Categorie
Approfondimenti

Mipaaf, 2 milioni di euro per agricoltura: raddoppiati i fondi in Legge di Bilancio

Mipaaf, 2 milioni di euro per agricoltura: raddoppiati i fondi in Legge di Bilancio

Nella legge di Bilancio 2 miliardi di euro per l’agricoltura. Lo comunica il Mipaaf, dopo il passaggio definitivo alla Camera. Al centro della manovra, la gestione del rischio e la valorizzazione delle filiere agroalimentari e della gastronomia italiana.

Tra le misure previste, il potenziamento delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura. Ma anche la nascita del Fondo di mutualizzazione nazionale a copertura dei rischi catastrofali e di due Fondi a sostegno degli investimenti in beni strumentali e nella valorizzazione di Dop, Igp e Stg e delle eccellenze della ristorazione e della pasticceria italiana.

FONDI RADDOPPIATI RISPETTO ALLO SCORSO ANNO

In campo, spiega il Mipaaf, anche l’implementazione ulteriore delle risorse per le assicurazioni agevolate, oltre a una serie di interventi ad hoc per favorire la transizione ecologica e digitale delle imprese. Non ultimo, incentivare l’ingresso degli agricoltori under 40 in agricoltura e dei giovani diplomati nei servizi enogastronomici e alberghieri.

I fondi destinati a sostenere e rilanciare il settore agricolo arrivano così a 2 miliardi. «Una cifra straordinaria – commenta il Ministero – che raddoppia lo stanziamento complessivo dello scorso anno e che conferma la centralità dell’agricoltura e della filiera agroalimentare nell’agenda politica del Governo».

«Rispetto allo scorso anno – dichiara il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli – abbiamo raddoppiato le risorse, passando da 1 a 2 miliardi di euro. Abbiamo insistito in particolar modo sulla gestione del rischio e sulla garanzia del reddito ai produttori.

PATUANELLI: AL CENTRO LA TRANSIZIONE ECOLOGICA E SOCIALE

Crediamo che le politiche di sostegno all’agroalimentare debbano spostarsi sempre più in questa direzione, insieme a una serie di importanti misure destinate alle filiere. Esse rappresentano un settore determinante per il nostro Paese, in termini produttivi ed economici, ma anche in termini di tutela e salvaguardia del territorio e del paesaggio. Il tutto in un’ottica sempre più rivolta al processo di transizione ecologica, ambientale e sociale».

Oltre alla valorizzazione dei prodotti a denominazione d’origine e indicazione geografica e alla promozione delle eccellenze agroalimentari italiane, il Mipaaf considera «centrali le politiche di filiera».

Lo dimostra il rifinanziamento del Fondo per la competitività delle filiere e dei Distretti del Cibo. Così come il rafforzamento di alcune filiere tra cui quella delle carni bianche, dell’apistica, delle piante officinali, della frutta in guscio e della birra, grazie al taglio delle accise.

Vengono inoltre stanziati importanti fondi per «proseguire l’attuazione della Strategia nazionale forestale». E inserito un capitolo destinato ai produttori di vino Dop e Igp e biologico, per incentivare l’uso dell’innovazione in agricoltura.

Categorie
news news ed eventi

La voce delle Donne del Vino alla Camera: da parità di genere e maternità al turismo

Temi specificatamente “femminili” come maternità e parità di genere, ma anche argomenti generici quali Enoturismo, Trasporti nelle aree rurali e digitalizzazione: la XIII Commissione – Agricoltura della Camera dei Deputati ha ascoltato lunedì 1 febbraio l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino.

Un incontro nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Doc. XXVII, n. 18), con la presidente Donatella Cinelli Colombini (nella foto, sopra) e la vice Paola Longo indicate dall’onorevole Susanna Cenni (nella foto, sotto) quali portavoce delle 900 produttrici, enotecarie, ristoratrici, giornaliste ed esperte precedentemente interpellate dall’Associazione attraverso un sondaggio online.

