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Marche Igt Merlot 2020 Mossone, Santa Barbara

Dalla Guida Top 100 Migliori Vini italiani 2025 di Winemag Marche Igt Merlot 2020 Mossone Santa BarbaraDalla Guida Top 100 Migliori Vini italiani 2025 di Winemag: Marche Igt Merlot 2020 Mossone, Santa Barbara (14%).

Fiore: 8.5
Frutto: 9
Spezie, erbe: 9
Freschezza: 8.5
Tannino: 7.5
Sapidità: 7.5
Percezione alcolica: 6
Armonia complessiva: 9.5
Facilità di beva: 8
A tavola: 9.5
Quando lo bevo: subito / oltre 3 anni

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Miglior vino bianco italiano Guida Winemag 2025: Verdicchio Moss Blanc, Santa Barbara


Il Miglior vino bianco italiano è il Verdicchio Moss Blanc di Cantina Santa Barbara. A stabilirlo sono le degustazioni alla cieca della Guida Winemag 2025 – Top 100 Migliori vini italiani. Per la precisione, Moss Blanc è un Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore 2021. Il punteggio assegnato al Miglior vino bianco italiano, prodotto da Stefano Antonucci, è di 97/100. Cantina Santa Barbara è anche Miglior cantina Centro Italia per la Guida Winemag 2025. Di seguito il profilo del vino.

VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI DOC CLASSICO SUPERIORE 2021 “MOSS BLANC”, CANTINA SANTA BARBARA

  • Fiore: 8.5
  • Frutto: 9.5
  • Spezie, erbe: 8.5
  • Freschezza: 8.5
  • Tannino: 0
  • Sapidità: 8
  • Percezione alcolica: 5.5
  • Armonia complessiva: 9.5
  • Facilità di beva: 8.5
  • A tavola: 9.5
  • Quando lo bevo: subito / oltre 3 anni
  • Punteggio Winemag: 97/100 (Miglior vino bianco italiano per la Guida Winemag 2025)

Cantina Santa Barbara

Borgo Mazzini, 35
60010 Barbara (AN) ITALY
Tel. (0039) 071.9674249
E-mail : info@vinisantabarbara.it

 

MIGLIOR VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI: MOSS BLANC, CANTINA SANTA BARBARA

Verdicchio Castelli di Jesi Doc Classico Superiore Moss Blanc 2021 è il Miglior Verdicchio dei Castelli di Jesi. Lo ha stabilito la Guida Winemag 2025, grazie alle degustazioni alla cieca della Top 100 Migliori vini italiani. Moss Blanc si aggiudica così il titolo di Migliore vino bianco italiano. Molto interessante la storia di questa etichetta prodotta da Cantina Santa Barbara e fortemente voluta dal patron Stefano Antonucci. Un antico clone di Verdicchio da uno dei più vecchi appezzamenti dell’azienda agricola. E, per la prima volta, la fermentazione in 10 barriques completamente nuove. Nasce così Moss Blanc, vino unico per ricchezza e complessità. Il Miglior vino bianco italiano e Miglior Verdicchio dei Castelli di Jesi conta per la prima annata 2019 appena 3 mila bottiglie.

“Una nicchia di produzione – sottolinea Cantina Santa Barbara – dove si sono profuse tutte le nostre energie e attenzioni. Uve Verdicchio. Tipologia Terreno Di medio impasto, esposto a Est e Sud-Est su un’altitudine di 250m slm. Vinificazione, fermentazione e affinamento in barrique nuove per 18 mesi. Esame Visivo Giallo intenso, consistente e cristallino, con riflessi carichi di oro. Esame Olfattivo Profumo elegante, complesso al naso, floreale. Note dolci si mescolano a note mandorlate, burrose, incontrando note minerali leggermente agrumate e fondendosi in uno straordinario bouquet di insolita ricchezza e intensità. Esame Gustativo: opulento e concentrato al palato, molto sapido, con una bella dolcezza e ottima lunghezza e persistenza. Il finale di Moss Blanc, miglior vino italiano e miglior Verdicchio dei Castelli di Jesi, evidenzia note di mandorla tostata.

