(3 / 5)Insolia, “un vino da amare a ogni sorso”. Francesco Zonin ci mette la firma (e così anche la faccia) su questa bottiglia di costo modesto, ma di buon livello. Uno degli esempi più fulgidi dell’ormai ottimo standard qualitativo raggiunto dai vini italiani nei supermercati e nella grande distribuzione organizzata. I suoi 12 gradi e la sua facilità di beva lo rendono un perfetto accompagnamento per antipasti a base di pesce e crostacei. Dunque un vino giovane, fermo e leggero, ma in grado di non sfigurare se accostato a primi piatti di riso e secondi a base di verdure.
Prezzo pieno: 3,99 euro
Acquistato presso: Il Gigante
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
(3,5 / 5)La “Maremmana” è una resistente razza bovina. Uno degli elementi che in Toscana contraddistinguono la Maremma. E’ alla forza, alla resistenza e al carattere di questi buoi che si ispira Rosso dei Poderi 2011 di Poderi di Ghiaccioforte Barone Pizzini. Un rosso “sanguineo”, così come si presenta visivamente, nel calice. Quel rosso sgargiante e luminoso, tipico delle uve Sangiovese. Una volta stappata, la bottiglia sembra emanare calore. Al palato il vino risulta infatti caldo, dominato da note distintive di frutti rossi. Nel finale, spunta la liquirizia. Un ottimo vino per gli antipasti a base di affettati, che personalmente ho abbinato con successo allo scamone al sangue. Vino sconsigliato ai palati troppo delicati, per il carattere forte dei suoi 14 gradi e la sua pienezza. Può vantare la dicitura “Bio” in etichetta per l’attenzione nei processi di lavorazione, vero must in tutti i vigneti Barone Pizzini.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
(3,5 / 5) Matrimoni di Puglia. Negroamaro e Primitivo si mescolano in un’armonia di sapori in questa bottiglia che esalta un particolare metodo di appassimento delle uve, ottenuto direttamente sulle piante, in vigna. Il risultato, al gusto, è una predominanza iniziale di sensazioni acidule, pronte a sbocciare però in una morbidezza finale che lascia definitivamente il segno. E’ la vittoria delle note dolciastre, ma di buon carattere. Le stesse che si avvertono all’olfatto, quando a sprigionarsi sono soprattutto sentori di frutti rossi, seguiti da frutti di bosco e more. I quattordici gradi e mezzo del Negroamaro Primitivo IGT Puglia Mandorla, per l’annata 2013, ne fanno un accompagnamento perfetto per piatti di carne rossa. Buono anche il risultato con piatti di pasta ben ricchi di sapori, con ingredienti tendenti al salato, nonché l’abbinamento a formaggi ben stagionati. Temperatura di servizio: 16 gradi.
Prezzo pieno: 6,65 euro
Acquistato presso: Il Gigante
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(3,5 / 5) Di colore giallo paglierino, il Roero Arneis D.O.C.G. è il “fratello” bianco piemontese (cuneese, per l’esattezza) dei prestigiosi vini rossi prodotti nelle Langhe (Barolo e Barbaresco).All’olfatto appare un vino importante e persistente. La sua buona alcolicità (13 gradi) è subito ben definita. Il bouquet è di frutta bianca – pesca e sambuco -. A sorprendere è il richiamo all’anice e alle erbe di campo. Percepibile anche l’assenzio, richiamato vagamente anche da alcuni riflessi di colore verdognolo.Il gusto è pieno e rotondo, a conferma della prima impressione olfattiva. L’ottimo l’equilibrio tra l’alcolicità e ampiezza, lo rende un importante accompagnamento per piatti di pesce strutturati e gustosi, nonché a carni bianche ben aromatizzate.Personalmente l’ho abbinato con successo a una “grassa” pizza fatta in casa, con base sottile e copertura di salmone, su una leggera spolverata di passata di pomodoro.A sancire la perfetta armonia, un velo di glassa gastronomica all’aceto balsamico I.G.P. Ponti, a condire amabilmente un letto di rucola.
Prezzo pieno: 7,99 euro
Acquistato presso: Il Gigante
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