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Migliori Derthona 2023, Piccolo Derthona 2024 e Riserva 2022 a Derthona Due.Zero


Migliori Derthona 2023 piccolo 2024 riserva 2022 Timorasso. Anteprima sui generis quella del Colli Tortonesi Doc Timorasso 2024, 2023 e 2022 andata in scena nel weekend, fra Carbonara Scrivia e Tortona, in occasione di Derthona Due.Zero 2025. Le lungaggini infinite del Ministero costringono i produttori a non poter ancora annunciare l’ufficialità assoluta della nuova piramide della qualità della sottozona Derthona, scelta per superare il nome del vitigno Timorasso e legarlo inscindibilmente al suo territorio d’origine, onorando l’antico nome della città di Tortona. Il via libera definitivo a Piccolo Derthona, Derthona e Derthona Riserva è ancora fermo tra la polvere di qualche cassetto di Roma.

Ma mentre il Ministero arranca, il Consorzio si mostra attivo come non mai, sulle ali del fermento che è alla base del successo del grande vino bianco dei Colli Tortonesi. Un “miracolo Doc” che punta ai 2 milioni di bottiglie, riscoperto negli anni Novanta da un pugno di vignaioli guidati da Walter Massa, premiato ieri mattina a Tortona con il Grosso d’Oro. https://www.winemag.it/derthona-due-zero-2025-timorasso-2023-anteprima/

COLLI TORTONESI: NON SOLO TIMORASSO

Mentre la denominazione «cresce con razionalità, mantenendo altissima la barra della qualità», come precisato più volte dal presidente del Consorzio Gian Paolo Repetto, i calici dell’anteprima raccontano un Derthona 2023 mai così uniforme nell’interpretazione generale dei produttori. L’oro liquido della provincia di Alessandria – zona ricca come poche di gemme enogastronomiche: dal Salame Nobile del Giarolo al formaggio Montébore, senza dimenticare le Pesche di Volpedo, per citarne solo alcune – ha ormai un profilo ben definito.

Quello di un vino bianco di carattere, in cui il ricco bouquet di frutta e la sapidità si incontrano, nel nome della longevità. Ecco il motivo della nascita del Piccolo Derthona: il biglietto da visita della denominazione. Sul quale – e l’anteprima Derthona Due.Zero 2025 lo dice bene – occorre ancora fare chiarezza tra le cantine. Per non rischiare di trasformare un’opportunità in un mezzo guaio. https://www.collitortonesi.com/

PICCOLO DERTHONA: UN’OPPORTUNITÀ DA INQUADRARE

Mattia Bellinzona di Terre di Sarizzola non gira attorno al concetto. «Nei Colli Tortonesi – spiega il titolare della cantina alessandrina, stuzzicato sull’argomento da Winemag – avevamo bisogno di un vino da classica mescita, il cosiddetto by the glass. Il Piccolo Derthona, che esce sul mercato prima del Derthona (marzo al posto di settembre dell’anno successivo alla vendemmia, ndr), sta lì per questo. Un vino d’entrata».

Un cavallo di Troia per il resto dei nostri vini, sui mercati come quello Americano che chiedono anche etichette non troppo costose, da servire al calice nei wine bar, anche senza necessità dell’abbinamento. Dobbiamo però essere bravi a comunicarlo come tale e non renderlo un’alternativa al Derthona che, per profilo gustativo e prezzo, deve rimanere ben distinto dal Piccolo Derthona. La fascia indicativa, ex cellar? Siamo sui 7 euro per il Piccolo. Saliamo a 10 per  il Derthona. E chiudiamo a 15 per la Riserva».

MIGLIORI PICCOLO DERTHONA 2024

Proprio in quest’ottica va la selezione di Winemag dei migliori Piccolo Derthona 2024 a Derthona Due.Zero 2025. Vini che, pur imbottigliati da poco, mostrano di avere un profilo diverso da quello del Derthona. Vini più leggeri nell’alcol e, organoletticamente, meno “ingombranti”. Capaci comunque di raccontare il vitigno Timorasso e le sue sfumature meno impegnative. Perché l’immediatezza non è, per definizione, un difetto. Anzi.

CANTINA VINO NOTE
La Stellara Piccolo Derthona 2024 Primo naso sulle erbe aromatiche. Agrumi, tocco di pompelmo. Bella rotondità in chiusura. Vino già sull’ottima strada, che gioverà di qualche settimana in più in vetro.
Claudio Mariotto Piccolo Derthona 2024 Ha un bel naso oleoso, profuma di erbe aromatiche e fieno. In bocca abbina una certa rotondità alla freschezza e alla sapidità. Vino equilibrato, in divenire più che positivo.

MIGLIORI DERTHONA 2023

È l’uniformità dei Derthona 2023, pur nella sacrosanta interpretazione aziendale, a costituire il vero punto di forza dell’anteprima Timorasso 2025. Mai come all’ultima edizione di Derthona Due.Zero si era vista un’asticella media così uniforme e una profilazione del vino principe della nuova sottozona dei Colli Tortonesi così efficace.

CANTINA VINO NOTE
Vignaioli Battegazzore Derthona Maggiora 2023 Già un bell’equilibrio – freschezza, sapidità, frutto – nel segno di un’ottima prospettiva. Migliori Derthona 2023 piccolo 2024 riserva 2022 Timorasso
La Colombera Derthona Montino 2023 Best in Show, senza se e senza ma. Frutto giallo, tocco di agrume e componente di erbe aromatiche ad arricchirne il profilo, già maestosamente stratificato, insieme alla verve minerale.
Sassaia – De Alessandrini Derthona 2023 In sintesi? Vino che “Borgognoneggia”. Primo naso su un legno usato divinamente. Non manca il frutto, maturo il giusto, che danza su una spina dorsale minerale, quasi “gessosa”. Vino in divenire: “di metodo”, più che “di territorio”. Oppure “di territorio”, figlio di “un metodo”. Come la si voglia interpretare, una delle espressioni funzionali a far conoscere Derthona nel mondo.
Terre di Sarizzola Derthona 2023 Albicocca, quasi sciroppata, certamente matura. Bella componente verde aromatica e minerale, a riequilibrare. In bocca più teso del previsto, asciutto, quasi sottile a prima vista: è eleganza sussurrata. Vino di grandissima stoffa, di cui aspettarsi millesimi finanche superiori: c’è da scommetterci.
Romanzo del Vino Derthona 2023 Svanita la riduzione iniziale, si apre sul frutto, pieno, giallo. Minerale. Si conferma tale anche al palato, in perfetta corrispondenza. Gran frutto, puro, giallo, tocco di agrumi e di erbe aromatiche. Allungo sul frutto, pieno. Chiusura sapida, asciutta, piacevolissima. Benvenuta a questa nuova realtà, Romanzo del Vino, che vede Walter Massa alla guida enologica di una nuova “collettiva” di produttori locali. Con uno sguardo alla sostenibilità e alle chiusure innovative: bottiglia da soli 410 grammi e – ça va sans dire, con il re de Gli Svitati di mezzo – tappo a vite.
Oltretorrente Az. Agr. Derthona 2023 Riecco quel profilo oleoso che sta diventando tratto comune della zona. Qui anche una bella componente agrumata, che ricorda il pompelmo rosa, oltre a quella minerale. In bocca si conferma più “sul suolo” che sul frutto. Tanto “sale”, mineralità. Freschezza da vendere per un vino in divenire che sarà grande.
Vietti Derthona 2023 Tra i più completi: frutto, freschezza, sapidità, alcol molto ben integrato. Prospettiva.
Bruno Maurizio Derthona Dai Sassi 2023 Tanto fiore giallo e sambuco, al naso. Un’albicocca appena matura. Agrumi. Mineralità da vendere al palato e frutto polposo, carnoso a controbilanciare, insieme a una bella vena glicerica.
Poggio Paolo Derthona 2023 Primo naso sul frutto e sulla classica, tipica, vena minerale. Altro vino più sul suolo che sul frutto, che tuttavia non manca e, anzi, uscirà meglio con l’ulteriore affinamento.
Vigneti Letizia Derthona Stappasogni 2023 Ottimo esordio per Vigneti Letizia sui Colli Tortonesi. La nuova cantina del patron di Finigeto (Oltrepò pavese) presenta un Derthona che convince per completezza e per la gran purezza del frutto. Il sorso abbina durezze e morbidezze: mineralità, freschezza e vena glicerica, su ritorni della frutta già avvertita al naso. Ottima prospettiva.
Fontanafredda Derthona 2023 Fresco ed aromatico, dalle componenti verdi al frutto giallo, di ottima concentrazione. Sapidità e polpa a disegnare un palato dalle spalle larghe, pur di gran beva.
Tenuta Garetto Derthona 2023 Vino che, come pochi – per stuzzicante citricità e sapidità – ricorda certi Riesling tedeschi. Solo uno dei volti di quel grande vitigno chiamato Timorasso.
Cantine Volpi Derthona La Zerba 2023 Cedro, fiori bianchi, gran purezza (e concentrazione) del frutto. Anche al palato si conferma preciso, cesellato, elegante e strutturato, senza rinunciare ad una certa agilità di beva. In definitiva, non gli manca nulla per portare alta la bandiera del Derthona.
Cas’Al’Mat Derthona Intro 2023 Vino che si discosta dal profilo medio dei vini di Tortona, ma che segnaliamo perché rientra nella casistica delle differenze che arricchiscono un territorio. Il naso, molto interessante, gioca più sui fiori bianchi, sulle note tioliche e sugli agrumi che sulle tinte mielate e sull’esuberanza della frutta bianca e gialla, qui in una veste appena matura, polposa, croccante. C’è addirittura un tocco di idrocarburo. Perfetta la corrispondenza gusto olfattiva, con un accenno di tannino in chiusura. Vino tutto tranne che banale, buono da solo o sul piatto: consigliato a chi vuole sondare nuovi orizzonti della denominazione.
Mariotto Derthona 2023 Parola d’ordine “tipicità” e “tradizione” per questo Timorasso insieme sapido e largo, che sfodera frutta fresca come albicocca e pesca, abbinandola a un’acidità piena e a una rinvigorente . Chiude su ricordi di mentuccia, timo, chiamando il sorso successivo senza mai stancare.
Oddero Derthona Monlia 2023 Gran bella sapidità a fare da bandiera. Frutto che non manca, anzi si rivela pieno, maturo, dal naso al palato, già ottimamente equilibrato. Componente verde rigogliosa, fresca, piacevolissima. Vino al momento giovanissimo, ma di gran prospettiva.

MIGLIORI DERTHONA “RISERVA” 2022

CANTINA VINO NOTE
Iandolo Francesco Derthona 2022 Quando peso estrattivo e leggerezza si incontrano. Convince per l’estrema schiettezza e tipicità questa etichetta di assoluta prospettiva. Vino da attendere, pur già in grado di parlare – in maniera forte e chiara – il linguaggio più nobile dei Colli Tortonesi.
Vigneti Boveri Giacomo Derthona Lacrima del Bricco 2022 Un nettare materico, quasi da masticare per ricchezza e stratificazione. Al naso dominano le note tioliche, ma in una veste ricca, densa, oleosa, che abbonda anche nel frutto (giallo) di pari opulenza. Vino già goloso, da attendere per goderne appieno.
Boveri Luigi Derthona Filari di Timorasso 2022 Dolcezza del frutto bilanciata dalla spiccata sapidità. Bel sottofondo di erbe aromatiche e allungo polposo, nel segno dell’ottima stratificazione preannunciata al naso.
Oltretorrente Derthona 2022 Un vino giocato sulla sapidità e sulla componente dura, che andrà man mano a “riassorbirsi”, lasciando più spazio al frutto e virando su un idrocarburo ancora più netto. Gran prospettiva.
Tenuta Garetto Derthona 2022 Gran bella purezza del frutto, su tutti l’albicocca, abbinata a tensione acida, sapidità e venature di erbe aromatiche. Vino di buona struttura e gran prospettiva. Migliori Derthona 2023 piccolo 2024 riserva 2022 Timorasso
Mariotto Claudio Derthona Pitasso 2022 Potente, per certi versi esuberante sul fronte dell’alcol: ma è, chiaramente, solo un peccato di gioventù. Vino che è solo da aspettare. Sarà grandissimo.
I Carpini Derthona Rugiada del Mattino 2022 Vino che colpisce per stratificazione e positivo peso estrattivo, da prolungato – e sapientemente compiuto – contatto sulle fecce fini. Minerale al punto da sembrare salato; fruttato e goloso al punto da sembrare aromatico; profondo e generoso, sulla nota verde di macchia mediterranea. Tra i campioni più food friendly dell’edizione di Derthona Due.Zero 2025
Cantine Volpi Derthona Zerba Antica 2022 Gran bell’equilibrio tra polpa e sapidità. Tra i palati più ricchi e armonici dell’anteprima.
Vigneti Massa Derthona 2022 Splendido sul frutto, pieno, polposo, goloso e sui fiori bianchi freschi. Ma l’espressione del frutto e del fiore sono solo “il dito”, ovvero l’aspetto più clamorosamente evidente di questo nettare. La Luna? È l’allungo materico, sapido, minerale. Il centro bocca denso, oleoso, ricchissimo. La stratificazione. La persistenza. Vino bandiera.
Vigneti Repetto Derthona Origo 2022 Eleganza da vendere per “l’omaggio alle origini” di Vigneti Repetto: Origo. Vino che non è mai stato opulento e si conferma tale anche nell'”edizione 2022″, tra l’espressione floreale e quella fruttata. Un Timorasso da lettura fedele del suolo, nel rispetto dell’espressione più autentica e originale della varietà regina dei Colli Tortonesi.
Broglia Derthona 2022 Segnalazione doverosa per un vino che, più d’altri, rivela già una spiccata attitudine al piatto, ovvero all’abbinamento. Nota di frutta matura (netta l’albicocca, quasi sciroppata) su un accenno di idrocarburo. In bocca è pieno, pur verticale, sapido, teso. Molto persistente. Vino di grande potenziale.

Migliori Derthona 2023 piccolo 2024 riserva 2022 Timorasso. Migliori Derthona 2023 piccolo 2024 riserva 2022 Timorasso.

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Zero tolleranza per il Silenzio: il Ruzzese (secco) di Cà du Ferrà


Zero tolleranza per il silenzio
. Questo il nome scelto da Cà du Ferrà per il primo Ruzzese secco, dopo gli esordi sul mercato – nel 2023 – con il passito Diciassettemaggio, vendemmia 2020. Il vitigno autoctono ligure, frutto di una rinascita commerciale dovuta proprio all’intraprendenza e alla tenacia dei due titolari di Cà du Ferrà, Davide Zoppi e il marito Giuseppe Aieta, mostra così il volto più puro e contemporaneo della Liguria di Levante. Un vino a Indicazione geografica protetta (Igp), vendemmia 2023, prodotto in sole 635 bottiglie, in parte già assegnate dal distributore esclusivo Proposta Vini (il costo è di 35 euro, più Iva).

Una chicca – firmata dall’enologa Graziana Grassini – con un messaggio forte dentro (e fuori) dalla bottiglia. L’etichetta è solo apparentemente monocromo, bianca. In realtà va strappata, da sinistra verso destra. Tirando una linguetta. Ecco così apparire la scritta “Zero tolleranza per il silenzio”, voluta da una cantina – Cà du Ferrà, per l’appunto – che non smette di sorprendere non solo attraverso i propri vini, ma anche lanciando messaggi chiari e assumendo prese di posizione nette. A sfondo socio-culturale. Perché il vino può essere anche manifesto. https://caduferra.wine/it/

IL RUZZESE: VITIGNO, VINO E ORA ANCHE “MANIFESTO”

«Tolleranza zero per il silenzio. Questa è la filosofia del vino. Un vino che non accetta omertà, non accetta silenzi. Che vuole parlare da solo. Un vino che invita a vivere la vita con grande impegno, con grande responsabilità. Impegno verso gli altri, verso la natura. Verso il territorio in cui viviamo. Il nostro Ruzzese secco è un invito: tolleranza zero per il silenzio, in tutte le sue accezioni negative». Le parole di Davide Zoppi fanno eco a quelle del marito Giuseppe Aieta.

«L’etichetta da strappare – spiega – vuol rappresentare una linea ben marcata nel nostro percorso di riscoperta del vitigno ed essere un modo per far riflettere sul mondo in cui viviamo. Non a caso abbiamo scelto il candore del bianco. Occorre iniziare, tutti insieme, a strappare vie le paure dalla nostra vita. Spingersi oltre i pregiudizi, per raggiungere i nostri obiettivi. Dobbiamo tornare ad avere il coraggio di esprimere il nostro pensiero e la nostra essenza. Senza timori».

IL RUZZESE TRA RISCOPERTA E CONFERME ALLA BIBLIOTECA LA VIGNA DI VICENZA

Teatro d’eccezione della presentazione del Ruzzese Liguria di Levante Bianco 2023 di Cà du Ferrà è stata la Biblioteca Internazionale “La Vigna” di Vicenza, luogo simbolo della ricerca e della tradizione vitivinicola italiana. Un luogo che custodisce 62 mila volumi tematici, dal quindicesimo secolo ai giorni nostri. Insieme ai produttori il prof Franco Mannini, ex ricercatore del Cnr di Torino che ha accompagnato – insieme al team guidato dalla professoressa Anna Schneider e a un finanziamento del Parco delle Cinque Terre – le prime ricerche sul vitigno Ruzzese. Studi che hanno portato alla sua iscrizione nel registro nazionale, nel 2009. https://www.lavigna.it/it/lavigna

«Eppure – ha spiegato Mannini – nessuno ha colto questa opportunità come invece ha fatto Cà du Ferrà, che è arrivata ad impiantare il suo primo vigneto di Ruzzese nel 2015». Poche barbatelle, a cui si affiancherà presto un ulteriore impianto per incrementare la produzione. «Una varietà incredibile – ha sottolineato l’agronomo Gabriele Cesolini, del team di Graziana Grassini – che all’inizio, essendo a me totalmente sconosciuta, avevo scambiato per Cabernet Franc. Si tratta di un vitigno resistente alle malattie, che germoglia prima e matura tardi, che produce uve dalla buccia spessa, col sole dentro».