I punti segnalati come più critici sono quattro, a cui si aggiunge un forte appello alle politiche di genere e al settore turistico che ha nell’enogastronomia uno dei punti di forza.

«L’appello – spiega Donatella Cinelli Colombini – è affinché l’agricoltura non venga presa in esame solo per l’impatto ambientale, ma anche in termini economici e occupazionali all’interno di una filiera produttiva e commerciale che arriva sulla tavola dei consumatori e coinvolge quindi anche altri comparti, nella logica Farm to Fork e di salvaguardia della salute dei consumatori».

In Italia, le donne dirigono circa un terzo delle imprese agricole: una cifra pari al 21% della Sau (Superficie agricola utilizzabile), capace tuttavia di generare il 28% del Pil agricolo.

«Sono un’enorme risorsa per l’agricoltura italiana – continua Cinelli Colombini – perché spesso sono più scolarizzate e più aperte all’innovazione e all’internazionalizzazione dei colleghi uomini. Per questo la richiesta che arriva dalla consultazione delle 900 Donne del Vino italiane ha puntato soprattutto su 4 argomenti, oltre il riequilibrio fra i generi, il sostegno al credito e all’export».

DIGITALIZZAZIONE DELLE AREE RURALI
La mancanza di una buona connettività e di banda larga nelle campagne – fino alle imprese e alle case -, la scarsità di strumentazione elettronica, sono considerati il maggiore ostacolo allo sviluppo economico e turistico delle zone rurali. La mancanza di copertura del segnale rende invisibili le imprese ai fini turistici e commerciali, rallenta il lavoro e l’accesso alle informazioni, impedisce il ricambio generazionale e l’introduzione dell’economia verde.

AGRICOLTURA DI PRECISIONE
Green deal – farm to fork – next generation: il processo di qualificazione dell’agricoltura e di produzioni eco sostenibili passa attraverso un processo di formazione e di digitalizzazione che richiede infrastrutture e connettività. Attuarla innesca un processo virtuoso sotto il profilo ambientale, economico e sociale con maggiori prospettive per i giovani.

TRASPORTI E VIABILITÀ
La carenza di collegamenti favorisce la marginalizzazione culturale ed economica delle popolazioni rurali e danneggia particolarmente i giovani in età scolare, le donne e gli anziani. Potenziare trasporti e viabilità nelle zone rurali significa anche favorire il turismo e renderlo più capillare.

SERVIZI PER LA MATERNITÀ
La carenza di asili nido e di scuole materne nelle zone agricole e nei piccoli centri oltre al loro costo eccessivo in rapporto ai redditi della popolazione rurale, sono di grave impedimento alle possibilità di lavoro e carriera delle donne

PARITÀ DI GENERE NELLA FILIERA DEL VINO
Cantine, ristoranti, rivendite, agenzie di consulenza: agevolazioni fiscali e di punteggio nelle graduatorie per le imprese dove si rispettano la parità di salario di progressione di carriera fra i generi ed è offerta la flessibilità nell’orario di lavoro.

TURISMO ENOGASTRONOMICO E FILIERA AGROALIMENTARE DI ECCELLENZA
Le Donne del vino chiedono di realizzare un portale nazionale di promo-commercializzazione turistica collegata alla digitalizzazione delle destinazioni, centri espositivi, didattici e di coordinamento turistico in ogni denominazione Docg o un grande distretto produttivo alimentare, un programma nazionale di formazione per gli addetti e un osservatorio in grado di monitorare e indirizzare l’intera offerta italiana.

Categorie
news news ed eventi

Frode agroalimentare: pene più aspre e introduzione del reato di “Disastro sanitario”

La Commissione Agricoltura della Camera ha espresso oggi parere favorevole all’unanimità al testo del disegno di legge sulla frode agroalimentare. All’orizzonte pene più aspre per chi falsifica il Made in Italy agroalimentare e introduzione del reato di “Disastro sanitario”.

