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Le wine news del vino italiano, mese per mese, in 12 giorni: cosa è successo a gennaio 2022?

wine news vino italiano mese per mese 12 giorni cosa è successo a gennaio 2022Le wine news del vino italiano: 12 giorni per raccontare il 2022, un anno che passerà alla storia per le conseguenze e gli strascichi della pandemia, ma non solo. A partire da oggi, 1 gennaio 2023, winemag.it ripercorrerà in un articolo le notizie più salienti che hanno contraddistinto il 2022 del vino italiano. Ogni introduzione alla news è seguita dal link all’articolo, grazie al quale è possibile entrare nel dettaglio della singola notizia e… Riviverla. Per non perdersi nessuna news, del resto, basta iscriversi alla newsletter (clicca qui). Pronti per il viaggio nel tempo? Via!

L’ANNO SI APRE CON IL TOBLINOGATE

Il 2022 del vino italiano si apre col botto, con una notizia che nessuna testata nazionale di settore ha ripreso, pur nell’assoluta gravità del tema (meditare su questo tema è d’obbligo, anche a distanza di diversi mesi). Dopo il clamoroso (e ingiustificato) licenziamento, gli enologi della cooperativa trentina Cantina Toblino, Lorenzo Tomazzoli e Marco Pederzolli tornano al lavoro. Il Tribunale di Trento ne stabilisce il reintegro e Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, non nasconde una certa soddisfazione: «Giustizia è fatta».

Enologi Cantina Toblino reintegrati dopo licenziamento, Cotarella: «Giustizia è fatta»

Sul caso, ridefinito Toblinogate, winemag.it pubblica anche alcuni stralci dell’ordinanza che inchioda il Cda di Cantina Toblino e scagiona gli enologi licenziati. In esclusiva le carte del Tribunale di Trento e le parole del supertestimone, l’ex direttore generale della cooperaitva, Gianantonio Pombeni.

Toblinogate: l’ordinanza che inchioda il Cda di Cantina Toblino e scagiona gli enologi licenziati

ADDIO A LINO MAGA, IL “SIGNOR BARBACARLO”

Il 2 gennaio arriva in redazione una di quelle notizie che non si vorrebbero mai apprendere. È il momento di dire addio a Lino Maga, il “Signor Barbacarlo”. Classe 1931, il vignaiolo simbolo dell’Oltrepò pavese ha tracciato, in punta di piedi, la storia di un cru entrato nel mito: il Barbacarlo.

Addio a Lino Maga, il “Signor Barbacarlo”

FIVI IN PRESSING PER LA RIFORMA DEI CONSORZI DEL VINO

Parte in quinta il 2022 della Fivi, la Federazione italiana vignaioli indipendenti. Il gruppo di vignaioli prende spunto dal crack di Piemonte Land of Wine per fare pressing sul fronte della riforma Consorzi del vino. I vignaioli si mostrano preoccupati dall’uscita dal superconsorzio di Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani.

Da crack Piemonte Land of Wine a riforma Consorzi del vino: pressing di Fivi

L’UE MINACCIA I PRODUTTORI DI VINO E CARNI ROSSE

L’inizio del 2022 vede la preoccupazione generale dei produttori di vino italiani, per le posizioni intransigenti dell’Unione europea. Alleanza Cooperative Agroalimentari tuona: «L’Ue discrimina le aziende produttrici di vino e di carni rosse». Critiche alle mosse di Bruxelles: lettera al Commissario Wojciechowski.

Alleanza Cooperative Agroalimentari: «Ue discrimina aziende vino e carni rosse»

COVID: MARCA BOLOGNAFIERE 2022 VIENE RINVIATA

Il 4 gennaio, dopo i rumors che si rincorrevano da settimane, Bologna Fiere annuncia il rinvio a primavera di Marca by Bolognafiere. Una decisione presa in accordo con Adm. «Nuove date in tempi brevissimi», è l’annuncio.

Marca BolognaFiere 2022 rinviata a primavera: «Nuove date in tempi brevissimi»

IL NUOVO VOLTO DEL COVID: LA VARIANTE OMICRON MINACCIA IL TURISMO 

Il 5 gennaio, Confagricoltura lancia l’allarme sulla pioggia di disdette negli agriturismi italiani. La causa? È la variante Omicron. L’associazione di categoria non nasconde una certa preoccupazione: «Serve una concreta strategia turistica per il Paese».

Agriturismi, pioggia di disdette a causa della variante Omicron

IL RAPPORTO COOP 2021 FOTOGRAFA LE PREOCCUPAZIONI (2022) DEGLI ITALIANI

«Speranza, ripresa, cambiamento, timore»: ecco gli italiani secondo il Rapporto Coop 2021, pubblicato il 6 gennaio. Voglia di nuovi orizzonti e valori per il 2022, mentre la digital life sembra già realtà. Gdo al banco di prova.

«Speranza, ripresa, cambiamento, timore»: gli italiani secondo il Rapporto Coop 2021

LE NUOVE DATE DI MARCA BY BOLOGNAFIERE

Promesse di celerità mantenute. Marca BolognaFiere 2022 annuncia il 7 gennaio 2022 le nuove date: l’evento si terrà il 12 e 13 aprile.

Marca BolognaFiere 2022, le nuove date: 12 e 13 aprile

GRUPPO SANTA MARGHERITA FA LA SPESA NEGLI USA

Roco Winery Oregon entra nel portafoglio di Santa Margherita Usa. Il Gruppo guidato da Gaetano Marzotto acquisita la maggioranza della tenuta della Willamette Valley. Un’ottima “wine news” per il mondo del vino italiano.

Roco Winery Oregon entra nel portafoglio di Santa Margherita Usa

SERVE IL GREEN PASS PER VISITARE LE CANTINE

L’8 gennaio, winemag.it dedica un focus alle misure del Governo per arginare l’emergenza Covid-19. Green pass per visite in cantina, degustazioni ed eventi: cosa prevede il decreto 30 dicembre 2021? Il punto sugli ultimi provvedimenti volti ad arginare il Coronavirus e il dilagare della variante Omicron.

Green pass per visite in cantina, degustazioni ed eventi: cosa prevede il decreto 30 dicembre 2021?

LA VARIANTE OMICRON PREOCCUPA I CONSORZI DEL VINO ITALIANO

Anteprima Amarone, il grande evento annuale organizzato dal Consorzio Tutela Vini della Valpolicella, viene posticipata a giugno. Le nuove date, annuncia l’ente di Verona, saranno comunicate a breve.

Anteprima Amarone posticipata a giugno

ASTI E MOSCATO D’ASTI CRESCONO SUI MERCATI

Asti spumante e Moscato D’Asti Docg: 102 milioni di bottiglie nel 2021. A metà gennaio 2022, il Consorzio piemontese dà i numeri dell’anno appena trascorso. Crescita dell’11% rispetto al 2020. Il logo del Consorzio diventa simbolo della Denominazione.

