Categorie
news ed eventi

Joe Bastianich testimonial del Barolo 2012 per “Un’annata alla Vostra Attenzione'”

Domenica 12 giugno si ripropone a Barolo ”Un’Annata alla Vostra Attenzione”, il tradizionale appuntamento organizzato dall’Enoteca Regionale del Barolo, che quest’anno presenterà agli operatori del settore e al grande pubblico il Barolo 2012 messo a disposizione dai produttori aderenti e celebrerà l’ideale passaggio di consegne da Alessandro Map Man Masnaghetti, padrino del Barolo 2011, al Restaurant Man Joe Bastianich, testimonial della nuova annata. Spiega Federico Scarzello, Presidente dell’Enoteca Regionale del Barolo: ”Ho avuto modo di invitare personalmente Joe alcune settimane fa e devo dire che ha accolto con entusiasmo la nostra proposta, nata dal fatto che attraverso il suo importante ruolo di imprenditore al top della ristorazione mondiale, con oltre 30 locali sparsi tra Stati Uniti, Friuli Venezia Giulia ed Estremo Oriente, ha fatto dell’eccellenza italiana e della produzione vinicola il suo fiore all’occhiello, sostenendo i prodotti di qualità e conferendo particolare visibilità ed attenzione al Barolo nelle carte dei vini dei suoi ristoranti in giro per il mondo, da New York a Hong Kong. Qualche anno fa abbiamo iniziato il nostro percorso partendo dal wine writer e critico enologico italiano di maggior richiamo nazionale ed internazionale Ian D’Agata, seguito dalla Regina dei Master of Wine Jancis Robinson, dalla corrispondente italiana per la rivista ”The Wine Advocate” Monica Larner e da Alessandro Masnaghetti, il principale esperto delle grandi vigne d’Italia e nello specifico del Barolo”.

 Il Barolo 2012 selezione ufficiale dell’enoteca regionale del barolo
Nei giorni scorsi, intanto, la convocazione del Comitato Tecnico ha dato il via ai preparativi, assolvendo il complicato ed impegnativo compito di valutare i 20 campioni di Barolo 2012 scelti per l’occasione ed individuare quello più rappresentativo per la ”Selezione Ufficiale”, la partita numerata di bottiglie e magnum che verrà ”sigillata” con tappo anonimo messo a disposizione dallo Sponsor Tecnico ‘Colombin & Figlio S.p.A., ”vestita” da un’etichetta artistica ed utilizzata come bottiglia istituzionale negli eventi e nelle manifestazioni dell’Enoteca. Commenta Scarzello: ”La Commissione Tecnica svolge un ruolo centrale non solo nella scelta della Selezione Ufficiale, ma anche nelle degustazioni di ammissione e di controllo della qualità che sono alla base di ogni Enoteca Regionale. L’attività dei nostri tecnici ed esperti degustatori è preziosa, perciò ringraziamo Giovanni Bressano, Gian Luca Colombo, Armando Cordero, Luca Faccenda, Giancarlo Germano, Lorenzo Tablino e Gianluca Viberti (in rigoroso ordine alfabetico), perché con la consueta competenza hanno svolto un ottimo lavoro. Il Barolo 2012 degustato in commissione è risultato nella stragrande maggioranza dei casi di media struttura ma decisamente godibile sin da subito, con una freschezza di fondo che fa però ben sperare su una discreta tenuta nel tempo”. Aggiunge Armando Cordero, storico enologo del Barolo e Gran Maestro dell’Ordine Dinastico del Barolo: ”La campagna del 2012, d’altronde, dopo un iniziale inverno più mite della media fino a gennaio (15-16°C nelle vigne più esposte), è stata caratterizzata da abbondanti precipitazioni nevose e piovose fino a giugno, rallentando la ripresa vegetativa, velocizzando lo sviluppo della vite e determinando un’allegazione minore, quindi un numero minore di acini per grappolo, che è stato superata successivamente con un oculato minore diradamento a fine agosto, in presenza di temperature vicine ai 38°C e con precipitazioni scarse. La vendemmia ad inizio ottobre ha infine potuto beneficiare di un periodo di importanti escursioni termiche giornaliere a partire dalla seconda decade di settembre. In conclusione possiamo affermare che si è trattato di un’annata non abbondante sotto l’aspetto quantitativo, ma con una materia prima eccellente per quanto riguarda l’aspetto fitosanitario e le caratteristiche organolettiche, fattori che ci hanno permesso di ottenere vini molto equilibrati”. Archiviata la scelta del Barolo Istituzionale, si procede ora alla definizione dell’etichetta artistica che ne dovrà vestire la bottiglia e a questo proposito il Presidente Scarzello conferma che si stanno valutando insieme con il testimonial Joe Bastianich le proposte di alcuni importanti artisti che seguono la direzione già tracciata nelle edizioni passate da Beverly Pepper, Mikhail Shemyakin, Joe Tilson, Ezio Gribaudo e Zhang Hong Mei.

