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Analisi e Tendenze Vino

Chianti Classico: +22% nel primo trimestre 2021

Ottimo inizio 2021 per il Chianti Classico che chiude il primo trimestre con un +22% di di bottiglie vendute, circa 10 milioni, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Con la sua presenza in oltre 150 paesi, che in media assorbono oltre l‘80% della produzione annua, il Gallo Nero è riuscito a contenere la perdita al -8% nel 2020 nonostante le note difficoltà del canale Horeca.

Le relazioni con i mercati, consolidate con investimenti di promozione da parte del Consorzio e delle aziende associate, non si sono affievolite durante la pandemia e nonostante l’obbligata interruzione di attività promozionali in presenza, i mercati storici come Nord America, Germania e Regno Unito, ma anche quello asiatico, hanno continuato a scegliere il Chianti Classico.

A questo ha contributo anche il settore dell’e-commerce, che a livello globale ha aumentato sensibilmente il volume delle vendite, in particolare tra i Millennial con una buona disponibilità economica.

«Questo risultato dimostra la forza della struttura commerciale del Chianti Classico, che lo vede distribuito in così tanti paesi del mondo e attraverso molteplici canali – afferma Carlotta Gori, direttore del Consorzio – Qualche difficoltà in più riscontrata dal mercato interno, con la ristorazione chiusa da mesi. Il consumatore di Chianti Classico si è dimostrato tuttavia fedele al prodotto e ha continuato ad acquistarlo anche per il consumo fra le pareti domestiche».

Come si sono parzialmente modificati i canali di acquisto, anche le modalità di promozione sono state rimodulate utilizzando i nuovi strumenti di comunicazione, in particolare per i paesi stranieri.

Complessivamente hanno partecipato oltre 1500 operatori del settore e rappresentanti della stampa internazionale agli eventi di promozione organizzate dal Consorzio Vino Chianti Classico prevalentemente online con webinar, seminari e masterclass sui principali mercati occidentali (Stati Uniti e Canada) ed in presenza sui mercati asiatici (Giappone, Corea e Cina).

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Chianti Classico: firmato protocollo d’intesa col Consolato Generale Usa a Firenze

Il Consorzio Vino Chianti Classico è uno degli interlocutori coinvolti, grazie all’ottima iniziativa del Prefetto di Firenze Laura Lega, nella firma di un protocollo di intesa con il Consolato Generale degli Stati Uniti d’America e tanti altri soggetti istituzionali.

Il protocollo è volto a creare una rete di riferimento per gli studenti stranieri nel territorio metropolitano di Firenze. Scopo, non secondario, del protocollo è anche quello di mettere in pratica un’attività coordinata di prevenzione dei rischi per la sicurezza, educando al “bere consapevole“.

Con la firma del protocollo, avente validità triennale, le parti si sono impegnate nella redazione di un documento informativo per la migliore fruizione degli spazi e delle opportunità culturali e ricreative del territorio metropolitano, che sarà consegnato agli studenti all’arrivo in Italia.

In particolare, l’Università degli Studi di Firenze e il Consorzio Vino Chianti Classico, coordinandosi tra loro e con il Consolato Generale degli Stati Uniti d’America a Firenze, si sono impegnati “a programmare interventi di formazione mirati alla miglior conoscenza del territorio metropolitano, della produzione agricola locale, della gastronomia e del ‘mondo del vino’, eccellenza della Città Metropolitana di Firenze e dell’intera regione, per intraprendere un percorso culturale volto, oltre che ad apprezzare i prodotti locali, a favorire un consumo consapevole e responsabile delle bevande alcoliche, scongiurandone gli abusi”.

