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Resa Champagne 2024 a 100 quintali per ettaro

Resa Champagne 2024 10000 kg ettaro 100 quintali ettaro comite
I presidenti del Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne, David Chatillon e Maxime Toubart, hanno firmato la delibera annuale sulle rese e sulla riserva vendemmiale dello Champagne, in occasione della vendemmia 2024. «Per garantire un approvvigionamento sicuro e stabile del settore – si legge nella nota diffusa oggi, 19 luglio, da Epernay – i quantitativi immessi sul mercato durante la campagna 2024-2025 sono fissati a 10.000 chilogrammi (100 quintali, ndr) di uva per ettaro di superficie in produzione».

10.000 KG/ETTARO: È LA RESA DELLO CHAMPAGNE NEL 2024

«I quantitativi raccolti in eccesso rispetto a questo volume vengono messi in riserva entro il limite della resa annua massima autorizzata, fissata individualmente alla resa obiettivo per ettaro di superficie in produzione e, dall’altra parte, al massimale di riserva». Si tratta di una flessione rispetto alla resa dello Champagne della vendemmia 2023. Lo scorso anno, infatti, il Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne aveva fissato il limite a 11.400 chilogrammi per ettaro, ovvero a 114 quintali per ettaro.

CONTESTO ECONOMICO DEBOLE

Le spedizioni di champagne nella prima metà del 2024 rappresentano 106,7 milioni di bottiglie, ovvero -15,2% rispetto allo stesso periodo del 2023 che fu un semestre record (escluso il 2022). Le spedizioni tornano a un livello vicino a quello del 2019. «La cupa situazione geopolitica ed economica mondiale e l’inflazione generalizzata – spiegato David Chatillon – pesano sui consumi delle famiglie. Anche lo champagne continua a subire le conseguenze di un eccesso di scorte da parte dei distributori nel 2021 e nel 2022. Restiamo comunque fiduciosi nei valori della loro denominazione».

LA VENDEMMIA 2024 IN CHAMPAGNE

Dall’inizio dell’anno il vigneto della Champagne viene definito dai produttori locali come «particolarmente umido». A causa della mancanza di soleggiamento e di un inizio vegetativo caratterizzato dal fresco, l’intero vigneto è soggetto ad una «forte ma controllata pressione dell’oidio». Le gelate primaverili e la grandine hanno avuto «un impatto moderato» sul potenziale di raccolto (circa il 10%). La vite presenta un ritardo di sviluppo di 5-6 giorni rispetto alla media decennale. L’inizio della raccolta è previsto mediamente intorno al 10-12 settembre.

«Dopo un’annata 2023 particolarmente calda e secca –  ha dichiarato Maxime Toubart – l’annata 2024 è stata eccezionalmente piovosa, il che ha complicato il lavoro in vigna. La pressione delle muffe è forte ma rimane generalmente controllata a costo di un lavoro significativo. Le condizioni meteorologiche da qui alla vendemmia saranno decisive per garantire un buon raccolto».

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L’estate 2024 di birra, vino e distillati, secondo Partesa


Cosa berranno gli italiani fuoricasa in questa estate 2024? Risponde Partesa, società specializzata nei servizi di vendita, distribuzione, consulenza e formazione per il canale Horeca, che delinea i trend di birra, vino e spirits per la bella stagione e che vede confermarsi tra i consumatori italiani una diffusa cultura del buon bere, accompagnata dalla ricerca di novità e da una sempre maggiore attenzione a bere in modo sano e responsabile.

L’ESTATE 2024 DELLA BIRRA

In particolare, nel mondo birra, regina indiscussa dei momenti di convivialità, brillano le referenze innovative, ma è il fenomeno emergente delle birre low e no alcol a dominare le richieste dei beer lovers (e non solo quelli più giovani).

L’ESTATE 2024 DEL VINO

“Purezza” è invece la parola d’ordine quando si parla di vino: proseguono le richieste di monovitigni e Denominazioni che meglio esprimono le sfumature delle terre d’origine. Il tutto con preferenze per bianchi e sparkling, a partire dalle produzioni nazionali che sanno garantire un ottimo rapporto qualità-prezzo.

L’ESTATE 2024 DI VERMOUTH, TEQUILA E GIN: MEGLIO DEL RUM

Infine, il mondo spirits vede Vermouth Premium e Bitter crescere grazie alla passione per l’aperitivo di qualità, la Tequila affiancarsi al Gin nella mixology, a discapito del Rum che continua a perdere terreno, e le richieste di amari di qualità incrementare nell’afterdinner. Da segnalare poi la nuova primavera del Limoncello con la miscelazione (a partire dal “Limoncello Spritz”) e la crescita dei cocktail in fusto, apprezzati per la loro praticità e rapidità di servizio.

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news news ed eventi Vini al supermercato

I vini in promozione al supermercato a metà luglio

BENNET, volantino fino al 17 luglio

Casal Farneto – Lacrima di Morro d’Alba: 4,79 euro (4 / 5)
Sartori – Valpolicella Ripasso Valdimezzo: 6,99 euro (3,5 / 5)
Campo del Sole – Sangiovese di Romagna Superiore: 3,59 euro (3,5 / 5)
Civ & Civ – Lambrusco di Modena Rosato: 2,23 euro (3,5 / 5)
Brocca dei Dori – Prosecco Doc Rosé: 4,49 euro (3,5 / 5)
Santa Cristina – Giardino Rosé: 5,25 euro (3,5 / 5)
Freschello – Bianco o Rosé Frizzante: 1,69 euro (3,5 / 5)
Barone Lopresti – Inzolia Terre Siciliane Igp o Grillo Sicilia Doc: 2,39 euro (3,5 / 5)
De Angelis – Passerina Marche Igt Bio: 4,68 euro (3,5 / 5)
Cantine Rasore – Langhe Arneis 2023 Torrato: 5,99 euro (3,5 / 5)
Cantine di Cortaccia – Müller Thurgau Trentino Alto Adige: 7,69 euro (5 / 5)
Zibibbo Igp Quojane Serramarrocco: 9,48 euro (3,5 / 5)
Rocca dei Forti – Spumante Brut o Dolce: 2,49 euro (3 / 5)
Japo – Spumante Extra Brut Due Grammi: 4,89 euro (3,5 / 5)


COOP ITALIA, volantino fino al 17 luglio

Cantina Valle di Cembra Müller Thurgau Trentino Doc: 4,99 euro (5 / 5)
Cantina Aldeno Merlot Trentino Doc: 4,29 euro (5 / 5)


CONAD, volantino fino al 23 luglio

Ortrugo Doc Valtidone: 5,15 euro/ 2 pezzi (4 / 5)
Vino Cielo e Terra Freschello: 1,59 euro (3 / 5)
Primitivo Salento Rosato Igt: 3,99 euro (3,5 / 5)
Spumante Brut Cuvee: 2,99 euro (3 / 5)
Curtefranca Doc Duca d’Iseo: 4,59 euro (4 / 5)
Vini Igt Settesoli: 1,99 euro (4 / 5)
Prosecco Millesimato Valdobbiadene Ca’Val: 5,79 euro (3,5 / 5)
Lancers: 3,50 euro (3,5 / 5)
Morellino di Scansano Docg Bufferia: 4,49 euro (4 / 5)
Vernaccia di San Gimignano Bufferia: 4,49 euro (3,5 / 5)
Trebbiano Rubicone Igt: 3,79 euro (3,5 / 5)


ESSELUNGA, volantino fino al 17 luglio

Dogarina – Prosecco Docg: 4,79 euro (3,5 / 5)
Moët & Chandon – Champagne: 34,90 (4 / 5)
Dorgali – Rosato I Salle: 3,99 euro (3,5 / 5)
Cantina di Soave – Müller Thurgau o Rosato Predom: 1,95 euro (3 / 5)
Citra – Bella Torre: 2,34 euro (3,5 / 5)
Arquatesi – Bonarda o Gutturnio Vitcoltori: 2,24 euro (3,5 / 5)
Bolla – Rosso Verona: 2,99 euro (3,5 / 5)
Fiorentini – Uggiano Chianti Colli Docg: 3,29 euro (3,5 / 5)
Notte Rossa – Primitivo di Manduria: 5,29 euro (5 / 5)
Terresomme – Chardonnay: 3,54 euro (3,5 / 5)


FAMILA SUPERSTORE, volantino fino al 17 luglio

Cantina di Negrar Bardolino Doc classico, Soave Doc: 3,39 euro (3,5 / 5)
Casa Defra’ Pinot Bianco Doc, Merlot Doc, Cabernet Sauvignon Doc, Sauvignon Doc: 2,49 euro (3,5 / 5)
Baccichetto Cabernet Franc Doc, Refosco delle Venezie Igt, Ribolla Gialla Igt: 3,90 euro (3,5 / 5)
Tenute di Stefano Nero d’Avola Igp, Grillo Igp, Syrah Igp: 2,90 euro (3 / 5)
Borgo Imperiale Cuvee Brut Millesimato: 2,19 euro (2,5 / 5)
Ducalis Prosecco Millesimato Docg: 4,89 euro (3,5 / 5)


GULLIVER SUPERMERCATI, volantino fino al 15 luglio

I Produttore Del Gavi – Maddalena Docg: 7,49 euro (5 / 5)
Cantine Bregante – Bianchetta Genovese: 6,79 euro (5 / 5)
Cantina Clavesana – Dogliani Docg: 4,49 euro (5 / 5)
Torrevilla – Bonarda dell’Oltrepò Pavese Doc/Pinot Nero in bianco: 2,89 euro (3,5 / 5)
Cantina Valtidone – Gutturnio Doc: 3,19 euro (4 / 5)
Settesoli – Nero d’Avola/ Grillo Doc: 4,29 euro (5 / 5)
Cantine Rasore – Dolcetto dii Ovada/Barbera del Monferrato Doc: 3,79 euro (3,5 / 5)
Gavi Docg Rasore: 4,99 euro (3,5 / 5)
Tosti Prosecco Doc: 3,99 euro (3,5 / 5)
Francesco Capetta Cortese/Chiaretto Monferrato Doc: 3,49 euro (3,5 / 5)


IL GIGANTE, volantino fino al 24 luglio

Gutturnio, Ortrugo Colli Piacentini, Cantine Manzini: 2,49 euro (3,5 / 5)
Bonarda, Riesling Oltrepò pavese Doc Pastori: 2,39 euro (1,5 / 5)
Barbera Piemonte Doc Appassimento, Nizza Docg Portacomaro: 5,69 euro (3,5 / 5)
Lambrusco Sorbara secco, Grasparossa di Castelvetro amabile Doc: 3,39 euro (3,5 / 5)
Cirò Rosso, Bianco o Rosato Classico Caparra e Siciliani: 3,49 euro (5 / 5)
Dolcetto, Arneis Langhe Doc Teo Costa: 4,79 euro (4 / 5)
Cortese, Dolcetto, Rosso Monferrato, Barbera Piemonte Doc: 2,59 euro (3,5 / 5)
Vini Le Cascine, Losito e Guarini: 2,39 euro (3 / 5)
Vini Tenuta del Priore: 3,49 euro (4 / 5)
Vini Duca di Salaparuta: 3,98 euro (3,5 / 5)
Rosso di Montefalco Doc Ligajo: 4,99 euro (4 / 5)
Muller Thurgau Trentino Doc I Mastri Vernacoli, Cavit: 3,89 euro (4 / 5)
Chianti Colli Senesi Docg Poggio Stella: 3,49 euro (3,5 / 5)
Marzemino Trentino Doc, Teroldego Igt Allegorie Concilio: 4,79 euro (4 / 5)
Prosecco Magnum Treviso Doc La Gioiosa: 11,89 euro (3,5 / 5)
Valdobbiadene Docg Porta Leone: 5,79 euro (3,5 / 5)
Blanc de Blancs Stefano Bottega: 3,89 euro (3,5 / 5)
Prosecco Treviso Doc Porta Leone: 4,79 euro (3,5 / 5)
Syrah o Syrah Rosé Terre Siciliane Igt Cantina Settesoli: 2,99 euro (4 / 5)
Il Bianco o Il Rosso Sicilia Doc a Segreta Planeta: 7,99 euro (5 / 5)
Carignano Classico o Rosato Del Sulcis Doc Calasetta: 5,19 euro (4 / 5)
Nero d’Avola o Bianco Sicilia Doc Regaleali Tasca d’Almerita: 7,49 euro (5 / 5)
Vermentino di Sardegna Doc Corte Regale: 3,59 euro (3,5 / 5)
Grecanico o Nero d’Avola Doc Borgo dei Filari: 2,19 euro (3,5 / 5)
Vermentino di Sardegna Doc Cala Dei Mori: 4,59 euro (3,5 / 5)
Pantelleria Bianco Zefiro: 8,99 euro (4 / 5)
Nero d’Avola, Inzolia o Grillo Doc Cantina Settesoli: 2,99 euro (5 / 5)
Grillo o Frappato Sicilia Doc Corvo Irmana: 5,79 euro (3,5 / 5)


IPERCOOP, volantino fino al 24 luglio

Villa Folini – Blanc De Blancs: 2,99 euro (3 / 5)
Niro – Cerasuolo D’Abruzzo DOC: 4.19 euro (3,5 / 5)
Piemonte Bonarda D.O.C. Frizzante Barbanera Poggio Mandrina: 3.39 euro (3,5 / 5)
Trevenezie – Tura – Bianco O Rosato Frizzante I.G.T.: 2.39 euro (3 / 5)
Fior Fiore – Nizza Docg: 8.39 euro (4 / 5)


PAM PANORAMA, volantino fino al 24 luglio

Amurabi – Spumante Prosecco Di Valdobbiadene Superiore DOCG Extra Dry: 6.90 euro (3,5 / 5)
Crifo – Nero Di Troia Puglia IGP: 3.49 euro (3,5 / 5)
Bosco Ai Salici – Chianti DOCG: 2.99 euro (3,5 / 5)
Tenimenti Civa Ribolla Gialla Igt frizzante: 1 pezzo 5.40 euro, secondo pezzo 1,08 euro (-80%) (3,5 / 5)
Cantine Togni – Spumante Brut Rocca Dei Forti: 1.99 euro (3 / 5)


TIGROS, volantino valido fino al 23 luglio

Vini Il Gaggio: 2 bottiglie 4 euro (2,5 / 5)
Vini da tavola in brick Il Castellino: 2 pezzi 3,50 (3,5 / 5)
Vini Oltrepò pavese Doc Le Rovole, Bonarda / Barbera: 2 pezzi 4,50 euro (2,5 / 5)
Vini d’Abruzzo Doc Terramare, Citra: 2 pezzi 5 euro (3 / 5)
Lambrusco Doc Grasparossa Amabile Gran Gala Chiarli: 2,79 euro (3,5 / 5)
Vini veneti Igt Selezione venete: 2,99 euro (3 / 5)
Vini Piccini: 2,99 euro (4 / 5)
Vini Dop Laurum: 2,99 euro (3,5 / 5)
Orvieto secco Doc Bigi: 3,49 euro (3,5 / 5)
Vini siciliani Doc Feudo Arancio: 3,99 euro (3,5 / 5)
Vini La Canva: 3,99 euro (3,5 / 5)
Vini frizzanti Doc Cantagallo, Ortrugo / Gutturnio: 3,99 euro (5 / 5)
Vini Mandi, Ribolla / Friulano / Refosco: 4,99 euro (5 / 5)
Vini frizzanti Tavernello: 2 pezzi, 4,50 euro (3,5 / 5)
Vini Doc frizzanti Cantina Valtidone: 2 pezzi 6 euro (4 / 5)
Vini Umbria Igt Vipra, Bigi: 3,79 euro (3,5 / 5)
Spumanti Marca Oro Valdo: 3,99 euro (3,5 / 5)
Erbaluce di Caluso Docg Araldica: 4,99 euro (3,5 / 5)
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc CasalFarneto: 4,99 euro (5 / 5)
Vini Campani Igt Mezanotte: 5,90 euro (3,5 / 5)
Vini Santa Margherita: 5,99 euro (3,5 / 5)
Vini Terre Siciliane Igt Tinchitè P’ttia Feudo Arancio: 5,99 euro (3,5 / 5)
Prosecco Valdobbiadene Superiore Docg Mionetto: 7,90 euro (3,5 / 5)
Blanc de Morgex et de la Salle, Cave Mont Blanc: 8,49 euro (5 / 5)
Vermentino di Gallura Docg Pedres Thilibas, Cantina Pedres: 9,99 euro (3,5 / 5)
Gewurztraminer Alto Adige Doc Hofstatter: 14,90 euro (5 / 5)

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“Venezia Superiore” 2024: riapre il sipario sul Valpolicella Superiore


Torna “Venezia Superiore“, seconda edizione dell’evento di promozione dedicato al Valpolicella Doc Superiore in programma nel capoluogo veneto martedì 16 luglio. Vino di territorio dal carattere sempre più versatile e pop, il Valpolicella punta a un posizionamento in cui «qualità e modernità, dalla produzione al consumo», possano convincere winelover e buyer consentendogli di conquistare nuove quote di mercato.