LA PRIMA CITAZIONE DEL RUZZESE IN UN LIBRO DEL 1596: PIACEVA AL PAPA

Tutte condizioni che dipendono dal perfetto acclimatamento in Liguria del Ruzzese. Ed è proprio alla Biblioteca Internazionale “La Vigna” di Vicenza, oggi presieduta dall’imprenditore Remo Pedon, che il legame ha trovato senso compiuto. Di Ruzzese e di Liguria di Levante parla infatti lo scrittore Andrea Bacci, in un manoscritto del 1596 conservato proprio sugli scaffali del “museo” di Contrà Porta San Felice 3, nel cuore della Città del Palladio. Lo descrive, in latino, come un vino apprezzatissimo a Roma, tanto da essere gradito anche da Papa Paolo III Farnese, in carica dal 1534 al 1549. Il suo “bottigliere” Sante Lancerio, sommelier ante litteram, glielo aveva proposto come uno dei migliori vini bianchi che l’Italia enoica potesse offrire a quel tempo, grazie anche ad un finale tendente al dolce e non all’acido o all’amaro.

ZERO TOLLERANZA PER IL SILENZIO: L’ASSAGGIO DEL RUZZESE SECCO DI CÀ DU FERRÀ

Così, la decisione di Cà du Ferrà di vinificare “in secco” il Ruzzese non è solo riscoperta, ma anche evoluzione. Il vino matura e si arricchisce – grazie a ripetuti bâtonnage – in tonneau da 500 litri, nella piccola sala della cantina ligure, a Bonassola, in provincia della Spezia. Ma non “sa” di legno. Ricorda piuttosto il sole, il mare, la macchia mediterranea e la generosità della polpa dei frutti. Sa di mare e di montagna, di brezza marina e di frutta a polpa gialla matura, come l’albicocca.

Entra sornione in bocca, generoso. Poi si assottiglia sulla freschezza e sulla sapidità, che accompagnano sino al lungo finale. Alla cieca, il Ruzzese potrebbe ricordare vagamente il Fiano campano, di Avellino. Ma ha anche tratti da Chardonnay che affonda le radici su suoli vulcanici, basaltici. Suggestioni, anzi distrazioni giocose. Perché è uguale solo a se stesso. E lo grida a tutti. Forte e chiaro. Onorando il suo nome. Zero tolleranza per il silenzio.

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Vittoria Doc Frappato 2023 Vigna Biddine Sottana 2023, Valle dell’Acate


Dalla Guida Top 100 Migliori Vini italiani 2025 di Winemag: Vittoria Doc Frappato 2023 Vigna Biddine Sottana 2023 – Vino di Contrada, Valle dell’Acate (13,5%).

Fiore: 8.5
Frutto: 9.5
Spezie, erbe: 9
Freschezza: 7.5
Tannino: 6.5
Sapidità: 7.5
Percezione alcolica: 5.5
Armonia complessiva: 9.5
Facilità di beva: 9
A tavola: 9
Quando lo bevo: subito / oltre 3 anni

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Colline di Levanto Dop Bianco 2023 Bonazolae, Cà du Ferrà

Dalla Guida Top 100 Migliori Vini italiani 2025 di Winemag: Colline di Levanto Dop Bianco 2023 Bonazolae, Cà du Ferrà (13%).

Fiore: 7.5
Frutto: 8.5
Spezie, erbe: 7.5
Freschezza: 8.5
Tannino: 1
Sapidità: 8
Percezione alcolica: 6
Armonia complessiva: 9
Facilità di beva: 7
A tavola: 9
Quando lo bevo: subito / oltre 3 anni

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Collio Doc Friulano 2023, Azienda agricola Draga – Miklus Mitja

Dalla Guida Top 100 Migliori Vini italiani 2025 di Winemag: Collio Doc Friulano 2023 Azienda agricola Draga Boutique Winery – Miklus Mitja (13,5%).

Fiore: 6
Frutto: 7
Spezie, erbe: 7
Freschezza: 8
Tannino: 1
Sapidità: 7
Percezione alcolica: 6
Armonia complessiva: 8
Facilità di beva: 7
A tavola: 8
Quando lo bevo: subito / oltre 3 anni

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Venezia Giulia Igt Bianco 2023 Bianco Borjaĉ, Azienda agricola Sosol Ivan


Dalla Guida Top 100 Migliori Vini italiani 2025 di Winemag: Venezia Giulia Igt Bianco 2023 Bianco Borjaĉ, Azienda agricola Sosol Ivan (12,5%).

Fiore: 7
Frutto: 9
Spezie, erbe: 6
Freschezza: 8
Tannino: 1
Sapidità: 6
Percezione alcolica: 5
Armonia complessiva: 9
Facilità di beva: 8
A tavola: 9
Quando lo bevo: subito / oltre 3 anni

Sosol Miglior cantina Nord Italia per Guida Winemag 2025: Ivan new entry del Collio

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Miglior rosato Guida Winemag 2025: Costa d’Amalfi Doc Rosato 2023 Marisa Cuomo


Il Miglior rosato italiano della Guida Winemag 2025 è il Costa d’Amalfi Doc Rosato 2023 di Marisa Cuomo. Il punteggio di 94/100 assicura a questo uvaggio 50-50 di Piedirosso (localmente detto “Per’e Palummo”) e Aglianico, di assicurarsi uno dei massimi riconoscimenti dell’annuale Guida
Top 100 Migliori vini italiani di Winemag. Di seguito il profilo del vino.

COSTA D’AMALFI DOC ROSATO 2023, MARISA CUOMO

  • Fiore: 8.5
  • Frutto: 9
  • Spezie, erbe: 8
  • Freschezza: 8.5
  • Tannino: 0
  • Sapidità: 8
  • Percezione alcolica: 5
  • Armonia complessiva: 9.5
  • Facilità di beva: 8.5
  • A tavola: 9
  • Quando lo bevo: subito / oltre 3 anni
  • Punteggio Winemag: 94/100 (Miglior rosato italiano per la Guida Winemag 2025)

Cantine Marisa Cuomo

Via G.B. Lama, 16/18
84010 Furore (Salerno)
Tel. +39 089830348
Email info@marisacuomo.com

MIGLIORI ROSATI ITALIANI 2025: COSTA D’AMALFI MARISA CUOMO

Costa d’Amalfi Doc Rosato 2023 di Marisa Cuomo è tra i migliori rosati italiani 2025. È caratterizzato da un vivace colore rosa e un profumo intenso di ciliegia, ribes rosso, e melograno insieme ad essenze della macchia mediterranea. Strutturato ed armonico al gusto si distingue per la sua lunga persistenza. L’uva che cresce aggrappata alla roccia di Furore è esposta alla magica azione del sole e del mare della Costa d’Amalfi. Al fascino della geometria dei vigneti dell’azienda, si aggiunge la suggestiva cantina scavata nella roccia.

Dal 1980, anno della sua fondazione, Cantine Marisa Cuomo è l’azienda vinicola di Andrea Ferraioli e Marisa Cuomo che si estende lungo 10 ettari di territorio. La selezione di uve nobili, la ricerca del giusto grado di freschezza ed umidità unito allo scorrere del tempo, vecchi segreti tramandati da vinificatori del luogo e tecniche di elaborazione all’avanguardia danno vita a vini di elevatissima qualità, stimati in tutto il mondo. Andrea Ferraioli e Marisa Cuomo, con l’enologo Luigi Moio ed i vinicoltori dell’azienda, scelgono di puntare sulla qualità (e lo dimostrano con il miglior rosato italiano 2025, tra i migliori rosati italiani) per distinguersi nel panorama dell’enologia italiana con vini dal sapore unico e straordinario come il territorio della costa di Furore.

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Miglior Martinotti/Charmat 2025: Valdobbiadene Docg Extra Dry 2023 Nazzareno Pola, Andreola


Il Miglior Martinotti/Charmat per la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2025 di Winemag è il Valdobbiadene Docg Rive di Santo Stefano Extra Dry 2023 Nazzareno Pola Dirupo di Andreola. Il punteggio assegnato in occasione delle degustazioni alla cieca è di 94/100. Di seguito il profilo del vino.

VALDOBBIADENE DOCG RIVE DI SANTO STEFANO EXTRA DRY 2023 NAZZARENO POLA DIRUPO, ANDREOLA

  • Perlage: 9
  • Fiore: 8.5
  • Frutto: 8.5
  • Freschezza: 8.5
  • Sapidità: 6
  • Percezione alcolica: 4
  • Armonia complessiva: 9.5
  • Facilità di beva: 9.5
  • A tavola: 8.5
  • Quando lo bevo: subito / entro 3 anni
  • Punteggio Winemag: 94/100 (Miglior spumante italiano Martinotti/Charmat Guida Winemag 2025)

Andreola

Via Cavre, 19
31010 Col San Martino (TV)
Tel. 0438 989379 – 0438 989635
Email info@andreola.eu

MIGLIOR MARTINOTTI CHARMAT: NAZZARENO POLA, ANDREOLA

Andreola TERROIR L’Etichetta del Fondatore è uno spumante dalle caratteristiche uniche che nasce come ulteriore selezione di uno dei nostri vini più rappresentativi, ovvero il Dirupo. In qualità di azienda che molto ha investito e creduto in questo territorio negli ultimi anni, abbiamo il privilegio di poter scegliere tra numerosi appezzamenti distribuiti all’interno dei 15 comuni che compongono la nostra denominazione. Prima di procedere con la creazione di questo esclusivo assemblaggio, il fondatore Nazzareno Pola sceglie ogni anno il vigneto che più lo ha impressionato per piacevolezza ed eleganza e di conseguenza ne viene tenuto isolato il vino base. All’interno del nostro territorio, notevole è la diversità nella conformazione dei terreni, degli strati e della varietà dei minerali in essi contenuti: passiamo infatti da marne calcaree, arenarie e conglomerati rocciosi a terreni molto più evoluti e profondi come per esempio i Feletti.

NAZZARENO POLA ANDREOLA, VALDOBBIADENE EXTRA DRY

In questo susseguirsi di condizioni molto variabili, troviamo vigne che sono state piantate in zone che vanno da un’altitudine media di circa 200 m s.l.m. fino a toccare alcuni dei punti più estremi per la coltivazione della vite ad un’altitudine di 500 m s.l.m., dove ogni singola operazione deve essere svolta manualmente. L’altitudine elevata comporta condizioni di forte pendenza: ecco perché la viticoltura che ricama queste colline Patrimonio Unesco viene definita “eroica”. Si sfiorano infatti, nei vigneti più impervi, 1000 ore/ettaro di duro lavoro manuale in un anno: non potendoci avvalere dell’ausilio delle macchine operatrici ne esce un vino letteralmente “fatto a mano”.

DIRUPO Valdobbiadene DOCG EXTRA DRY

Spumantizzato dall’Azienda Agricola Andreola di Stefano Pola Col San Martino – Farra di Soligo (TV) – Prodotto in Italia – Contiene solfiti NAZZARENO POLA ETICHETTA DEL FONDATORE andreola.eu NOTE DI DEGUSTAZIONE Figlio dell’intuizione del fondatore Nazzareno Pola, ogni anno questo spumante rappresenta la sua personale visione del massimo livello qualitativo che la nostra denominazione è in grado di dare alle uve, sapientemente lavorate in cantina sulle orme dei suoi insegnamenti. L’ardua selezione avviene all’interno di disparate situazioni territoriali che conferiscono ai vini base caratteristiche molto diverse: di anno in anno, a seconda delle variabili climatiche che possono influenzare la qualità delle uve, vediamo alternarsi come protagoniste l’eleganza dell’arenaria, la finezza del calcare o la profondità delle marne.

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Analisi e Tendenze Vino

Valpolicella Superiore: un vino rosso sempre più trendy


Una produzione di oltre 61 milioni di bottiglie nel 2023 tra Valpolicella, Valpolicella Ripasso, Amarone e Recioto destinate per il 60% all’export in 87 Paesi del mondo. È l’istantanea del Consorzio vini Valpolicella – 8.617 ettari su 19 comuni che, dalle colline, si estendono fino a Verona; 2.200 viticoltori, 316 imbottigliatori e 6 cantine sociali – che oggi, nell’ambito di “Venezia Superiore”, che oggi ha presentato il focus socioeconomico della principale denominazione Rossa del Veneto. Il dossier di 40 pagine fotografa l’evoluzione del vigneto in Valpolicella, con un fatturato di 600 milioni di euro l’anno.

Servito fresco in abbinamento al pesce: red carpet a Venezia per il Valpolicella Superiore

«In un momento sfidante come quello attuale, soprattutto per i vini Rossi – ha commentato in conferenza stampa il presidente dell’ente di tutela vini Valpolicella, Christian Marchesini – è importante infatti monitorare non solo i mercati ma anche la capacità di risposta e di adattamento del territorio e dei produttori. In questo contesto, il dossier è uno strumento strategico di analisi e di lettura delle tendenze, a partire da quella che coinvolge proprio il vino di territorio per antonomasia, il Valpolicella Superiore, che grazie alla sua versatilità sta scalando nuove quote di mercato».

Protagonista dell’evento “Venezia Superiore”, il Valpolicella si sta rivelando il vino ‘trendy’ della denominazione veronese anche sui mercati internazionali che valgono il 61% delle vendite, con Canada (39%) e Usa (15%) in testa alla classifica dell’export. Nel primo semestre di quest’anno il Valpolicella, che si candida a conquistare i giovani winelover della generazione meno incline al consumo di vino di sempre, ha raggiunto una produzione di quasi 9,5milioni di bottiglie (+0,4% rispetto allo stesso periodo del 2023), un dato sostanzialmente in linea con quello pre-pandemico del 2019.

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Export e consumi fuori casa primi 9 mesi 2023: inflazione uccide voglia di festeggiare

Un quadro sul quale pesano le incertezze legate alla limitata crescita del PIL e al trend dell’inflazione, che mette a rischio la resilienza dei comparti cardine della Federazione. È la fotografia generale che emerge dall’analisi dei dati della nuova release dell’Osservatorio Federvini a cura di Nomisma e TradeLab, che rileva come il flebile segno più del prodotto interno lordo nazionale (+0,7% nel 2023 con previsione di +0,8% per l’anno prossimo) sia di fatto neutralizzato dal trend inflattivo (+1,8% sul 2022). Scenario in chiaroscuro che ha influenzato il clima di fiducia di imprese e consumatori: dopo una parziale stabilità nel primo semestre dell’anno, si registra una flessione a partire dall’estate.

«Dopo un 2022 caratterizzato da una forte ripresa post pandemia, l’andamento di quest’anno era in larga parte previsto, anche alla luce di un quadro caratterizzato da tensioni geopolitiche e dal rallentamento più marcato nell’Eurozona – dichiara Micaela Pallini, Presidente Federvini – I dati del nostro Osservatorio evidenziano nel complesso la capacità di resilienza del settore dei vini, degli spiriti e degli aceti italiani che si conferma un pilastro fondamentale dell’agroalimentare nazionale».

«Oggi più che mai – sempre secondo Pallini – è il momento di fare sistema di fronte alle sfide internazionali. La posizione dell’Italia in difesa di uno dei suoi settori più rappresentativi dovrà trovare costanza e continuità, non solo a partire dalla discussione sulla proposta di regolamento imballaggi, che torna in agenda il prossimo 18 dicembre al Consiglio UE dopo un primo esito positivo al Parlamento europeo, ma anche nel corso di altri processi normativi quali quelli relativi a etichettatura e QR Code».

LEGGERA FLESSIONE PER I VINI, SOFFRONO GLI ACETI. RALLENTANO GLI SPRIRITS

Sul fronte delle esportazioni dei vini, l’Italia registra nei primi otto mesi del 2023 una flessione pari allo 0,7% a valore ma una tenuta sul fronte dei volumi (+0,8%). Un dato che in ogni caso va ponderato alla luce del record registrato nel 2022, anno in cui si è concretizzata una forte ripresa dopo il periodo pandemico, tanto è vero che rispetto alle esportazioni pre-Covid (2019), l’incremento nelle quantità risulta vicino al +4%. Inoltre, se guardiamo agli altri grandi Paesi esportatori, solo la Nuova Zelanda mostra una “flebile” tenuta, mentre la Spagna perde il 2,5% a valore, l’Australia il 16%, gli USA il 23,4% e il Cile in decisa picchiata con -25,5%.

Positivo il trend delle esportazioni in quantità di vini italiani in Francia (+15,5%) mentre flettono gli altri mercati di riferimento quali Stati Uniti (-11,5%), Regno Unito (-1,9%) e Giappone (-16,3%). Nota confortante dagli spumanti che crescono in Francia (+24,8%) e Svezia (+20,8%). Luci ed ombre per il mondo degli spirits, con una crescita a valore del 5% rispetto al 2022 con un peso complessivo superiore al miliardo di euro, ma con flessioni in volume (-2,4%).

