I carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare (Rac) di Salerno hanno sequestrato 7.164 vasetti di miele, pari a 36 quintali di prodotto per un valore commerciale di 50 mila euro. L’operazione è scattata in una ditta di distribuzione di Battipaglia, in provincia di Salerno.
Dal controllo è emerso che i prodotti erano stati confezionati in violazione della normativa di settore. Erano infatti muniti di etichette prive delle indicazioni obbligatorie. I vasetti di miele sequestrati dai carabinieri del Rac in Campania riportavano invece indicazioni fasulle.
IL MIELE IN ITALIA
In Italia esistono più di 50 varietà di miele a seconda del tipo di “pascolo” delle api. Dal miele di acacia al millefiori (che è tra i più diffusi), da quello di arancia a quello di castagno (più scuro e amarognolo), dal miele di tiglio a quello di melata, fino ai mieli da piante aromatiche come la lavanda, il timo e il rosmarino.
Nelle campagne italiane ci sono 1,2 milioni gli alveari curati da 45 mila apicoltori, tra hobbisti e professionali con un valore stimato in più di 2 miliardi di euro per l’attività di impollinazione alle coltivazioni.
Rilevanti sono le importazioni dall’estero, che nel 2018 sono risultate pari a 27,8 milioni di chili. Un aumento del 18% rispetto all’anno precedente. Quasi la metà di tutto il miele estero in Italia arriva da due soli paesi: Ungheria, con oltre 11,3 milioni di chili, e Cina, con 2,5 di chili ai vertici per l’insicurezza alimentare.
Per evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità, occorre verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica di Coldiretti.
COME RICONOSCERE IL MIELE MADE IN ITALY
Il miele prodotto in Italia dove non sono ammesse coltivazioni Ogm – a differenza di quanto avviene ad esempio in Cina – è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria. La parola “Italia” deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale.
Nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’Unione Europea, l’etichetta deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della CE”. Se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della CE”. Se si tratta di un mix deve comparire la scritta “miscela di mieli originari e non originari della CE”.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.