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Perché scegliere i calici da vino Riedel (oppure no)

Perché scegliere i calici da vino Riedel oppure no Viktor Ulrich direttore di Riedel Francia

Perché scegliere i famosi calici da vino Riedel? Sono davvero così fondamentali? A Wine Paris 2022, una masterclass condotta da Viktor Ulrich, direttore di Riedel Francia, è servita a dare risposte precise a chi vuole capirci di più, prima di impegnarsi in un acquisto piuttosto oneroso, non certo alla portata di tutti.

La risposta è una semplice: i calici da vino Riedel non sono indispensabili. Non lo diventano neppure in contesti professionali, dove – di fatto – non sono poi così diffusi. In Italia come all’estero.

Dal dizionario Treccani: «”Indispensabile” /indispen’sabile/ [der. di dispensare, col pref. in-²]. – ■ agg. [di cosa o atto, di cui non si può fare a meno] ≈ essenziale, imprescindibile, necessario, obbligatorio. ‖ inevitabile, irrinunciabile».

Forma, taglia e diametro dell’apertura sono i parametri con cui Riedel disegna ed elabora i propri calici. Un business florido, con 300 anni di storia all’attivo, anche se è “solo” dal 1955 che la famiglia proprietaria si dedica esclusivamente alla produzione di calici da vino e decanter. Con qualche eccezione.

RIEDEL, UNA STORIA LUNGA 300 ANNI

Negli anni, Riedel ha prodotto anche bicchieri per caffè (ha senso, eccome) e un bicchiere per la… degustazione della Coca Cola o, meglio, del Rum & Coke. Ciò non toglie valore ai calici da vino Riedel, che vanno tuttavia contestualizzati: non migliorano il vino. Aiutano, piuttosto, ad amplificare alcune caratteristiche.

Quando durante la masteclass Viktor Ulrich (nella foto, sopra) di Riedel Francia sostiene che il Cabernet Franc che vi ha servito nel calice Performance Riedel è migliore dello stesso Cabernet Franc servito nel bicchiere di carta (descritto addirittura come peggiorato, in tutte le sue caratteristiche) sta semplicemente vendendo il proprio brand.

A fine masterclass regalerà al pubblico (di giornalisti, curiosi e, ovviamente, influencer) quel set di costosi calici appena “testati” contro un avversario poco temibile (i bicchieri di carta, per l’appunto). Dando così un’altra lezione sui famosi calici da vino Riedel: gratis, sono fantastici. Anche da raccomandare.

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Ais Veneto e Riedel: l’importanza del calice nella degustazione del vino

VENEZIA – I sommelier di AIS Veneto portano a Venezia la tradizione vetraria dell’azienda Riedel con l’evento RIEDEL: il bicchiere, uno strumento di precisione.

In programma per mercoledì 17 gennaio 2018 presso il Novotel Venezia Mestre Castellana, la degustazione ospiterà i vini delle aziende vitivinicole californiane Robert Mondavi e Gallo, e della cantina australiana Penfolds.

La scelta del calice sarà il fulcro del tasting condotto da Georg Riedel, proprietario dell’omonima azienda austriaca che da dieci generazioni è un’autorità nel mondo dell’arte vetraria per la ristorazione e la sommelierie.

Proprio Riedel è colui che, più di trent’anni fa, ha ideato la serie Vinum, prima linea di bicchieri realizzati a macchina pensati per le diverse tipologie di vino. I partecipanti alla degustazione avranno a disposizione tre calici della linea Riedel Veritas realizzati per Cabernet/Merlot, Pinot Nero New World e Syrah Old World.

I tre vini proposti durante il tasting saranno: Napa Valley Cabernet Sauvignon 2013 dell’azienda Robert Mondavi, Bin 128 Coonawarra Shiraz 2014 del produttore Penfolds, e Signature Series Santa Lucia Highlands Pinot Noir 2013 della cantina Gallo. In conclusione, una bollicina “inaspettata”.

“Scopo dell’evento – spiega Gianpaolo Breda, Delegato AIS Veneto della Provincia di Venezia – è quello di analizzare quanto il bicchiere può fare la differenza durante una degustazione. Siamo felici di poter ospitare un’eccellenza in questo campo come Georg Riedel per analizzare uno strumento a cui non sempre il consumatore dà la giusta importanza”.