Asti spumante e Moscato D’Asti Docg: 102 milioni di bottiglie nel 2021

ANNO D’ORO PER IL PROSECCO DOC, ANCHE GRAZIE AL…ROSÉ

«Oltre il Prosecco Rosé: 2021 anno d’oro per la Doc con 627,5 milioni di bottiglie», titola la wine news di winemag.it, sempre a metà gennaio 2022. Consorzio al lavoro per l’Agenda 2030 della denominazione. Parola d’ordine «coinvolgimento», annuncia il management di Treviso.

Oltre il Prosecco Rosé: 2021 anno d’oro per la Doc con 627,5 milioni di bottiglie

POSTICIPATA ANCHE GRANDI LANGHE 2022

Grandi Langhe 2022 comunica ai professionisti del settore le nuove date. La kermesse si terrà il 4-5 aprile 2022. Iscrizione, location e modalità rimangono invariate.

Grandi Langhe 2022, ecco le nuove date: 4-5 aprile

NON SOLO VINO

Heineken rivende birrificio Hibu ai soci fondatori. L’acquisto dalla multinazionale nel 2017 torna nelle mani dei vecchi proprietari.

Heineken rivende birrificio Hibu ai soci fondatori

IL PROSECCO AUSTRALIANO

In Australia è piena estate: tempo di lanciare una nuova linea di Prosecco. No? Novità in casa Grant Burge Wines. C’è anche il rosé.

In Australia è piena estate: tempo di lanciare una nuova linea di Prosecco. No?

BUONE BEER NEWS DAL GOVERNO

La riduzione dell’aliquota delle accise sulla birra è in Legge di Bilancio. Pratolongo (Assobirra): «La birra resta tuttavia unica bevanda da pasto tassata in Italia».

Riduzione aliquota accise birra in Legge di Bilancio

PROWEIN 2022, I PRIMI RUMORS SUL POSTICIPO

Sempre a metà di gennaio 2022, winemag.it dà notizia della possibilità che Prowein 2022 venga posticipata a maggio. Pressioni della filiera su Messe Düsseldorf e rumors dalla Germania: le nuove date sarebbero già state identificate.

Prowein 2022 posticipata a maggio? Pressioni della filiera su Messe Düsseldorf

VINO ITALIANO NELLA MORSA DELLA VARIANTE OMICRON (E DEL RDC?)

Omicron, aziende del vino in ginocchio a gennaio 2022: «Dipendenti a casa in malattia, produzione in stallo». L’allarme dal Veneto: «Con il reddito di cittadinanza non si trovano sostituti».

Omicron, aziende del vino in ginocchio: «Dipendenti a casa in malattia, produzione in stallo»

WINE NEWS DALLA SARDEGNA: BOTTIGLIA ISTITUZIONALE PER MAMOJÀ 

Prima bottiglia dell’Associazione Mamojà: l’etichetta è firmata da Leonardo Terenzoni. L’artista ha disegnato il “vestito” del vino nato dalla vigna di Federica Dessolis.

Prima bottiglia dell’Associazione Mamojà: l’etichetta è firmata da Leonardo Terenzoni

ANNUNCIATE LE DATE DI ANTEPRIMA SAGRANTINO 2022

Anteprima Sagrantino, la nuova annata si presenta il 25 e 26 maggio. Per il secondo anno si terranno in primavera i tasting dedicati ai vini dei territori di Montefalco e Spoleto.

Anteprima Sagrantino, la nuova annata si presenta il 25 e 26 maggio

VOLA LA DOC MAREMMA

Doc Maremma Toscana: +16% nel 2021. Trainano il Vermentino e il Rosso. In crescita anche il Ciliegiolo. I dati del Consorzio di Tutela

Doc Maremma Toscana: +16% nel 2021

ALTRA PROROGA PER L’ETICHETTA AMBIENTALE

Etichetta ambientale, ufficiale l’ennesima proroga dell’entrata in vigore del provvedimento. In Friuli Venezia Giulia, tuttavia, l’esempio virtuoso di Tenimenti Civa. La cantina di Bellazoia di Povoletto (UD) ha introdotto il nuovo sistema di etichettatura già dal 2021.

Etichetta ambientale, altra proroga. In Friuli l’esempio virtuoso di Tenimenti Civa

IL 2022 DEL VINO ITALIANO PASSA DAI PIWI

«Piwi subito nelle Igt come “palestra”, poi nelle Doc»: Italia svegliati, la Francia corre. Appello del prof. Attilio Scienza al Convegno sui nuovi modelli di viticoltura legati ai vitigni resistenti.

«Piwi subito nelle Igt come “palestra”, poi nelle Doc»: Italia svegliati, la Francia corre

CRESCONO LE VENDITE DI CHAMPAGNE

Champagne: +32% delle vendite nel 2021. Dalla Francia trapela cauto ottimismo per il 2022.

Champagne: +32% delle vendite nel 2021

PROWEIN 2022 CONFERMA LE NUOVE DATE: SI TERRÀ A MAGGIO

Prowein 2022 a maggio, nuove date ufficiali. WineParis & VinExpo Paris tra meno di un mese: appuntamento a Parigi dal 14 al 16 febbraio. Messe Düsseldorf stravolge il calendario delle più importanti fiere del mondo del vino internazionale. Confermate, dunque, le indiscrezioni di winemag.it.

Prowein 2022 a maggio, nuove date ufficiali. WineParis & VinExpo Paris tra meno di un mese

L’IRA DI LONDRA SULLE NUOVE DATE DI PROWEIN

Nuove date Prowein 2022, ira di Londra: «Attacco diretto al mercato britannico». I tre giorni su cui ha ripiegato Messe Düsseldorf coincidono con quelli della London Wine Fair. Londra non le manda a dire a Berlino.

Nuove date Prowein 2022, ira di Londra: «Attacco diretto al mercato britannico»

LA PRIMA PRESIDENTE DONNA DEL CONSORZIO PRIMITIVO MANDURIA

Il 21 gennaio winemag.it dà notizia della prima donna nel ruolo di presidente del Consorzio Tutela Primitivo di Manduria: Novella Pastorelli (Due Palme) è la nuovo presidente del dell’ente pugliese.

Novella Pastorelli nuovo presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria

ENNESIMO RIBALTONE IN OLTREPÒ PAVESE

Sfiduciato il Cda di Terre d’Oltrepò. I soci: «Mancanza di trasparenza». 310 voti favorevoli, 153 contrari.

