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Vignaioli di montagna: Trentino e Alto Adige uniti nelle diversità

Negli splendidi locali della Cineteca di Bologna i Vignaioli del Trentino e i Freie Weinbauern Südtirol hanno condiviso, per la prima volta fuori regione, lo stesso spazio e lo stesso pubblico. A unirli una visione comune: promuovere la tradizione vitivinicola delle valli alpine e un modello produttivo fondato su artigianalità, qualità, territorialità e sostenibilità.

Si è chiusa così l’edizione bolognese di Vignaioli di Montagna, l’evento dedicato al racconto delle “terre alte” attraverso il vino e il cinema. Un successo con radici profonde e che apre prospettive di collaborazione del tutto inedite tra due realtà che, diverse sotto molti aspetti, hanno nella montagna il denominatore comune.

In merito al successo della manifestazione, Hannes Baumgartner, Presidente dei Freie Weinbauern Südtirol, ha dichiarato: “Vignaioli di montagna è il preludio di un sodalizio destinato a durare, come continua occasione di confronto e come primo di diversi eventi d’incontro con il pubblico”.

Parole confermate da Lorenzo Cesconi, presidente del Consorzio Vignaioli del Trentino: “La collaborazione tra vignaioli di Trentino e Alto Adige nasce dalla condivisione delle stesse fatiche e delle sfide quotidiane. Lavorando nel cuore delle montagne, non possiamo non avere lo stesso orizzonte: coltivare la terra con cura e fare vini buoni, rispettosi delle vocazioni territoriali e dell’ambiente naturale”.

Non vi è nulla di scontato o retorico, quindi, nell’evento che ha portato vignaioli trentini e sudtirolesi tutti insieme a Bologna, realizzato con il supporto delle Camere di Commercio di Trento e Bolzano e grazie all’ormai consolidata collaborazione con il Trento Film Festival, che ha scelto Vignaioli di Montagna come palcoscenico per l’anteprima della 68ª edizione della rassegna, in programma dal 25 aprile al 3 maggio 2020.

La città di Bologna ha risposto con curiosità e grande partecipazione alla mostra dei vini dei Vignaioli, alle degustazioni, agli spettacoli e alle proposte cinematografiche che hanno raccontato le due facce territoriali della stessa medaglia: perché, come è stato ricordato dal presidente del Trento Film Festival, Mauro Leveghi, “la stessa montagna può essere guardata e salita da più versanti”

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