«Il Valpolicella Doc Superiore – spiega il presidente del Consorzio Christian Marchesini – è al centro di una rigenerazione produttiva e commerciale. In un momento di crisi di consumi come quello attuale, la denominazione e i produttori stanno investendo molto sul vino più rappresentativo del nostro territorio vocato. Un vino che per freschezza e facilità di beva è in grado di conquistare i giovani enoappassionati».

VENEZIA SUPERIORE 2024: IL PROGRAMMA

Dopo l’edizione d’esordio dedicata alla stampa nazionale, la seconda edizione avrà un focus più locale. Due gli appuntamenti di “Venezia Superiore” 2024. L’evento del 16 luglio si aprirà con la conferenza stampa “Valpolicella: focus in Regione sulla denominazione Rossa del Veneto“, presentazione del dossier economico elaborato dal Consorzio, alle ore 13.00 a Palazzo Ferro Fini (San Marco 2322, Venezia). Previsti gli interventi di Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio Regionale Veneto e Alberto Bozza, Consigliere regionale e membro della III° commissione.

In serata, dalle 18.00 alle 23.00, “Venezia Superiore” 2024 sarà alla Loggia maggiore della Pescheria di Rialto con un walk around tasting che l’anno scorso ha registrato 600 winelover, tra veneziani e turisti. In degustazione 42 referenze tra Valpolicella e Valpolicella Superiore, di 30 aziende (partecipazione gratuita previa registrazione al link: urly.it/3ayvz).

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Vendemmia 2024 in Australia: crollo Shiraz, crescono uve bianche

Secondo il National Vintage Report 2024 di Wine Australia, nel 2024 la produzione di uva da vino australiana è aumentata del 9% rispetto all’anno precedente, raggiungendo una stima di 1,43 milioni di tonnellate. Con una sorpresa: per la prima volta dal 2014, le uve bianche superano quelle rosse in occasione della vendemmia 2024 in Australia, seppur di pochissimo (51% vs 49%). Determinante il crollo del Shiraz, compensato dalla crescita dello Chardonnay (+31%). L’annata 2024 fa seguito al minimo storico di 23 anni registrato nel 2023. Nonostante la crescita, la produzione di quest’anno è ancora ben al di sotto della media decennale di 1,73 milioni di tonnellate.

«Questa è la terza annata delle ultime cinque che è stata al di sotto della media decennale – sottolinea Peter Bailey, responsabile del settore Market Insights di Wine Australia. Negli ultimi anni si è infatti registrata una tendenza alla diminuzione della produzione di uva da vino australiana. Negli ultimi due anni, la media quinquennale è diminuita di oltre 100 mila tonnellate. «Tuttavia – continua Bailey – la riduzione della produzione non riflette necessariamente una diminuzione dell’offerta. Non ci sono indicazioni che la superficie viticola sia diminuita in modo significativo; quindi, il potenziale per un raccolto abbondante esiste ancora senza una gestione attiva delle rese”.

Un tema che non lascia insensibile il governo australiano, che ha di recente annunciato un pacchetto di sostegno alla redditività a lungo termine del settore vitivinicolo, che prevede tra l’altro lo sviluppo di un catasto nazionale dei vigneti. L’obiettivo è aiutare i viticoltori ad avere un quadro più chiaro della reale offerta a livello nazionale.

AUSTRALIA: CRESCE LA PRODUZIONE DI UVE BIANCHE

L’aumento complessivo della raccolta rispetto all’anno precedente è stato di 112 mila tonnellate e interamente determinato dalle varietà di uve bianche, che sono aumentate di 117 mila tonnellate (19%), raggiungendo le 722 mila tonnellate. Nonostante ciò, la quantità delle varietà bianche è rimasta del 10% inferiore rispetto alla media decennale, classificandosi come la seconda più scarsa degli ultimi 17 anni. La vendemmia delle uve rosse è diminuita di poco meno di 5 mila tonnellate (1%), attestandosi a 705 mila tonnellate, la più bassa dall’annata 2007, colpita dalla siccità, e il 40% in meno rispetto al picco di 1,2 milioni di tonnellate raggiunto nel 2021. La quota complessiva di uva bianca è aumentata al 51% e, per la prima volta dal 2014, la è stata superiore a quella rossa.

«La riduzione complessiva delle uve rosse in occasione della vendemmia 2024 in Australia – spiega ancora Bailey – è dovuta interamente allo Shiraz, che è diminuito di quasi 48 mila tonnellate, mentre la maggior parte delle altre varietà rosse è aumentata. Questa diminuzione non è stata causata solo dalle regioni interne, con le valli di Barossa e Clare che hanno rappresentato un terzo della riduzione. Più in generale, i fattori stagionali hanno contribuito a far sì che il 2024 sia un’altra annata scarsa. Tuttavia, l’ulteriore e significativa riduzione della produzione di vino rosso può essere in gran parte attribuita alle decisioni prese dai viticoltori e dalle aziende vinicole di ridurre la produzione. Queste decisioni sono dettate dai bassi prezzi dell’uva, dal notevole eccesso di scorte di vino rosso e dalla riduzione della domanda globale di vino».

PREZZI DELLE UVE E INCOGNITE DEL VINO AUSTRALIANO NEL 2024

Lo Chardonnay è aumentato del 31%, raggiungendo le 333 mila tonnellate, superando lo Shiraz e riprendendo il titolo di varietà regina in occasione della vendemmia 2024, detenuto l’ultima volta nel 2013. Lo Shiraz è diminuito del 14%, passando a 298 mila tonnellate, la cifra più piccola dal 2007. Il South Australia ha rappresentato la quota maggiore della raccolta (49%), ma è diminuito del 4% e ha perso 6 punti percentuali rispetto agli altri Stati. Tutti gli altri Stati, ad eccezione dell’Australia Occidentale, hanno incrementato le loro rese rispetto al 2023, con la Tasmania che ha registrato un aumento del 42%, raggiungendo una resa record di 16.702 tonnellate.

Il valore della vendemmia 2024 in Australia è stimato in 1,01 miliardi di dollari, con un aumento del 2% rispetto all’anno precedente. L’aumento del 9 % del quantitativo è stato compensato da una diminuzione complessiva del valore medio, passato da 642 dollari per tonnellata a 613 dollari per tonnellata. Nelle regioni calde dell’entroterra, sia i rossi che i bianchi hanno subito un calo del valore medio del 5%, mentre nelle regioni fredde e temperate si è registrato un piccolo aumento (3%) dei bianchi, mentre il valore medio dei rossi è rimasto invariato. Bailey afferma che il calo complessivo del valore medio è stato determinato principalmente dalla diminuzione dei prezzi medi pagati per le uve rosse e bianche provenienti dalle regioni calde dell’entroterra e dall’aumento della quota di tonnellate provenienti da queste regioni.

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Più protezione per il Vermouth di Torino negli Usa con il Marchio di Certificazione


Il Consorzio del Vermouth di Torino ha ottenuto il Marchio di Certificazione negli Usa. Una conquista definita «fondamentale» dall’ente guidato dal presidente Roberto Bava e dal direttore Pierstefano Berta, che in occasione degli Stati Generali 2024 del Vermouth di Torino – convocati il 28 giugno all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – hanno delineato gli obbiettivi raggiunti nell’ultimo periodo in campo nazionale e internazionale. Presenti i soci dell’ente, che rappresentano oltre il 96% della produzione del Vermouth di Torino (circa 6 milioni di bottiglie), commercializzato in 82 Paesi dei 5 continenti.

LA PROTEZIONE DEL VERMOUTH DI TORINO NEGLI USA

Il Marchio di Certificazione, rilasciato dall’United States Patent and Trademark Office (Ufficio Brevetti e Marchi degli Stati Uniti) permette al Consorzio di proteggere e controllare rigorosamente la denominazione “Vermouth di Torino IGP” negli Usa, un mercato di grande rilievo per i Soci del Consorzio. Un obiettivo al pari del marchio consortile, depositato in Italia, in Europa e nei principali mercati internazionali, che ha permesso un’intensa opera di opposizione a impieghi scorretti della denominazione in nazioni europee ed extraeuropee, proteggendo consumatori, produttori, e in generale il Made in Italy.

NOMINATI I NUOVI AMBASCIATORI DEL VERMOUTH DI TORINO

Sempre in occasione degli Stati Generali del Vermouth 2024, sono stati nominati i nuovi “Ambasciatori ed Educatori del Vermouth di Torino”, riconoscimento rivolto a persone che lavorano a vario titolo per la conoscenza e l’apprezzamento del prodotto. A ricevere lo speciale diploma di ambasciatori erano presenti Mariuccia Roggero Ferrero e Diego Crippa, importanti chef canellesi; Sergio Nodone, ambasciatore presso i Cavalieri del Tartufo di Alba; gli “Ambasciatori Educatori” Pauline Rita Rosa, Myles Cunliffe e Samuel Boulton che hanno gestito diversi seminari in occasione degli ultimi eventi internazionali del Consorzio Vermouth di Torino.

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Ruchè Vigna del Parroco 1964-2024: Ferraris celebra i 60 anni con un cofanetto

Il Ruchè Vigna del Parroco è un vino complesso, la cui bottiglia riproduce la forma originale del rosso prodotto dal parroco Don Giacomo Cauda. Era il 1964 e nasceva così la storia moderna del Ruchè di Castagnole Monferrato. Oggi, “La Vigna del Parroco” è l’unico cru della denominazione, valorizzato dalla cantina Ferraris Agricola di Luca Ferraris. Non un’etichetta qualunque, bensì il simbolo dei 60 anni del Ruchè: un traguardo che la piccola Docg piemontese taglia proprio nel 2024. Per festeggiare il sessantesimo, Ferraris ha deciso di mettere in commercio un cofanetto speciale contenete la verticale di 4 annate: 2017, 2018, 2019, 2020.

«Se non ci fosse stato Don Giacomo Cauda – sottolinea Luca Ferraris, patron della cantina – oggi non esisterebbe il Ruchè. Questo vino ha un crescente successo e non conosce crisi, nonostante il momento di riflessione per il comparto enologico. Oggi se ne producono poco più di 1 milione di bottiglie vendute in tutto il mondo a un prezzo sempre crescente. Merito anche dell’introduzione della tipologia Riserva, che noi produttori abbiamo fortemente voluto».

IL RUCHÈ VIGNA DEL PARROCO

Don Giacomo Cauda è artefice della riscoperta, a inizio anni Sessanta, del Ruchè. Una piccola perla enologica che non conosce crisi, prodotta in sette comuni dell’astigiano – Castagnole Monferrato, Grana, Montemagno, Portacomaro, Refrancore, Scurzolengo e Viarigi – e inclusa nel novero delle denominazioni gestite dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato. Una denominazione speciale, con una storia speciale. Il suo artefice, Don Giacomo Cauda, è una figura a metà strada tra Dom Pérignon – che la leggenda vuole artefice della nascita dello Champagne – e Don Camillo, per il suo carattere eccentrico.

Don Cauda diede una nuova speranza a un piccolo territorio del Monferrato che rischiava di essere abbandonato. È questa la storia che oggi festeggia il vino Vigna del Parroco Ruchè di Castagnole Monferrato Docg. A celebrare questo traguardo è Luca Ferraris che la ereditò quasi “in dote” nel 2016, con la promessa di portare avanti e continuare a valorizzare questo vigneto, parte delle proprietà della parrocchia un tempo gestita da Don Giacomo Cauda. Pochi filari di un vitigno allora rude ma che, nel tempo, il religioso seppe trasformare in un prodotto straordinario, inconfondibile per le sue note speziate e floreali.

IL RUCHÈ, DAGLI ESORDI ALLA DOCG

Gli esordi non furono facili tanto che, all’acquisto della Vigna del parroco, si fece promettere dai parrocchiani che, se necessario, avrebbero acquistato dieci vendemmie delle uve per non mandare in bancarotta la chiesa. Lavorando duramente, salendo sul trattore anche il Venerdì Santo e dedicando ogni momento libero alla coltivazione della vigna, riuscì a costruire con i proventi delle vendite del vino servizi per la comunità locale, facendo rifiorire il paese. Un impegno che lo portò ad arrivare fino a Roma, al Ministero, per richiedere la Doc, evoluta in Docg nel 2010 grazie al sindaco di Castagnole Monferrato Lidia Bianco.

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Tenuta Castelbuono & Co.: il Sagrantino di Montefalco cambia (drasticamente) volto


Dal legno ai primari. Dalle (sovra) concentrazioni al frutto. Tenuta Castelbuono – Carapace è il volto più clamoroso del “nuovo corso” del Sagrantino di Montefalco e del Montefalco Rosso in Umbria. I vini umbri della famiglia Lunelli – ben più famosa per i Trento Doc Ferrari – sono cambiati in maniera drastica negli ultimi anni, spostando il paradigma enologico dai terziari alla freschezza: non più vini “pesanti”, “grassi” e molto tannici, a beneficio di eleganza e beva. Il tutto senza perdere di vista il varietale.
Un segnale di attenzione ai mercati, che prediligono sempre più i rossi meno strutturati, al pari dei vini bianchi e degli spumanti. È quanto emerge in maniera netta dagli assaggi effettuati nei giorni scorsi “A Montefalco“, nuovo format studiato dal Consorzio Vini Montefalco e Spoleto e dall’agenzia di comunicazione Miriade & Partners, che prende il posto della storica “Anteprima Sagrantino“.