Sfiduciato il Cda di Terre d’Oltrepò. I soci: «Mancanza di trasparenza»

IL NUOVO CATALOGO DI PROPOSTA VINI

Il 25 gennaio, winemag.it dà conto ai lettori della partecipazione alla presentazione del nuovo catalogo di Proposta Vini, tra le distribuzioni di vino e spirits più importanti d’Italia. L’azienda dimostra di avere le spalle grosse. E Girardi spiega in esclusiva a winemag.it: «La nostra ricetta? Formazione e passione». Agenti a scuola durante il lockdown e sprint digitale: ordini via app. L’appello: «Quote rosa, fatevi avanti».

Proposta Vini più forte della pandemia. Girardi: «La nostra ricetta? Formazione e passione»

PARIGI TIRA DRITTO

Wine Paris & Vinexpo Paris (ri)conferma le date attorno alla fine di gennaio 2022: attesi 20 mila visitatori a Parigi. Vinexposium infonde fiducia con il Ceo Rodolphe Lameyse: «La capitale è pronta ad accogliere gli ospiti».

Wine Paris & Vinexpo Paris (ri)conferma le date: attesi 20 mila visitatori a Parigi

CANTINA VALLE ISARCO ESULTA

Cantina Valle Isarco, 2021 da incorniciare: nuovo record del fatturato. Armin Gratl al lavoro sulla linea Aristos. In arrivo due nuovi vini? Si apre con un’ottima wine news legata ai fatturati il 2022 della cooperativa altoatesina.

Cantina Valle Isarco, 2021 da incorniciare: nuovo record del fatturato

LONDRA CAMBIA LE DATE DOPO IL BRACCIO DI FERRO CON PROWEIN

Nuove date per la London Wine Fair 2022 dopo il braccio di ferro con Prowein. Messaggi di vicinanza internazionale ad Hannah Tovey, direttrice della kermesse londinese.

Nuove date per la London Wine Fair 2022 dopo il braccio di ferro con Prowein

ITALIANI PAZZI PER LE ASTE DI VINI PREGIATI

Il 28 gennaio gli italiani si riscoprono pazzi per le aste di vini pregiati e Champagne. E si guadagna fino a 60 mila euro l’anno. Battuta in Italia la bottiglia record di Romanée-Conti Romanée Conti Grand Cru del 2006 a 15.500 euro.

Italiani pazzi per le aste di vino e Champagne. E si guadagna fino a 60 mila euro l’anno

OLIO, PRODUTTORI DEL GARDA DOP IN AGITAZIONE

Produttori Olio Garda Dop: «Così scompare l’olivicoltura gardesana». Il Fondo per il sostegno della filiera olivicola-olearia di fatto li esclude dagli aiuti.

Produttori Olio Garda Dop: «Così scompare l’olivicoltura gardesana»

È GUERRA DEL VETRO (O DELLA BOTTIGLIA) TRA ALBUGNANO 549 E ALBEISA

«Avete copiato la bottiglia»: guerra del vetro (o della bottiglia) tra Consorzio Albeisa e Albugnano 549. Lettera di diffida da parte dei legali dei produttori delle Langhe: «I consumatori possono confondersi». Su winemag.it una wine news ripresa poi dalla stampa nazionale (ancora una volta non da quella di settore!).

«Avete copiato la bottiglia»: guerra del vetro tra Consorzio Albeisa e Albugnano 549

OSCAR LORANDI ALLA GUIDA DI CANTINA GIRLAN

L’ultima notizia sul vino italiano 2022 arriva dall’Alto Adige. Oscar Lorandi è il nuovo presidente di Cantina Girlan, una delle cooperative più rappresentative dell’universo enologico altoatesino. Le sue prime parole? «Grande onore e responsabilità».

Alto Adige, Oscar Lorandi nuovo presidente di Cantina Girlan

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in-abbonamento Vini al supermercato

Vini in promozione al supermercato per Capodanno 2023: le offerte da non perdere

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Salone del vino di Torino 2023: più di 100 eventi dal 4 al 6 marzo


Nasce il nuovo Salone del vino di Torino, interamente dedicato ai vini piemontesi. Dal 4 al 6 marzo 2023, Torino sarà popolata da cantine storiche, giovani vignaioli, Consorzi del vino e associazioni di tutto il Piemonte, uniti per un evento che promette di essere rivolto tanto agli appassionati quanto ai professionisti del vino. Il comunicato stampa che preannuncia l’evento, diramato in giornata, non indica chi siano gli organizzatori. Sul sito web ufficiale del Salone del Vino di Torino viene indicata l’Associazione di Promozione Sociale Klug, già promotrice della Torino Wine Week. Comune e Camera di Commercio hanno dato il loro patrocinio all’evento.

«Inoltre, da martedì 28 febbraio fino alla conclusione del Salone – recita la nota stampa – più di 100 eventi diffusi, per un calendario OFF in cui, oltre ai produttori, diventano protagonisti i grandi ristoranti, le piole e le enoteche, artisti e scrittori, tra masterclass, cene, degustazioni e spettacoli. Una nuova manifestazione rivolta al pubblico e agli addetti professionali che entra nel calendario dei grandi eventi della città».

VINI DEL PIEMONTE: ARRIVA IL SALONE DEL VINO DI TORINO 2023

«La Città di Torino da sempre si contraddistingue per la capacità di accogliere e innovare – dichiarano Mimmo Carretta, Assessore Sport, Grandi eventi, Turismo della Città di Torino e Paolo Chiavarino, Assessore Commercio e Mercati della Città di Torino -. L’idea di portare un nuovo Salone del vino di Torino che ospiti le eccellenze, le sperimentazioni, la storia e il futuro delle nostre terre ha da subito convinto l’amministrazione per la valenza turistica e culturale che la viticultura può regalare ai cittadini e per la ricaduta che può portare sugli operatori del settore. Torino è la città in cui poter degustare tutte le nostre terre».

Patrizio Anisio, direttore del Salone del vino di Torino sottolinea: «Abbiamo la fortuna di vivere in un territorio meraviglioso, dove, attraverso il vino, le eccellenze, le tradizioni e l’innovazione trovano cura e passione. Il salone del vino di Torino nasce per contribuire a questo racconto. Grazie ai  produttori e alle tante realtà che lavorano per far conoscere la nostra regione e le sue unicità, porteremo in città tutti i sapori delle nostre terre».

Dario Gallina, presidente della Camera di commercio di Torino aggiunge: «La Camera di commercio di Torino da molti anni attraverso il progetto Torino Doc, selezione enologica realizzata insieme al nostro Laboratorio Chimico, sostiene le filiere del vino di qualità. Il Salone del vino di Torino sarà dunque un’occasione importante per proseguire e valorizzare il lavoro portato avanti finora e contribuire alla diffusione delle eccellenze vitivinicole del territorio torinese».