La manifestazione
La settimana di presentazione del Barolo 2012 si inaugurerà ufficialmente nella mattina di domenica 12 giugno alle ore 11, presso il ”Tempio dell’Enoturista” all’interno del Castello Falletti di Barolo. Anche quest’anno l’assaggio della Selezione Ufficiale 2012, guidata come sempre dall’enologo Armando Cordero,costituirà un momento tanto speciale quando unico nel suo genere: infatti il Barolo 2012 Selezione Ufficiale dell’Enoteca Regionale del Barolo non si trova in commercio, viene servito solo in particolari occasioni istituzionali e soltanto durante la cerimonia di presentazione dell’annata è possibile accedere a questa straordinaria degustazione aperta a tutti. La cerimonia sarà coordinata come da tradizione dai giornalisti Sergio Miravalle e Giancarlo Montaldo, che dialogheranno con Joe Bastianich e lo accompagneranno al momento della firma dell’etichetta d’artista ed alla dedica ufficiale dell’annata. Ma quest’anno Sergio Miravalle e Giancarlo Montaldo saranno presenti in duplice veste. Spiega Scarzello: ”L’edizione 2016 di ”Un’Annata alla Vostra attenzione” coincide con il 50° anniversario del riconoscimento del Barolo ed è importante fermarsi a riflettere sulle radici della storia di una denominazione che ha determinato il primo, vero salto di qualità nella produzione ed oggi è conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo ed è sinonimo di eccellenza piemontese ed italiana. Proprio per questo motivo, abbiamo pensato di conferire una menzione speciale dell’Ordine Dinastico del Barolo a Sergio Miravalle e Giancarlo Montaldo, professionisti da sempre molto vicini al Barolo, che non hanno mai fatto mancare il supporto all’Enoteca Regionale del Barolo e che si sono sempre spesi per la comunicazione del nostro territorio”. Un favoloso banco di assaggio con decine di Barolo 2012 sarà poi protagonista dal pomeriggio e per l’intera settimana successiva presso i locali dell’Enoteca Regionale del Barolo secondo il seguente calendario:

– domenica 12 giugno 2016: dalle 14,30 alle 18,30

– da lunedì 13 giugno a sabato 18 giugno 2016 (mercoledì chiuso): dalle 10,00 alle 18,00

Nel pomeriggio di domenica 12 giugno saranno possibili assaggi di formaggi locali selezionati daAssopiemonte DOP & IGP e soprattutto per la prima volta in assoluto saranno presenti i titolari dellaSocietà Agricola La Bruna di Monterosso Grana, che ci guideranno personalmente alla scoperta del mondo del Castelmagno DOP e dei prodotti caseari di loro produzione. Prosegue il Presidente Scarzello: ”Quest’anno degustare i diversi Barolo 2012 significherà assaggiare vini di media struttura, ma godibili da subito, anche se la loro freschezza mi fa comunque ben sperare su una discreta tenuta nel tempo”.Scarzello ricorda infine che il recente completamento dei lavori di ristrutturazione e di riallestimento dei locali ha chiuso un capitolo importante e segnato l’inizio di una nuova fase di sviluppo per l’Enoteca Regionale del Barolo. L’eccellenza dei produttori è sempre molto elevata e si mantiene costante grazie alle professionalità che animano e qualificano le aziende, al tempo stesso il pubblico a cui ci si rivolge è in continua evoluzione, perché oggi qualsiasi messaggio può essere veicolato ovunque in maniera rapida se non addirittura immediata. Sulla base di questa semplice constatazione, è nata pure per l’Enoteca Regionale del Barolo la necessità di ricercare strategie di promozione moderne, in grado di mettersi ”al servizio” della degustazione e della promozione del Barolo, senza snaturarne l’essenza: di qui l’idea di un progetto nuovo anche per l’evento di giugno, che si preannuncia già da ora come una delle vetrine più ampie e complete del Barolo 2012. ”Un’Annata alla Vostra Attenzione”,  lo dice il nome stesso, è una vera e propria rassegna e per questo si è scelto di continuare ad organizzarla nel periodo successivo alle numerose ed autorevoli anteprime della stagione primaverile. Da qualche anno, ormai, si accettano soltanto vini controllati e garantiti, già certificati, escludendo campioni prelevati da botte o senza contrassegno, perché lo scopo principale, in conformità con gli obiettivi statutari, è la divulgazione della qualità e il pubblico con cui si entra in contatto non è necessariamente e soltanto quello dei tecnici di settore e degli esperti, ma è anche quello di neofiti o di possibili futuri appassionati, che cercano il primo approccio al Barolo. Ecco che allora è di fondamentale importanza il contesto, per questo si sta lavorando ad un programma che possa unire la forma alla sostanza di un evento che edizione dopo edizione ha visto una partecipazione sempre crescente di pubblico e di produttori aderenti. Il primo passo in questa direzione è rappresentato dalla scelta di una comunicazione in tempo reale attraverso i canali social che l’Enoteca ha attivato già da qualche tempo con risultati molto soddisfacenti. Sul profilo Facebook, per esempio, i Barolovers possono proporre suggerimenti, rispondere a sondaggi per indirizzare le attività e seguire l’organizzazione dell’evento, partecipando attivamente ad alcuni passaggi: nei giorni scorsi, ad esempio, attraverso un confronto pubblico si è scelta l’impostazione del logo della manifestazione e chiunque lo desiderasse ha potuto contribuire alla definizione dello stile e della grafica, facendo affiorare con forza la necessità di una comunicazione moderna con richiami alla tipicità di un prodotto che affonda le sue radici nella tradizione. Inoltre l’individuazione dell’hashtag ufficiale #enjoybarolo2012, a cui si aggiungono i più generici #barolomoments2012 e #enotecadelbarolo2012, rivestirà un ruolo molto importante sulle piattaforme Twitter ed Instagram, perché appena verrà ufficializzato il programma completo tutti i followers saranno coinvolti in un circolo virtuoso di condivisioni e di immagini fotografiche che poi saranno pubblicate sul sito www.enotecadelbarolo.it citandone gli autori. Infine è stata attivato un indirizzo email dedicato, barolo2012@enotecadelbarolo.it, che costituisce la corsia preferenziale cui potranno rivolgersi tutti coloro che desiderano ricevere informazioni sulla cerimonia di dedica al testimonial e sulla modalità di accesso alle degustazioni per l’intera settimana successiva. Aggiunge il Presidente Scarzello: ”La novità tecnologica più importante consiste nell’ampliamento del progetto ”Barolo 3.0… Taste the Difference!” a tutto il banco di assaggio della presentazione del Barolo 2012: in breve, il nostro speciale sistema di specifici codici QR (uno per ciascuna etichetta in assaggio) collegherà attraverso il proprio smartphone o tablet direttamente al sito web del produttore del vino che si sta assaggiando, favorendo la condivisione di contenuti che permettono di interagire in modo nuovo e dinamico con la filosofia, la storia e la cultura delle decine di produttori che aderiranno alla presentazione. Stiamo procedendo ad invitare i produttori al banco di assaggio del Barolo 2012, ma possiamo anticipare che, a differenza delle passate edizioni, appena i nominativi delle cantine cominceranno ad arrivare saranno pubblicati in tempo reale sui nostri profili social e nell’apposita sezione creata sul sito www.enotecadelbarolo.it, che continua a ricevere centinai a di contatti giornalieri e si sta adattando alle richieste dei nostri visitatori virtuali per cercare di essere più user-friendly possibile”.