La wine education è un tema che come Consorzio ci riguarda da vicino – dichiara il direttore Carlotta Gori – il percorso di approccio al vino per diventare un consumatore consapevole si lega indissolubilmente alla conoscenza e alla scoperta delle caratteristiche che lo rendono un prodotto unico, e tra queste la zona di origine è oggi più che mai segno distintivo. Il Chianti Classico ha inoltre una storia che è unita a doppio filo con quella della città di Firenze dal Medioevo: a buon diritto entra nella cultura che si respira nel capoluogo toscano, e ne è cifra essenziale in Italia e all’estero”.

I rapporti del Chianti Classico con gli Usa sono ben saldi e vantano secoli di storia: si pensi che l’esploratore Giovanni da Verrazzano, chiantigiano della Val della Greve, fu il primo europeo a entrare nella Baia di New York nel 1524 e a lui è dedicato il Verrazzano Narrows Bridge. Mentre Filippo Mazzei, membro di una nobile famiglia di viticoltori di Castellina, nel ‘700 ebbe interessi commerciali e politici negli Usa, stabilendosi in Virginia e stringendo rapporti d’amicizia con Thomas Jefferson e Benjamin Franklin.

Oggi sono gli americani i primi consumatori dei vini del Gallo Nero: più di una bottiglia su tre viene esportata nel Nord America, e da questo paese proviene la gran parte dei turisti che visitano le colline tra Firenze e Siena dove il Chianti Classico viene prodotto.

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Chianti Classico: approvato il piano di rilancio post Covid

BARBERINO TAVERNELLE – Un piano straordinario di interventi per supportare le aziende del Gallo Nero nell’emergenza post Covid. Nuove linee strategiche a medio-lungo termine per la gestione della denominazione ed una serie di interventi immediati volti a gestire gli aspetti produttivi, l’assorbimento del prodotto sul mercato e a sostenere finanziariamente le aziende più colpite dall’emergenza sanitaria.

È quanto approvato ieri dall’Assemblea dei Soci del Consorzio Vino Chianti Classico, su proposta del Consiglio di Amministrazione che ha lavorato che nei mesi di lockdown ha elaborato a un progetto di rilancio post quarantena.

La misura più innovativa riguarda l’accordo con Banca Monte dei Paschi di Siena per l’accesso preferenziale al credito che prevede l’utilizzo dell’istituto del pegno rotativo non possessorio, applicabile oggi, grazie al decreto Cura Italia, anche ai prodotti agricoli e alimentari a denominazione di origine protetta, compreso il vino di qualità.

Il Consorzio è il primo ente in Italia a ricorrere a questa nuova misura a supporto delle aziende, per la cui attuazione c’è solo da attendere l’auspicato decreto attuativo del Mipaaf, Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

Per poter venire incontro alle aziende nella gestione di eventuali giacenze di prodotto createsi nel periodo di lockdown, a causa della chiusura temporanea del canale horeca, sono state approvate due misure straordinarie. La prima contempla la possibilità temporanea, per 18 mesi, di stoccaggio del prodotto fuori della zona di produzione, ma rimanendo nelle province di Firenze e di Siena. La seconda prevede il posticipo dell’immissione al consumo, dal 1 ottobre al 2 gennaio, dell’annata 2019.

Altra importante novità è la costituzione di un fondo di stabilità fino a 1,5 milioni di Euro per la denominazione Chianti Classico una parte del quale verrà impegnata ad integrazione del contributo del Governo per la riduzione volontaria delle rese. Come altra possibilità di impiego del fondo, ma solo in estrema ratio, non si esclude di intervenire con l’acquisto di partite di vino sfuso Chianti Classico 2019.

Questa acquisizione straordinaria dovrà avere scopo emergenziale, temporaneo e non lucrativo – dichiara Carlotta Gori, direttore del Consorzio – Si tratta infatti di una misura esclusivamente dipendente dalla contingenza Covid-19, che sarà messa in atto, solo in caso di vera necessità, per la tutela e la cura degli interessi della denominazione”.

Infine, è stata recepita positivamente dall’Assemblea l’attenzione del Consorzio verso nuove iniziative di promozione, destinate a sollecitare la domanda dei mercati e generare ulteriore attenzione sul marchio Gallo Nero.