Un restyling dell’evento clou che richiama ogni anno, nella regione del centro Italia, un centinaio tra giornalisti e operatori del settore, per l’assaggio delle nuove annate dei vini locali. Il Sagrantino di Montefalco perde così la sua centralità – non in senso assoluto, ma relativo – per lasciare spazio soprattutto ai vini bianchi (in primis il Trebbiano Spoletino, ma anche il bistrattato Grechetto) e, in un certo senso, anche alle bollicine: dai pét-nat ai Metodo classico (chiedere per credere a Scacciadiavoli, passato in 20 anni da 2 a 80 mila bottiglie con ottimi risultati), che iniziano ad abbondare in zona. Del resto, nel 2023, i produttori di Sagrantino hanno dovuto fare i conti con pesanti cali delle vendite dei vini rossi di punta, in alcuni dei mercati principali.

MIGLIORI ASSAGGI “A MONTEFALCO” 2024: ANTEPRIMA SAGRANTINO CAMBIA VOLTO

È così che Tenuta Castelbuono – Carapace finisce per svettare tra i migliori assaggi dell’annata 2020 di Sagrantino di Montefalco, dentro e fuori dal calice. Il cambio di rotta stilistico della famiglia Lunelli in Umbria va infatti letto e interpretato come un segnale forte, da parte di una delle famiglie “forestiere” che ha deciso di investire in questo angolo di Umbria, sin dal 2001. Risale al 2012 l’apertura al pubblico dell’imponente cantina denominata “Carapace”, prima scultura al mondo «in cui si vive e si lavora», ad opera dell’artista Arnaldo Pomodoro.

Al netto della buona prova dei vini della famiglia Lunelli, il restyling di “Anteprima Sagrantino” porta con sé una diminuzione drastica dei campioni in degustazione – non solo per la mancanza delle “prove di botte” -. Solo 25 i Sagrantino di Montefalco Docg 2020 in degustazione, due i passiti. Diverso il discorso per il Montefalco Rosso Doc: solo 5 i 2022 (tra cui spicca ancora, appunto, Tenuta Castelbuono), 15 i 2021, 8 i 2020, 6 i 2019 e un 2018. I Montefalco Rosso Riserva Doc in degustazione in occasione de “A Montefalco” 2024 sono risultati solo 6, suddivisi in maniera equa tra 2021 e 2020.

I MIGLIORI SAGRANTINO 2020 E MONTEFALCO ROSSO 2022, 2021, 2020 E 2019

Nelle tre tipologie, oltre ai vini targati Lunelli, spicca l’ottima performance di Cantine Briziarelli, altra realtà che sembra aver deciso un alleggerimento del profilo dei propri rossi, senza dimenticare il varietale. Colpisce, in particolare, “Rosso Mattone” 2021 della casa vinicola fondata nel 2000 a Montefalco. Altra garanzia assoluta sono i vini di Arnaldo Caprai (“25 anni” e “Valdimaggio“, senza dimenticare il rapporto qualità prezzo dell’ottimo “Collepiano“) e Tabarrini (“Colle alle Macchie” e “Campo alla Cerqua” e il Rosso “Boccatone”).

L’ormai ex “presidente in ciabatte” lascia sbalorditi con “Il Bisbetico domato“, 100% Sagrantino di Montefalco che si conferma un faro per una denominazione che punta ad “alleggerire” il proprio profilo e a promuoversi sui mercati per la propria versatilità. superando l’ostacolo dei tannini. Molto bene anche i Sagrantino 2020 di Agricola Mevante, Antonelli, Goretti, Lungarotti, Romanelli, Scacciadiavoli e il “Vinum Dei” di Terre San Felice.

Tra i Montefalco Rosso 2021 spiccano, oltre ai già citati, il “Terrebianche” di Cesarini Sartori, Colpetrone, Tenuta Bellafonte con “Pomontino“, nonché – riecco – Terre di San Felice e Agricola Mevante (due aziende da tenere in ampia considerazione per il futuro). Tra i Montefalco Rosso 2020 ecco Fattoria Colsanto, ma è il solito Romanelli ad primeggiare con “Capo De Casa“. Tra i Montefalco Rosso 2019 la spunta “Giulio II” de Le Thadee, al pari di Perticaia.

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Cantine Aperte 2024: tutte le iniziative del Movimento Turismo del vino


Tante le iniziative in programma in diverse regioni italiane in vista di Cantine Aperte 2024., in calendario il 25 e 26 maggio. I programmi regionali di MTV – Movimento Tursimo del vino sono in aggiornamento, ma è già possibile conoscere alcuni appuntamenti nelle singole regioni italiane. «La cultura del vino e la passione per l’ospitalità sono da sempre i nostri pilastri – sottolinea Nicola D’Auria, presidente del Movimento Turismo del Vino – e la combinazione vincente che ci ha reso il brand di riferimento dell’enoturismo. E anche questa edizione di Cantine Aperte sarà una grande occasione per celebrare il meglio dell’enoturismo nazionale integrando la passione per il vino all’approfondimento della storia e delle tradizioni che sono dietro ogni produzione e tante attività naturalistiche, culturali e artistiche, organizzate con creatività dai produttori di ogni regione».

«Sempre più partecipazione e coinvolgimento – continua D’Auria – dimostrano l’impegno delle nostre cantine di offrire un’esperienza enoturistica più immersiva e sfaccettata, in linea con le esigenze, in continuo mutamento, dell’enoturista del terzo millennio. Non ci resta che invitare tutti gli appassionati alla scoperta delle realtà del vino del Bel Paese in due giornate imperdibili, per degustare le migliori etichette e vedere da vicino la passione per il vino e per l’ospitalità dei produttori del Movimento».

CANTINE APERTE 2024 IN BASILICATA, ABRUZZO, CALABRIA E CAMPANIA

Abruzzo: sono 52 le cantine abruzzesi che non vedono l’ora di accogliere il pubblico di enoturisti tra degustazioni e cene all’insegna della convivialità, immersi nella natura più incontaminata e nei suggestivi paesaggi della regione, con escursioni all’aria aperta, passeggiate tra i vigneti, musica e visite culturali. Scopri le attività in programma di ogni cantina su: bit.ly/3ydrBaP.

Basilicata: le 25 cantine sono pronte ad accogliere enoturisti ed appassionati, tra degustazioni, incontri con i produttori, pic-nic, passeggiate in vigna e molte altre attività, per vivere insieme il weekend più atteso dagli enoturisti di tutta Italia alla scoperta degli affascinanti paesaggi e sapori della Lucania. Tutti i programmi su: bit.ly/3K46SJf.

Calabria: 13 le cantine calabresi da scoprire in occasione di Cantine Aperte 2024 tra aperitivi, assaggi di piatti tipici, degustazioni al tramonto, musica, attività speciali alla scoperta del miele e passeggiate tra i filari in compagnia di un immancabile calice di vino per scoprire i vitigni e i territori enologici più interessanti della regione. Scopri tutte le attività regionali su: bit.ly/3UFfA5A.

Campania: 25 le cantine campane pronte per accoglierti tra i filari e per raccontare la loro storia, i loro vini  e il loro territorio attraverso degustazioni delle migliori etichette, escursioni a cavallo, passeggiate tra i vigneti, laboratori alla scoperta delle tradizioni e dei prodotti locali. Info e dettagli su: bit.ly/4au4WEz.

CANTINE APERTE 2024 IN EMILIA ROMAGNA, FVG E LAZIO

Emilia Romagna: le 31 cantine aprono le porte agli enoturisti per condividere momenti indimenticabili tra le vigne, degustazione i vini e i prodotti tipici della regione. Ma anche tante attività immersi nella natura, momenti divertimento, laboratori sensoriali e tante altre iniziative da scoprire su: https://bit.ly/44P9ioF.

Friuli- Venezia Giulia75 cantine che non vedono l’ora di accogliere con entusiasmo il popolo di enoturisti tra tour nei vigneti, degustazioni in abbinamento alle grandi ricette del territorio, laboratori di pittura e di giardinaggio, visite culturali e tante altre attività immersive, dalla scoperta del mondo delle api ai corsi di ceramica. Tutte le attività in programma in occasione di Cantine Aperte 2024 su: bit.ly/3WHBqYJ.

Lazio: 6 le cantine laziali che ti guideranno alla scoperta dei grandi vini della regione tra passeggiate nei vigneti e visite tra grotte e bottaie. Non mancheranno gli assaggi dei prodotti tipici dell’agricoltura locale accompagnati da un immancabile calice di vino, da degustare all’aria aperta scoprendo i paesaggi più suggestivi del Lazio. Tutti i programmi sui canali social regionali: bit.ly/3yo6wug.

CANTINE APERTE 2024 IN LOMBARDIA, MARCHE, MOLISE E PIEMONTE

Lombardia: è tutto pronto nelle 17 cantine lombarde per condividere un weekend insieme al popolo di enoturisti all’insegna delle degustazione dei grandi vini in abbinamento ai prodotti dell’orto e delle tipicità regionali. Ma anche tante attività ricreative per i più piccoli, pic-nic in vigna, percorsi in e-bike e tante altre attività immersive nei paesaggi più iconici della Lombardia. Tante iniziative tutte da scoprire su: bit.ly/44PqjyZ.

Marche: tante e per tutti i gusti le attività da vivere nelle 74 cantine marchigiane, lasciandosi guidare dai produttori tra botti e vigneti per scoprire tutti i grandi vini della regione in abbinamento ai tradizionali sapori del territorio. Ma anche iniziative per i più piccoli, tour tra i filari, musica e tanti momenti di relax e divertimento tutti da scoprire su: bit.ly/4bEjPW2.

MoliseAzienda Agricola Cianfagna e Cantina Principe Delle Baccanti sono felici di accogliere enoturisti e appassionati per raccontare la storia, il territorio e i vini identitari della regione attraverso la visita in cantina e la degustazione ma anche assaggi dei prodotti tipici tra pranzi e pic-nic in vigna, nonché attività culturali e visite nel museo della civiltà contadina. Il tutto per un’immersione a tutto tondo nei sapori e nei profumi dei vini del Molise in un weekend di festa e divertimento.  Scopri i programmi sui canali social regionali: bit.ly/3QL7Gqc.

Piemonte: nelle 29 cantine aderenti a Cantine Aperte 2024, un weekend all’insegna della tranquillità e del relax nella splendida cornice dei paesaggi piemontesi. Tra degustazioni di vini d’eccellenza e distillati, visite in barricaia, passeggiate sensoriali nel bosco, pic-nic tra i filari, mostre, cene e spettacoli musicali goditi i luoghi del vino del Piemonte con l’inconfondibile accoglienza dei produttori. Tutti i programmi su: bit.ly/3UPC9pi.

CANTINE APERTE 2024 IN PUGLIA, SARDEGNA, SICILIA E TOSCANA

Puglia: le 32 cantine pugliesi sono pronte ad accoglierti in due giornate ricche di degustazioni, pic nic in vigna, aperitivi al tramonto e gli immancabili incontri con i produttori, per un weekend all’insegna del buon vino e del buon cibo, immersi nei magnifici paesaggi della Puglia, dall’entroterra alla costa. Per scoprire tutte le cantine vai sulle pagine social: bit.ly/3UZoOuK.

Sardegna: sono 14 le cantine sarde pronte a regalarti un weekend all’insegna del vino di qualità e della scoperta dei paesaggi e delle destinazioni più suggestive della Sardegna. Degustazioni accompagnate dal racconto dei produttori, laboratori per scoprire le produzioni artigianali e tradizionali e tante altre attività dall’entroterra alla costa alla scoperta di tutte le bellezze dell’isola. Per conoscere tutti i programmi delle cantine vai subit.ly/3V83CTt.

Sicilia: sono 25 le cantine della Sicilia che accompagneranno il pubblico di enoturisti alla scoperta delle grandi eccellenze enologiche dalla costa ionica alla costa tirrenica dell’isola.Tra una degustazione e un po’ di relax immersi nella natura, una visita in cantina e una passeggiata in riva al mare, goditi un weekend memorabile alla scoperta dei vini e delle produzioni tradizionali siciliane. Scopri i programmi su: bit.ly/3wfgo9e.

Toscana: un tour alla scoperta delle 50 cantine toscane pronte ad accoglierti tra degustazioni, passeggiate tra vigneti e uliveti, musica live, escursioni in bici o a cavallo, ricette dolci e salate della regione in abbinamento ai prestigiosi vini e ai grandi oli Evo del territorio. Ma anche tanta cultura a Cantine Aperte 2024, con visite nei borghi storici e divertimento assicurato con attività nei parchi d’avventura e wine trekking. Per scoprire le attività di tutte le cantine vai su: bit.ly/4dxXtqY.

CANTINE APERTE 2024 IN TRENTINO ALTO ADIGE, UMBRIA, VALLE D’AOSTA E VENETO

Trentino-Alto Adige21 le cantine che apriranno le porte agli enoturisti con due imperdibili giornate di vini d’eccellenza, tra visite in malga e pic-nic immersi nel verde dei paesaggi trentini, degustazioni in abbinamento a taglieri di salumi e formaggi tipici, nonché laboratori su misura per i più piccoli, con divertimento assicurato per tutti. Tutte le info su: bit.ly/3UPIBvA.

Umbria: le 46 cantine umbre non vedono l’ora di far entrare i visitatori in vigna e in cantina per portarli alla scoperta dei pregiati vini e i sapori prelibati della regione con attività per tutti i gusti e tutte le età: dal trekking a visite culturali a momenti di apprendimento e laboratori sensoriali. Per scoprire tutti i programmi visita il sito: bit.ly/3yiDdcC.

Valle d’Aosta: 7 cantine sono entusiaste di accogliere i wine lover per accompagnarli alla scoperta dei vini della regione in un weekend all’insegna del contatto con la natura e del buon cibo. In occasione di Cantine Aperte 2024 anche tanti appuntamenti d’arte, di musica, relax e attività su misura per grandi e piccoli appassionati. Info e dettagli su: bit.ly/44HLDGt.

Veneto: le 30 cantine ti aspettano per condividere esperienze suggestive tra i filari, masterclass e degustazioni guidate dal racconto dei produttori, visite negli enomusei e nelle fattorie didattiche, pic-nic e aperitivi in vigna, escursioni in bici e attività sportive immerse nel verde. Non perdere l’occasione di vivere l’ultimo week-end di maggio all’aria aperta. Programmi in progress su: bit.ly/4b6ZMiN.

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I Roero Days tornano a Milano a giugno 2024: «Oltre l’Arneis c’è di più»


Oltre sessanta produttori, 500 vini, due laboratori di degustazione, la presentazione di un volume sulla zona e la mostra delle nuove etichette istituzionali, all’ombra del Duomo di Milano. Il 3 giugno i
 Roero Days tornano a Milano (Palazzo Giureconsulti) per la seconda volta nella storia della denominazione piemontese, che quest’anno festeggia l’ingresso nel secondo decennio dalla fondazione del Consorzio: il momento giusto per iniziare a promuoversi tra professionisti e grande pubblico in tutte le sfaccettature. A dispetto di quanto si ritenga – in Italia come all’estero – il Roero non è solo la terra del vitigno bianco Arneis, ma anche di grandi vini rossi prodotti con uve Nebbiolo.