“I nostri prodotti agroalimentari e le imprese che li producono vanno tutelati da ogni tipo di contraffazione con adeguati strumenti di tutela”, dichiara il deputato del M5S e componente della commissione Agricoltura alla Camera, Dedalo Pignatone.

Con il parere favorevole in commissione Agricoltura alla Camera al testo del disegno di legge sugli illeciti agroalimentari, che non ha visto voti contrari, vogliamo dare risposte importanti al mondo agricolo, aprendo un dialogo costante con il mondo della giustizia, al fine di rafforzare le tutele per tutto il comparto”.

Il testo innova il codice penale e la legislazione speciale di settore e vuole far fronte “in modo più adeguato ed incisivo, ai diversi fenomeni criminali rientranti nell’ampia area delle frodi nel commercio di alimenti”.

Sono previste novità sia sul piano sanzionatorio, sia sul fronte dell’ampliamento della sfera repressiva, introducendo pene più severe, fino all’introduzione appunto del reato di “Disastro sanitario”. Il disegno di legge istituisce nuove forme di reato che favoriscono la lotta all’agropirateria e al falso Made in Italy.

“Si tratta insomma di un importante passo in avanti per una reale tutela del cibo – conclude il deputato Dedalo Pignatone – e questo in un’ottica di sicurezza e di salvaguardia della salute pubblica, ma soprattutto del settore, incrementando le misure di protezione dalle frodi nel commercio di prodotti alimentari, che danneggiano i consumatori e le imprese del nostro agroalimentare”.

Categorie
news ed eventi

Roma-Verona: le partite di Fivi, dalla Camera al Vinitaly

Saranno 115 i vignaioli aderenti alla Fivi che dal 9 al 12 aprile esporranno al Vinitaly, nell’area collettiva riservata all’associazione all’interno del padiglione 8. Mentre fervono i preparativi per l’appuntamento annuale di Verona, è a Roma che si gioca la partita più importante.

La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti ha di fatto espresso la sua “preoccupazione per l’ormai imminente termine del periodo sperimentale del registro telematico“. “Uno strumento utile – commenta la presidente Matilde Poggi – ma che al momento sta creando non pochi problemi, soprattutto ai piccoli produttori“.

Rappresentata dalla presidente Matilde Poggi nell’audizione del 29 marzo della Commissione Agricoltura della Camera, assieme a Agrinsieme (Confagricoltura, CIA, Copagri, Alleanza delle cooperative italiane-agroalimentare), Coldiretti, UeCoop e Unci e delle associazioni Assoenologi, Asso-Odc, Federdoc, Federvini e Unione Italiana Vini (UIV), la Fivi ha portato avanti le istanze dei vignaioli indipendenti e ha chiesto nuovamente l’esenzione dall’utilizzo del registro informatico per le aziende che producano meno di 300 ettolitri di vino all’anno.

Matilde Poggi chiede comunque che “il sistema vada a regime solo quando gli enti certificatori delle Doc saranno in linea con il Sian, affinché i vignaioli non siano obbligati a fare la medesima comunicazione due volte”. L’audizione è stata anche l’occasione per porre l’attenzione su un altro tema caro a Fivi: la richiesta di modifica dei criteri di rappresentatività all’interno dei Consorzi di tutela. “C’è stata una positiva apertura da parte di tutti – dichiara la presidente Poggi – sulla necessità di rivedere una legge che di fatto rende non scalabili le maggioranze dei Consorzi. Questo ci lascia ben sperare per il futuro”.

FIVI AL VINITALY 2017
Dalle stanze della “politiche” a quelle del vino, il passo è breve. Un banco informativo dell’associazione (stand B desk 1) sarà a disposizione dei visitatori in occasione del prossimo Vinitaly. Un luogo di aggiornamento “sulle ultime battaglie portate avanti dalla Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti”. Ma ci sarà spazio anche per le prossime iniziative, come il Mercato dei Vini di Roma (13-14 maggio 2017).

