Cresce l’offerta formativa di Ais Lombardia nel 2024. Con 8.300 soci, è la sezione regionale più numerosa dell’Associazione Italiana Sommelier. Quest’anno più di 3.500 persone hanno frequentato i corsi di qualificazione professionale organizzati nelle 10 delegazioni provinciali. Questi sono alcuni dei numeri che hanno contraddistinto l’attività di Ais Lombardia nel 2024, che ha visto inoltre 558 eventi come serate di approfondimento, seminari e master, viaggi studio sia in Italia che all’estero. E ancora: banchi di assaggio gratuiti, spesso organizzati in collaborazione con i Consorzi di Tutela. E tante “palestre didattiche”, rivolte a chi sta frequentando i corsi e vuole ulteriormente approfondire la tecnica della degustazione.
«È stato un anno davvero molto intenso – sottolinea Hosam Eldin Abou Eleyoun, presidente di Ais Lombardia – ma al tempo stesso ricco di soddisfazioni, grazie al prezioso lavoro che tutte le delegazioni provinciali della nostra regione hanno messo in campo. È cresciuto anche quest’anno sia il numero degli eventi, sempre più articolato e che si compone di appuntamenti con obiettivi differenti tra loro per andare incontro alle esigenze dei nostri soci, sia quello dei corsi di qualificazione professionale, che invece rappresentano il cuore pulsante della nostra offerta formativa».
AIS COMPIE 60 ANNI NEL 2025
Dieci le delegazioni regionali di Ais Lombardia: Bergamo, Brescia, Cremona-Lodi, Lecco-Como, Mantova, Milano, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese. «Dopo la pausa dovuta al periodo pandemico, che comunque ha visto tutto il team attivo nell’organizzazione di molti webinar, – continua il presidente – gli eventi sono tornati ad essere appuntamenti imprescindibili per tutti i nostri soci, coprendo l’intera programmazione annuale». Con oltre 8.300 soci, Ais Lombardia è ora pronta a iniziare il nuovo anno con entusiasmo e fiducia.
«Il 2025 sarà un anno molto importante – sottolinea ancora Abou Eleyoun – e vedrà l’Associazione Italiana Sommelier, nata il 7 luglio del 1965, festeggiare i suoi 60 anni. Lo faremo anche noi in Lombardia, attraverso una serie di eventi, a partire da “Enozioni a Milano”, la nostra grande festa che apre come di consueto il nuovo anno. La VII edizione si terrà da venerdì 31 gennaio a domenica 2 febbraio. Sono previsti tre premi dedicati a grandi personaggi del mondo enogastronomico e tante importanti masterclass e banchi di assaggio. Il modo migliore per iniziare a festeggiare questo importante anniversario».
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
La vendemmia 2024 del Collio sarà «tra le migliori che si possano ricordare». Ad assicurarlo è il presidente del Consorzio Tutela Vini Collio, David Buzzinelli. La raccolta è iniziata in linea con la media delle annate e in anticipo rispetto alla 2023. Per il momento si prospetta un’annata leggermente meno produttiva della precedente, ma con uve molto sane e di ottima qualità. «Ci aspettiamo grandi risultati dal punto di vista qualitativo – precisa Buzzinelli – l’esperienza e la conoscenza del nostro terroir porterà anche quest’anno un grande risultato. I produttori del Collio conoscono i propri terreni e le proprie vigne. Hanno saputo gestire le condizioni meteorologiche complesse di questa annata come la mancanza di acqua nei mesi più caldi di questa estate) per arrivare ad oggi con uve in ottima salute». In linea di massima, tutte le aziende stanno iniziando la vendemmia in questi giorni.
IL 60° ANNIVERSARIO DEL CONSORZIO TUTELA VINI COLLIO
Non si parla solo si vendemmia dalle parti di Cormons. Il Consorzio mette in fila gli appuntamenti che vedranno protagonisti i vini del Collio da settembre alla fine del 2024. «La prima parte del 2024 – annuncia la direttrice Lavinia Zamaro – è stata un fermento di attività dedicate, come di consueto, a promuovere la nostra splendida denominazione, con un doveroso occhio di riguardo all’importante 60° anniversario del Consorzio Tutela Vini Collio, che il 23 novembre vedrà il momento conclusivo dei festeggiamenti con un evento dedicato ai veri protagonisti della Denominazione: i produttori. Siamo orgogliosi della strada percorsa e dei riscontri che stiamo ricevendo – conclude Zamaro – che ci spronano ad affrontare con entusiasmo la seconda parte dell’anno, dedicata in modo particolare all’estero, lavorando per il luminoso futuro che ci attende».
GLI APPUNTAMENTI AUTUNNALI DEL CONSORZIO VINI COLLIO
Tra gli eventi più importanti, The Queen of Taste 2024 – La Regina del Gustoa Cortina D’Ampezzo (7 settembre), cena itinerante ideata e organizzata dallo Chef Team Cortina. Dal 16 al 18 settembre incoming di un gruppo di top sommelier da Austria, Germania, Svizzera e Svezia. Il 26 settembre è in programma Collio meets New York, evento dedicato alla promozione e valorizzazione del Collio negli Usa. E ancora: il 6 e 7 ottobre Stage Vinarius: l’associazione di enotecari ed enotecnici italiani torna in Collio dopo diversi anni, per un viaggio formativo rivolto ad una decina di rappresentanti di enoteche di tutta Italia. Il 24 ottobre sarà il Collio Day, appuntamento organizzato in collaborazione con Ais – Associazione italiana Sommelier, che vedrà protagonisti i vini del Collio in 12 città.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Congresso Ais 2023 diventa Convention green aperta al pubblico genova tema paesaggio associazione italiana sommelier
Si svolgerà a Genova la Convention Nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier 2023, giunta quest’anno alla 55ª edizione e in programma da venerdì 24 a domenica 26 novembre. L’evento biennale organizzato da Ais torna dopo 22 anni nel capoluogo della Liguria (la prima volta fu nel 2001) con un format rinnovato. Il congresso si trasforma quest’anno in una vera e propria Convention, per la prima volta aperta al pubblico. «Un contenitore ricco di appuntamenti, dibattiti, itinerari e iniziative legate al tema del “Paesaggio” – spiega il presidente Ais Sandro Camilli – quale fil rouge della nuova edizione».
Ai consueti appuntamenti istituzionali – riunione del Consiglio Nazionale e l’Assemblea dei Soci – si alternano degustazioni, visite alla città, iniziative didattiche e culturali dedicate al pubblico di appassionati. «I cambiamenti climatici, con le loro conseguenze – aggiunge Camilli – hanno messo a nudo la fragilità del Paesaggio. Sta a noi prendere coscienza del nostro impatto sul pianeta e prendercene cura».
«Il messaggio che parte dalla Convention Ais 2023 di Genova – conclude il presidente Ais – è quello che dobbiamo ritrovare l’armonia con noi stessi, con i nostri simili, con la natura e con la nostra storia e che il paesaggio può essere uno straordinario elemento di sintesi di queste dimensioni». Il programma completo della Convention Nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier 2023 è reperibile sul sito ufficiale Ais.
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Ais rinnova la partnership con i Ministeri Vino e olio sono cultura Ministro Francesco Lollobrigida
«Siamo sempre più coinvolti e impegnati nel progetto con i tre Ministeri che hanno firmato il protocollo d’intesa e abbiamo constatato con soddisfazione il rinnovato entusiasmo da parte delle istituzioni». Così il Presidente nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier, Sandro Camilli, ha inaugurato la XIII edizione della Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio, promossa dalla stessa AIS in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, il Ministero della Cultura e il Ministero dell’Istruzione e del Merito. «Divulgare il patrimonio del vino e dell’olio, investire sulla cultura e valorizzare la qualità delle eccellenze italiane – ha aggiunto Camilli – sono i nostri obiettivi».
La giornata ha preso il via con un convegno a Roma (sala Cavour, ministero dell’Agricoltura) dal titolo “Tratti rurali e identità enogastronomiche del patrimonio paesaggistico e culturale italiano” al quale ha partecipato il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida. «La sicurezza alimentare – ha sottolineato – vede due scenari possibili: ‘cibo per tutti e ‘buon cibo per tutti’. Diventa fondamentale difendere la qualità e promuoverla. Continuare a garantire prodotti di qualità significa aumentare il nostro export, creare ricchezza, rendere più solido il nostro sistema Paese e accrescere opportunità occupazionali».
LA BORSA DI STUDIO PER GLI ISTITUTI ALBERGHIERI
Presentata anche una nuova iniziativa, che ha come obiettivo il coinvolgimento dei più giovani sul valore culturale del paesaggio: una borsa di studio aperta agli studenti delle scuole del secondo ciclo, con particolare riguardo agli allievi del 4° e 5° anno di Istituti Tecnici Agrari, di Istituti Tecnico Economici con indirizzo Turistico e di Istituti Professionali del settore Enogastronomia e Ospitalità alberghiera.
I concorrenti, guidati da un docente interno alla scuola e/o con l’ausilio di un docente AIS, saranno chiamati a elaborare un itinerario sul territorio nazionale prendendo spunto da uno dei paesaggi rurali storici iscritti al Registro nazionale o censiti da Rete Rurale Nazionale. Alle classi autrici dei 5 migliori itinerari selezionati su scala nazionale sarà assegnato un premio nel corso di una cerimonia finale, che si terrà durante l’edizione 2024 della Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio.
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Il futuro del vino Perpetuo lontano da Marsala nella Doc Sicilia renato de bartoli nino barraco
Separati in casa. Come moglie e marito che non si parlano più, dopo aver provato più volte a riallacciare. Il futuro del vino Perpetuo è lontano da Marsala, sua terra d’elezione. E quello che trapela dal Perpetuo Wine Fest 2022, prima edizione dell’evento ideato dal sommelier Ais Trapani e ristoratore Giuseppe Vultaggio per dare un’identità al noto vino ossidativo siciliano, è che “lui” abbia un’amante. D’eccezione. Una a cui è difficile dire di no: la Doc Sicilia.
A svelarlo è Renato De Bartoli, figlio di quel Marco De Bartoli a cui si deve il Vecchio Samperi. Ovvero uno dei pochi vini perpetui – già, non è un Marsala – capaci di finire sulle tavole internazionali, sin dalla sua prima annata. La 1980.
«La voglia di fare qualcosa – commenta De Bartoli – è viva da anni. Abbiamo capito che, probabilmente, la strada migliore per il vino Perpetuo sia quella di emanciparsi dal Marsala. Bisogna trovare una casa e si muove qualcosa nell’ambito della Doc Sicilia. Del resto, il tema genera molto interesse e stimola i consumatori. Prima o poi ci sarà la stretta e il vino Perpetuo troverà la sua dimensione».
Sempre secondo Renato De Bartoli, l’intenzione del management della Doc Sicilia, presieduta da Antonio Rallo, riguarderebbe «la legittimazione del Perpetuo all’interno della Doc Sicilia, in cui andrà trovato un nome e stilato un disciplinare tecnico di produzione».
La possibilità che la Doc Sicilia apra le porte al Perpetuo, valorizzando così il “Marsala prima del Marsala”, vino inventato dagli inglesi aggiungendo alcol al nettare a carattere ossidativo della tradizione locale, è confermata anche dal vignaiolo Nino Barraco.
«Nel 2015 – spiega – ho parlato con il dottor Giacomo Rallo. Avrebbe accettato di produrre un vino perpetuo per promuovere questo tipo di prodotto, a condizione che fosse messo sotto il cappello della Doc Sicilia. In quel momento, da produttore marsalese, lo avrei accettato. Ma all’epoca ero anche amministratore di Marsala. E in qualità di assessore all’Agricoltura presi atto di questa apertura e il discorso si chiuse lì».
Oggi penso che il vino Perpetuo possa essere inserito nella Doc Sicilia. Ma solo a condizione che, prima, venga inserito nella Doc Marsala, con la Doc Marsala “a cappello”, sotto la Doc Sicilia. L’accordo è questo, sul territorio».
MARSALA AL BIVIO SUL FUTURO DEL VINO PERPETUO
Il sommelier Ais Trapani e ristoratore Giuseppe Vultaggio, ideatore della prima edizione del Perpetuo Wine Fest
«Il Marsala – rincara la dose il vignaiolo di Contrada Bausa – è fallito per tutti, tranne che per tre, quattro aziende che continuano a sopravvivere col Marsala Fine 6 mesi, che è quello venduto nei box di plastica da 10 ettolitri destinati all’industria alimentare. Devono sopravvivere solo loro, oppure possiamo creare uno sviluppo diffuso?».
Renato De Bartoli è dello stesso avviso: «L’industria del Marsala va in un’altra direzione, quella più veloce, a basso costo. Noi, per vendere ogni anno circa 7 mila bottiglie di Vecchio Samperi, abbiamo in affinamento circa mille litri in cantina, di varie annate».
Le nuove generazioni, i ventenni di oggi, non sanno neanche che cos’è il Marsala. Non hanno in testa la confusione interna allo scenario della Doc. Non sanno se è un vino dolce o secco, da fine pasto, da dessert, da cucina. Per fortuna si è sgombrato un po’ il campo». Quello attuale, sempre secondo il produttore marsalese di Contrada Fornara Samperi, sarebbe dunque il momento perfetto per rilanciare il «vero vino della tradizione locale».
