Poco ma buono. Senza farsi mancare nulla. E allora Barbera d’Asti Docg, Grignolino d’Asti Doc, Chardonnay Doc. E gli spumanti? D’obbligo un Metodo Classico (Brut) e un Moscato d’Asti Docg. Papa Francesco è tornato ai “sapori delle radici” durante il pranzo in famiglia in Vescovado, domenica 20 novembre ad Asti. Una selezione curata da Paolo Noto, sommelier e wine-coach dell’EnotecAmica di Campagna Amica Coldiretti Asti.
Vini che accompagneranno il Papa anche al Vaticano, dove Padre Bergoglio potrà disporre di una piccola cantinetta astigiana composta dalle stesse denominazioni apprezzate durante il pranzo in Vescovado.
«Il mio desiderio più grande, così come quello di Campagna Amica – spiega il “sommelier del Papa” per un giorno, Paolo Noto – è che, sorso dopo sorso, Papa Francesco possa ricomporre quell’articolato puzzle delle sue origini, riscoprendo i sapori più autentici della terra astigiana».
Per lui, ho scelto alcune tra le nostre migliori denominazioni, per esprimere il territorio, la tradizione e la cultura locale. Vini importanti, bandiera di questa storica e fertile terra enoica, che attraverso il piacere dei sensi, dall’olfatto alla vista fino al gusto, parlano di terroir, la cui migliore accezione è data dalla sapiente unione di vitigno, microclima, caratteristiche del suolo e lavoro dell’uomo».
«La visita di Papa Francesco – commenta il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio – è stata una preziosa occasione per infondere speranza anche nel mondo agricolo. Le sue parole sono tornate ad essere linfa vitale, anche per noi agricoltori, per guardare al futuro con più convinzione, impegno e fiducia».
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