Categorie
news ed eventi

Barolo Limited Edition ”La classe non è acqua”, da Serradenari per Juventus

La Cantina Serradenari di La Morra, di proprietà della famiglia Diatto-Negri, da sempre considerata cantina di eccellenza artigianale, la vetta del Barolo nel quale si produce ”il barolo più alto del mondo”, da oggi può raccontare una storia in più. Giovanni Negri, spinto da un’accesa passione calcistica bianconera ha pensato di disegnare e dedicare alla sua squadra del cuore una nuova etichetta di Barolo ”La classe non è acqua”, etichetta a tre colori, bianco, nero e giallo, come il logo della squadra. ‘È un gioco, un omaggio alla fede calcistica che accomuna tutto in nostro gruppo, dal cantiniere al grafico, passando per il sottoscritto” ha dichiarato alla Stampa Giovanni Negri. ”Quando avevo otto anni giravo con la figurina sbiadita di Gianpiero Combi in mano e con i racconti di mio padre e mio zio nelle orecchie sulla mitica cinquina realizzata dalla Juventus tra il 1931 e il 1935. Dicevano che era stata un’impresa irripetibile, così qualche tempo fa mi è venuta l’idea di rendere omaggio a quel ricordo, se davvero la Juve fosse riuscita a ripetere il record” ha continuato. Pronti via, in men che non si dica è arrivato il barolo versione limited edition per festeggiare il fortunato ciclo di successi juventini. Cinque anni di vittorie, lunghi come l’affinamento del barolo targato ”La classe non è acqua”, vendemmia 2011. Un exploit che resterà isolato secondo Negri, salvo che la Juve riuscisse a vincere per tre anni consecutivi la Champions League, in tal caso ”non basterebbero i magnum di Barolo per festeggiare”, parola di Giovanni Negri.

Categorie
news ed eventi

Export vino piemontese in calo: ”meno prosecco più bolle locali” il monito di Ferrero

Il 2015 ha registrato un calo del 5% nelle esportazioni di vino piemontese per un fatturalo di 965 milioni di euro. Il calo è dovuto, in gran parte, al crollo di fatturato dell’Asti spumante. ”Abbiamo perso quasi il 40 per cento a causa dell’embargo sul mercato russo” ha fatto notare il presidente del consorzio per la tutela dell’Asti Giorgio Bosticco.  ” Il vino non subisce il blocco dell’export, ma i nostri produttori non ne vendono più, perché hanno paura di non essere pagati a causa della crisi economica che l’embargo sta provocando. Per le bollicine dolci anche il mercato interno non brilla, va ripensata la comunicazione di questo vino. Bisogna insegnare agli italiani ad apprezzarne le caratteristiche e gli usi, tipicamente la domenica, in famiglia, con gli amici, a fine pasto con il dolce e con la frutta” ha aggiunto Bosticco. L’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero , proprio sul tema delle bollicine, ha lanciato un appello a commercianti e gestori di bar: ”Servite qualche bolla piemontese, invece di offrire ai clienti sempre e solo Prosecco. I nostri spumanti sono migliori”. Nei prossimi giorni l’assessore incontrerà Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Piemonte, per chiedere alle attività commerciali uno sforzo di promozione dei vini locali, soprattutto quelli che subiscono la maggiore concorrenza. ”Facciamo sinergia, per evitare che, in otto casi su dieci, chi chiede un bicchiere di vino nei locali delle nostre città ne riceva uno che con il Piemonte ha niente a che fare” ha sollecitato Ferrero. Nonostante la battuta d’arresto il Piemonte continua comunque a rappresentare il 18% del vino esportato. Nel dettaglio: 54 milioni di bottiglie di Asti spumante, 29 milioni di Moscato, 22 di Barbera, 13 di Barolo e 4,5 di Barbaresco.
Categorie
news ed eventi

