La Sicilia è la prima regione vinicola biologica al mondo per numero di ettari certificati biologici rispetto al totale degli ettari vitati. È quanto emerge dal report sull’annata 2023 presentato durante Sicilia en Primeur 2024, presentazione delle ultime annate dei vini siciliani in corso a Cefalù fino a domani, sabato 11 maggio. Secondo quanto riferisce il rapporto stilato dalla società di consulenza vitivinicola Uva Sapiens, la Sicilia ha registrato nel 2023 37.650 ettari di viticoltura biologica, rappresentando il 28% della viticoltura bio in Italia.
Un dato che porta la regione all’8% della produzione biologica viticola del mondo e al terzo dopo La Mancha (Spagna) e l’Occitania (Francia). Ma in Sicilia il rapporto tra viticoltura biologica e viticoltura convenzionale è del 38%. Significa che ogni 10 vigneti, circa 4 sono certificati biologici. In Occitania il rapporto è di due su dieci e nella Mancha si scende all’1,5. Grazie a questi dati, la Sicilia risulta la prima regione al mondo per viticoltura biologica rispetto alla viticoltura generale.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.