Gianni Sinesi, head sommelier al Reale di Niko Romito e vignaiolo, ha una doppia responsabilità. Quella di curare una ricca cantina, con professionalità e parsimonia. E quella di chi, forte delle esperienze vissute, veste i panni del produttore. Assumendosi tutti i rischi delle proprie “Impressioni“. Questo il nome scelto – non a caso – da Sinesi per le prime 1000 bottiglie di Montepulciano d’Abruzzo che portano la sua firma.
“Impressioni” dà l’idea di quello che è (e sarà) il fil rouge della linea. “Una filosofia – come spiega a WineMag.it Gianni Sinesi – incentrata sull’espressione intima di vitigni e territorio, perché ogni vino nasce da un’impressione unica e personale, da un segno che mi ha lasciato, per diventare un’esperienza da condividere”.
Il sommelier del noto tre stelle ha iniziato a lavorare stabilmente in Abruzzo dopo essersi formato alla scuola alberghiera di Castel di Sangro, passando dal Reale di Rivisondoli a quello di Castel di Sangro, seguendo gli spostamenti e i progetti imprenditoriali dello chef Niko Romito.
Un forte legame con il territorio. In particolare con Popoli (PE), la zona di produzione del Montepulciano d’Abruzzo “Impressioni”. Un vino che nasce dai vigneti posti tra i Parchi della Maiella e del Gran Sasso, ad un’altitudine media di 350 metri sul livello del mare. Prima vendemmia nell’autunno 2018.
Per esaltare al massimo i profumi, la vinificazione avviene al 50% con macerazione carbonica. Poi fermentazione in acciaio, con follature e breve macerazione. Il vino affina in acciaio per 6 mesi, con successivi 4-5 mesi in bottiglia.
Il terroir che offre un Montepulciano d’Abruzzo pulito, identitario, piacevole, dalla freschezza diretta. Il tannino risulta morbido, in un sorso sapido e a tratti sanguigno. Un vino di grandi prospettive, elegante ed equilibrato, che nasce da un vitigno dalle grandi potenzialità.
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