La stretta vicinanza con i territori di Barolo e Barbaresco, giusto al di là del fiume Tanaro, è un indizio. Ma i suoli del Roero Docg sono diversi, molto più ricchi di sabbie. I vini che nascono in questa fetta del Piemonte di 1.750 ettari godono di un’autenticità propria. I vini rossi del Roero risultano generalmente fini e meno tannici rispetto all’espressione delle vicine denominazioni, come dimostrato dal Roero Doc 2000 “Printi” di Monchiero Carbone, abbinato insieme ad altri tre vini al menu del Ristorante Sadler di Milano, dove ieri si è tenuta la presentazione dei Roero Days 2024. Il volto “rossista” della zona sarà dunque il filo conduttore dell’evento.

GRANDE LONGEVITÀ ANCHE PER L’ARNEIS NEL ROERO

Solo la prima tappa individuata dal Consorzio Tutela Roero, che vuole rendere la manifestazione itinerante per l’Italia. Una giornata di assaggi insieme ai produttori del Roero con i loro vini Docg e due laboratori di degustazione, durante i quali verranno proposte due verticali di Roero Bianco e Roero Rosso, in un viaggio tra vecchie e nuove annate (la lista delle cantine partecipanti è disponibile qui).

Da non perdere, ovviamente, anche i vini bianchi base Arneis, tra cui il Roero Docg Metodo classico 2018 “Giovanni” di Angelo Negro, il Roero Docg 2022 “San Michele” di Deltetto e il Roero Docg “Renesio” di Malvirà, presente in occasione del pranzo da Sadler con l’annata 2013, a riprova della longevità dei bianchi della denominazione, oltre che dei vini rossi.

IL PROGRAMMA DEI ROERO DAYS 2024

La location scelta dal Consorzio del Roero, oggi guidato da Massimo Damonte, riflette le ambizioni delle oltre 260 cantine associate. Palazzo degli Affari ai Giureconsulti sorge sulle mura dell’antico palazzo della Credenza di Sant’Ambrogio di Milano. A partire dall’Ottocento, è sede della Borsa Valori, poi del Telegrafo, della Banca Popolare di Milano e della Camera di commercio. Porte aperte al pubblico ai Roero Days lunedì 3 giugno, dalle 11 alle 19, con i banchi d’assaggio (ultimo ingresso alle ore 18).

Alle 11 è prevista la presentazione del volume “Un mare nel Roero” Trenta Editore, nel Parlamentino del palazzo. Alle ore 12 l’inaugurazione della mostra dedicata alle nuove etichette istituzionali del Consorzio, con la premiazione degli artisti vincitori in Sala Colonne. Doppia verticale guidata di Roero Docg in bianco e in rosso in Sala Esposizioni, alle ore 14. Alle 15.30 presentazione del volume “Roero, terra del Nebbiolo e dell’Arneis” edito da DeAgostini, ancora una volta nel Parlamentino. Alle 17 spazio per la seconda doppia verticale guidata di Roero Docg in bianco e in rosso, in Sala Esposizioni.


Roero Days 2024

3 giugno – Palazzo Giureconsulti
Piazza dei Mercanti, 2 Milano
Qui le info sui biglietti

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Vini a volantino a metà maggio: le promozioni da non perdere


Torna la rubrica dedicata ai vini in promozione al supermercato, presenti sui volantini delle maggiori insegne della grande distribuzione operanti in Italia. Ecco i vini in offerta da non perdere.

ALDI, volantino fino al 19 maggio

Merlot Igt Veneto: 2,29 euro (3 / 5)
Garda Doc Frizzante Villa Alberti: 1,79 euro (3,5 / 5)
Cava Brut Jaume Serra: 3,59 euro (4 / 5)


BENNET, volantino fino al 15 maggio

Notte rossa – Primitivo Bio: 4,89 euro (5 / 5)
Settesoli Settesoli – Chardonnay Sicilia IGT O Syrah Rosé: 3,49 euro (5 / 5)
Segnavento – Negroamaro: 3,84 euro (3,5 / 5)
Prosecco Treviso Doc Brocca dei Dori: 4,19 euro (3,5 / 5)
Lago Caldaro Cantina Doc di Cortaccia: 5,94 euro (5 / 5)


CARREFOUR IPERMERCATI, volantino fino al 15 maggio

Gewurzatraminer Trentino Doc Cavit: 5,99 euro (3,5 / 5)
Collezione Privata Rosso Toscana Igt Piccini: 4,99 euro (5 / 5)
Raim Vermentino Doc Sella & Mosca: 3,99 euro (3,5 / 5)
Linea Salento Igt Notte Rossa: 3,99 euro (5 / 5)
Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Bortolomiol: 7,29 euro (4 / 5)
Metodo classico Blanc de Blancs Millesimato Brut Lebollè, Losito e Guarini: 7,49 euro (4 / 5)
Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Brut Malpasso: 4,49 euro (3,5 / 5)


COOP ITALIA, volantino fino al 22 maggio

Corvina Veronese Igt Ulisse, Cantina di Negrar: 3,69 euro (4 / 5)
Spumante Muller Thurgau, Cavit: 3,89 euro (4 / 5)


CONAD, volantino fino al 14 maggio

Cantina valtidone Cantina Valtidone – Barbera Piacentino Doc: 5.25 euro (2×1) (3,5 / 5)
Villa Diana – Nero D’Avola Gattopardo Doc: 4,59 euro (4 / 5)
Mionetto – Spumante Prosecco: 7,89 euro (3,5 / 5)
Castellino bianco/rosso: 1,69 euro (3,5 / 5)
Riunite Riunite – Lambrusco Emilia: 1,89 euro (3,5 / 5)
Sensi Sensi – Vernaccia San Gimignano Docg: 4,49 euro (4 / 5)
Fratelli Maggi – Bonarda Vivace Oltrepò Pavese Doc: 11,94 euro (6 bottiglie) (2 / 5)
Duchessa Lia – Gavi Docg: 5,99 euro (3,5 / 5)
Santa Cristina – Giardino Rosè Toscana: 5,89 euro (4 / 5)
Vermentino Maremma Canneta: 4,99 euro (3,5 / 5)
Astoria – Cuvee Brut Dabon: 3,99 euro (4 / 5)


ESSELUNGA, volantino fino al 22 maggio

Prosecco Superiore Valdobbiadene Docg, Cantina di Valdobbiadene: 5,39 euro (4 / 5)
Vermentino di Gallura Docg, Cantina del Giogantinu: 4,45 euro (4 / 5)
Rosé Lancers: 3,49 euro (3,5 / 5)
Chardonnay / Cabernet-Merlot, Pasqua: 3,45 euro (3,5 / 5)
Bonarda San Zeno, Zonin: 3,89 euro (4 / 5)
Barbera d’Asti Superiore Docg Govone: 3,19 euro (4 / 5)
Chianti Docg Piccini: 2,84 euro (4 / 5)
Lago di Caldaro Terresomme: 2,95 euro (3,5 / 5)
Nero di Troia Grifo: 2,64 euro (3,5 / 5)


EUROSPIN, volantino fino al 19 maggio

Falanghina del Sannio Dop: 2,69 euro (3 / 5)
Lambrusco di Modena Dop frizzante Rosé: 1,69 euro (3,5 / 5)


FAMILA SUPERSTORE, volantino fino al 22 maggio
Le Vie Dell’uva – Chianti DOCG: 2,99 euro (3,5 / 5)
Le Vie Dell’uva – Merlot Friuli Grave: – 0,80 euro (3,5 / 5)
Bolla – Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Extra Dry: 5,49 euro (3,5 / 5)

GALASSIA IPERMERCATI E SUPERMERCATI, volantino fino al 15 maggio

Salice Salentino Le Vie dell’Uva: 3,99 euro (3,5 / 5)
Marta P. Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Extra Brut Millesimato: 6,98 euro (3,5 / 5)


GULLIVER SUPERMERCATI, volantino fino al 20 maggio

Nessun vino con indicazione del prezzo promozionale


IL GIGANTE, volantino fino al 15 maggio

Dolcetto o Barbera d’Alba Produttori di Portacomaro: 4,49 euro (5 / 5)
Rosso di Montefalco Doc Ligajo: 4,99 euro (4 / 5)
Barbera / Pinot Grigio Oltrepò pavese Doc, Pastori: 2,39 euro (1,5 / 5)
Bonarda / Chardonnay / Riesling Oltrepò pavese Doc Le Cascine, Losito e Guarini: 2,39 euro (3 / 5)
Cabernet Franc / Sauvignon Blanc Isonzo Doc, Borgo dei Vassalli: 5,49 euro (5 / 5)
Marzemino Trentino Doc / Teroldego Igt Concilio: 4,79 euro (4 / 5)
Chianti Docg Vecchia Cantina di Montepulciano: 2,99 euro (4 / 5)
Barbera, Dolcetto, Rosso Monferrato / Cortese Doc Piemonte: 2,59 euro (3,5 / 5)
Bardolino Chiaretto / Bardolino Doc Cantine Pasqua: 3,19 euro (3,5 / 5)
Ortrugo, Bonarda amabile / Gutturnio frizzante Colli Piacentini Doc, Poggio al Tidone: 2,49 euro (3,5 / 5)
Cerasuolo, Montepulciano d’Abruzzo Doc / Pecorino Igt Colline Pescaresi, Tenuta del Priore: 3,49 euro (3,5 / 5)
Moscato dolce / Sangue di Giuda “C’era una volta”, Losito e Guarini: 3,89 euro (4,5 / 5)
Spumante millesimato Extra Dry Stefano Bottega: 3,89 euro (3,5 / 5)
Prosecco Rosé Doc Treviso, Coste Petrai: 4,79 euro (3,5 / 5)
Prosecco Superiore millesimato Conegliano Valdobbiadene Docg, Porta Leone: 5,79 euro (3,5 / 5)
Chianti Riserva Docg Piandaccoli: 6,98 euro (3,5 / 5)
Vermentino di Toscana Igt Fattoria il Palagio: 4,49 euro (3,5 / 5)
Rosso Toscana Igt Il Prugnolo, La Pieve: 8,99 euro (4 / 5)
Vin Santo del Chianti Doc, La Pieve: 7,99 euro (3,5 / 5)

SELEZIONE EMILIA ROMAGNA-TOSCANA:
Vini Tenute del Cerro: 8,39 euro (5 / 5)
Vini Galassi: 2,79 euro (5 / 5)
Vino Nobile di Montepulciano Docg Campone, Frescobaldi: 8,99 euro [4.5]
Vini La Valorosa: 3,29 euro (5 / 5)
Gutturnio Doc L’intenso, Piani Castellani: 5,29 euro (3,5 / 5)
Brunello di Montalcino Docg, Villa Poggio Salvi: 21,90 euro (5 / 5)
Malvasia / Bonarda Doc Colli Piacentini, Dante 45: 3,39 euro (5 / 5)
Albana Romagna Doc, Azienda agricola Branchini: 5,79 euro (5 / 5)


IPERAL, volantino fino al 21 maggio

Pinot frizzante Igt Maschio: 3 euro (3,5 / 5)
Lambrusco Emilia, Cavicchioli: sconto 16% (3,5 / 5)
Trebbiano Doc Setabianca: sconto 33% (3,5 / 5)
Ortrugo Doc Castelli del Duca: sconto 23% (3,5 / 5)
Lambrusco di Modena Doc Il Baluardo: sconto 24% (3 / 5)
Primitivo Salento Igp Notte Rossa: 3,59 euro (5 / 5)
Negroamaro Igt Settearchi: 3,25 euro (3,5 / 5)
Chianti Riserva Docg Piccini: 3,65 euro (5 / 5)
Montepulciano d’Abruzzo Doc Riparosso: 5,19 euro (5 / 5)
Rosso Classico Superiore Cirò Riserva, Caparra&Siciliani: 4,19 euro (5 / 5)
Vermentino Toscana Igt Giglio del Duca: 3,29 euro (3,5 / 5)
Pinot Grigio Bacchichetto: 3,69 euro (3,5 / 5)
Barbera d’Asti Docg, Dezzani: 3,89 euro (3,5 / 5)
Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Valdo: 5,49 euro (3,5 / 5)
Verdeca Salento Igp, Feudo Apuliano: 3,45 euro (4 / 5)
Muller Thurgau Trentino Doc, Mezzacorona: 3,99 euro (3,5 / 5)
Valpolicella Superiore Doc La Rotonda, Cantina di Illasi: 4,99 euro (3,5 / 5)
Ruché di Castagnole Monferrato Docg, Dezzani: 7,49 euro (4 / 5)
Catarratto Igt Terre Siciliane Matinata, Cantine Madaudo: 2,49 euro (3,5 / 5)


IPERCOOP, volantino fino al 15 maggio

Vini Barbanera: sconto 40% (4 / 5)
Vini Villa Folini: sconto 40% (3,5 / 5)
Lancers Lancers – Rosé / Bianco: 3,69 euro (3,5 / 5)
Turà – Bianco O Rosato Trevenezie Frizzante Igt: 2,15 euro (3,5 / 5)
Cantine Riunite – Lambrusco Emilia Igt: 2,63 euro (3 / 5)
Sant’Anna – Prosecco Doc Brut: 4,74 euro (3,5 / 5)
Sartori – Ripasso Valpolicella Superiore D.O.C. Vigneti Di Valdimezzo: 6,70 euro (3,5 / 5)


IPER LA GRANDE I, volantino fino al 26 maggio
Terre Nardin – Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Extra Dry: 5,99 euro (3,5 / 5)
Gasparetto – Asolo Prosecco Superiore DOCG Brut o Extra Dry: 5,39 euro (3,5 / 5)
Babulle – Spumante Millesimato Blanc De Blancs o Rosè Extra Dry: 2,79 euro (3,5 / 5)
Gasparetto – Prosecco DOC Treviso Extra Dry o Prosecco Rosè DOC Brut: 4,39 euro (3,5 / 5)
Minini – Valpolicella Superiore Ripasso DOC: 6,59 euro (5 / 5)
Scolari – Lugana: 6,99 euro (3,5 / 5)
Cavit – Müller Thurgau: 3,69 euro (3,5 / 5)
Borgo Gritti – Ribolla Gialla Spumante Brut: 3,19 euro (3,5 / 5)
Losito e Guarini – Moscato Dolce Igt / Bonarda Doc Oltrepò pavese / Sangue di Giuda “C’era una volta”: 3,99 euro (4,5 / 5)
Modavin – Pignoletto Frizzante o Gutturnio DOC: 2,99 euro (3 / 5)
Freschello – Vino Spumante Extra Dry: 2,79 euro (3 / 5)
L’Allegro Bricco – Lambrusco Secco o Amabile: 2,79 euro (3,5 / 5)
Vigne Del Colle – Trebbiano o Sangiovese del Rubicone IGT: 1,99 euro (3 / 5)
Cantine Ronco – Trebbiano o Sangiovese Rubicone IGT: 15,99 (5 litri) (3 / 5)
Geografico – Chianti Colli Senesi DOCG: 3,69 euro (5 / 5)
Piccini – Orvieto Classico DOC O Rosso Toscana IGT Collezione Oro: 4,49 euro (5 / 5)
Sansilvestro – Cortese, Nebbiolo, Barbera o Dolcetto DOC: 3,99 euro (4 / 5)
Cantine Spinelli – Pecorino, Passerina IGT o Montepulciano d’Abruzzo DOC: 2,69 euro (3,5 / 5)
Borgo Canedo – Friulano, Pinot Grigio Friuli, Cabernet Franc DOC / Refosco Trevenezie IGT: 3,79 euro (3,5 / 5)
Bastioni Della Rocca – Primitivo Di Manduria DOC: 5,49 euro (3,5 / 5)
San Silvestro – Gavi o Barbera D’Asti Setosa DOCG: 4,99 euro (4 / 5)
Roccarosa – Grillo Sicilia o Nero D’Avola DOC: 2,49 euro (3,5 / 5)
Vecchia Torre – Primitivo Rosso, Negroamaro Rosato o Malvasia Nera Del Salento IGT: 4,39 euro (3,5 / 5)
Cantina Santa Maria La Palma – Vermentino Di Sardegna DOC, Rosè IGT o Frizzante IGT Aragosta: 3,99 euro (3 / 5)

