ProWine China 2020 sbanca e va (forse) persino oltre alle più floride attese, ai tempi del Covid-19. Sono stati ben 22.542 i visitatori professionali che hanno visitato la Wine & Spirits Trade Fair a Shanghai, dal 10 al 12 novembre. Vale a dire il 9,2% in più rispetto all’edizione 2019.
Da segnalare la “massiccia presenza di visitatori locali“, provenienti da Pechino, Guangdong, Sichuan, Hainan, Shandong, Liaoning, Mongolia Interna e Macao. Sull’agenda della casa madre tedesca Messe Düsseldorf, c’è già un appuntamento sottolineato e in grassetto: quello del 9-11 novembre 2021, sempre in Cina.
Secondo quanto riferiscono gli organizzatori, sono stati 400 i produttori e distributori di vino intervenuti alla tre giorni di Shanghai, provenienti da 17 Paesi. Date le restrizioni all’ingresso in Cina, Prowine ha mantenuto “una comunicazione continua con i padiglioni e gli espositori d’oltremare”.
“Overseas organization, local support“. Questo il claim utilizzato per sintetizzare l’approccio e aggirare le misure anti Covid-19. “Abbiamo promosso attivamente il modello di ‘organizzazione oltremare, supporto locale’ e, in questo modo, abbiamo consentito a molte aziende vinicole internazionali di poter partecipare a ProWine China 2020 tramite le loro filiali o importatori locali in Cina, dimostrando il loro impegno per il mercato cinese”.
Michael Degen, Direttore Esecutivo, Messe Düsseldorf GmbH, esprime soddisfazione: “Organizzare ProWine China 2020 nei tempi previsti durante l’epidemia è stata quest’anno più impegnativo che mai. Siamo lieti che l’evento mantenga la sua caratteristica internazionale e speriamo che il suo successo porti a nuove opportunità per la promozione nell’era post-epidemia nel settore dei vini e degli alcolici”.
Vino, Wine & Spirits Ukraine e ProWine Shanghai: così le fiere battono Covid-19
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.