I liquori crescono marginalmente in valore negli USA con un +1,4% mentre perdono qualcosa a volume (-0,7%). Infine, l’export totale di Grappa che si contrae a volume di oltre il 12%, a fronte di una riduzione a valori del 6%. Quanto agli aceti, l’export nei primi otto mesi dell’anno si riduce in modo particolare negli Stati Uniti, il principale mercato di sbocco (-19% a valore e -28% a volume). A volume si registra una dinamica positiva in Austria (+92%), Regno Unito (+7,5%) e Germania (+2,7%).

VINO: RALLENTAMENTO DEI VOLUMI AL SUPERMERCATO

Nei primi nove mesi del 2023, il vino registra un +3,3% sul 2022 per un ammontare superiore ai 2 miliardi di euro. Sul totale delle vendite la categoria dei fermi e frizzanti ricopre la quota più ampia (77%) seguiti dagli spumanti (21,8%) e dal vermouth (0,7%). Positivo il trend di vendita degli spumanti (+6,2% a valori) con la categoria dei fermi e frizzanti che cresce del 2,6% a valore, sostenuta dal gradimento dei vini a marchio Igp (+3,5% a valore) e Dop (+2,7% a valore).

Segno più per gli spiriti italiani (+2,6%) rispetto allo scorso anno con un valore di circa 900 milioni di euro. Tra le categorie i distillati e le acquaviti rappresentano il 44,9% del totale, seguono liquori dolci (19,8%), aperitivi alcolici (19,1%) e amari (16,3%). Grappa e whisky si attestano tra i prodotti più venduti in GDO. Quanto ai liquori dolci in testa il limoncello, la sambuca e i liquori cremosi. Spicca la crescita dei prodotti a base d’uovo (+12,5% a valori) e al caffè (+9,9% a valori). Tra gli aperitivi, si evidenzia un vero e proprio boom per gli alcolici pre-miscelati (+25% a valori e +23,8% a volumi).

+2,7% per gli aceti sul 2022 per un valore totale di 105 milioni di euro nei primi tre trimestri dell’anno. L’aceto di vino è il più consumato (46,7% del totale), con l’Aceto Balsamico di Modena IGP al 34,3% e l’aceto di mele al 19%. Quanto al trend di vendita in GDO, l’aceto di mele si mette in luce (+5,9% a valori) ed è l’unica categoria che tiene anche a volumi (+0,6%) insieme all’aceto di vino (+1,5%).

APERTIVI E DOPO CENA: È CRISI DEL “FUORI CASA” IN ITALIA

Il trend evidenziato dall’approfondimento a cura di TradeLab nell’ambito dell’Osservatorio Federvini rivela un incremento di spesa di 2,5 miliardi di euro rispetto all’anno scorso (+4,3% in termini di valore del mercato). In totale è aumentato anche il numero di visite (+0,7%). Nel periodo tra gennaio e settembre in dettaglio gli aperitivi serali crescono del 3% in termini di presenze e del 5% a valore, la cena vede un +1% di presenze e un +4% a valore, mentre crollano le occasioni dopocena e notturne (-14% in presenze e consumi).

Numeri che cambiano se guardiamo esclusivamente ai mesi estivi: il trimestre luglio-settembre del 2023 si è chiuso infatti con un dato di contrazione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il trend negativo (-6% a visite e -4% a valore) è il risultato di più fattori concomitanti quali il quadro economico e inflattivo sfavorevole, il benchmark molto positivo del 2022, le condizioni meteo altalenanti durante la stagione nonché l’aumento del numero degli italiani che hanno scelto di trascorrere le vacanze all’estero.

In termini di consumazioni le bevande alcoliche hanno rappresentato il 12% del totale dei consumi (1,1 miliardi di consumazioni di vino e spiriti nel corso dei primi tre trimestri dell’anno). Il consumo di vino e dei cocktails alcolici è cresciuto dell’1%, quello delle bollicine del 9%. Riscontro al ribasso invece per amari (-7%) e spiriti lisci (-11%).

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Mercato Fivi 2023 da record: 26mila ingressi a Bologna

Con 985 Vignaioli e più di 26mila ingressi distribuiti nei tre giorni, il Mercato Fivi 2023 in scena a Bologna ha segnato un nuovo record. La manifestazione della Federazione italiana vignaioli indipendenti si è svolta per la prima volta a BolognaFiere, dopo l’esordio e le storiche edizioni a Piacenza.

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Il Congresso Ais 2023 diventa Convention “green” aperta al pubblico


Si svolgerà a Genova la Convention Nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier 2023, giunta quest’anno alla 55ª edizione e in programma da venerdì 24 a domenica 26 novembre. L’evento biennale organizzato da Ais torna dopo 22
anni nel capoluogo della Liguria (la prima volta fu nel 2001) con un format rinnovato. Il congresso si trasforma quest’anno in una vera e propria Convention, per la prima volta aperta al pubblico. «Un contenitore ricco di appuntamenti, dibattiti, itinerari e iniziative legate al tema del “Paesaggio” – spiega il presidente Ais Sandro Camilli – quale fil rouge della nuova edizione».

Ai consueti appuntamenti istituzionali – riunione del Consiglio Nazionale e l’Assemblea dei Soci – si alternano degustazioni, visite alla città, iniziative didattiche e culturali dedicate al pubblico di appassionati. «I cambiamenti climatici, con le loro conseguenze – aggiunge Camilli – hanno messo a nudo la fragilità del Paesaggio. Sta a noi prendere coscienza del nostro impatto sul pianeta e prendercene cura».

«Il messaggio che parte dalla Convention Ais 2023 di Genova – conclude il presidente Ais – è quello che dobbiamo ritrovare l’armonia con noi stessi, con i nostri simili, con la natura e con la nostra storia e che il paesaggio può essere uno straordinario elemento di sintesi di queste dimensioni». Il programma completo della Convention Nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier 2023 è reperibile sul sito ufficiale Ais.

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Mercato Fivi 2023: a Bologna i Migliori Vini italiani della Guida Top 100 winemag 2024

Tutto pronto alla Fiera di Bologna per il Mercato Fivi 2023, dodicesima edizione del format più imitato del settore, in Italia (malamente imitato, s’intende). Tra i vini da non perdere al Mercato dei vini e dei vignaioli indipendenti c’è soprattutto il Marche Rosso Igt Fatjà di Terra Argillosa, Miglior vino rosso italiano 2024 per la Guida Top 100 Migliori vini italiani di winemag.it (acquistabile a questo link). Il punteggio assegnato in occasione delle degustazioni alla cieca è di 96/100.

Uvaggio di Cabernet Franc e Merlot dallo strettissimo legame col territorio in cui prende vita, nelle Marche, Fatjà di Terra Argillosa è un faro sulla produzione, sempre meticolosa, ricercata e mai banale, della cantina di Offida. Terra Argillosa sarà al Padiglione 30, fila F, stand 94 e merita un passaggio non solo per Fatjà, ma anche per scoprire più da vicino l’approccio alla viticoltura della cantina artigianale guidata da Raffaele Paolini e Sara Tirabassi.

Tra i banchi del Mercato Fivi 2023 non mancheranno le indicazioni di altri vini e cantine premiate dalla Guida Top 100 Migliori vini italiani 2024 di winemag.it, che da sempre intende valorizzare produzioni di nicchia del Made in Italy enologico. È il caso di Vigne al Colle, la cantina di Rovolon (Padova) del vignaiolo Martito Benato. che ha espresso lo Spumante dolce dell’anno, il Fior d’Arancio Docg 2022. Un’occasione irripetibile, il prossimo Mercato dei vini 2023, per conoscere l’intera gamma di eccellenze vulcaniche dei Colli Euganei, dagli spumanti ai rossi: appuntamento al Padiglione 29, fila E, stand 58.


MERCATO VIGNAIOLI FIVI 2023: INFORMAZIONI PRATICHE
  • Orari
    Sabato 25 e domenica 26 novembre: apertura cancelli ore 11.00, chiusura ore 19.00.
    Lunedì 27 novembre: apertura cancelli ore 11.00, chiusura ore 17.00.
  • Ingressi
    Due gli ingressi (Nord ed Est Michelino), entrambi a ridosso del parcheggio multipiano Michelino. Il parcheggio Nord è riservato a chi acquisterà il biglietto in prevendita, per facilitare e velocizzare l’ingresso. Chi raggiungerà BolognaFiere con i mezzi pubblici o in taxi, in Piazza della Costituzione troverà un servizio di navette gratuite, dirette all’ingresso Est Michelino.
  • Biglietti acquistabili online sul sito ufficiale Fivi
    Intero giornaliero
    Online: € 25,00
    Acquistato in fiera: € 30.00.
  • Ingresso 2 giorni
    Online: € 40,00

    Acquistato in fiera: € 50,00.
  • Ingresso 3 giorni
    Online: € 60,00

    Acquistato in fiera: € 70,00.
  • Ridotto
    Soci AIS, FISAR, ONAV, AIES, ASPI, ASSOSOMMELIER, SCUOLA EUROPEA SOMMELIER, SLOW FOOD
  • Online e in fiera: € 20,00.
  • Operatori
    Online e in fiera: € 20,00- Biglietto acquistabile inserendo la partita Iva.
  • Carrelli
    Oltre 1.000 carrelli a disposizione del pubblico, con la possibilità di riconsegnarli direttamente al parcheggio multipiano.
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Liv-ex Power 100 2023: Bordeaux porto sicuro, Italia in bianco e nero


Bordeaux
è emerso come vincitore naturale nella classifica Liv-ex Power 100 2023. Bordeaux si conferma così porto sicuro per collezionisti di vini pregiati. È il mercato meno rischioso che esista, il meglio compreso; i collezionisti sanno cosa aspettarsi da questi vini, ovvero qualità a un certo prezzo e relativa liquidità. Lo dice chiaro l’
ultimo rapporto del London International Vintner’s Exchange (Liv-ex). Nello stesso anno, per l’Italia, perde 33 posizioni il brand Masseto. Il Bel Paese se la cava meglio sul fronte del numero di vini commercializzati, specie tra i produttori del Piemonte.

Roagna, Rinaldi, Vietti e Gaja vedono un elevato numero di etichette, alcune delle quali offrono un buon punto di prezzo rispetto a Conterno e Bartolo, attirando gli acquirenti di valore. Vietti si è piazzato al 21° posto per numero di vini commercializzati e Roagna al 38°, aumentando la sua posizione complessiva dal 158° posto del 2022 al 46° del 2023. Anche Giuseppe Rinaldi figura nella lista dei maggiori incrementi complessivi, passando dall’85° al 15° posto.

Più in generale, l’Italia ha guadagnato un marchio con Vietti, che ha registrato una performance particolarmente positiva per quanto riguarda il numero di vini scambiati. Dominio de Pingus ha raggiunto Vega Sicilia come secondo marchio spagnolo nella Liv-ex Power 100 2023, grazie a una performance positiva dei prezzi e al valore e ai volumi scambiati in borsa, in particolare delle etichette PSI e Flor de Pingus. Anche un marchio svizzero è entrato in classifica, Gantenbein, che ha brillato per la sua performance di prezzo del 10,8%.

PERCHÈ BORDEAUX SBARAGLIA LA LIV-EX POWER 100 2023

«La debolezza del mercato – commenta Justin Gibbs, vicepresidente e direttore di Liv-ex – rende la classifica 2023 particolarmente interessante. I marchi che hanno guidato il mercato fino al suo picco dell’ottobre 2022 stanno ora risentendo maggiormente della correzione. Gli acquirenti hanno affinato la loro attenzione per riflettere una maggiore avversione al rischio: sono alla ricerca di marchi stabili e liquidi, che offrano un valore relativo e che favoriscano il Bordeaux rispetto alla Borgogna e alla California».

La Power 100 è un’istantanea del panorama in continua evoluzione del mercato secondario e la lista di quest’anno ha colto il mercato in piena correzione dei prezzi. Il numero di marchi che si sono qualificati per l’inclusione nella Power 100 è diminuito del 2,1% nel 2023. Il motivo? I collezionisti hanno ristretto la loro attenzione ai vini di qualità più elevata.

Nonostante la quota commerciale della California sia rimasta relativamente stabile, la regione ha perso cinque vini nella Liv-ex Power 100 2023 rispetto all’anno precedente. L’avversione generale al rischio e gli aumenti dei prezzi registrati in Borgogna hanno fatto sì che alcuni dei marchi più “recenti” della regione, che erano entrati nella Power 100 nel 2022, siano usciti dalla classifica, in quanto i collezionisti cercano sicurezza (e profitti) nelle etichette blue chip.

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Vendemmia 2023 in California: un’annata eccezionale su 250 mila ettari


La vendemmia 2023 in California? «Eccezionale» secondo i viticoltori che aderiscono al California Wine Institute, l’ente fondato nel
1934 che raggruppa oltre mille cantine californiane e imprese del settore. Le abbondanti piogge invernali hanno rivitalizzato i terreni e favorito lo sviluppo della vite. Le temperature fresche in tutta la California, in primavera ed estate, hanno permesso all’uva di svilupparsi gradualmente, godendo di tempi di maturazione extra. Con i primi mosti in cantina, molti viticoltori prevedono che la vendemmia 2023 in sarà «una delle più belle degli ultimi anni, producendo vini con profili organolettici meravigliosi, acidità vibrante e notevole equilibrio».

La raccolta è iniziata tardi in tutta la California, con un ritardo da due settimane a un mese intero rispetto alla media. Molte varietà hanno raggiunto la maturità simultaneamente, determinando un raccolto compresso. Alcuni viticoltori prevedevano di continuare a raccogliere l’uva fino alla fine di novembre. La California produce circa l’80% del vino nazionale, rendendola la quarta regione produttrice di vino al mondo.

Oltre l’80% del vino californiano viene prodotto da aziende certificate sostenibili della California. Oltre la metà dei circa 615.000 acri di vigneti, pari a 248.881 ettari, sono certificati secondo uno dei programmi di sostenibilità della California (Certified California Sustainable Winegrowing, Fish Friendly Farming, Lodi Rules, Napa Green e SIP Certificato). Nel 2022, lo stato ha prodotto 599,557,535 degli 752,077,206 galloni degli Usa, pari appunto a circa l’80% della produzione complessiva (22 dei 28 milioni di ettolitri).

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Le 30 migliori Barbera d’Asti, Alba, Monferrato e Nizza a Rosso Barbera 2023

Tutti la conoscono, tantissimi la amano, pochi lo dicono. La Barbera del Piemonte è quel vino tra le cui sicure sfumature rifugiarsi, nel bene o nel male della sua acidità appuntita e dei suoi eccessi d’alcol e legno. Un vino che ha poco di veramente “nuovo” da raccontare al grande pubblico, se non qualche coraggiosa e ben riuscita vinificazione alternativa, per esempio in anfora. Ed è forse proprio per questo che piace (a tutti, o quasi) ed è un vino di successo, ambasciatore del Made in Italy enologico (soprattutto piemontese) nel mondo. La Barbera è una certezza. Uguale a se stessa, ormai da tempo. Ecco le 30 migliori Barbera d’Asti, d’Alba, Monferrato e Nizza a Rosso Barbera 2023.

  1. Barbera d’Asti Docg 2022 Cascina Vigna, Az. Agr. Gozzelino Stefano
  2. Barbera d’Asti Docg 2018 Ricordi, Sant’Anna dei Bricchetti
  3. Barbera d’Asti Docg 2020 Romea, Az. Agr. Gozzelino Emiliano
  4. Barbera d’Asti Docg 2019 Bruna, Costa dei Tigli
  5. Barbera d’Asti Docg Pianoalto 2021 Libera, Bava
  6. Barbera d’Asti Docg 2022 San Bastian, Poderi Rosso Giovanni
  7. Barbera d’Asti Docg 2022 Pian Scorrone, Tenuta Il Falchetto
  8. Barbera d’Asti Docg 2022 La Maestra, Dacasto Duilio
  9. Barbera d’Asti Docg 2020 Margà, Vini Domanda
  10. Barbera d’Asti Docg 2021 Robiross, Prediomagno
  11. Barbera d’Asti Docg 2021 Desolina, Vinicola Arno
  12. Barbera d’Asti Docg 2022 Robiano, Az. Agr. Gatto Pierfrancesco
  13. Barbera d’Asti Docg 2022 P-Cit, La Montagnetta di Capello Domenico
  14. Barbera d’Asti Docg 2020 Rebarba, Cantine Post dal Vin
  15. Barbera d’Asti Docg 2020 Tanguera, Vada Azienda agricola di Guido Vada
  16. Barbera del Monferrato Docg Superiore 2019 Le Cave, Castello di Uviglie
  17. Barbera d’Alba Doc 2021 San Cristoforo, Marsaglia
  18. Barbera d’Alba Doc 2021 Anna, Pasquale Pelissero
  19. Barbera d’Alba Doc Superiore 2021 I Patriarchi, Francone
  20. Barbera d’Alba Doc Superiore 202o Bricco Capre, Mario Rivetti – Cascina Serre
  21. Barbera d’Alba Doc 2021 Castellinaldo, Marchisio Tonino
  22. Barbera d’Asti Docg Superiore 2019 Beneficio, Az. Vitivinicola Cascina Sciorio
  23. Barbera d’Asti Docg Superiore 2020 Litina, Cascina Castlet
  24. Nizza Docg 2020 Le Nicchie, La Gironda
  25. Nizza Docg 2020 Vialta, Az. Agr. Serra Domenico
  26. Nizza Docg 2017 Augusta, Isolabella della Croce
  27. Nizza Docg 2020 Viti Vecchie, Gianni Doglia
  28. Nizza Docg 2021 Moncucco, Dacasto Duilio
  29. Nizza Docg Riserva 2019 Quattrofilari, Beppe Marino
  30. Nizza Docg Riserva 2016, Garesio
LE MIGLIORI BARBERA DEL PIEMONTE A ROSSO BARBERA 2023

L’occasione per l’assaggio di circa 160 vini sugli oltre 300 in degustazione è stata appunto Rosso Barbera 2023, la più importante rassegna sul vitigno organizzata dal Comune di Costigliole d’Asti in collaborazione con il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, l’Associazione Produttori “Noi di Costigliole” e i sommelier Ais Asti, in scena dal 3 al 6 novembre al Castello di Costigliole d’Asti. Location per nulla casuale: si tratta del Comune più vitato del Piemonte a livello di denominazione e con più di 220 aziende dedite alla vinificazione del Barbera.