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Food Lifestyle & Travel

Istria più vicina dal 1° gennaio 2023 con l’ingresso della Croazia nell’area euro


L’Istria verde, con il suo entroterra ondulato, le colline ricoperte di vigneti, gli uliveti profumati e i borghi medievali appollaiati sui monti. E l’Istria blu, quella che si allunga nel mar Adriatico con le sue coste rocciose, i fondali limpidissimi, le cittadine ricche di storia come Pula (Pola), Poreč (Parenzo) e Rovinj (Rovigno). Queste le due anime dell’Istria (Istra in croato), dal primo gennaio 2023 ancora più vicine e a portata di mano per i turisti italiani. Verranno infatti aboliti i controlli ai varchi di confine croati (marittimi e terrestri) con i Paesi dell’area Schengen.

Addio dunque anche a code e barriere per chi attraverserà il confine arrivando da Ovest, a Plovanija (Plovania), Kaštel (Castelvenere) e Požane (Posane). Inoltre, sempre dal 1° gennaio, la Croazia entrerà ufficialmente nell’area dell’euro, come da decisione del Consiglio dell’Unione europea che ne ha formalmente approvato l’adesione e ha fissato il tasso di conversione della kuna, la moneta locale, a 7,53450 per un euro.

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eventi news ed eventi

ViniVeri 2023, c’è la data per l’evento di Assisi


FOTONOTIZIA – Lunedì 16 gennaio 2023 torna Assisi ViniVeri 2023. L’appuntamento è all’hotel Valle di Assisi Resort. Come nelle precedenti edizioni, domenica 15 gennaio 2023 saranno riproposte le cene in diversi ristoranti, a cui si aggiungerà una degustazione di approfondimento da parte dei vignaioli. Tutti i dettagli sull’evento saranno forniti prossimamente.

Dopo il «più grande successo dell’edizione 2022, ovvero ritrovare l’abbraccio del pubblico dopo la pandemia», il presidente del Consorzio Viniveri Paolo Vodopivec è pronto guidare la riscossa della “Regola“. In degustazione vini prodotti «in assenza di accelerazioni e stabilizzazioni, recuperando il miglior equilibrio tra l’azione dell’uomo ed i cicli della natura».

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Esteri - News & Wine

La vendemmia 2023 in Sudafrica, tra siccità e mancanza di corrente elettrica


C’è cauto ottimismo per vendemmia 2023 in Sudafrica. I produttori di uva da vino sudafricani si aspettano un raccolto «buono, ma leggermente inferiore in termini di quantità». La prima stima arriva dall’associazione di categoria Vinpro, dopo una stagione condizionata dal clima secco. Stime ancora più accurate saranno fornite nella terza settimana di gennaio 2023, quando la situazione sarà più definita.

«In questa fase iniziale, la diminuzione delle quantità sarà netta in tutte le regioni vinicole del Sudafrica. Abbiamo vissuto ovunque una stagione più secca, ad eccezione di Northern Cape che ha avuto condizioni ambientali difficili durante e dopo la vendemmia», afferma Conrad Schutte, responsabile del team di viticoltori di Vinpro che emette le stime del raccolto insieme all’ente di settore Sawis.

Anche la scarsa fioritura e l’allegagione in diverse aree, insieme all’espianto dei vigneti, hanno contribuito alla diminuzione delle nostre stime per la vendemmia 2023».

VENDEMMIA 2023 IN SUDAFRICA: SOFFRE NORTHERN CAPE

Nel Capo Nord, dove la stagione è stata caratterizzata da condizioni di pioggia e umidità fuori stagione, «le viti hanno germogliato con una riserva minima di acqua e fin dall’inizio si sono formati meno grappoli. Problemi anche per l’apparato fogliare. Le piante hanno germogliato male e in alcuni casi la crescita si è addirittura arrestata temporaneamente.

«Nel resto delle regioni – continua Schuttle – le condizioni di fioritura sono state da buone a eccezionali. Si sono verificate poche malattie e presenza di parassiti, ma le precipitazioni medie generali sono state inferiori nella maggior parte delle regioni rispetto all’anno precedente, il che avrà un impatto sulle dimensioni degli acini, soprattutto nelle regioni aride, influenzando così la produzione totale di uva».

Sempre secondo Vinpro e Sawis, nelle aree a irrigazione intensiva come Klein Karoo e Robertson, mantenere carichi ottimali di uva rispetto alle precedenti annate ha rappresentato una sfida enorme, «a causa dei programmi di irrigazione che hanno dovuto fare i conti con la disponibilità di energia elettrica». «La stagione sembra promettente – conclude Conrad Schuttle – ma molto potrebbe cambiare prima della vendemmia».

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Approfondimenti

Vino italiano, indicatori del settore in frenata: -16% fatturati nel 2023


Voci di costo lievitate e vendite in flessione, crollo della redditività, ansia da recessione. Per il vino italiano, reduce da anni di crescita importante sui mercati mondiali, il grande freddo è già arrivato, e si farà sentire per tutto il 2023. Lo dice l’indagine congiunturale dell’Osservatorio Uiv/Vinitaly, presentata oggi al wine2wine di Veronafiere, nel corso del convegno di filiera che ha aperto l’evento dedicato al vino.

Secondo lo studio, il surplus di costi registrato quest’anno dalle imprese italiane – 1,5 miliardi, l’83% in più, derivanti dai soli aumenti dei prezzi energetici e delle materie prime secche, come tappi, vetro e carta – complicherà i bilanci 2022 delle imprese. A partire dal Margine operativo lordo, previsto quest’anno al 10%, in discesa rispetto al 25% del 2021 e peggiore anche dell’annus horribilis 2020, quando l’indicatore di redditività riscontrato era al 17%.

VINO ITALIANO, LE PREVISIONI PER IL 2023

Ma la vera doccia fredda sarà nel 2023: in uno scenario recessivo il Mol andrà in caduta libera (4%), con un fatturato, a -16%, che in molti casi non riuscirà a coprire costi in decremento (-11%) ma comunque relativamente alti. In termini monetari, la riduzione del Mol attesa per l’anno prossimo è di circa 900 milioni di euro, attestandosi così a 530 milioni di euro contro il miliardo e 400 milioni del 2022 e i 3,4 miliardi del 2021.

Relativamente al mercato, l’Osservatorio di Unione italiana vini e Vinitaly prevede per il 2022 una chiusura d’anno con vendite generali in calo dell’1% a volume (41,4 milioni di ettolitri), per un valore in aumento, grazie all’horeca e alla vendita diretta, del 6%, a 14,3 miliardi.

Meglio l’estero sulla dinamica valoriale (+10% contro +1% del mercato italiano). Mentre i volumi sono attesi stabili in Italia e in leggera contrazione sui mercati internazionali, in particolare Usa, Germania, ma anche Cina e ovviamente Russia. Il dato del valore, rileva l’analisi, non deve però trarre in inganno. L’incremento, del tutto inflattivo, del 7% sul prezzo medio non basta a coprire i costi, come dimostrato dalle richieste delle imprese alla distribuzione di aumentare i listini mediamente del 12%.