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Gallo Nero is back: i migliori dieci Chianti Classico a Milano

MILANO – Tutto tranne che una questione di piume. Il Gallo Nero è tornato a Milano per alzare la cresta: tra gli appassionati, sì. Ma soprattutto al cospetto della ristorazione, nella città che più di tutte, in Italia, esprime l’internazionalità. Il Consorzio Vino Chianti Classico mancava nel capoluogo lombardo da 13 anni . Lunedì 28 il gran ritorno, grazie alla collaborazione con l’Associazione italiana sommelier (Ais).

Sessantaquattro i produttori presenti banco di assaggio al The Westin Palace. Ad assaggiare i Chianti Classico oltre 700 persone in 5 ore. Tutti operatori del settore Food and Beverage.

“Siamo tornati a Milano dopo un’assenza un po’ ingiustificata – ha commentato a caldo Carlotta Gori, direttore del Consorzio, intervistata da WineMag.it – e l’accoglienza è stata davvero straordinaria”.

Con il 2019 riportiamo al centro del nostro trade l’Italia – ha precisato Gori – e Milano è la vetrina da dover ritrovare, riscoprire e con cui dover riallacciare una duratura relazione, soprattutto sul fronte della grande ristorazione milanese, la più internazionale del nostro Paese”.

Come anticipato ieri da WineMag.it, il presidente del Consorzio, Giovanni Manetti, ha consegnato al sindaco di Milano, Giuseppe Sala, una bottiglia di Chianti Classico 1946 della collezione storica di Badia a Coltibuono. In quell’anno furono terminati i lavori di ricostruzione del Teatro alla Scala, dopo un restauro post bellico effettuato in tempi record.

“Milano all’epoca divenne simbolo, attraverso il suo teatro principale, di una speranza per tutto il Paese – ha evidenziato Manetti – e il suo spirito di rinascita si coglie ancora oggi nello slancio verso il futuro e nel suo dinamismo.

Questo la rende lo scenario ideale per presentare i nostri vini, ed è nostra volontà mettere nell’agenda di questa città un grande evento di Denominazione ogni anno”.

I MIGLIORI DIECI CHIANTI CLASSICO A MILANO

1) Chianti Classico Docg Riserva 2015, Setriolo
Un gigante. Frutto croccante e succoso, in un sorso capace di abbinare una gran profondità, raccontata da spezie, note balsamiche e ricordi di rabarbaro. Il capolavoro, a Castellina in Chianti (SI), di Susanna Soderi.

2) Chianti Classico Docg 2015, Setriolo
Vino sulla scorta del fratello maggiore, la Riserva della stessa annata. Succosità e una beva più snella e “pronta”, ma tutt’altro che banale. Bello ritrovare anche in questo calice le note profonde della Riserva, in una veste più gentile.

3) Chianti Classico Docg Gran Selezione 2016 “Vigna Contessa Luisa”, Villa Calcinaia Conti Capponi
Ci spostiamo nella zona di Greve in Chianti (FI) per la chicca dei Conti Capponi, che si dedicano con estrema passione a 20 ettari di vigneto sugli 80 di proprietà. Un vino giocato sull’essenzialità e su una beva asciutta, connotata da un tannino elegante e di prospettiva. Un vero Signore.

4) Chianti Classico Docg Riserva 2015, Villa Calcinaia Conti Capponi
Vino che marca in maniera netta le differenze con la Riserva, sfoderando un frutto ben più maturo e godurioso. Tra le Riserve in degustazione a Milano, forse la più gustosa e beverina.

5) Chianti Classico Docg Gran Selezione 2015 “San Marcellino”, Rocca di Montegrossi
Altro vino dotato di un frutto pieno, in un gioco divertentissimo col tannino. Colpisce per la freschezza e la verticalità ossuta, che reggono un alcol sostenuto ma per nulla percettibile: serve guardare l’etichetta per accorgersi dei 15% vol.

