Prosecco Conegliano Valdobbiadene: nel 2022 battuta d’arresto Gdo, ma cresce l’export

L’analisi dell’annuale Rapporto economico

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Più luci che ombre dal Rapporto economico 2022 del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg. Dopo anni positivi, le vendite hanno subito una battuta d’arresto nel segmento Gdo. Il Consorzio di Tutela guidato da Elvira Bortolomiol confida comunque di poter raggiungere quota «104 milioni di bottiglie nel 2022», come nel 2021. E sottolinea piuttosto come la Docg, raggiunto ormai il limite fisiologico dei quantitativi giudicati “sostenibili” per la Denominazione, stia «crescendo in valore». Spinta soprattutto dall’export.

Il 2022 del Prosecco Superiore Docg di Conegliano Valdobbiadene è stato caratterizzato da una «performance particolarmente positiva delle vendite nella ristorazione» e da una «contrazione di quelle in grande distribuzione». Il Rapporto economico 2022 evidenzia come «dopo anni di crescita costante, le vendite del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg registrino un calo a valore pari al -10,4% e delle unità pari al -16,3% in Gdo».

Nel progressivo gennaio-ottobre 2022, il fatturato negli Ipermercati, Supermercati e Libero Servizio Piccolo supera i 379 milioni di euro, ma cala del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2021. Le bottiglie vendute ammontano nello stesso periodo a 72 milioni. Il prezzo medio a volume al litro è aumentato complessivamente del 3,4%. Ma è a partire da maggio 2022 che si è cominciato ad osservare in distribuzione moderna un aumento di prezzo più consistente per la categoria.

CALO DEGLI SPUMANTI, NE RISENTE ANCHE IL PROSECCO

rapporto economico 2022 Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg battuta arresto vendite Gdo cresce exportL’andamento generale degli spumanti in Italia è condizionato dalla flessione dei principali protagonisti quali Prosecco, il classico italiano e lo Charmat dolce. Solo lo Charmat secco (escluso il Prosecco), resta in terreno positivo, sia a valore sia a unità. Un aspetto che giustifica gli investimenti nelle bollicine di numerose cantine italiane, anche in zone vinicole poco legate alla tradizione spumantistica (vedi il recentissimo caso Notte Rossa, in Salento). Tra i vitigni con trend positivi ci sono piuttosto la Ribolla, il Müller Thurgau e, appunto, il segmento “altro secco”.

Il prezzo medio a unità del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg per il formato da 75 cl, nei primi dieci mesi del 2022, si attesta a 6,27 euro, in aumento del 7,5%. Il segmento Doc raggiunge quasi i 5 euro (4,84 è il valore medio dei primi dieci mesi del 2022) con un aumento del prezzo medio pari al 10,4%. Osservando l’andamento mese per mese, il differenziale di prezzo tra Prosecco Doc e Docg si mantiene intorno a 1,50 euro.

In questo contesto, il Discount conferma il «ruolo di sostegno della domanda a volume» della Docg, catalizzando «la maggior parte dello sviluppo degli acquisti». Il canale di convenienza continua però a trasferire un’inflazione di molto superiore rispetto a quella che si registra nelle forme distributive classiche. Ciononostante, il divario di prezzo del basket nei Discount permane ampio rispetto a Ipermercati e Supermercati (circa il -30%).

Sempre secondo il report annuale curato dal prof Eugenio Pomarici del Cirve – Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia, «le variazioni non ridimensionano il ruolo della grande distribuzione, che continua ad essere un canale di sbocco di grande importanza per il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg». Sarebbero dettate «verosimilmente da un rimbalzo tecnico rispetto al 2021 e della situazione economica».

PROSECCO CONEGLIANO VALDOBBIADENE, «CRESCE L’EXPORT»

I dati già disponibili sulle esportazioni indicherebbero poi «una crescita dell’export della Denominazione nei primi 7 mesi del 2022 di poco inferiore al 10% in volume e di circa il 25% in valore». Cifre che, avverte il Rapporto economico 2022, «fanno presumere un’inversione di tendenza nei mesi successivi, osservandosi a luglio una variazione negativa in volume».