“Anche quest’anno – sottolinea Matilde Poggi – gli stand a nostra disposizione sono andati a ruba. Il successo dello spazio collettivo Fivi a Vinitaly è la testimonianza di come i vignaioli che vi aderiscono si sentano parte di una grande famiglia dove si sta bene e si lavora per obiettivi comuni. Il solo rammarico è che non abbiamo potuto esaudire tutte le richieste”. L’Area FIVI è al Padiglione 8, stand B8/B9, C8/C9, D8/D9, E8/E9.

Categorie
news ed eventi

Testo unico del Vino, ok della Camera. Pressing del Mtv per l’enoturismo

Tutto in uno, uno per tutti. Il percorso di semplificazione burocratica del settore vitivinicolo è al giro di boa, grazie all’approvazione del Testo unico sul vino approvato il 21 settembre alla Camera. Il documento approda ora al Senato. Maggioranza e opposizione unite nel voto per la razionalizzazione, in una sola legge di 90 articoli, di tutte le normative che regolano il settore vino in Italia. Ma non arrivano solo plausi: il Movimento Turismo del vino, per esempio, preme per norme che valorizzino il patrimonio enoturistico italiano. “Con questo provvedimento – commenta Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole – rendiamo il vino italiano sempre più forte e all’avanguardia in Europa. Il Testo unico è frutto di un lavoro parlamentare approfondito e condiviso, che dà alla filiera nuovi strumenti operativi. Avere in una sola norma di 90 articoli tutte le disposizioni, unificando, aggiornando e razionalizzando le leggi esistenti, rappresenta un risultato storico”. “Il testo unico sul vino – evidenzia il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo – taglia del 50% il tempo dedicato alla burocrazia che dal vigneto alla bottiglia rende necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti che richiedono almeno 100 giornate di lavoro per ogni impresa vitivinicola per soddisfare le 4mila pagine di normativa che regolamentano il settore”. Moncalvo sottolinea come si tratti “del risultato di una lunga mobilitazione che auspichiamo possa giungere presto ad una approvazione definitiva con la conferma delle semplificazioni introdotte e il rapido esame da parte della Senato, a distanza di oltre due anni dall’avvio dei lavori parlamentari”.

Il testo unico porterà alla semplificazione delle comunicazioni e adempimenti a carico dei produttori, revisione del sistema di certificazione e controllo dei vini a denominazione di origine ed indicazione geografica con un contenimento dei costi, alla revisione del sistema sanzionatorio, l’introduzione di sistemi di tracciabilità anche peri i vini a IGT e norme per garantire trasparenza sulle importazioni dall’estero. “La burocrazia – aggiunge Moncalvo – è considerata dai vitivinicoltori il principale ostacolo al loro lavoro che nel 2015 ha consentito di realizzare un fatturato record di 9,7 miliardi soprattutto grazie all’export che è stato di 5,4 miliardi e risulta in ulteriore aumento del 3% nel primo semestre del 2016″.

COSA CAMBIA
Tra le novità inserite è prevista una disposizione sulla salvaguardia dei vigneti storici al fine di promuovere interventi di ripristino, recupero e salvaguardia specialmente nelle aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o di particolare pregio paesaggistico. Nuova è anche la disciplina dell’attività di enoturismo, che riguarda l’accoglienza e l’ospitalità dei turisti presso vigneti e cantine. Tra le principali innovazioni ci sono poi le semplificazioni per le comunicazioni da effettuare all’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) in merito alla planimetria dei locali degli stabilimenti enologici. Si prevede poi la facoltà per i vini DOP ed IGP di poter apporre in etichetta la denominazione di qualità, purché autorizzati dal Mipaaf d’intesa con la regione competente e si ribadisce che solo le denominazioni di origine possono prevedere l’indicazione di sottozone, oltre alla coesistenza di più DOCG e/o DOC o IGT nell’ambito del medesimo territorio. Inoltre è stato ridotto da dieci a sette anni l’arco temporale entro il quale un vino DOC può richiedere il riconoscimento DOCG e da quattro a tre le campagne necessarie alla richiesta di cancellazione della protezione qualora le DOP e IGP non siano state rivendicate o certificate.

