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Sei cantine italiane in vendita: ecco quali

Sei cantine italiane in vendita: ecco quali secondo il sole 24 ore
«Riparte il valzer delle acquisizioni tra le cantine italiane». Come riportato dal Sole 24 Ore, sei cantine italiane sarebbero in vendita. Le recenti riduzioni del costo del denaro stanno favorendo una nuova campagna di acquisizioni in tutto il Paese, da Nord a Sud, con un crescente interesse per le realtà vinicole di alta qualità e forte identità territoriale. Mentre il mercato del vino fermo di fascia media mostra segnali di difficoltà nei consumi, gli spumanti e le bottiglie provenienti da aree a denominazione, con un posizionamento medio-alto, continuano a suscitare grande appeal tra gli investitori.

CASTELLO DI NEIVE IN VENDITA?

Tra le aree di maggiore interesse spiccano le Langhe, dove tornano a circolare voci su un possibile cambio di proprietà del Castello di Neive, storica cantina del Barbaresco. Nei mesi scorsi si era già parlato di un interesse da parte della cantina Argiano di Montalcino, ma di recente sarebbero emersi nuovi potenziali acquirenti. Tuttavia, la situazione interna dell’azienda risulta complicata, con Carolina Stupino, erede del fondatore, pronta a vendere, ma sarebbe – sempre secondo Il Sole 24 Ore – in contrasto con un altro azionista di rilievo, il finanziere greco Giorgio Psacharopulo, titolare del 30% delle quote. Le prossime settimane saranno decisive per capire se verrà raggiunto un accordo tra i soci.

ZENATO NEL MIRINO DI SANTA MARGHERITA, FERRARI E FANTINI GROUP?

Cantine italiane in vendita anche in Valpolicella, altra denominazione di grande prestigio nel mirino degli investitori. La cantina Zenato, noto marchio del vino italiano grazie a prodotti come Amarone, Ripasso della Valpolicella e Lugana, sarebbe nel mirino di diversi pretendenti. Nonostante un apparente accordo interno che ha portato alla nomina di Lorenzo Miollo come amministratore, proseguono incontri sottotraccia con grandi gruppi vinicoli italiani, tra cui Santa Margherita Gruppo Vinicolo, Cantine Ferrari e Fantini Group. Zenato rappresenta un brand di notevole valore, capace di attirare l’interesse di molti per la sua forza commerciale e la solidità dei suoi prodotti.

QUADRA FRANCIACORTA E MIRABELLA SUL MERCATO?

Non meno dinamica è la situazione in Franciacorta, dove alcune cantine potrebbero presto cambiare proprietà, spinte dalle difficoltà nel passaggio generazionale. È il caso di Quadra Franciacorta, azienda sul mercato per mancanza di eredi pronti a succedere al fondatore Ugo Ghezzi, e che sembra aver attirato l’interesse del Gruppo Unipol, già presente nel settore vinicolo con diverse realtà in Toscana e Umbria. Si confermerebbe coì difficilissimo, a Quadra, sostituire Mario Falcetti. Anche la cantina Mirabella potrebbe finire sul mercato, con il socio Giuseppe Chitarra intenzionato a cedere il suo 24%, nonostante l’opposizione della famiglia fondatrice Schiavi e di altri azionisti di rilievo.

VARVAGLIONE COMPRA CLAUDIO QUARTA? RUMORS SU CONTE SPAGNOLETTI ZEULI

Sul fronte delle cantine italiane in vendita, il Sud Italia non resterebbe escluso. In Puglia, la famiglia Varvaglione sarebbe vicina all’acquisto delle tre cantine di Claudio Quarta, due delle quali situate in Salento e una in Irpinia. Si tratta di Tenute Eméra, nelle terre del Primitivo di Manduria (Marina Di Lizzano, Taranto), Cantina Moros nella zona del Negroamaro (Guagnano, Lecce) e Cantina Sanpaolo, nel cuore dell’Irpinia (Tufo, Avellino).

Non resterebbe indenne dalla girandola di interessi e potenziali cambi di proprietà la Murgia. Sempre secondo quanto riferisce Il Sole 24 Ore, l’azienda e i vigneti di proprietà del Conte Spagnoletti Zeuli, ad Andria (Tenuta Zagaria e Tenuta San Domenico) potrebbero passare nelle mani di Casillo Group, nota nel settore agroalimentare per marchi come Molino Casillo e Birra Molina. Anche in questo caso, le trattative sarebbe vicine a una conclusione.

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Argiano, la cantina di Montalcino attenta all’ambiente: plastic free e biodiversità


MONTALCINO –
Rigenerazione ed equilibrio. Queste le due parole d’ordine di “Argiano Buona Agricoltura“, il modello di sviluppo agricolo e vitivinicolo di Argiano – Cantina dal 1580, a Montalcino.  Non a caso il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, l’onorevole Filippo Gallinella, ha visitato questa mattina la cantina toscana.

Ricorre oggi, 29 luglio 2019, l'”Earth Overshoot Day“, una giornata utile a riflettere sull’utilizzo delle risorse del Pianeta da parte dell’uomo, che supera le capacità di auto rigenerazione. Da oggi cioè, secondo quanto certifica il Global Footprint Network – organizzazione di ricerca internazionale che tiene la contabilità dello sfruttamento delle risorse naturali, la cosiddetta “impronta ecologica” dell’uomo – l’umanità inizia ad attingere e consumare scorte e risorse del futuro.

Argiano, cantina dal 1580, è invece la prima azienda plastic free a Montalcino. “Argiano Buona Agricoltura –  spiega il Ceo Bernardino Sani – è l’insieme di principi e valori per un’agricoltura consapevole, rispettosa dell’ambiente e del paesaggio, e che ha la rigenerazione e l’equilibrio della biodiversità come regole”.

“Ringrazio il presidente Gallinella e l’onorevole Chiara Gagnarli per aver accettato di passare questo giorno simbolico ad Argiano. La loro attenzione verso il suolo si sposa con la devozione che gli riserviamo noi. Riteniamo che la qualità sia il prodotto di tante attenzioni; la cura del suolo e dell’ambiente sono le prime”.

IL CONSUMO DI SUOLO
Il suolo, risorsa primaria dell’Umanità, è sempre più oggetto di sfruttamento. Viene eroso dall’urbanizzazione a causa dell’aumento della popolazione e depredato dai consumi sempre crescenti. “Argiano – spiega Sani – è controcorrente”.

Da sei anni l’azienda segue pratiche organiche rigenerative, non utilizza pesticidi, nemmeno quelli naturali e coadiuva con propoli, zeolite e caolino. Dalla scorsa primavera ha intrapreso l’allevamento di api in vigna”.

Gallinella è titolare della Proposta di Legge in materia di “valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo”, più nota  come “Costituzione del territorio“.

“Questo – ha commentato il presidente della Commissione Agricoltura della Camera – è un giorno che ci spinge a riflettere sulle responsabilità che lo sfruttamento indiscriminato di suolo e ambiente comportano. È necessario e urgente recuperare e riqualificare, rigenerare e preservare, i suoli agricoli e il paesaggio. Oggi ho visto il modello Argiano, un modello virtuoso da replicare”.

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