POSSIBILE INTERVENTO DEL GOVERNO SULLE ACCISE

Una materia, quella del surplus dei costi, al centro dell’azione di Governo che «intende agire anche sul fronte delle accise», come confermato dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e Forestale, Francesco Lollobrigida intervenuto in videocollegamento in apertura dei lavori. Il ministro ha sottolineato che «il vino fa parte dell’ossatura economica e culturale dell’Italia, grazie a un sistema produttivo che ha fatto della qualità la propria bandiera, oltre che elemento competitivo su scala globale».

Per questo – ha proseguito Lollobrigida – dobbiamo tutelare il nostro modo di produrre, che è spesso oggetto di aggressione normativa. Su questo abbiamo dato un segnale anche in Europa votando convintamente contro al taglio ai fondi della promozione orizzontale del vino. In questo scenario di incertezza, il ministero è disponile a un confronto con la filiera per condividere proposte di carattere normativo ed economico che consentano al vino e alle imprese del settore di restare competitivi a livello nazionale, sui mercati esteri e anche in sede europea».

Per l’amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese: «Il vino italiano non è solo un prodotto bandiera ma un comparto sano che contribuisce in maniera determinante allo sviluppo economico e sociale del Belpaese. Affrontare con serietà e attenzione le dinamiche di un settore nelle sue fasi evolutive è un servizio che Vinitaly vorrà sempre più perseguire. Da una parte per mettere questi studi al servizio delle imprese e degli stakeholder, dall’altra perché è dall’analisi dei bisogni e delle priorità che proseguirà con ancora maggior determinazione il nuovo corso di una manifestazione che vuol essere sempre più pragmatica e in sintonia con la realtà del settore».

VINO, IL 2022 CHIUDERÀ PEGGIO DI COME È INIZIATO

Nel complesso, in un anno tenuto a galla dall’Horeca nostrana e internazionale, oltre che dalla vendita diretta, il 2022 chiuderà peggio di come è iniziato. In questo senso non aiuta né il calo del 10% a tutto settembre dei volumi di vendita nella Gdo dei primi 3 mercati esteri (Usa, Germania e Uk). Né, soprattutto, i valori medi del vino sfuso, relativi a una nuova vendemmia sopra i 50 milioni di ettolitri, in calo del 15%-20%. Sul punto si sofferma l’analisi, perché le difficoltà congiunturali acuiscono la crisi di crescita di una superpotenza enologica che produce troppo vino. E l’invenduto trascina verso il basso anche il valore del prodotto “sano”.

«Una riduzione di 3 milioni di ettolitri – cita l’analisi – aiuterebbe ad alleggerire la filiera delle eccedenze, liberando energia sulla parte sana e messa in commercio». La sovrapproduzione genera eccedenze sia tra i vini comuni che tra le Dop-Igp; per questo sarebbe necessario fare ordine sul sistema dei prodotti certificati: su un totale di 458 Dop-Igp solo 90 presentano un tasso di imbottigliato su rivendicato sopra l’80%, mentre sono ben 270 (il 60% del totale) le denominazioni sotto il 60% di imbottigliato.

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Grandi Langhe 2023, il Consorzio conferma Torino


Grandi Langhe 2023
si terrà ancora a Torino, alle OGR – Officine Grandi Riparazioni (Corso Castelfidardo, 22). L’appuntamento con i produttori del Consorzio di Tutela Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani è per il 30 e 31 Gennaio 2023.

Non ancora disponibili le modalità di iscrizione. La due giorni di Grandi Langhe 2022, lo scorso 4 e 5 aprile, si è conclusa con 2.200 partecipanti provenienti da 15 Paesi del mondo. In degustazione le nuove annate di 11 denominazioni di 226 cantine.

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Il Cannonau di Sardegna 2021 Martis Sero di Vignaioli Cadinu è Miglior rosato italiano 2023

Il Cannonau di Sardegna Doc rosato 2021 Martis Sero di Vignaioli Cadinu è il Miglior rosato italiano 2023 per la Guida Top 100 Migliori vini italiani di winemag.it. Il riconoscimento va all’ultimo nato della cantina guidata dai fratelli Pino e Giovanni Cadinu, vignaioli interpreti della Sardegna più profonda, intima e autentica: quella di Mamoiada, in provincia di Nuoro.

Una tipologia non così nota fuori dall’isola, il Cannonau in versione rosata, che merita di essere scoperta. Nel calice, Martis Sero 2021 si presenta di un rosa salmone intenso, completamente penetrabile alla vista e di grande luminosità.

Al naso ricordi di piccoli frutti a polpa rossa, ribes, fragolina. Ampio il corredo di piante aromatiche tipiche della macchia mediterranea, su cui spicca il mirto. Splendido binomio tra morbidezza e carattere in un palato generosissimo, che si sviluppa fiero, su una perfetta corrispondenza gusto olfattiva.

IL CANNONAU MARTIS SERO, UN OMAGGIO A MAMOIADA

Frutta grande protagonista anche in chiusura, mentre la persistenza regala ritorni di mirto. Il risultato è una beva inappagabile, freschissima, che sfiora il balsamico. Un vino rosato, in definitiva, che parla di Sardegna, incollato com’è ai profumi e ai sapori tipici dell’isola.

La bottiglia degustata in occasione dei tasting alla cieca utili all’ingresso nella Guida Top 100 Migliori vini italiani di winemag.it è la numero 522 di 620. Di fatto, il Cannonau di Sardegna Doc 2021 Martis Sero di Vignaioli Cadinu è un vino prodotto in tiratura limitatissima, che si accosta a un’altra grande interpretazione del Cannonau di Mamoiada, vinificato in rosso (sempre in tiratura limitata).

Le vigne della cantina Vignaioli Cadinu si trovano in località Su Tutturighe, a 750 metri sul livello del mare. Colpo d’occhio unico sulle vallate circostanti e peculiarità altrettanto uniche per Cannonau della zona. La scelta dei fratelli Pino e Giovanni Cadinu è quella di produrre vini da viticoltura biologica, nel massimo rispetto dei pichi filari di vite ad alberello ereditate dal padre, nel 2019.

“Martis Sero”, che dà il nome sia al rosato che al rosso, è un altro segnale di attenzione al territorio di Mamoiada e al suo celebre Carnevale. Un omaggio a Juvanne Martis Sero, personaggio che incarna più di altri la sacralità del vino per i sardi, in occasione del Martedì Grasso.

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Guida winemag 2023: il Verdicchio 2015 Pas Dosè “Millesimè” di Mirizzi è Spumante dell’anno

Il Verdicchio dei Castelli di Jesi 2015 Pas DosèMillesimè” di Mirizzi è Spumante dell’anno per la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023 di winemag.it. Si tratta del primo millesimo “senza dosaggio” immesso sul mercato dalla cantina marchigiana guidata da Gianluca Mirizzi.