A tutela del patrimonio viticolo nazionale viene stabilito che possono essere impiantate, reimpiantate o innestate soltanto le varietà di uva da vino iscritte al Registro nazionale delle varietà di viti e classificate per le relative aree amministrative come varietà idonee. Inoltre viene istituito dal Mipaaf uno schedario viticolo contenente informazioni aggiornate sul potenziale produttivo nel quale dovrà essere iscritta ogni unità vitata idonea alla produzione di uva da vino. È poi previsto un sistema sanzionatorio meno soffocante per le imprese grazie ad una risoluzione preventiva delle irregolarità attraverso il ravvedimento operoso, prevedendo la riduzione delle sanzioni amministrative pecuniarie nel caso di violazioni riguardanti comunicazioni formali e qualora non sia già iniziato un procedimento da parte dell’organismo di controllo. Infine vengono previste norme per la produzione e la commercializzazione degli aceti ottenuti da materie prime diverse dal vino e per uniformare la dicitura tra imballaggi e recipienti.

LE REAZIONI: UIV PLAUDE. CRITICHE DAL MTV
“Con l’approvazione unanime del documento – dichiara Antonio Rallo, presidente di Unione Italiana Vini – la Camera dei Deputati ha concluso la prima parte dell’iter necessario per avere una regolamentazione certa e completa del nostro comparto. Il settore chiedeva da tempo una rivisitazione complessiva delle norme con l’obiettivo di eliminare sovrapposizioni e conflitti legislativi, semplificare gli adempimenti burocratici a carico delle aziende assicurando comunque tracciabilità e controlli efficaci, rivedere il sistema sanzionatorio al fine di renderlo più equo anche attraverso l’introduzione, per la prima volta in agricoltura, di due importanti istituti, la diffida e il ravvedimento operoso. Il Testo Unico risponde adeguatamente a queste attese. Ora – conclude Rallo – il testo approderà al Senato. Il nostro auspicio è che venga approvato nella sua interezza senza ulteriori interventi, avendo lavorato di comune accordo le forze politiche, le parti sociali e il ministero per arrivare a un documento completo e totalmente condiviso”.

“Finalmente il concetto di enoturismo è entrato nel Testo Unico del Vino – dichiara il presidente del Movimento Turismo del Vino, Carlo Pietrasanta (nella foto) – ma non possiamo ancora dirci completamente soddisfatti. Manca infatti tutta la parte fiscale che regoli la nostra attività (art. 86bis), stralciata a causa del veto sollecitato da corporazioni che nulla hanno a che fare con la nostra filiera. Grazie soprattutto al lavoro dell’onorevole Colomba Mongiello, che ringraziamo e su cui confidiamo anche per il futuro, sarà possibile, previa segnalazione di inizio attività, somministrare in cantina anche prodotti non cucinati. Auspichiamo ora – ha proseguito Pietrasanta – che l’emendamento tolto possa rientrare attraverso una normativa specificatamente dedicata all’enoturismo, un fenomeno che rappresenta la front-line nel rapporto tra produttori e fruitori del vino italiano, con 13 milioni di arrivi in cantina e un fatturato di circa 2,5 miliardi di euro l’anno”. “Volendo guardare al bicchiere mezzo pieno – ha aggiunto Pietrasanta – un lungo passo avanti è stato fatto, nel bicchiere vuoto brucia invece la constatazione che non si sia trovata una soluzione definitiva in un testo che doveva rappresentare la sola e completa norma di riferimento per il settore vitivinicolo. Resta la speranza che la chiusura non sia definitiva. Siamo perciò fin da ora disponibili ad un incontro collegiale affinché si arrivi a una vera legge sull’enoturismo”.

