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Bertani-Famiglie Storiche, parla il Ceo Lusini: «Perché siamo usciti dal Consorzio»


C’è molto di non ancora detto nella decisione di Bertani di entrare nelle Famiglie Storiche e uscire dal Consorzio Vini Valpolicella. La disdetta ufficiale non è comunque ancora avvenuta, stando a quanto riferito dallo staff di Christian Marchesini. A chiarire meglio i contorni della vicenda, in un’intervista esclusiva rilasciata a Winemag, è Alberto Lusini, Ceo di Angelini Wines & Estates, il gruppo farmaceutico alla guida della cantina di Grezzana (Verona).https://www.bertani.net/it/chi-siamo/

Perché Bertani ha deciso di uscire dal Consorzio Valpolicella e di aderire alle Famiglie Storiche?

Bertani aderisce alle iniziative delle Famiglie Storiche con l’intento di unire le forze nella promozione e nella comunicazione con le cantine più iconiche del territorio. La partecipazione al Consorzio rimane per la parte Erga omnes, ma non può rimanere sulla parte promozionale.

Ciò equivale a dire che uscite dal Consorzio…

Certo. Non avremmo potuto aderire alle Famiglie Storiche senza uscire dal Consorzio Valpolicella. Prima di questa decisione, aderivamo al Consorzio da tantissimi anni, tanto da non riuscire a risalire all’anno esatto, secondo una veloce ricerca effettuata.

Cosa non va nel Consorzio Valpolicella? Al momento del raggiungimento dell’accordo tra Famiglie e Consorzio, nel 2023, si era parlato di adesione a progettualità comuni, sul fronte promozionale. Non è così?

L’adesione ai programmi promozionali delle Famiglie Storiche, al momento, è alternativo a quella del Consorzio. In un momento complesso per il mondo del vino la comunicazione è fondamentale. Occorre fare sistema con aziende che hanno obiettivi simili ai nostri e presenza sulle carte vini di tutto il mondo. Una logica di qualità a difesa del territorio.

Dunque c’è qualcosa che non va…

La decisione di Bertani di uscire dal Consorzio e aderire alle Famiglie Storiche non è per nulla una polemica contro qualcosa. Certo che, parlando di ristorazione e vini premium, parliamo una lingua comune a quella delle Famiglie. La nostra è stata solo una scelta coerente.

Parole che sembrano ricordare quelle espresse dal vicepresidente del Consorzio, Andrea Lonardi, durante Amarone Opera Prima 2025…

Non direi. La nostra è più una scelta per “affinità elettiva” con le Famiglie Storiche, che per mancanza di condivisione della programmazione del Consorzio. Parliamo con il mondo cooperativo e speriamo che nel giro di qualche tempo si costruiscano dei ponti e non dei muri.

Un’aspettativa molto ottimistica, non crede? Non sarebbe meglio parlare di convivenza impossibile per le Famiglie Storiche in Consorzio, nonostante l’apertura – anzi, sarebbe meglio di meglio parlare di aspettative – del presidente Christian Marchesini?

Non sono così negativo. Ma ci vorrà del tempo e menti aperte. Associazioni di produttori e Consorzi convivono altrove. E, anzi, dialogano.

Possibile, dunque, prevedere un ruolo di Bertani da “ponte” tra Famiglie Storiche e Consorzio Valpolicella?

Non vogliamo fare “da ponte”. Speriamo solo che le posizioni si avvicinino e mettano da parte quello che è successo con le cause legali. Non desideriamo alcuna polemica. Alla Valpolicella serve serietà, non polemiche. Servirà del tempo e spero faccia bene alla Denominazione.

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Famiglie Storiche (fu “dell’Amarone”): dentro Bertani, fuori Venturini


Famiglie Storiche
(fu “dell’Amarone“), ciack si gira: dentro Bertani (Angelini Wines & Estates), fuori Venturini. È un vero e proprio walzer quello che si sta registrando all’inizio del 2025 in Valpolicella. Dopo la valanga di nuove adesioni al Consorzio, tra cui quella di Marilisa Allegrini con la sua cantina Villa della Torre, marzo si apre
con una novità per le Famiglie Storiche, l’associazione fondata nel 2009 da dieci storiche cantine della Valpolicella. Questa transizione arriva in un momento significativo, segnato dalla recente fine della lunga querelle legale con il Consorzio Vini Valpolicella riguardo all’utilizzo della Docg Amarone della Valpolicella. La disputa giudiziaria, iniziata nel 2015, si è chiusa nel 2023.