Il Perpetuo ha molto più appeal rispetto al Marsala, che deve fare i conti con la realtà. Non lo dico io, ma i numeri. All’inizio del Novecento si producevano 100 milioni di litri di Marsala, oggi solo 5 milioni. C’è da farsi delle domande su una crisi che dura ormai da 120 anni».
Una scelta dolorosa, che pare tuttavia inevitabile. «Ci abbiamo tentato, io e Nino Barraco, a coinvolgere il mondo del Marsala – sottolinea De Bartoli – ma c’è una chiusura totale. Perché è costellato da vino sfuso destinato all’industria alimentare, appannaggio di pochi. E nessuno ci deve mettere le mani».
«Il Perpetuo, invece, è democratico. Può essere prodotto da tutti i viticoltori che decidono di fare vino in campagna. Non c’è bisogno del deposito di alcol – conclude – del deposito fiscale, della dogana che viene a controllare per l’accisa. Perpetuo, tuttavia, è un vino che non ha disciplina. È frutto di libera interpretazione. Bisognerebbe prima di tutto sgombrare la scena su questo fronte». Il dibattito è appena iniziato.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Campania Stories 2022 da record ai Campi Flegrei. E la Regione taglia le Doc del vino 1
Quasi cento cantine e un numero mai così alto di giornalisti stranieri a Campania Stories 2022. L’edizione aperta ieri nel territorio della Doc Campi Flegrei, tra Pozzuoli e Bacoli, è già da record. Un faro sulle bellezze culturali, naturalistiche ed enogastronomiche di questa fetta della provincia di Napoli, prima del ritorno della kermesse itinerante in Irpinia, nel 2023.
Da questa mattina, i sommelier Ais Campania serviranno alla stampa di settore i vini bianchi delle ultime vendemmie in commercio, molti dei quali in anteprima. Domani, 7 settembre, sarà il turno dei vini rossi delle principali denominazioni campane.
Cosa aspettarsi? A chiarirlo è Roberto Di Meo, presidente di Assoenologi Campania, l’associazione degli enologi ed enotecnici italiani presieduta a livello nazionale da Riccardo Cotarella: «La 2021 è stata un’annata abbastanza particolare, che si è conclusa con una lieve riduzione della produzioni, pari a 700 mila ettolitri».
«È stata una delle ultime annate più piovose – con le piogge raggruppate tra novembre e gennaio. Le gelate non hanno compromesso il raccolto e le uve sono arrivate a maturazione con circa 10 giorni di ritardo.
Buona acidità finale e pH piuttosto basso per i bianchi. Vini rossi con punte di colore ed estratti più elevati rispetto alla media. Mezzo grado alcolico in più di media rispetto all’annata precedente».
I CAMPI FLEGREI TRA VINO, GASTRONOMIA, STORIA E TURISMO
Intanto è Federalberghi Campi Flegrei a tratteggiare lo stato di salute della zona, nel post pandemia. «Stiamo vivendo un momento di grande rilancio – commenta il presidente Roberto Laringe – grazie al connubio sempre più forte tra ricezione ed enogastronomia».
Tra luglio e agosto sono stati 123 mila i turisti ospitati nelle nostre strutture alberghiere, su un potenziale di 134 mila. Di questi, 44 mila sono risultati stranieri. Secondo i dati della Banca d’Italia, possiamo calcolare che la spesa media complessiva sia stata di 100 euro al giorno.
Il che vuol dire 12 milioni di euro in due mesi. Ora la scommessa è trasformare vincoli e diseconomia della nostra area in un’opportunità, affinché il turista possa condividere con noi la straordinaria bellezza dei Campi Flegrei».
Gli sforzi, sul territorio, non mancano. In questo solco si inserisce l’interesse dell’amministrazione comunale di Bacoli di ripristinare l’allevamento di ostriche nel Lago Fusaro. Un’attività avviata dai tempi dei Romani nel tratto di mare chiuso tra Cuma e Torregaveta, oggi andata quasi perduta.
E se nel piatto le emozioni non mancano, nel calice la scommessa passa proprio dal binomio vino e paesaggio. «La Campania è conosciuta per la propria produzione vitivinicola, ma per certi versi ancora deve farsi conoscere», evidenzia il neo eletto presidente dell’Associazione italiana sommelier – Ais Campania, Tommaso Luongo. «Occorre – aggiunge – legare sempre più i vitigni autoctoni a territori e paesaggi, da ritrovare nel calice».
CAMPANIA VERSO LA RIDUZIONE DELLE DOC DEL VINO
Una mission che Luongo affida alla stampa nazionale e internazionale, mentre Michele Farro, presidente del Consorzio Vini Campi Flegrei, Ischia e Capri elogia il lavoro dei produttori locali: «I contadini, ovvero i viticoltori, sono i veri attori di questo territorio magico».
Vignaiolo è stato anche l’assessore regionale all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, che sembra avere le idee chiare sul futuro della Campania del vino. «Dobbiamo presentarci compatti sui mercati internazionali – spiega – e per questo stiamo lavorando alla razionalizzazione del numero delle Doc, forse eccessivo al momento».
Nel frattempo, una cabina di regia lavora all’istituzione di un consorzio di secondo livello che supervisioni problematiche e scelte del settore. All’interno, presidenti dei vari Consorzi e rappresentanti del mondo cooperativo.
«Dobbiamo alzare l’asticella – conclude Caputo – nell’ambizione di attrarre persone nella nostra regione non solo grazie al nostro splendido territorio, ma anche attraverso l’enogastronomia».
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Sandro Camilli nuovo presidente Ais Associazione italiana sommelier marco aldegheri vicepresidente
Sandro Camilli è il nuovo presidente Ais – Associazione italiana sommelier. Il vicepresidente designato dopo l’esito delle elezioni del nuovo Cda, svoltesi il 26 e 27 giugno, è Marco Aldegheri. Camilli (classe 1957) proviene da Ais Umbria, mentre Aldegheri (classe 1966) da Ais Veneto. Il nuovo Cda di Ais è dunque al completo e rimarrà in carica fino al 2026.
AIS, CHI SONO CAMILLI E ALDEGHERI
Ecco come si presentavano ai soci Ais – Associazione italiana sommelier, il nuovo presidente nazionale Sandro Camilli e il vicepresidente Marco Aldegheri.
Scaffali ricolmi di riviste e libri del settore raccontano una storia nata sotto il segno dell’amore per la cucina e per il vino. Ha trasformato la sua passione in professione dopo anni di duro lavoro sul campo di un ristorante, dove ha iniziato ad affinare i suoi sensi.
Dall’esperienza all’essenza, la sua vita cambia venti anni fa grazie all’incontro con Ais, stella fissa di una costellazione di studi, master e corsi di marketing sul vino che gli hanno letteralmente indicato la rotta da seguire. Conseguito l’attestato da sommelier, ha contribuito, in maniera sempre crescente, allo sviluppo di Ais Umbria fino a diventarne Presidente, carica che riveste da dodici anni.
Dai numerosi viaggi intrapresi alla scoperta delle eccellenze, fra prodotti tipici regionali ed europei, sono nate le sue passioni a venire, una su tutte quella per lo Champagne. Del percorso ascendente, iniziato forse tardivamente ma che non si è più interrotto, ancora oggi la sua più grande maestra resta l’umiltà, non solo nel trasmettere una passione ma anche e soprattutto nel diffondere e arricchire la cultura enogastronomica. SANDRO CAMILLI – presidente Ais
Sono nato a Verona nel ‘66 dove tuttora vivo. Qui lavoro dal 1987 come funzionario tecnico presso la locale Università. Sono Sommelier dal 1994, Relatore dal 2002, titolo grazie al quale conduco regolarmente lezioni nei 3 livelli AIS e per altri enti di formazione professionale, oltre ad interventi di degustazione e di divulgazione.
Dopo i primi passi dal 2003 al 2011 con l’attività redazionale della Delegazione di AIS Verona e i primi chilometri nella ristorazione, arriva l’impegno come Delegato AIS per Verona dal 2012 al 2014. Tra le esperienze più significative annovero la presenza in Consiglio Nazionale e in Giunta Esecutiva Nazionale dal 2006 al 2010, la Vice Presidenza di AIS Veneto dal 2013 al 2014 e il lungo cammino fino ad oggi con due mandati da Presidente regionale.
Quest’ultima sicuramente l’esperienza più impegnativa e coinvolgente, anche dal punto di vista umano. Vivo dal 1991 con Chiara, nostro figlio Mattia, e Darko, l’ultimo cane che accompagna la vita della nostra famiglia in campagna. Dicono che non sorrido mai, ma è solo un effetto metallico. Sotto la scorza di ogni rocker si cela infatti sempre tanta passione, basta solo una miccia per accenderla: un buon giro di basso o un buon giro di osterie.
Sono sempre stato attratto dal mondo della comunicazione, che sta agli antipodi della mia formazione scientifica. Ed è proprio su questo campo che ho potuto lavorare di più e aprire nuove strade in Associazione. Odio la rassegnazione del fare le cose sempre nello stesso modo: cercare nuove soluzioni, ribaltare la prospettiva, avere visione, sono buoni motivi per i quali vale sempre la pena abbandonare le certezze e rimettersi in gioco.
Forse proprio per questo non ho mai sopportato l’autoreferenzialità. Lo zodiaco mi colloca tra i pesci, ma più che nuotare, galleggio. Ben inteso, se devo tuffarmi mi butto senza paura, ma ho imparato a misurare le forze per tornare a riva e non finire a fondo. MARCO ALDEGHERI – vicepresidente Ais
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Elezioni Ais 2022 i risultati alta affluenza dei sommelier alle elezioni online 2022 2026
Sono stati pubblicati da pochi minuti i risultati delle elezioni Ais – Associazione italiana sommelier 2022. Le votazioni si sono svolte esclusivamente online e hanno registrato un’alta affluenza, pari al 45% degli iscritti. Hanno votato ben 15.718 iscritti, su 34.709. Nel 2018 avevano espresso la loro preferenza solo 9.253 sommelier su 31.789.
Ha dunque premiato la scelta del Consiglio Nazionale dell’Associazione italiana sommelier che, per il rinnovo degli organi sociali nazionali e regionali/territoriali 2022-2026 ha scelto la piattaforma elettorale predisposta dalla società tedesca Polyas. Uno strumento “digitale” già utilizzato dai maggiori partiti politici tedeschi, dalla Banca d’Italia, da alcuni ordini professionali e da Istat.
L’esito del voto online, aperto dalle ore 10.00 del 26 giungo alle ore 14.00 del 27 giugno, è stato preceduto da un vivace dibattito tra candidati, protagonisti di un fuoco incrociato che ha avuto come teatro i social media.
Colpi bassi che non hanno risparmiato neppure le quote rosa, con attacchi (anche feroci) fra candidate. Sullo sfondo, i commenti delle varie fazioni e dei semplici osservatori, impegnati a difendere i membri della propria lista o stigmatizzare i toni troppo accesi.
VERSO L’ELEZIONE DEL NUOVO PRESIDENTE AIS NAZIONALE
Anticipate dall’intervista esclusiva rilasciata a winemag.it dal presidente uscente Antonello Maietta, non più candidabile, le elezioni nazionali Ais 2022-2026 hanno visto i seguenti risultati.
