Di “bollicine” e “frizzanti” sono pieni i Colli Piacentini, che adesso possono contare anche su un Metodo classico di valore. E’ “Il Pigro” di Cantine Romagnoli, Brut ottenuto con un 70% di Pinot Nero e un 30% di Chardonnay.
La cantina di Villò (PC) – 45 ettari per un totale di 200 mila bottiglie – si sta specializzando proprio nella produzione di Champenoise, grazie a mirati investimenti in tecnologia e in vigna.
Una scelta presente nel Dna dell’azienda, il cui rilancio è stato voluto a metà degli anni Novanta dall’ingegner Antonio Romagnoli, grande appassionato di Champagne. Oggi è l’ad Alessandro Perini (nella foto) a credere nel progetto.
LA DEGUSTAZIONE
Colore giallo paglierino, ravvivato da un perlage fine e persistente. Il naso dello spumante “Il Pigro” è caratterizzato da richiami fruttati precisi, che vanno dalla pesca a polpa gialla all’esotico, su un sottofondo fresco, di macchia mediterranea.
Più verticale il palato, tutto giocato sulla freschezza, sino a toccare le note balsamiche. Tratti che rendono “Il Pigro” tutt’altro che stanco, a dispetto del nome. Anzi, il sorso è dinamico, vivo, agile e salino, dopo un ingresso che richiama le note fruttate già avvertite al naso. Uno spumante perfetto a tutto pasto.
LA VINIFICAZIONE
Vinificazione in bianco, in acciaio, e fermentazione a freddo a temperatura controllata per 15 giorni. Segue la rifermentazione in bottiglia secondo il Metodo Classico, con aggiunta di lieviti selezionati. Affinamento minimo sui lieviti di 30 mesi.
“Il Pigro” viene prodotto anche in versione Rosé ed “Extra Brut”. Quest’anno, Cantine Romagnoli toccherà quota 50 mila bottiglie di Metodo Classico, a distanza di soli 6 anni dalla prima vendemmia pensata per le “bollicine”, la 2013. Un segnale preciso della direzione in cui vuole andare questa interessante realtà della provincia di Piacenza.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.