Collisioni di vino: Verdicchio e Barolo, gemellaggio a Vinitaly 2016

Un gemellaggio inedito tra i grandi produttori del vino bianco più premiato d’Italia, il Verdicchio, e quelli del “Re dei vini”, il Barolo, in partnership con il festival agrirock Collisioni (lunedì 11 aprile, ore 11). Due indagini Nomisma-Wine Monitor, “Consumi & brand awareness dei vini italiani” e “Il valore socioeconomico del vino e dell’agroalimentare nelle Marche”, che saranno presentate lunedì 11 aprile a partire dalle ore 12. Un sodalizio rinnovato, quello con l’artista marchigiano Neri Marcorè (in fiera l’11 aprile), e uno nuovo con Il Sole 24 Ore e Food24, in diretta dal Vinitaly tutti i giorni dallo stand delle Marche. Queste le novità per il 50° Vinitaly messe in campo dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini – IMT (780 soci per 16 denominazioni, rappresentando l’82% dell’export dei vini regionali) che dal 10 al 13 aprile partecipa alla fiera con una collettiva di 99 aziende presenti nello stand della Regione Marche (Pad 7, C 6/7/8/9). “Ci presentiamo quest’anno al Vinitaly con un programma denso di attività e ricco di nuove ‘contaminazioni’ e partnership – evidenzia Alberto Mazzoni, direttore dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini – da quella con il vino simbolo dei grandi rossi italiani e con una delle manifestazioni culturali più accreditate del momento, Collisioni, a quella con Il Sole 24 Ore e Food 24, che prevede due dirette al giorno dallo stand della Regione Marche, appuntamenti live e approfondimenti sul Vinitaly. Fino al 13 aprile inoltre sono previsti numerosi passaggi spot con i vini delle Marche su Radio 24″.
Tornano per il 2016 gli assaggi liberi in terrazza con circa 190 etichette del consorzio, dal Verdicchio al Bianchello del Metauro, dal Rosso Conero alla Vernaccia di Serrapetrona, dal Colli Maceratesi al Colli Pesaresi, dalla Lacrima di Morro d’Alba al Pergola. Vinitaly sarà anche l’occasione per fare il punto sul polo enogastronomico regionale Food Brand Marche e sul valore dell’agroalimentare nell’economia regionale con l’indagine “Il valore socioeconomico del vino e dell’agroalimentare nelle Marche” di Denis Pantini, responsabile Wine Monitor di Nomisma che sarà presentata l’11 aprile alle 12:30 nello stand della Regione. All’evento parteciperanno la vicepresidente e assessore all’Agricoltura Regione Marche, Anna Casini, lo chef stellato e ambasciatore di Food Brand Marche, Moreno Cedroni, il giornalista enogastronomico Carlo Cambi, il direttore dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini e di Food Brand Marche, Alberto Mazzoni, il vicepresidente dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, Antonio Centocanti. A seguire gli assaggi Food Brand Marche firmati dallo chef Errico Recanati (1 stella Michelin).
Categorie
news ed eventi

”Sideways in viaggio con Jack” versione Langhe è quasi realtà

A distanza di dodici anni dall’uscita del famoso film ”Sideways, in viaggio con Jack”  potrebbe arrivare la versione italiana. A realizzare il film potrebbe essere Paolo Damilano, timoniere della omonima cantina di La Morra inseme al fratello Mario e al cugino Guido. Damilano è uno dei 101 produttori selezionato per OperaWine, l’evento che sabato 9 aprile aprirà il Vinitaly di Verona, nonché presidente di Film Commission Torino Piemonte la fondazione che ha portato nella regione più di 900 set grazie a incentivi e sconti fiscali. L’imprenditore ha annunciato l’idea di acquistare i diritti per realizzare una versione europea del film con un possibile produzione italo cinese ed anche una fiction sulle Langhe. ”Il vino è un essere vivente. Amo immaginare l’anno in cui sono cresciute le uve di un vino. Se c’era un bel sole…Se pioveva. E amo immaginare le persone che hanno curato e vendemmiato quelle uve. Se è un vino d’annata, penso a quante di loro sono morte. Mi piace che il vino continui ad evolversi. Mi piace pensare che se apro una bottiglia oggi, avrà un gusto diverso da quello che avrebbe se l’aprissi un altro giorno. Perché una bottiglia di vino è un qualcosa che ha vita. Ed è…in costante evoluzione e acquista complessità. Finchè raggiunge l’apice…”. Una delle frasi più celebri tratte da quel film, addirittura utilizzata nei corsi per sommelier per provare a spiegare cos’è il vino.  Il Pinot Nero, ossessione di Miles, potrebbe diventare un Barolo. Già all’epoca dell’uscita del film che ebbe un enorme successo, si registrarono aumenti delle vendite di Pinot nero e incremento dell’enoturismo in California, Tiziana Frescobaldi dell’omonima cantina aveva dichiarato che era un film che sarebbe stato possibile realizzare anche in Toscana, Piemonte o Sicilia. Un’opportunità considerata allora persa che oggi potrà realizzarsi tra le dolci colline delle Langhe.
Categorie
Approfondimenti news

Il re della Passerina a Ciao Darwin 7: “Vino e bucatini? Coppia perfetta”

Dire che era già tutto scritto, diciott’anni fa, sarebbe troppo. Ma che nel Dna di Ciao Darwin, uno dei programmi Mediaset più seguiti in prima serata, ci sia il vino: beh, forse non è del tutto sbagliato.

Da una saga nata “in una sera di chiacchiere da ubriachi, davanti a una bottiglia di Barolo”, tra Bonolis e l’autore Stefano Magnaghi, ci si poteva aspettare – prima o poi – la partecipazione di un vignaiolo vero. In carne e ossa. Ecco allora spuntare tra i concorrenti Francesco Patrignani, il re della Passerina “50 Sfumature“.

Uno che, addosso, ha più carne che ossa. Scelto infatti per partecipare alla puntata andata in onda ieri sera: “Integratori contro Bucatini”. I palestrati da creatina e amidi ramificati per colazione.

Contro quelli che, per colazione, non disdegnerebbero un palestrato. Scherzi a parte, ecco l’intervista concessa in esclusiva al nostro wine blog.

Francesco (nella foto, a sinistra), dì la verità: meglio il vino o i bucatini?
Direi che sono fatti l’uno per gli altri. Un buon piatto di bucatini s’abbina a un buon calice di vino. E un buon calice di vino lo si può affiancare a un buon piatto di bucatini.

Ma allora ti senti davvero “Bucatino”!
Certo, un bucatino allegro e simpatico!

Come è nata l’idea di partecipare a Ciao Darwin?
E’ nata per gioco. Sono andato al casting con la mia fidanzata Stefania Nocella e la mattina stessa ho partecipato alle selezioni

Eri un fan di Ciao Darwin?
Ho seguito tutte le edizioni precedenti, da spettatore televisivo. E penso sia uno dei migliori programmi, in cui ci si fanno grosse risate!