CONSIGLIO NAZIONALE AIS
Bonera Nicola 7534 Eletto Gargiulo Nicoletta 6994 Eletta Aldegheri Marco 6866 Eletto Mosetti Angelica 6714 Eletta Baldassarre Giuseppe 6439 Eletto Camilli Sandro 6123 Eletto Zorzi Renzo 5402 Eletto Privitera Camillo 5248 Eletto Luchetti Giovanni 5243 Eletto Dani Andrea 3570 Dessanti Roberto 2964 Balsarin Giulio 2681 Molinari Alex 2627 Starace Marco 2390
REVISORI LEGALI NAZIONALI
Colella Chiara 9562 Eletta Testa Michele 5215 Eletto Guetta Guido Ascer 5067 Eletto Rigon Stefano 3670 Dal Lago Graziano 2130
ABRUZZO
PRESIDENTE REGIONALE Voti
Angela Di Lello 229
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Andrea Mennilli 196
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
L’AQUILA
Serenella Di Battista 21
CHIETI
Adriana Terreri 59
MARSICA
Walter Tullio 30
PESCARA
Luca Panunzio 42
TERAMO
Antonio Iannetti 13
SULMONA
Elisa Colella 9
VASTO – VAL DI SANGRO
Chiara Mascitelli 34
ALTO ADIGE
PRESIDENTE REGIONALE Voti
Elvis Costa 113 Eletto
Paolo Tezzele 93
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Helmuth Zingerle 166
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Bassa Atesina – Oltradige
Verena Rauch 8
Bolzano
Sigrid Innerebner 56 Eletta
Andreas Meraner 39
Merano – Val Venosta
Michael Baumgartner 15 Eletto
Katrin Holzl 10
Val Gardena – Val Badia
Egon Perathoner 8 Eletto
Devid Vinatzer 6
Valle Isarco – Val Pusteria
André Senoner 22 Eletto
Hubert Kastlunger 10
BASILICATA
PRESIDENTE REGIONALE Voti
Eugenio Tropeano 158
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Giovanni Luigi Corrado 131 Eletto
Simona Martulli (supplente) 20
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Vulture – Alto Bradano
Daniele Scapicchio 11
Potenza
Biagio Motta 107
Matera
Samuele Olivieri 37
CALABRIA
PRESIDENTE REGIONALE Voti
Antonio Fusco 515
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Andrea Casazzone 313 Eletto
Giuseppe D’Urso (supplente) 165
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Arbereshe e Alto Ionio
Carmela Chimento 52
Catanzaro
Vincenzo Celi 59
Cosenza
Simona Cairo 185
Locride – Piana di Gioia Tauro
Angela Parrello 50
Reggio Calabria
Riccardo Cannistraci 77
Vibo Valentia
Attilia De Vito 44
CAMPANIA
PRESIDENTE REGIONALE Voti
Tommaso Luongo 1326
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Maria Rosaria Grimaldi 1.043 Eletto
Daniela Casale 971 Eletto
Annarita Panza 890 Eletto
Anna Merola (supplente) 199
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Avellino
Annito Abate 88
Benevento
Maria Grazia De Luca 81
Caserta
Pietro Iadicicco 227
Cilento – Vallo di Diano
Maria Sarnataro 122
Costa d’Amalfi
Antonio Amato 43
Ischia e Procida
Tommaso Mascolo 22
Napoli
Gabriele Pollio 253
Penisola Sorrentina – Capri
Emanuele Izzo 113
Salerno
Nevio Toti 240
Vesuvio
Ernesto Lamatta 135
EMILIA
PRESIDENTE REGIONALE Voti
Luca Manfredi 714 Eletto
Gaetano Palombella 280
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Barbara Guidi 507 Eletta
Davide Zappoli 267 Eletto
Alessandro Grossi 260 Eletto
Giuseppina Cenacchi (Supplente) 243
Danilo Ricardi (Supplente) 200
Antonio Camoni 96
Paolo Rollo 93
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Bologna
Giuseppe Todisco 243
Modena
Paolo Benetti 169
Parma
Anna Maria Compiani 112 Eletta
Arnaldo Rampini 37
Reggio Emilia
Paolo Ferretti 123 Eletto
Carlo Favella 83
FRIULI VENEZIA GIULIA
PRESIDENTE REGIONALE Voti
Renato Paglia 426
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Sonia Feruglio 367 Eletta
Tommaso Vidale (Supplente) 36
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Gorizia
Michele Paiano 78
Pordenone
Pierangelo Dal Mas 90
Trieste
Bruno Cataletto 82
Udine
Wladimiro Tulisso 184
LAZIO
PRESIDENTE REGIONALE Voti
Francesco Guercilena 486 Eletto
Annamaria Iaccarino 260
Luigi Di Tofano 128
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Riccardo Sperti 459 Eletta
Benedetto Maurizi 410 Eletto
Luca Brienza 256 Eletto
Roberto Di Lelio (Supplente) 151
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Castelli Romani
Fabrizio Gulini 107
Colli della Sabina
Gabriele Giacomozzi 40
Fiumicino – Ostia
Ilaria De Donato 49
Frosinone
Maurizio Mazzucchi 69
Latina
Antonio Iaccarino 147
Rieti
Roberto Peron 43
Roma
Marco Sanfilippo 234
Valle dell’Aniene
Giovanni Rinaldi 49 Eletto
Claudio Piazza 11
Viterbo
Marco Isidori 70
LIGURIA
PRESIDENTE REGIONALE Voti
Marco Rezzano 400
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Federica Dell’Acqua 368
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Genova
Marco Quaini 138
Imperia
Giovanni Carlo Orengo 40
La Spezia
Laura Picardi 81
Savona
Giancarlo Alfano 46
Tigullio – Promontorio di Portofino
Nicola Garibotto 65
LOMBARDIA
PRESIDENTE REGIONALE Voti
Hosam Eldin Abou Eleyoun 1590 Eletto
Lisetta De Simeis 368
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Elena De Marziani 1171 Eletta
Massimo Piacentini 830 Eletto
Roberto Cassanelli 825 Eletto
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Bergamo
Luigi Mascheretti 136
Brescia
Alessandro Caccia 355
Cremona – Lodi
Maurizio Milani 74
Lecco
Tiziano Tosetti 73
Mantova
Luigi Bortolotti 153
Milano
Fabio Scaglione 536
Monza e Brianza
Stefano Balconi 139
Pavia
Miriam Prencisvalle 103
Sondrio
Luigi Scaramuzzi 62
Varese
Matteo Tunisi 92
MARCHE
PRESIDENTE REGIONALE Voti
Stefano Isidori 373
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Tania Rossi 342
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Ancona
Daniele Sordoni* 65
Ascoli Piceno
Marica Spuria 59
Fabriano – Alta Vallesina
Luca Gambucci 38
Fermo Porto San Giorgio
Barbara Paglialunga 39
Jesi e Castelli
Luca Giaccaglia 43
Macerata
Cesare Lapadula 33
Pesaro
Raffaele Papi 66
Urbino-Montefeltro
Franco Morena 40
*da verificare in quanto alla commissione elettorale centrale
risultano due candidati
MOLISE
PRESIDENTE REGIONALE Voti
Carlo Pagano 74
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Antonella Di Lena 65
Giovanni Di Palma 56
Giampiero Mancini 56
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Campobasso
Carmine Guidone 22
Isernia
Daniela Tonti 38
PIEMONTE
PRESIDENTE REGIONALE Voti
Mauro Carosso 1213
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Vincenzo Milanese 776
Francesco Napolitano 543
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Alessandria
Edi Perissinotto 122 Eletto
Antonino Catalano 21
Biella
Daniela Drago 55
Canavese
Lorenzo Labriot 71
Casale Monferrato
Daniele Guaschino 46
Cuneo – Alba
Rosalba Rolando 153
Novara
Stefano Brustia 129
Torino
Fabio Gallo 416
Verbano Cusio Ossola
Luca Molino 50
Vercelli – Valsesia
Luca Ferrero 35
PUGLIA
PRESIDENTE REGIONALE Voti
Giacomo D’Ambruoso 1608
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Germano Farina 1.234 Eletto
Cosimo Damiano Balestrucci (Supplente) 326
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI
DELEGAZIONE
Bari
Raffaele Massa 280
BAT- Svevia
Maria De Tullio 113
Brindisi
Rocco Coliandro 164
Foggia
Amedeo Renzulli 142
Lecce
Marco Cristian Albanese 260
Murgia
Vincenzo Carrasso 473 Eletto
Michele Fasani 21
Taranto
Domenico Stanzione 181
ROMAGNA
PRESIDENTE REGIONALE Voti
Adolfo Treggiari 213 Eletto
Raffaele Nanni 190
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Roberto Gasperini 319
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Cesena
Vincenzo Tardino 124
Faenza
Mirko Morini 40
Forlì
Caterina Valbonesi 49
Imola
Stefano Luppi 20
Ravenna
Antonio Corsini 83
Rimini
Nunzia Tesoro 46
SARDEGNA
PRESIDENTE REGIONALE Voti
Antonio Furesi 430
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Mario Graziano Marras 301 Eletto
Sergio Cugliolo (Supplente) 43
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Cagliari
Simona Gulli 89
Gallura
Attilia Giovanna Medda 108
Nuoro
Francesco Deriu 44
Oristano
Alessandro Benini 55
Sassari
Pier Paolo Fiori 137
SICILIA
PRESIDENTE REGIONALE Voti
Francesco Baldacchino 705
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Luigi Grasso 596
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI
DELEGAZIONE
Agrigento – Caltanissetta
Calogero Trupia 157
Catania Città e Sud
Maria Grazia Barbagallo 178
Catania Jonico – Etnea
Paolo Pennisi 18
Messina
Francesco Italiano 6
Palermo
Luigi Salvo 97
Ragusa
Fabio Gulino 20
Siracusa
Alessandro Carrubba 61
Taormina
Gioele Carmelo Micali 105 Eletto
Rocco Davide Federico 9
Trapani
Alessandro Sciacca 53
TOSCANA
PRESIDENTE REGIONALE Voti
Cristiano Cini 1.311
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Alessandro Bellini 792 Eletto
Francesco Luchetti 792 Eletto
Marco Ciabatti 632 Eletto
Riccardo Corti (Supplente) 271
Alessio Marcucci (Supplente) 190
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Apuana
Lorenzo Chiappini 68
Arezzo
Massimo Rossi 130
Firenze
Massimo Castellani 194
Grosseto
Sabrina Diligenti 115 Eletta
Massimo Groppi 70
Isola d’Elba
Antonio Arrighi 23
Livorno
Massimo Tortora 71 Eletto
Alessandro Malvasi 43
Lucca
Olimpia Bertolucci 107
Pistoia
Luca Carmignani 84
Prato
Bruno Caverni 122 Eletto
Stefano Tascini 108
Siena
Marcello Vagini 90
Val d’Elsa
Luigi Pizzolato 60
Versilia
Claudio Fonio 61
TRENTINO
PRESIDENTE REGIONALE Voti
Gyorgyi Fieszl 148
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Edgardo Moncher 140
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Trentino Centrale
Patrizia Pensini 78
Trentino Occidentale
Elisa Ressegotti 34
Trentino Orientale
Giulio Rizzi 29
UMBRIA
PRESIDENTE REGIONALE Voti
Pietro Marchi 422
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Andrea Sattin 374
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Assisi – Nocera Umbra
Gianluca Falcinelli 38
Città di Castello
Tiziana Croci 47
Gubbio
Christian Belardi 58
Montefalco – Spoleto
Claudio Ciotti 19
Perugia – Trasimeno
Anna Chiara Baiocchi 113
Terni
Maurizio Orlandi 90 Eletto
Giovanni Lampis 53
VALLE D’AOSTA
PRESIDENTE REGIONALE Voti
Alberto Levi 103
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Alessandro Framarin 52
Umberto Aglietta (Supplente) 40
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Aosta Provincia
Simone Clerin 41
Aosta Città
Gianluca Arcaro 57
VENETO
PRESIDENTE REGIONALE Voti
Gianpaolo Breda 1.225
ORGANO DI CONTROLLO REGIONALE
Bettina Solimando 673 Eletta
Mauro Carrazzai 620 Eletto
Alberto Matteazzi 531 Eletto
Mattia Villan (Supplente) 299
Marco Carlesso (Supplente) 284
CONSIGLIERI REGIONALI SU BASE DI DELEGAZIONE
Belluno
Ivan Del Puppo 76
Padova
Rossano Moretto 282
Rovigo
Giovanni Geremia 106
Treviso
Wladimiro Gobbo 208
Venezia
Lorena Ceolin 176
Verona
Paolo Bortolazzi 240
Vicenza
Luca Grezzani 140
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Elezioni Ais 2022 Antonello Maietta non si ricandida Non posso fare l imperatore
Antonello Maietta non si ricandida per alcun ruolo alle prossime elezioni Ais. I soci dell’Associazione italiana sommelier, per la prima volta, potranno votare online. Ma il 26 e 27 giugno 2022, tra i nomi dei candidati, non ci sarà quello del presidente in carica.
«Dopo 30 anni di vita associativa e 42 anni da associato – commenta Antonello Maietta in esclusiva a winemag.it – ho deciso di non ricandidarmi in nessuna posizione. Non posso essere rieletto presidente per il vincolo dei mandati consecutivi, previsto dallo statuto. L’unica opzione sarebbe stata quella di un ruolo nel Consiglio Ais, ma sinceramente preferisco lasciare spazio ad altri».
Maietta guida l’Associazione italiana sommelier dal 2010. Ha dunque ricoperto il ruolo di presidente per 12 anni. «È il mandato più lungo nella storia di Ais – sottolinea -. Un “record” che nessuno potrà replicare, dopo di me, per via delle nuove norme».
Prima dei tre mandati consecutivi da presidente nazionale, Antonello Maietta è stato vicepresidente, membro della giunta esecutiva, presidente regionale e presidente di delegazione dell’Associazione italiana sommelier.
O mi fanno imperatore dell’Ais – scherza – oppure è davvero arrivato il momento, in tutta serenità, di farsi da parte e godermi in altro modo la vita associativa, per esempio come docente. Nei miei tre mandati siamo passati da circa 27 mila a oltre 40 mila iscritti.
Ais, nei miei 12 anni di presidenza, ha consegnato 108 mila diplomi ad aspiranti sommelier. Adesso voglio godermi la mia famiglia, lasciando da parte tutte le pressioni legate al ruolo di presidente».
AIS, MAIETTA NON SI RICANDIDA: «SPAZIO ALLE NUOVE LEVE»
Quali? «Al ristorante – risponde Maietta – potrò scegliere uno Champagne e postarlo sui social, senza che qualcuno dica che “non bevo italiano”. Oppure bermi un bel vino dolce, senza che qualcuno dica che il presidente Ais non beve vini secchi. Oppure bere un rosso di una denominazione, piuttosto che di un’altra, semplicemente perché mi andrà di farlo!».
Nelle parole del numero uno uscente di Ais, c’è spazio anche per qualche rimpianto. «Forse, all’interno dell’Associazione italiana sommelier – chiosa Maietta – qualcun altro avrebbe potuto seguire il mio esempio e lasciar spazio alle nuove leve, facendosi da parte dopo tanto tempo. Avremmo poi potuto lavorare di più per la rappresentanza femminile: sarà inferiore al passato, all’interno del prossimo Consiglio».