6) Chianti Classico Docg 2017, Castello di Ama
L’etichetta dal frutto più preciso, nonostante la maturità piena e la “succosità” evidenziata nel sorso. La beva è instancabile, perché retta da una freschezza riequilibrante. Un Sangiovese in purezza che chiama il piatto, ma che sarebbe ottimo anche da solo, per annaffiare momenti di totale spensieratezza.

7) Chianti Classico Docg 2017, Tenuta di Arceno
Altro Sangiovese connotato da un frutto delizioso, minuzioso, pieno e pulito. Gran beva e consistenza.

8) Chianti Classico Docg Riserva 2016, Rocca delle Macìe
Di nuovo a Castellina in Chianti (SI) per una Riserva di grandissimo carattere e struttura possente, nonostante la gran eleganza e il frutto pieno. Vino da acquistare oggi e dimenticare in cantina.

9) Chianti Classico Docg 2017 “Ora”, Savignola
Vino d’entrata della casa di Greve in Chianti (FI). Scalpita ancora e dopo l’assaggio arriva la conferma: è in bottiglia da appena 3 mesi e sarà sul mercato dal 2012. L’anteprima promette benissimo.

10) Chianti Classico Docg 2016, Caparsa
Spazio a una cantina di Radda (SI) vicina, con grande cognizione di causa, ai canoni “naturali”. Nel calice un “vino quotidiano”, capace di sfoderare un frutto di piena maturità e una struttura agile, ma presente. Abbastanza per finirne una bottiglia a tavola, senza neppure accorgersene.

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Bottiglia di Chianti Classico 1946 al sindaco Sala. Il Consorzio: “Ripartiamo da Milano”

MILANO – “Abbiamo avuto l’onore di incontrare poche ore fa il sindaco di Milano Giuseppe Sala, a cui abbiamo regalato una bottiglia di Chianti Classico 1946, anno in cui sono stati completati i lavori di ristrutturazione del Teatro alla Scala, subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Un momento di ripartenza dell’Italia, così come il nostro Consorzio vuole ripartire da Milano per affermarsi in Italia”.

Così Carlotta Gori, direttore del Consorzio Vino Chianti Classico, in un’intervista esclusiva rilasciata a WineMag.it a margine dell’evento “Il Signore del Chianti Classico“, che ha visto il ritorno nel capoluogo lombardo del Consorzio che tutela la versione più tradizionale del vino toscano per antonomasia, dopo ben 13 anni.

“La rinascita del Teatro alla Scala – continua Gori – è stata un momento fondamentale per la città di Milano e di ripartenza di tutta l’Italia. Siamo convinti che non mancheremo per altrettanto tempo: saremo più rapidi nel tornare a Milano, la prossima volta”.

Un’assenza nella città motore dell’economia italiana che la stessa Gori giudica “ingiustificata”. “Forse – aggiunge sempre nell’intervista esclusiva rilasciata a WineMag.it – la nostra attenzione è stata molto spostata sui mercati internazionali, in questi anni”.

“Ma con il 2019 riportiamo al centro del nostro trade l’Italia – precisa la direttrice del Consorzio Chianti Classico – e Milano è la vetrina da dover ritrovare, riscoprire e con cui dover riallacciare una duratura relazione, soprattutto sul fronte della grande ristorazione milanese, la più internazionale del nostro Paese”.

“Qui dovevamo ricominciare a comunicare il nostro Chianti classico in Italia – conclude Gori – forti del fatto che l’accoglienza che ci è stata riservata da Milano è stata oggi meravigliosa: abbiamo avuto una presenza di altissimo profilo a questo evento e questo ci riempie di orgoglio oltre che di soddisfazione”.