Tra i migliori assaggi figurano vini molto diversi tra loro, a conferma della grande versatilità del vitigno sulla base del microclima e delle caratteristiche del suolo. Colpisce l’uniformità dei vini proprio sulla base del territorio di provenienza, ancor più che per la tecnica di vinificazione. Il Barbera ama acciaio e cemento, regalando nettari dal frutto croccante, solo in apparenza semplici e degustabili anche col pesce. La musica cambia nelle versioni vinificate in legno, più corpose e strutturate ma sempre in grado di mostrare un ottimo equilibrio tra eleganza e potenza, almeno tra le etichette che figurano tra i migliori assaggi a Rosso Barbera 2023.

L’ALCOL DEL BARBERA NEL 2023: OCCHIO ALLA TEMPERATURA DI SERVIZIO

Un capitolo a parte è quello dell’alcol del Barbera, che merita un approfondimento. Nell’epoca in cui il consumo di vini rossi strutturati ha subito una battuta d’arresto a beneficio di spumanti, vini bianchi e vini rossi freschi, connotati dall’agilità di beva, il ruolo del marketing territoriale diventa sempre più centrale in territori contraddistinti dalla produzione di vini dall’alta percentuale alcolica. Su tutti, in Italia, la Valpolicella sta facendo di questo tema una bandiera della propria comunicazione nazionale e internazionale, sia nel confronto con la stampa sia sul fronte dei consumatori.

Ottima, dunque, la scelta di suddividere i 300 (e più) vini Barbera in degustazione sulla base della tecnica di vinificazione, oltre che della provenienza geografica e della denominazione. Ottimo anche il servizio dei sommelier Ais Asti, partner preziosissimi e fondamentali dell’evento più importante dedicato al vitigno principe del Piemonte. Ottima, infine, la presenza di vini da diversi territori del mondo, oltre che dalla vicina Lombardia (Oltrepò pavese). Ma nel 2023 si può (e si deve) fare di più, almeno a Rosso Barbera, per evitare di assaggiare vini da 15, 16 o 17 gradi a “temperatura ambiente”, incidendo sul loro profilo ancor più di quanto stiano facendo i cambiamenti climatici.

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Vendemmia 2023 in Trentino: cala la quantità dell’8%

Produzione leggermente inferiore alla media dell’ultimo decennio (- 2%) per la vendemmia 2023 in Trentino. Il raccolto delle cantine che fanno capo al Consorzio Vini del Trentino ha raggiunto i 1.146.042 quintali di uva, con una riduzione dell’8% rispetto all’annata 2022. Le uve bianche rappresentano il 78% della produzione trentina, mentre le uve nere costituiscono il restante 22%.

Oltre il 70% della produzione totale di uve trentine è costituito da tre varietà bianche: Pinot grigio (36%), Chardonnay (26%) e Müller Thurgau (9%). Le principali varietà a bacca nera sono invece risultate nell’ordine: Teroldego (7%), Merlot (5%), Pinot nero (3%), Lagrein e Marzemino (2%). Le uve della vendemmia 2023 delle varietà di vite cosiddette “resistenti” o Piwi (come Solaris e Johanniter) ammontano a circa 3500 quintali.

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Cresce il valore ma calano le vendite: il 2023 del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg

Nonostante la flessione nelle vendite, calate del 10%, il 2023 del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg si chiuderà con un +4,7% in valore. Soddisfatto il Consorzio di Tutela che, nel presentare il Rapporto economico 2023, definisce la denominazione «stabile e in salute». Le anticipazioni sull’andamento dei mercati, curate dal Cirve dell’Università di Padova, sono state presentate oggi pomeriggio a Villa Brandolini d’Adda, a Solighetto di Pieve di Soligo (Treviso). «L’anno che stiamo per chiudere – commenta Elvira Bortolomiol, presidente del Consorzio di Tutela – è stato molto complesso, ma alla complessità e all’evolversi repentino degli eventi ormai siamo abituati. Il 2023 si chiuderà con circa il 10% in meno delle bottiglie vendute rispetto al 2022».

VENDITE GDO IN CALO, TIENE LA RISTORAZIONE

«Dopo un inizio anno molto lento – continua la numero uno del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg – abbiamo recuperato negli ultimi mesi. Oggi registriamo una flessione rispetto al 2022, assestandoci nuovamente sui valori pre-pandemici. Lo scorso anno infatti ha rappresentato un’eccezionalità. E i dati di oggi sono più fedeli alle reali potenzialità della denominazione. Rileviamo una riduzione delle vendite in volume all’estero (circa -6%), cui corrisponde comunque un aumento del valore del 4,5%. Quest’ultimo dato ci rassicura e ci conferma che il lavoro sul posizionamento del prodotto continua a essere vincente».

La riduzione dei volumi venduti nel 2023 è il risultato di comportamenti diversi osservati nei vari canali di distribuzione. Sul mercato italiano la ristorazione, sostenuta soprattutto dalla crescita del flusso di turisti stranieri, sta mantenendo i volumi. Dal Rapporto economico 2023 si evince invece il calo nella grande distribuzione. Il volume di vendite in Gdo tra l’ottobre 2022 e l’ottobre 2023, risulta inferiore del 6,5% rispetto a quelle dello stesso periodo dell’anno precedente. Ma l’aumento in valore è pari al 2,3%. Con il passare dei mesi, tuttavia, la domanda nel 2023 si sta riallineando con quella dell’anno precedente. Nel trimestre luglio, agosto, settembre 2023, le vendite in grande distribuzione sono cresciute rispetto al 2022 del 3,4% in volume e del 6,8% in valore.

IL 2022 DEL CONEGLIANO VALDOBBIADENE PROSECCO DOCG

In giornata sono stati sottolineati anche i risultati del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg nell’anno solare 2022. Lo scorso anno sono state vendute 100.081.088 bottiglie, per un valore di quasi 607 milioni di euro. Il mercato italiano, che rappresenta il 60,2% delle vendite, nel 2022 ha assorbito 57 milioni di bottiglie, per un valore pari a 365,5 milioni di euro. Rispetto alla suddivisione per aree geografiche, il Nord est assorbe ancora la quota maggiore di prodotto con il 37,3% dei volumi.

Segue il Nord ovest con il 30,7%, il Centro con il 22,1% e chiude il Sud e le isole con il 9,9%. Per quanto riguarda il mercato estero, ancora saldamente in testa il Regno Unito con una quota del 23,1% (quota del mercato a valore) del mercato estero si conferma il Paese che importa più prodotto (10.300.000 di bottiglie) e che rende il maggior valore (€ 56mln). Segue la Germania con 8,1 mln di bottiglie per 50,7 mln di euro in valore e la Svizzera con poco più di 6.300.000 di bottiglie per più di 33,4 milioni di euro.

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L’Italia perde il primato della quantità di vino prodotto in Europa e nel mondo


L’Italia perde il primato della quantità di vino prodotto in Europa e nel mondo in concomitanza con la vendemmia 2023. Lo rileva l’annuale report vendemmiale dei Paesi europei targato Copa Cogeca, l’Organizzazione di rappresentanza degli Agricoltori e delle Cooperative Europee, presentato in giornata. Il Bel Paese lascia il posto alla Francia, che cresce – anche se di poco – insieme al Portogallo. In calo anche i volumi della Spagna e della Germania. Il
totale della produzione di vino in Europa nel 2023 è di poco superiore a 150 milioni di ettolitri, con un calo del -5,5% rispetto alla media quinquennale.

A causa delle conseguenze del cambiamento climatico – inverno secco, grandinate, inondazioni e una stagione primaverile piovosa – si è registrato un forte calo della produzione anche in altri Paesi produttori europei come Austria (-6%), Grecia (-23%), Croazia (-31%) e Slovacchia (-20%) rispetto al 2022. «Da diversi anni il settore si trova ad affrontare sfide importanti – commenta il presidente del Gruppo di lavoro “Vino” del Copa Cogeca, Luca Rigotti – non ultime le conseguenze della pandemia di Covid, gli eventi climatici e il forte aumento dei costi di produzione, a cui si aggiunge un significativo aumento dei tassi di interesse. Ciononostante, i coltivatori europei continuano a dare risultati e a dimostrare la loro resilienza».

FRANCIA PRIMO PRODUTTORE DI VINO AL MONDO NEL 2023

Nel 2023, la Francia è diventata il primo produttore europeo di vino con una produzione stimata di 45 milioni di ettolitri. Un aumento dell’1,47% rispetto all’anno precedente. La Francia è stata tuttavia colpita dalla peronospora e dalla siccità, soprattutto nel Sud. Ma è riuscita a non soccombere, grazie alle misure di crisi messe in atto, come gli aiuti alla distillazione. In Portogallo si è registrato un aumento dell’8,6%, con una produzione di poco inferiore ai 10 milioni di ettolitri, grazie all’attuazione di misure di distillazione. In particolare, l’aumento è dovuto alla diminuzione dell’8% del raccolto del 2022, che ha pareggiato il totale.

Per la prima volta in sette anni, l’Italia ha perso il primato di produttore di vino con una produzione stimata di 43,9 milioni di ettolitri. Il che rappresenta una perdita dell’11,92% rispetto allo scorso anno. Le forti piogge primaverili, che si sono trasformate in alluvioni specialmente nella regione Emilia Romagna, nonché i pesanti episodi di peronospora, in particolare nel Centro e nel Sud del Paese, spiegano questo importante calo. Tra i primi commenti nazionali, quello di Coldiretti: «Le previsioni aggiornate del Copa Cogeca dimostrano come sempre più la vitivinicoltura si trova a fare i conti con il clima. Il vino Made in Italy, tuttavia, conferma il successo nell’export anche in Francia con un balzo del +21% in valore delle esportazioni nei primi sette mesi del 2023 (elaborazioni Coldiretti su dati Istat)».

LA VENDEMMIA 2023 IN SPAGNA E GERMANIA

Con una produzione stimata di 30,8 milioni di ettolitri, la Spagna è rimasta il terzo produttore europeo, nonostante la diminuzione della produzione rispetto allo scorso anno (-14,42%). Le condizioni climatiche avverse, con un autunno, un inverno e una primavera secchi, con forti piogge nell’ultima parte della primavera, ondate di calore durante l’estate e grandine, hanno fatto sì che i vigneti spagnoli soffrissero molto in termini di produzione.

Tuttavia, grazie alla bassa umidità, le viti erano relativamente sane e hanno fornito uve di alta qualità. In Germania, la produzione stimata è stata di 8,86 milioni di ettolitri, con una perdita del 2,1% nella produzione di vino a causa dell’inflazione e degli alti costi di produzione lungo tutta la filiera. D’altra parte, non si sono verificate diminuzioni significative a causa delle condizioni climatiche, che sono rimaste abbastanza stabili.

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Nel nome del Bio: la vendemmia di chi non vendemmia


Niente vendemmia 2023 per Podere Casanova di Montepulciano. La decisione dei titolari Susanna Ponzin e Isidoro Rebatto – imprenditori giunti in Toscana dal Veneto, nel 2016 – è maturata il 3 luglio scorso ed è stata resa pubblica in mattinata. In quella data sono stati
interrotti i trattamenti contro la peronospora, gettando la spugna per l’intera vendemmia 2023: «Il rame utilizzato in tale data risultava pari a 1,8 kg per ettaro e per noi è impensabile fare più trattamenti di quelli che ci siamo prefissati per essere davvero Azienda ecosostenibile e biologica».

«Considerato che, per scelta aziendale, utilizzano al massimo il 50% del rame consentito in agricoltura biologica per la Regione Toscana, ovvero 6kg/cu/ha – evidenziano i titolari di Podere Casanova Montepulciano – andare avanti avrebbe significato oltrepassare sia il loro limite che quello normativo. Cerchiamo sempre di ridurli il più possibile: nel 2021 abbiamo utilizzato 0,83 kg di rame per ettaro e nel 2022 appena 0,37 kg».

PODERE CASANOVA, NIENTE VENDEMMIA 2023 CAUSA PERONOSPORA

Susanna Ponzin e Isidoro Rebatto gestiscono 17 ettari di vigneti e producono 10 etichette, con il marchio Equalitas che lo certifica azienda agricola ecosostenibile. Dal 2021 Podere Casanova è in conversione biologica, con una sperimentazione in atto dal 2019 che tende a portare l’utilizzo del rame a quantità ridotte sino all’abolizione totale. Nel 2023, per il terzo anno consecutivo, i vigneti sono coltivati in modalità naturale, con una bassissima quantità del metallo pesante.

«Ci spiace – proseguono – non è stata una decisione facile quella di non effettuare le vendemmia 2023, ma ne siamo fermamente convinti. Una scelta coerente con la nostra visione, che mette in primo piano tutela dell’ambiente e salute di chi beve i nostri vini. Lo stop alla vendemmia ci ha permesso di concentrarci maggiormente su molti altri importanti aspetti del nostro lavoro, sia in vigna che in cantina, e siamo più che mai motivati a proseguire sulla nostra strada di produrre un vino sano, corretto, giusto. Un Vino Nobile di Montepulciano unico per il suo carattere, piacevole da gustare, emozionante, che porti in sé il timbro del nostro stupendo territorio, che contribuiamo a salvaguardare». L’appuntamento è quindi con l’annata 2024. Peronospora permettendo.

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La Terra Trema 2023 e quella critica al «tutto naturale della Milano lontana dalla vigna»


Andrà in scena venerdì 24, sabato 25 e domenica 26 novembre La Terra Trema 2023, XV edizione della “Fiera Feroce di vini, cibi, relazioni” al Leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito di Milano. Lo farà col solito carico di premesse e promesse retoriche, accompagnate dai soliti nuvoloni neri sulla Milano che non piace, che sta stretta e opprime. «La Milano lontana dalla vigna» che, di anno in anno, offre però opportunità, palcoscenico, teatro e parola a tutti. Riportiamo integralmente, qui sotto, le parole scelte dagli organizzatori per annunciare l’edizione 2023 della “Fiera Feroce”, lasciando così ad ognuno la piena libertà d’interpretazione («ingresso alla manifestazione con sottoscrizione al progetto di 10 euro, valido per un giorno»).

«Torna la Fiera Feroce consapevole che tra le più grosse retoriche propinate dalla metropoli contemporanea v’è quella del “naturale”. Vino, agricoltura, artisti, vignaioli, architetti, eventi, progetti: ogni cosa è naturale, sostenibile, ecologica nella metropoli, compresa la violenza e l’ingiustizia che produce.

Dietro narrazioni solo ben disegnate insiste un modello trito e ritrito che alimenta un consumismo barbaro, ottuso, capitalista. Non saranno mai salvifiche queste città antropofaghe, le economie cannibali che generano, non saranno mai salvifiche le speculazioni compiute in nome della rigenerazione, della riqualificazione, dell’ordine gourmettizzato.

La Terra Trema | Fiera Feroce ritorna, per ribadire la sua sostanza proteiforme, innaturale, la sua materia fecciosa, racaille, per celebrare l’incontro dei molteplici volti e delle numerose voci della produzione agricola e vinicola di questa nazione e non solo. Per rivedersi, per ritrovarsi e ragionare collettivamente, fuori dalla propria bolla, dai propri ambiti protetti, per dare luogo a un confronto orizzontale che comprenda tutte e tutti, agricoltori/trici, vignaioli/e, cittadini/e.

Nel corso di questi anni, di queste quindici edizioni, La Terra Trema | Fiera Feroce ha voluto che si sviscerassero, davvero politicamente, le evoluzioni economiche, sociali, urbanistiche, ambientali, qualitative che il micro/macro mondo dei vini contemporanei ha e sta attraversando/determinando/subendo. Mai ha smesso di chiedersi e di discutere di qualità, prezzo, distribuzione, rapporti di produzione.

Si inneschino dunque rapporti realmente diretti, si generino economie orizzontali, franche, a portata di mano, si generino progetti collettivi combattivi, riottosi, indipendenti. Si tuteli con la lotta tutto questo, non lo si svenda all’illusione di una città che annienta. È il caso che si cominci a chiedersi dove sta la proclamata biodiversità nelle città, dove sono le differenze, dove vive la vita, al di là delle sdraio colorate, dei bei tavolini guarniti, lontanissimi dalle vigne.

Ribadiamo. Il cosiddetto mondo dei vini e dei cibi ben fatti (naturali e non) rischia di ritrovarsi a dissertare solo della sua stessa piacevolezza, della sua ragion d’essere, delle molteplici e inaspettate possibilità di un calice, in cattedrali glabre come giardini inglesi, terse, monoclonali. Città di niente. Necessario è costruire momenti di confronto a partire da qui. Ci auguriamo accada, ancora, a La Terra Trema 2023».