Come è stato l’impatto iniziale con gli studi televisivi Elios?
L’impatto con gli studi davvero emozionante, tanta gente e riflettori addosso a cui non si è abituati. Un ambiente davvero caloroso e piacevole. Ero il numero 49, potete ancora votarmi!

Il mondo della televisione potrebbe fare per te?
Mi sono trovato molto bene nella puntata, senza paura e vergogna: la cosa mi piace!

Su Paolo Bonolis e Luca Laurenti, cosa ci racconti?
Bonolis: grande persona, umile, sorridente e dalla battuta sempre pronta. Una persona grande. Laurenti, inaspettatamente, l’ho sentito parlare solo in registrazione televisiva. Una persona molto riservata.

E sulle madrine di Integratori e Bucatini, Maddalena Corvaglia e Francesca Cipriani?
Maddalena Corvaglia è troppo “asciutta”, le donne devono avere le curve! Quanto a Francesca Cipriani: beh, qui abbiamo tutte le curve! Una bella signorina dal seno accentuato, grazie alla mano artistica del chirurgo. Ma, oltre a questo, ha quei chili in più che la rendono armoniosa e molto femminile.

Ammettilo: hai promosso anche a Roma la tua Passerina 50 Sfumature?
Beh certo! Fra i partecipanti della categoria sì. Abbiamo un gruppo Whatsapp e anche lì ho potuto inviare qualche foto di questa nuova etichetta che sta facendo impazzire il web e i consumatori. Inoltre la qualità, insieme all’accattivante grafica, sta producendo i risultati sperati.

Cosa ti lascia questa esperienza da ‘portare a casa’, nelle tue Marche?
Mi lascia delle note positive e anche dei piccoli accorgimenti a cui prestare attenzione. Le note positive sono l’ottimismo e la voglia di vivere che dominava fra tutti noi.

Ci siamo fatti grandi risate lasciando i problemi di tutti giorni alle spalle. Abbiamo pensato a staccare la spina e vivere questa esperienza nel migliore dei modi.

Gli accorgimenti sono quelli di non farsi trasportare troppo dal cibo e da tutto ciò che ci tenta, rischiando di compromettere fortemente la nostra salute.

Categorie
news ed eventi

Barolo e Barbaresco, solo 1 euro di differenza da Esselunga. Il Consorzio: “Nessun allarme, le Docg crescono in valore”

Può un Barbaresco 2013 costare più di un Barolo 2011? E’ la domanda che si pone un lettore di vinialsupermercato.it, che ci ha inviato la fotografia del Barolo 2011 e del Barbaresco 2013 Sette Cascine, in vendita nei supermercati Esselunga. Come si evince dagli scatti, il Barolo è attualmente in promozione
a un prezzo di 11,75 euro (20% sconto carta fedeltà Fidaty) da un prezzo iniziale di 14,69 euro. Il prezzo pieno del Barbaresco 2013 Sette Cascine è invece 13,59 euro. Solo 1,10 euro di differenza, in sostanza, a giustificare un invecchiamento minimo che da disciplinare è di 3 anni per il Barolo e 26 mesi per il Barbaresco. Domanda lecita quella del nostro lettore, a dimostrazione di quanto sia crescente l’attenzione dei consumatori nella Gdo. “Non conosco il prodotto in questione – dichiara Andrea Ferrero, direttore del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani – ma se mi dite che il produttore è Dfr Spa – Beni di Batasiolo, posso assicurare che è un’azienda seria, che lavora bene. Entrambi i vini sono dunque certamente conformi. Un prezzo così basso non ci fa certo piacere, ma va detto che lo zoccolo duro del Barolo è un altro e che non sono certo questi i riferimenti su cui poter trarre conclusioni sull’intera Denominazione. Il Consorzio, del resto, non può intervenire nei rapporti commerciali tra i singoli produttori e la Gdo, i cui prezzi a scaffale sono determinati soprattutto sugli ingenti quantitativi di bottiglie acquistate in blocco. Per noi l’importante è che si continui a produrlo e imbottigliarlo”. Secondo Ferrero “il prezzo non è poi neppure così basso”. “Mi sarei preoccupato di più  – aggiunge – se a vendere Barolo a 11 euro fosse stata un’enoteca. Trovandoci invece sugli scaffali della Gdo non penso che questo possa portare a una svalutazione dell’immagine del Barolo, che anzi fa registrare un naturale ricarico sul prezzo dello sfuso, in vendita a 8,50 euro al litro”. I costi dell’uva nel 2011 si assestavano fra i 3 e i 3,50 euro al chilogrammo. Cifre che hanno subito un’impennata nel 2012, salendo fra i 4 e i 4,50 euro. “Il prezzo dello sfuso cresce – conclude Ferrero – e cresce anche il valore dei terreni della zona. Sin ora, dunque, non abbiamo motivo di preoccuparci”.
Categorie
news ed eventi