Oltre ottocento gli accessi all’evento andato in scena oggi al The Westin Palace di Milano, dalle 14.30 alle 19.30. Un appuntamento frutto della collaborazione tra il Consorzio Vino Chianti Classico e l’Associazione italiana Sommelier (Ais). Presto online su WineMag.it i migliori assaggi tra le oltre 200 etichette presenti al banco di degustazione.

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A Gaiole torna il grande evento “Terre di Gaiole”

Dopo il successo della prima edizione torna anche quest’anno a Gaiole in Chianti una giornata interamente dedicata alla scoperta dei vini del territorio, con la degustazione pubblica “Terre di Gaiole“, in programma sabato 19 ottobre, dalle 11 alle 19, nella prestigiosa ambientazione delle ex Cantine.

Quest’anno saranno presenti in degustazione ben 104 etichette, prodotte da 26 aziende vitivinicole del territorio. Inoltre, alle ore 11 si terrà la tavola rotonda sul tema “Cambiamenti climatici e conseguenti risvolti nella viticoltura chiantigiana. Il caso 2017“, con la partecipazione di esperti del settore e produttori locali. La tavola rotonda sarà condotta da Salvatore Filippo Di Gennaro e Alessandro Mattese, ricercatori presso l’istituto di Biometeorologia del CNR di Firenze.

L’evento “Terre di Gaiole”, realizzato con il patrocinio del Comune di Gaiole in Chianti e dell’associazione Chianti Classico, è promosso dall’associazione Viticoltori di Gaiole, nata agli inizi del 2017 su impulso di Francesco Ricasoli ed Emanuela Stucchi Prinetti, per mettere in rete aziende grandi e piccole del territorio, in grado di garantire un quadro più completo possibile della produzione di vino nelle terre di Gaiole.

“Vino e territorio è il binomio vincente che sta dietro al successo di questo evento – afferma il sindaco di Gaiole in Chianti Michele Pescini – Riunire in un’unica degustazione le produzioni di un’area intera, ben definita dal punto di vista enologico e in grado di esprimere vini di grande personalità come quella di Gaiole, significa creare una straordinaria occasione di promozione territoriale”.

“Il vino fa parte della nostra cultura, si coltiva in queste terre fin dal tempo degli etruschi ed è senza dubbio uno dei nostri tratti distintivi e dei punti di forza, su cui vogliamo lavorare come Comune, nei prossimi anni, al fianco delle aziende, per una strategia di marketing territoriale che concorra allo sviluppo turistico sostenibile” – conclude il sindaco.

“Con la manifestazione di Gaiole in Chianti – commenta Carlotta Gori, direttore del Consorzio Vino Chianti Classico – fra i profumi inebrianti dei giorni conclusivi di una vendemmia che, dalle premesse, fa davvero sperare in un 2019 di grande eccellenza qualitativa, si chiude il ciclo annuale degli eventi sul territorio, organizzati dalle varie associazioni di produttori. Il nostro territorio è pieno di eccellenze, e non solo in campo enogastronomico, e questo tipo di iniziative aiutano il turista e l’appassionato a vivere esperienze uniche all’insegna del nostro grande vino Chianti Classico e di tutto ciò che sta dietro a ogni etichetta di Gallo Nero: storia, arte, gastronomia, passione e umano ingegno, relax e piacere del buon vivere.”

La degustazione inizierà dalle 11 del mattino e proseguirà fino alle 19 e 30. Saranno aperti anche due punti di ristoro gestiti da “I cipressi del Chianti” e da “La Sosta del Gallo” di Radda.

Il biglietto di ingresso per la degustazione dei vini è di 12 euro.

Le aziende presenti: La Montanina, Azienda agricola Maurizio Alongi; Badia a Coltibuono; Bertinga Società Agricola; Cantalici; Capannelle; Casanova di Bricciano; Castello di Ama; Castello di Cacchiano; Castello di Lucignano; Castello di Meleto; Fattoria di Rietine; Fietri; I Sodi; Il Colombaio di Cencio; Il Palazzino; La Casa di Bricciano; Le Miccine; Podere Ciona; Ricasoli; Riecine; Rocca di Castagnoli; Rocca di Montegrossi; San Giusto a Rentennano; Tenuta Perano; Tenuta San Vincenti.

