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Champagne eterno: degustazione 1985-2006 da Carlo e Camilla

Nove calici. Cinque piccoli produttori. Un arco di tempo di 22 anni (34 se contiamo dal 2018). Questo lo scenario della degustazione organizzata da Bollicine Mon Amour lo scorso 11 giugno da Carlo e Camilla in Segheria, a Milano.

L’ennesima riprova che le bollicine che nascono in quel fazzoletto di terra gessosa possono sfidare i decenni. La dimostrazione che non solo le grandi maison sanno produrre vini longevi, ma anche piccoli produttori attenti ed appassionati. Nove millesimi (rarità in Champagne) in grado di farci riflettere tanto sulle annate quanto sui produttori.

LA DEGUSTAZIONE
Collard-Chardelle 1985. Maison fondata nel 1974 nella Valée de la Marne. 40% Chardonnay, 40% Meunier, 20% Pinot noir. Sei mesi in botte grande prima dell’imbottigliamento. Dégorgement nel 1990,  3g/l il dosaggio.

Figlio di un’annata che ha donato grandi millesimi anche in Italia si presenta di colore dorato con perlage fine, ancora ben presente e cremoso in bocca. Leggera nota ossidativa al naso, non fastidiosa ma che anzi completa ed integra i profumi di marmellata di mela cotogna e crema pasticcera.

Una leggera nota di torrefazione accompagna i sentori di frutta secca. L’acidità è ancora molto via e supporta bene il sorso, sorso ricco della pienezza del frutto, pienezza probabilmente dovuta alla grande presenza di bacca rossa nella cuvée.

Chiude su note di miele e di erbe aromatiche. Uno Champagne in grado di stupire e coinvolgere col suo alternarsi di note tipiche dell’invecchiamento e freschezza di beva.

Champagne de la Renaissance 1989. Siamo ad Oger, Cotes de Blancs. 100% Chardonnay di Oger. Nessun utilizzo di legno. Sboccatura e dosaggio non conosciuti.

Nettamente più verticale del precedente. Evidente il lisato che anche qui si declina in tostatura e note di pasticceria. Leggero sentore balsamico che ricorda la mostarda. Teso in bocca.

Seppur meno acido del precedente regala tutta l’eleganza e l’irruenza di un Blanc de blancs nettamente più giovane. Chiude morbido e mediamente persistente sui sentori fini ed eleganti tipici dello Chardonnay.

Champagne de la Reinassance 1993. 100% Chardonnay di Oger. Nessun utilizzo di legno. Sboccatura 2013. Dosaggio non conosciuto.

Profumi netti. Inconfondibilmente blanc de blanc da chardonnay. Sentori di banana e frutta a polpa bianca matura. In bocca grande acidità e mineralità. “Dritto” come si suol dire. Il tostato si percepisce solo in retro olfattivo sulla persistenza, accompagnato da una piacevole sensazione di caramella d’orzo.

Collard-Chardelle 1993. 50% chardonnay, 25% meunier, 25% pinto noir. Sei mesi in botte grande prima dell’imbottigliamento. Dégorgement nel 2001,  3g/l il dosaggio.

Al primo naso sembra più giovane del suo coetaneo precedente. Poi ecco sentori di fungo e sottobosco, crema e pane appena sfornato che riportano alla complessità del prodotto. perlage ed acidità supportano molto bene il sorso.

Dopo 4 assaggi una cosa appare chiara: più che il millesimo (1993 o 1985-89) il fil rouge è da ricercarsi nella mano del produttore. Evidente infatti il legame 1985-1933 Collard-Chardelle e 1989-1933 La Reinassance più che quello fra i due ’93.

Gustave Goussard 1995. Les Riceys, Cotes de Bar. 60% chardonnay, 40% pinot noir. Dégorgement 2008. 10 g/l. Naso fresco. Frutta ed erbe aromatiche. Prevale la parte “blanc”, il Pinot noir emerge solo quando il calice si scalda un poco.

In bocca entra morbido e morbido sta, si sente il maggior dosaggio. In bocca è pieno, ricorda il precedente 1985 ma con meno note aromatiche. Buona la persistenza.

Guy de Forez 1996. Les Riceys, Cotes de Bar. 100% pinot noir. Sboccatura 2000. 8 g/l. Stesso terroir, millesimi prossimi, dosaggi simili. il Gustave Goussard 1995 e Guy de Forez 1996 sono diversi e rivali.

Naso generoso, profondo, balsamico. Frutti rossi, crema pasticcera, erbe aromatiche. Croccante in bocca, molto sapido. Uno champagne austero, quasi tannico, figlio di un’annata perfetta. Un vino che ha ancora molto da dare e raccontare, da dimenticare in cantina ancora per chissà quanto.

Gustave Goussard, 1998. 60% chardonnay, 40% pinot noir. Dégorgement 2013. 10 g/l.