Una nuova etichetta che si va ad aggiungere alla centratissima gamma di spumanti e vini fermi della cantina di Jesi. Al centro del progetto enologico, la varietà simbolo delle Marche, il Verdicchio.

In un mondo della spumantistica italiana ed internazionale che sta vivendo un vero e proprio boom, mostrando ad esperti e winelovers di tutto il mondo nuove zone potenzialmente interessanti, tanto quanto “esperimenti” enologici poco degni di nota, provenienti da areali privi di esperienza nella spumantizzazione, il “Millesimè” 2015 di Mirizzi convince per la capacità di tenere al centro del sorso la tipicità della varietà marchigiana per eccellenza.

MILLESIMÈ, METODO CLASSICO 100% VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI

Conscio delle potenzialità del Verdicchio nei lunghi affinamenti, Gianluca Mirizzi ha scelto di tenere sui lieviti per circa 70 mesi il suo primo Pas Dosè, dopo aver sperimentato per diverse annate con “bollicine” con residuo zuccherino. Una scelta che paga, sotto ogni profilo: stilistico, culturale, imprenditoriale e organolettico.

Naso e palato del Verdicchio dei Castelli di Jesi 2015 Pas Dosè “Millesimè” di Mirizzi raccontano di uno spumante Metodo classico legato come pochi altri alle Marche. In grade evidenza il frutto giallo, le note iodiche e una leggera venatura idrocarburica che s’accosta alla buccia d’agrume (cedro), a segnare i tratti decisi di uno Champenoise di gran struttura e persistenza, dalla chiusura freschissima, quasi balsamica.

MIRIZZI DOPO MONTECAPPONE: UN NUOVO BRAND PER IL VERDICCHIO

Mirizzi è la seconda azienda fondata da Gianluca Mirizzi. Dal 2015 affianca Montecappone, lo storico brand della famiglia. La scelta dello stemma araldico come logo della nuova avventura è utile a comprendere la filosofia della cantina di Jesi, che vuole abbinare tradizione e modernità.

Nascono così gli spumanti “Millesimè“, base Verdicchio in vari dosaggi, oltre a una linea di vini dai nomi curiosi: “Cogito A.“, “Ergo” ed “Ergo Sum“. L’azienda dispone di 6 ettari di vigneti e 3 di oliveti, in conversione biologica.

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Azienda Agricola Possa è Miglior Cantina Nord Italia 2023 per la Guida Top 100 winemag.it


Viticoltura eroica
all’ennesima potenza, tra costoni di roccia a picco sul mare, recupero e valorizzazione di vitigni autoctoni e progetti a sfondo sociale. Azienda Agricola Possa è Miglior Cantina Nord Italia 2023 per la Guida Top 100 Migliori vini italiani di winemag.it, dentro e fuori dal calice. Il progetto enologico di Heydi Bonanini travalica la dimensione enologica e conquista uno tra i massimi riconoscimenti dell’annuale Guida Vini del nostro wine magazine indipendente.

Possa è molto più di una semplice cantina. È un elastico tra la terra e il cielo della Liguria. Il collante tra la civiltà e la natura che si sbriciola sotto i piedi dell’uomo, in una zona troppo spesso alla ribalta della cronaca per i disastri, più che per le sue eccellenze.

E Heydi Bonanini non è un semplice vignaiolo. Guai, però, a chiamarlo “eroe“. Una definizione che il produttore di Riomaggiore non gradisce, lontano com’è dalle logiche di uno storytelling ormai deviato, anche nel mondo del vino e della gastronomia.

Azienda Agricola Possa è Miglior Cantina Nord Italia 2023 per la Guida Top 100 Migliori vini italiani di winemag.it per i suoi Sciacchetrà, vini dolci senza tempo che conquistano sorso dopo sorso. Nettari capaci come pochi di proiettare la Liguria nel calice.

POSSA: LA MIGLIOR CANTINA NORD ITALIA 2023 È ALLE CINQUE TERRE

Il riconoscimento è dettato anche dal resto della gamma di Bonanini, vignaiolo che ama sperimentare nello scenario d’ispirazione delle sue Cinque Terre, dopo aver avuto come maestro un certo Elio Altare, “Contadino” a Barolo. Ecco allora i vini secchi, fermi e mossi – bianchi, rossi e rosati – prodotti con vitigni come Canaiolo, Bonamico, Moscato Rosso e ancora Albarola e Vermentino.

Un ventaglio che va dai frizzanti ai dolci, esaltando insieme terroir e gusto. Il frutto delle terrazze rubate ad incuria e abbandono, in 25 anni di missione che hanno comportato la ricostruzione (a proprie spese e con pochi sussidi) degli antichi muretti a secco. Con la capacità di mettere allo stesso tavolo circa 150 persone, per acquistare 198 diversi appezzamenti di terreno. Per un totale di appena 5 ettari.

Fuori dal vetro, la vita sociale di Heydi Bonanini è una proiezione di quell’elastico che sono le sue vigne verticali. Una moglie e un figlio bellissimo (di Jacopo sentiremo parlare “sul campo”, appena inizierà a metter mano anche in cantina) e un impegno nel coinvolgimento di figure disagiate, a cui dare lavoro, speranza. Futuro.

Azienda Agricola Possa, nata ufficialmente nel 2004, è la quinta cantina per storicità delle Cinque Terre. Il boom verificatosi tra il 2004 e il 2010 ha portato a un totale di 27 cantine. Ma nessuno ha vigneti così vicini all’acqua del mare, in questa splendida fetta di Liguria (appena 5 metri; su, fino a 450). Un altro primato che invita all’assaggio, alla conoscenza, alla scoperta della Miglior Cantina Nord Italia 2023 per la Guida Top 100 Migliori vini italiani di winemag.it. Prosit.


Azienda agricola Possa

Via S. Antonio, 72
19017 Riomaggiore (SP)

Tel. +39 348 316 2470
Email: info@possa.it

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“Contradae 61·37” Vesuvio Doc 2019 vino bianco dell’anno per la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023

“Contradae 61·37” Vesuvio Doc 2019 di Casa Setaro è il vino bianco dell’anno per la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023 di winemag.it. Si tratta dell’ultimo vino prodotto dalla cantina guidata da Massimo Setaro in via Bosco del Monaco a Trecase, in provincia di Napoli. Un’etichetta per certi versi provocatoria, che illumina la strada dei “vini da particella”, o meglio “di Contrada“, ai produttori del Vesuvio.

Un passo solitario coraggioso, che vuol essere d’esempio verso l’ufficiale zonazione del vulcano campano. Una mossa che contribuirebbe al definitivo riconoscimento internazionale dei vini del Vesuvio, sulla scorta di quanto già fatto in Sicilia con i vini dell’Etna.