Quello che uscirà dalle elezioni Ais del prossimo 26 e 27 giugno 2022, sarà un mandato in continuità con il precedente. «Praticamente tutti i candidati escono dall’attuale Consiglio direttivo – evidenzia Maietta- dunque non ci saranno stravolgimenti. Non posso che augurare tanto successo a chi verrò dopo di me, conscio di aver contribuito a far crescere questa azienda in maniera esponenziale».
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Wine Sea il Vinitaly del mare sulle crociere Msc Cosi apriamo nuovi mercati al vino italiano Giuseppe Preite Ruffo Viaggi Antonio Ponzetta enologo ais puglia
Msc Crociere come veicolo del vino italiano. Un Vinitaly del mare, che aiuta le cantine ad entrare in contatto con una clientela internazionale targhettizzata e ad aprire nuovi mercati, grazie ad incontri con i buyer, tra una tappa e l’altra degli itinerari. Il progetto Wine Sea è solo alla terza edizione nel 2022, ma sembra destinato a lasciare il segno nel settore. Sia sul fronte B2B che B2C.
Proprio in queste ore, la nave da crociera Msc Splendida viaggia spedita verso Siracusa, per poi raggiungere la destinazione finale, Taranto. Alle spalle si è lasciata Civitavecchia, Genova e Marsiglia. A bordo più di 2 mila passeggeri che, nell’arco di una settimana di viaggio, avranno potuto degustare i vini di 12 cantine italiane.
Partner di Msc Crociere o, meglio, ideatori del format, sono i pugliesi Giuseppe Preite, titolare di Ruffo Viaggi e l’enologo Antonio Ponzetta. Grazie alla collaborazione con Gambero Rosso e Associazione italiana sommelier Puglia, i promotori del Vinitaly del mare sono riusciti a dare vita a un contenitore del tutto innovativo.
WINE SEA: UN FORMAT MSC CROCIERE NATO NEL 2019
«Da grandi appassionati del mondo del vino – spiegano Preite e Ponzetta a bordo di Msc Splendida – ci siamo resi conto del potenziale di una crociera interamente dedicata al vino. Msc Crociere, grazie all’avallo del Country manager Italia Leonardo Massa, ha accolto con grande interesse la proposta, nel 2019. Nel 2022 l’evento si prepara a raddoppiare, anzi triplicare».
Su Wine Sea e Wine Sea World si creano rapporti personali duraturi. Stare assieme per una settimana non è come fare una fiera o un evento in un albergo. Aziende come Paolo Leo, Masciarelli e Ridolfi hanno pensato di brandizzare alcuni eventi organizzati nell’ambito delle nostre crociere a tema vino. Nel 2023 lo farà Assoenologi, già rappresentata per tre anni dalla famiglia Cotarella».
Le opportunità di business per le cantine si moltiplicano, secondo i promotori dell’iniziativa, nei territori solcati dalle navi da crociera Msc. «I rappresentanti di diverse cantine – sottolineano Giuseppe Preite e Antonio Ponzetta – decidono di salire a bordo con noi, con un duplice scopo. Fanno conoscere agli ospiti i loro vini e incontrano i buyer, nelle città e nei Paesi toccati dagli itinerari nazionali e internazionali. Inoltre hanno la possibilità di organizzare viaggi incentive, o finalizzati alteam building».
IL VINO ITALIANO A BORDO DI MSC CROCIERE: CARAIBI, EMIRATI E NORD EUROPA
A bordo anche un concorso che vede protagoniste le cantine. Gli enoturisti e gli altri viaggiatori valutano i vini secondo il loro gradimento. Quelli scelti in ogni categoria, dagli spumanti ai rossi, finiscono nella carta vini internazionale di Msc Crociere, per un minimo di 6 mesi. Si tratta di aziende di dimensioni medio-grandi, con un potenziale non inferiore ai 2 milioni di bottiglie annue.
E nel 2022 Wine Sea diventerà International, con una crociera Msc nei Caraibi. L’obiettivo è di coinvolgere 50 cantine italiane in un viaggio che preveda masterclass, un beach party all’Ocean Cay Msc Marine Reserve (isola e riserva marina naturale di proprietà dalla compagnia di navigazione, inaugurata nel 2019) e un pool party, sul modello di quello in scena questa mattina sulla Msc Splendida.
La richiesta delle cantine è infatti quella di farsi conoscere da un pubblico sempre più ampio, grazie al Vinitaly del mare. «La nave da crociera Msc Meraviglia partirà da New York – anticipano Giuseppe Preite e Antonio Ponzetta -. Ma sono in fase di studio anche Dubai, negli Emirati Arabi, oltre ai Paesi del Nord Europa. Wine Sea diventerà la fiera itinerante in cui è il vino italiano a farsi conoscere dai consumatori, grazie a un numero sempre più corposo di crociere dedicate ai winelovers».
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Rose Connection Provenza e Valtenesi fanno squadra in Germania Olanda e Belgio
Italia e Francia alleate in un’operazione promozionale «per rafforzare la cultura del vino rosé in Europa». Questi i termini di Rosé Connection, progetto che prenderà vita a maggio 2022 con iniziative dirette ai consumatori di Germania, Olanda e Belgio.
Unica area vinicola che dedica fino al 91% delle sue potenzialità al rosé, la Provenza ha voluto come partner italiano la Valtènesi, territorio di mille ettari vitati sulla riviera bresciana del lago di Garda, dove il rosé è una tradizione ormai ultracentenaria (circa 2 milioni di bottiglie e crescita del 10% in valore e in quantità, +17% nel 2021).
«Per il nostro Consorzio – commenta il presidente del Consorzio Valtènesi Alessandro Luzzago – questa iniziativa rappresenta un salto di qualità enorme in termini di immagine, percezione e riconoscibilità internazionale».
Con Rosé Connection, la Valtènesi viene di fatto accreditata dalla Provenza, regione leader a livello mondiale, come punto di riferimento imprescindibile nella produzione italiana di rosati italiani di altissima qualità, di forte vocazione tradizionale ed identità storica».
PROVENZA E VALTÉNESI INSIEME IN CENTRO EUROPA
«Rafforzare il successo dei vini Aop dalla Provenza a livello europeo insieme alla bellissima regione vinicola della Valtènesi – afferma il presidente Civp, Eric Pastorino – è per noi un grande orgoglio. Le nostre due regioni, da diversi secoli specializzate nel vino rosé a denominazione, uniscono i loro know-how, i loro paesaggi, la loro arte di vivere».
Con un’importante ambizione comune: quella, cioè, che i vini di Provenza e Valtènesi siano riconosciuti come i punti di riferimento assoluti per i vini rosé sulla base del loro eccezionale livello qualitativo».
A tenere a battesimo questa nuova partnership a Milano è stata Ais Lombardia, che la scorsa settimana ha coinvolto oltre cento associati professionisti in un’ampia degustazione guidata delle due denominazioni.
«Questo approfondimento sui vini rosati di due zone così intimamente legate a questa tipologia – commenta il presidente dell’Associazione italiana sommelier Lombardia, Hosam Eldin Abou Eleyoun – ci ha consentito un confronto e un’analisi davvero imprescindibile per la nostra formazione».
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«Grignolino: il nobile ribelle» è l’evento che raccoglierà a Grazzano Badoglio (AT) 85 cantine con oltre cento etichette in degustazione. L’appuntamento è per il 26 e 27 marzo nell’ex scuola, dalle 11 alle 18.
Protagonisti i vignaioli dell’Astigiano, del Monferrato casalese e del Monferace, con la regia della delegazione Ais Asti e Casale. L’ingresso all’evento per la degustazione ha un costo di 15 euro (10 per i soci Ais). Non è necessaria la prenotazione.
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Bilancio positivo per i vini del Friuli Venezia Giulia a Wine Paris 2022 sommelier ais ersa emanuele bianco
Ha scelto la formula del banco self-service assistito dai sommelier Ais la Regione Friuli Venezia Venezia Giulia, che si è presentata a Wine Paris 2022 con Ersa, l’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale. Apprezzatissima dal pubblico francese ed internazionale presente all’Expo Porte de Versailles di Parigi anche la masterclass del 14 febbraio. Protagonisti 8 vini, capaci di sintetizzare le peculiarità del territorio.
Un avvio in pompa magna, con le attività che si sono poi concentrate nell’ampio stand allestito nella Hall 5, dedicata al vino italiano. «Sono quindici le aziende che ci hanno accompagnato a Parigi – commenta a winemag.it il funzionario Ersa Emanuele Bianco -. Una rappresentanza in grado di mostrare tutte le sfaccettature della viticoltura regionale».
IL FRIULI VENEZIA GIULIA A WINE PARIS 2022
Nonostante si tratti di due Paesi concorrenti a livello internazionale – continua Bianco – la Francia è un mercato importante per l’Italia del vino. In particolare, il Friuli Venezia Giulia ha molto da offrire ai francesi, soprattutto per i suoi vini bianchi».
Non è la prima volta in Francia per le aziende vitivinicole del Fvg, con Ersa. «Eravamo già presenti all’edizione di Bordeaux – precisa Emanuele Bianco – e siamo soddisfatti dal risultato di questa fiera della ripartenza».
«I vini del Friuli Venezia Giulia – conclude – sono stati apprezzati da buyer e importatori a caccia di etichette italiane di qualità. Siamo fiduciosi, dunque, che le aziende potranno raccogliere i frutti di questa nostra presenza a Wine Paris 2022».
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Stefano Berzi e il Miglior Sommelier dItalia AIS 2021 2
Stefano Berzi si è aggiudicato il Il titolo “Miglior Sommelier d’Italia Associazione Italiana Sommelier 2021 – Premio Trentodoc“. Il concorso si è svolto in occasione del 54° Congresso Nazionale di AIS, svoltosi oggi a Bologna.
Stefano Berzi, titolare dell’Enoteca Hosteria del Vapore di Carrobbio degli Angeli (BG), ha ottenuto il prestigioso riconoscimento dopo aver superato le selezioni regionali. La giuria è composta dai vincitori delle precedenti edizioni del Concorso, da alcuni membri di AIS, da giornalisti di settore e dall’Istituto Trento Doc.
«Sono fiero di questo successo. Il Concorso è un riconoscimento prezioso che premia il percorso di crescita personale e di formazione professionale dei sommelier. Diventare Miglior Sommelier d’Italia è un sogno coltivato da anni che richiede una grande preparazione», commenta Antonello Maietta, Presidente AIS.
Con Stefano Berzi hanno partecipato alla fase finale: Davide D’Alterio sommelier dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze. Simone Vergamini titolare dell’azienda Wineafterwine di Capannori (LU) e Massimo Tortora titolare dell’Enoteca La Cantina di Massimo di Livorno.
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La Guida Vitae 2022 premia il vino di un suo socio bufera sul presidente Ais Sicilia camillo privitera etna doc primaterra
Il vino della cantina del presidente Ais SiciliaCamillo Privitera è stato premiato dalla stessa Ais nella Guida Vitae 2022, con le “Quattro Viti”. Il massimo riconoscimento dell’Associazione italiana Sommelier è stato dunque assegnato a un’etichetta – l’Etna Doc Rosso di Vigneti Primaterra – prodotta da un socio, nonché uno dei suoi massimi rappresentanti nazionali.
Un premio destinato a far discutere in vista del 54° Congresso Nazionale Ais, in programma a Bologna dal 19 al 21 novembre. A confermare che le “Quattro viti” alla cantina di Randazzo (CT) non siano passate inosservate in Sicilia, c’è l’email di alcuni vignaioli siciliani indirizzata a WineMag.it.
LA LETTERA
«Egregio Direttore – recita la missiva – mi chiamo X (omissis, ndr). Insieme ed un gruppo di amici ho deciso di scriverle per comunicare un fatto che ci dà parecchio fastidio e che ci sminuisce in quanto onesti lavoratori della terra e produttori di vino».
Abbiamo appreso che tra i vini con il più alto punteggio nella guida dei sommelier Ais, per la Sicilia è stato premiato il vino rosso della Cantina Primaterra dell’Etna, condotta dal presidente regionale di Ais Sicilia, Camillo Privitera.
Questo fatto pone seri dubbi sulle degustazioni effettuate per la guida dei vini siciliani dei sommelier, dal momento in cui lui stesso, oltre ad essere presidente regionale, è il responsabile effettivo della guida».
Ufficialmente, il responsabile della Guida Vitae per la Sicilia è Orazio Di Maria. Come confermano numerosi video, Camillo Privitera, proprio in virtù del suo ruolo, è sempre presente alle premiazioni, pur non partecipando alle degustazioni.
Un esempio? La diretta Facebook del 5 dicembre 2020, in cui il presidente nazionale Ais Antonello Maietta si collega in streaming con l’isola, per premiare Cantine Nicosia.
In quell’occasione, Graziano Nicosia, rappresentante della famiglia di produttori premiati dall’Associazione italiana sommelier con il Tastevin 2021, è seduto al centro. Proprio fra Orazio Di Maria e Camillo Privitera.
«Noi ogni giorno col nostro lavoro e col nostro sudore ci impegniamo assiduamente a fare vino – continua la mail inviata dai vignaioli siciliani a WineMag.it – e ci vediamo mortificati come piccoli produttori quando vediamo che, addirittura un presidente regionale dei sommelier, vede premiato un suo vino, non potendo far altro che pensare male di questo circuito».
