Questi i macro obiettivi della Strada dei vigneti alpini, progetto che vede coinvolte Italia e Francia con Savoia, Città metropolitana di Torino e Valle d’Aosta.
Una “via alpina dei vigneti transfrontaliera”, che metterà “in collegamento virtuoso le eccellenze vitivinicole e storiche che caratterizzano le aree”.
“Evidenziando le particolarità del territorio montano, i suoi valori economici, sociali ed ambientali – garantiscono i partner del progetto – si intende favorire l’enoturismo, accrescere la notorietà delle destinazioni e creare una proposta turistica unitaria”.
IL PROGETTO
Il budget totale è di 2.545.894 euro, messo a disposizione per il periodo 2017-2020. Capofila del progetto è la Città Metropolitana di Torino, che può contare su un buon numero di partner: Comuni di Pomaretto e Carema, Conseil Savoie Mont Blanc (soggetto attuatore Conseil départemental de la Savoie), Communauté de communes Cœur de Savoie (soggetto attuatore Ville de Montmelian), Grand Lac – Communauté d’agglomération, Savoie Mont Blanc Tourisme, Regione Valle d’Aosta (soggetti attuatori Comune di Morgex, Donnas e Aymavilles) e Institut Agricole Regional Cervim (Centro di Ricerche, Studi e Valorizzazione per la viticoltura montana).
In regia, anche un nutrito gruppo di altri enti pubblici e privati, tra cui la Cantina Mont Blanc Morgex et La Salle, l’Associazione viticoltori della Valle d’Aosta, il Comitato interprofessionale dei Vini di Savoia, il Consiglio Dipartimentale della Savoia, l’Agenzia turistica dipartimentale della Savoia, la Camera Regionale d’Agricoltura Rhône-Alpe e alcuni Dipartimenti delle Università degli Studi di Torino e di Aosta. Il tutto nell’ambito di Alcotra, il Programma europeo di cooperazione transfrontaliera tra Francia e Italia. Dopo un lavoro preparatorio durato due anni, il progetto della Strada dei vigneti alpini è entrato nella fase operativa, a marzo 2017.
ALLO STUDIO UN’APP
“Il piano di attività – spiegano i referenti della Città Metropolitana di Torino – è molto intenso. Per una migliore conoscenza del mercato turistico, della domanda e dell’offerta, è previsto uno studio di marketing integrato. Un secondo filone di attività è dedicato all’identificazione e alla diffusione dei valori comuni e condivisi dagli abitanti e gli operatori economici dei territori viticoli. Un ambito di lavoro si concentra sul paesaggio e sulle eccellenze del patrimonio esistente, attraverso lo studio, la conservazione e il recupero del territorio vitato, per la salvaguardia e la valorizzazione dei suoi panorami”.
“Un altro gruppo di azioni – continuano da Torino – sarà rivolto allo sviluppo di nuovi itinerari di scoperta enoturistica, alla valorizzazione dei luoghi emblematici e del patrimonio storico. Lo strumento principale per la fruizione dei territori sarà una App che offrirà informazioni sull’offerta turistica per i tre territori. Per accrescere le competenze e la consapevolezza dei valori culturali, produttivi e naturalistici dei territori, sono previste azioni di sensibilizzazione, comunicazione, promozione e formazione degli operatori”.
La sperimentazione di nuovi prodotti turistici “dovrà passare anche attraverso l’ideazione e l’organizzazione di nuove iniziative e manifestazioni, coordinate in una programmazione transfrontaliera e rivolte al pubblico dei consumatori, alla stampa e agli operatori turistici”.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.