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Contraffazione e frode in commercio: Piacenza Wine Group sotto inchiesta

Contraffazione e frode in commercio Piacenza Wine Group sotto inchiesta Pietro Gazzola
Cantine Casabella
di Castell’Arquato e A.v.p.g. – Azienda Vitivinicola Gazzola Pietro e Stefania di Travo sono al centro di un’inchiesta dei carabinieri del Nas di Parma coordinata dalla Procura di Piacenza, che ha avuto anche riflessi su personalità di spicco dell’ente certificatore Valoritalia. L’ipotesi è la contraffazione di vini Dop dei Colli Piacentini e la frode in commercio. Gutturnio, Ortrugo, Barbera, Malvasia e Trebbianino sarebbero stati mescolati con vini di altre zone – le percentuali che variano dal 20 al 53% – contro quanto stabilito dai disciplinari di produzione dei vini a denominazione di origine controllata (Doc) o a Indicazione geografica protetta (Igp).

COLLI PIACENTINI: CONTRAFFAZIONE E FRODE SU 500 MILA BOTTIGLIE

Secondo l’accusa, le aziende avrebbero contraffatto 60 mila litri, per un totale ipotizzabile di circa 80 mila bottiglie. Le due cantine, che operano in modo assiduo con la Grande distribuzione, per esempio con insegne come Carrefour Italia, sono riconducibili alla holding Piacenza Wine Group, di cui è titolare l’imprenditore Pietro Gazzola. La notizia dell’indagine è stata diffusa per la prima volta nei giorni scorsi dal quotidiano locale Libertà.

PIACENZA WINE GROUP DI PIETRO GAZZOLA NEL MIRINO

Il gruppo è stato fondato nel 2019 dall’unione della cantina di Gazzola, A.v.p.g., e Cantine Casabella. Un’operazione che non è passata inosservata nel mondo del vino piacentino ed emiliano-romagnolo: 7 milioni di euro il patrimonio netto della holding e 11,5 milioni di euro il valore stimato della produzione, all’epoca dell’accordo. In seguito alle prove raccolte dai Nas di Parma nelle due aziende vinicole, sono dodici le persone indagate dalla Procura di Piacenza. Si tratta del titolare e di alcuni dipendenti, tra cui un agronomo e un enologo.

SILURATO IL DIRIGENTE DI VALORITALIA A PIACENZA 

Nel mirino anche il dirigente dell’ufficio di Piacenza di Valoritalia, silurato dai vertici dell’ente con licenziamento per giusta causa. Allontanati anche due ispettori dell’agenzia piacentina, consulenti esterni responsabili di negligenze durante i controlli effettuati nelle cantine. Pratiche scorrette scoperte grazie a un’indagine interna dell’ente certificatore, che dichiara di aver collaborato sin da subito con gli inquirenti. Alla base della contraffazione di vini Dop dei Colli piacentini ci sarebbe infatti una sistematica alterazione dei registri di cantina, utile a giustificare le giacenze dei vini Dop e Igp.

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