La degustazione avrà inizio alle 19.45 ed è rivolta prevalentemente ai degustatori ufficiali e al gruppo servizi AIS, dato il carattere formativo dell’evento, ma anche ai soci e ai simpatizzanti. Info e prenotazioni sul sito di AIS Veneto: www.aisveneto.it.


INFO IN BREVE | RIEDEL – Il bicchiere, uno strumento di precisione
Data: mercoledì 17 gennaio 2018
Luogo: Novotel Venezia Mestre Castellana, Mestre (VE), Via Ceccherini, 21
Info: www.aisveneto.it

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Incetta di Tre Bicchieri Gambero Rosso per il Verdicchio

Il Verdicchio fa incetta di premi con 14 Tre Bicchieri su 20 assegnati alle Marche dalla Guida Vini d’Italia 2017 del Gambero Rosso, tre in più rispetto allo scorso anno e il 40% in più rispetto al 2011. A conferma della vocazione bianchista della regione, sono 17 i vini bianchi premiati con il massimo riconoscimento dalla guida, di cui 14 delle aziende aderenti all’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (IMT). Bene anche il Rosso Conero, prima doc rossa nata nelle Marche, che conquista un Tre Bicchieri. “Siamo orgogliosi – ha detto il direttore dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (IMT), Alberto Mazzoni – di questa crescita complessiva delle Marche del vino, a partire dal Verdicchio, nella sua doppia accezione dei Castelli di Jesi e di Matelica. Una crescita qualitativa del prodotto enologico marchigiano che sembra fare breccia anche sui mercati internazionali. Secondo Istat infatti nel primo semestre di quest’anno, le esportazioni dei vini da uve della nostra regione sono cresciute del 3,9%, il 34% in più rispetto all’incremento medio nazionale sullo stesso periodo. Fa piacere inoltre riscontrare – ha concluso Mazzoni –  una forte vitalità del sistema produttivo, anche grazie a nuovi investimenti e a giovani produttori che lavorano puntando sulla qualità e sulla distintività del prodotto autoctono”.
IMT – TRE BICCHIERI GAMBERO ROSSO 2017
Castelli di Jesi Verdicchio Cl. Crisio Ris. 2013 CasalFarneto
Castelli di Jesi Verdicchio Cl. Lauro Ris. 2013 Mattioli
Castelli di Jesi Verdicchio Cl. Salmariano Ris. 2013 Marotti Campi
Castelli di Jesi Verdicchio Cl. San Paolo Ris. 2013 Pievalta
Castelli di Jesi Verdicchio Cl. San Sisto Ris. 2014 Fazi Battaglia
Castelli di Jesi Verdicchio Cl. Utopia Ris. 2013 Montecappone
Castelli di Jesi Verdicchio Cl. Villa Bucci Ris. 2014 Bucci
Conero Campo San Giorgio Ris. 2011 Umani Ronchi
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Il Priore 2014 Sparapani – Frati Bianchi
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Misco 2015 Tavignano
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Sabbionare 2015 Sabbionare
Verdicchio di Matelica Collestefano 2015 Collestefano
Verdicchio di Matelica Mirum Ris. 2014 La Monacesca
Verdicchio di Matelica Vigneti B. 2015 Belisario
Verdicchio di Matelica Vigneto Fogliano 2013 Bisci
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Cantine e frantoi 2.0: a Verona il Salone internazionale Enolitech