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Santa Barbara Miglior Cantina Centro Italia per Guida Winemag 2025: «Bevete e sorridete»


Metti una cantina all’interno di un antico monastero. È Santa Barbara, Cantina italiana dell’anno per il Centro Italia della Guida Top 100 Migliori vini italiani 2025 di Winemag. Siamo nelle Marche, non lontano da Senigallia, in un altro borgo del vino italiano il cui nome si intreccia con la storia. È Barbara, paese chiamato così dal Cinquecento, quando un esercito di “Barbari”, Longobardi, si insediò alle porte della Senigallia bizantina. Nei secoli successivi, la Martire divenne protettrice di Barbara e una statua della Santa è tuttora custodita nelle sale del Municipio, venerata dagli abitanti.

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Quella della Cantina Santa Barbara è una storia nella storia. Che fonde epoche, paesaggi, vite e, ancora una volta, sogni e ritorni alle origini contadine. L’azienda, oggi composta da 45 ettari distribuiti sulle colline di Barbara, Serra de Conti, Montecarotto, Arcevia, Morro D’Alba e Cupramontana, deve la sua nascita a Stefano Antonucci.

«La mia storia è fortemente legata al paese di Barbara – spiega il fondatore – perché qui mio padre aveva un forno, nel quale lavorava anche mia madre, che però era prima di tutto insegnante elementare. I miei genitori sono stati il mio punto di riferimento, a loro devo la mia voglia di innovare, di guardare al futuro, ma partendo dalle mie origini, dalla mia terra. Ed è proprio a Barbara che sono tornato quando ho lasciato il mio posto in banca intorno al 1994 per inseguire il mio sogno».

“LA FORZA DEI SOGNI”: GUIDA WINEMAG 2025 CELEBRA STEFANO ANTONUCCI

Stefano Antonucci ci ha convinto con tutti i suoi vini – in particolare con Moss Blanc, Vino bianco italiano 2025, un Verdicchio dei Castelli di Jesi capace di raccontare e territorio e prospettive non ancora valicate dalla denominazione marchigiana – per il suo estremo approccio, consentiteci l’ossimoro, da “sognatore pragmatico” nel “fare vino”, capace di rivelarsi ad ogni sorso. La gamma di Santa Barbara, piuttosto vasta ma composta da “pezzi unici” perfettamente identificabili, senza sovrapposizioni tra etichette e inutili “doppioni”, è in grado di mostrare la vena creativa e l’idea di territorio di Antonucci. Un uomo che, “stretto” con la sua cantina tra l’Adriatico e gli Appennini, rivolge uno sguardo “ampio”, concreto e caratteristico agli amanti del vino. Riuscendo a superare confini e barriere spesso insormontabili. Tanto da riuscire a mescolare vita, vino, arte. Musica.

“If you ever meet your inner child, don’t cry
No, no, oh
Tell them everything is gonna be alright

World, hold on
Come on, everybody in the universe
World, hold on
One day you will have to answer to the children of the sky”

«BEVETE E SORRIDETE»

Avete riconosciuto il testo? È World Hold On – Children of the Sky di canzone lanciata da Bob Sinclar, con Steve Edwards. Provate per credere, è la “colonna sonora” che accompagna la lettura della storia dell’azienda Santa Barbara e quella di Stefano Antonucci, sul sito web della cantina. La musica parte all’improvviso, senza preavviso. Senza premere “play”. Passato, presente e futuro al ritmo di una realtà tutta da scoprire, dal Verdicchio dei Castelli di Jesi al Montepulciano, passando per le espressioni locali di varietà come Merlot, Syrah e Cabernet Sauvignon. Dettagli che fanno l’uomo, la cantina. I sogni. Il progetto. Il motto, di Stefano Antonucci e di Cantina Santa Barbara: «Bevete e sorridete».