Categorie
news ed eventi

Douja d’Or, al via il 50° Salone Nazionale dei Vini Selezionati

Oltre 70 appuntamenti in dieci giorni, circa 200 ospiti, 354 bottiglie di vino selezionate tra i top italiani e 24 etichette da Oscar. Questi alcuni numeri dell’edizione numero 50 della Douja d’Or, inaugurata ieri e aperta fino al 18 settembre, nei palazzi Ottolenghi e Alfieri di Asti (qui il programma completo). Tra gli altri luoghi coinvolti, palazzo Mazzetti, palazzo Borello e il polo universitario di Asti. Tra le centinaia di etichette in degustazione, la maggior parte dei vini da oscar sono piemontesi: otto, di cui quattro della provincia di Cuneo, i Vermentini della Liguria, con tre etichette e tre etichette della Sicilia. Piazza d’onore per la Valle d’Aosta che con due vini si colloca tra le regioni più vocate all’enologia, alla pari di Trentino, Campania e Veneto, con il Prosecco di Valdobbiadene in testa. “Non è un semplice banco d’assalto – ha detto Renato Goria, presidente della Camera di Commercio di Asti – ma il brand Douja è testimonianza di aver fatto sistema per il territorio”. Le degustazioni delle etichette che partecipano al concorso sono state condotte nel mese di giugno. Otto commissioni per un totale di 45 esperti provenienti da tutta Italia per assegnare quegli 87/100 previsti quest’anno per l’assegnazione del bollino ministeriale Douja D’or. Al lavoro l’Onav con il direttore Michele Alessandria e tutta la squadra della Camera di Commercio di Asti che, coordinata da Roberta Panzeri, non ha avuto intoppi grazie alla grande esperienza dell’Ente dedito a questi momenti da 44 anni.

“Pensavamo si riducessero a circa 250 i premiabili, invece, con sorpresa e riconoscenza verso tutti coloro che hanno inviato le bottiglie per l’esame, hanno superato la soglia oltre 300 vini”. Questi i primi commenti del Presidente della Camera di Commercio di Asti Erminio Goria alla sua prima Douja completa. “I contadini e i viticoltori – commenta Ico Turra, assaggiatore esperto, pluripremiato a Bruxelles, consulente enologo per impianti e cantine – hanno compreso che il vino si fa già in vigna diradando. Poi la cura della fermentazione è importantissima. Abbiamo assaggiato all’Enofila di Asti per il Concorso Douja dei vini meravigliosi. Abbiamo avuto problemi a non ammettere quelli sotto gli 87/100 perché comunque prodotti ottimi. Posso dire che su 100 campioni avremo trovato due campioni difettosi. La Douja è un concorso veramente valido e in crescendo”.

LE ORIGINI DELLA DOUJA
Nel dialetto piemontese la “Douja” (pronuncia dùia) è l’antico recipiente di terracotta utilizzato per travasare, conservare e servire il vino. La maschera piemontese Gianduja, Gian d’la Douja, la usa al posto del bicchiere per le sue allegre bevute. Ad Asti la “Douja d’Or” è sinonimo di festa del vino. La manifestazione, ideata nel 1967 dall’allora presidente della Camera di Commercio Giovanni Borello, è cresciuta di anno in anno fi no a diventare una delle più prestigiose fi ere-mercato del vino italiano. In settembre, nei dieci giorni a cavallo tra il secondo e il terzo week end, vengono presentati in degustazione e in vendita, centinaia di vini Doc e Docg selezionati dagli esperti dell’Onav con il concorso nazionale “Premio Douja d’Or”. Tra i premiati spiccano gli Oscar della Douja d’Or, vini di assoluta eccellenza, insigniti della brocca dorata che simboleggia la manifestazione. Quest’anno il Salone compie cinquant’anni.

Exit mobile version