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Alcol denaturato e “ricondizionato” per vino e liquori: è caccia a produttori e clienti

Alcol denaturato e "ricondizionato" per vino e spirits: è caccia a produttori e clienti

Per ora solo ipotesi, mentre il cerchio si stringe attorno a clienti e mandanti. L’ingente sequestro di alcol denaturato compiuto nelle scorse ore dalla Guardia di Finanza di Caserta potrebbe scoperchiare un sistema già noto alle forze dell’ordine italiane, anche fuori dai confini della Campania. Una volta giunto a destinazione, avrebbero potuto essere “ricondizionato“. Ed essere utilizzato per la produzione di vino o liquori dannosi per la salute, all’insaputa dei consumatori.

La scoperta è avvenuta ad un posto di blocco allestito dai finanzieri del Comando provinciale di Caserta a Cancello ed Arnone, non lontano da Castel Volturno. Su un camion targato Est Europa – la nazione di provenienza non viene svelata dagli inquirenti, per non intralciare le indagini – i militari hanno rinvenuto 26 mila di litri di alcol denaturato e 175 mila litri di prodotti simil-petroliferi.

Due sostanze senza correlazioni, solo in apparenza. Secondo quanto riferiscono le forze dell’ordine, il commercio illegale di merci destinate alla combustione e alla produzione di bevande alcoliche rappresenta «uno dei business più appetibili per la moderna criminalità economico-finanziaria».

Un mercato nero florido, che consente di realizzare «consistenti proventi illeciti, attraverso l’utilizzo e la manipolazione fraudolenta di prodotti in evasione di imposta e la conseguente immissione nella rete di distribuzione commerciale a prezzi altamente concorrenziali».

Da solo, l’alcol denaturato avrebbe fruttato circa mezzo milione di euro. Cinquecentomila euro, dunque, di cui 350 mila euro in imposte evase. Nel complesso, il valore del sequestro operato dai finanzieri supera il milione di euro. Le indagini sono ora volte ad accertare la provenienza della merce, priva di documentazione, nonché la destinazione e gli acquirenti.

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L’Ue approva la riforma sulle accise a tutela dei piccoli produttori

Il Consiglio Ue ha dato il via libera alle nuove accise sull’alcol che entrerà in vigore a gennaio 2022. Le norme approvate assicureranno ai piccoli produttori artigianali l’accesso a un nuovo sistema di certificazione europeo e quindi la garanzia di accesso ad accise più basse nella Ue.

La riforma prevede anche un aumento dal 2,8% al 3,5% della soglia per la birra a “bassa gradazione alcolica” che può beneficiare di aliquote ridotte. L’innalzamento della soglia è pensato tanto incentivare i consumatori a scegliere bevande alcoliche con una gradazione inferiore rispetto a quelle più forti riducendone così l’assunzione, quanto per incoraggiare le birrerie a innovare e a creare nuovi prodotti con una gradazione alcolica inferiore.

Con le nuove norme, inoltre, si chiariscono le condizioni di applicazione dell’esenzione dalle norme in materia di accise per l’alcol denaturato utilizzato, ad esempio, nei prodotti per la pulizia.

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