Guida top 100 Migliori vini italiani 2025

Cantina Santa Barbara – Stefano Antonucci

Borgo Mazzini, 35
60010 Barbara (AN)
Tel. 0719674681

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Ecco la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2025 winemag


Settima edizione per la Guida Top 100 Migliori vini italiani
winemag 2025 (acquistabile a questo link), che si arricchisce di qualche novità, a partire dal claim che accompagnerà d’ora in avanti l’annuale pubblicazione. Per il 2025 abbiamo scelto “La forza dei sogni” e sarà chiaro comprendere la ragione, tra le righe delle storie delle cantine simbolo dell’anno (e non solo). Anche quest’anno, la selezione delle etichette e il conseguente ingresso nella Guida 2025, avvenuto tramite rigorose sessioni di degustazione alla cieca e suddividendo i campioni per regione e/o denominazione, è giustificata da pochi, semplici dettami.

In primis, la voglia di raccontare l’Italia del vino più autentica, trincerandoci dietro al blind tasting: una modalità che premia espressione territoriale, tipicità e carattere del vino, senza lasciarsi distrarre dal “marketing” legato alla singola etichetta e al “rumore” generato da ciò che fa (sempre più) da contorno al calice. Il nostro approccio alla degustazione è il medesimo riservato alle notizie che quotidianamente appaiono online, sul nostro wine magazine indipendente. Un focus sull’oggettività che mette al centro il lettore, nel nostro duplice ruolo di semplici “megafoni” del mondo del vino italiano (da un lato) e di degustatori appassionati, curiosi e propositivamente critici (dall’altro).

LINGUAGGIO, FILOSOFIA E METODO: L’UNICITÀ DELLA GUIDA VINI WINEMAG

Crediamo che questo sia il valore aggiunto della nostra Guida Vini, molto distante dal mondo delle Guide italiane ed internazionali che hanno finito per allontanare il pubblico. Per linguaggio, filosofia e metodologia di lavoroL’edizione 2025 della Guida Top 100 Migliori vini italiani di Winemag segna un altro punto di distanza rispetto ad altri simili “prodotti editoriali” del settore: abbiamo abolito le note di degustazione. Una scelta drastica, speriamo definitiva, dettata dalla presa di coscienza dell’inutilità della sfilza di sentori – profumi e sapori, veri o immaginari – troppo spesso elargiti, un “tot al chilo”, da questo o quel degustatore.

Ci sarà sempre chi sentirà più pesca che albicocca; più sandalo di monaco tibetano che reminiscenze di farina di ciabatta; più erba appena sfalciata che ricordi di pino mugo valdostano. Siamo gente pragmatica, che bada al sodo e che, soprattutto, frequenta non solo “salotti bene” del vino italiano ed internazionale, ma anche la gente “comune”: quella che beve (ancora) vino per davvero e a cui non manca mai la bottiglia sul tavolo; la gente che ci ispira e guida nella scelta quotidiana di un linguaggio capace di arrivare a tutti, semplice e diretto, comprensibile e fermo nell’essere strenuamente lontano da elitarismi e caste, da spillette sulla giacca e da medagliette da brandire come spade.

LA DESCRIZIONE DEI VINI DELLA GUIDA TOP 100 MIGLIORI VINI ITALIANI 2024 WINEMAG

Ecco, dunque, che i vini presenti sulla Guida 2025 finiscono per essere descritti attraverso numeri e pochissime parole, capaci di definirne il profilo sensoriale e, ancor più, aiutare il lettore a comprendere se quell’etichetta fa per lui, o meno. Come? Con una manciata di punti, da 1 a 10, che definiscono quanto sia floreale, fruttato, speziato, fresco, tannico, sapido, alcolico, armonico, facile da bere e abbinabile un vino, nonché quale sia il periodo migliore per stapparlo. Il tutto accompagnato da un voto in centesimi, in continuità (questo sì) con la critica di settore internazionale.