LIDL, volantino fino al 19 maggio
Allini – Frizzante Rosè IGP: 1,59 euro (2,5 / 5)

Falanghina Benevento IGP: 1,99 euro (3 / 5)
Botte dei Conti – Orvieto Classico DOP: 1,99 euro (3 / 5)
Ervani – Ribolla Gialla Spumante: 3,19 euro (3,5 / 5)
Vermentino di Sardegna DOC: 3,49 euro (3 / 5)
Verdicchio dei Castelli Di Jesi DOP Classico: 2,39 euro (3,5 / 5)
Cerasuolo d’Abruzzo DOP Rosè: 1,99 euro (2,5 / 5)
Pignoletto Reno DOP Spumante: 2,49 euro (2,5 / 5)
Spumante Brut Millesimato: 2,29 euro (3,5 / 5)
Fortezza dei Colli – Chianti Classico DOCG: 4,69 euro (3,5 / 5)
Bellanova – Malvasia Nera IGP Puglia: 3,99 euro (3,5 / 5)
Cannonau di Sardegna DOC: 3,29 euro (4 / 5)
Allini – Prosecco Spumante Conegliano Valdobbiadene DOCG: 4,09 euro (3,5 / 5)


MD, volantino fino al 19 maggio

Belvisa – Spumante Magnum: 4,79 euro (3 / 5)
Müller Thurgau: 2,39 euro (3 / 5)
Vino Merlot: 2,29 euro (2,5 / 5)


PAM PANORAMA, volantino fino al 15 maggio
Citra – Vino Bianco Bronzeo: 2,49 euro (3,5 / 5)
Antico Monastero – Barbera Piemonte Appassimento: 4,99 euro (3,5 / 5)
Terre di Moncaro – Verdicchio Dei Castelli di Jesi DOC Classico: 2,50 euro (3,5 / 5)

PENNY, volantino fino al 19 maggio

Mulasco – Montepulciano D’abruzzo Doc / Chardonnay: 5,99 euro (3 litri) (3 / 5)
Nero di Troia IGT: 2,49 euro (3,5 / 5)
Bianco Veneto IGT: 1,99 euro (3 / 5)
Cabernet Sauvignon Veneto IGT: 2,79 euro
Spumante Prosecco Millesimato DOC: 3,99 euro (3,5 / 5)
Belvino – Spumante Extra Dry Grillo: 2,99 euro (3,5 / 5)
Belvino – Spumante Rosato Extra Dry: 2,99 euro (3 / 5)


TIGROS, volantino in aggiornamento (disponibile da domani)
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Bologna Wine Week 2024: il programma della seconda edizione


Tutto pronto per Bologna Wine Week 2024, cinque giorni che vedranno protagoniste
venticinque cantine. L’evento ideato dall’enotecario bolognese Gian Marco Gabarello – quest’anno alla sua seconda edizione – inizia mercoledì 15 e giovedì 16 maggio con Enoteca Bww presso Palazzo Isolani, con sponsorclass riservate agli operatori del settore e degustazioni guidate aperte al pubblico, oltre a un esclusivo Opening party. Il programma completo dell’evento è disponibile qui. «Bologna Wine Week – spiegano gli organizzatori – si impegna a creare un’esperienza unica coinvolgendo la città e i suoi abitanti, abbattendo le tradizionali barriere tra eventi per addetti ai lavori e offrendo a tutti l’opportunità di celebrare e scoprire il mondo del vino, immergendosi nella bellezza del contesto cittadino».

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Sicilia prima regione vinicola al mondo per viticoltura biologica

La Sicilia è la prima regione vinicola biologica al mondo per numero di ettari certificati biologici rispetto al totale degli ettari vitati. È quanto emerge dal report sull’annata 2023 presentato durante Sicilia en Primeur 2024, presentazione delle ultime annate dei vini siciliani in corso a Cefalù fino a domani, sabato 11 maggio. Secondo quanto riferisce il rapporto stilato dalla società di consulenza vitivinicola Uva Sapiens, la Sicilia ha registrato nel 2023 37.650 ettari di viticoltura biologica, rappresentando il 28% della viticoltura bio in Italia.

Un dato che porta la regione all’8% della produzione biologica viticola del mondo e al terzo dopo La Mancha (Spagna) e l’Occitania (Francia). Ma in Sicilia il rapporto tra viticoltura biologica e viticoltura convenzionale è del 38%. Significa che ogni 10 vigneti, circa 4 sono certificati biologici. In Occitania il rapporto è di due su dieci e nella Mancha si scende all’1,5. Grazie a questi dati, la Sicilia risulta la prima regione al mondo per viticoltura biologica rispetto alla viticoltura generale.

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Abaccabianca 2024: Gavi e Timorasso Derthona “sfidano” Borgogna, Mosella e Franken


Gavi Docg
e Timorasso Doc Derthona per la prima volta insieme e a confronto con blasonati Chardonnay e Riesling da Borgogna, Mosella e Franken (Franconia). L’appuntamento da non perdere è 
Abaccabianca 2024, annuale edizione dell’evento organizzato dal 2016 da Ais Piemonte che andrà in scena sabato 11 e domenica 12 maggio a Villa La Bollina (via Monterotondo 60, Serravalle Scrivia – AL). Settanta i produttori delle due denominazioni coinvolti, con circa 150 etichette. «Gavi e Tortona – ricordano Maurizio Montobbio e Gian Paolo Repetto, rispettivamente presidente del Consorzio Tutela del Gavi e del Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi – sono due territori separati geograficamente dal Torrente Scrivia. Abaccabianca costruisce un ponte tra le due denominazioni che, seppur con storie differenti, sono due eccellenze che esercitano un’importante influenza nel contesto enologico dei bianchi in Italia e nel mondo».

ABACCABIANCA, UN “PONTE” TRA GRANDI BIANCHI DEL PIEMONTE

«Con questo  evento, grazie all’Ais Piemonte – concludono Montobbio e Gian Paolo Repetto – i due vini raccontano insieme la loro unicità, con la consapevolezza di una nuova forza identitaria che nasce dall’unione». Il Gavi, con il suo prestigio internazionale, è presente in oltre cento Paesi al mondo e punta a consolidarsi sul territorio nazionale. La recente rielezione del presidente Maurizio Montobbio dovrebbe poi portare il Gavi verso l’incremento del valore. Una mission da centrare anche grazie alle necessarie modifiche al disciplinare di produzione, che consentirebbero un aumento della produzione del Gavi Riserva, il vino al vertice della piramide qualitativa della denominazione, senza intaccarne la qualità.

Il Derthona è invece simbolo della rinascita di un vitigno dimenticato, il Timorasso, sempre più conosciuto e ricercato in Europa e nel mondo grazie al recupero della varietà avviato negli anni Novanta da un manipolo di produttori, tra cui Walter Massa. Sotto i riflettori di Abaccabianca 2024 ci saranno dunque due vini progonisti indiscussi dell'”isola bianca” del Piemonte, il comprensorio che abbraccia i Colli Tortonesi e le Terre del Gavi Docg, interamente incluso nella provincia di Alessandria, lembo meridionale della regione, incastonato tra Liguria e Lombardia. A Villa La Bollina, dimora gentilizia e resort a Serravalle Scrivia, è previsto un fitto calendario di degustazioni, assaggi e incontri sia sabato  11 – dalle 11.00 alle 19.00 – sia domenica 12 maggio, dalle 11.00 alle 18.00.

GAVI E TIMORASSO A CONFRONTO CON BORGOGNA, MOSELLA E FRANKEN

Sono inoltre in programma due masterclass che mettono a confronto Gavi Docg e Derthona Timorasso rispettivamente con alcuni Chardonnay e Riesling internazionali (sabato e domenica solo su prenotazione sul sito dell’Ais Piemonte). “Gavi e Chardonnay: longevità a confronto, tra Italia e Francia” è la prima delle masterclass: tra gli 8 vini in degustazione, ecco lo Chablis 1er cru Forêts 2018 di Patrick Piuze e lo Chassagne-Montrachet 1er cru Champgains 2016 di Domaine Fernand et Laurent Pillot.

Così lontani, così vicini: il Timorasso sfida il Riesling del Reno” è la masterclass che metterà alla prova il Timorasso Derthona con il Riesling Trocken Sauer-Escherndorfer 2021 di Weingut Horst Sauer, Kreuznacher Kahlenberg Riesling Trocken 2021 di Helmut Donnhoff, Mosel QbA Riesling Kabinett Brauneberger Juffer 2020 di Fritz Haag e Riesling Mosel Kabinett Graacher 2018 di Dr. Loosen. L’ingresso al pubblico ad Abaccabianca 2024 ha un costo di 25 euro per il pubblico, mentre i soci dell’Associazione italiana sommelier potranno accedere al prezzo agevolato di 20 euro. Ingresso gratuito per gli operatori del settore Horeca, tramite prenotazione via email a eventi.aisasti@gmail.com.


Abaccabianca 2024

Villa La Bollina, via Monterotondo 60 – Serravalle Scrivia (AL)
Sabato 11 e domenica 12 maggio 2024
Ingresso: 2
5 euro per il pubblico; 20 euro soci Ais: gratuito per gli operatori Horeca
Ingresso masterclass e operatori Horeca su prenotazione

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Sicilia en Primeur 2024: doppio anniversario per l’evento Assovini a Cefalù


La marcia di avvicinamento a Sicilia en Primeur 2024 è quasi terminata. Oggi a Palermo è stato presentato il “palinsesto” dell’annuale anteprima dei vini siciliani organizzata da Assovini Sicilia, in programma a Cefalù dal 9 all’11 maggio. “Cultivating the future“, il tema di Sicilia en Primeur 2024, ripercorre le tappe più significative di Assovini Sicilia – dalla nascita ad oggi – proiettandosi verso il futuro. «S
arà un’edizione speciale con un doppio compleanno – anticipa Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia -: venticinque anni dalla fondazione di Assovini Sicilia e vent’anni anni dalla prima edizione di Sicilia en Primeur. L’associazione, che oggi riunisce cento aziende vitivinicole, è protagonista della storia della vitivinicoltura siciliana e della sua rivoluzione, grazie alla straordinaria visione dei suoi fondatori e all’impegno dei successori e delle aziende che in questi anni hanno lavorato per promuovere il vino siciliano come ambasciatore culturale nel mondo, valorizzando la diversità del continente vinicolo siciliano».

SICILIA PRIMA IN ITALIA PER ETTARI DI VIGNETI BIOLOGICI

Saranno oltre cento i giornalisti, tra stampa italiana ed estera, che parteciperanno alla kermesse; a questi si aggiungono cinquantanove aziende associate e la presenza di Pietro Russo, neo Master of Wine, insieme a professionisti del settore che guideranno i seminari tecnici in programma. L’evento, ideato ed organizzato da Assovini Sicilia sin dal 2004, si conferma l’appuntamento più importante per il vino siciliano. Intanto l’Osservatorio sulla competitività delle Regioni del Vino – Sicilia, realizzato da Nomisma Wine Monitor in collaborazione con UniCredit, fotografa la Sicilia quale secondo “vigneto” d’Italia per estensione, con 95.760 ettari coltivati, ed è la prima regione per superfice vitata bio.

Il 2023 è stato un anno complesso per il settore del vino, con un calo nelle importazioni a livello mondiale legato a ragioni sia di carattere congiunturale che strutturale. Ad un overstock di acquisti da parte degli importatori, generato da timori nelle rotture delle catene di approvvigionamento e di rialzi dei prezzi, si sono aggiunti gli effetti del rallentamento economico e del calo nella capacità di spesa dei consumatori, messa sotto pressione da fenomeni inflattivi. Accanto a questi impatti di natura congiunturale, si sono resi più evidenti gli effetti dei cambiamenti strutturali che da tempo affliggono i consumi di vino: riduzione degli acquisti di vino rosso, minor propensione al consumo da parte delle giovani generazioni, maggior attenzione al contenuto di alcol e orientamento delle preferenze verso vini più leggeri e a minor gradazione alcolica.

CRESCE L’EXPORT DEI VINI BIANCHI SICILIANI

I vini bianchi e le colture biologiche trainano la Sicilia che resiste alla contrazione dei raccolti di uve dell’ultima vendemmia dovuta agli eventi climatici estremi e all’attacco della peronospora. Sul fronte delle esportazioni in Sicilia nel 2023, flettono le esportazioni di vini rossi DOP (-4%) mentre cresce l’export di vini fermi bianchi DOP (+ 7%). L’export di vini bianchi DOP siciliani cresce negli Stati Uniti (+29%), seguito dal Canada (+13,9%) e dalla Germania (+6,8%). Per i rossi DOP siciliani la maggiore crescita dell’export si ha con la Francia (+7,5%), seguito dal Regno Unito (+6,8%).

È comunque da precisare che i dati Istat di export tengono conto del luogo di spedizione all’estero, per cui sfuggono i quantitativi di vino siciliano che non partono direttamente dalla Sicilia per l’estero, ma partono da porti ubicati in altre regioni alle quali questi volumi di prodotto vengono computati come export vinicolo. Per cui si stima che in realtà il commercio estero di vini e mosti siciliani sia superiore rispetto ai dati ufficiali Istat.

BENE IL VINO SICILIANO AL SUPERMERCATO

I dati positivi arrivano anche dalla grande distribuzione organizzata dove le vendite di vini Dop regionali sono cresciute del 5,3% a valore (contro una media nazionale del +3,4%) e del +0,3% a volume (contro un calo del -1,9%). L’edizione 2024 dell’Osservatorio si è arricchita dei risultati di una survey che ha coinvolto 1.000 consumatori italiani di vino, rappresentativi della popolazione italiana per genere, età e residenza territoriale. Gli obiettivi dell’indagine sono stati, tra gli altri, quelli di valutare la notorietà dei principali vini a denominazione presso il consumatore, identificare le regioni maggiormente apprezzate nella produzione di vini per tipologia e mostrare i comportamenti di consumo a livello territoriale (frequenza, canali di acquisto, ecc). percezione del brand Sicilia.

Le etichette siciliane si sono piazzate al quinto posto dietro i vini di Piemonte, Toscana, Veneto, Toscana e Friuli Venezia Giulia. Fra i vini rossi l’Isola scende al sesto posto ma risale al terzo per i vini bianchi. A guidare questa crescita “bianca” è il Grillo. «Lo studio UniCredit-Nomisma – sottolinea Salvatore Malandrino, Regional Manager Sicilia di UniCredit – mette in luce un mercato globale e domestico del vino in continua evoluzione, sia per ragioni interne al settore che per dinamiche più ampie afferenti alla sfera economica e geopolitica».