 

LA TERRA TREMA 2023 – XV EDIZIONE

Leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito – via Watteau 7, Milano

Venerdì 24 novembre 2023
15:00 – 22:00    
22:00 – 02:00    Festa musicale

Sabato 25 novembre 2023
15:00 – 22:00    
22:00 – 02:00    Festa musicale

Domenica 26 novembre 2023
13:00 – 20:00    
20:00 – 22:00    Premiazioni e cena conclusiva

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Esteri - News & Wine news news ed eventi

Cava Meeting 2023: a Barcellona si discute il futuro del Metodo classico spagnolo


Oltre 38 mila ettari di vigneti, più di 6.200 viticoltori e 349 cantine associate. Sono i numeri del Consejo Regulador de la Denominación de Origen Cava, che con
oltre il 70% delle vendite internazionali è la Denominazione di Origine (DO) spagnola che vanta i maggiori livelli di export, con spedizioni in oltre 100 Paesi. E sarà proprio l’internazionalità dello spumante Metodo classico spagnolo il fil-rouge del Cava Meeting 2023, che vedrà alcuni dei più influenti opinion leader del mondo del vino impegnati a Barcellona il 27 e 28 novembre prossimi. Winemag.it sarà presente con il direttore Davide Bortone.

«Il Forum – annuncia il Consorzio spagnolo – combinerà degustazioni di Cava della migliore qualità, presentazioni di alto livello e visite alle principali cantine. Si tratta di un “esame dell’eccellenza del Cava”. Un comitato di specialisti formato dai Master of Wine Sarah Jane Evans e Pedro Ballesteros, dal sommelier Ferran Centelles e dal giornalista specializzato, sommelier e formatore di Cava Ramon Francàs, sta lavorando da mesi alla sua progettazione e organizzazione. Sono attesi un centinaio di ospiti provenienti da diversi mercati: Giappone, Regno Unito, Stati Uniti, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Italia, Svizzera e Spagna».

L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DEL CONSEJO REGULADOR DO CAVA

La conferenza del Cava Meeting 2023, prodotta da Mahala Wine & di Esther del Pozo e Carlos Pérez, sarà condotta da Yolanda Ortiz de Arri e Ruth Troyano e si aprirà con un discorso di benvenuto del presidente del Consiglio Regolatore della D.O. Cava, Javier Pagés, che illustrerà la situazione attuale e il futuro della denominazione. Gli interventi e le degustazioni saranno guidati dal Master of Wine Pedro Ballesteros, che introdurrà i partecipanti al mondo dei Cava de elaboradores integrales, il “Cava dei Vignaioli integrali”, con l’obiettivo di comunicarne i valori. Prodotti selezionati da Agustí Torelló Mata, Alta Alella, Cava Avinyó, Blancher, Bodegas Escudero, Can Suriol, Celler Carles Andreu, Cava Gatell, Giró del Gorner, Juvé & Camps, Parató Vinícola, Parés Baltà, Torné & Bel, Vins el Cep e Vins Familia Ferrer (Can Sala) promettono il successo dell’evento nel calice.

Questa degustazione sarà seguita da un altro dei momenti salienti del Cava Meeting. Josep Roca, sommelier e maître del ristorante tre stelle Michelin El Celler de Can Roca, presenterà un menu studiato per armonizzarsi con il Cava, con l’obiettivo di «esemplificare la grande versatilità gastronomica del vino più esportato in Spagna». Dopo la presentazione del sommelier di Girona, il sommelier Jordi Paronella Vidal del gruppo di ristoranti dello chef José Andrés, e Ramon Francàs Martorell, sommelier e giornalista specializzato del quotidiano La Vanguardia, presenteranno i Cava de Paraje Calificado, quelli a lunghissimo invecchiamento, che si spingeranno il Cava Meeting 2023 verso un’ulteriore dimensione: la cosiddetta “Terza Crianza”. Questa degustazione di lusso includerà i Cava iconici di Alta Alella, Blancher, Codorníu, Juvé & Camps, Mestres, Pere Ventura, Vins el Cep e Vins Família Ferrer (Can Sala).

IL VALORE DEL CAVA NEL MONDO

Il giorno dell’inaugurazione si terrà anche una tavola rotonda con i media internazionali, in cui si analizzerà il peso e l’importanza del Cava nei principali media specializzati nazionali e internazionali. Le sessioni di martedì 28 novembre inizieranno con una tavola rotonda su come creare maggior valore nel settore del Cava. L’internazionalizzazione dello spumante spagnolo per eccellenza e il modo in cui costruire o aggiungere valore al marchio Cava in tutto il mondo saranno discussi in occasione del Cava Meeting 2023 in un intervento moderato da Sarah Jane Evans MW.

Parteciperanno Pedro Ferrer, vicepresidente e amministratore delegato del Gruppo Freixenet; Meritxell Juvé, amministratore delegato e quarta generazione di Juvé & Camps; Jaume Vial, direttore commerciale di Mestres; Marc Morillas, specialista in design e brand building; e Juan Manuel Bellver, direttore di Lavinia Spain. Seguirà un’altra interessante presentazione moderata dal sommelier Ferran Centelles, in cui Carme Ruscalleda, Jordi Paronella, Nieves Barragán e Agustín Trapero parleranno di Cava e gastronomia.

LE SFIDE DEL CAVA: DAI CAMBIAMENTI CLIMATICI AL SUGHERO

A seguire, una presentazione sulle sfide scientifiche del Cava comprenderà un’analisi della viticoltura del XXI secolo e dei futuri sistemi avanzati di coltivazione e raccolta dell’uva di fronte ai cambiamenti climatici da parte di Marco Simonit, del metodo di potatura Simonit & Sirch. Il ruolo delle fecce e dei tappi di sughero sarà discusso anche dall’enologo, ricercatore e professore presso la Facoltà di Enologia dell’Università Rovira i Virgili di Tarragona, Joan Miquel Canals.

Martedì 28, il Cava Meeting 2023 approfondirà anche la degustazione delle molteplici origini del Cava, passando in rassegna la diversità e le caratteristiche della zonazione della DO Cava attraverso vari spumanti rappresentativi delle diverse zone di produzione. I relatori saranno Pedro Ballesteros MW, Ferran Centelles e Pepe Hidalgo, direttore tecnico di Bodegas Vicente Gandía. Ferran Centelles, accompagnato da Julie Dupouy, Quim Limonero e Guilherme Mantovani, parlerà di come servire un Cavacomme il faut“. A mezzogiorno toccherà al presidente della D.O. CAVA concludere la conferenza.

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Da Treviso a Catania, 17 cantine italiane da Terzo mondo: sequestri per 11 milioni (video)

Non sarà ricordata solo per la peronospora e per gli stock da brividi la vendemmia 2023 in Italia. Da Treviso a Catania, i carabinieri del Nas hanno sequestrato nel corso di numerose operazioni circa 300 mila litri di vino «irregolare» e chiuso stabilimenti per un valore complessivo di 11 milioni di euro. Il quadro dipinto dall’operazione su scala disegna i contorni di un’Italia del vino da “Terzo mondo”: impianti per la vinificazione in condizioni igienico-sanitarie disastrose, aggiunta di zucchero abusiva per elevare la gradazione. Ma anche utilizzo di chips e trucioli per vini Dop, quantitativi di mosto “fantasma”, non presente nei registri, e vasi vinari abusivi.

Un totale di 960 ispezioni in tutto il Paese, dal bilancio sconcertante: ben 239 le «situazioni di non conformità» riscontrate dal Nas, pari al 24% del totale. Una percentuale, spiegano gli inquirenti, influenzata dalle «modalità di selezione degli obiettivi, individuati tra quelli che presentavano maggiore interesse operativo». In altre parole, carabinieri e Ispettorato Centrale per la Qualità e Repressione delle Frodi (Icqrf) hanno agito pressoché a colpo sicuro, forti di indagini preliminarmente svolte nei confronti di alcune cantine sospette.

A seguito delle irregolarità, sono stati segnalati all’Autorità Sanitaria ed Amministrativa 218 operatori della filiera del vino. Contestate complessivamente 344 violazioni amministrative, pari a 290 mila euro. Ben 17 le aziende che svolgevano la propria attività «in sedi produttive interessate da gravi carenze igienico-strutturali ed autorizzative» per le quali è stata disposta la sospensione delle attività. Allo stesso tempo sono stati riscontrati prodotti vinosi privi di tracciabilità e non censiti nei registri di giacenza della cantina. Per questi ultimi è scattato il sequestro, per un quantitativo complessivo di oltre 300 mila litri di prodotto in fermentazione o già trasformato in vino, per un valore commerciale delle strutture chiuse e dei prodotti sequestrati di circa 11 milioni di euro.

L’ITALIA DEL VINO DA TERZO MONDO, DA TREVISO A CATANIA


Le irregolarità hanno riguardato anche la detenzione di sostanze vietate negli stabilimenti enologici, presso i quali sono state sequestrate 3 tonnellate di zucchero. Una sostanza, sempre secondo gli inquirenti, destinata «al fraudolento impiego per aumentare la gradazione del vino, fenomeno tuttora presente in alcune aziende della filiera vitivinicola italiana».
Tra le operazioni più rilevanti quella del Nas Treviso, che ha rinvenuto e sequestrato 2.800 chilogrammi di zucchero, per complessivi 4 mila euro, occultati nell’area esterna destinata alla pigiatura dell’uva.

Colpo grosso anche per i Nas di Bologna, che hanno riscontrato «gravi criticità sulla corrispondenza di giacenza e sulla esatta origine delle masse vinose» presenti in una cantina della provincia. Sequestrati così 16.610 litri di vino rosso e vino bianco, oltre a 5,59 kg di prodotti ed additivi enologici che sarebbero stati impiegati nella rettifica e correzione di acidità dei vini, con scadenze superate anche da circa 6 anni. Additivi conservati «promiscuamente ed impropriamente, unitamente a sacchi aperti di fitosanitari ed insetticidi». Presso un’altra azienda vitivinicola della provincia di Bologna sono stati rinvenuti e sequestrati 300 chilogrammi di mosti concentrati rettificati anonimi, conservati «in taniche di plastica non idonee e destinati ad essere usati per la seconda fermentazione di vini spumanti/frizzanti da immettere poi in commercio».

La vista operazione dei carabinieri del Nas ha coinvolto anche la capitale. I carabinieri del Nucleo anti sofisticazione di Roma hanno rilevato «importanti carenze igienico-sanitarie e strutturali» all’interno di due cantine della provincia. In uno dei casi, il più grave, si è proceduto alla sospensione immediata dell’impianto del valore di un milione di euro. Sequestrati complessivamente 10 mila litri di prodotto vinoso del valore commerciale di 20 mila euro, rinvenuto in eccedenza «in quanto – spiegano gli inquirenti – non giustificato dai registri di giacenza».

TRUCIOLI DI ROVERE NEI VINI DOP, ZUCCHERO E ACQUA NON POTABILE

Sempre nel Lazio, i Nas di Latina hanno disposto la cessazione immediata dell’attività di vinificazione ed imbottigliamento di un’azienda vitivinicola della provincia. In loco sono state accertate «gravi carenze igienico strutturali dei locali di vinificazione», oltre all’utilizzo di acqua priva della certificazione di potabilità, estratta da un pozzo privato. Il valore della struttura chiusa corrisponde a 100 mila euro. I Nas Catania, in seguito ai controlli effettuati presso due aziende vitivinicole della provincia, hanno sequestrato 700 litri di vino bianco privo di tracciabilità, stoccato in vasi vinari non identificati.

Negli stessi stabilimenti sono stati rinvenuti 10 chilogrammi di coadiuvante tecnologico (trucioli di rovere e “chips”) utilizzati abusivamente nelle pratiche enologiche sui vini a Denominazione di Origine protetta (Dop). Sono stai scoperti, inoltre, 3 vasi vinari non registrati. Presso un’altra azienda agroalimentare catanese sono stati sequestrati 1.200 litri di prodotto vinoso contenuto in un vaso vinario privo di registrazione sanitaria. Trentotto i chili di sostanza zuccherina «impropriamente utilizzata nelle pratiche enologiche all’interno del laboratorio di vinificazione», per un valore complessivo di circa 90 mila. In definitiva, una stangata ai furbetti del vino di cui l’Italia fatica ancora, nel 2023, a liberarsi, a danno dell’intero settore.

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Medaglie Cervim viticoltura eroica: i risultati del Mondial des Vins Extrêmes 2023


Quarantacinque Grandi Medaglie d’Oro e 238 Medaglie d’Oro alla 31a edizione del Mondial des Vins Extrêmes del Cervim, l’unico concorso enologico internazionale espressamente dedicato ai vini prodotti da viticoltura eroica. Le medaglie sono state assegnate da una giuria composta da 45 tecnici degustatori internazionali nel corso delle degustazioni tenutesi il 28 e 29 settembre 2023.

In totale sono 863 i vini iscritti all’edizione da 319 aziende provenienti da 26 paesi del mondo. Oltre alle medaglie sono stati assegnati anche 19 Premi Speciali oltre al Premio Vinofed stabilito dall’omonima Federazione dei grandi concorsi enologici internazionali, di cui il Mondial des Vins Extrêmes fa parte. Da regolamento, vengono premiati solo il 30% dei vini iscritti: ecco spiegata l’assenza di medaglie d’argento, fagocitate dalle Gran Medaglia d’Oro (45) e dalle Medaglia d’Oro (238).

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Vini al supermercato

Poche emozioni tra i vini a volantino nella prima metà di ottobre

ALDI, volantino fino all’8 ottobre

Lambrusco IGT Secco Tordirosso: 2,59 euro (3 / 5)


CARREFOUR IPERMERCATI, volantino fino al 10 ottobre

Sensi Vernaccia San Gimignano DOCG: 6,59 euro / 2×1 (3,5 / 5)

Villa Diana Nero d’Avola Gattopardo IGT: 4,49 euro / 2×1 (3 / 5)

Mastroberardino Greco di Tufo, Fiano di Avellino: 8,70 euro (5 / 5)

Bufferìa Morellino di Scansano DOCG: 3,99 euro (3,5 / 5)

Tenimenti Dogali Prosecco Conegliano DOCG: 5,49 euro (3,5 / 5)

Conad Vino Bianco Frizzante: 3,79 euro (3,5 / 5)

Costalta Muller Trentino DOC: 3,99 euro (3,5 / 5)

Freixenet Metodo Classico Nevada: 5,99 euro (3,5 / 5)

Tavernello Vino Frizzante: 2,19 euro (3,5 / 5)


COOP ITALIA, volantino fino all’11 ottobre

Freschello Vivace: 1,49 euro (3,5 / 5)

Cantina Tollo Montepulciano d’Abruzzo DOP: 2,19 euro (3,5 / 5)

La Gioiosa Spumante Prosecco Valdobbiadene Superiore DOCG Extra Dry: 5,95 euro (3,5 / 5)


ESSELUNGA, volantino fino all’11 ottobre

Prosecco Superiore Valdobbiadene DOCG Cantina di Valdobbiadene: 4,49 euro (3,5 / 5)

Verdicchio dei Castelli di Jesi Crocetta: 3,64 euro (5 / 5)

Aliante Sella e Mosca: 3,54 euro (3,5 / 5)

Grillo o Syrah Nadarìa: 2,19 euro (5 / 5)

Lambrusco Cavicchioli Grasparossa di Castelvetro Secco o Amabile, Sorbara Secco o Rosè: 2,24 euro (3,5 / 5)

Dolcetto d’Alba Nervo: 4,54 euro (5 / 5)

Lago di Caldaro Terresomme: 2,95 euro (3,5 / 5)

Chianti Classico DOCG Briante: 3,74 euro (3,5 / 5)

Bardolino Classico Sartori: 3,29 euro (4,5 / 5)

Rosso Piceno Superiore Monte Schiavo: 2,99 euro (3,5 / 5)


EUROSPIN, volantino fino all’8 ottobre

Montepulciano d’Abruzzo DOC: 2,19 euro (3 / 5)

Prosecco DOC Treviso Millesimato Spumante Extra Dry: 3,19 euro (3,5 / 5)

Integralmente Prodotto Pecorino Terre Di Chieti IGT: 1,99 euro (3 / 5)

Integralmente Prodotto Garda DOC Frizzante (fino al 30 ottobre): 1,89 euro (3 / 5)

Integralmente Prodotto Soave DOC (fino al 30 ottobre): 1,79 euro (3 / 5)


FAMILA SUPERSTORE, volantino fino all’11 ottobre

La Gioiosa Ribolla Gialla Friuli DOC: 4,69 euro (3,5 / 5)

Trentasei Metodo Classico Brut: 8,99 euro (3,5 / 5)

Barone Stabilini – Vino Dolcetto Langhe: 3,49 euro (3,5 / 5)

Enrico Morando Ruché di Castagnole Monferrato: 7,89 euro (3,5 / 5)

Villa Maggi – Vino Bonarda DOC: 2,29 euro (3 / 5)

Dogliani Vino DOCG Velluto: 2,99 euro (3,5 / 5)

Heredis Vino Langhe Nebbiolo DOC: 6,49 euro (3,5 / 5)

Torre Pusterla – Vino Barbera Oltrepo` DOC: 2,99 euro (3,5 / 5)

Antica Placenzia – Vino Gutturnio Frizzante: 2,69 euro (3,5 / 5)


IL GIGANTE, volantino fino al 15 ottobre

Chianti Colli Aretini DOCG Collerupi Famiglia Petracchi: 3,99 euro (3,5 / 5)

Cabernet Friulano, Pinot Grigio o Chardonnay Grave del Friuli DOC IL Borgomastro: 2,99 euro (3 / 5)

Chianti Classico DOCG Pensieri di Cavatina: 5,99 euro (3,5 / 5)

Dolcetto di Ovada o Grignolino del Piemonte DOC: 2,99 euro (3,5 / 5)

Bonarda o Riesling Oltrepo Pavese DOC Pastori: 2,39 euro (1,5 / 5)

