Occasione imperdibile per tutti i buongustai la degustazione organizzata mercoledì 10 aprile presso Il Centro di Arese (MI) da Signorvino e Domori. Cinque varietà del miglior produttore di cioccolato al mondo, abbinate a tre primizie dell’enologia italiana.
Apurimac (dark chocolate 70%), Sur del Lago (fine cacao 70%), Morogoro (fine cacao 70%) e Criollo (80 e 90%), a fare da contraltare al Barolo Chinato di G.D. Vajra, al Marsala Superiore Riserva 10 anni “Oro” di Marco De Bartoli e al Brandy italiano di Villa Zarri. Che si cercasse concordanza o contrapposizione, poco importa. Il risultato della degustazione condotta per Domori da Giulia Agnolin (marketing) e Beatrice Gaboardi (store manager Arese) e per Signorvino dal wine specialist Matteo Sala e dallo store manager Alessandro Mazzoleni, è stata pura emozione.
LA DEGUSTAZIONE
Tocca poi ad Apurimac, dark chocolate 70% originario del Perù. Un cacao Trinitario dall’acidità più spiccata rispetto a quella di Sur del Lago. I richiami di note floreali fresche, spuma di latte e toffee sono una sorpresa. L’abbinamento con il Barolo Chinato Vajra è solo apparentemente in contrasto: la grande freschezza che contraddistingue tutta la produzione della cantina di Via della Viole fa il pari con l’acidità del cioccolato, rinvigorendone con le erbe addizionate al nobile vino Docg piemontese la struttura fresca. Chapeau.
Tocca ora a Morogoro, altro 70% cacao fine proveniente però dalla Tanzania. L’abbinamento con il Marsala Superiore Riserva 10 anni “Oro” di Marco De Bartoli esalta la tostatura del cioccolato e i suoi richiami al legno. Una persistenza aromatica intensa infinita, frutto dell’incontro tra la nocciola tostata che contraddistingue Morogoro Domori e il contributo dei 10 anni di affinamento in fusti di rovere e castagno del Marsala De Bartoli.
Il secondo cioccolato abbinato all’affascinante semi-secco siciliano è il Criollo 80% (Venezuela). La percezione zuccherina è inferiore rispetto a Morogoro. Più evidente la pastosità al palato. Un test più arduo, dunque, per il Marsala. L’abbinamento, in questo caso, si gioca tutto sul filo dell’alcolicità. Il poderoso ma elegante Criollo riesce così a svelare la vena “secca” della base Grillo del Marsala De Bartoli. E’ un trionfo per le papille gustative.
Si passa dunque al Brandy italiano di Villa Zarri, ottenuto dalla casa emiliana su una base di uve Trebbiano. Giulia Agnolin pesca dal mazzo un Criollo 90%, che trae inganno per il colore chiaro, che ricorda tutto tranne un fondente “così fondente”. Un cacao delicato e prezioso, che lascia la bocca pulita. Rotondo. Il Brandy sfoderato dal wine specialist Matteo Sala gioca sullo spunto tannico del cioccolato, che non manca. E, al contempo, ne esalta l’aromaticità.
Tutto bellissimo. Eppure mai quanto la chicca finale. Domori, infatti, ha nel suo paniere anche le fave di cioccolato. Un abbinamento emozionale quello con il Brandy italiano Villa Zarri, che gioca tutto sulla vena vegetale della fava e del Trebbiano. Un modo perfetto per concludere una degustazione da favola.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.