«Proprio per questo UniCredit si è impegnata a rinnovare la gamma di strumenti di sostegno per il settore, da affiancare al tradizionale supporto creditizio. Penso per esempio al plafond da 1 miliardo di euro nell’ambito dell’iniziativa ‘UniCredit per l’Italia’ a supporto degli investimenti delle imprese agricole e agroalimentari, alle emissioni obbligazionarie di minibond e al rinnovato assetto della nostra rete con la presenza di gestori e specialisti agribusiness, che sono in grado di supportare in modo ancora più mirato le realtà del settore».

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Grow du Monde: il concorso che valorizza uno dei vitigni più sottovalutati d’Italia


Si chiama Grow du Monde e nel 2024 è in programma in Ungheria. Si tratta del concorso enologico che valorizza uno dei vitigni più sottovalutati d’Italia, ovvero il Riesling italico. “Grow” è l’acronimo che sintetizza gran parte dei nomi internazionali di questa varietà, che ha un ruolo centrale in diverse nazioni dei Balcani e nell’Europa dell’est: “Gr” per Graševina (Croazia) e Grašac (Serbia) , “O” per Olaszrizling (Ungheria) e “W” per Welschriesling (Austria, Germania, Svizzera). Diffuso anche in Repubblica Ceca (Ryzlink vlašský), Romania (Riesling italiano) Slovacchia (Rizling Vlašský), Slovenia (Laški Rizling) – oltre che in Cina – il Riesling italico sarà al centro di Grow
du Monde International Wine Challenge 2024 a Balatonfüred, in Ungheria, dal 29 maggio al 2 giugno.

A valutare i campioni provenienti dai principali Paesi produttori sarà una giuria internazionale di esperti del settore, tra cui figurano anche alcuni master of wine. L’Italia partecipa alla giuria con il direttore di winemag.it, Davide Bortone e, per la prima volta, con i campioni di almeno cinque aziende, tutte dell’Oltrepò pavese (la regione vinicola conta oltre 1.100 ettari di Riesling italico). Si tratta di Colle del Bricco, Perego&Perego, Cantina Scuropasso, Losito e Guarini e Azienda agricola La Sbercia. Per l’iscrizione dei campioni e il loro invio in Ungheria c’è tempo fino al 30 aprile (info@growdumonde.eu) e, dunque, la rappresentanza italiana al concorso può diventare ancora più corposa.

Grow du Monde 2024 sarà ospitato dalla regione vinicola del Balaton, che si trova a circa 1 ora e mezza ad ovest di Budapest e prende il nome dal lago che è considerato «il mare degli ungheresi». Nella zona è presente una denominazione tra le più articolate del Paese, Csopak, che vede al centro proprio l’Olasrizling e i suoli vulcanici della zona. La cerimonia di premiazione e la degustazione aperta al pubblico si terranno il 31 maggio presso il Centro Congressi di Balatonfüred. Il prossimo Paese ospitante, nel 2025, sarà la Repubblica Ceca, mentre Grow du Monde 2026 si terrà nuovamente in Serbia – dopo l’edizione del 2022 tenutasi a Petrovaradin/Novi Sad – con l’idea che ogni evento successivo sarà ospitato da un Paese diverso. Non è escluso che un’edizione di Grow du Monde, prossimamente, si tenga anche in Italia, in particolare proprio in Oltrepò pavese.

IL RIESLING ITALICO: UN VITIGNO MISTERIOSO

Intanto, il concorso continua a promuovere la grande varietà ampiamente diffusa in Europa centrale e nel bacino del Danubio, di cui poco si conosce a livello scientifico. Lo studio più recente e articolato sul Riesling italico, condotto dal Cnr italiano e da ricercatori del calibro di Stefano Raimondi, ha stabilito il nome di uno dei due “genitori” della varietà – la Coccalona Nera, quasi estinta e un tempo diffusa nell’areale compreso tra Tortonese, Oltrepò pavese e Colli piacentini – mentre è ancora sconosciuto l’identikit dell’altro vitigno da cui il l’Italico ha avuto origine.

Lo studio del Cnr pone le basi per un futuro nuovo per il Riesling italico e per la sua valorizzazione, che potrebbe innanzitutto passare da un suo effettivo riconoscimento nei disciplinari di produzione della sua area di elezione, l’Oltrepò, dove al momento non può essere menzionato come tale ma solo – genericamente – come “Riesling” (in netta confusione con il Riesling Renano, con cui l’Italico non ha nulla a che fare). Le eventuali modifiche al disciplinare oltrepadano dipendono dalla legislazione nazionale legata ai due Riesling, che da un lato impedisce di menzionare l’Italico e dall’altro invita i produttori a non utilizzare il termine “Renano”, facendo riferimento all’areale vitivinicolo tedesco, protetto e riconosciuto a livello giuridico dall’Ue.

Riesling italico vs Renano: in Oltrepò pavese c’è un disciplinare da riscrivere

«In Italia – commenta a winemag.it il professor Attilio Scienza – il Riesling italico è coltivato praticamente solo in Oltrepò e un po’ in Friuli. Quasi un ricordo degli anni Sessanta e Settanta, quando era la base per gli spumanti metodo italiano dei piemontesi. Nel futuro si può ipotizzare l’uso di qualche suo sinonimo autorizzato, quale ad esempio “Risli” o “Rismi“. Il nome “italico” è di fatto la traduzione del termine tedesco “walsch”, con il quale si aggettivavano i vitigni stranieri, tra cui quelli italiani, coltivati nei territori di lingua tedesca». Insomma, una delle tante partite aperte in Oltrepò pavese, territorio che sarà certamente sotto i riflettori a Grow du Monde 2024.

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In Armenia la Conferenza mondiale sul turismo del vino 2024


Sarà l’Armenia ad ospitare la prossima Conferenza mondiale sul turismo del vino 2024, che si svolgerà dall’11 al 13 settembre. Ad annunciarlo è UN Tourism, l’organizzazione del Turismo delle Nazioni Unite. Rinomata per le sue ricche e antiche tradizioni vinicole, l’Armenia, come paese ospitante, offre uno sfondo ideale per il meeting internazionale.
L’ottava edizione della conferenza rappresenta un’opportunità unica per gli operatori turistici di individuare tendenze emergenti e opportunità di sviluppo. L’evento riunirà una variegata gamma di partecipanti internazionali, tra cui rappresentanti di enti pubblici, organizzazioni per la gestione delle destinazioni (Dmo), organismi globali e intergovernativi, rinomati esperti del settore vinicolo e vari altri attori chiave.

L’Armenia del vino è risorta: fotografia dalla periferia del mondo

Si tratta di un forum innovativo per collaborare e ideare soluzioni concrete e una risorsa inestimabile per l’industria internazionale del turismo enogastronomico. L’Armenia, con il suo mix di antiche tradizioni vinicole, varietà di uve autoctone, terroir diversificati e un profondo legame culturale con il vino, è l’host ideale per la conferenza del 2024. Tra le molte esperienze emozionanti che attendono i partecipanti di questa conferenza, ci sarà l’opportunità di esplorare la caverna di Areni-1, dove è stata ritrovata la più antica cantina al mondo, risalente a 6.100 anni fa.

«La conferenza, destinata ad attirare appassionati e professionisti del vino a livello mondiale, promette di essere una pietra miliare per il settore. Non vediamo l’ora di dare il benvenuto a tutti in Armenia, dove i nostri paesaggi risuonano con le storie dei nostri vigneti e lo spirito dell’ospitalità scorre generosamente come i nostri migliori vini», dichiara Sisian Boghossian, a capo della Commissione Turismo del Ministero dell’economia della Repubblica d’Armenia.

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Monterosso Val d’Arda Festival 2024: le eccellenze del piacentino sotto i riflettori


L’affascinante borgo medievale di Castell’Arquato, eletto tra i “Borghi più belli d’Italia” e Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, si prepara ad ospitare nel weekend 27-28 aprile 2024 l’11a edizione del Monterosso Val d’Arda Festival, un evento imperdibile per gli amanti della compagnia e della leggerezza, del buon vino genuino e della buona tavola.
Un weekend di degustazioni, incontri, musica e cultura. Nella suggestiva cornice del centro storico, tra vicoli acciottolati, torri merlate e palazzi signorili, il Festival offrirà l’occasione di degustare il Monterosso Val d’Arda DOC, un vino bianco autoctono prodotto in Val d’Arda, che non solo è diverso da cantina a cantina, ma è caratterizzato da tre diverse tipologie:

  • Monterosso Val d’Arda DOC: il classico, fresco e leggero
  • Monterosso Val d’Arda DOC Frizzante: una versione vivace
  • Monterosso Val d’Arda DOC Spumante: il bollicine locale

I VINI MONTEROSSO VAL D’ARDA DOC

Il vino è ottenuto da uve locali Ortrugo, Malvasia di Candia Aromatica, Moscato Bianco e Trebbiano Romagnolo. Si presenta con un colore giallo paglierino, un profumo floreale e fruttato e un gusto fresco e armonico. Un vino importante per il territorio, con una antica tradizione. Era infatti il “vino buono, quello delle Feste”, che per tradizione le “rasdore” (le massaie) offrivano agli ospiti, magari abbinato ad una fetta di “boslano” (la ciambella tipica).

Un legame forte quello tra Castell’Arquato ed il vino, si narra che il cantiniere di Papa Paolo III Farnese Sante Lancierio, accompagnando il pontefice durante una visita al borgo avesse scritto: “Castell’Arquato fa vini perfettissimi e in gran pregio, et è un gran peccato che questa collina non sia tutta vigna”.

Per due giorni circa 30 cantine locali presenteranno e faranno degustare le loro migliori produzioni, che sarà anche possibile acquistare, lungo l’antica e suggestiva via in pietra della “barricaia”, che sarà animata inoltre da mostre d’arte, esibizioni musicali e dalle degustazioni della gastronomia locale.

VINI E GASTRONOMIA DEL PIACENTINO SOTTO I RIFLETTORI

«L’entusiasmo e l’amore per il nostro bellissimo paese e territorio – commenta Franco Ticchi, responsabile dell’organizzazione del Festival e presidente dell’associazione di volontari La Goccia APS – ci spinge ogni anno a imbarcarci in un progetto faticoso, ma emozionante quando alla fine si sentono i commenti dei visitatori e degli operatori. Siamo felici di poter far conoscere le nostre bellezze, bontà ed eccellenze e dare occasione di svago e leggerezza in gioia, ritrovo e compagnia a tanti giovani, donne e famiglie. È un percorso all’interno delle nostre tradizioni che si rinnovano. Far vivere così ogni anno il borgo medioevale con allegria e rispetto ci riempie di orgoglio».

Il territorio La Val d’Arda è un territorio collinare situato in provincia di Piacenza. Il territorio è caratterizzato da un clima temperato e da un terreno fertile, ideale per la coltivazione della vite. Un viaggio alla scoperta del territorio piacentino Il Festival non sarà solo un’occasione per degustare il vino, ma anche per scoprire le bellezze del territorio piacentino. I turisti enogastronomici potranno cogliere l’occasione del viaggio – previo verifiche e prenotazioni – per partecipare a visite guidate al borgo di Castell’Arquato, con la sua Rocca Viscontea del XIV secolo, la Collegiata di Santa Maria Assunta e il Palazzo del Podestà, ai castelli della Val d’Arda e alle aziende agricole locali, immersi nella natura. Inoltre, da quest’anno si instaura una collaborazione con l’istituto professionale per l’agricoltura “Marcora” di Cortemaggiore e l’istituto professionale alberghiero Marcora-Raineri di Piacenza.

IL PROGRAMMA DEL MONTEROSSO VAL D’ARDA FESTIVAL 2024

L’edizione 2024 del Festival sarà ricca di eventi, tra cui:

  • Degustazioni guidate di vini, con focus sulle diverse tipologie di Monterosso Val d’Arda DOC e abbinamenti con i prodotti tipici locali
  • Incontri con esperti di enologia e gastronomia, per approfondire la conoscenza del vino e del territorio
  • Master Class dedicate alle eccellenze enologiche del territorio
  • Show cooking con chef locali, che proporranno ricette tradizionali e innovative con il Monterosso Val d’Arda DOC
  • Concerti e spettacoli musicali, per allietar il Festival
  • Mostre d’arte e artigianato, per scoprire le eccellenze artistiche del territorio
  • Un focus sulla sostenibilità ambientale, con iniziative per ridurre l’impatto dell’evento, come l’utilizzo di bicchieri riutilizzabili e la raccolta differenziata
  • Passeggiate naturalistiche
  • Un programma di eventi per bambini, per coinvolgere tutta la famiglia

NON SOLO MONTEROSSO VAL D’ARDA 

Prodotti gastronomici tipici locali piacentini Il territorio piacentino è ricco di prodotti gastronomici tipici, che si potranno degustare ai banchi o nei ristoranti, tra cui:

  • Salumi piacentini DOP
  • Coppa piacentina DOP
  • Pancetta piacentina DOP
  • Formaggio Grana Padano DOP
  • Tortelli piacentini
  • Anolini in brodo
  • Pisarei e fasò

Non solo Monterosso Val d’Arda. L’obiettivo è quello di fare conoscere tutti i vini del territorio: le cantine selezionate porteranno anche altre eccellenze locali, con un occhio di riguardo alla Malvasia di Candia Aromatica, che è alla base dell’uvaggio del Monterosso Val d’Arda. La domenica il Festival ospiterà il Malvasia Day dedicato appunto al Malvasia di Candia. Nelle due giornate sarà inoltre presente un banco per la degustazione delle migliori bollicine della Val d’Arda. Un Festival per tutti Il Monterosso Val d’Arda Festival è un evento aperto a tutti, dagli appassionati di vino ai semplici curiosi. È una festa molto amata dai giovani, dalle donne e dalle famiglie.

Un’occasione unica per vivere un weekend all’insegna del gusto, della cultura e della scoperta, in uno dei borghi più belli d’Italia. Castell’Arquato si trova tra Piacenza e Parma, è facilmente raggiungibile da Milano, Brescia, Pavia, Reggio Emilia, Modena, Bologna, ma anche da Genova e Verona. Il Monterosso Val d’Arda Festival è stato ideato dai volontari di Castell’Arquato per promuovere il vino tipico del territorio. Con gli anni, la manifestazione è diventata anche l’occasione per favorire il turismo nella Val d’Arda e dare impulso a tutto quanto il Piacentino ha di meglio da offrire.


Monterosso Val d’Arda Festival 2024

27-28 aprile, Castell’Arquato (PC)
info@monterossofestival.it

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Grappa del Trentino protagonista al Trento Film Festival 2024

Grappa Cocktail, Montagna e Musica. La Grappa del Trentino e i suoi miscelati. Trento 28 Aprile Palazzo Roccabruna © foto Daniele Mosna

Anche la Grappa del Trentino sarà tra i protagonisti della 72° edizione del Trento Film Festival (già Festival della Montagna) che si svolgerà dal 26 aprile al 5 maggio nella città. Il 26 aprile, giornata di apertura, a Palazzo Roccabruna, sede delle eccellenze enologiche e non solo del territorio, una degustazione di grappe e soprattutto di cocktail a base di grappa del Trentino.

«La grappa è forse il prodotto più rappresentativo del nostro territorio di montagna e da qualche anno vogliamo celebrarla in una delle vetrine forse più appropriate, il festival dedicato proprio al territorio montano – spiega il presidente dell’Istituto Tutela Grappa del Trentino, Alessandro Marzadro – continuiamo a farlo parlando naturalmente attraverso i nostri prodotti, ma anche in una chiave più futurista che è quella di inserire la grappa come ingrediente principale di cocktail di qualità, in questo caso realizzati da uno dei mixologist più famosi in Italia e non solo, Leo Veronesi».