Contradae 61·37” è un vino bianco a denominazione Vesuvio Doc, vendemmia 2019. I numeri “61” e “37” sono un ripiego. Un vero e proprio escamotage, col quale Massimo Setaro designa, legalmente, Bosco del Monaco, la “contrada” di Trecase da cui nasce il vino. Una “sottozona” non menzionabile in maniera esplicita in etichetta, proprio per via della mancanza di una zonazione ufficiale.

Al momento, la Doc Vesuvio conta infatti sulla sola distinzione tra l’Alto Colle Vesuviano, che identifica i vigneti oltre i 200 metri sul livello del mare, e il Versante Sud-Orientale, che guarda il mare. Ecco dunque un aiuto dalla Smorfia napoletana, secondo cui il numero 61 rappresenta il Bosco; e il numero 38 il Monaco.

CONTRADAE 61·37: SUL VESUVIO IL VINO BIANCO DELL’ANNO

“Contradae 61·37” è un vino interamente ottenuto da vecchie viti a piede franco, di età compresa tra i 50 e gli oltre 100 anni, in contrada Bosco del Monaco. Casa Setaro è l’unica a possedere vigne in questa “sottozona” del Comune di Trecase, il più piccolo centro abitato vesuviano, in provincia di Napoli.

In particolare, concorrono all’uvaggio un 50% di Caprettone, un 30% di Greco e un 20% di Fiano. Tutte piante sparse all’interno del medesimo vigneto, già identificato da Vincenzo Setaro, fondatore dell’azienda, come il più vocato a disposizione della cantina.

Nasce così un vino che racconta l’incredibile unicità del vulcano campano, attraverso alcuni dei suoi vitigni simbolo. Un bianco di buona struttura e di grande potenziale, anche in termini di affinamento.

Prima di “Contradae 61·37” 2019, le uve venivano utilizzate – in base alle caratteristiche dell’annata – per la produzione di Pietrafumante, lo spumante Metodo classico base Caprettone, e/o dell’Aryete, il Vesuvio Caprettone Doc di Casa Setaro.

“Contradae 61·37”, primo vino della cantina ottenuto da uvaggio e non da singole varietà, in tiratura limitata di sole 2.500 bottiglie, sta lì a raccontare la propria unicità coraggiosa. Ancor più, a tracciare la via del futuro del Vesuvio.

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Pinot Nero 2020 “Lo Straniero” Il Poggiarello vino rosso dell’anno per la Guida Top 100 winemag.it 2023

Il Pinot Nero 2020 “Lo Straniero” della cantina Il Poggiarello è il vino rosso dell’anno per la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023 di winemag.it. Un’etichetta che porta gli splendidi Colli Piacentini alla meritata ribalta nazionale, grazie al lavoro della boutique winery – appena 12 ettari – della costellazione Cantine 4 Valli – Vini Piacenza 1882.

Il nome di fantasia scelto dai cugini Ferrari e Perini, le due famiglie alla guida della cantina situata in località Il Poggiarello, nella frazione Scrivellano di Statto di Travo (PC), rimanda all’origine francese del Pinot Nero.

PINOT NERO IL POGGIARELLO: “LO STRANIERO” HA TROVATO CASA NEL PIACENTINO

“Lo Straniero”, Emilia Igt, è infatti ottenuto da un vigneto certificato biologico di poco meno di un ettaro, le cui barbatelle sono state selezionate in Borgogna. Completa l’uvaggio un 5% di Pinot Tintourier, per un totale di circa 8 mila bottiglie l’anno.

Nel calice del Pinot Nero 2020 “Lo Straniero” della cantina Il Poggiarello domina un’espressione del frutto che rimanda alla rinomata zona francese, più precisamente ai grandi – e per troppo tempo bistrattati – Noir di Volnay.

La parola d’ordine è “eleganza”, pur non mancando tratti di quella sussurrata rusticità che da un lato richiama la nota Appellation d’Origine Contrôlée (Aoc) della Côte de Beaune, dall’altro incolla “Lo Straniero” al terreno piacentino.

IL PINOT NERO DEL POGGIARELLO: DALLA BORGOGNA AI COLLI PIACENTINI

Uno di quei vini, in definitiva, da portare agli amici con l’etichetta celata, invitandoli a indovinare di che si tratti. E godersi l’effetto che fa. Un’occasione da cogliere al volo, dal momento che il vino rosso dell’anno 2023 della Guida Top 100 Migliori vini italiani costa, al momento, meno di 15 euro.

È un vino piuttosto longevo, come dimostra la verticale 2008, 2013, 2015, 2019 messa a disposizione dalla cantina. L’enologo è da sempre Paolo Perini, che ha lavorato all’identificazione del clone dalla Borgogna – è stato scelto il classico 115 – da impiantare al Poggiarello, in un terreno di medio impasto, molto sassoso, ricco di calcare.

Il risultato è un Pinot Nero di gran stoffa. Un’opportunità, per i Colli Piacentini, di raccontarsi attraverso un’espressione autentica del grande vitigno d’Oltralpe. Il tutto in attesa del compimento dell’iter che dovrebbe portare le prime due Docg in provincia di Piacenza.

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Rubinelli Vajol è Cantina italiana dell’anno per la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023

Rubinelli Vajol è la Cantina italiana dell’anno 2023 per winemag.it. Il massimo riconoscimento dell’annuale Guida Top 100 Migliori Vini italiani della nostra testata va all’azienda agricola di San Pietro in Cariano (VR), uno dei comuni della Valpolicella Classica.

Premiata la famiglia Rubinelli e la sua capacità di valorizzare il “Vajol“, la zona dove si trova la cantina, tra vigneti, “marogne” (muretti a secco) e un patrimonio di biodiversità rimasto intatto negli anni, costellato di olivi, mandorli e ciliegi. Un areale che si colloca tra Marano e Fumane, individuato e circoscritto anche dal “re delle mappe dei vigneti “, Alessandro Masnaghetti.

BELLEZZA E BONTÀ, I CAPISALDI DI RUBINELLI VAJOL

Una cantina, Rubinelli Vajol, che fa della “Bellezza” e della “Bontà” i propri capisaldi. Una filosofia produttiva che si riflette nella capacità di regalare al pubblico una gamma di altissimo livello qualitativo. Ai vertici – e non poteva che essere così – l’Amarone della Valpolicella, proposto in diverse etichette, tutte capaci di condensare tradizione e slancio al futuro.

Rubinelli Vajol è certamente una cantina che interpreta ai massimi livelli l’Amarone Revolution. Quel “ritorno alle origini” che è la vera sfida attuale intrapresa da molti soci del locale Consorzio di tutela, come risultato evidente dall’ultima edizione dell’Anteprima (Amarone Opera Prima 2022).

