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Dal Piemonte all’Umbria con Antica Torino, il vermouth di Filippo Antonelli

Si potrebbe dire “un torinese in Umbria”. Torinese fin dal nome oltre che per tipologia e stile. Umbro perché Antica Torino nasce da un’idea di Vittorio Zoppi, esperto di vermouth, distillati e liquori, e Filippo Antonelli, proprietario dell’omonima cantina e presidente del Consorzio Tutela Vini Montefalco (PG).

Antica Torino è un vermouth tradizionale. Tredici le botaniche utilizzate (assenzio, genziana, aloe, rosmarino, vaniglia, rabarbaro,timo, cumino, alloro, zenzero, genepy, origano e pompelmo), che vengono lasciate in macerazione in alcol a 96% per 30 giorni.

La tintura così ottenuta è miscelata con vino bianco italiano, 5% di mosto di moscato e e zucchero di barbabietola bruciato. Antica Torino viene imbottigliato dopo un periodo di affinamento che può durare fino a 60 giorni.

Ne risulta un Vermouth dal colora ambrato che al naso colpisce subito con i suoi sentori di rabarbaro, erbe amare, anice e fiori di montagna. Elegante e compatto nei suoi profumi in bocca di rivela agile e fresco. La leggera dolcezza accompagna il sorso ed è ben compensata dalla viva acidità risultando piacevole e scorrevole.

Chiude sulle note amaricanti delle erbe officinali che accompagnano lungo la lunga e piacevole persistenza.

Un vermouth versatile assolutamente godibile consumato in purezza. Ottimo e tradizionale aperitivo, magari guarnito da una scorza di limone, si presta bene anche al consumo dopo pasto grazie alla sua vena amarognola.

La ricchezza aromatica di Antica Torino ne suggerisce anche l’utilizzo in miscelazione. L’abbinamento con un Gin può esaltarne le note floreali ed agrumate (in tal senso meglio un London dry). La spiccata nota amara di Antica Torino ne suggerisce l’uso anche nei tradizionali Boulevardier e Manhattan o, perché no, in un Metropole.

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Food Lifestyle & Travel

Risotto con astice e carote: e i vostri ospiti si leccheranno i baffi


Chi non ama l’astice? Un “ingrediente” nobile, col quale poter realizzare ricette piuttosto facili e veloci da preparare. Come per esempio il risotto con astice e carote “In cucina con Fede”. Ecco tutti i dettagli.

Quantità per: 4 persone
Realizzazione: abbastanza facile
Vino in abbinamento: Vermentino di Sardegna

TI SERVE

  • 20 cucchiai di carnaroli (5 cucchiai a testa per avere un piatto abbondante)
  • 2 astici
  • 3 carote grandi (o 5 piccole)
  • 1 cipolla bianca
  • 1 porro piccolo
  • Una noce di burro
  • Un bicchiere di vino bianco
  • Olio evo
  • 6 foglie d’alloro
  • Sale rosa dell’Himalaya
  • Pepe bianco
  • Brodo

PREPARAZIONE

1. Fai bollire un litro d’acqua con una manciata di sale, una carota, mezza cipolla e un porro piccolo. Taglia a metà gli astici, spolpali, taglia a pezzetti la carne e lascia da parte. Aggiungi i carapaci dei due astici all’acqua e lascia cuocere finché le verdure saranno morbide. Hai ottenuto il brodo con il quale cuocerai il riso.

2. In una casseruola fai dorare la cipolla con un filo d’olio, aggiungi le foglie d’alloro e i pezzetti di astici che saranno pronti dopo cinque minuti. Toglili e mettili in un piatto (li aggiungerai alla fine). Togli anche le foglie d’alloro e tosta il riso per qualche secondo. Sfuma con il vino bianco e fai evaporare l’alcol.

3. Nel frattempo riduci le carote a julienne (con una grattugia o con un robot da cucina) e versale nella casseruola. Una volta evaporato l’alcol aggiungi poco per volta il brodo, 1.5 cucchiaini di sale rosa, il pepe bianco e porta a cottura il risotto continuando a mescolare e ad aggiungere il brodo se necessario.

4. Dopo 15/18 minuti il riso dovrebbe essere pronto (assaggialo, non deve essere troppo croccante ma neanche sfaldarsi). Spegni il fuoco, aggiungi la polpa degli astici e manteca con una noce di burro. Guarnisci con una foglia di alloro.

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