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Prosecco bulgaro al porto di Brindisi: sequestrate 14 mila bottiglie

BRINDISI – Era diretto in Francia il “Prosecco bulgaro”, o meglio da uve coltivate in Bulgaria, sequestrato nei giorni scorsi al porto di Brindisi.

L’operazione, condotta dalla Guardia di Finanza di Brindisi e dai funzionari della locale Agenzia delle Dogane, ha interessato 13.812 bottiglie da 0,75 litri.

Su tutte la dicitura “Wine of Italy” e “Product of Italy”, con l’aggiunta di “Denominazione di Origine Controllata” ed “Extra Dry”.

Il blitz è scattato nell’ambito dei servizi di vigilanza all’interno dell’area del porto di Brindisi.

I miliari hanno controllato un camion con targa bulgara, proveniente dalla Grecia. Scoperti diversi bancali di vino, la Guardia di Finanza ha contattato la società produttrice del Prosecco.

La stessa confermava che “tutta la merce trasportata era stata prodotta con uve coltivate in Bulgaria”. Il mezzo era condotto da un cittadino bulgaro, P.A., 68 anni, segnalato a piede libero.

“L’attività di servizio – precisano gli uomini della GdF – rientra nel più ampio contesto delle attività di intensificazione dell’azione di tutela del “Made in Italy” svolta dalla Guardia di Finanza, quale forza di polizia economico finanziaria, a difesa del mercato nazionale”.

Di fatto, può chiamarsi “Prosecco” solo il vino ottenuto da uve Glera (con piccole percentuali di altri uvaggi) coltivate in Veneto e Friuli Venezia Giulia. Hai già aderito alla nostra campagna #nonsoloprosecco? Questo è il momento di condividere l’articolo e diffondere la cultura del Made in Italy

http://www.vinialsupermercato.it/prosecco-non-e-sinonimo-di-spumante/

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Calici “Champagne Prosecco” Luigi Bormioli: il sinonimo non brilla

Tutto fa brodo nell’industria del Prosecco che diventa – per ragioni di marketing – sinonimo di “spumante”. E allora ecco spuntare sugli scaffali di diversi retailer le confezioni di “6 calici Champagne Prosecco”.

L’ennesimo utilizzo errato di una parola che indica, in realtà, solo quel preciso vino veneto e non tutti i vini bianchi “con le bollicine”.

Nel mirino della campagna #nonsoloprosecco di vinialsuper finisce così un colosso del vetro Made in Italy, la Luigi Bormioli di Parma. Confezione nera ed elegante per l’intera linea “Atelier”, di cui fa parte il pack di 6 calici da 27 cl (9½ oz) su cui la parola “Prosecco” campeggia al posto di “spumante”.

Solo su uno dei quattro lati della scatola compare la dicitura “Sparkling wine“, dall’inglese “spumante”. Seguita però, anche in questo caso, dalla coppia “Champagne Prosecco”.

Una “svista” presente anche sul sito web della Luigi Bormioli: stesso riferimento al Prosecco, accostato genericamente allo Champagne nella sezione dedicata alla collezione “Atelier – Superior Aroma Diffusion”.

In un’altra pagina del portale aziendale della Bormioli appare invece la corretta dicitura “Spumante e Champagne”. Insomma: tanta confusione anche tra i produttori di calici, oltre che tra ristoratori e addetti ai lavori del Food and beverage. Un altro motivo per ribadire (e condividere!) l’hashtag della campagna di vinialsuper #nonsoloprosecco.

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