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Vini al supermercato

Vino e datteri (omaggio) da Pubbli Store: il nuovo business del “Baffo” Roberto Da Crema

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“Signora, guardi: di questi non sa quanti ne abbiamo venduti… Si fidi. Io stessa ne ho già comprati tre! E per fortuna non lavoro in Rinascente. Altrimenti sa quanta roba porterei a casa ogni giorno?”. Divisa gialla, cordialità, buona preparazione sulla merceologia esposta. Ma soprattutto una frase. Infilata tra un dettaglio tecnico e l’altro. Scandita come un mantra: “Ne. Abbiamo. Venduti. Tantissimi”. L’identikit non lascia spazio a dubbi: i dipendenti Pubbli Store sono stati ben addestrati da Roberto Da Crema, in arte “Il Baffo”.

Si fatica nel trovare un posto libero nel parcheggio dello store di San Vittore Olona, terzo punto vendita della nuova catena di “bazar” del televenditore più rumoroso d’Italia. E’ sabato pomeriggio e sono tanti i milanesi a caccia dell’affare shock, in quello che in tv e sul web viene pubblicizzato (e da chi, se non dal Baffo?) come lo “Store più risparmioso d’Italia”. E chi se ne frega del parere dell’Accademia della Crusca. Roberto Da Crema è sempre stato uno capace di guardare solo al sodo.

Tra le corsie affollate di questo grande magazzino del risparmio, ci siamo anche noi. Prima delle casse, il mondo ci crolla addosso: ecco spuntare una bella fila di pallet colmi di cartoni di vino. “Promozione tesserati: con l’acquisto di 6 bottiglie, in omaggio una confezione di datteri”. Tutto vero. Non è uno scherzo. Datteri. Dat-te-ri.

Forse per consolazione? Forse perché per battere sul campo i cinesi – maestri del low cost -non resta che l’omaggio? Può darsi. Fatto sta che con 2,29 euro ti porti a casa una bottiglia  di Castelli Romani Doc Bianco annata 2015, Borgo dei Vignaioli. Per la stessa cifra – datteri sempre compresi ogni 6 “bocce” – si può prelevare anche un “vino bianco” Regalmonte.

A 2,90 euro si può optare per un Alcamo Doc Fiorile, o per un Marche Rosso Belisario. A tenere alta la bandiera della Lombardia, il “vino rosso” Belvedere imbottigliato dalla Neuroniagrari Soc. Agr. Srl di San Colombano al Lambro, che altro non è se non quel Poderi di San Pietro che si fa apprezzare in Gdo con il Rosso dei Poderi proposto a 6,49 euro alla catena di supermercati Il Gigante.

“Il Baffo” Roberto non dimentica la Sardegna: ecco dunque il Cannonau Doc Cala Sarmentu 2015, distribuito da quelle Cantine Pirovano di Calco (Lecco) balzate di recente agli onori delle cronache per il presunto interessamento nelle quote di Cantina La Versa, storica e prestigiosissima realtà dell’Oltrepò pavese finita nelle mani del gruppo Cavit, in cordata con Terre d’Oltrepò.

Sempre nell’ottica di un perfetto abbinamento con i datteri, ecco la ciliegina sulla torta: la Cuvée Dolce Duchessa Lia, cantina piemontese di Santo Stefano Belbo che dietro a questo nome cela il proprio spumante dolce ottenuto da uve Moscato bianco. Prezzo? 2,49 euro per i tesserati Pubbli Store.

Occhio invece alle scadenze se preferite la birra al vino: la Tennent’s Extra Strong Lager che fa bella mostra di sé su un pallet espira il prossimo 31/05/2017. Abbastanza tempo per approfittare appieno dei 29,90 euro a cui viene proposto il cartone da 24 bottiglie, in formato 33 cl.

Nel 2012, quando è iniziata l’epopea Pubbli Store, Roberto Da Crema escludeva la possibilità di vendere alimentare. Solo trapani, phone per capelli, borse, scarpe e cappotti, per intenderci. Oggi, il business riguarda anche prodotti dolciari, sughi pronti. E vino. Tutto lecito. Purché non si parli di vera qualità “Made in Italy”.

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Cantina La Versa: Giv non partecipa all’asta. Cavit in pole su Pirovano

Fuori uno. Gruppo Italiano Vini (Giv) non parteciperà all’asta per l’acquisizione della cantina pavese La Versa. Lo assicura in una nota inviata a vinialsupermercato.it la Spa veronese di Calmasino, mediante la portavoce Tiziana Mori. Tra le domande che dovranno pervenire al curatore fallimentare Luigi Spagnolo entro le ore 17 di venerdì 25 novembre, non ci sarà dunque quella della prima azienda vitivinicola italiana, già titolare di 15 cantine sparse per il Belpaese e implicata in importanti “partecipazioni strategiche” a livello mondiale, dagli Usa al Regno Unito, passando per Francia, Germania e Belgio.

A meno di sorprese dell’ultima ora, si riducono a due i potenziali acquirenti della cantina di Santa Maria della Versa. Con Cavit, Cantina Viticoltori del Trentino, che secondo i ben informati sarebbe in vantaggio su Cantine Pirovano, Srl di Calco (Lecco) già proprietaria dal 1997 di Tenuta Bentivoglio a Santa Giulietta, al confine tra Broni e Casteggio. La base d’asta è di 5,6 milioni di euro – oltre imposte di legge – e comprende il marchio, gli immobili e le attrezzature de La Versa Viticoltori dal 1905 Spa, ad eccezione del Wine Point Montescano. Interessate all’acquisto risultano anche due cooperative locali: la Cantina sociale di Canneto Pavese e Terre d’Oltrepò, coop nata dalla fusione delle cantine di Broni e Casteggio, a sua volta già sconvolta da uno scandalo.

IL FALLIMENTO DE LA VERSA
Da possibile salvatore, a cui era stato affidato il rilancio della cantina La Versa, alle accuse di “frode e autoriciclaggio basato su fatture relative a operazioni inesistenti”. Questa la parabola discendente che vede come protagonista Abele Lanzanova, amministratore delegato de La Versa Spa, finito in manette il 21 luglio scorso.

Il giorno successivo, anche la figlia dell’ad, Elena Lanzanova, è stata arrestata dalla Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Pavia. Nella sua abitazione sono stati rinvenuti 7 chilogrammi di marijuana. I militari stavano cercando possibili intrecci della donna con le attività illecite del padre, quando hanno scoperto la droga all’interno della sua abitazione di Urago D’Oglio, in provincia di Brescia.

Abele Lanzanova, secondo quanto riportano le forze dell’ordine, “si sarebbe appropriato di ingenti somme sottraendole alle scarse risorse finanziarie della Cantina, peraltro già interessata da procedimenti prefallimentari”. L’ad bresciano avrebbe riciclato denaro per alzare il capitale della cantina, trasferendolo sui conti correnti de La Versa Financial International Spa.

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