Il Nibiò non demorde: è guerra contro il Consorzio Tutela del Barolo

“A volte un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso”. E’ una citazione di Nelson Mandela che ben si addice all’associazione Terra del Nibiò in guerra ad armi “impari” contro il Consorzio Tutela del Barolo. Oggetto della contesa il riconoscimento del vino Nibiò colpevole di chiamarsi quasi come il celebre Nebbiolo. Il Consorzio Tutela del Barolo si oppone perché teme che il nome possa generare confusione tra i consumatori. Tra i promotori del recupero di questo antico vino del Basso Piemonte,Giuseppe Cavriani, ex sindaco di Tassarolo , sede dell’associazione nonché zona di produzione insieme a Gavi, che ha dichiarato al quotidiano La Stampa di ritenere questa obiezione sul nome inesatta e che la lotta non finisce qui. Il Nibiò è un vitigno autoctono molto simile al dolcetto, riscoperto solo recentemente. L’associazione Terra del Nibio’ si è costituita nel 2007, ma già dal 2000 il Comune di Tassarolo aveva affidato uno studio su questo vitigno al centro di ricerca vitivinicolo Tenuta Cannona di Carpeneto. Un dolcetto dal peduncolo rosso, il Nibiò, capace di regalare vini profumati, eleganti e dai tannini avvolgenti. Ma il peso del Consorzio Tutela del Barolo è stato sufficiente a far bocciare la richiesta dei piccoli produttori di Nibiò. “Ripresenteremo l’istanza, proponendo la denominazione ”Dolcetto Nibiò”, ha detto Luigia Zucchi, presidente dell’associazione. “La nostra richiesta ha un fondamento storico ben preciso, il Nibiò compare ad esempio nei mercuriali di fine Ottocento della città di Novi Ligure, e anche sui giornali locali dell’epoca”, ha aggiunto la Zucchi. Mentre l’associazione si prepara a dare battaglia al colosso del Barolo e alla Regione Piemonte la produzione del vino continuerà sotto la Doc Monferrato.
Categorie
Vini al supermercato

Erbaluce di Caluso Docg Valgera 2014, Terredavino

(2,5 / 5) Un Erbaluce di Caluso Docg base, quello imbottigliato da Terredavino che abbiamo pescato come novità sullo scaffale del supermercato. Un prodotto che non rende giustizia ad un vino che può esprimere molto di più, ad un vitigno che dà anche vita ad eccellenti passiti e più recentemente a spumanti metodo classico meritevoli. L’Erbaluce di Caluso Docg Valgera 2014 di Terredavino nel calice si presenta giallo paglierino chiaro con riflessi verdolini. Al naso non comunica molto, accenni di note agrumate e qualche sentore erbaceo poco intenso, misti ad unsentore chimico che lo rende poco schietto. Spesso però olfatto e gusto non parlano la stessa lingua, allora lo degustiamo sperando nella sorpresa che non arriva. Poco denso, poco caldo, 12% di alcol. Rotondo, secco, comunque fresco e sapido, ma non emoziona ed è anche corto nel finale. Un Erbaluce di Caluso Docg anonimo. Lo ricompreremmo? Lo consiglieremmo ad un amico o ai nostri followers? Onestamente no. L’Erbaluce di Caluso Docg Valgera 2014 imbottigliato da Terredavino è adatto a chi non ha particolari esigenze, offre solo freschezza nella beva. Sicuramente ha a sua discolpa un’annata poco favorevole, ma in gdo e tra le pagine di vinialsupermercato, nella stessa fascia prezzo,  si possono trovare vini bianchi più gradevoli e più memorabili. L’Erbaluce di Caluso Docg Valgera è un vino da aperitivo o da abbinare a risotti di pesce, calamari fritti, funghi, verdure grigliate e creme di verdure.

LA VINIFICAZIONE
Prodotto con uve Erbaluce 100%  varietà a bacca bianca che viene coltivata in un’area vocata a nord della provincia di Torino, in alcuni comuni del vercellese e del biellese. Zone distanti dalla provincia di Cuneo dove invece si trova Terredavino. Nel cuore delle Langhe a Barolo, Terredavino è una realtà produttiva vasta, senza confronti che produce ed imbottiglia una vasta gamma di prodotti, tutti rigorosamente made in Piemonte.

Prezzo pieno: 4,69 euro
Acquistato presso: Bennet / Pam / Panorama

Categorie
Approfondimenti

Barolo e Barbaresco conquistano Milano. A Claudio Sadler e Vittoria Della Cia i premi Go Wine

Evento record a Milano per l’associazione piemontese Go Wine. Ben 580 persone hanno partecipato ieri pomeriggio all’evento dedicato al Barolo e al Barbaresco, diventato ormai un punto di riferimento fisso a febbraio per il pubblico milanese. Una straordinaria attenzione del popolo meneghino nei confronti dei grandi Nebbioli di Langa, ma anche del Roero. Nel corso dell’evento, Go Wine ha assegnato uno speciale riconoscimento agli Amici dei Grandi Rossi di Langa e Roero. Nella quarta edizione del premio la scelta è stata riservata alla grande ristorazione e alla comunicazione. Il premio alla ristorazione è stato assegnato a Claudio Sadler, figura di assoluto riferimento della ristorazione di Milano (è anche il presidente dell’Associazione Le Soste dal 2012).

Il premio alla comunicazione è strato assegnato alla Rivista La Cucina Italiana, con in sala la direttrice Vittoria Dalla Cia, che ha portato con sé una copia anastatica del primo numero della Rivista uscito il 15 dicembre 1929. Se la direttrice Dalla Cia ha evidenziato “l’attenzione della sua rivista a comunicare con sempre più attenzione il vino e guardare ai tanti curiosi che a questo mondo si affacciano fra gusti e abbinamenti con i piatti”.

Sadler, sullo slancio degli ultimi mesi di Expo ha auspicato “un anno di successi per i grandi Rossi di Langa e Roero, vini che non tradiscono mai il consumatore che hanno nella ricerca costante della qualità uno dei segreti del loro piacere della loro affidabilità”.

Grande soddisfazione per l’associazione Go Wine con un ringraziamento ai molti produttori “per aver condiviso lo spirito della serata e al grande pubblico di Milano che rappresenta uno dei punti di forza dello sviluppo dell’associazione in Italia”.

IL BANCO D’ASSAGGIO

Un evento, quello che interessa i grandi vini Barolo e Barbaresco, che Go Wine propone da oltre 10 anni nel capoluogo lombardo. Milano da sempre è una piazza di riferimento per i grandi rossi di Langa e rappresenta uno delle aree su cui testare il mercato italiano all’inizio del nuovo anno.