«Perché l’Associazione dei Sommelier fa queste cose, penalizzando piccoli e grandi produttori a vantaggio di chi dovrebbe essere imparziale? La preghiamo cortesemente, direttore, di aiutarci a fare luce su questo avvenimento immorale e per noi ingiusto», è la chiosa alla lettera ricevuta dalla nostra redazione.
LA REPLICA DI CAMILLO PRIVITERA
Raggiunto telefonicamente da WineMag.it, Camillo Privitera, titolare della cantina Primaterra con la moglie Tiziana Gandolfo, si mostra tranquillo e per nulla preoccupato dalle polemiche.
«Non mi devo giustificare con nessuno – commenta il presidente Ais Sicilia – e se qualcuno ha qualcosa da dire, è libero di farlo. È un tema che potrebbe essere sollevato per qualsiasi soggetto che fa comunicazione e che si occupa di vino. Basti pensare a tutto quel comparto dei cosiddetti influencer».
Sono uno che non ha mai chiesto un vino o bevuto un vino che fosse regalato. Cose dette così hanno il sapore della perfidia, della malafede e della cattiveria, ovvero il sapore del “niente”. Sarebbe più opportuno fare queste domande al referente della Guida, Orazio Di Maria».
«Il presidente Ais Sicilia non fa le degustazioni, non sceglie il gruppo dei degustatori e non partecipa minimamente in nessun contesto della Guida Vitae. Questa pubblicazione vive da anni, non da adesso, di una sua autonomia», conclude Camillo Privitera.
Più in generale, l’Etna Doc Rosso 2016 di Vigneti Primaterra è uno dei 18 vini siciliani premiati da Ais. Il massimo riconoscimento delle “Quattro Viti” è stato assegnato anche ad altri 6 vini prodotti sulle pendici del vulcano.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
FOTONOTIZIA – Molto più di una nuova sede. Con i primi lavori del Consiglio Nazionale, Ais Italia (Associazione italiana sommerlier) apre la nuova «casa dei sommelier italiani» a Milano, nel quartiere Lambrate (via Ronchi 9). «Un nuovo spazio fisico per Ais – spiega l’associazione – ma soprattutto nuovo spazio per progetti e iniziative, a completa disposizione dei soci».
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Torna la carica delle Sbarbatelle 2021 50 giovani viticoltrici invadono il Monferrato
Torna Sbarbatelle – Giovani gemme dalle radici profonde, appuntamento che vede protagoniste circa 50 giovani viticoltrici italiane. La quarta edizione andrà in scena sabato 17 e domenica 18 luglio alla Tenuta Marchesi Alfieri di San Martino Alfieri (AT), sotto l’egida della delegazione Ais di Asti.
Oltre ai banchi d’assaggio, previsto un ricco palinsesto di eventi che comprende un percorso gastronomico e un’ampia proposta artistica e musicale. «In un’estate segnata dalla voglia di stare insieme – commenta Paolo Poncino, delegato Ais Asti – siamo felici di accogliere in Monferrato le Sbarbatelle, ovvero le nuove generazioni di vignaiole e produttrici di tutta Italia. Un evento all’insegna della socialità e del buon vino».
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Lombardia zero contagi ai corsi sommelier Ais 2020 Appello Torniamo in classe Hosam Eldin Abou Eleyoun
Tornare in classe il prima possibile, in presenza, forti dei dati arrivati dai corsi sommelier Ais 2020: zero contagi registrati nella finestra di riapertura, da giugno a ottobre. Hosam Eldin Abou Eleyoun, presidente Ais Lombardia, manda così un messaggio al governo e un segnale di speranza ai tanti aspiranti sommelier di Milano e delle altre province d’Italia.
Ospite di Lombardia Notizie Online in occasione della diretta Facebook utile alla presentazione dello “stato di salute” dei Consorzi del vino lombardo, Eldin Abou Eleyoun è andato dritto al punto.
«Il dato significativo dei nostri corsi, in cui da giugno non si è registrato neanche un caso di Covid-19 – ha sottolineato – sta lì a dire che si può tornare alla normalità, magari graduale. Questa normalità può essere garantita dal rispetto rigido delle distanze di sicurezza e delle misure che il governo e la Regione hanno messo a disposizione».
Il ritorno alla normalità – ha aggiunto Hosam Eldin Abou Eleyoun – è quello che auspichiamo tutti quanti, perché è davvero triste camminare a Milano, così come nelle altre città, e vedere tutti questi ristoranti, bar, enoteche, wine bar e pub chiusi, un intero comparto bloccato. Il primo sbocco per le cantine è l’Horeca: se questa non lavora, tutta la filiera si blocca».
Il presidente Ais Lombardia Eldin Abou Eleyoun ha poi invitato i vari protagonisti del settore all’unità: «Oggi è il 17 Marzo – ha ricordato – data in cui ricorre l’anniversario dell’Unità d’Italia. Questa parola oggi ha un peso maggiore e ancora più preciso: possiamo venire fuori da questa situazione tutti assieme, nell’unità d’intenti tra politica, divulgatori della cultura, produttori e consumatori. Uniti saremo più affrontare quello che verrà».
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Corso online Fisar diffida la Scuola italiana sommelier
Passa dai social agli studi legali la guerra tra associazioni della sommellerie italiana. Fisar ha dato mandato allo studio legale dell’avvocato Andrea Duretti di Ghezzanno (PI) di inviare una lettera di diffida alla Scuola italiana sommelier presieduta da Nicola Ferrazzano.
La Federazione italiana Sommelier, Albergatori e Ristoratori chiede la rimozione del post che pubblicizza il terzo livello del corso, in cui viene citata appunto la Fisar, oltre ad Ais (Associazione italian sommelier).
«Scrivo la presente su incarico di Fisar in relazione alla pubblicazione apparsa su un vostro canale social ove si legge: “Corso online per sommelier professionale di 3° livello in 8 lezioni per chi ha già frequentato il 1° e 2° livello Ais o Fisar”».
Si precisa che il marchio Fisar è un marchio registrato e viepiù che nessuna autorizzazione è stata concessa da Fisar alla Vostra scuola al fine di utilizzare, per proprio profitto, il marchio Fisar e/o comunque la denominazione della società da me rappresentata»
«Premesso quanto sopra, ad ogni effetto di legge e segnatamente al fine di interrompere la prescrizione, sono con la presente ad intimare la immediata rimozione di qualsiasi riferimento a Fisar nei vostri post o attività promozionali. Il tutto con riserva di adire competenti autorità al fine di vedere tutelati i diritti della Fisar da Voi violati mediante l’inserzione citata», conclude l’avvocato della Federazione.
Di tutta risposta, Ferrazzano ha pubblicato sui social la lettera dell’avvocato, citando nuovamente il «Corso online per sommelier professionale di 3° livello anche per chi ha già frequentato il 1° e 2° Livello Ais o Fisar o Fis o Aspi». E aggiungendo un sintetico: «Voi cosa ne pensate??». Fuochi d’artificio in ritardo per il 2021 della sommellerie italiana.
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Corso sommelier online bufera Scuola italiana si difende Siamo il futuro nicola ferrazzano
Diventare sommelier dalla vasca da bagno, sorseggiando un calice di vino recapitato a casa in delivery e seguendo le lezioni online, dal proprio smartphone, tablet o computer portatile. Tra le bolle di sapone. Un sogno? Non più, forse. Non a caso ha scatenato un polverone l’iniziativa della Scuola Italiana Sommelier.
La pubblicità di un corso online a prezzi popolari e fortemente concorrenziali rispetto a quelli “canonici”, ha causato la reazione di diversi rappresentanti delle altre compagini della sommellerie, tirate in ballo senza giri di parole.
Le lezioni, infatti, sono riservate a chi ha già conseguito l’attestato del I e II livello in associazioni come Ais, Fisar e Fis. Senza bisogno di alcun “test d’ingresso” o verifica ulteriore delle competenze già date per acquisite.
Nell’occhio del ciclone è finito così Nicola Ferrazzano, presidente nazionale della Scuola Italiana Sommelier e ancor più l’uomo che rischia di passare alla storia – perdonino i renziani, ancor più in tempi di paventate crisi di Governo – come il “Rottamatore” della Sommellerie italiana.
«Lungaggini e prezzi esagerati e ingiustificati degli altri corsi», i fili conduttori della filippica renziana, pardon “ferrazziana”. Insomma, poco da star sereni. La filosofia della Sis pare chiara e sintetica, per arrivare presto al risultato.
Il terzo livello del «Corso online per sommelier professionale» ha un costo di 320 euro, «tutto compreso». Il corsista riceve a casa «16 bottiglie di vino, libri di testo, un tastevin, una cravatta o foulard di pura seta e un kit di 9 sentori». Data di inizio fissata per le ore 20.30 di lunedì 18 gennaio. Dove? Dove vi pare. Purché il WiFi sia stabile.
Il 4 gennaio, l’Associazione italiana sommelier (Ais) si è affrettata a precisare sui propri canali social che «i corsi di 1°, 2° e 3° livello già programmati nel 2021 saranno nuovamente calendarizzati e pubblicati appena possibile», rimandando ai delegati provinciali per ulteriori informazioni: «Sono a vostra disposizione».
Lo stesso giorno, Fisar ha lanciato la campagna tesseramenti 2021: «Entra nella famiglia Fisar e scopri un mondo di eventi, degustazioni, corsi e contenuti. Scopri come tesserarti», il messaggio affidato a Facebook, seguito dagli binomio di hastag ufficiali: #NoiFisar, #GetFisar. Insomma, acque agitate in vista dell’auspicabile ripartenza dei corsi “in presenza” interrotti a causa di Covid-19.
Presidente Nicola Ferrazzano, è ormai consapevole di aver sollevato un polverone promuovendo un “corso online” per diventare sommelier. Qual è il suo punto di vista e cosa ha spinto la Scuola italiana sommelier a promuovere corsi online per il terzo livello, invitando allievi di altre associazioni?
Debbo fare una doverosa premessa per far meglio comprendere tutte le mie argomentazioni. La nostra associazione è l’unica che ha nel proprio nome uno specifico riferimento alla didattica: infatti siamo la Scuola Italiana Sommelier. Le altre sono Associazioni o Federazioni o Fondazioni che contengono solo un significato di aggregazione e non di istruzione.
La Scuola Italiana Sommelier non pone barriere, non crea ostacoli agli appartenenti di altre associazioni, ma accetta indistintamente chiunque voglia farne parte a prescindere dalla provenienza o appartenenza.
Noi promuoviamo Corsi di 1°, 2° e 3° Livello e i nostri Corsi, come precisato prima, sono aperti agli appartenenti di qualsiasi associazione senza l’obbligo di iniziare dal primo livello solo per questioni economiche.
Gli argomenti di base sul vino sono sempre quelli, sempre gli stessi, uguali per tutte le associazioni. Basta confrontare i programmi. Ben vengano, quindi, ai nostri Corsi anche gli iscritti di altre associazioni. La pubblicità e la concorrenza sono l’anima dello sviluppo, anche economico.
Si potrebbe pensare che vogliate “sfruttare” le difficoltà del momento delle altre associazioni, i cui corsi sono “fermi” a causa dell’emergenza Covid-19
Perché sfruttare le difficoltà del momento? Il Corso di 3° Livello è regolarmente programmato da mesi dopo aver svolto il 1° e il 2° Livello. È da anni che svolgiamo la doppia attività didattica in aula e online.
Se gli altri hanno fermato la loro attività in aula (come abbiamo fatto anche noi) senza l’alternativa della didattica online non è colpa nostra. Anzi ciò amplifica il nostro merito nel rispetto dei vari Dpcm per aver continuato la formazione didattica a distanza.
Noi rappresentiamo il futuro. I nostri Corsi online non sono più facili, ma sono solo più comodi e più accessibili in tutte le parti d’Italia, d’Europa e nel Mondo. Abbiamo studenti italiani dalla Danimarca, Germania, Inghilterra, Romania e persino dall’Australia.
Come è nata la Scuola italiana sommelier?
Dopo aver conosciuto nei minimi dettagli l’attività delle altre associazioni frequentando i loro Corsi (Sommelier Ais, Sommelier Fisar, Master Sommelier Fis) abbiamo creato con un gruppo di amici, il 30 maggio 2017, la Scuola Italiana Sommelier in alternativa alle altre esistenti con lo scopo di eliminare le lezioni superflue di un Corso che contribuivano solo ad allungare il percorso per meri scopi economici e commerciali.
Più sono le lezioni svolte (circa 15 -17 per livello) e più saranno i costi a carico degli iscritti. Un costo di € 600/700 per livello (pari a € 1800-2100 complessivi) non è più accettabile. Come non è più accettabile un Corso che duri 2 o tre anni.
Solo tre esempi di lezioni superflue: che senso ha fare una lezione di due ore solo sulla tecnica della degustazione visiva oppure una lezione sull’abbinamento cibo vino dedicata interamente alle uova e alle salse. oppure un’intera lezione dedicata alle insalate, all’olio e all’aceto? I nostri Corsi sono più essenziali e senza fronzoli.
Quanti iscritti conta la Scuola, ad oggi, e in quali regioni?
Le nostre sedi fisse sono a Genova, Brescia, Verona, Roma, Palermo, Cosenza e Bari. Online, invece, non abbiamo confini inviando direttamente a casa degli allievi ben 50 bottiglie di vino da 750 cl, 27 sentori per allenare l’olfatto, libri di testo, la Tavola degli Aromi, i Colori del Vino.
