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Rosé Connection: Provenza e Valtènesi fanno squadra in Germania, Olanda e Belgio

Rosé Connection Provenza e Valténesi fanno squadra in Germania, Olanda e Belgio

Italia e Francia alleate in un’operazione promozionale «per rafforzare la cultura del vino rosé in Europa». Questi i termini di Rosé Connection, progetto che prenderà vita a maggio 2022 con iniziative dirette ai consumatori di Germania, Olanda e Belgio.

Unica area vinicola che dedica fino al 91% delle sue potenzialità al rosé, la Provenza ha voluto come partner italiano la Valtènesi, territorio di mille ettari vitati sulla riviera bresciana del lago di Garda, dove il rosé è una tradizione ormai ultracentenaria (circa 2 milioni di bottiglie e crescita del 10% in valore e in quantità, +17% nel 2021).

«Per il nostro Consorzio – commenta il presidente del Consorzio Valtènesi Alessandro Luzzago – questa iniziativa rappresenta un salto di qualità enorme in termini di immagine, percezione e riconoscibilità internazionale».

Con Rosé Connection, la Valtènesi viene di fatto accreditata dalla Provenza, regione leader a livello mondiale, come punto di riferimento imprescindibile nella produzione italiana di rosati italiani di altissima qualità, di forte vocazione tradizionale ed identità storica».

PROVENZA E VALTÉNESI INSIEME IN CENTRO EUROPA

«Rafforzare il successo dei vini Aop dalla Provenza a livello europeo insieme alla bellissima regione vinicola della Valtènesi – afferma il presidente Civp, Eric Pastorino – è per noi un grande orgoglio. Le nostre due regioni, da diversi secoli specializzate nel vino rosé a denominazione, uniscono i loro know-how, i loro paesaggi, la loro arte di vivere».

Con un’importante ambizione comune: quella, cioè, che i vini di Provenza e Valtènesi siano riconosciuti come i punti di riferimento assoluti per i vini rosé sulla base del loro eccezionale livello qualitativo».

A tenere a battesimo questa nuova partnership a Milano è stata Ais Lombardia, che la scorsa settimana ha coinvolto oltre cento associati professionisti in un’ampia degustazione guidata delle due denominazioni.

«Questo approfondimento sui vini rosati di due zone così intimamente legate a questa tipologia – commenta il presidente dell’Associazione italiana sommelier Lombardia, Hosam Eldin Abou Eleyoun – ci ha consentito un confronto e un’analisi davvero imprescindibile per la nostra formazione».

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Valtènesi 2021 sul mercato dal 14 febbraio

FOTONOTIZIA – Nel 2021 il rosato Valtènesi ha superato la soglia dei 2 milioni di bottiglie, con un aumento del 17%. Il bilancio arriva a pochi giorni dall’uscita sul mercato della nuova annata, il Valtènesi 2021, prevista per il 14 febbraio.

«Le prospettive per il nuovo anno e per il Valtènesi 2021 sono altrettanto positive – riferisce il Consorzio presieduto da Alessandro Luzzago – e puntano a confermare un trend di crescita che negli ultimi 8 anni è marciato a ritmi medi del +10%».

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“La Prima del Valtènesi”: il 14 febbraio al Museo Diocesano di Brescia

Il 14 febbraio “La Prima del Valtènesi” al Museo Diocesano di Brescia (via Gasparo da Salò 13) segna, come previsto dal disciplinare di produzione, l’arrivo sul mercato della nuova annata, la 2019.

Un con un grande banco d’assaggio ad ingresso gratuito in programma dalle 18 alle 20.30 con oltre 30 cantine pronte a stappare e proporre in degustazione in assoluta anteprima i loro nuovi vini rosa in abbinamento ad assaggi di risotto al Valtènesi.

L’ormai tradizionale appuntamento con il déblocage del nuovo millesimo inaugura ufficialmente la collaborazione tra Consorzio Valtènesi ed il Festival LeXGiornate, il cui direttore artistico Daniele Alberti curerà regia ed allestimento della serata.

“Sarà solo il primo passo di una partnership che proseguirà nel corso dell’anno – spiega il presidente del Consorzio Valtènesi Alessandro Luzzago – Il maestro Alberti e lo staff del Festival saranno al nostro fianco non solo per far crescere manifestazioni già consolidate e conosciute come Italia in Rosa, a giugno, e Profumi di Mosto, in ottobre, ma anche per un nuovo evento che si terrà sul territorio a Puegnago con il coinvolgimento dei grandi protagonisti della ristorazione gardesana”.

Obbiettivo della “Prima”: portare l’eccellenza rosa del Valtènesi nel cuore di Brescia grazie all’ospitalità di un’istituzione di grande prestigio culturale ed artistico come il Museo Diocesano, nel complesso monumentale di San Giuseppe.