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Vini al supermercato

I migliori Chianti Classico in vendita al supermercato: Borgo Scopeto, Ricasoli e Antinori

E’ Borgo Scopeto 2015 il miglior Chianti Classico Docg acquistabile al supermercato. Medaglia d’argento per “Brolio Bettino” 2015 di Barone Ricasoli. Bronzo per “Peppoli” 2016 di Antinori.

Questo l’esito della degustazione alla cieca condotta da vinialsuper lunedì, a Vinitaly. Una bling tasting che premia altre quattro etichette, sopra i 90 punti.

Diciannove, in totale, i campioni di “Gallo Nero” rigorosamente stagnolati dal Consorzio di Tutela del Chianti Classico e serviti nel nuovo, pregevole calice firmato da RCR Cristalleria Italiana, che alla kermesse di Verona 2018 ha fatto così il suo esordio.

1° CLASSIFICATO
Chianti Classico Docg 2015 Borgo Scopeto (96 punti vinialsuper) (5 / 5)

Un Chianti Classico prodotto dall’omonima azienda agricola di Castelnuovo Berardenga, in provincia di Siena.

Una cantina che collabora con la catena di supermercati a insegna “Iper La Grande i” per il progetto di private label “Grandi Vigne” e che, per questo, è stata inserita nella blind tasting.

Un risultato – il primo posto assoluto – che dimostra il grande lavoro fatto in Italia dall’agenzia Think Quality di Cuneo, assieme al buyer di segmento di Iper (ve ne abbiamo già parlato qui) per la selezione di incredibili referenze “qualità prezzo” da proporre a scaffale.

I vigneti da cui si ottiene l’omonimo Chianti Classico si trovano a un’altezza compresa tra i 350 e i 420 metri (70 ettari complessivi).

Si tratta del prodotto d’entrata della cantina toscana, che produce anche una Riserva (“Vigna Misciano”), un Supertuscan (“Borgonero”) e lo storico “Vin Santo”, oltre a grappa ed olio (non presenti in Gdo).

Il Chianti Classico Docg 2015 “Borgo Scoperto” (campione cieco numero 10), colpisce sin da subito per il suo colore luminoso, limpidissimo. Al naso la gran finezza espressa dalle note di piccoli frutti di bosco, degne di un grande Pinot Noir.

Un’eleganza che si ripropone con prorompente determinazione anche al palato, lunghissimo. Il frutto è di pulizia cristallina e il tannino è molto ben integrato. Un vino pronto, dall’equilibrio straordinario. Ma anche di chiara prospettiva.

2° CLASSIFICATO
Chianti Classico Docg 2015 “Brolio Bettino”, Barone Ricasoli (94 punti vinialsuper) (5 / 5)
Uno dei Chianti Classico meno confondibili sullo scaffale del supermercato, per l’elegante etichetta di colore blu, con scritta dorata e stemma.

Tra gli altri, potrete trovarlo certamente negli store Esselunga dotati di enoteca a gondola. Un solo punto stacca “Brolio Bettino” (campione cieco numero 13) dal Chianti Classico classificatosi terzo.

A convincere, in questo caso, è dapprima l’ampiezza fine del naso, che spazia dalla confettura di ciliegia alla macchia mediterranea, passando per una speziatura che pare dosata da uno chef. Il tutto su sottofondo minerale.

Al palato si apre come d’improvviso, esprimendo tutta la sua potente eleganza dopo un ingresso garbato. Lungo e balsamico, conferma anche in bocca un’ampiezza da primato. Bellissimo il gioco tra acidità, sapidità e note fruttate che domina anche il retro olfattivo.