Quanti iscritti ai nostri 12 Corsi? Mi lasci dire con orgoglio: migliaia di iscritti all’anno, anche per i nostri bassi costi. Prezzi popolari per una cultura a portata di tutti.
Dal punto di vista burocratico e ufficiale, la Scuola italiana sommelier opera alla stessa maniera degli altri “enti” e associazioni di formazione?
La nostra tipologia, con codice fiscale e codice Ateco, è la stessa di tutte le associazioni, come previsto dalla legge. Ma badi bene, perché quello che sto per dirle ora farà scalpore, ma servirà a fare chiarezza. Tutte le altre associazioni (Ais, Fisar, Fis) aggiungono in calce ai loro Attestati (non diplomi) la seguente dicitura: “Riconoscimento giuridico con decreto n…”.
Questa dicitura è solo uno “specchio per le allodole”, in quanto farebbe intendere che l’Attestato abbia un qualche riconoscimento giuridico. Alcune loro pubblicità recitano addirittura così: “Corsi legalmente riconosciuti dalla Presidenza della Repubblica Italiana”.
Questa dicitura è assolutamente ingannevole, in quanto non esiste alcun attestato da sommelier che sia mai stato “legalmente riconosciuto dalla Presidenza della Repubblica”. Come mai? E cos’è allora il riconoscimento giuridico?
Il “riconoscimento giuridico” di un’Associazione attiene solo al “conseguimento della personalità giuridica patrimoniale”, attraverso l’iscrizione nel relativo registro presso le prefetture che altro non è, appunto, che una mera garanzia patrimoniale dell’associazione, con il deposito di circa 80-100.000 euro accettato dallo Stato con relativo decreto. La Prefettura di Genova, per esempio, chiede il deposito di € 80.000.
Quindi, nulla a che vedere con la ventilata “validità giuridica dell’attestato”, che non esiste per nessuno. Il riconoscimento giuridico di un’associazione attiene solo al patrimonio e non conferisce alcuna valenza aggiuntiva all’attestato. Nulla ha a che vedere con la capacità professionale o didattica dell’associazione stessa. Morale: nessun attestato di Sommelier ha il riconoscimento giuridico.
Qual è la sua professione?
Sono un imprenditore in pensione, laureato in Scienze Geologiche, ex dirigente di azienda, stella di bronzo al merito sportivo del Coni, Presidente Nazionale della Commissione Gare della Fitet (Federazione Italiana Tennistavolo).
Per passione Degustatore Onav, Sommelier Ais, Sommelier Fisar, Direttore di Corso Fisar, e Master Sommelier Fis, con l’incarico di Presidente Regionale Fis Liguria. Ideatore e titolare della Collana Vinario e autore del Manuale Pratico per il Novello Sommelier, della Tavola degli Aromi e di Liguria, tutti i vini in rassegna.
Il suo incarico di presidente nazionale della Scuola italiana sommelier è in palese contrasto con gli statuti di alcune delle associazioni da lei menzionate, se non altro in termini di concorrenza diretta. Nessuna di queste ha avviato procedimenti come ammonizioni, sospensioni o proceduto all’espulsione nei suoi confronti?
In realtà mi hanno espulso da tutte queste associazioni private perché se uno fa parte di un’altra associazione non può più farne parte. Che assurdità. Vorrebbero considerare la tessera culturale come l’appartenenza ad un partito politico.
Ma qui casca l’asino: non è che uno è Sommelier Ais o Fisar solo sino a quando paghi la quota sociale, si è Sommelier Ais o Fisar a vita, a prescindere dal rinnovo o meno della tassa annuale, perché quest’attestato lo hai ottenuto dopo aver pagato 1800 euro e superato un esame finale.
È solo una gabola per farti continuare a pagare la quota associativa. Il titolo non decade mai. Alle associazioni conviene far credere questo solo per continuare ad introitare le quote di iscrizioni annuali. Ad onor del vero solo Fis e Sis (Scuola Italiana Sommelier) rilasciano l’attestato di “Sommelier per Sempre”.
Nella sua opinione, cosa manca alla sommellerie “tradizionale” e in che modo la sua iniziativa creerebbe “valore aggiunto” al settore e non ulteriore confusione tra chi vuole avvicinarsi?
La nascita di nuove Associazioni culturali non crea mai confusione, al contrario amplia il panorama delle opportunità. È la paura del nuovo, la paura di perdere consensi che blocca l’evoluzione delle “vecchie” associazioni tradizionali.
Col passare del tempo il termine Sommelier, che identificava per antonomasia l’esperto del vino, ha oggi subito, in positivo, una contaminazione culturale con la nascita del Sommelier dell’Olio, della Birra, del Tè e persino dell’Acqua Minerale.
Qual è il nostro valore aggiunto? L’essenzialità dei nostri Corsi senza fronzoli ma soprattutto l’utilizzo della didattica a distanza che consente di portare la nostra cultura ovunque, specie nei piccoli paesi che mai avrebbero potuto partecipare ad un Corso per Sommelier.
Abbiamo Chef stellati che si iscrivono ai nostri Corsi così come proprietari di Cantine, di frantoi per i Corsi di Sommelier dell’Olio, di negozianti che non avrebbero avuto il tempo di partecipare se non attraverso i nostri Corsi online.
La nostra intuizione è stata l’arma vincente ovvero quella di spedire direttamente a casa le bottiglie di vino o i vari Kit di degustazione per far seguire rigorosamente in diretta (mai nulla di registrato) le nostre lezioni degustando tutti lo stesso identico prodotto.
Un ulteriore ed importante valore aggiunto è il riconoscimento della validità della didattica svolta dalle altre associazioni concorrenti (Ais, Fisar, Fis, Aspi, Onav) che consentono agli allievi di continuare e terminare un percorso iniziato anche presso altre associazioni senza dover iniziare tutto daccapo per meri scopi economici.
Termino dicendo che tutti i nostri Docenti sono Sommelier di rango, con grande esperienza alle spalle, che ci consentono di proporre corsi per Sommelier del Vino, dell’Olio, della Birra, del Tè, del Caffè, del Cioccolato, del Miele, dei Distillati, del Sakè, dell’Aceto, dell’Acqua Minerale e Mixology.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
A un anno di distanza dalla precedente edizione, torna la Monza Wine Experience. Dal 17 al 20 settembre, il capoluogo brianzolo accoglierà i cultori e gli appassionati di vino che potranno così degustare i prodotti di selezionatissime cantine Italiane.
Il settore enologico in questi ultimi anni è diventato un asset importante dell’economia lombarda- dichiarano il Sindaco di Monza Dario Allevi l’Assessore alla Cultura e Attività Produttive Massimiliano Longo – Oggi, dopo le difficoltà del lockdown, dobbiamo ripartire e, per farlo, è doveroso sperimentare e scoprire forme nuove e innovative di coinvolgimento per dialogare con un pubblico diverso e sempre più ampio”.
“La seconda edizione del Monza Wine Experience va proprio in questa direzione. Il vino è uno strumento potente ed evocativo per raccontare un territorio e la sua identità. L’obiettivo, attraverso le aziende che hanno aderito al progetto, è avvicinare gli appassionati – e non – a questo mondo con esperienze emozionali e rafforzare la nostra città come polo di attrazione regionale”.
Il fitto programma della manifestazione – supervisionata dalla sezione Monza e Brianza dell’Associazione Italiana Sommelier – prevede tante iniziative in diverse zone del centro, per vivere in modo nuovo la città, passeggiando fra palazzi storici, ristoranti e boutique trasformate per l’occasione in speciali cantine.
I visitatori avranno la possibilità di scegliere tra Masterclass guidate da esperti, brindisi sotto le stelle, street food d’eccellenza e menù speciali nei migliori ristoranti cittadini. Sono questi gli ingredienti che hanno già determinato il successo della prima edizione che promettono di replicarne gli ottimi risultati.
MENÙ CON VINI IN ABBINAMENTO
Alcune attività della Monza Wine Experience partiranno già all’inizio della settimana: da lunedì 14 a domenica 20 settembre, i vini di questa seconda edizione saranno gli ospiti d’onore in alcuni tra i migliori ristoranti di Monza. Durante tutta la settimana, gli chef proporranno speciali menù degustazione pensati appositamente per esaltare gusto e proprietà delle etichette e immaginare un viaggio sensoriale lungo l’antica tradizione enologica italiana.
DEGUSTAZIONI IN BOUTIQUE
Contemporaneamente all’inaugurazione, Giovedì 17 settembre le boutique del centro si trasformeranno in speciali cantine, per scoprire e assaggiare l’ottima selezione di etichette partner dell’evento.
MASTERCLASS
Punto centrale dell’intera manifestazione saranno le Masterclass, tenute nella suggestiva cornice dell’Arengario dal 18 al 20 settembre. Aldo Fiordelli, giornalista fiorentino adottato dalla città di Monza, esperto di vini ed enogastronomia, giudice ai Decanter World Wine Awards, guiderà i principali appuntamenti, con l’obiettivo di far scoprire i territori del vino in degustazione agli appassionati che si iscriveranno.
Tra i relatori, inoltre, saranno presenti anche personaggi di spicco delle case vinicole coinvolte, che racconteranno in prima persona i segreti della loro produzione e del loro impegno e lavoro. Punto di riferimento in queste masterclass, saranno gli esperti dell’Ais, che affiancheranno i partecipanti alle degustazioni.
PERCORSI DEGUSTATIVI CON PASTA RUMMO
Accanto alle masterclass tutte dedicate al vino, saranno introdotti anche dei Percorsi degustativi con Pasta Rummo, progettati per dare spunto su come scegliere la bottiglia giusta per un primo piatto di terra o di mare. Dal 18 al 20 settembre, a pranzo e a cena, il pubblico avrà l’opportunità di sperimentare dal vivo l’abbinamento fermentato-cibo e imparare trucchi e segreti per trasformare pranzi e cene in esperienze sensoriali indimenticabili.
CALICI SOTTO LE STELLE
Venerdì 18 settembre a partire dalle 18.30, l’animata Via Bergamo, nuovo punto di riferimento per gli amanti del divertimento e della buona cucina, ospiterà Calici sotto le stelle: una serata di degustazioni in cui i wine lovers potranno passeggiare e scoprire i vini proposti nelle dieci postazioni presidiate dai sommelier Ais.
WINE & STREET FOOD
Il vino si abbina benissimo anche al cibo di strada ed è per questo che sabato 19 e domenica 20 settembre l’area di Piazza Carrobiolo si trasformerà nello scenario originale di Wine & Street Food. Tanti Food Truck provenienti da tutta Italia proporranno le loro migliori specialità, abbinate ad alcune tra le più apprezzate etichette di vino italiane.
WINE TASTING & DRIVE-IN THEATRE
Domenica 20 settembre dalle 18.30, Wine Tasting & Drive-In Theatre sugellerà in modo emozionante la chiusura di Monza Wine Experience. Il cuore dell’antico Spalto Santa Maddalena, punto di riferimento per gli amanti del divertimento e della buona cucina, diverrà il teatro di una serata di degustazioni in cui gli amanti del vino potranno passeggiare lungo le rive del fiume Lambro e scegliere quali degustare tra le molte etichette proposte.
Inoltre, in collaborazione con la Compagnia teatrale Binario 7, lo Spalto diverrà un teatro a cielo aperto, con il palcoscenico più piccolo del mondo: un’Apecar. Per unire antichità a modernità, sarà creata un’area privè realizzata con autovetture Mini in cui sarà data l’opportunità di vivere un’esperienza di Drive-in Theatre.
SO WINE
In concomitanza con gli appuntamenti della Monza Wine Experience, Rinascente di Largo Mazzini a Monza ospiterà, dal 17 al 20 settembre, la settima edizione di So Wine, l’evento con cui le cantine presenti in Rinascente aprono le porte al pubblico, propongono l’assaggio delle loro migliori etichette e ne raccontano la storia: dalla coltivazione delle uve alla creazione di prodotti dallo stile unico. Un percorso guidato da enologi e sommelier tra vini bianchi, rossi e spumanti, per imparare il rituale della degustazione e scoprire gli abbinamenti ideali con la cucina.
CASE VINICOLE
Le Case Vinicole confermate alla data del presente comunicato sono: Abbona, Allegrini, Argiolas, Ayala, Cantina Gulfi, Castello Banfi, Cecchi, Consorzio Franciacorta, Marisa Cuomo, Masi Agricola, San Leonardo, San Marzano, Tenuta Alzatura, Tenuta Fertuna, Terre Di Leone, Val delle Rose.
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Guerra degli iscritti alla sommellerie crescono Ais e Fisar. Fis dati top secret 1
Tra associazioni e iscrizioni non mettere il dito. Vien da dire così per sintetizzare la reticenza della sommellerieitaliana nel fornire i dati degli iscritti. Se Fisar risponde in pochi giorni, con l’efficiente ufficio stampa affidato ad Alice Lupi, Ais prende tempo e ci ragiona su. Dopo una telefonata con WineMag.it e un giro di pareri che ha coinvolto (addirittura) la Giunta Esecutiva e i Revisori Legali, Antonello Maietta si è deciso a fornire i numeri.