La Guida Top 100 Migliori vini italiani 2025 vede uni accanto agli altri grandi nomi e cantine che si affacciano da pochi anni sul panorama enologico italiano ed internazionale, con la medesima garanzia: tutti vengono “trattati” con la medesima dignità, garantita appunto dalla degustazione alla cieca e dal nostro approccio caldo ma distaccato. Vini prodotti da grandi cantine e piccoli vignaioli artigianali. Nomi storici e realtà desiderose di affermarsi, che meritano di essere scoperte. Nella Top 100 Migliori vini italiani di WineMag.it trovano spazio vini di impronta tecnica e di “metodo” – in grado ovviamente di sfoggiare la propria identità territoriale – e altri che trasmettono l’emozione dell’artigianalità e della cura manuale, esenti da difetti di natura chimica o accidentale.

GUIDA MIGLIORI VINI ITALIANI WINEMAG 2025: IL VINO È EMOZIONE

Sfumature che convivono, perché accomunate dalla bontà e dalla capacità intrinseca di comunicare prima a sorsi e, poi, a parole. Pochi, semplici dettami, dicevamo. Bando, tra le altre cose, all’esasperazione del cosiddetto “gusto internazionale” – concetto ormai cambiato, anche grazie a consumatori sempre più attenti all’autenticità e alla territorialità – e a scelte commerciali che tendono a uniformare le diverse Denominazioni del vino italiano. Snodo importante nella “costruzione” della nostra Guida, è il desiderio di sotterrare l’ascia dell’integralismo e di quello che ci piace definire “razzismo enologico”: ciò che deve colpire è il vino nel calice, non la filosofia produttiva (“convenzionale”, “naturale”, “biologico” etc.).

L’altro focus della Top 100 winemag è su produttori e vignaioli che puntano sulla valorizzazione delle espressioni dei singoli “cru” del proprio “parco vigneti”. Alla parcellizzazione e alla valorizzazione della macro eccellenza nella micro-selezione. Il tutto ricordando sempre che siamo sognatori, prima che commentatori e critici del nettare di Bacco. Amiamo le persone vere e i vini in grado di trasmettere personalità, nerbo, carattere, gusto e passione. In una parola? Amiamo il coraggio e chi osa. Come ogni anno, il nostro sogno, tradotto in questa Guida, è quello di essere riusciti a costruire l’ennesima “carta dei vini” alla portata di tutti (dal professionista al consumatore meno esperto, ma desideroso di bere bene). Una selezione in cui regioni e denominazioni perlopiù si mescolano, per mostrare il quadro delle bellezze dell’Italia, racchiuse in “bottiglie sparse” di vino.

LE CANTINE DELL’ANNO DELLA GUIDA TOP 100 MIGLIORI VINI ITALIANI 2025 WINEMAG

Importante anche lo sguardo sulle “Cantine dell’anno 2025“, di cui vi invitiamo a scoprire l’intera produzione (invito che vale ovviamente anche per le altre realtà premiate): Cà du Ferrà (Cantina italiana dell’anno 2025); Azienda agricola Sosol (Cantina dell’anno Nord Italia 2025), Santa Barbara (Cantina dell’anno Centro Italia 2025); Fontanavecchia (Cantina dell’anno Sud Italia 2025). Ci sono poi Luca Leggero (Cantina italiana Rivelazione 2025), Valle dell’Acate (Cantina italiana Biologica 2025). Più che cantine, famiglie del vino italiano.

È proprio da loro che vogliamo iniziare il racconto di un altro anno che ci ha reso fieri del nostro lavoro e di una Guida che non smette mai di emozionarci (prima, durante e dopo la sua pubblicazione) e di offrire spunti propositivi e soprattutto nuovi al panorama giornalistico e della critica enologica italiana. Obiettivo degli obiettivi di questa Guida è, insomma, mostrarvi che c’è ancora qualcuno, in Italia, capace di portare avanti un progetto editoriale. Senza “se” e senza “ma”, nel solo interesse dei lettori. Buone bevute, con la nostra Guida Top 100 WM – 2025.

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