Oggi, l’obiettivo condiviso (dichiarato) è la tutela della Docg Amarone della Valpolicella e delle altre denominazioni, con iniziative promozionali coordinate nei mercati internazionali. Nel commentare l’accordo nel 2023, il Consorzio – che rappresenta oltre 2.400 aziende su un territorio di 19 comuni della provincia di Verona – non nascondeva il sogno di riuscire a riunire sotto la propria egida gli 800 ettari di vigneti delle Famiglie Storiche, responsabili del 15% della produzione annua di Amarone. Nello specifico, oltre alla subentrante Bertani: Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Torre D’Orti e Zenato.

BERTANI NELLE FAMIGLIE STORICHE: ESCE VENTURINI

«A nome di tutti i soci – dichiara Pierangelo Tommasi, presidente di Famiglie Storiche - desidero ringraziare la Famiglia Venturini per il contributo dato in questi anni all’associazione, nel pieno rispetto della loro scelta di proseguire il proprio percorso al di fuori del gruppo. A loro va il nostro augurio di continuare con successo il prezioso lavoro portato avanti finora. Allo stesso tempo, esprimiamo grande soddisfazione nell’accogliere Bertani tra i membri di Famiglie Storiche. Un marchio di riferimento per la Valpolicella e per l’Amarone, che porterà ulteriore valore al nostro impegno comune».

Con questa nuova adesione, si legge in una nota del gruppo, «Famiglie Storiche rafforza il proprio percorso, mantenendo vivo il dialogo e la collaborazione tra alcune delle realtà più rappresentative della Valpolicella, nel segno della qualità e della promozione del vino simbolo del territorio». Mai menzionato, nel comunicato delle Famiglie Storiche, il Consorzio Vini Valpolicella. «Le scelte dei soci – commenta il presidente Christian Marchesini – sono sempre rispettate, Bertani è un nostro associato e il nuovo amministratore delegato è libero di prendere le decisioni che crede. Il Consorzio è impegnato a unire, non a dividere, così si spiegano i 51 nuovi ingressi dello scorso anno. Ed è pronto ad accogliere nuovi soci, a partire dalle imprese che aderiscono alle Famiglie Storiche: in momenti come questi se si sta uniti si ha maggior forza».

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Valpolicella, Bertani in vendita? La risposta della cantina



Circola da alcune settimane, in Valpolicella, la voce che il colosso Bertani sia di nuovo in vendita. Sullo sfondo c’è la presunta trattativa in corso tra la proprietà, ovvero il Gruppo Angelini, e Recordati Spa, che potrebbe portare alla creazione di un grande polo italiano del farmaco. Un’operazione che, sempre secondo gli insistenti rumors, potrebbe determinare il futuro di Bertani e delle altre cantine controllate da Angelini. I nuovi partner non vedrebbero con favore il ramo vitivinicolo, suggerendo all’attuale proprietà di vendere per finalizzare l’accordo.

«La famiglia – fa sapere a Winemag il direttore generale di Angelini Wines & Estates, Alberto Lusini – ha approvato 8 milioni di investimenti in Hospitality e vigneti, nei prossimi tre anni. Nelle ultime settimane si è parlato anche di un possibile accordo con un altro gruppo farmaceutico. Sono rumors, ovviamente, trattandosi di trattative confidenziali e dall’esito non confermato». Bertani si è aggiunta nel 2011 alle realtà agricole e vitivinicole di Tenimenti Angelini, che già contavano le toscane Val di Suga, Tenuta Trerose, San Leonino, la friulana Cantina Puiatti.

L’ultimo investimento nel vino del noto gruppo farmaceutico è del 2015, con l’ingresso della marchigiana Fazi Battaglia, regina del Verdicchio dei Castelli di Jesi. Molto più recente il passaggio da Bertani Domains ad Angelini Wines & Estates, che risale solo al 2022. «Un nuovo capitolo della storia – commentava il gruppo – nel segno del rinnovato impegno della famiglia, che prende forza grazie ai valori che ispirano da sempre Angelini Industries, legati al concetto di prendersi cura». In definitiva? Bertani in vendita in Valpolicella o nelle altre zone è solo un rumors della zona. https://www.angeliniwinesandestates.com/. Il territorio è un elemento fondamentale e distintivo per le tenute. I nostri vini sono l’espressione più autentica delle diverse aree produttive, coerenti sia per stile sia per vitigni coltivati alla personalità che il genius loci esprime.

