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Il futuro del Derthona Timorasso: giovani ed alta ristorazione

Derthona giovani Il futuro del Derthona Timorasso giovani ed alta ristorazione derthona due.zero 2023 anteprima 2021Giovani ed alta ristorazione. Sono i due assi nella manica del Derthona, vino bianco ottenuto da uve Timorasso sui Colli Tortonesi. L’ultima edizione di DerthonaDue.Zero, in scena lo scorso weekend a Tortona, ha visto l’esordio ufficiale di Derthona Giovani, gruppo di 20 produttori vitivinicoli affiancati da 12 aziende del settore food uniti per promuovere, comunicare e valorizzare il territorio dei Colli Tortonesi.

Il gruppo di giovani si impegnerà ad organizzare eventi che coinvolgano le associazioni e le diverse realtà locali, oltre ad assicurare la partecipazione ad eventi food and wine in Italia e all’estero e collaborazioni con enti scolastici e scambi culturali con altre associazioni giovani.

ENRICO CRIPPA AMBASCIATORE DEL DERTHONA 2023

Netto il legame del Derthona con la ristorazione (e con l’alta ristorazione) anche grazie alla nomina di Enrico Crippa, chef del ristorante 3 Stelle Michelin Piazza Duomo di Alba (CN), ad Ambasciatore del Derthona 2023. Un’iniziativa, quella promossa dal Consorzio dei Colli Tortonesi, voluta «per premiare il lavoro e la dedizione di quei professionisti del settore che ogni anno si impegnano a far conoscere questo territorio e il suo vitigno simbolo».

«Sin dall’inizio della loro storia, negli anni 2000 – ha spiegato il presidente del Consorzio, Gian Paolo Repettola famiglia Ceretto ed Enrico Crippa, hanno dato spazio al Timorasso, inserendolo all’interno di una delle carte dei vini più prestigiose d’Italia, donandogli al contempo anche una grande visibilità a livello internazionale».

Se il Timorasso è diventato così buono – ha commentato lo chef Enrico Crippa – è anche per merito delle persone che lo fanno. Oggi il livello è davvero altissimo. Noi abbiamo sempre creduto nei vini bianchi del Piemonte, ecco perché abbiamo inserito nei nostri percorsi anche il Timorasso come grande rappresentante di questa categoria».

LA CENA AL RISTORANTE ANNA GHISOLFI DI TORTONA


Grande spazio, in occasione di Derthona Due.Zero 2023, anteprima riservata alla stampa dedicata alla vendemmia 2021 del Timorasso, a un’altra grande protagonista della scena dell’alta ristorazione piemontese. La cena di sabato 12 marzo si è svolta nel ristorante della chef Anna Ghisolfi, allieva di Gualtiero Marchesi.

Location straordinaria – una chiesa sconsacrata nel centro di Tortona, con cucina a vista, senza barriere sui limitati posti a sedere – e piatti (in pieno stile “tapas”) all’altezza delle aspettative tra i «contrasti di sapori» e l’assoluta «eleganza visiva» che da sempre connotano lo stile misurato e distante da eccessi e manierismi della cucina di Anna Ghisolfi.

Abbinamento perfetto con le diverse etichette di Derthona Timorasso scelte per accompagnare i piatti. A presentarle sono stati i numerosi produttori presenti in sala per sottolineare un legame, quello con l’alta ristorazione, che ha tutto il sapore di un nuovo posizionamento per i Colli Tortonesi e per il loro vitigno principe.

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Acqua Fonte Margherita, nuova bottiglia per l’alta ristorazione

La prossima sfida dell’acqua Fonte Margherita è l’alta ristorazione. E lo fa con una nuova bottiglia di design che nelle forme ricorda le bottiglie di latta che – tra gli anni ‘50 e ‘70 – erano utilizzate dalle famiglie per andare a
prendere il latte nei negozi alimentari.

Un omaggio alla tradizione del vuoto a rendere che l’azienda ha sempre portato avanti nel suo stabilimento di acqua e oggi, per la prima volta, anche nel mondo della ristorazione.

Il più antico impianto d’imbottigliamento del Veneto – la fonte risale al 1845 – è stato rilevato a un passo dal fallimento da Denis Moro nel febbraio 2017.

Il giovane imprenditore ha sfidato il mercato e le multinazionali con una produzione esclusivamente in vetro puntando su sostenibilità, innovazione di prodotto e creazione di una nuova immagine del marchio.

“In questi mesi – spiega Moro – abbiamo gradualmente ripreso in mano tutte le fasi dell’imbottigliamento fino a quando Fonte Margherita è tornata all’equilibrio economico e finanziario. Dopo aver ridisegnato l’azienda partendo dalle radici del suo territorio con l’obiettivo di darle una nuova identità, siamo pronti per lanciarla su scala nazionale. È il momento di puntare in alto e far scoprire le acque delle Piccole Dolomiti, tra le migliori d’Italia per leggerezza, con un residuo fisso di 47 mg/l e un Ph di 6.9″.

Il design della nuova bottiglia è stato sviluppato da Vetrobalsamo, produzione bottiglie speciali di Milano. L’intenzione è quella di richiamare la forma della bottiglia di latte attraverso otto facce o coste poligonali.

La particolarità è la scritta che appoggia sul fondo, “Acqua da bere”. Una dicitura insolita che vuole sottolineare la qualità dell’acqua minerale, elevandola ad un livello superiore. Il vetro della nuova bottiglia ottagonale è bianco, una trasparenza scelta appositamente per far vedere il prodotto all’interno.

“Per produrla – spiega Matteo Scarci, responsabile prodotto e marketing – è stata utilizzata una tecnologia a impatto zero, tramite ossiocombustione, che non crea fumi e prodotti di scarto”.

Una scelta etica che si aggiunge alla pratica del vuoto a rendere, a supportare l’impegno nella sostenibilità che muove le decisioni dell’azienda, a partire dalla scelta di Vetrobalsamo.

“Abbiamo scelto di collaborare con loro – continua Moro – perché sono tra i pochi rimasti in Italia a lavorare in modo artigianale, percorrendo allo stesso tempo pratiche ecosostenibili”.

La bottiglia nasce per ricordare la tradizione, anche attraverso il design dell’etichetta. Studio e ricerca sono stati alla base di ogni scelta per rispettare l’immagine del marchio: per questo è stato rispolverato un archivio storico di 110 grafiche, studiate e analizzate per ricreare un’immagine iconica e contemporanea, che rispettasse quella originale, riportando nel 2018 l’identità di un’azienda con radici profonde nel suo territorio.

LA STORIA
Fonte Margherita nasce ai piedi delle Piccole Dolomiti, il suo è il più antico impianto di imbottigliamento del Veneto, le proprietà delle sue acque sono infatti conosciute dal 1845. L’azienda è formata da due storici stabilimenti: Fonte Margherita (1845) e Sorgente Alba (1971).

Nel febbraio del 2017 viene acquisita da Denis Moro, giovane imprenditore dell’alto vicentino, raggiunto l’anno successivo da Nicola Sartore, Ceo dell’azienda metalmeccanica padovana Sariv.

Oggi le sorgenti a cui ogni stabilimento attinge sono tre: Camonda e Alba che imbottigliano le diverse acque Fonte Margherita, Alba e Azzurra, insieme alla sorgente Bolfe Giotti, non ancora commercializzata, per un totale di 13 milioni di bottiglie.

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