COCKTAIL A BASE DI GRAPPA AL TRENTO FILM FESTIVAL

“Ve.nto”, “Sembra Pera”, “Ginger Jazz”, “Colomba’s (Territorial Paloma)” e “Di Colori del Trentino”, saranno i cocktail a base di grappa del Trentino realizzati da Leo Veronesi, famoso mixologist che già da qualche anno collabora con l’Istituto Tutela Grappa del Trentino. La Grappa del Trentino, uno dei distillati più conosciuti al mondo, bevanda spiritosa prediletta come accompagnamento dei momenti conviviali e dopo il pasto. Oggi questo prodotto è invece entrato nel mondo della mixology e grazie alle sue caratteristiche, la Grappa del Trentino ha dimostrato come si presti anche come ingrediente principale in cocktail particolari, capaci di regalare emozioni intense e uniche. La degustazione inizierà alle ore 18 fino alle 21.30 e sarà accompagnata da musica live in sottofondo.

Il Trento Film Festival, ovvero il Festival della Montagna, è in calendario a Trento dal 26 aprile al 5 maggio 2024. Fondato nel 1952, il Trento Film Festival è il primo e più antico festival internazionale di cinema dedicato ai temi della montagna, dell’avventura e dell’esplorazione. Per questa 72° edizione il Manifesto è firmato da Ludovica Basso, in arte Clorophilla. La sezione Destinazione di quest’anno è dedicata all’Irlanda, terra di migrazioni e paesaggi incantevoli, con uno sguardo inedito sulla contemporaneità. Il progetto Destinazione all’interno del Trento Film Festival ha ricevuto il patrocinio dell’Ambasciata di Irlanda in Italia e di Turismo Irlandese. Trento così si prepara ad accogliere il Festival della Montagna nei cinema, nelle piazze e in altri luoghi della città con proiezioni, presentazioni letterarie, laboratori per bambini e serate alpinistiche. 

L’ISTITUTO TUTELA GRAPPA DEL TRENTINO

L’Istituto Tutela Grappa del Trentino è stato fondato nel 1960 con l’obiettivo di tutelare e promuovere il prodotto. Oggi conta 24 soci che rappresentano la quasi totalità della produzione trentina ed ha il compito di valorizzare la produzione tipica della Grappa ottenuta esclusivamente da vinacce prodotte in Trentino e di qualificarla con un apposito marchio d’origine: il tridente con la scritta “Trentino Grappa”.

Quello della grappa in Trentino è un settore di non piccolo conto, soprattutto se calato nell’economia locale. Ogni anno vengono prodotti in Trentino circa 7.500 ettanidri di grappa (il 10% del totale nazionale in bottiglie da 70 cl) vale a dire circa 2,5 milioni di bottiglie equivalenti, distillando 13000 tonnellate di buccia d’uva. Tre le tipologie principali di grappa prodotta: quella da uve bianche e aromatiche (60% del totale) e il restante 40% uve a bacca rossa.


72° Trento Film Festival

dal 26 aprile al 6 maggio 2024 – Trento
info@trentofestival.it

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Irresistibile Piwi, la prima Fiera dedicata ai vini da vitigni resistenti in Italia


Si chiama Irresistibile Piwi ed è la prima Fiera dei vini Piwi organizzata in Italia. 
Un Wine Festival e Fiera Mercato interamente dedicata ai vini Piwi italiani ed internazionali e alla produzione da varietà di vitigni resistenti. L’appuntamento è per venerdì 24 e sabato 25 maggio, dalle ore 10 alle ore 18, presso la Sala Margherita di PalaExpo – Fiera Verona, uno degli spazi che ha accolto di recente Vinitaly 2024. Gli organizzatori Luca De Palma e Igor Bonvento, entrambi enologi, lavorano da anni con i vitigni resistenti, collaborando con tutte le associazioni della nicchia di mercato dei Piwi. Inoltre sono attivi nell’organizzazione di incontri e degustazioni tecniche per ampliare la conoscenza sulle nuove varietà e per la loro promozione, anche con la divulgazione sui social media, con PiwiTastingFriends.

«Da qualche mese – spiegano De Palma e Bonvento – insieme al dottor Marco Stefanini della Fondazione Edmund Mach di San Michele All’Adige, fresco presidente di Piwi Italia, ci siamo impegnati ad organizzare un evento ufficiale, il primo in Italia. Lo scopo di Irresistibile Piwi è multiplo: ospitare la prima assemblea generale annuale di Piwi Italia, avvicinare i soci iscritti ai produttori non ancora tesserati (ad oggi sono circa 200 le aziende che producono uve o vini da varietà resistenti), organizzare momenti di aggiornamento tecnico per attirare pubblico e professionisti, valorizzare il lavoro viticolo dei vivaisti, breeder ed enti impegnati nella promozione dei loro lavori di selezione, e fare una fiera-mercato per tutte le aziende italiane che vogliano esporre le loro produzioni».

A IRRESISTIBILE PIWI ANCHE LE CANTINE EUROPEE

Visto l’interesse espresso da Piwi International, l’invito è stato subito esteso anche alle cantine europee produttrici di vini da varietà resistenti e alle associazioni consorziate. L’evento Irresistibile Piwi in programma a Verona diventa così la sintesi di un percorso di conoscenze e progetti che riunisce viticoltori, enologi, esperti, ricercatori e le associazioni Piwi nazionali e regionali. Al suo interno i visitatori, oltre ai vini e al mercato dei vini, troveranno momenti tecnici formativi, vivaisti e preparatori di materiale Piwi, breeder e selezionatori, degustazioni da microvinificazioni sperimentali, tastings.

«La viticoltura Piwi – sottolineano gli organizzatori di Irresistibile Piwi – è già il presente in molte aziende e sarà il futuro per tante altre. Sono ormai sfumate le perplessità. I vitigni resistenti si stanno diffondendo, offrono novità, variabilità e biodiversità, rispondono egregiamente alla necessità di sostenibilità e salubrità ecologica, possono aiutare con le esigenze del climate change, permettono la produzione in contesti complicati».

«Inoltre – aggiungono Luca De Palma e Igor Bonvento – alleviano i costi dove i problemi sono strutturali, aprono la fantasia ai produttori e la curiosità ai consumatori, si prestano alle nuove tendenze di mercato e gusto. I vini sono buoni, tanti e diversi, ce ne sono per ogni filosofia e stile. Il consumatore forse ancora tentenna sui nomi, ma al buon bicchiere non abbassa lo sguardo. È tempo di agire, insieme, aprirsi senza indugi e abbattere gli ultimi muri della burocrazia. Senza innovazione, restare fermi è già una sconfitta».


Irresistibile Piwi

24-25 maggio 2024 – PalaExpo, Fiera Verona (VR)
www.irresistibilepiwi.it
info@irresistibilepiwi.it

Top 100 winemag 2024: “Arconi Bianco” 2022 di Terre di Ger è il miglior Piwi italiano

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Grandi Langhe 2024, al via le iscrizioni: c’è anche l’Alta Langa


Grandi Langhe 2024 giunge alla VIII edizione, che vedrà l’esordio assoluto dell’Alta Langa, accanto alle denominazioni tutelate dal Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e del Roero. L’evento
si prepara da oggi ad accogliere i professionisti del mondo del vino a Torino, lunedì 29 e martedì 30 gennaio 2024, dalle 10:00 alle 17:00 alle OGR Torino. Buyer, enotecari, ristoratori e importatori internazionali potranno da oggi iscriversi alla più grande degustazione dedicata alle denominazioni di Langhe e Roero, compilando il form sul sito ufficiale.

Trecento cantine presenteranno le proprie etichette nei suggestivi spazi delle OGR Torino, luogo strategico confermato per il terzo anno di seguito per rimarcare la crescita nazionale e internazionale della manifestazione e consolidare il rapporto con la città di Torino. Dopo aver avuto come ospiti il Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte, quest’anno la novità sarà la partecipazione attraverso un grande banco d’assaggio del Consorzio Alta Langa. L’intenzione, infatti, è quella di «tendere la mano ad altri territori per rappresentare al meglio l’intera regione vitivinicola piemontese».

A GRANDI LANGHE 2024 LA TERZA EDIZIONE DI CHANGES

Si rafforza la presenza internazionale: più di 90 buyer selezionati da oltre 30 Paesi tra cui USA, Canada, Australia, Brasile, Giappone, India. Sarà presente inoltre una delegazione di 20 buyer da Cina e Hong Kong, a chiudere le attività avviate a settembre 2023 per il paese Cina con il progetto BBWO2023 Cina.

Ad apertura della due giorni, si organizzerà la terza edizione di CHANGES che tratterà il tema ‘Langhe (not) for sale’ attraverso la presentazione della ricerca svolta quest’anno dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e che ha coinvolto più di 200 cantine delle Langhe proprio per approfondire il tema del cambio generazionale e l’interesse di capitali stranieri nei confronti delle nostre zone.

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Miglior vino vegan italiano 2024: Franciacorta Docg Brut Vegan di Quadra Franciacorta


Il Miglior vino vegan italiano dell’anno è uno spumante della Lombardia: il Franciacorta Docg Brut Vegan di Quadra Franciacorta, cantina con sede a Cologne, in provincia di Brescia.
Il punteggio assegnato in occasione delle degustazioni alla cieca della Guida Top 100 Migliori vini italiani 2024 di winemag.it è di 91/100. Si tratta di un vino vegano prodotto in prevalenza con uve Chardonnay (70%) e un saldo di Pinot Bianco e Pinot Nero. Una rarità nel panorama della spumantistica italiana ed internazionale, grazie alla certificazione DTP 107 – “Qualità Vegetariana®” di CSQA Certificazioni Srl di Thiene (VI), per «assenza di ingredienti, coadiuvanti tecnologici, ausiliari di fabbricazione derivati da animali».

IL MIGLIOR VINO VEGAN ITALIANO È IL FRANCIACORTA DI QUADRA

Alla vista, il Franciacorta Docg Brut Vegan di Quadra Franciacorta presenta un perlage finissimo, persistente. Naso dominato da ricordi floreali freschi e frutta a polpa bianca, come la mela e pera. Più in sottofondo, ricordi di erbe aromatiche della macchia mediterranea. Palato corrispondente, fresco, sapido e setoso, su ritorni fruttati che si arricchiscono di una nota ammandorlata, tipica dello Chardonnay.

Il Pinot nero conferisce invece alla cuvée muscolo e una certa struttura, specie in centro bocca. Chiusura fresca e suadente, leggermente sapida, ancora una volta su ricordi di mandorla. Un Franciacorta che affina oltre 30 mesi sui lieviti, abbinando agilità di beva e carattere. Tratti distintivi della cantina Quadra, che in questo caso aggiunge il “plus” della certificazione vegana, capace di accogliere le richieste di una fetta crescente di consumatori.


Quadra Franciacorta
Via Sant’Eusebio, 1 – 25033 Cologne (BS)
Email: info@quadrafranciacorta.it
Telefono +39 030 71 57 314
www.quadrafranciacorta.it

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Nasce Vinitaly USA 2024: l’Italia del vino a Chicago con Veronafiere


Nasce a Chicago Vinitaly USA 2024. Dall’International Wine Expo in corso nella capitale della regione del Midwest, da quest’anno cofirmato da Vinitaly – con oltre 200 aziende presenti e più di 1000 etichette in degustazione – arriva l’annuncio compatto del sistema Italia. «Il lavoro di squadra attivato da tempo con le istituzioni ci ha dato ragione e possiamo dire di aver vinto una sfida importante e complessa, di aggregare con il brand Vinitaly tutte le progettualità per creare un forte momento promozionale a favore del settore enologico italiano negli USA», ha evidenziato Federico Bricolo, presidente di Veronafiere, durante la cerimonia di apertura nella città che riunisce 70 milioni di abitanti e rappresenta 200 milioni di dollari di importazioni di vini italiani.

«Le fiere – ha confermato Matteo Zoppas, presidente di ICE Agenzia – sono strategiche per il business matching delle imprese, in particolare delle piccole-medie. E con Veronafiere Vinitaly, che si era già mosso in modo accurato su questo mercato, ICE sta valutando insieme ai ministeri degli Esteri, dell’Agricoltura, ad Assocamerestero, tutti presenti a Chicago in questi giorni, il progetto per fare di Vinitaly USA 2024 il principale appuntamento strategico per questo fondamentale mercato». Un ponte strategico tra l’Italia e il primo mercato al mondo (1,8 miliardi di euro il valore dell’export Made in Italy verso gli Usa nel 2022).

«Vinitaly Usa 2024 – ha sottolineato l’amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese – seguirà anche le indicazioni del nascente comitato degli importatori con i quali condivideremo le strategie e i comuni interessi per lo sviluppo del vino italiano. L’obiettivo è rendere ancora più proficuo il rapporto con il mercato che esprime grande attenzione per i vini premium e al contempo cerca sempre nuove proposte. E l’Italia con i suoi 540 vitigni è in grado di offrire una scelta unica nel suo genere al mondo in grado di soddisfare le esigenze del settore ho.re.ca, degli importatori e dei distributori».

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Miglior spumante dolce italiano 2024: Fior d’Arancio Colli Euganei Docg 2022 di Vigne al Colle


Il Miglior Spumante dolce italiano 2024 è il Fior d’Arancio Colli Euganei Docg 2022 di Vigne al Colle. Il riconoscimento della Guida Top 100 Migliori vini italiani 2024 di winemag.it arriva grazie ai 94/100 assegnati in occasione delle degustazioni alla cieca di categoria. A produrlo è la cantina guidata dal vignaiolo Fivi Martino Benato a Rovolon, la “sottozona” al momento più interessante e di prospettiva nel variegato panorama dei vini vulcanici dei Colli Eugani, soprattutto per la produzione di vini rossi da varietà del taglio bordolese.

IL FIOR D’ARANCIO DI VIGNE AL COLLE MIGLIOR VINO SPUMANTE DOLCE ITALIANO 2024

Il Fior d’Arancio Docg 2022 di Vigne al Colle è assoluto emblema dei Colli Euganei e della loro Denominazione di origine controllata e garantita, ancora poco conosciuta dal grande pubblico ma meritevole di essere scoperta e di ritagliarsi un ruolo di prim’ordine in un segmento come quello dei vini spumanti dolci italiani. Alla vista, il miglior spumante dolce italiano per la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2024 di winemag.it presenta una spuma persistente, che si eleva su un calice giallo paglierino tenue.

Perlage fine, molto persistente. Convince, in un quadro di perfetta corrispondenza gusto-olfattiva, per il bel gioco tra le note fresche ed agrumate e quelle morbide ed aromatiche del Moscato Giallo, cui fanno eco ricordi di mentuccia selvatica e salvia. Sorso di assoluto equilibrio, piacevolmente sapido e ammandorlato nel finale, di gran persistenza. La sfida che può risultare vincente? Abbinarlo a tutto pasto, a partire dagli antipasti. E scoprire, così, il risvolto più aromatico del Moscato Giallo cresciuto sui terreni argilloso-calcarei di origine vulcanica del territorio di Rovolon.


