C’è il Syrah. E poi c’è il Shiraz australiano. Un vino che, col suo stile, ha fatto strage di cuori nel mondo. Merito del suo frutto generoso e della speziatura caratteristica. Un vero e proprio tesoro per l’Australia, Paese in cui può ormai essere considerato un vitigno autoctono. È stato infatti uno dei primi ad essere portato sull’isola, all’inizio dell’Ottocento. Oggi resiste, con impianti che risalgono al 1843. Vecchie viti ad alberello, o meglio monumenti, che contano – seppur in minima parte – nei 39.893 ettari di Shiraz presenti in…
Vai all'articoloTag: Barossa Valley
In Australia è piena estate: tempo di lanciare una nuova linea di Prosecco. No?
A gennaio è piena estate in Australia, con le temperature che variano generalmente tra i 22 e i 27 gradi. Il momento perfetto per lanciare una linea di Prosecco. Australiano, s’intende. È quanto deve aver pensato Grant Burge Wines, cantina della Barossa Valley che da qualche ora ha annunciato di aver ampliato la propria gamma. Le spumeggianti novità sono un Prosecco e un Prosecco Rosé. «La goccia perfetta per aggiungere un po’ di brillantezza a un barbecue pomeridiano, da condividere con gli amici in una soirée estiva o da regalare…
Vai all'articoloVecchie vigne, i progetti di Australia e Sudafrica per valorizzarle
Cos’hanno in comune Australia e Sudafrica? All’apparenza ben poco, se non la condivisione dell’emisfero sud. A guardar bene, entrambi i Paesi condividono progetti scrupolosi per la valorizzazione delle vigne vecchie ancora produttive. Chiedere per credere alla vignaiola australiana Prue Henschke e al poliedrico entrepreneur André Morgenthal, che in un webinar organizzato ieri dal Circle of Wine Writers hanno illustrato il nesso tra la Old Vine Charter della Barossa Valley australiana e l’Old Vine Project che interessa ben 3.303 ettari di vecchie vigne sudafricane. La Valle di Barossa, nel Sud dell’Australia, ospita…
Vai all'articoloProwein 2017: dieci vini internazionali da non perdere
In una mano lo smartphone. Nell’altra un Mc Cafè d’asporto: tanto lungo d’arrivarti fin sotto le narici, scialbo e sciacquato. L’identikit del tedesco “medio” sembra ormai una fotocopia sbiadita dell’americano “tipo”. Con qualche chilo in meno, of course. Per strada, in aeroporto. Oppure sui mezzi pubblici. Dove il teutonico gentil sesso sfodera, in un affollato tête-à-tête, anacronistici Eau de Toilette alla cipria. Evidentemente di moda nel regno della Merkel. Il tutto, fuori dal Prowein. Già, perché a Dusseldorf la Germania si infila frac e cilindro delle grandi occasioni. E mostra, in 9…
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