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Emendamento birrifici artigianali: verso la riduzione delle accise

Emendamento birrifici artigianali verso la riduzione delle accise Mauro Rotelli vittorio ferraris birrificio birra turan viterbo


Questa mattina, presso la sede di Birra Turan, a Viterbo, è stato presentato ufficialmente un emendamento alla manovra finanziaria che conferma un significativo innalzamento delle agevolazioni fiscali per i piccoli birrifici artigianali. La misura prevede una riduzione fino al 50% dell’aliquota di accisa per i microbirrifici con volumi di produzione fino a 10 mila ettolitri annui. Una notizia che rappresenta un concreto segnale di supporto a questo segmento di eccellenza del comparto brassicolo italiano. «Un segnale concreto a questo specifico e pregiato segmento del comparto brassicolo», ha dichiarato il deputato Mauro Rotelli, presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera, nonché promotore dell’emendamento. La proposta normativa ha raccolto ampio consenso, sia nel mondo agricolo che in quello produttivo, e punta a incentivare ulteriormente le produzioni dei piccoli birrifici.

RIDUZIONE DELLE ACCISE PER I BIRRIFICI ARTIGIANALI: LE PERCENTUALI

La norma prevede una riduzione strutturale delle accise con un sistema progressivo:

  • 50% di riduzione per i birrifici artigianali con produzione annua fino a 10.000 ettolitri;
  • 30% di riduzione per i birrifici con produzione fino a 60.000 ettolitri annui;
  • 20% di riduzione per le produzioni superiori.

Un rilancio per il settore brassicolo artigianale. «Questa misura è pensata per rilanciare il settore delle birre artigianali, valorizzando la qualità, l’innovazione e il legame con il territorio e il made in Italy», ha spiegato Rotelli durante la conferenza. «Supportare i piccoli birrifici significa anche promuovere la produzione di materie prime italiane, incentivandone non solo il consumo interno ma anche l’esportazione sui mercati internazionali», ha aggiunto il deputato, sottolineando il crescente interesse dei consumatori verso prodotti di alta qualità e sostenibili.

L’IMPEGNO DI UNIONBIRRAI PER LA RIDUZIONE DELLE ACCISE

Un plauso alla misura è arrivato anche da Vittorio Ferraris, direttore generale di Unionbirrai, associazione di categoria dei piccoli birrifici artigianali indipendenti, che ha fortemente sostenuto l’emendamento. «Questo risultato rappresenta un sostegno cruciale per lo sviluppo del potenziale brassicolo nazionale, sempre più riconosciuto nel mondo come parte integrante del made in Italy agroalimentari», ha affermato Ferraris. Grazie alla riduzione delle accise, le aziende del settore avranno a disposizione risorse economiche maggiori da reinvestire in innovazione e crescita. Ferraris ha anche sottolineato l’importanza dell’attenzione riservata dalla politica e dalle istituzioni a un comparto giovane e dinamico, che nonostante le difficoltà dei mercati continua a crescere. «Ci auguriamo di poter proseguire questo percorso di rinnovamento normativo – ha concluso il referente di Unionbirrai – consentendo alle imprese di operare in un contesto più favorevole e competitivo».

L’IMPATTO FISCALE DELLA RIDUZIONE DELLE ACCISE DEI MICROBIRRIFICI

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche Antonella Sberna, vice presidente del Parlamento europeo, e Giulio Zelli, presidente della Commissione Agricoltura e Ambiente della Regione Lazio. Entrambi hanno confermato il proprio sostegno, nei rispettivi ambiti istituzionali, alla filiera brassicola. L’evento è stato arricchito dalla presenza di diversi birrifici locali, che hanno testimoniato il valore e l’impatto della misura fiscale per il territorio. Oltre al birrificio ospitante Turan, erano presenti Terre di Faul di Viterbo, Free Lions di Tuscania, Itineris di Civita Castellana, Hilltop Brewery di Bassano Romano e Aut Aut Brewing di Grotte di Castro.