Vigne al Colle di Martino Benato
Via Palazzina, 100 35030 Rovolon (PD)
info@vignealcolle.com
 Mob. 348 0139109
 Tel. 049 5227009

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Miglior vino dolce italiano 2024: il Colli Piacentini Passito 2016 “Le Virtù della Pioggia – Sensazioni d’Inverno” de La Conchiglia – Claudio Terzoni Vini


Il Miglior vino dolce italiano 2024 è il Colli Piacentini Doc Malvasia Passito 2016Le Virtù della Pioggia – Sensazioni d’Inverno” della cantina La Conchiglia – Claudio Terzoni Vini. Il punteggio assegnato in occasione delle degustazioni alla cieca della Guida Top 100 Migliori vini italiani 2024 (acquistabile a questo link) è di 96/100. Un passito che conferma le grandissime potenzialità del territorio dei Colli piacentini, chiaramente in provincia di Piacenza, in Emilia Romagna, nella produzione di grandissimi vini dolci da uve Malvasia.

LE VIRTÙ DELLA PIOGGIA – SENSAZIONI D’INVERNO MIGLIOR PASSITO ITALIANO 2024

Alla vista, il Passito 2016 “Le Virtù della Pioggia – Sensazioni d’Inverno” della cantina La Conchiglia – Claudio Terzoni Vini si presenta di uno splendido colore ambrato carico, luminoso. Conquista sin dal primo naso con i suoi ricordi di frutta fresca, dall’albicocca sotto sciroppo alla pesca, passando per note più esotiche di ananas, papaia. A fare da sfondo, elegantissime erbe mediterranee come mentuccia, salvia e timo, con accenni di verbena. Concerto di spezie come cardamomo e coriandolo, che poi virano su memorie di liquirizia fusa e rintocchi di rabarbaro, cola e zenzero.

Il miglior vino dolce italiano 2024 per la Guida Top 100 Migliori vini italiani di winemag.it è in continuo mutamento nel calice. Sfodera un ingresso di bocca e uno svolgimento di equilibrio magistrale. Densità da vendere, srotola una dopo l’altra le note già avvertite al naso, sul filo di una decisa freschezza e di una marcata  e corroborante vena sapida. La beva del passito Le Virtù della Pioggia – Sensazioni d’Inverno della cantina La Conchiglia – Claudio Terzoni è tattile, carezzevole e decisa, morbida come cotone e al contempo verticale. Persistenza infinita.


Terzoni Claudio – La Conchiglia
Località Paolini, 5
29010 Bacedasco Alto (PC)
Tel. +39 0523 895476
Mob. +39 3338212979
Email: info@terzonivini.it
www.terzonivini.it

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Il Miglior spumante Metodo italiano 2024 è il Valdobbiadene Mas De Fer di Andreola


Il Miglior spumante Metodo italiano 2024 è il Valdobbiadene Docg Extra Dry Rive di Soligo 2022 Mas De Fer di Andreola. Il punteggio assegnato in occasione delle degustazioni alla cieca della Guida Top 100 Migliori vini italiani 2024 (acquistabile a questo link) è di 96/100. Ci piace definire Mas de Fer è “IL” Prosecco, utilizzando il maiuscolo. Un Extra Dry, ovvero la versione più nota al mondo delle bollicine veneto-friulane, che nobilita territorio e dosaggio, suolo e savoir-faire dei produttori delle colline eroiche di Valdobbiadene. Uno spumante coraggioso, che Andreola propone sul mercato a un invidiabilissimo rapporto qualità prezzo: il migliore dell’intera gamma (piuttosto ampia e variegata, ma tutta validissima e credibile nelle specificità di ogni etichetta).

MAS DE FER DI ANDREAOLA, IL MIGLIOR PROSECCO ITALIANO

Il naso è una coccola, su ricordi di frutta matura come albicocca, mela gialla, pera Williams. Sottofondo leggero di erbe officiali e aromatiche, con reminiscenze di salvia, timo e maggiorana. Il sorso del Valdobbiadene Docg Extra Dry Rive Di Soligo 2022 Mas De Fer di Andreola è un inno all’equilibrio tra “dolcezza” del frutto e freschezza. Tutta la frutta avvertita al naso si ripresenta in cravatta all’appuntamento col gusto, mentre freschezza e mineralità giocano a regolare il volume del microfono, sul palco. Immagine forte, lontana dal mondo del vino e assimilabile a quello dello spettacolo. Perché questo Prosecco Superiore di Valdobbiadene è spettacolo. Puro. Scopritelo da voi. In vendita a poco meno di 15 euro sul sito aziendale di Andreola, il Miglior spumante Metodo italiano per la Guida Top 100 Migliori vini italiani di winemag.it è ottenuto da sole uve Glera.

IL VIGNETO DI MAS DE FER E LA TECNICA DI VINIFICAZIONE

Le vigne si trova fra i 300 e i 500 metri di altitudine ed è allevato con il sistema Cappuccina modificato, con un densità di impianto di 3.500 ceppi per ettaro e una resa di 130 quintali per ettaro. La vinificazione avviene in maniera tradizionale, secondo il Metodo italiano (Charmat) che contraddistingue il Prosecco Superiore di Valdobbiadene Docg. Pressatura soffice, dunque, fermentazione primaria con flottazione e fermentazione a temperatura controllata. L’affinamento di Mas De Fer di Andreola si protrae in vasche di acciaio per almeno 6 mesi, con presa si spuma per 30-40 giorni e successiva bottiglia per 1-3 mesi, prima della commercializzazione. Grado alcolico molto contenuto (11,5% vol.) e residuo zuccherino di 14 grammi per litro.


Andreola di Stefano Pola
Via Cavre, 19 – Col San Martino (TV)
Tel. 0438 989379 – 0438 989635
info@andreola.eu
www.andreola.eu
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Miglior vino rosato italiano 2024 è il Nerello Mascalese Rosa di Adele di Feudo Montoni


Il Miglior vino rosato italiano 2024 è il Terre Siciliane Igt Nerello Mascalese Rosato Biologico 2022 Rosa di Adele di Feudo Montoni. Il punteggio assegnato in occasione delle degustazioni alla cieca della Guida Top 100 Migliori vini italiani 2024 di winemag.it (acquistabile a questo link) è di 95/100. La boutique winery guidata da Fabio Sireci in Contrada Montoni Vecchi a Cammarata, in provincia di Agrigento, si è aggiudicata anche il titolo di Cantina Bio dell’anno 2024, per l’impegno sincero nella viticoltura biologica e sostenibile che la contraddistingue sin dalla fondazione.

ROSA DI ADELE DI FEUDO MONTONI È IL MIGLIOR ROSATO ITALIANO 2024

Arriva dunque dalla Sicilia il Miglior vino rosato italiano dell’anno. Si tratta, in particolare, di un Nerello Mascalese vinificato in rosa. Alla vista, Rosa di Adele 2022 di Feudo Montoni si presenta di un rosa antico tenue, luminoso. Naso piuttosto ricco e intenso, che si apre su preziosi ricordi floreali di zagara e di viola. La frutta spazia da agrumi come il cedro al fico d’India maturo, sino ai piccoli frutti rossi e neri di bosco: ribes, lampone, mora.

Ingresso di bocca morbido, quasi setoso, su ritorni di frutta matura, di gran precisione. Centro bocca dominato da una buona freschezza e da un’acidità d’agrume, senza che questa prevarichi la setosità del sorso. Il miglior vino rosato italiano 2024 per la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2024 di winemag.it nobilita il Nerello Mascalese, la Sicilia tutta, nonché l’Italia dei rosati, sempre più popolari nelle scelte dei consumatori.


Feudo Montoni
Contrada Montoni Vecchi, Cammarata (AG)
info@feudomontoni.it
Tel. +39 091 513106
www.feudomontoni.it

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Il Miglior vino rosso italiano 2024 è il Marche Rosso Igt Fatjà di Terra Argillosa


Il Marche Rosso Igt Fatjà di Terra Argillosa è Miglior vino rosso italiano 2024 per la Guida Top 100 Migliori vini italiani di winemag.it (acquistabile a questo link). Il punteggio assegnato in occasione delle degustazioni alla cieca è di 96/100. Uvaggio di Cabernet Franc e Merlot dallo strettissimo legame col territorio in cui prende vita, nelle Marche, Fatjà di Terra Argillosa è un faro sulla produzione, sempre meticolosa, ricercata e mai banale, della cantina di Offida aderente alla Federazione italiana vignaioli indipendenti (Fivi) e presente al prossimo Mercato Fivi (25-27 novembre 2023, Bologna).

IL MIGLIOR VINO ROSSO ITALIANO 2024 È FATJÀ DI TERRA ARGILLOSA

Alla vista il nettare si presenta di un rubino carico, luminoso. Al naso, lo splendore. Le due varietà si esprimono su una densità e – al contempo – su una verticalità unica, sul fronte del frutto. La spezia sembra messa lì apposta, tanto al naso quanto al palato – dal profilo oleoso – per controbilanciare, “raddrizzare” un quadro che così risulta perfetto, sulla parete; la “leva” che “solleva” il sorso, rendendolo al contempo ricco e pieno e verticale, slanciato. Sapidità, poi; da vendere.

L’integrità delle note di peperone verde, garbate ed elegantissime, che richiamano la precisione delle terre elette del taglio bordolese, superata la linea Maginot del fenolico. I terziari, infine, di cioccolato e fondo di caffè, a rendere la beva golosa e ancora più irresistibile, oltre a sottolineare il perfetto utilizzo dei legni da parte di Raffaele Paolini e della moglie Sara Tirabassi. Non un vino, Fatjà di Terra Argillosa, ma un “sapore”: quello delle cose autentiche, fatte col cuore. Quelle che spesso si tramutano in capolavori, guadagnandosi il riconoscimento di Miglior vino rosso italiano 2o24 per la nostra Guida Top 100 Migliori vini italiani.


Terra Argillosa
Contrada Ciafone 79, Offida 63073 (AP)
Email: info@terrargillosa.com
Tel. (+39) 0736 099976
www.terrargillosa.com

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Il miglior vino bianco italiano 2024 è Costa d’Amalfi Doc Furore Bianco 2022 di Marisa Cuomo


Il Miglior Vino bianco italiano 2024 è Costa d’Amalfi Doc Furore Bianco 2022 di Marisa Cuomo. Il riconoscimento di miglior vino bianco dell’anno per la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2024 di winemag.it arriva grazie ai 96/100 assegnati in occasione delle degustazioni alla cieca. La Guida è acquistabile ancora per pochi giorni in prevendita, a questo link. Furore Bianco 2022 convince non solo dal punto di vista organolettico, ma rappresenta negli anni una garanzia assoluta nell’ambito della produzione enoica italiana. Non ultimo è da sottolineare il rapporto qualità prezzo, letteralmente imbattibile.

Alla vista, Costa d’Amalfi Doc Furore Bianco 2022 di Marisa Cuomo si presenta di un giallo paglierino. Gran mineralità al naso, oltre a floreale, agrumi e frutta tropicale. Teso e al contempo largo al palato, su note di erbe della macchia mediterranea e ritorni di frutta esotica. Goloso in chiusura, a sottolineare una beva eccezionale, leggera e al contempo stratificata. La cantina Marisa Cuomo e il suo deus ex machina Andrea Ferraioli producono circa 50 mila bottiglie complessive all’anno nella boutique winery di via G.B. Lama 16/18, a Furore, in provincia di Salerno.

FURORE BIANCO 2020 È VINO BIANCO DELL’ANNO PER LA GUIDA TOP 100 2024

Furore Bianco è uno dei fiori all’occhiello di una gamma che è garanzia assoluta di qualità e tipicità. L’uvaggio è composto per il 60% da Falanghina e per il 40% da Biancolella, raccolte accuratamente a Furore e nei comuni limitrofi, su terrazzamenti costieri posti tra i 200 e i 550 metri sul livello del mare. A rendere ancora più eroica la viticoltura della zona sono le rocce dolomitiche e calcaree in cui affondano le radici le viti, allevate a pergola, raggiera e spalliera.

Ogni ceppo è in grado di produrre 1,5 chilogrammi, per una resa di 80 quintali per ettaro. Falanghina e Biancolella vengono vendemmiate a mano nella prima decade di ottobre e condotte in cantina con grande attenzione, ancora integre. Dopo diraspatura e pigiatura, vengono sottoposte a pressatura soffice. Il mosto fiore del Miglior vino bianco italiano 2024 Costa d’Amalfi Doc Furore Bianco 2022 di Marisa Cuomo, previo illimpidimento statico a freddo e inoculo di lieviti selezionati, fermenta alla temperatura di circa 15 gradi per circa 20-30 giorni. Prima della commercializzazione, staziona per 4 mesi in serbatoi di acciaio inox.


Cantine Marisa Cuomo
via G.B. Lama, 16/18, Furore (SA)
Mail: info@marisacuomo.com
Visite: reservation@marisacuomo.com
Tel. +39 333 4313667
www.marisacuomo.com

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Il Barbaresco Docg Ovello 2020 di Carlo Giacosa è Miglior vino italiano 2024


Il
Barbaresco Docg Ovello 2020 di Carlo Giacosa è il miglior vino italiano 2024 per la Guida Top 100 Migliori vini italiani di winemag.it (acquistabile ancora per pochi giorni in prevendita a questo link). Il punteggio assegnato in occasione delle degustazioni alla cieca è di 97/100. Le caratteristiche organolettiche dell’annata, a nostro avviso, certificano l’inizio di una nuova storia per questo cru, su cui incidono anche i cambiamenti climatici. Quello del Barbaresco Ovello, di fatto, è il naso più profondo, balsamico e – al contempo – esplosivo, sul fronte della spezia e del frutto, della ricercatissima gamma di “Barbareschi” targati Carlo Giacosa.

Un Ovello che si conferma splendido anche al palato, sulla ficcante morbidezza dei tannini – consentiteci l’ossimoro – che regala una beva elegantissima, già suadente. L’alcol, perfettamente integrato, ne arrotonda ulteriormente il profilo, rendendo questo 2020 già godibile, pur di immensa prospettiva in termini di possibilità di affinamento. Chiusura di ottima persistenza, sul frutto, che si conferma croccante e di pura eleganza.

BARBARESCO DOCG 2020 OVELLO, CARLO GIACOSA: 97/100 WINEMAG.IT

Le uve Nebbiolo di questo Barbaresco vengono raccolte nel cru Ovello, ad un’altitudine compresa tra i 220 e i 240 metri sul livello del mare. Siamo nella parte Nord della denominazione piemontese. Le viti, allevate a Guyot modificato ad archetto, sono esposte a Sud, Sud Ovest ed Est. Affondano le radici in un suolo compatto, con prevalenza di calcare e argilla. Una volta in cantina, il Nebbiolo atto a divenire Barbaresco Ovello viene diraspato e pigiato.

La fermentazione del mosto del Miglior vino italiano 2024 per la Guida Top 100 Migliori vini italiani di winemag.it si sviluppa a contatto con le bucce in vasche di acciaio, a temperatura controllata. Dopo la svinatura e il parziale illimpidimento, il vino matura in botti grandi di rovere francese. Viene quindi affinato in bottiglia, coricata nel silenzio e nel buio della cantina Carlo Giacosa, che si trova proprio al civico 9 di Strada Ovello 9, a Barbaresco.


Azienda Agricola Carlo Giacosa
Strada Ovello 9, Barbaresco (CN)
Mail: info@carlogiacosa.it
Tel. +39 0173635116
www.carlogiacosa.it

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