Ricasoli 1141 si conferma così tra le aziende maggiormente capaci di rappresentare la grandezza del Chianti Classico, anche in Gdo.

Duecentotrentacinque ettari di vigneto che abbracciano il Castello di Brolio, nel Comune di Gaiole in Chianti, oggi di proprietà del Barone Francesco Ricasoli.

3° CLASSIFICATO
Chianti Classico Docg 2016 “Peppoli”, Antinori
Presentazione forse inutile per uno dei prodotti più noti, se non il simbolo, della qualità del Chianti Classico nella grande distribuzione. “Peppoli” 2016 è il campione cieco numero 7 della degustazione alla cieca condotta da vinialsuper a Vinitaly.

Quello che spariglia le carte: i 6 campioni precedenti, di fatto si fermano a una media di 85 punti. Tra veri alti e bassi (oscillazione tra gli 81 e un meritatissimo 90).

Per il suo rapporto qualità-prezzo, certamente l’etichetta più alla portata di tutti: il costo, al supermercato (per esempio in Esselunga), oscilla dai 9 ai 12 euro.

Sin dal colore e dal naso è chiaro che si tratti di un Chianti Classico in stile moderno. La parte olfattiva è dominata dal frutto, ma accompagnata da altri sentori che la completano e rendono – proprio per questo – pregevole.

C’è il vegetale (macchia mediterranea), c’è il fiore di viola. Non manca un risolto minerale, sapido. Avesse avuto un po’ più di struttura al palato, si sarebbe rivelato ancora più apprezzabile.

Ma la ricerca della Famiglia Antinori, qui, è tutta incentrata sulla prontezza della beva. Obiettivo centrato in pieno, pensando soprattutto ai Millennials.

GLI ALTRI VOTI SOPRA A 90
Sono quattro, come anticipato, gli altri Chianti Classico che hanno ottenuto un punteggio superiore a 90. Partendo proprio da qui, ecco Volpaia 2016 di Castello di Volpaia.

Stesso punteggio per il Chianti Classico Docg 2015 di “Casa Sola“. Ma sono Banfi e Cecchi (92 punti per uno) a insidiare il terzo posto di Antinori.

La prima con “Fonte alla Selva” 2015: vino di grandissima prospettiva futura, oggi forse ancora un po’ troppo difficile per il cliente Gdo. La seconda con il Chianti Classico Docg “Riserva di Famiglia” 2014.

IL COMMENTO DEL CONSORZIO
“La nostra denominazione – ha spiegato Carlotta Gori, direttrice del Consorzio del vino Chianti Classico – si comporta tutto sommato bene in Grande distribuzione. La vera sfida è continuare a dialogare con le insegne rispetto alla spinta promozionale. E far loro comprendere che bisogna tutelare territorio, produttori e denominazione”.

TUTTI I VOTI

2016
1) Castellare di Castellina (85 punti)
2) Badia a Coltibuono – vino biologico (81 punti)
3) Fonterutoli Mazzei (78 punti)
4) Castello di Volpaia (90 punti)
5) Coli (88 punti)
6) Dievole (88 punti)
7) Peppoli Antinori (93 punti)
8) San Felice (80 punti)

2015
9) Aiola 2015 (79 punti)
10) Borgo Scopeto (96 punti)
11) Clemente VII, Castelli del Gravepesa (89 punti)
12) Lamole di Lamole, Frescobaldi (87 punti)
13) Brolio Bettino, Barone Ricasoli (94 punti)
14) Fonte alla Selva, Banfi (92 punti)
15) Casa Sola (90 punti)
16) Granaio, Melini (87 punti)

2014
17) Contessa di Radda, Produttori del Chianti geografico (87 punti)
18) Cecchi, Riserva di Famiglia (92 punti)

2011 Gran Selezione
19) Valiano (89 punti)

Degustazione effettuata da: Davide Bortone, Viviana Borriello, Giacomo Merlotti – #vinialsuper

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