Meno articolato del 1995. Più teso. Grande freschezza tanto al naso quanto in bocca. Molto fruttato con leggera nota di miele d’acacia. Bella sapidità. Non esageratamente persistente.

Fresnet-Juillet 2000. Verzy, Montagne de Reims.  60% chardonnay, 40% pinot noir. Dégorgement 2004. 10 g/l. Frutta matura e miele al naso, quasi dolce. Evidente la complessità post sboccatura che lo pone in netta contrapposizione al Gustave Goussard 1998. Sottobosco e nocciola che si rincorrono anche nel retro olfattivo e nella discreta persistenza.

Guy de Forez 2006. 100% pinot noir. Sboccatura 2012. 10 g/l. Immediato il confronto col suo omologo millesimo 1996.

Qui il calice è ancora più austero, ancora più chiuso. Appare evidente come questi vini andrebbero aspettati per essere goduti a pieno. Qui ancor più del ’96. Il 2006 è uno champagne che appare semplice ed immediato ma che scalcia sotto la superficie. Ottimo questo paragone a 10 anni di distanza.

Quanto tempo sarà passato dall’inizio della degustazione? Spiacenti, non abbiamo guardato l’orologio, troppo coinvolgenti i vini. Una cosa però è certa: tutti i bicchieri si sono scaldati e nessuno degli champagne si è scomposto. Ottimo indizio di grande qualità ed attenzione produttiva.

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Local Heroes 02 Limited Edition, il Gin firmato Cracco e Sisti

Una innovativa edizione limitata, realizzata in collaborazione con lo chef stellato Michelin Carlo Cracco e Filippo Sisti, head bartender del suo ristorante e cocktail bar Carlo e Camilla in Segheria di Milano. Un’esclusiva per il mercato italiano. Si tratta di Local Heroes 02 Limited Edition, blend che celebra l’innovativo concetto di miscelazione che contraddistingue il Carlo e Camilla in Segheria. Il progetto Local Heroes è nato dal desiderio di Portobello Road Gin di celebrare un mercato, quello italiano, attraverso la collaborazione con una figura tra i migliori talenti del paese. Il ‘Local Hero’ appunto, con cui realizzare un prodotto innovativo e artigianale. ‘Local Heroes 02‘ è caratterizzato da botanicals unici e ricercati, tra cui buccia di mango, pepe di timut e aneto, accuratamente dosati e distillati da Carlo Cracco e Filippo Sisti a Londra presso “The Ginstitute” – la casa di Portobello Road Gin. Una produzione limitata di mille bottiglie artigianali distillate in alambicchi di rame da 30 litri battezzati Copernico II, imbottigliate ed etichettate a mano prima di essere spedite in Italia per il lancio in occasione del Gin Day l’11-12 settembre a Milano. Local Heroes 02 sarà disponibile alla vendita in negozi selezionati in Italia. Carlo e Camilla in Segheria utilizzerà questo blend unico per offrire cocktails innovativi ai propri clienti. Per i fan Uk, ci sarà un numero limitato di bottiglie disponibili all’acquisto su www.portobelloroadgin.com.

La limited-edition sarà una tra le ultime limited-edition prodotte presso ‘The Ginstitute’ prima del trasferimento di Portobello Road Gin nella sua nuova sede, un moderno palazzo del gin nel cuore di Portobello Road, attrezzata con blending rooms, un museo con gift shop, un ristorante Gintonica di stile spagnolo e alcune esclusive camere per gli ospiti. “E’ un grandissimo onore lavorare con Carlo e Filippo alla creazione di un London Dry Gin dal cuore italiano – commenta Tom Coates, brand director di Portobello Road Gin -. Come immaginavo, i sapori sono completamente unici e siamo estremamente soddisfatti del risultato. Abbiamo introdotto il nostro brand nel mercato italiano solo due anni fa e stiamo avendo risultati incredibili. Con il lancio dell’edizione Local Heroes 002 desideriamo aumentare ulteriormente la notorietà del brand in Italia”. “Siamo molto felici di poter collaborare con un’eccellenza come Portobello Road Gin – aggiungono Carlo Cracco e Filippo Sisti – questo progetto ci ha permesso di condividere la nostra visione ed il nostro gusto attraverso la creazione di una special edition”. A settembre 2015, Portobello Road Gin ha collaborato con Brett Graham, proprietario e capo cuoco del ristorante The Ledbury di London, per creare la prima edizione del Local Heroes: una ricetta di gin distintiva che includeva tra i botanicals olive verdi, clementine, dente di leone e levistico officinale. The Ledbury ha ricevuto numerosi riconoscimenti incluse due stelle Michelin e a maggio 2014 è rientrato tra i 10 migliori ristoranti al mondo su Restaurant Magazine.

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