Nuove tecnologie e innovazioni, logistica, packaging e programmi gestionali informatici: a Vinitaly 2016, Enolitech mette in mostra tutti gli strumenti necessari alle moderne cantine e frantoi 2.0. Alla sua 19° edizione, il Salone internazionale dedicato alle tecniche per la viticoltura, l’enologia e alle tecnologie olivicole ed olearie torna
a Veronafiere dal 10 al 13 aprile (www.enolitech.it), in contemporanea con Vinitaly e Sol&Agrifood. Quest’anno il salone si presenta in crescita, sia dal punto di vista espositivo, grazie a 400 metri quadrati in più, che dell’internazionalità, con oltre 200 aziende da Italia, Francia, Cina, Spagna, Germania, Repubblica Ceca, Austria, Svizzera e dell’Ucraina. Oltre a favorire l’incoming di buyer stranieri, Veronafiere ha investito anche sul miglioramento infrastrutturale di Enolitech, i cui spazi sono stati avvicinati a quelli di Vinitaly e integrati al Salone del Vino e dei Distillati con nuovi collegamenti coperti ai padiglioni 8 e 10, per aumentare l’afflusso di visitatori. Proprio nel padiglione 10, ampliato quest’anno, per la prima volta viene allestito Table&Co – Il design a tavola, trait d’union tra Enolitech e Vinitaly, dedicato ai professionisti dell’horeca e al contract. Si tratta di una mostra che propone una serie di ambientazioni di tavole apparecchiate con le porcellane, le posate e i bicchieri di aziende leader mondiali, oltre che con oggettistica e mobili di selezionate marche. Sulle tavole anche i vini vincitori del Concorso Internazionale Packaging 2016. Ad Enolitech numerose le novità esposte. Il Salone, infatti, rappresenta un’importante vetrina dove gli operatori specializzati possono trovare gli ultimi macchinari e accessori per la produzione, l’imbottigliamento, il trasporto di vino e olio. Senza dimenticare i complementi d’arredo per enoteche e wine bar e gli strumenti di lavoro destinati a sommelier e canale horeca. Una rassegna riservata al business dei professionisti e che nel 2015 ha registrato più di 42.000 presenze, di cui il 20% estere, da 68 nazioni. Si tratta di numeri che testimoniano il continuo sviluppo del salone, ribadito in questa edizione dal debutto come espositore di Amorim Cork, il più grande produttore mondiale di tappi di sughero, con un fatturato di oltre 500 milioni di euro, e dalla presenza per la prima volta di aziende leader nel campo di resine per pavimenti (Mapei) e lavabicchieri professionali (Smeg).

Confermata la presenza di storiche aziende, quali Della Toffola, Italesse, Albrigi e Rastal. Ampliato il settore dei macchinari, con nuove aziende come Ghidi Metalli, Clean Pack, Italdbpack, insieme a quello legato alla logistica e alle necessità di trasportare bottiglie di vino e olio in sicurezza, anche con imballaggi eco-sostenibili in carta riciclata, come quelli proposti da Lci e Huhtamaki La Rochelle. Gold Plast Group porta i suoi calici soffiati e i bicchieri infrangibili in copolimero, mentre contro le frodi Axatel propone Vintag, il chip che applicato sotto l’etichetta della bottiglia consente al cliente di accertarsi dell’autenticità del prodotto, oltre che di informarsi sulle caratteristiche del vino. Spazio anche ai big-data, con i più avanzati software di gestione degli ordini e del magazzino studiati da Kiratech, e ai nuovi domini per siti internet .wine e .vin, proposti da Register e illustrati nel corso di un convegno dedicato. Tra le curiosità di Enolitech, l’innovativo sistema Coravin che con un ago e una capsula di gas argon è in grado di mescere il vino senza stappare la bottiglia e i dispositivi ad ultrasuoni per allontanare cinghiali e caprioli dai vigneti di Natech. Dal Carcere di Monza arrivano invece le cassette in legno per vini e regalistica della linea “Xdono” proposti a Verona da Silboard. Fertilizzanti e fitofortificanti, induttori della resistenza, biopromotori di origine vegetale, microelementi e concimi fogliari di ultima generazione con Fertenia, dinamica industria attenta alle esigenze di chi fa viticoltura convenzionale che biologica e biodinamica.

 
Tra gli sponsor ufficiali, l’azienda Bormioli Luigi, fornitrice di tutti i calici per ristoranti e degustazioni, “L’officina delle idee 2.0” per gli arredi della Locanda Enolitech e Scotton per le sedute di Vinitalybio. Inoltre attivato anche quest’anno da Veronafiere il Desk Anticontraffazione, dove avvocati e consulenti  specializzati in diritto industriale danno gratuitamente agli espositori sia assistenza sul campo durante la manifestazione in caso di violazione dei diritti della proprietà intellettuale e della concorrenza sleale, sia informazioni su come tutelare marchi, brevetti e segni distintivi. Per la pausa pranzo di espositori e buyer torna, infine, Locanda Enolitech – Terre di Maremma: un’area all’interno del padiglione per un pasto veloce e di qualità a base di spianate e prodotti tipici maremmani.
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