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Birrifici Aperti: sabato 7 dicembre alla scoperta della birra artigianale

Appuntamento sabato 7 dicembre con “Birrifici Aperti“. Giornata organizzata da Unionbirrai, l’associazione dei birrifici indipendenti, con l’obiettivo di promuovere la cultura della birra artigianale in Italia. Visite guidate, degustazioni e incontri con i birrai. Un’iniziativa per educare i consumatori sulle diverse varietà e qualità di birre prodotte localmente e sostenere i piccoli produttori nel panorama birrario nazionale.

«Valorizzare il mondo della birra artigianale italiana, creando un contatto diretto tra birrifici e appassionati. Questo l’obiettivo di Birrifici Aperti – dichiara Vittorio Ferraris, direttore generale di Unionbirrai –. Miriamo a replicare ciò accaduto con successo in altri comparti come il vino e l’olio. Apriamo le porte dei birrifici per far conoscere da vicino i processi produttivi, le materie prime utilizzate e, soprattutto, la passione che si cela dietro ogni bottiglia. Tutti ingredienti che rendono la birra artigianale nazionale oramai un vanto del made in Italy agroalimentare nel mondo, con sempre più riconoscimenti».

BIRRIFICI APERTI

Sarà possibile scegliere l’appuntamento preferito tra i tanti in programma in tutto lo stivale. Si potranno esplorare storie, processi e segreti dietro ogni birrificio, vivendo una giornata immersiva nel mondo della birra artigianale e promuovendo, al contempo, il territorio con le sue peculiarità creando localmente sinergie. A giovarne saranno i consumatori, sempre più consapevoli e attenti.

Amanti, o semplici curiosi, della birra pronti ad una esperienza che, attraverso la convivialità ed i momenti di relax, potranno conoscere le realtà artigianali con un contatto diretto. «Riteniamo che i piccoli birrifici artigianali possano divenire parte integrante di itinerari turistici e mete da visitare – conclude Ferraris –. Luoghi in cui trascorrere piacevoli momenti. Per questo, anche a livello normativo, siamo impegnati nel promuovere la creazione delle “Strade della Birra”, prendendo spunto da ciò che il mondo vitivinicolo ha già realizzato con successo».

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«Noi siamo la birra», va on-line la protesta dei birrifici artigianali

Titolari e dipendenti dei birrifici artigianali italiani si sono uniti in una manifestazione virtuale attraverso i social al grido di «Noi siamo la birra, non lasciateci soli», con l’obiettivo di far sentire la loro voce e puntare l’attenzione sulle difficoltà che il settore sta affrontando a seguito della pandemia e delle restrizioni ad essa connesse, oltre che sulla voglia di ricominciare a lavorare dei numerosi addetti del settore.

L’iniziativa social identificata con l’hashtag #noisiamolabirra e promossa da Unionbirrai, associazione di categoria dei piccoli birrifici indipendenti, punta a sottolineare la volontà dei produttori di birra artigianale di riaccendere gli impianti e ripartire con la loro attività, quasi totalmente ferma negli ultimi mesi di conseguenza al blocco del canale Horeca.

Un doppio appello da parte dei birrifici artigianali: da una parte alle istituzioni per sottolineare la necessità che si riporti equilibrio nella filiera e nel comparto della ristorazione, dall’altro ai consumatori perché sostengano “la rivoluzione nel bicchiere” scegliendo di bere la birra artigianale italiana.

Le restrizioni dell’ultimo anno stanno mettendo a dura prova un settore che, per 25 anni dalla sua nascita nel 1996, è cresciuto costantemente diffondendosi su tutto il territorio nazionale ma che, seppur individuato tra quelli operativi, oggi risente direttamente delle limitazioni sugli esercizi di somministrazione.

Tanti sono gli impianti totalmente o parzialmente fermi, il cui fatturato in media risulta essere dimezzato nel 2020 rispetto all’anno precedente, e quasi il 70% dei birrifici artigianali ha usufruito nell’ultimo anno della cassa integrazione per i propri dipendenti. Rispetto al 2019, inoltre, si aggira intorno al 60% la perdita del fatturato 2020 relativo alla somministrazione diretta dei propri prodotti per quelle attività che la affiancano alla produzione.

