è stata capace di superare la Seconda guerra mondiale, nella quale fu bombardata, e il terremoto del 1976, durante il quale subì la rottura dei serbatoi. La cantina continuò a crescere per tutta la seconda metà del Novecento, cambiando nome a partire dagli anni Ottanta in Viticoltori Friulani La Delizia, dopo l’incorporazione di altre cantine. Investimenti continui nella qualità e tecnologia di produzione hanno infine portato La Delizia a essere una realtà capace di commercializzare il proprio vino a livello internazionale. Tutti i soci aderiscono al percorso tecnico-agronomico della cantina, che punta “alla qualità del prodotto e alla gestione rispettosa e mirata dell’ambiente e del territorio”. Al loro fianco i 60 dipendenti della cantina, che effettuano a 360 gradi le operazioni necessarie alla trasformazione dell’uva in vino: dai controlli in vigna alla vinificazione, dalla spumantizzazione all’imbottigliamento fino alla commercializzazione del prodotto. Al direttore de La Deliza, Pietro Biscontin, il compito di illustrare il progetto dello stabilimento di Zoppola. “Con un investimento di 12,5 milioni di euro – ha spiegato – La Delizia ha avviato la nascita di questa nuova area produttiva in posizione strategica sulla strada statale Pontebbana. Un progetto che rappresenta un volano per l’economia locale (nel cantiere hanno operato in questa prima fase 12 aziende, ndr) nonché la riqualificazione di un’area industriale dismessa per diversi anni, quella dell’ex cantina Friulvini”. Su un’area di 80 mila metri quadri totali, attualmente sono 11 mila i metri quadri coperti. Un’ampiezza di quasi due campi da calcio, nei quali trova spazio un impianto di vinificazione e stoccaggio da 90 mila ettolitri di Pinot Grigio e Prosecco, i vini più richiesti del momento. Cuore dell’impianto i 50 “giganti”: serbatoi dalla capacità di 1.900, 1.600 e 900 ettolitri e alti 12 metri, realizzati in acciaio inossidabile austenitico e dotati di un moderno sistema di controllo della temperatura, gestibile anche in remoto dalla sede di Casarsa. “Lo sviluppo della sede di Zoppola – ha annunciato Biscontin – che sarà utilizzata già dalla vendemmia 2016, proseguirà nei prossimi anni. Prevedendo, tra i futuri step, anche la gestione logistica dei vini imbottigliati a inizio 2017”.

GLI INTERVENTI
“Un esempio di qualità e coraggio imprenditoriale”: così la presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha definito durante la cerimonia di inaugurazione la cantina La Delizia di Casarsa, aggiungendo che “questa è la più grande cantina del Friuli Venezia Giulia che oggi aumenta notevolmente la propria produzione grazie alla sua espansione avvenuta con il recupero di un vecchio stabilimento. Un’azienda sana, con un fatturato assolutamente positivo e un export estremamente interessante, esempio di qualità sia per i mercati in cui opera sia per la capacità di compiere nuovi investimenti, grazie ai 12,5 milioni di euro utilizzati che inevitabilmente si ripercuotono positivamente tanto nel territorio quanto nei soci”. Secondo il vicepresidente regionale e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello questa realtà rappresenta un’eccellenza perché “è capace di comprendere che la forte dinamicità dei mercati si può affrontare solo attraverso importanti investimenti. E quello compiuto a Orcenico – ha aggiunto Bolzonello – è straordinario non solo per il valore economico ma anche per la qualità di ciò che viene messo a disposizione di un sistema vitivinicolo regionale che qui ora ha a disposizione la più grande realtà nel campo della vinificazione”.

Parole di elogio sono giunte anche da Carlo Dalmonte, presidente di Caviro (la più grande cantina cooperativa italiana) che ha rilanciato sulle sinergie già in essere tra le due realtà vitivinicole intervenendo all’interno della tavola rotonda sulla cooperazione agricola condotta dal direttore del Messaggero Veneto Omar Monestier. Le comunità di appartenenza della Cantina, Casarsa e Zoppola, sono state rappresentate nel loro saluto rispettivamente dalla sindaca Lavinia Clarotto e dalla sindaca Francesca Papais. Presente anche il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Franco Iacop, numerosi consiglieri regionali, sindaci e amministratori del territorio nonché i rappresentanti delle categorie economiche. Non sono mancati i numeri. Il 55% della produzione de La Delizia è richiesto all’estero, più esattamente in 30 Paesi. Oltre ai canali distributivi consolidati in Usa, Canada, Germania e Regno Unito (dove recenti statistiche di mercato indicano come il Prosecco sia richiesto tanto quanto lo champagne francese), altre aree del mondo stanno iniziando a premiare la cantina friulana come l’Europa dell’Est (con la Russia in primis) e la Cina, alle quali si aggiungono mercati vinicoli emergenti dal Messico al Sudest asiatico. Il 45% della produzione destinata al mercato nazionale è richiesta principalmente dal canale Horeca (Hotellerie-Restaurant-Café) e dalla grande distribuzione.

I PREMI
Nell’occasione sono stati consegnati dei riconoscimenti ad alcune persone che rappresentano la storia di questa realtà divenuta, grazie all’impegno loro come di tutti gli altri soci, amministratori e dipendenti, tra le più importanti dell’intero Friuli Venezia Giulia, sia dal punto di vista economico che sociale: a Mara Nacci per i suoi 36 anni di lavoro nella Cantina, dipendente donna da più tempo all’interno de La Delizia; a Paolo Bertolin per i suoi 38 anni di lavoro nella Cantina, dipendente uomo da più tempo all’interno de La Delizia; a Giocondo Bozzetto nato come i Vini La Delizia nel 1931 e socio conferitore della Cantina da più tempo (66 anni ininterrotti); e infine al cavaliere Noè Bertolin per i suoi 29 anni da presidente dei Vini La Delizia, fondamentali per la crescita internazionale e la modernizzazione della Cantina. Don Ugo Gaspardo parroco di Orcenico Inferiore e don Roberto Stefanon (già cantiniere della stessa La Delizia) hanno impartito la benedizione al nuovo stabilimento prima del taglio del nastro (presente durante la cerimonia pure don Lorenzo Camporese parroco di Casarsa). Il direttore de La Delizia Pietro Biscontin ha inoltre presentato i positivi dati della cantina. Nella vendemmia 2015 sono stati lavorati 2 mila ettari di vigneti (compresi quelli dell’Azienda speciale regionale di Pantianicco gestita dalla cantina) nelle zone Doc Friuli Grave e Prosecco (per quest’ultima gli ettari lavorati sono 500), per una produzione di 300 mila quintali di uve. Da esse sono stati prodotti 22 milioni di litri di vino, di cui 8 milioni di Prosecco Doc e altri spumanti, sempre più richiesti dal mercato. L’ultimo bilancio è stato chiuso con un fatturato di 45,5 milioni di euro, +20% rispetto all’anno precedente. Numeri che, per la vendemmia 2016 pronta a partire a fine agosto, sono previsti in crescita visto anche l’avvio della nuova Doc Friuli. Attualmente La Delizia propone 6 linee di vino (Naonis, Naonis Collection, Sass Ter, La Delizia, La Delizia Aquila, Vigneti) con 42 etichette. Inoltre è stata lanciata un’anticipazione sul ritorno nel mercato del marchio Friulvini.

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