“Da qui partirà la campagna di lancio 2020 di un prodotto che, nel corso dell’ultimo quinquennio, ha praticamente raddoppiato la produzione arrivando alla soglia dei 2 milioni di bottiglie – spiega il presidente Luzzago – Ci ripresentiamo sul mercato con un millesimo sicuramente di grande interesse”.

“Per il Valtènesi il 2019 è stata un’annata forse poco generosa – conclude Luzzago – in termini quantitativi ma con un corredo qualitativo che preannuncia vini rosa particolarmente fini, eleganti, persistenti, verticali e con elevate prospettive di longevità”.

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Consorzio Valtènesi: Alessandro Luzzago riconfermato presidente

PUEGNAGO SUL GARDA – Alessandro Luzzago è stato riconfermato presidente del Consorzio Valtènesi: a convergere sul suo nome il nuovo consiglio di amministrazione eletto nei giorni scorsi dall’assemblea dei soci e composto da Mattia Vezzola, Paolo Pasini, Ilona Thun, Igino Dal Cero, Loris Vazzoler, Vincenzo Bertola, Cristina Inganni, Antonio Leali, Giacomo Tincani, Giovanni Franzosi, Stefano Pietta, Giuseppe Avanzi, Gilberto Castoldi e Antonio Goffi.

Per questo terzo mandato Luzzago sarà affiancato dai vicepresidenti Mattia Vezzola e Paolo Pasini: obbiettivo quello di accreditare Valtènesi come territorio di riferimento qualitativo e laboratorio di innovazione per i vini rosa italiani.

“Abbiamo finalmente intrapreso una strada chiara e inequivocabile – ha spiegato Alessandro Luzzago – negli scorsi anni, con un’operazione complessa, siamo riusciti a concentrare le tre denominazioni attive sul territorio in un’unica Doc, premessa unitaria indispensabile a ogni successivo passaggio. Inoltre abbiamo ormai compiuto una scelta netta a favore del vino rosa come primo descrittore della nostra identità”.

I NUMERI
I numeri dell’ultima annata confermano chiaramente questo trend: la produzione complessiva ha raggiunto i 3 milioni di bottiglie con un aumento del 10% sul 2018, ma la tipologia rosa (chiaretto) è cresciuta in realtà del 20% passando da 1,5 a 1,8 milioni.

Il rosso ammonta ad 1 milione di pezzi: il quadro si completa con 200 mila bottiglie di bianco. Stabile a un migliaio di ettari il vigneto, 400 dei quali rappresentati dal Groppello, vitigno autoctono che caratterizza tutte le principali tipologie del comprensorio. In totale l’uva a bacca rossa rappresenta il 90% del raccolto: oltre il 60% viene già vinificata in rosa.

“Nell’ultimo triennio – spiega Luzzago – questa strategia si è progressivamente rafforzata grazie ad una serie di attività, collaborazioni e progetti tesi a far emergere Valtènesi come riferimento nazionale per la tipologia rosa. Particolarmente significativo in questo senso l’ultimo convegno di Italia in Rosa svoltosi in giugno a Moniga”.

“In quella sede – continua il presidente del Consorzio Valtènesi – sono stati resi pubblici dal direttore del Centre de Recherche et d’Expérimentation sur le Vin Rosè provenzale, i risultati di cinque anni di ricerca sull’identità dei chiaretti della Valtènesi”.

Nell’occasione è stato presentato anche Rosautoctono, l’Istituto del vino rosa italiano da uve autoctone, fondato a Roma in marzo con altri cinque consorzi italiani e che proprio da noi ha tenuto il suo primo consiglio di amministrazione.

“Da qui – aggiunge Luzzago – la spinta a completare un tragitto con la missione di risolvere le ultime criticità. “Serve un ulteriore sforzo per la semplificazione della nostra identità. Da gennaio dovremo tornare a confrontarci per aggiornare i contenuti del patto fra produttori e ragionare su una direzione condivisa”.

Sempre secondo il presidente, “occorre anche una nuova strategia sui vini rossi per evitare di procedere in ordine sparso e anche in quella tipologia acquisire una personalità più definita“.

“Abbiamo costruito una reputazione basata sull’eleganza, la delicatezza, la finezza dei nostri vini rosa: non c’è motivo per cui queste caratteristiche non possano essere trasferite anche ai nostri rossi”, conclude Luzzago.

Fra le novità, la costituzione di un “Gruppo giovani” che punta ad esercitare una funzione di stimolo per il Cda. Il coinvolgimento delle nuove generazioni sarà immediato, “per avere un contributo prezioso su quattro temi: gestione dei social, formazione, eventi e formalizzazione della casa del vino, importante progetto realizzato nella sede consortile di Villa Galnica a Puegnago al quale nel 2020 dedicheremo molte energie”.

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