Oltre 40 aziende presenti, a rispecchiare il mix che caratterizza l’enologia di Langa e Roero: aziende storiche, vigneron pluripremiati, realtà che si stanno gradualmente consolidando.

E’ stata l’occasione per la prima uscita ufficiale della nuova annata del Barolo 2012, con molte etichette presentate. Stili e interpretazioni si sono confrontate in sala e la degustazione comparata ha nuovamente esaltato una percezione di gioco di squadra in cui alla base vi è la valorizzazione del nebbiolo, con i suoi profumi, la finezza, ma anche forza e struttura.

Molte aziende hanno presentato riserve o annate anteriori. In qualche desk si è potuta addirittura confrontare una mini verticale su un singolo cru. Insomma, una degustazione di grande qualità che ha pienamente confermato le attese.

Categorie
Vini al supermercato

Barbera d’Asti Superiore Docg Raggi di Bosco 2012, Terre da Vino Spa

(3,5 / 5) Si dice la Barbera o il Barbera? Fonti storiche sembrano propendere più sul genere femminile, chi dice che l’uva sia la Barbera e il vino il Barbera; oppure che la Barbera sia solo quella dell’Oltrepò Pavese. Ai posteri l’ardua sentenza.

Sotto la lente di ingrandimento di vinialsupermercato.it il Barbera d’Asti Superiore Docg Raggi di Bosco prodotto da Terre da Vino Spa a Barolo (Cuneo), vendemmia 2012. Trattandosi di un vino solitamente robusto e strutturato, per il momento lo identifichiamo come “maschile”. Il Barbera d’Asti Superiore Docg Raggi di Bosco fa parte della linea “Grandi vini affinati in legno” prodotti da Terre Da Vino Spa e il passaggio in barrique è evidente al palato.

LA DEGUSTAZIONE
Versato nel bicchiere si presenta di un rosso rubino molto intenso, gli “archetti” sul bicchiere testimoniano il titolo superiore e i suoi 13,5% di alcol in volume. I sentori al naso sono dolci note di frutta a bacca nera, addolcite ulteriormente dalla vaniglia, che si percepisce ancora di più una volta deglutito. Il Barbera d’Asti Superiore Docg Terre da Vino si abbina a primi piatti, carni rosse o brasati e formaggi stagionati. E’ un vino Barbera fermo: rotondo, con l’acidità ben bilanciata, leggermente sapido e con un tannino ammorbidito dai 12 mesi in botte. Nonostante ciò, nel finale, fa capolino anche il gusto forte e aspro dell’uva Barbera. La persistenza è buona. Ma sono soprattutto l’eleganza e l’armonia del gusto pieno a farci cambiare idea sulla considerazione iniziale: da “maschile”, la beva diventa “femminile”. Aggraziata. Discussioni di genere a parte, molto attuali, ma che lasciamo a ben altre sedi, concludiamo che la qualità di questo vino Barbera d’Asti Superiore Docg Raggi di Bosco prodotto da Terre da Vino, ci ha meravigliato a partire dal buon rapporto qualità prezzo.

Migliore cantina qualità prezzo segnalata anche sulla guida Berebene 2013 del Gambero Rosso, nonché una costante presenza sulle migliori guide dei vini italiane ed estere, Terre da Vino, con i suoi 5000 ettari di vigneti e i suoi 2500 viticultori ha scelto la missione di produrre solo vini piemontesi e solo vini Doc e Docg direttamente dal cuore delle Langhe, a Barolo. Per il Barbera d’Asti Superiore Docg Raggi di Bosco la vendemmia viene eseguita a metà ottobre con uve selezionate, prerogativa fondamentale di tutti vini che devono affrontare un periodo di affinamento in legno. Fiore all’occhiello della cantina di Terre da Vino di Barolo è proprio la Sala Barbera, atta all’affinamento dei vini Barbera, capace di contenere 2000 botti in rovere.

Prezzo pieno: 6,59 euro
Acquistato presso: Bennet

Categorie
Vini al supermercato

Barolo – Azienda agricola eredi Angelo Icardi

(4 / 5) E’ il prodotto di alta gamma dell’Azienda agricola Eredi Angelo Icardi, almeno tra quelli reperibili nella grande distribuzione organizzata. Pariliamo del Barolo, considerato (a buona ragione) il “re dei vini” italiani. Con il Barolo Icardi ci si avvicina al top della produzione vinicola del Piemonte (e in particolare della zona di Cuneo), che per ovvi motivi resta lontana dalle logiche dei supermercati. Una buona bottiglia, dunque, per cominciare a farsi un’idea delle caratteristiche uniche di questo vino, capace di fare proseliti in Italia e nel resto del mondo.

L’investimento – perché di questo penso di tratti – è di circa 20 euro, per l’annata 2010. Considerata la grande capacità di invecchiamento, si tratta quindi di un prodotto piuttosto giovane, che potrebbe (anzi dovrebbe) essere conservato in cantina almeno un altro anno, prima di essere consumato. Ovviamente in commercio si trova Barolo ben più “vecchio”, ma questo non è il caso della grande distribuzione organizzata, su cui si focalizza questo blog. Per la produzione viene utilizzato vitigno Nebbiolo al 100%, autoctono della zona delle Langhe divenuta nel 2014 patrimonio dell’Unesco, in particolare nel Comune di Castiglione Tinella.