Clamorosa la posizione degli scissionisti di Fis–Fondazione italiana sommelier: “Non possiamo dare informazioni di questo tipo, cordiali saluti”, fa sapere Paola Simonetti, vice presidente del Comitato Scientifico Fis, dopo innumerevoli rimbalzi. Bibenda come la Nasa e la presidenza Onav che manco l’Fbi: neppure risponde alle (due) mail. Saranno finite nello spam? Pec-cato, davvero.
La guerra alle iscrizioni, insomma, si rivela il nervo scoperto delle associazioni della sommellerie italiana. Un braccio di ferro per i tesseramenti che, in alcune regioni, mostra il suo lato più crudo nell’ambito di eventi enogastronomici organizzati con l’ausilio dei sommelier da Consorzi, Comitati e associazioni. Ripicche e “vendette” incrociate tra le “sigle” dei sommelier che fanno male al tessuto sociale, oltre che al vino italiano.
Quanto ai numeri, Ais (Associazione italiana Sommelier) si conferma la più affollata. Secondo i dati forniti a WineMag.it, gli iscritti a fine 2019 risultano 41.877. Erano 37.922 al 31 dicembre 2017 e 39.650 nel 2018.
“Rispetto alle altre organizzazioni della sommellerie che si sono costituite in seguito – commenta Antonello Maietta – Ais è presente capillarmente su tutto il territorio nazionale, attraverso 22 Associazioni Regionali / Territoriali e circa 150 Delegazioni Provinciali / Zonali, che organizzano corsi, degustazioni ed eventi di vario tipo, fornendo anche supporto ad Enti pubblici e privati”.
“Questa posizione di leadership – continua Maietta – impegna di conseguenza l’Ais a una responsabilità maggiore nell’individuare le tendenze di mercato, le aspettative dei consumatori e dei produttori, modulando, aggiornando e innovando costantemente la propria attività didattica, per essere sempre al passo con i tempi“.
La Segreteria Fisar (Federazione italiana sommelier, albergatori e ristoratori) stabilisce invece gli iscritti in 12.537, a fine 2019. Netta la crescita negli ultimi quattro anni: 9.335 nel 2016, 10.262 nel 2017 e 11.787 nel 2018.
“È una Fisar che cresce anche in termini di numero degli associati – commenta il presidente nazionale Luigi Terzago – con il 2019 che ha registrato oltre 12.500 iscritti alla nostra Federazione. Continueremo a lavorare seguendo la strada fino ad ora percorsa per il consolidamento e la crescita associativa”. Finché tastevin non ci separi.
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Ovada Docg incontra Milano banco assaggio con 27 produttori Dolcetto
MILANO – Un banco d’assaggio animato da 27 produttori di uve Dolcetto, coltivate in 22 comuni collinari dell’Alto Monferrato Ovadese e immediati dintorni, tra Acqui e Gavi, in provincia di Alessandria. È quanto propone il Consorzio di tutela dell’Ovada Docg, a Milano.
L’appuntamento è per lunedì 10 febbraio 2020, dalle ore 15.30 alle 20.30, al The Westin Palace di Piazza della Repubblica, 20. Ciascuna cantina presenterà una selezione delle proprie etichette. L’evento, organizzato dal Consorzio in collaborazione con Ais Milano, è a ingresso è gratuito.
In contemporanea ai banchi di assaggio si terrà una Masterclass dal titolo “Ovada Revolution”. Interverranno il presidente del Consorzio di Tutela dell’Ovada Docg, Italo Danielli, e il produttore Giuseppe Ravera. La degustazione sarà condotta da Andrea Dani, sommelier e degustatore Ais. Per la masterclass è obbligatorio l’accredito all’indirizzo email info@ovada.eu.
Territorio dalla grande vocazione vitivinicola, l’Ovadese è splendido anche dal punto di vista paesaggistico, incastonato tra borghi medievali e antichi castelli. Il particolare microclima che lo caratterizza, con la presenza del vento marino che soffia dalla Liguria, rende unico il vino che si ottiene in questo territorio.
Le caratteristiche dei terreni, argillosi, tufacei, calcarei e loro combinazioni, esaltano le migliori espressioni del Dolcetto. Un vino dal colore rosso rubino intenso, con tonalità di mora, ricchissimo di antociani, dalla buona bevibilità anche in gioventù, che sa dare il meglio di sé anche dopo alcuni anni di affinamento.
L’Ovada Docg può essere considerato un vino di elevata “gastronomicità“. Si abbina infatti armoniosamente con i più svariati piatti di terra della tradizionale cucina piemontese ed in particolare con alcuni dei prodotti tipici dell’ovadese come gli agnolotti e i ravioli ripieni di carne, lo stoccafisso e, soprattutto, la perbureira, una particolare pasta e fagioli tipica di Ovada caratterizzata da un saporito soffritto a base di aglio e olio extravergine.
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Il sommelier diventa guida enoturistica Ais pensa al corso di formazione 1
VERONA – Un corso specifico per diventare guida enoturistica riservato ai sommelier Ais, con una formazione dedicata alla psicologia del cliente, ai beni culturali e all’accoglienza, fino alle nozioni in lingua inglese. È quello a cui sta pensando l’Associazione italiana sommelier. L’annuncio in occasione del 53° Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier, svoltosi a Verona, dal 22 al 24 novembre 2019.
“Quando Ais è nata era al passo con i tempi – ha sottolineato il presidente Antonello Maietta – oggi invece i tempi li precorre, anticipando le tendenze. La nostra Associazione conta oltre 40 mila sommelier ed è fondamentale per noi offrire loro una preparazione mirata alle richieste del mercato”.
Un assaggio della figura del sommelier come operatore enoturistico è stato offerto dai sette tour organizzati da Ais Veneto, proprio in concomitanza della tre giorni congressuale.
I professionisti dell’Associazione hanno guidato il pubblico alla scoperta di alcune delle aree vitivinicole più vocate della regione, promuovendo il rapporto tra il vino e l’eredità culturale del territorio.
“L’ottimo successo ottenuto dai tour – precisa Marco Aldegheri, presidente Ais Veneto – ci ha dato grande soddisfazione: è la conferma di come il pubblico desideri avvicinarsi sempre più al vino attraverso un’esperienza ‘immersiva’, dove il racconto del territorio diventa determinante. In questo le competenze del Sommelier sono fondamentali”.
Una vera e propria rivoluzione, insomma. “Abbiamo ancora un grande lavoro da fare per ammodernare le nostre modalità di comunicazione – continua Aldegheri – ce lo dicono i tanti esperti intervenuti, ma siamo convinti che condurre il turista nel mondo del vino sia un ruolo che ci appartiene per naturale vocazione”.
Più in generale, è positivo il bilancio del 53° Congresso nazionale dell’Ais. Durante la tre giorni, la città di Verona ha visto impegnati più di 170 sommelier di Ais Veneto per coordinare e gestire le degustazioni aperte al pubblico, i tour guidati e i banchi d’assaggio saloni del gusto. Sono più di 3500 gli accessi registrati nei tanti appuntamenti della kermesse veneta.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
EDITORIALE – Tre sommelier esperti fanno degustare alla cieca quattro vini a degli aspiranti sommelier. Unico indizio fornito: tre sono vini costosi, uno è Tavernello. In realtà si scopre che sono tutti Tavernello. Basterebbe la trama dello spot per capire quanto i tre sommelier ingaggiati da Caviro siano stati oggetto di un autogol pazzesco, giustificabile (forse) solo dal compenso offerto per girare il video, in qualità di testimonial.
Già, perché l’ultima trovata di Caviro giova solo a chi l’ha promossa: ovvero a Caviro stessa. Dopo aver usato (per alcuni ab-usato) sapientemente lo storytelling per raccontare Tavernello come il frutto del sudore dei propri conferitori (spot dell’aprile 2018, a sua volta oggetto di critiche feroci da parte dei leoni del web) il colosso di Forlì, abilissimo nel marketing, ha pensato bene di armare i sommelier. Contro i sommelier.
La mia impressione, infatti, è che il target del video non siano i consumatori – ai quali Caviro intenderebbe raccontare il Tavernello come vino buono, a dispetto del pensare comune – bensì gli stessi sommelier.
La cooperativa non lo ammetterà mai, ma sarebbe meglio parlare di un vero e proprio “bersaglio“. Una rivisitazione in salsa Tetra Pak dell’Eneide di Virgilio, da leggere in quel passaggio in cui Laocoonte avverte i Troiani: “Timeo Danaos et dona ferentes”, “Temo i Dànai anche quando portano doni”.
Grazie ai tre professionisti che hanno girato lo spot, Caviro arma il proprio cannone contro le associazioni professionali, “colpevoli” di formare nuove schiere di enofighetti che bevono etichette, più che vini. Lo fa con classe, in punta di piedi.
Mettendosi addirittura in una posizione subalterna rispetto a quella delle tre pedine, scelte come vittime sacrificali, da esporre al prevedibile fuoco incrociato di critiche e ritorsioni.
Caviro, nell’ultimo spot, si traveste dietro le quinte da vecchio saggio che gioca a scacchi davanti al camino, con la coperta di lana sulle ginocchia. Mentre fuori piove a dirotto, sulla crapa di tre sventurati.
Manda loro a dire alla sommellerie che “così non va bene, suvvia”. Tanto è vero che i tre giudici fanno la ramanzina a quelli che vengono dipinti come il prototipo dei futuri sommelier: gente che, in fondo – pare suggerire lo spot – non capisce più di tanto di vino e si fa condizionare dal prezzo e dal marketing.
A guardar bene, il video, così come è costruito, non ha altro senso logico. Ci avete pensato? In una vera degustazione alla cieca non si conosce nessuno dei vini “coperti”, tanto meno il prezzo. Il solo suggerimento che uno dei vini in degustazione possa essere Tavernello rende vano lo scopo più alto del tasting alla cieca.
Per di più, anticipare che tre dei quattro vini siano costosi, non fa altro che disorientare ulteriormente gli sfortunati degustatori. Peraltro: aspiranti sommelier di quali associazioni? Non si sa. E il punto è proprio questo.
Con la scusa di una “blind”, Caviro arma genericamente tre sommelier contro le associazioni della sommellerie italiana. Senza neppure citarle. Facendo incazzare non poco – peraltro – uno come Daniele Cernilli (affezionato uomo Ais) che ha allontanato dal panel della sua guida uno dei tre testimonial, con cui collaborava in Toscana.
Il messaggio lanciato dall’azienda del Tavernello è chiaro e più che mai condivisibile. Di discutibile, forse, c’è solo la scelta dei tre sommelier, che si sono prestati a un attacco generalizzato e banale alla sommellerie, più che al mondo dei consumatori di vino distratti dalle variabili del formato, del prezzo e del segmento di vendita.
Ma del resto si sa: a questo mondo (at)tira più un contratto da testimonial che un carro di buo…ne intenzioni super partes. E allora cin, cin. Col brik, da stappare a la (B)olé. Altro che Champagne.
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Rosso Barbera 2019 i migliori 10 20 assaggi al Castello di Costigliole dAsti 3
COSTIGLIOLE D’ASTI – Grande successo per Rosso Barbera 2019. Oltre mille gli accessi alla tre giorni andata in scena dal 2 al 4 novembre, al Castello di Costigliole d’Asti (AT). Una location degna della crescente attenzione dei produttori piemontesi nei confronti della Barbera.
È recente, infatti, il riconoscimento in Piemonte della terza Docg dedicata al noto vitigno a bacca rossa. Si tratta del Nizza Docg, che è andato ad affiancarsi alla Barbera d’Asti Docg e alla Barbera del Monferrato Superiore Docg.
Per l’esordio di Rosso Barbera, evento che nasce dalle ceneri di “Barbera – Il gusto del territorio”, sono stati coinvolti i sommelier Ais della delegazione di Asti. “Grazie alla concessione del castello da parte del Comune e alla nostra collaborazione tecnica – commenta Paolo Poncino (nella foto, sotto) delegato locale dell’Associazione italiana sommelier – l’evento è finalmente decollato”.
“Siamo molto soddisfatti – aggiunge Poncino – soprattutto per i numeri. Lo scorso anno la manifestazione ha coinvolto 80 produttori, quest’anno 150. La copertura geografica è stata dunque molto più capillare e utile, ai nostri ospiti, per comprendere le differenze tra le varie espressioni di questo vitigno, importantissimo per il Piemonte”.
“La Barbera – sottolinea il delegato Ais di Asti – è buonissima vinificata in acciaio, nella sua versione più fresca. Ma si presta ottimamente anche ad essere affinata in legno, con diversi tempistiche e tipologie di botte. Un vino, dunque, molto versatile e gastronomico“.
Diverse le zone rappresentate ai banchi d’assaggio. Corposo il numero di Barbera proveniente dall’Astigiano. Buona la rappresentanza di altri territori piemontesi, come Alba (Cuneo), le Colline Novaresi (Novara) e i Colli Tortonesi (Alessandria).
Non sono mancati rappresentanti dal vicino Oltrepò pavese, con quattro etichette provenienti da San Damiano al Colle, Rovescala, Canneto Pavese e Montecalvo Versiggia, tutti Comuni in provincia di Pavia. Ecco dunque i migliori assaggi di WineMag.it a Rosso Barbera 2019.
