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Birra Moretti Filtrata a Freddo: in onda il nuovo spot


Birra Moretti
lancia la nuova campagna nazionale, in cui la protagonista è Birra Moretti Filtrata a Freddo (FAF), che ha gli stessi colori freschi e solari e lo stesso gusto della prima edizione, ma con una forma rivisitata che si allinea, se non fosse per la trasparenza del vetro, a quella delle altre birre della famiglia. Il nuovo spot, girato da Billy Pols, regista sudafricano pluripremiato, ha l’obiettivo di rendere sempre più autentica e contemporanea l’esperienza Birra Moretti.

Il girato è un racconto intimo e naturale, che ritrae un gruppo di amici in una splendida serata di tarda primavera mentre stappano una Birra Moretti Filtrata a Freddo. «Una narrazione spontanea, che si focalizza sui valori del brand come la sincerità e capacità di essere autentici senza nascondere le proprie imperfezioni – sintetizza la “casa madre” – che vengono trasmessi allo spettatore grazie a Jacopo, Irene, Sara, Federico e Andrea, i protagonisti dello spot, promuovendo un messaggio fondamentale: tutto ciò che serve per stare bene è vivere la buona compagnia così come si è».

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Birra Moretti filtrata a freddo: ce n’era davvero bisogno?

Novità in casa Birra Moretti, marchio della grande famiglia Heineken Italia. L’azienda ha recentemente introdotto una nuova referenza: “Birra Moretti filtrata a freddo“. Si tratta di una lager da 4,3% abv, poco meno della Birra Moretti Originale che titola 4,6% abv.

Come suggerisce il nome stesso, la birra viene filtrata a -1°C prima dell’imbottigliamento. Secondo l’azienda, il «processo di filtrazione a freddo unico nel suo genere» darebbe vita ad una «birra chiara dalla personalità unica, facile da bere, dal bilanciato grado di amarezza e intensamente dissetante».

Per sottolinearne la trasparenza cristallina, la birra viene proposta con un packaging molto accattivante: una bottiglia in vetro trasparente, con un’etichetta bianca a caratteri azzurri che esaltano la luminosità del contenuto.

LA DEGUSTAZIONE
Se l’estetica di Moretti filtrata a freddo è particolarmente apprezzabile, non si può dire altrettanto della birra. Naso debole e sottile. Pulito e preciso, ma a fatica si percepiscono leggere note floreali e di malto.

Medesima situazione in bocca, dove alla debolezza degli aromi si lega la leggera carbonazione. Il risultato è un sorso setoso e beverino, complice anche il basso livello di amaro.

Una birra fresca e semplicissima, pensata probabilmente più per le spensierate bevute pomeridiane fronte spiaggia che per il piacere della degustazione. Al di là del marketing, ce n’era davvero bisogno?

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