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Record di fatturato per Angelini Wines & Estates nel 2022


Con 29,7 milioni di euro nel 2022, Angelini Wines & Estates festeggia il record di fatturato. Una crescita del 18% rispetto al 2021 e del
50% negli ultimi due anni che consente alle aziende del gruppo – le toscane Val di Suga, Tenuta Trerose e San Leonino, la friulana Cantina Puiatti, la storica azienda Bertani della Valpolicella e, dal 2015, Tenute San Sisto e Fazi Battaglia nelle Marche – di guardare con fiducia a un anno sfidante come il 2023.

Angelini Wines & Estates oggi conta su un totale di 1.700 ettari di proprietà, dei quali 460 vitati, con una produzione complessiva di circa 4 milioni di bottiglie l’annoAlla crescita di fatturato ha corrisposto un incremento della marginalità industriale e commerciale, in modo particolare per Bertani e Val di Suga, «risultato – spiega Angelini Wine Estates – di un miglioramento nel posizionamento strategico dei prodotti, di maggiore efficienza e di ottimizzazione dei processi a tutti i livelli operativi».

ANGELINI WINE ESTATE: CRESCONO HORECA ED EXPORT

La crescita di fatturato è avvenuta in tutti i mercati dove Angelini Wines & Estates, parte di Angelini Industries, opera. In quello domestico, tradizionalmente rilevante, è stata del 4,4%, trainata dalla forte crescita del canale Horeca (+20,5%) che ha più che compensato il rallentamento del canale moderno – Gdo (-8,6%, in linea con l’andamento del settore del vino al supermercato, dopo due anni di forte crescita).

Ma è in primis l’export che ha registrato una performance molto positiva: +33,3% rispetto il 2021 (che si aggiunge al +31% di crescita del 2021 rispetto il 2020), soprattutto in Usa (+142%) e in area Asia-Pacific (+43%). Lo sviluppo del volume d’affari registra un andamento positivo anche a inizio 2023.

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Bertani Domains diventa Angelini Wines & Estates

Bertani Domains diventa Angelini Wines & Estates. La nuova denominazione sociale conferma la volontà del Gruppo Angelini di continuare a investire nel settore vitivinicolo. Angelini Wines & Estates è oggi un gruppo di aziende vinicole che conta un totale di 1700 ettari di proprietà, di cui 460 vitati. Una produzione complessiva di circa 4 milioni di bottiglie l’anno per un fatturato di 25 milioni di euro e 101 dipendenti.

«In un momento storico come quello che stiamo vivendo avere la famiglia Angelini al nostro fianco è per noi fonte di grande orgoglio e motivazione – sostiene Ettore Nicoletto, Presidente & Amministratore Delegato del gruppo vinicolo -. Stiamo lavorando sul grande potenziale delle tenute e sull’individuazione di nuove direttrici di sviluppo».

«Abbiamo iniziato il 2022 – prosegue Nicoletto – mantenendo i forti trend di crescita registrati nel 2021 nonostante lo scenario di mercato stia diventando sempre più mutevole e complesso. Abbiamo un progetto pluriennale molto ambizioso e puntiamo ad accelerare lo sviluppo del business attraverso una coerente e ragionata strategia di portfolio e mercati».

ANGELINI WINES & ESTATES

La Cav. G.B. Bertani, storica azienda della Valpolicella, entrò in Tenimenti Angelini nel 2013. Nel 2014 il gruppo, che comprende anche le toscane Val di Suga, Tenuta TreRose, San Leonino, la friulana Cantina Puiatti e la marchigiana Fazi Battaglia (dal 2015), cambiò nome in Bertani Domains.

Il nuovo nome prende forza grazie ai valori che ispirano da sempre Angelini Industries, legati al concetto di prendersi cura. Lo storico marchio triangolare è stato sostituito da un segno aperto caratterizzato da linee curve. Segno che parla di inclusività e accoglienza e che sottolinea al contempo la dinamicità dell’universo aziendale.

Il nuovo brand accomuna tutte le realtà appartenenti al gruppo: Angelini Pharma, Angelini Consumer, Angelini Technologies, Angelini Beauty, Angelini Wines & Estates.

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