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Enoturismo al centro del 53° Congresso nazionale Ais di Verona 2
VERONA – È stato annunciato il tema principale del 53° Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier (Ais): dal 22 al 24 novembre, si farà il punto sull’enoturismo. Ad ospitare l’evento sarà la delegazione regionale del Veneto. A Verona sono in programma incontri e degustazioni.
Durante il convegno di apertura “Trasformare il terroir in destinazione turistica” – in programma al Teatro Filarmonico sabato 23 novembre, alle ore 10.00 – si valuterà l’attuale sistema organizzativo, gli obbiettivi e i nuovi format di promozione dell’enoturismo.
“Crediamo che il Sommelier sia la figura professionale che meglio si adatta alle aziende in termini di enoturismo – spiega Antonello Maietta, Presidente nazionale Ais – infatti, oltre ad essere esperto di degustazione e di abbinamento cibo-vino, è in grado di porre l’accento sulla provenienza geografica del prodotto, valorizzandone il territorio”.
I delegati del Veneto faranno gli onori di casa al 53° Congresso nazionale Ais
“Vogliamo però che questo sia solo un punto di partenza – continua Maietta – vista l’esponenziale crescita del mondo enoturistico, stiamo lavorando perché il Sommelier abbia una formazione a tutto tondo, con nozioni sulla psicologia del cliente, sui beni culturali del territorio e sulle principali lingue straniere”.
L’incontro darà spazio alle tematiche attuali più importanti per quanto riguarda il turismo enogastronomico: dalle opportunità presenti e future nel mondo dell’hospitality, alla comunicazione giornalistica del vino, fino all’importanza delle scienze cognitive e del neuromarketing nella percezione del wine and food.
Ad affiancare Maietta durante il convegno ci saranno Roberto Bellini, Responsabile nazionale dell’Area Formazione dell’Associazione Italiana Sommelier; Stefan Marchioro, Docente di Economia applicata al Turismo all’Università di Padova; Pietro Tonutti, Direttore del Master Universitario “Vini italiani e mercati mondiali” alla Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa.
E ancora Alessandro Sensidoni, Docente di Scienza e Tecnologia dei Prodotti Agroalimentari all’Università di Udine; Mauro Santinato, inserito nel mondo dell’hotellerie come Presidente di Teamwork e amministratore di HotelPerformance; Angelo Mellone, giornalista e scrittore, dirigente del pomeriggio di Rai Uno.
A moderare il dibattito sarà invece il giornalista, regista e produttore altoatesino Markus Frings. Durante il fine settimana del Congresso, Verona ospiterà saloni del gusto, laboratori, degustazioni guidate e tour enogastronomici.
Al centro dell’attenzione le eccellenze regionali, nell’ottica di coinvolgere l’intera città. L’ingresso agli eventi è previsto mediante registrazione online, al sito congressonazionale.aisitalia.it, dove è disponibile anche il programma completo del Congresso.
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Gallo Nero is back i top 10 Chianti Classico a Milano
MILANO – Tutto tranne che una questione di piume. Il Gallo Nero è tornato a Milano per alzare la cresta: tra gli appassionati, sì. Ma soprattutto al cospetto della ristorazione, nella città che più di tutte, in Italia, esprime l’internazionalità. Il Consorzio Vino Chianti Classico mancava nel capoluogo lombardo da 13 anni . Lunedì 28 il gran ritorno, grazie alla collaborazione con l’Associazione italiana sommelier (Ais).
Sessantaquattro i produttori presenti banco di assaggio al The Westin Palace. Ad assaggiare i Chianti Classico oltre 700 persone in 5 ore. Tutti operatori del settore Food and Beverage.
“Siamo tornati a Milano dopo un’assenza un po’ ingiustificata – ha commentato a caldo Carlotta Gori, direttore del Consorzio, intervistata da WineMag.it – e l’accoglienza è stata davvero straordinaria”.
Con il 2019 riportiamo al centro del nostro trade l’Italia – ha precisato Gori – e Milano è la vetrina da dover ritrovare, riscoprire e con cui dover riallacciare una duratura relazione, soprattutto sul fronte della grande ristorazione milanese, la più internazionale del nostro Paese”.
Come anticipato ieri da WineMag.it, il presidente del Consorzio, Giovanni Manetti, ha consegnato al sindaco di Milano, Giuseppe Sala, una bottiglia di Chianti Classico 1946 della collezione storica di Badia a Coltibuono. In quell’anno furono terminati i lavori di ricostruzione del Teatro alla Scala, dopo un restauro post bellico effettuato in tempi record.
“Milano all’epoca divenne simbolo, attraverso il suo teatro principale, di una speranza per tutto il Paese – ha evidenziato Manetti – e il suo spirito di rinascita si coglie ancora oggi nello slancio verso il futuro e nel suo dinamismo.
Questo la rende lo scenario ideale per presentare i nostri vini, ed è nostra volontà mettere nell’agenda di questa città un grande evento di Denominazione ogni anno”.
I MIGLIORI DIECI CHIANTI CLASSICO A MILANO
1) Chianti Classico Docg Riserva 2015, Setriolo Un gigante. Frutto croccante e succoso, in un sorso capace di abbinare una gran profondità, raccontata da spezie, note balsamiche e ricordi di rabarbaro. Il capolavoro, a Castellina in Chianti (SI), di Susanna Soderi.
2) Chianti Classico Docg 2015, Setriolo Vino sulla scorta del fratello maggiore, la Riserva della stessa annata. Succosità e una beva più snella e “pronta”, ma tutt’altro che banale. Bello ritrovare anche in questo calice le note profonde della Riserva, in una veste più gentile.
3) Chianti Classico Docg Gran Selezione 2016 “Vigna Contessa Luisa”, Villa Calcinaia Conti Capponi Ci spostiamo nella zona di Greve in Chianti (FI) per la chicca dei Conti Capponi, che si dedicano con estrema passione a 20 ettari di vigneto sugli 80 di proprietà. Un vino giocato sull’essenzialità e su una beva asciutta, connotata da un tannino elegante e di prospettiva. Un vero Signore.
4) Chianti Classico Docg Riserva 2015, Villa Calcinaia Conti Capponi Vino che marca in maniera netta le differenze con la Riserva, sfoderando un frutto ben più maturo e godurioso. Tra le Riserve in degustazione a Milano, forse la più gustosa e beverina.
5) Chianti Classico Docg Gran Selezione 2015 “San Marcellino”, Rocca di Montegrossi Altro vino dotato di un frutto pieno, in un gioco divertentissimo col tannino. Colpisce per la freschezza e la verticalità ossuta, che reggono un alcol sostenuto ma per nulla percettibile: serve guardare l’etichetta per accorgersi dei 15% vol.
6) Chianti Classico Docg 2017, Castello di Ama L’etichetta dal frutto più preciso, nonostante la maturità piena e la “succosità” evidenziata nel sorso. La beva è instancabile, perché retta da una freschezza riequilibrante. Un Sangiovese in purezza che chiama il piatto, ma che sarebbe ottimo anche da solo, per annaffiare momenti di totale spensieratezza.
7) Chianti Classico Docg 2017, Tenuta di Arceno Altro Sangiovese connotato da un frutto delizioso, minuzioso, pieno e pulito. Gran beva e consistenza.
8) Chianti Classico Docg Riserva 2016, Rocca delle Macìe Di nuovo a Castellina in Chianti (SI) per una Riserva di grandissimo carattere e struttura possente, nonostante la gran eleganza e il frutto pieno. Vino da acquistare oggi e dimenticare in cantina.
9) Chianti Classico Docg 2017 “Ora”, Savignola Vino d’entrata della casa di Greve in Chianti (FI). Scalpita ancora e dopo l’assaggio arriva la conferma: è in bottiglia da appena 3 mesi e sarà sul mercato dal 2012. L’anteprima promette benissimo.
10) Chianti Classico Docg 2016, Caparsa Spazio a una cantina di Radda (SI) vicina, con grande cognizione di causa, ai canoni “naturali”. Nel calice un “vino quotidiano”, capace di sfoderare un frutto di piena maturità e una struttura agile, ma presente. Abbastanza per finirne una bottiglia a tavola, senza neppure accorgersene.
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Ais Veneto in beneficenza 700 magnum di Malanotte 2010 di Bonotto delle Tezze 6
Ais Veneto rinnova il suo impegno nel sociale con la bottiglia di Alba Vitae 2019. L’azienda coinvolta per questa nona edizione è Bonotto delle Tezze con il suo Malanotte Docg 2010, imbottigliato in formato magnum. Solo 700 le bottiglie a disposizione.
Il ricavato sarà devoluto alla Fondazione Oltre il Labirinto, che si dedica a bambini, ragazzi e adulti affetti da autismo. In particolare sarà finanziata la costruzione di un laboratorio polifunzionale, adibito a punto di appoggio e di lavoro per le attività dell’associazione, negli spazi di Alternativa Ambiente di Vascon di Carbonera.
L’edizione limitata del Malanotte 2010 sarà acquistabile da venerdì 18 ottobre fino a fine gennaio al costo simbolico di 50 euro, tramite la pagina web di Ais Veneto. Sarà possibile ritirarla presso la sede di una delle sette delegazioni provinciali.
Per AIS Veneto questo appuntamento è diventato un’importante occasione di dialogo con il territorio regionale – commenta Marco Aldegheri, Presidente di Ais Veneto – che non passa solo attraverso la valorizzazione della migliore tradizione enologica veneta, ma anche attraverso il sostegno a iniziative meritevoli come quella della Fondazione Oltre il Labirinto”.
“Il progetto di Alba Vitae è cresciuto molto in questi nove anni e ogni edizione è stata in grado di innescare una grande gara di solidarietà, che siamo fiduciosi si ripeterà anche in questa occasione”, conclude Aldegheri.
“Alla maggiore età i ragazzi con autismo sono meno tutelati e supportati dai servizi socio-sanitari – evidenzia Mario Paganessi, Direttore della Fondazione – ma con questi laboratori li aiutiamo ad acquisire delle competenze professionali per poter iniziare una vita di autonomia. Oggi facciamo un altro passo in avanti, grazie a questa iniziativa di Ais Veneto”.
LA DOCG MALANOTTE Il Malanotte, raccontato di recente da WineMag.it (qui il link) è legato all’omonimo borgo medievale situato a Tezze di Piave, non lontano da Conegliano (TV). Si tratta di un vino monovitigno prodotto a partire dai grappoli dell’autoctono raboso Piave, fulcro del lavoro di Bonotto delle Tezze che da anni si impegna nella sua valorizzazione.
Le uve del Malanotte 2010 sono state raccolte manualmente durante una vendemmia tardiva e parte di queste – tra il 15% e il 30% – sono state fatte appassire in fruttaio. Particolarità di questa edizione limitata è l’affinamento del vino per 8 anni tra botti grandi, piccole e acciaio, il doppio rispetto ai tempi minimi previsti dal disciplinare.
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Da venerdì 20 a domenica 22 settembre 2019, la città di Frascati ospita la quarta edizione di Fiera dei Sapori, un evento organizzato da CastelliExperience in collaborazione con il Comune di Frascati e numerosi protagonisti del settore istituzionale, ricettivo, culturale e produttivo del territorio.
Per un intero fine settimana le strade del centro storico della cittadina castellana, a due passi da Roma, si riempiranno con i profumi dei migliori prodotti enogastronomici dei Castelli Romani, ma non solo.
Un lungo weekend che saprà far dimenticare la fine della bella stagione e le giornate più brevi, in un’esplosione di sapori che racconteranno tutta la forza del territorio, attraverso le sue eccellenze, tra stand enogastronomici e appuntamenti tematici.
Saranno otto le aree tematiche di Fiera dei Sapori, accessibili acquistando dei gettoni che daranno diritto a degustare le bontà dei grandi nomi del territorio: dai primi ai secondi piatti, passando per la tradizione norcina e le proposte Veg, ricette classiche e proposte innovative saranno accompagnate dall’immancabile vino e dalla birra, anch’essa proveniente dai Castelli Romani.
Nel corso della manifestazione verranno organizzate degustazioni enologiche, sotto la guida di esperti sommelier certificati AIS (Associazione Italiana Sommelier), showcooking, laboratori di cucina, ma anche visite guidate tra vicoli e piazze storiche del centro storico, che vanta un patrimonio storico-culturale unico, capeggiato da quelle Ville Tuscolane simbolo della nobiltà romana del periodo rinascimentale. Le attività possono essere prenotate direttamente sul sito dell’evento.
Molte le novità dell’edizione 2019, che conferma un format innovativo volto alla promozione delle eccellenze del territorio e non solo. Tra queste il Mercato della Terra, uno spazio tematico a cura di Slow Food Frascati e Terre Tuscolane, dove sarà possibile assaggiare e acquistare i tanti prodotti a chilometro zero che provengono dai comuni circostanti.
Interessante la proposta enologica delle Winelounge e gli approfondimenti tematici dei Laboratori: un programma dedicato alla (ri)scoperta dei prodotti della terra, delle tradizioni enogastronomiche castellane e non solo. In questi ambienti il visitatore potrà così immergersi pienamente nelle tematiche della Fiera, partecipando attivamente all’evento.
La manifestazione prenderà il via venerdì 20 settembre alle ore 18 e proseguirà fino alle 23 dello stesso giorno. Orario più ampio nelle giornate di sabato 21 (dalle 12 alle 23) e domenica 22 (dalle 12 alle 22), per permettere ai visitatori di apprezzare il fitto programma di appuntamenti.
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