Lambrusco Nero o Classico Vecchia Modena DOC Chiarli: 2,99 euro (3,5 / 5)

Primitivo Salento IGP Affidabile, Negroamaro Passionale, Negroamaro Rosato Imprevedibile o Fiano Salento IGP Estroverso Trullo di Pezza: 5,99 euro (3,5 / 5)

Gutturnio, Ortrugo, Malvasia Secca o Bonarda Colli Piacentini DOC Cantina di Vicobarone: 2,49 euro (3,5 / 5)

Grillo, Inzolia, Syrah, Nero d’Avola Sicilia DOC o Syrah Rosé IGT Settesoli: 3,89 euro (3,5 / 5)

Müller Thurgau o Schiava Dolomiti IGT Allegorie Concilio: 3,99 euro (4 / 5)

Pinot Nero Rosè, Cabernet Sauvignon IGT o Bonarda Amabile DOC Le Cascine: 2,39 euro (3 / 5)

Rosapasso, Rosso Veneto Negropasso o Bianco Veneto Oropasso Biscardo: 5,39 euro (3,5 / 5)

Linea Spumanti Le Bollè: 3,39 euro (3,5 / 5)

Prosecco DOC Ca’De Maggi: 3,99 euro (3,5 / 5)

Asolo Prosecco Superiore DOCG Coste Petrai: 4,99 euro (3,5 / 5)

Dolcetto Barbera, Rosso, Chiaretto o Cortese Del Piemonte DOC Serre dei Roveri: 2,69 euro (3 / 5)

Montepulciano d’Abruzzo DOC o Nero d’Avola Sicilia DOC Villa Diana: 2,59 euro (3,5 / 5)


IPERAL, volantino fino al 10 ottobre

Lambrusco di Sorbara DOC Cavicchioli: 2,09 euro (3,5 / 5)

Bonarda dell’Oltrepò Pavese DOC Il Roccolo: 4,49 euro (2,5 / 5)

Gancia Pinot di Pinot: 3,69 euro (3 / 5)

Umbria Rosso IGT Vipra: 3,69 euro (3,5 / 5)

Morellino di Scansano DOCG Giglio Del Duca: 3,99 euro (3,5 / 5)

Nero d’Avola Sicilia DOC Settesoli: 3,49 euro (5 / 5)

Vermenino di Gallura DOCG Li Nibarj: 4,39 euro (3,5 / 5)

Chianti DOCG Superiore Santa Cristina: 6,90 euro (4 / 5)

Ortrugo dei Colli Piacentini DOC Cantagallo: 3,59 euro (5 / 5)

Gropello DOC Scolari: 4,69 euro (3,5 / 5)

Est! Est!! Est!!! Di Montefiascone DOC Bigi: 2,99 euro (3,5 / 5)

Terre Siciliane IGT Il Roccolo: 1,99 euro (1,5 / 5)

Chianti Classico DOCG Sant’Ilario: 3,95 euro (3,5 / 5)


IPERCOOP, volantino fino all’11 ottobre

La Cacciatora Montepulciano d’Abruzzo DOC: 2,35 euro (1,5 / 5)

Freschello Spumante Extra Dry: 1,95 euro (3 / 5)


IPER LA GRANDE I, volantino fino all’11 ottobre

Prosecco DOC Millesimato Extra Dry Casa Sant’ Orsola: 3,99 euro (3,5 / 5)

Chianti Superiore o Riserva DOCG Collezione Oro Piccini: 3,59 euro (5 / 5)

Garda DOC Brut o Müller Thurgau Durello Brut Maximilian I: 3,49 euro (3,5 / 5)

Spumante Ribolla Gialla Brut Borgo Gritti: 3,99 euro (3,5 / 5)

Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Brut Millesimato Ca’ Val: 5,75 euro (3,5 / 5)

Asolo Prosecco DOCG Extra Brut Millesimato Rive Della Chiesa: 4,99 euro (3,5 / 5)

Valpolicella Ripasso DOC Superiore La Sorte: 6,49 euro (3,5 / 5)

Lugana DOC Casa Al Pruno: 6,49 euro (4 / 5)

Chardonnay, Traminer, Cabernet Franc o Refosco DOC Falcaia: 3,99 euro (3,5 / 5)

Pignoletto o Gutturnio Frizzante DOC Modavin: 2,99 euro (3,5 / 5)

Bardolino, Custoza o Soave DOC Sartori: 3,49 euro (4,5 / 5)

Barbera o Bonarda Classico o Amabile DOC Olterpò Pavese Le Cascine: 2,49 euro (3 / 5)

Müller Thurgau o Marzemino Trentino DOC, Teroldego Rotaliano DOC Cavit: 3,35 euro (3,5 / 5)

Lambrusco Modena DOC Amabile, Secco o Vino Bianco Frizzante Amabile Chiarli: 3,49 euro (3,5 / 5)

Turà Trevenezie IGT Bianco o Rosè Lamberti: 2,39 euro (3,5 / 5)

Cabernet Syrah, Chardonnay, Merlot o Gransche Rosè IGP J.P. Chenet: 3,29 euro (3,5 / 5)

Langhe DOC Nebbiolo Le Terre: 5,39 euro (3,5 / 5)

Morellino di Scansano DOCG Piccini: 4,99 euro (5 / 5)

Montefalco Rosso DOC Tenuta Ermelinda: 5,49 euro (4 / 5)

Montepulciano d’Abruzzo DOC, Pecorino o Passerina Spinelli: 2,39 euro (5 / 5)

Piemonte DOC Barbera Appassimento San Silvestro: 5,99 euro (4 / 5)

Governo Toscano IGT Poggio Delle Faine: 4,99 euro (3,5 / 5)

Primitivo di Manduria DOP o Negroamaro di Terra d’Otranto DOP Notte Rossa: 4,99 euro (5 / 5)

Sannio Aglianico DOP o Falanghina del Sannio DOC Feudi: 4,49 euro (3,5 / 5)

Negroamaro IGT Salento o Chardonnay IGP Salento Bianco Vecchia Torre: 4,39 euro (3,5 / 5)

Langhe Nascetta San Silvestro: 7,99 euro (4 / 5)

Vermentino di Sardegna DOC o Rosè IGT, Frizzante IGT Aragosta Santa Maria La Palma: 3,99 euro (3 / 5)

Vino Rosso o Bianco Classico o Glicine Terre Siciliane IGT Corvo: 3,35 euro (3,5 / 5)

Nero d’Avola o Grillio Sicilia DOC Roccarosa: 2,49 euro (3,5 / 5)


LIDL, volantino fino all’8 ottobre

Corte Aurelio Chardonnay IGT Puglia: 1,49 euro (3 / 5)


MD, volantino fino all’8 ottobre

Ribolla Gialla Vino Spumante: 2,99 euro (3 / 5)

Tenute Al Bano Carrisi Primitivo/Negromaro IGP Salento: 3,49 euro (5 / 5)


PENNY, volantino fino all’8 ottobre

Penny Prosecco Frizzante DOC: 3,69 euro (3,5 / 5)

Zagalia Sangiovese Primitivo Puglia IGT: 2,39 euro (3 / 5)

Penny Verduzzo Bianco Frizzante IGT: 1,89 euro (3 / 5)

Penny Rosato Emilia Frizzante IGT: 1,89 euro (3 / 5)

Penny Reggiano Lambrusco Amabile, Frizzante DOC: 1,89 (3,5 / 5)

Penny Prosecco Millesimato Asolo DOCG: 5,19 euro (3,5 / 5)

Penny Muller Thurgau Brut: 3,29 euro (3,5 / 5)

Soave Classico DOC: 2,39 euro (3,5 / 5)

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Dati Istat, è allarme per l’export del vino italiano: la contrazione è anche in valore


I dati Istat di giugno 2023 confermano il rallentamento dell’export di vino italiano, con la novità che i volumi delle spedizioni calino anche in valore, oltre che in volume.
I vini DOP perdono in volume (-5%) ma tengono in valore, segno evidente di un incremento del valore medio. Le IGP rispondono con un -4% dei volumi e un -5% del valore. Dinamica differente per i vini comuni. Mostrano una progressione del 9% in volume, mentre in valore si fermano al +6% confermando in qualche modo la riduzione dei prezzi alla produzione monitorata da Ismea negli ultimi mesi. L’altra nota negativa è relativa agli spumanti, che complessivamente perdono in volume il 5% rispetto al primo semestre 2022, con un frenata in particolare del Prosecco (-6%).

L’elemento di novità che si aggiunge alla flessione dei volumi è appunto la contrazione anche in valore. Considerando il cumulato del primo semestre si registra una riduzione dei quantitativi pari all’ 1,4% a cui si affianca un -0,4 del fatturato, evento piuttosto raro per il settore viticolo nazionale che negli ultimi anni aveva abituato gli operatori a crescere in termini di introiti.

Anche questo dato, sicuramente al di sotto delle aspettative, va letto come il risultato di approvvigionamenti importanti fatti durante la pandemia quando, dietro il timore di rotture di stock c’era stata una corsa agli accaparramenti. «Ora che anche la filiera della logistica è tornata alla normalità – spiega Ismea con assoluta lucidità – la domanda estera non ha più il timore di restare senza prodotto».

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Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg: vendemmia 2023 «soddisfacente»


È iniziata a metà settembre e porterà a un calo del 7% rispetto allo scorso anno la vendemmia 2023 dei viticoltori del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg.
I primi grappoli sono stati raccolti nella zona orientale della denominazione. Si dovrà aspettare ancora una settimana per i versanti del valdobbiadenese. Il Consorzio definisce la qualità delle uve «soddisfacente», sia a Conegliano che a Valdobbiadene. Il territorio, contraddistinto da pendii molto ripidi e da saliscendi difficilmente accessibili ai macchinari, fa salire a 7-800 ore per ettaro il lavoro manuale necessario a portare le uve in cantina, ogni anno. La vendemmia eroica rappresenta il momento di massimo impegno per i vignaioli, con l’impiego di soluzioni ingegnose, come carrucole e monorotaie.

«Con la vendemmia di quest’anno – spiega Elvira Bortolomiol, presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg – chiudiamo una stagione molto complessa in vigneto. Le analisi in vigneto ci indicano che il momento della raccolta si è posticipato di circa 10 giorni, dando così il tempo al grappolo di maturare e di raggiungere i corretti parametri qualitativi. Siamo molto orgogliosi del lavoro di tutti i viticoltori che ancora una volta hanno dimostrato di saper affrontare momenti sfidanti grazie alla loro passione e al forte senso di comunità che contraddistingue la nostra denominazione».

LE INSIDIE DELLA VENDEMMIA 2023 DEL PROSECCO CONEGLIANO VALDOBBIADENE DOCG

Tra le sfide più importanti della vendemmia 2023 del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg ci sono le grandinate del 24 e 25 luglio. Il clima è poi tornato clemente, consentendo alle piante di riprendere i processi di maturazione. «Annate come quella che stiamo per chiudere, che richiedono molti sforzi in vigna per compensare gli eventi metereologici avversi e il clima estremo – commenta il Consorzio – saranno sempre più frequenti. Dobbiamo prendere coscienza del fatto che sarà sempre più necessario interagire con un ambiente e un clima cambiato. Per questo il Consorzio si sta attivando, coadiuvato da alcuni istituti universitari, per proporre nuove soluzioni in vigneto».

«È importante però notare come in questi anni la pianta stia già dando segnali di adattamento – precisa ancora l’ente guidato da Elvira Bortolomiol – in particolare rispetto alla carenza d’acqua (non a caso c’è l’accordo per la realizzazione di un piano di invasi tra i comuni della denominazione, ndr). Grazie alla cultura agronomica ed enologica del territorio, che distingue tutti i viticoltori e produttori del Conegliano Valdobbiadene, si porteranno in cantina uve atte alla spumantizzazione da cui si ricaverà un’annata all’altezza della qualità a cui la denominazione ha ormai abituato i propri estimatori in Italia e in tutto il mondo».

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Vendemmia 2023 Alta Langa in lieve calo: «Pinot Nero e Chardonnay in ottime condizioni»


La vendemmia 2023 in Alta Langa è iniziata – all’insegna di un probabile calo della quantità – con la raccolta del Pinot nero. I primi grappoli sono stati messi in cassetta il 17 agosto tra i vigneti delle province di Asti, Cuneo e Alessandria. Nelle ultime ore il testimone è passato anche allo Chardonnay.
Come sempre, le uve per l’Alta Langa Docg sono le prime ad essere vendemmiate in Piemonte. La raccolta proseguirà fino ai primi giorni di settembre, a seconda delle differenti esposizioni e altitudini.

Se l’inizio del mese di agosto è stato caratterizzato da un’importante escursione termica tra il giorno e la notte che ha favorito lo sviluppo perfetto del grappolo, il caldo particolarmente intenso di questi giorni sta accelerando rapidamente la maturazione delle uve Pinot nero e Chardonnay alle diverse altitudini. Anche nei vigneti più in quota, dove nelle scorse settimane l’invaiatura non era completata, si sta assistendo adesso a una veloce maturazione.

ALTA LANGA «SEMPRE PIÙ DISTINTIVA E DI QUALITÀ»

Le uve risultano sane e con un’ottima pigmentazione. Si registra una lieve flessione quantitativa, dovuta alla diminuzione delle precipitazioni estive e ad alcuni episodi di maltempo, in particolare la consistente grandinata che nel pomeriggio del 6 luglio scorso ha interessato i vigneti delle zone tra Neviglie, Benevello, Borgomale e Lequio Berria.

«La nostra – commenta la presidente Mariacristina Castelletta – è una denominazione speciale e in crescita. Aumenta la base dei soci e, grazie all’apertura del bando, il nostro vigneto si amplierà in modo importante nei prossimi anni. Dal punto di vista consortile, continuiamo a investire per accrescere e consolidare il valore della denominazione Alta Langa Docg».

«Uno spumante metodo classico che – continua l’esponente di Tosti 1820 – anche per le regole del suo disciplinare (vini sempre millesimati e con 30 mesi minimo di affinamento in bottiglia), non può che essere un prodotto distintivo e di alta qualità. Le uve Pinot nero e Chardonnay che stiamo raccogliendo in questi giorni diventeranno eccellenti calici di Alta Langa solo all’inizio del 2027: è anche per questo che ci sentiamo così unici».

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Migliori Sangiovese di Romagna Sottozona: tutti i punteggi a Vini ad Arte 2023


Ricerca del frutto, della freschezza, di una beva slanciata ma non banale, che premi la tipicità della varietà, dei suoli e l’espressione dell’annata. È questa l’ottima direzione che sembra aver preso il Sangiovese di Romagna delle Sottozone: qui tutti i punteggi e i migliori a Vini ad Arte 2023. Grazie all’annuale rassegna organizzata dal Consorzio Vini di Romagna il 20 luglio, è stato possibile degustare decine di campioni dell’annata 2022. Protagonisti assoluti, oltre all’Albana (qui i migliori assaggi) i 16 areali in cui è stato suddiviso il Romagna Sangiovese Doc, a partire dal 2011:
Serra, Brisighella, Modigliana, Marzeno, Oriolo, Castrocaro, Predappio, Meldola, Bertinoro, Cesena, Mercato Saraceno, Longiano, Imola, Coriano, San Clemente e Verucchio.

Si tratta di una produzione di nicchia, grazie alla quale i produttori romagnoli possono raccontare le specificità dei singoli terroir, che spaziano dalla fascia più vicina al mare Adriatico ai pendii eroici prossimi agli Appennini. Fasce longitudinali in cui cambia la composizione dei terreni, l’esposizione e l’altimetria, dando risultati spesso molto diversi nel calice. Su una superficie totale di 6.235 ettari, nel 2020 sono state prodotte 11,5 milioni di bottiglie di Romagna Sangiovese Doc. Numeri ben più risicati quelli delle Sottozone, ma in decisa crescita: si è passati dalle 363.467 bottiglie del 2019 alle 517.067 bottiglie del 2022.

IL SANGIOVESE DI ROMAGNA DELLE 16 SOTTOZONE: SGUARDO AL FUTURO

La vera sfida per il futuro della denominazione è dunque la massa critica sulle 16 Sottozone, capaci di raccontare – in prospettiva anche sul fronte del turismo e dell’enoturismo – una Romagna lontana dallo stereotipo delle infinite spiagge di sabbia e delle lunghe file di ombrelloni. La Romagna dell’entroterra. Della gastronomia lenta, da contrapporre al mordi e fuggi di una piadineria della Riviera. La Romagna degli scorci mozzafiato sugli Appennini e dei suoli di matrice vulcanica, tanto inaspettati in una regione che fa della sabbia uno dei suoi simboli internazionali. Lo scoglio è quello rappresentato dall’Igt, che in Romagna pesa ancora come un macigno sull’evoluzione () della Doc. A dirlo sono i numeri, che riguardano ovviamente anche il Sangiovese.

La Rubicone Igt è in testa con 87.621.067 milioni di bottiglie. A seguire Ravenna Igt con 600.533, Forlì Igt con 484.933 e Sillaro Igt con 165.867. Vini con prezzi spesso modesti, collocabili alla base della piramide qualitativa romagnola e destinati al mondo della grande distribuzione organizzata e alle promozioni “aggressive” dei discounter. Volumi movimentati in gran parte da imbottigliatori e cooperative che, nel tempo, si stanno avvicinando con curiosità alle espressioni del Sangiovese di Romagna delle Sottozone. Il futuro dirà chi ha ragione. All’orizzonte, una potenziale crescita del valore medio, a cascata, di tutte le tipologie, grazie ad attività di marketing e comunicazione finalizzate a un posizionamento prezzo sempre più elevato delle Sottozone. La qualità? C’è tutta.

