Categorie
Esteri - News & Wine news news ed eventi

Ricerca e sviluppo in viticoltura ed enologia: Oiv chiama, Masi Agricola risponde

Ricerca e sviluppo in viticoltura ed enologia Oiv chiama, Masi Agricola risponde holding famiglia boscaini nel consortium
L’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV) ha incluso Masi Agricola nel suo “
Consortium”, il Consorzio che già comprende altre cinque realtà vitivinicole internazionali di prim’ordine come Viña Concha y Toro (Cile), Moët Hennessy (Francia), Sogrape (Portogallo), Familia Torres (Spagna) e Yalumba Family Winemakers (Australia). L’organismo intergovernativo al quale aderiscono ben 49 Paesi produttori e consumatori nel mondo beneficia del Consortium per sostenerne progetti di ricerca e sviluppo in viticoltura ed enologia.

Le cantine aderenti si impegnano a contribuire alla ricerca tecnica e scientifica nel settore della vite e del vino e alla sua diffusione tramite la stessa OIV. «Avere Masi nel Consortium – commenta il Direttore generale Pau Roca – arricchisce la qualità della ricerca e amplia l’obiettivo internazionale dell’OIV. Il gruppo non era completo fino all’ingresso di un’azienda italiana così importante: l’Italia è una delle pietre miliari del vino e doveva essere rappresentata. Noi tutti potremo condividere le sue conoscenze e la sua esperienza».

«Le aziende strutturate internamente per la ricerca e sviluppo in vigneto e cantina – dichiara Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola – non sono molte in Italia e sono poche anche a livello globale. Masi, il cui Gruppo Tecnico ha all’attivo quattro decenni di impegno, si sente onorata di far parte di questo prestigioso e ristretto gruppo ed è orgogliosa di rappresentarne l’Italia, portandone le istanze: il patrimonio di biodiversità nelle varietà delle uve che non ha pari, la ricchezza di territori e le conseguenti espressioni enologiche».

Categorie
news news ed eventi

Masi Agricola – Red Circle, è scontro tra Boscaini e Renzo Rosso


È scontro tra la famiglia Boscaini (Masi Agricola) e il socio Renzo Rosso (Red Circle Investments). Il Consiglio di Amministrazione di Masi Agricola Spa, riunitosi in mattinata dopo aver «esaminato il parere legale circa la violazione del divieto di concorrenza da parte degli Amministratori Arianna Alessi e Lorenzo Tersi», ha convocato l’Assemblea ordinaria per il 21 luglio 2023 alle ore 11.00. L’obiettivo dichiarato è la «revoca dei predetti Amministratori. Qualora la revoca fosse approvata, l’Assemblea sarà chiamata a deliberare in merito all’integrazione dell’organo amministrativo o alla riduzione dei suoi componenti.

Pronta la replica di Red Circle Investments, affidata a un’altra nota stampa. «Dopo che Renzo Rosso, da oltre trent’anni attivo nel settore del vino con Diesel Farm, è stato amministratore di Masi Agricola e solo dopo che Red Circle Investments ha impugnato il bilancio, improvvisamente i Boscaini si accorgono che vi sarebbe un rapporto di concorrenza che impedirebbe agli amministratori designati da Red Circle Investments medesima, Arianna Alessi e Lorenzo Tersi, di mantenere tale carica e ricorrono a questo pretesto per revocarli».

Secondo Red Circle Investments, che detiene il 10% delle quote di Masi Agricola, si tratta di «un comportamento illegittimo e abusivo, ennesima riprova della chiusura al dialogo del management e della maggioranza di Masi Agricola». Poi, l’ultimo tuono: «Red Circle reagirà in ogni sede anche quale azionista di minoranza». La notizia scuote il settore a quattro giorni dall’annuncio dell’aumento della quota di partecipazione di Fondazione Enpaia (da 6,2 a 7,6%) nella società detenuta in maggioranza da Sandro, Bruno e Mario Boscaini (ciascuno con il 24,5%).

MASI AGRICOLA, IL FOCUS

Masi Agricola è un’azienda vitivinicola radicata in Valpolicella Classica che produce e distribuisce vini di pregio ancorati ai valori del territorio delle Venezie. Grazie all’utilizzo di uve e metodi autoctoni, e a una continua attività di ricerca e sperimentazione, Masi è oggi uno dei produttori italiani di vini pregiati più conosciuti al mondo. I suoi vini – e in particolare il suo Amarone – sono pluripremiati dalla critica internazionale.

Il modello imprenditoriale del Gruppo coniuga l’alta qualità e l’efficienza con l’attualizzazione di valori e tradizioni del proprio territorio. Il tutto in una visione che porta Masi a contraddistinguersi non solo per il core business, ma anche per la realizzazione di progetti di sperimentazione e ricerca in ambito agricolo e vitivinicolo, per la valorizzazione e la promozione del territorio e del patrimonio culturale delle Venezie. Il Gruppo può contare su una forte vocazione internazionale: è presente in circa 140 Paesi, con una quota di esportazione di circa il 72% del fatturato complessivo.

Il Gruppo Masi ha fatturato nel 2022 circa 75 milioni di euro con un EBITDA margin del 18% circa. Masi ha una precisa strategia di crescita che si basa su tre pilastri: «Crescita organica attraverso il rafforzamento nei tanti mercati dove è già protagonista; allargamento dell’offerta di vini legati ai territori e alle tecniche delle Venezie, anche aggregando altre aziende vitivinicole; raggiungimento di un contatto più diretto con il consumatore finale, dando più pregnanti significati al proprio marchio, internazionalmente riconosciuto».

Categorie
Approfondimenti

Masi Agricola, cresce la quota di Enpaia

Enpaia, l’Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura, ha portato al 6% la sua partecipazione in Masi Agricola, società della famiglia Boscaini quotata all’Euronext Growth di Milano. La cantina, che produce vini della Valpolicella, tra cui l’Amarone, aveva già ceduto il 4% ad Enpaia, a febbraio 2022. Ora la quota si alza di due punti.

«Masi Agricola fa parte delle nostre partecipazioni dirette mission related e strategiche – dichiarano all’unisono Giorgio Piazza e Roberto Diacetti, presidente e direttore generale della Fondazione Enpaia – che rivestono un ruolo di rilievo nel nostro portafoglio finanziario, perché forniscono con costanza flussi di dividendi. E, inoltre, apprezzano il loro valore nel tempo».

Da quando sono state costituite queste posizioni, rende noto l’Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura, «gli investimenti contribuiscono alla redditività generale del portafoglio, con flussi cedolari medi vicini al 5%». Rispetto ad altri investimenti azionari in Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) che fanno comunque parte dell’asset allocation, «hanno sempre e di gran lunga performato meglio rispetto a questi ultimi».

Exit mobile version