Quel che pare evidente dalla lettura del Rapporto economico 2022 è che il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg sia una denominazione in una fase delicatissima, specie sul fronte del riassetto dei mercati. L’evoluzione dei prezzi dell’uva (incremento medio del 35% rispetto al 2021, da un minimo di 1,80 euro a un massimo di 5,50 per il Catizze), insieme alla stabilità dei prezzi del vino base e ad un aumento dei prezzi sul mercato finale (sotto il 10%), contribuirà a determinare «importanti fenomeni di riallocazione del valore distribuito tra i diversi segmenti della filiera».

La Denominazione appare dunque robusta nel collegamento con il mercato, ma nell’immediato futuro l’impegno dovrà essere concentrato nell’accelerare i processi di creazione di valore lavorando da un lato per contenere i costi e, dall’altro, per migliorare il posizionamento del prodotto sul mercato».

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VALORE E SOSTENIBILITÀ: LE CARTE DEL CONSORZIO

Del resto, come avvertiva il prof Pomarici lo scorso anno, in occasione della presentazione del Rapporto economico 2021 della Docg, «non si potrà andare molto oltre ai 106 milioni di bottiglie, perché questo è il limite fisico della produzione del Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene Docg. Un vincolo con il quale si deve fare i conti. La crescita della denominazione, dunque, dovrà essere essenzialmente in valore».

«L’analisi del 2022 – afferma la presidente del Consorzio Elvira Bortolomiol testimonia come una comunità di produttori, da sessant’anni impegnata a valorizzare un prodotto di grande finezza e capace di esprimere una varietà di espressioni sensoriali, abbia saputo riorganizzare le proprie attività adeguandole alla “nuova normalità” che si è affermata proprio nel 2021. Crescita del “valore” e “sostenibilità”, sono le due parole chiave per affrontare il futuro».

«Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg – aggiunge Diego Tomasi, direttore del Consorzio – è un prodotto maturo che può vantare ed esprimere sul mercato il suo valore grazie all’unicità del suo terroir. Oltre all’autenticità del vitigno, il nostro territorio inizia a esprimere fortemente il proprio potenziale di attrattività turistica. Infatti, nei primi sette mesi del 2022 gli arrivi e le presenze di visitatori nel Conegliano Valdobbiadene si sono attestati in crescita rispettivamente del +61,8% e del +31% in confronto allo stesso periodo del 2021».

IL RUOLO DELLA DIGITALIZZAZIONE

Il 2022 del Conegliano Valdobbiadene appare dunque come «una stagione certamente complicata, che forse vedrà modesti arretramenti rispetto al 2021», come recita lo stesso report annuale. Eppure, nel corso dell’anno, la Denominazione «ha mantenuto una posizione di mercato che, a fine anno, risulterà di maggiore entità rispetto al 2019». Nei primi 10 mesi dell’anno, il livello delle certificazioni risulta essere superiore del 14% rispetto al 2019, anno precedente la pandemia.

«Questo risultato – commenta il prof Eugenio Pomarici – è certamente il frutto di un grande sforzo che la Denominazione ha continuato a fare anche nel 2021 per mantenere e rinnovare le relazioni con il mercato. Ciò è avvenuto attraverso attività di ricerca di nuovi canali di vendita e innovazioni nelle attività di comunicazione e promozione. Le esperienze maturate nel 2021 hanno peraltro indotto molte delle aziende della Denominazione a incrementare nel 2022 la digitalizzazione, lungo i percorsi avviati o accelerati durante la pandemia, con effetti positivi nel campo della comunicazione e dell’organizzazione aziendale.

«Quanto è avvenuto nel 2021 – conclude Pomarici nel Rapporto economico 2022 del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg – ha fatto però anche emergere in molte situazioni i limiti delle risorse digitali aziendali. Questo ha portato più di un terzo delle imprese a programmare per il 2022 il potenziamento generale delle dotazioni hardware e software. E anche un maggiore ricorso alla digitalizzazione per la gestione della gestione della cantina, delle relazioni con i clienti (CRM) e la gestione dei flussi fattori/ prodotti».

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