LA VENDEMMIA 2022 IN ROMAGNA E I MIGLIORI SANGIOVESE SOTTOZONA A VINI AD ARTE 2023


Tornando ai calici, passando prima dalla vigna, come è stata la vendemmia 2022 in Romagna? In sintesi, secondo quanto riferisce il Consorzio, «una vendemmia concentrata in pochi giorni, non abbondante (- 1% rispetto alla media degli ultimi 5
anni e +3% rispetto al 2021), ma di buona qualità, con vini bianchi spumanti di buona struttura e longevità, se
ben posizionati nella raccolta delle uve, e vini rossi che potrebbero uscire con punte di eccellenza per equilibrio ed eleganza». Vediamo dunque i migliori Sangiovese Sottozona a Vini ad Arte 2023.

 

NOME ANNO DENOMINAZIONE AZIENDA MENZIONE/ZONA DESCRIZIONE SCORE
Moro di Dozza 2022 Romagna Sangiovese Superiore Doc ASSIRELLI IMOLA Colore piuttosto carico, ma luminoso. Bel fiore, bel frutto denso, che si conferma anche al palato. Molto tipico, fruttato e con una leggera vena sapida ad accompagnare il sorso. Vino che abbina peso e agilità di beva. 87
Contragrande 2022 Romagna Sangiovese Superiore Doc BRANCHINI IMOLA Vino giocato sull’eleganza e una certa austerità, giovane e si sicura prospettiva. Rinuncia alla potenza e alle concentrazioni per esaltare una freschezza e vena sapida. 88
Barone Bartolomeo 2022 Romagna Sangiovese Superiore Doc CANTINA DI CESENA – TENUTA AMALIA CESENA Bel colore, tinte violacee. Versione di Sangiovense agile e beverina, semplice. 84
Benedictus 2022 Romagna Sangiovese Superiore Doc CANTINA FIAMMETTA SAN CLEMENTE Tanta macchia mediterranea e spezia, un bel frutto, ciliegia appena matura. In bocca corrispondente. Versione easy, beverina, piacevole. 85
Tratti d’Autore 2022 Romagna Sangiovese Superiore Doc CANTINA FORLÌ
PREDAPPIO
PREDAPPIO Altro bel frutto goloso, tannini vivi ed eleganti, leggera sapidità. Vino che premia beva e agilità, in maniera molto ben congegnata. 87
S zero solfiti aggiunti 2022 Romagna Sangiovese Superiore Doc FATTORIA DEL MONTICINO ROSSO IMOLA Vino di beva molto agile. Fiore, frutto croccante e vena glicerica ad arrotondare, senza squilibri. 85
Tre Rocche 2022 Romagna Sangiovese Superiore Doc FATTORIA NICOLUCCI PREDAPPIO Bel colore, rubino con unghia violacea, luminosa. Naso-bocca tra spezia e frutto golosissimo, ciliegia ma anche mora, una leggera percezione di mirtillo. Allungo sapido-minerale, tannini elegantissimi e prospettiva. 88
Petali di Viola 2022 Romagna Sangiovese Superiore Doc MERLOTTA IMOLA Primo naso su fiore e frutto molto ben espresso. In bocca mostra di aver bisogno di tempo, con moderata fiducia. 85
NOELIA RICCI – Il Sangiovese 2022 Romagna Sangiovese Superiore Doc PANDOLFA – NOELIA RICCI PREDAPPIO Bellissimo colore, luminoso. Naso golosissimo, denso e al contempo slanciato. In bocca un’ottima corrispondenza, tannini vivi ad asciugare tanta materia, succosissimo. Finale persistente. 90
PANDOLFA – Federico 2022 Romagna Sangiovese Superiore Doc PANDOLFA – NOELIA RICCI PREDAPPIO Naso dominato dalla macchia mediterranea (netto il rosmarino) nonché dalla grande precisione del frutto croccante, di bosco. In bocca eleganza da vendere, tannini finissimi che esaltano ulteriormente la perfetta corrispondenza gusto olfattiva. Vino all’inizio di una vita molto promettente. 91
Mazapegul 2022 Romagna Sangiovese Superiore Doc PODERE DELLA GROTTA CESENA Note speziate e marine, sin dal naso, sul frutto croccante, elegante. Gran bei tannini al palato, ad asciugare un frutto goloso, denso e al contempo slanciato. 91
Prugneto 2022 Romagna Sangiovese Superiore Doc PODERI DAL NESPOLI PREDAPPIO Naso sulla frutta matura e su note di terziari di cioccolato, toffee, leggera mou. In bocca goloso, ciliegia e ancor più fragola, al limite della confettura. Vino giovane, buona prospettiva. 89
Gualdo 2022 Romagna Sangiovese Predappio Doc PODERI DAL NESPOLI PREDAPPIO Naso tutto sul frutto, con grande eleganza e precisione. Molta eleganza anche al palato, grazie a tannini lavorati divinamente e di prospettiva. Golosissimo dall’ingresso alla chiusura. 91
Le More 2022 Romagna Sangiovese Superiore Doc RONCHI DI CASTELLUCCIO MODIGLIANA Bella progressione naso bocca, su ciliegia e spezie, in chiusura. Beva e prospettiva, anche grazie a tannini vivi. 88
Vigna Palazzina 2022 Romagna Sangiovese Superiore Doc TENUTA CASALI MERCATO SARACENO Netta speziatura al naso, oltre a note mentolate al limite del balsamico. Palato che segue a ruota. Vino sull’eleganza, con ritorni di timo e mentuccia sul frutto, preciso, croccante. Al sorso un po’ meno di concentrazione del frutto rispetto al naso. 89
Oddone 2022 Romagna Sangiovese Superiore Doc TENUTA LA VIOLA BERTINORO Bel rubino luminoso, invitante. Ciliegia croccante, matura il giusto, lampone, un tocco di mora di rovo. Vino molto semplice, sulla beva, tra i migliori in questo senso. 88
Beato Enrico 2022 Romagna Sangiovese Superiore Doc TENUTA SANTINI CORIANO Non degustato per questioni tempistiche X
Samore 2022 Romagna Sangiovese Superiore DOC TENUTA UCCELLINA RAVENNATE Non degustato per questioni tempistiche X
Campo di Mezzo 2022 Romagna Sangiovese Superiore Doc TRE MONTI SERRA Non degustato per questioni tempistiche X
2022 Romagna Sangiovese Superiore Doc ZAVALLONI CESENA Frutto denso naso-bocca. Vino apprezzabile per la bella vena morbida del frutto e il lavoro sui tannini. Buona eleganza e beva. 87
Sigismondo 2022 Romagna Sangiovese Superiore Doc ROCCHE MALATESTIANE CORIANO Non degustato per questioni tempistiche X
I diavoli 2022 Romagna Sangiovese Superiore Doc ROCCHE MALATESTIANE SAN CLEMENTE Frutto goloso e ancora quella bella nota speziata e di macchia mediterranea, avvertita in altri campioni. Gran bell’espressione del frutto, tannini elegantissimi. Chiusura sul frutto e su leggera vena sapida. 90
Tre Miracoli 2022 Romagna Sangiovese Superiore Doc ROCCHE MALATESTIANE VERRUCCHIO Non degustato per questioni tempistiche X
Crepe 2022 Romagna Sangiovese Superiore Doc CA’ DI SOPRA MARZENO Non degustato per questioni tempistiche X
PANDOLFA – Pandolfo 2022 Romagna Sangiovese Superiore Doc PANDOLFA – NOELIA RICCI PREDAPPIO Naso pieno, classico “ciliegione”, molto goloso. In bocca agile, beverino, goloso. 89
Cadisopra 2021 Romagna Sangiovese Marzeno Doc CA’ DI SOPRA MARZENO Non degustato per questioni tempistiche X
Il Costone 2021 Romagna Sangiovese Bertinoro Doc CANTINA BRASCHI BERTINORO Vino goloso naso-bocca, sul frutto, manca anche qui un po’ di concentrazione del frutto, sapido in chiusura, sin dal centro bocca, ma con ritorni di frutta e di macchia mediterranea (timo) in retro olfattivo, molto precisi. Versione che abbina carattere e gran agilità di beva. 90
Le Case Rosse 2021 Romagna Sangiovese Superiore Doc CANTINA DI CESENA – TENUTA AMALIA CESENA Rubino granato luminoso, molto penetrabile alla vista. Gran bella ciliegia naso bocca, bella vena sapida, bei tannini eleganti. Con un po’ più di polpa in chiusura sarebbe stato perfetto. Molto bello 89
Al Caleri 2021 Romagna Sangiovese Superiore Doc CONDE’ PREDAPPIO Naso sul tamarindo, granatina, ciliegia. Un po’ di selvatico al palato, insieme a spezie della macchia e a una cileigia e lampone molto maturi, quasi densi. 89
Chiara Condello 2021 Romagna Sangiovese Predappio Doc CONDE’ PREDAPPIO Bellissimo colore, rubino. Naso su ciliegia matura, ricordi di fragola, frutti di bosco, nota zolfata leggera, minerale. Gran bel frutto e tannino al palato. Beva, elegantissima. 91
Notturno 2021 Romagna Sangiovese Predappio Doc DREI DONA’ PREDAPPIO Colore piuttosto carico. Espressione di Sangiovese molto tipica sul frutto naso-bocca, con ricordi di liquirizia e menta in chiusura, oltre a burro salato e di arachidi. Vino di prospettiva. 91
Caciara 2021 Romagna Sangiovese SuperioreDoc ENIO OTTAVIANI SAN CLEMENTE Bel colore, granato luminoso. Tanta spezia e macchia mediterranea (alloro, timo) sul frutto croccante, che ricorda la ciliegia. Frutto e tannini molto ben espressi. Gran bel vino anche in prospettiva. 90
Poggio Vicchio 2021 Romagna Sangiovese Marzeno Doc FATTORIA ZERBINA MARZENO Non degustato per questioni tempistiche X
Rosso della Torre 2021 Romagna Sangiovese Superiore Doc LA SABBIONA ORIOLO Non degustato per questioni tempistiche X
NOELIA RICCI – Godenza 2021 Romagna Sangiovese Predappio Doc PANDOLFA – NOELIA RICCI PREDAPPIO Bel colore, naso goloso, ciliegione. Tannini sottili, ben integrati, beva agile, leggiadra, certamente golosa. 88
Il Bosco 2021 Romagna Sangiovese Superiore Doc PERTINELLO PREDAPPIO Vino connotato da leggere note selvatiche, d’un Sangiovese ruspante e fruttato, classico nettare romagnolo da tutto pasto. 85
Pietro 1904 2021 Romagna Sangiovese Predappio Doc PICCOLO BRUNELLI PREDAPPIO Splendido frutto, ciliegia, lampone, fragola, ricordi di agrume rosso, tamarindo leggero in retro olfattivo. Spezia, sapidità, tannini elegantissimi. 91
Cesco 1938 2021 Romagna Sangiovese Predappio Doc PICCOLO BRUNELLI PREDAPPIO Naso golosissimo sul frutto, che sfiora la confettura di lamponi e ciliegie. Pregevole speziatura e note di erbe aromatiche più in sottofondo, sin dal naso: timo, rosmarino. Vino che al palato abbina concentrazione e slancio, golosissimo e dai tannini di prospettiva. 93
Canovaio 2021 Romagna Sangiovese Superiore Doc PODERI DELLE ROCCHE IMOLA Naso molto elegante, va su note goudron. Tannini eleganti, bella ciliegia e chiusura agrumata, rossa (sangionella). Elegante e di prospettiva. 89
Arlesiana 2021 Romagna Sangiovese Brisighella Doc POGGIO DELLA DOGANA BRISIGHELLA Naso dominato da ricordi di ciliegia, o meglio di visciola. Sorso teso, sapido, anche sul frutto. Vino snello e leggiadro, dai tannini rotondi, tutto sulla beva, senza disdegnare un certo carattere. 88
I 4 Bastioni 2021 Romagna Sangiovese Superiore Doc POGGIO DELLA DOGANA CASTROCARO Non degustato per questioni tempistiche X
Vigna Baruccia 2021 Romagna Sangiovese Mercato Saraceno Doc TENUTA CASALI MERCATO SARACENO Bel colore. Naso profondo su goudron e spezia, oltre al frutto come la ciliegia, perfettamente matura. In bocca una gran bella vena dolce sui tannini. Frutto maturo, beva ed eleganza.  Splendido in retro olfattivo su ritorni goudron e fruttati. 91
Rondo’ 2021 Romagna Sangiovese Superiore Doc TENUTA DE STEFENELLI BERTINORO Bel colore luminoso, giovanile, violaceo. Naso tra spezia e frutto rosso maturo (fragola, lampone, la classica ciliegia) Qualche ricordo di frutta secca. 85
Colombarone 2021 Romagna Sangiovese Bertinoro Doc TENUTA LA VIOLA BERTINORO Bel colore, luminoso, vivo. Molto profumato, di violetta, frutta rossa. Balsamico più in sottofondo. In bocca è elegante: classico “ciliegione”, ma su vena sapida e su tannini vivi e di prospettiva. Vino che può decisamente migliorare nel tempo. 90
InTerra Rosso 2021 Romagna Sangiovese Bertinoro Doc TENUTA LA VIOLA BERTINORO Frutto goloso, naso bocca, tanta ciliegia, lampone, fragola. Tannini eleganti che contribuiscono alla bella beva. Vena sapida che domina il palato e accompagna fino al croccantissimo retro olfattivo, su ritorni della frutta avvertita al naso. Vino di assoluta prospettiva. 93
Bacana 2021 Romagna Sangiovese Superiore DOC TENUTE BACANA BRISIGHELLA Bel colore, frutto tendente al maturo, mora più che ciliegia. Bella speziatura di fondo, macchia mediterranea. Tannini eleganti, beva agile 88
Classe 33 2021 Romagna Sangiovese Serra Doc TRE MONTI SERRA Non degustato per questioni tempistiche X
Papesse 2021 Romagna Sangiovese Modigliana Doc VILLA PAPIANO MODIGLIANA Naso sul frutto croccante (ciliegia) con leggero risvolto rustico-selvatico e una nota minerale e di erbe aromatiche, balsamiche. Buona eleganza e carattere al palato. Vino che privilegia la beva, senza rinunciare a tannini vivi, di prospettiva. Una prova stilistica da incoraggiare. 88
Vigna Beccaccia 2021 Romagna Sangiovese Modigliana Doc VILLA PAPIANO MODIGLIANA Naso splendido, sul frutto, goloso, perfettamente maturo. Prugna, susina, anguria, mora, amarena. Macchia mediterranea in sottofondo. Esemplare anche al palato, lungo, slanciato, sapido. Tannini che giocano meravigliosamente sul frutto e sulla vena glicerica. Ottima persistenza. Sangiovese “vero”, puro. 93
Primo Segno 2021 Romagna Sangiovese Superiore Doc VILLA VENTI LONGIANO Non degustato per questioni tempistiche X
Solaris 2021 Romagna Sangiovese Superiore Doc ZAVALLONI CESENA Esordisce al naso su un bel frutto rosso e su note goudron, che si ripresentano anche in un palato denso, in confettura. Tannini eleganti a riequilibrare. Chiusura ricca, polposa. Vino a cui dare tempo. 88
138 2021 Romagna Sangiovese Superiore Doc TENUTA MASSELINA SERRA Non degustato per questioni tempistiche X
Manano 2020 Romagna Sangiovese Superiore Riserva Doc BIONI CASTROCARO Non degustato per questioni tempistiche X
Bissoni Riserva 2020 Romagna Sangiovese Superiore Riserva Doc BISSONI RAFFAELLA BERTINORO Colore piuttosto carico, pur luminoso. Gran naso di tamarindo, ciliegia, legno molto integrato. Splendido palato, nell’ottimo bilanciamento di primari e terziari di vaniglia e caramella mou. Gran persistenza e struttura. Vino golosissimo, ancora molto giovane. 91
Vigna Ca’ del Rosso 2020 Romagna Sangiovese Marzeno Riserva Doc CA’ DI SOPRA MARZENO Non degustato per questioni tempistiche X
Vigna Montale 2020 Romagna Sangiovese Marzeno Riserva Doc CA’ DI SOPRA MARZENO Non degustato per questioni tempistiche X
Pergami 2020 Romagna Sangiovese Riserva Doc CANTINA DI CESENA – TENUTA AMALIA CESENA Naso goloso, sulla ciliegia. Profilo vinoso al palato, con il frutto pur presente da centro a chiusura. Tannino al momento un po’ pungente, di prospettiva. 87
Nero Eron 2020 Romagna Sangiovese San Clemente Riserva Doc CANTINA FIAMMETTA SAN CLEMENTE Bel granato luminoso, mediamente penetrabile. Nota di moro di rovo, molto centrata e riconoscibile, oltre a ciliegia, fragola, lampone e lampone in un quadro piuttosto denso, stratificato tra frutto e spezie. Palato su frutta che si conferma molto golosa e tannini ben svolti. Allungo su arancia rossa, ciliegia e mora, leggermente sapido. Vino di prospettiva. 91
Volo d’Aquila 2020 Romagna Sangiovese Superiore Riserva Doc CANTINA FORLÌ
PREDAPPIO
PREDAPPIO Vino dal colore piuttosto carico. Intensa speziatura al naso, su ricordi di cannella e vaniglia. Il frutto è maturo, tra la ciliegia e la mora Palato in perfetta corrispondenza. 87
Bron & Ruseval 2020 Romagna Sangiovese Bertinoro Riserva Doc CELLI BERTINORO Naso netto sulla ciliegia e sulla viola mammola. Sapidità e trama tannica a fare da spina dorsale a una bella progressione sul frutto (ciliegia, lampone e fragola). Vino molto elegante, soprattutto sui primari, a denotare una perfetta epoca di raccolta delle uve e un’ottimale valorizzazione in cantina. Bella mano. 90
Predappio 2020 Romagna Sangiovese Predappio Doc CONDE’ PREDAPPIO Colore luminoso, giovanile. Leggere note selvatiche perfettamente integrate e gran carattere per questo Sangiovese. Tamarindo, agrume rosso, spezie. In bocca un concerto, in perfetta corrispondenza, su tannini elegantissimi. Chiude sapido, su ritorni golosissimi di frutta fresca. Vino all’inizio di una lunga vita. 93
Le Lucciole 2020 Romagna Sangiovese Predappio Riserva Doc CONDE’ PREDAPPIO Tra i migliori “nasi” dell’ampia batteria, polposo, sul frutto croccante, sulle spezie, sulle aromatiche della macchia mediterranea. Al palato più austero di quello che farebbe presagire, ma è solo un peccato di gioventù (da vendere). Un vino giocato sull’eleganza estrema, sulla raffinatezza e sul terroir. Un filo di polpa in più, anche al palato, e rasenterebbe la perfezione. 92
Raggio Brusa 2020 Romagna Sangiovese Predappio Riserva Doc CONDE’ PREDAPPIO Colore piuttosto carico ma luminoso, frutto molto maturo. Bel palato teso, su vena minerale zolfata, a fare da spina dorsale all’espressione piena del frutto, sferzata da tannini in cravatta. Lunga chiusura. Vino molto elegante, ancora giovane. 94
Vigna del Pruno 2020 Romagna Sangiovese Predappio Riserva Doc DREI DONA’ PREDAPPIO Frutto e importante presenza di terziari al naso. Al palato più equilibrio tra le due componenti, su uno splendido frutto croccante ben controbilanciato dal legno (fondo di caffè e leggera vaniglia bourbon). Gran prospettiva. 91
Sole Rosso 2020 Romagna Sangiovese Superiore Doc ENIO OTTAVIANI SAN CLEMENTE Ciliegia, spezia, erbe aromatiche come l’alloro e il timo, mineralità salina. Un vino che ha tutto, elegante e beverino, oltre a una sicura prospettiva. 92
Frutti Rossi 2020 Romagna Sangiovese Superiore Riserva Doc FATTORIA DEL MONTICINO ROSSO IMOLA Frutto molto compiuto al naso, così come al palato. Bello anche il fiore, violetta più che rosa. Vino muscolare al palato, tra tannino e acidità viva. D conservare in cantina. 89
Predappio di Predappio Vigna del Generale 2020 Romagna Sangiovese Superiore Riserva Doc FATTORIA NICOLUCCI PREDAPPIO Colore splendido. Naso goloso, su ciliegia, lampone. Bel sottofondo speziato, macchia mediterranea in gran vista. Palato straordinariamente aperto, golosissimo, su frutto pieno e tannini di estrema eleganza. Allungo fresco-sapido-fruttato e prospettiva da vendere. Come usare il legno: istruzioni per l’uso. 95
Legio 2020 Romagna Sangiovese Serra Doc FERRUCCI SERRA Non degustato per questioni tempistiche X
Domus Caia 2020 Romagna Sangiovese Superiore Riserva Doc FERRUCCI SERRA Non degustato per questioni tempistiche X
Fiorone 2020 Romagna Sangiovese Castrocaro Doc FIORENTINI CASTROCARO Non degustato per questioni tempistiche X
Fermavento 2020 Romagna Sangiovese Superiore Doc GIOVANNA MADONIA BERTINORO Leggermente selvatico al primo naso, poi frutto come mora di rovo, ancor più che ciliegia, ed erbe aromatiche mediterranee e spezie. In bocca molto tipico, tannino lavorato molto bene, bella croccantezza e decisamente ottima la beva. Prova da incorraggiare. 90
Ombroso 2020 Romagna Sangiovese Bertinoro Riserva Doc GIOVANNA MADONIA BERTINORO Stesso primo naso sulla spezia e su un leggero risvolto selvatico. Ciliegia più matura del precedente e più concentrazione al palato. Cantina sulla strada giusta, verso il bilanciamento tra freschezza e frutto. Per molti versi, la rivelazione di Vini ad Arte 2023. 91
Mammutus Oriolo 2020 Romagna Sangiovese Oriolo Doc LA SABBIONA ORIOLO Non degustato per questioni tempistiche X
Fondatori PG 2020 Romagna Sangiovese Superiore Riserva Doc MERLOTTA IMOLA Colore piuttosto impenetrabile, naso e bocca condizionate al momento dal legno. Frutto polposo, ricco sulle note di goudron, biscotto, mou e fondo di caffè. Un vino di struttura, giovane, all’inizio della sua vita. 91
Il Pertinello 2020 Romagna Sangiovese Superiore Doc PERTINELLO PREDAPPIO Tanta macchia mediterranea al naso, oltre alla classica ciliegia e al lampone maturo. Bella progressione al palato, a cui manca però un po’ concentrazione. Beva comunque premiata. 87
Il Sasso 2020 Romagna Sangiovese Superiore Doc PERTINELLO PREDAPPIO Colore leggermente più carico del precedente. Bel naso su ciliegia e tamarindo. Bocca molto ben espressa su un frutto golosissimo e su tannini molto ben lavorati, ad “asciugare” e dare prospettiva. Bella vena sapida che accompagna da apertura a chiusura. Lunghissima la persistenza. 93
Dante 1972 2020 Romagna Sangiovese Predappio Riserva Doc PICCOLO BRUNELLI PREDAPPIO Bel naso su ciliegia e lampone. Frutto che conferisce morbidezza in un palato in cui, tuttavia, ruggisce al momento il tannino. L’ossigenazione apre a leggeri a risvolti selvatici. Vino molto giovane, da attendere con fiducia. 89
Il Nespoli 2020 Romagna Sangiovese Superiore Riserva Doc PODERI DAL NESPOLI PREDAPPIO Legno e frutto stramaturo, mora di rovo più che ciliegia. Tanta sapidità unita a ritorni di legno che. al momento, condizionano il sorso. Retro olfattivo sul burro salato. 88
Castellano 2020 Romagna Sangiovese Superiore Doc PODERI DELLE ROCCHE IMOLA Vino su note fruttate dolci, dall’ingresso alla chiusura. 86
Ora 2020 Romagna Sangiovese Superiore Doc SAN PATRIGNANO CORIANO Non degustato per questioni tempistiche X
Avi 2020 Romagna Sangiovese Superiore Riserva Doc SAN PATRIGNANO CORIANO Non degustato per questioni tempistiche X
Vigna Quartosole 2020 Romagna Sangiovese Mercato Saraceno Riserva Doc TENUTA CASALI MERCATO SARACENO Spezia e macchia mediterranea al naso, oltre al frutto rosso. Particolarmente salino al palato, dall’ingresso alla chiusura. Bel frutto, croccante. Buona espressione di Sangiovese, in fase di amalgama. 87
Cerbiano 2020 Romagna Sangiovese Superiore Riserva Doc TENUTA DEL GELSO BERTINORO Colore rubino-granato carico, pur penetrabile alla vista. Al naso frutta matura, precisa e senza sbavature: ciliegia, lampone, fragola, mora, prugna. In bocca una gran bella tensione acida e sapida – quasi inattesa – cui fa seguito un allungo elegante, su toni balsamici, mentolati. 90
2020 Romagna Sangiovese Superiore Doc TENUTA FRANZONA IMOLA Colore piuttosto carico per questo Sangiovese 2020. Naso sulla liquirizia, oltre che su un bel frutto. Al palato tannini che asciugano elegantemente l’abbondante materia. Vino piacevole, all’inizio del suo percorso di vita. 89
Orione 2020 Romagna Sangiovese Coriano Doc TENUTA SANTINI CORIANO Non degustato per questioni tempistiche X
Iko 2020 Romagna Sangiovese Superiore DOC TENUTE TOZZI BRISIGHELLA Granato luminoso alla vista. Leggera nota selvatica al primo naso, che si ritroverà poi al sorso, in maniera meno accentuata. Palato teso, soprattutto sulla sapidità, ma il frutto non manca affatto. Un Sangiovese di Romagna caratteriale, tipico e dalla gran personalità. 91
Thea 2020 Romagna Sangiovese Superiore Riserva Doc TRE MONTI SERRA Non degustato per questioni tempistiche X
Petrignone 2020 Romagna Sangiovese Superiore Riserva Doc TRE MONTI SERRA Non degustato per questioni tempistiche X
Amarcord d’un Ross 2020 Romagna Sangiovese Superiore Riserva Doc TRERE’ BRISIGHELLA Naso molto intrigante, su mora, ciliegia e potpourri. A convincere ancor più è il palato da Sangiovese di razza, con la sola “pecca” d’essere al momento ancora troppo giovane. Gran carattere e struttura, solo da attendere per una maggiore armonia, soprattutto sul fronte della componente alcolica. 91
Laurento 2020 Romagna Sangiovese Riserva Doc UMBERTO CESARI IMOLA Naso su ciliegia e violetta. Palato al momento un po’ condizionato dai terziari, che comunque non avviliscono il varietale, accompagnandolo. 89
Pre’ 2020 Romagna Sangiovese Predappio Doc VILLA PAPIANO PREDAPPIO Colore mediamente carico, luminoso. Vino molto condizionato da sentori selvatici, sotto ai quali si cela un bel frutto di bosco. Necessita tempo per aprirsi e dare il meglio di sé. 87
Longiano particella 10 2020 Romagna Sangiovese Longiano Doc VILLA VENTI LONGIANO Non degustato per questioni tempistiche
Amedeo 2020 Romagna Sangiovese Superiore Riserva Doc ZAVALLONI CESENA Colore molto carico ma luminoso. Frutta molto matura, amarena. In bocca ottima corrispondenza, tannini molto eleganti. Ottimale utilizzo del legno, integrato ma percettibile su note di vaniglia e toffee. Goloso. 90
Masselina Riserva 2020 Romagna Sangiovese Serra Riserva Doc TENUTA MASSELINA SERRA Non degustato per questioni tempistiche X
2020 Romagna Sangiovese Riserva Doc BRANCHINI IMOLA Naso e bocca su agilità e verticalità, nel segno di una delle versioni più “cruncy” del frutto. Gran beva, senza perdere un millimetro di tipicità. Al corredo dei primari fa eco un agrume rosso (sanguinella) che accompagna dal naso al retro olfattivo. 87
Monte de Re 2019 Romagna Sangiovese Superiore Riserva Doc ASSIRELLI IMOLA Naso su radice di liquirizia, rintocchi di rabarbaro e frutto rosso maturo, preciso, goloso. Vino in una buona fase evolutiva, molto godibile. 88
Vigna Colecchio 2019 Romagna Sangiovese Bertinoro Riserva Doc BISSONI RAFFAELLA BERTINORO Frutto tra i più precisi di Vini ad Arte 2023, su gelso, mora di rovo, ciliegia matura, croccante. Tannini lavorati divinamente, ancora una volta a segnare la strada della tipologia. Legno appena percettibile in retro olfattivo. Vino che può certamente dare ancora molto, nei prossimi anni. 94
1502 Da Vinci in Romagna – Rocca di Cesena 2019 Romagna Sangiovese Superiore Riserva Doc CAVIRO FAENZA Non degustato per questioni tempistiche X
Le Morine 2019 Romagna Sangiovese Superiore Riserva Doc FATTORIA DEL MONTICINO ROSSO IMOLA Bel rubino luminoso, penetrabile alla vista. Gran eleganza naso bocca, frutto golosissimo, tannini splendidi, acidità viva. Giovane e di prospettiva. 91
Mammutus 2019 Romagna Sangiovese Superiore Riserva Doc LA SABBIONA ORIOLO Non degustato per questioni tempistiche X
Le Armi 2019 Romagna Sangiovese Imola Riserva Doc PALAZZONA DI MAGGIO IMOLA Al naso note di confettura di ciliegia e mora, risvolti mielati. Corrispondente al palato, in un centro bocca che si arricchisce di ricordi di rabarbaro sui tannini dolci. Chiusura morbida, nel buon bilanciamento tra primari e terziari. Vino corpulento, ancora molto giovane. 90
Luis 2019 Romagna Sangiovese Superiore Riserva Doc PODERE DELL’ANGELO VERUCCHIO Non degustato per questioni tempistiche X
Cleto 2019 Romagna Sangiovese Cesena Riserva Doc PODERE DELLA GROTTA CESENA Primo naso timido, che presto si apre su un  frutto rosso croccante, molto preciso. Al palato una buona corrispondenza gusto olfattiva. Tannini eleganti, ancora una volta sulla ciliegia golosa. Vino molto giovane e di prospettiva. 90
Augustus 2019 Romagna Sangiovese Riserva Doc PODERE PALAZZO CESENA Legno e frutto ben amalgamati al naso. In particolare, frutto golosissimo al naso, molto maturo, senza cedere un filo di eleganza. Bei tannini fitti e sottili. Vino di beva. 88
Signorello 2019 Romagna Sangiovese Superiore Riserva Doc PODERI DELLE ROCCHE IMOLA Frutto surmaturo almeno parzialmente, un po’ pastoso. In bocca tannini vivi e conferma delle note surmature. Chiusura tendente all’amaricante e sbilanciata sui terziari. Fase complicata, quella attuale, per questo vino che ha comunque tutto per migliorare e armonizzarsi. 86
P.Honorii 2019 Romagna Sangiovese Bertinoro Riserva Doc TENUTA LA VIOLA BERTINORO Rubino mediamente penetrabile. Bellissimo frutto, balsamicità, allungo, tensione. Sangiovese ruggente, vero, caratteriale e di gran prospettiva. 92
Il Mastino 2019 Romagna Sangiovese Riserva Doc ROCCHE MALATESTIANE CORIANO Non degustato per questioni tempistiche X
Michelangiolo 2018 Romagna Sangiovese Oriolo Riserva Doc CALONGA ORIOLO Non degustato per questioni tempistiche X
Torre di Ceparano 2018 Romagna Sangiovese Superiore Riserva Doc FATTORIA ZERBINA MARZENO Non degustato per questioni tempistiche X
Armonia 2018 Romagna Sangiovese Bertinoro Riserva Doc TENUTA DE STEFENELLI BERTINORO Note di fiori secchi al naso, piuttosto invadenti sul frutto. Al palato risulta corrispondente, su un fruttato timido e su note macerative-erbacee. Tannino ruggente. Giusto aspettarsi più equilibrio, anche se l’annata 2018, in Romagna, non è stata delle più semplici. 84
Caesena 2018 Romagna Sangiovese Cesena Doc PODERE PALAZZO CESENA Colore molto carico, ma luminoso. Leggero verde-fenolico al naso, ancora una volta a sottolineare un’annata complicata. Nota che si ritrova anche al palato, a discapito di un frutto rosso piacevolmente croccante. Chiusura tendenzialmente equilibrata, pur leggermente amaricante. 85
Cuvéè La Collinaccia 2017 Romagna Sangiovese Riserva Doc FIORENTINI CASTROCARO Non degustato per questioni tempistiche X
Nonno Rico 2017 Romagna Sangiovese Oriolo Riserva Doc PODERI MORINI ORIOLO Non degustato per questioni tempistiche X
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Lavoro stagionale 2023, 40 mila extracomunitari pronti alla vendemmia