Per questo i birrifici indipendenti hanno scelto di far sentire la loro voce attraverso alcuni video veicolati sui social, in cui raccontano la voglia di riaccendere gli impianti e sostenere la necessità di una riapertura stabile e in sicurezza dei pubblici esercizi, anche nelle ore serali, per ridare di conseguenza vita ad un settore il cui mercato di vendita è quasi esclusivamente connotato nei pub e ristoranti.

Motivazione per cui già da tempo Unionbirrai si batte per uno specifico codice Ateco che differenzi la produzione di birra artigianale da quella industriale, due prodotti per natura estremamente differenti, con l’obiettivo che alla birra artigianale sia riconosciuta la sua caratteristica di prodotto fresco e con elevata deperibilità, e che ha nella maggior parte dei casi una shelf life estremamente ridotta a differenza della maggior parte dei prodotti industriali.

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Genova Beer Festival 2019: birra e molto altro

Non solo birrifici artigianali (17 dall’Italia e, per la prima volta, dal Belgio). Non solo 9 street food pensati per l’abbinamento con la birra. Il Genova Beer Festival conferma un ricco programma di appuntamenti: laboratori, degustazioni e conferenze, tutti ad ingresso gratuito, per conoscere meglio un mondo sempre più vasto e vario.

Inoltre visite guidate alla settecentesca Villa Bombrini di Cornigliano (sabato e domenica ore 16) che ospita l’evento ed area lab bambini gratuita a cura dell’Associazione Culturale La Giostra della Fantasia (sabato e domenica, nel pomeriggio).

Saranno 30 gli homebrewers, provenienti anche da fuori regione, che domenica (ore 12) porteranno le loro birre prodotte in casa in assaggio ad una giuria di esperti. Si moltiplicano i lab, con uno sguardo particolare agli abbinamenti: con le ostriche, i sigari, fino all’atteso appuntamento con i piatti d’autore dei migliori chef genovesi (domenica, in due appuntamenti, alle 17 e alle 19).

Simone Cantoni, curatore Guida alle birre d’Italia di Slow Food, proporrà un lab dedicato ai lieviti e alle fermentazioni (sabato, ore 16). Il giorno successivo (ore 15) Barbara Boero, anche lei curatrice della Guida alle birre d’Italia di Slow Food, ci guiderà nel lato fumé della birra, con la bella storia delle malti affumicati nei tecci di Calizzano.

Domenica alle ore 18 la birra diventerà inoltre anche un ingrediente per i cocktail. Particolare anche il lab proposto da Scientificast, che proporrà un avvicinamento sensoriale (e divertente) alla bevanda.

LE BIRRE
Il focus sono le birre artigianali, che saranno protagoniste grazie a 17 birrifici provenienti da tutta Italia e dal Belgio. Ecco i birrifici presenti: i liguri Maltus Faber, Fabbrica Birra Busalla, Altavia, Scarampola, Birrificio Finalese; i piemontesi Canediguerra e Kamun, i lombardi Bidu e Brewfist, e ancora Mastino (Veneto), Foglie d’Erba (Friuli), Birrificio Perugia (Umbria), MC77 (Marche), Eastside (Lazio).

Infine, per la prima volta, due birrifici belgi: Brasserie de la Senne e De Glazen Toren. In totale, saranno quasi 150 le birre alla spina che si alterneranno nella tre giorni: spazio alla nuova ondata delle luppolate, ma non mancheranno ottime birre a bassa fermentazione (uno dei trend dell’ultimo anno, con un ritorno a birre più beverine e immediate), così come i più classici stili belgi e inglesi.

IL FOOD
Ad accompagnare le birre, una proposta gastronomica pensata per l’abbinamento con malti e luppoli. Tante conferme e gradite novità.

Ci saranno le bruschette de Ai troeggi; le trofie al pesto de Il Genovese; il gulash e la cucina dell’Est del Kowalski; gli hamburger del Masetto; i ravioli di brasato alla birra, la cima e le torte di verdura di Gastronomia Bovio; la focaccia col formaggio di Manuelina; il pulled pork di Uolli’s BBQ; le jacked potatoes della Patateria Genovese, il cioccolato e il gelato di Viganotti.

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