I VINI RUBINELLI VAJOL, CANTINA ITALIANA DELL’ANNO 2023 WINEMAG.IT

I calici della cantina di San Pietro in Cariano colpiscono, e convincono, per precisione ed espressività della componente fruttata, premiando e valorizzando la tipicità delle uve autoctone della Valpolicella.

Il legno, ove utilizzato, mostra savoir fair e conferma l’intento di premiare la voce delle varietà locali, dimostrando come si possano produrre “vini di metodo” che sono fotografie di uno spaccato del territorio. Freschezza, giusta rotondità, spezia e prospettiva.

L’eccellenza nell’apparente semplicità, come dimostra la cifra stilistica delle lettere iniziali minuscole dei vini, sulle etichette: «Il nostro no alle sovrastrutture e il nostro sì alla beva», come spiegano all’unisono i titolari (i fratelli Renzo e Alberto Rubinelli e Nicola Scienza) con i soci, che oggi guidano l’azienda di famiglia con la stessa passione del capostipite Gaetano.


RUBINELLI VAJOL

Via Paladon 31
37029 San Pietro in Cariano
Verona – Italia

tel: +39 045 6839277
email: info@rubinellivajol.it

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Conegliano Valdobbiadene: blocco rivendicazioni fino al 2023 e riduzione delle rese

Riduzione della resa, stoccaggio, misure sui vini da taglio, blocco della rivendicazione dei nuovi vigneti e immissione al consumo dal 1° gennaio 2022 dell’annata 2021. Queste le decisioni varate dall’assemblea dei soci del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, riunitasi ieri a Pieve di Soligo. All’ordine del giorno le tematiche relative alla vendemmia 2020.

In particolare, è stata ridotta a 120 quintali ettaro la resa in vigneto per tutte le tipologie Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, oltre al supero di campagna del 20% (totale resa ettaro massimo 144 q.li). Lo stoccaggio previsto è di 20 q.li/ha per le tipologie base di Glera e Pinot – Chardonnay atti al taglio e di 10 q.li/ha per la tipologia Rive, per le superfici iscritte all’albo regionale delle vigne e per i prodotti della Denominazione certificati biologico.

Quanto ai vini 2020 atti al taglio (Pinot, Chardonnay) potranno essere utilizzati “per le sole operazioni di taglio con Glera o glera con complementari (verdiso, bianchetta, perera) dell’annata 2020 o successive”, riferisce il Consorzio.

Capitolo centrale il blocco delle rivendicazioni per la campagna vitivinicola 2020/2021 e per le due campagne successive, ovvero fino al 2022/2023, per la Denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg “per tutti i produttori che nella campagna vitivinicola 2019/2020 hanno rivendicato tale Denominazione”.

“Per coloro invece che si sono avvalsi di rivendicazioni diverse nella campagna vitivinicola 2019-2020 – spiega il Consorzio di Tutela – qualora venisse confermata per la vendemmia 2020 una rivendicazione diversa dal Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, scatterà il divieto della rivendicazione della Denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg per le due campagne successive dalla attuale (2020/2021)”.

Le decisioni dell’assemblea riguardano anche l’immissione al consumo dell’annata 2021 dal 1° gennaio 2022, “fermo restando quanto previsto dal disciplinare per le tipologie Rive e Rifermentato sui lieviti”. Misura che dovrà tradursi in una modifica del disciplinare di produzione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco.

“Le misure che abbiamo presentato ieri agli associati – spiega il presidente del Consorzio, Innocente Nardi – sono frutto di un’attenta analisi dell’attuale andamento della Denominazione e dei possibili scenari dei prossimi anni nel mondo del vino, soprattutto con riferimento alla Denominazione”.

Sono misure volte a consolidare il valore della Denominazione ed il suo posizionamento sul mercato, a beneficio dei produttori e di tutto il territorio. Queste scelte vanno valutate con una visione d’insieme della Denominazione e non con riguardo al singolo particolare”.

All’incontro hanno preso parte, oltre al presidente del Consorzio, anche il professor Eugenio Pomarici ed il professor Vasco Boatto del Cirve di Conegliano, che hanno esposto i risultati dello studio sull’andamento del mercato vinicolo nazionale ed internazionale ed evidenziato l’importanza strategica del mantenimento del posizionamento della Denominazione sul mercato stesso.

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Maculan: “Faremo il vino rosso più buono d’Italia da viti resistenti”

“La nostra sfida per il futuro? Fare il vino rosso più buono d’Italia da varietà resistenti”. Fausto Maculan sceglie la strada delle varietà di vite resistenti alle malattie.

Il produttore di Breganze (Vicenza), marchio noto in particolare per il Torcolato e i rossi Fratta e Crosara, metterà a dimora il prossimo autunno i primi vigneti di Merlot Khorus e Sauvignon Rytos, due varietà resistenti selezionate dall’Università di Udine. Una conversione che nel corso di un decennio coinvolgerà progressivamente tutte le varietà coltivate.

“Il primo impianto sarà complessivamente di sole 4000 viti – spiega Maria Vittoria Maculan, responsabile della produzione – ma la nostra intenzione è di rinnovare via via i vigneti più vecchi con varietà resistenti alla malattie. È necessario specificare che queste varietà non sono individui geneticamente modificati, ma tipi ottenuti da incroci intraspecifici con il cambiamento solo del 5% dei cromosomi, ovvero di quelli responsabili degli effetti delle malattie sull’uva. Con queste varietà possiamo applicare solo uno o due trattamenti all’anno rispetto ai 10-11 che si praticano generalmente nel nostro territorio”.

LA SVOLTA
La prima vinificazione dai nuovi vigneti è attesa per il 2020. “Puntiamo ad avere un vino eccellente entro il 2023 – aggiunge Angela Maculan, responsabile commerciale – anno della cinquantesima vendemmia di nostro padre. Certamente il vino per celebrare quella ricorrenza sarà da vitigni resistenti”.

Una scelta fortemente voluta dalla nuova generazione, avallata da Fausto Maculan, che guarda anche al presente: “Nell’attesa di convertire tutta la produzione alle nuove varietà stiamo sperimentando nuove macchine irroratrici: diffondono il prodotto unicamente sulle foglie, aspirando le eccedenze. Niente più deriva aerea e dispersione per terra”.

Una svolta storica per l’azienda fondata nei primi anni Cinquanta da Giovanni Maculan e saldamente nelle mani di Fausto dal 1973. L’annata 2013 è stata la sua quarantesima vendemmia, celebrata con XL Vendemmia, vino a tiratura limitata voluto dalle figlie Angela e Maria Vittoria per festeggiare il padre.

Appena 300 magnum di Cabernet Sauvignon Breganze DOC prodotto con uve provenienti dal vigneto Branza e vestite con un’etichetta realizzata a mano dall’artista vicentino Pino Guzzonato trasformando in carta la fibra ottenuta dai raspi degli stessi grappoli d’uva da cui si è ottenuto il mosto.

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