Via libera all’ingresso di 40mila lavoratori stranieri extracomunitari interamente impegnati nel lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico-alberghiero. Lo rende noto la Coldiretti nell’evidenziare la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del DPCM che integra i flussi stagionali proprio in occasione dell’avvio delle importanti campagne di raccolta delle mele e della vendemmia. I lavoratori stranieri occupati in agricoltura, come evidenza il sindacato, sono per la maggior parte provenienti da Romania, Marocco, India e Albania.

«Ma ci sono rappresentanti di un po’ tutte le nazionalità – continua Coldiretti – e si tratta soprattutto di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero. Ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese, spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli».

Sono molti i distretti agricoli dove i lavoratori immigrati sono una componente essenziale e bene integrata nel tessuto economico e sociale come nel caso, della raccolta delle fragole nel Veronese, della preparazione delle barbatelle in Friuli, delle mele in Trentino, della frutta in Emilia Romagna, dell’uva in Piemonte fino agli allevamenti da latte in Lombardia dove a svolgere l’attività di bergamini sono soprattutto gli indiani».

LAVORATORI STAGIONALI IN AGRICOLTURA: IL DPCM IN GAZZETTA UFFICIALE

Per accelerare le procedure, il DPCM riserva alle Associazioni datoriali 15 mila quote sulle 40 mila previste, che saranno utilizzate a scorrimento rispetto alle domande già presentate alla data di pubblicazione del DPCM. Le quote previste dal DPCM integrativo, precisa la Coldiretti, sono state già ripartite, con apposita circolare tra gli Ispettorati territoriali del lavoro, le Regioni e le Province autonome dalla DG-Immigrazione del Ministero del Lavoro.

Il tutto sulla base delle effettive domande pervenute agli Sportelli Unici per l’immigrazione e del fabbisogno segnalato a livello territoriale. In Italia, sottolinea ancora Coldiretti, un prodotto agricolo su quattro viene raccolto da mani straniere con 358 mila lavoratori regolari provenienti da ben 164 Paesi diversi, impegnati nei campi e nelle stalle. Secondo il Dossier Idos, i 40 mila stranieri pronti anche quest’anno a offrire le loro prestazioni nei campi forniscono più del 30% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore.

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