Al naso, il Barolo dell’Azienda Agricola Eredi Angelo Icardi svela comunque le caratteristiche note floreali di viola, seguite da sentori di piccoli frutti di bosco a bacca nera e dal finale, lungo, di spezie. Già nel calice, dove si presenta di un colore rosso granato, si intuisce la potenza di questa denominazione di origine controllata e garantita, davvero unica e pregiata. All’assaggio emerge una buona persistenza, resa ammaliante dalle note fruttate inziali (molto decise) e dal finale di pepe nero e liquirizia. Un ottimo abbinamento per il Barolo dell’Azienda Agricola Eredi Angelo Icardi è quello con l’agnello o, comunque, con primi piatti a base di ragù di selvaggina (cinghiale, per esempio) e cacciagione in generale.

Prezzo pieno: 20 euro
Acquistato presso: Il Gigante

Categorie
news ed eventi

Le vie dell’uva Selex: le vendite di vino trascinano la ripresa della Gdo

La linea di vini “Le Vie dell’Uva” cresce e si segmenta. Lanciata dal Gruppo distributivo Selex nell’autunno 2011, ha realizzato nel 2014 un fatturato di circa 4,5 milioni di euro per un totale di oltre 2,3 milioni di bottiglie (+ 27% in volume e in valore rispetto al 2013). Un incremento che supera di gran lunga quello del comparto vini Doc, Docg, Igt e Charmat all’interno dei supermercati del Gruppo (+ 4,4% a volume e + 0,6% a valore). Con un assortimento iniziale di 28 etichette (circa 500.000 le bottiglie vendute a fine 2011), oggi la linea è molto articolata e comprende 52 vini rappresentativi dei territori più vocati, che saliranno a 53 entro la fine dell’anno.
Se tutte le proposte hanno incontrato il favore dei consumatori, particolarmente brillante è stato l’andamento del mondo delle “bollicine” (cresciuto a livello nazionale dell’8% in volume e valore) presidiato da Le Vie dell’Uva con ben tre tipologie di Prosecco (Prosecco frizzante Spago Doc, Prosecco millesimato Doc e Prosecco Valdobbiadene Docg), una di Franciacorta Docg, una di Asti Docg, una di Brachetto Docg e una di Muller Thurgau Doc. Col Prosecco che, anche nei punti di vendita delle imprese Selex, si è distinto rispetto ai vini della stessa categoria.
 
Più in generale, e nonostante il clima economico non incoraggiante, sono state le etichette di maggior pregio della linea a mettere a segno una crescita superiore. A conferma che alla qualità, purchè al giusto prezzo, gli italiani non rinunciano. Da qui l’idea di affiancare all’offerta base (bottiglie da 3 a 5 euro) una fascia “top”, ossia una linea dedicata alle eccellenze enologiche regionali, con un prezzo dai 6 euro in su.
Così, da luglio dell’anno scorso, 12 vini sono entrati a far parte di questa accurata selezione, contrassegnata dall’etichetta bianca (rispetto a quella più scura della linea) e con la firma “Le Vie dell’Uva” in argento. Dal Piemonte alla Puglia alla Campania, passando per Veneto, Alto Adige e Toscana, troviamo, a un prezzo più che abbordabile, il meglio del “vigneto Italia”, come Barolo Docg, Greco di Tufo Docg, Lacrima Crysti Doc, Primitivo di Manduria Doc, Valpolicella Ripasso Doc, Pinot Nero e Pinot Bianco Docg, Nobile di Montepulciano Docg ed altri ancora.
A decretare il successo de Le Vie dell’Uva (una delle prime linee di vini con un proprio brand messe a punto da un operatore della distribuzione moderna) il rapporto qualità-prezzo, innanzitutto, grazie alla selezione accurata dei fornitori (circa 20 tra le migliori cantine di tutta Italia) e all’attento controllo qualità della Centrale Selex.

«Abbiamo raggiunto il target giusto – spiega Dario Triarico, responsabile grocery e beverage marca del distributore del Gruppo Selex – rappresentato da consumatori informati ed esigenti, ma non superesperti, che leggono le etichette e quando comprano un vino vogliono andare a colpo sicuro, senza brutte sorprese».
Nell’ottica di fornire un servizio alla clientela, anche la scelta di bottiglie “trasparenti” dove è ben visibile il nome del vitigno con un’immagine della zona di provenienza. E, sul retro, la “carta d’identità”: cantina, imbottigliatore, anno di produzione, volume alcolico e la descrizione dettagliata delle caratteristiche organolettiche, curata da esperti sommelier, gli abbinamenti consigliati, la temperatura di servizio e, per le etichette più pregiate, la longevità. (fonte: gdonews.it)

Categorie
Vini al supermercato

Nebbiolo D’Alba Doc 2013, Giacosa Leone e figli

(4 / 5) Non ha bisogno di presentazioni il Nebbiolo D’Alba DOC di Giacosa Leone & Figli. Si tratta di una delle migliori bottiglie di Nebbiolo reperibili tra le corsie dei supermercati italiani. Nonché uno dei vini più amati, che hanno reso celebre l’Italia nel mondo. Basti pensare che dalla stessa uva Nebbiolo, nelle Langhe del Piemonte, nasce un “mostro sacro” come il Barolo. Giacosa di fatto è tra i più fulgidi esempi di come si possa produrre vini di ottima qualità e decidere di commercializzarli nella grande distribuzione. Con i suoi 13,5 gradi, il Nebbiolo D’Alba in questione (annata 2013) si eleva ad accompagnamento perfetto per piatti di carne rossa, arrosti, selvaggina nobile e formaggi stagionati. Nel calice si presenta del classico colore rosso rubino acceso, tipico del Nebbiolo “giovane”, che col tempo tende invece ad assumere tinte granate. Il profumo è pieno ma delicato. I tannini sono avvertibili ma non spigolosi, il sapore è asciutto, ampio, buona la lunghezza. Un vino, in definitiva, elegante.

Prezzo pieno: 7,19 euro
Acquistato presso: Il Gigante

Exit mobile version