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Analisi e Tendenze Vino

Veronafiere protagonista al Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo

Veronafiere protagonista con i propri brand Vinitaly, Marmomacc, Samoter e Fieragricola del Forum Economico Internazionale, in programma dal 16 al 18 giugno a San Pietroburgo, dove l’Italia è Paese ospite d’onore per la prima volta in venti edizioni. Si tratta di un’occasione unica per incontrare oltre diecimila aziende e il gotha internazionale dell’economia e del business, con particolare riguardo alla Federazione Russa e ai paesi dell’Unione Economica Eurasiatica (UEE), composta attualmente, oltre che dalla Russia, anche da Kazakistan (dove si svolgerà l’Expo “intermedio” del 2017), Bielorussia, Armenia e Kirghizistan. Presenti numerosi capi di stato e ministri, al Forum farà gli onori di casa il presidente della Russia, Vladimir Putin, ed ha assicurato la propria partecipazione il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Junker. L’Italia sarà rappresentata dal premier Matteo Renzi e, tra gli altri, dal ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda che inaugureranno il Padiglione italiano “Italia in Russia”, curato dall’Associazione Conoscere Eurasia in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia e dove si svolgeranno numerose iniziative b2b e presentazioni a cura di Veronafiere attraverso le proprie rassegne Vinitaly, Fieragricola, Marmomacc e Samoter, rivolte, rispettivamente, ai comparti vino e distillati; meccanizzazione agricola e mezzi tecnici per l’agricoltura; lavorazioni di alto livello di pietre naturali; macchine movimento terra e construction. “Essere presenti come Veronafiere al forum di San Pietroburgo – sottolinea il presidente della Fiera di Verona, Maurizio Danese – è una priorità assoluta. In Russia e nell’area eurasiatica c’è molto da costruire e occorre rafforzare la presenza delle imprese italiane, attualmente 600, colmando un gap con altri paesi dell’Unione come, ad esempio, la Germania attiva con 6000 imprese. L’embargo, inoltre, ha penalizzato l’export italiano facendo passare in soli due anni, dal 2013 al 2015, la Russia dall’ottavo al tredicesimo posto come paese destinatario dei nostri prodotti. Il Forum Economico Internazionale è dunque un’opportunità imperdibile per rilanciare l’alleanza politico economica tra l’Unione Europea e la Federazione della Russia, come auspicato anche dal presidente Putin”.

GLI OBIETTIVI
Veronafiere non ha mai smesso di investire sul mercato russo – evidenzia il direttore generale, Giovanni Mantovani – prova ne è che abbiamo confermato gli eventi programmati a Mosca nel settore del vino – dove siamo attivi dal 2004 –  e il fatto che siamo presenti con numerose iniziative al Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo, perché riteniamo ci siano molte opportunità per aprire il tavolo di sviluppo bilaterale fra Italia e l’Unione Economica Eurasiatica, e poiché la nostra attenzione non è rivolta soltanto alla Federazione Russa, ma anche a Bielorussia, Kazakistan, Armenia e Kirghizistan. Guardiamo all’evoluzione dei rapporti fra Italia e Russia con grande attenzione, perché riteniamo che possano ripartire con un forte tasso di innovazione”. “E in tal senso – continua Mantovani – i prodotti del settore manifatturiero italiano, dalla meccanica all’agroalimentare, sono tra i più apprezzati dall’area eurasiatica nonostante oggi, per effetto dell’embargo europeo, si stia rivolgendo ad altre economie quali Cina, India, Iran e Israele, oltre a puntare sempre di più sull’auto approvvigionamento in molti comparti”. Tra le iniziative promosse, i wine tasting organizzati da Vinitaly tramite la propria Academy (VIA), avranno la funzione di catalizzare l’attenzione della platea internazionale per favorire “la conoscenza e l’interscambio di relazioni e saranno anche l’occasione per presentare l’attività di Veronafiere nei comparti di riferimento di Fieragricola, Marmomacc e Samoter”. Il primo appuntamento è previsto per domani, 16 giugno, con il focus delle degustazioni sarà sui Rosè e i vini da meditazione (dalle ore 16.30 alle ore 17.30), per passare poi al forum titolato “Italian Wines Discovery: Panoramica sui grandi territori del vino italiano” (dalle ore 17.30 alle ore 18.30). Quest’ultimo, si ripeterà anche sabato 18 dalle ore 11.30 alle ore 12.30.

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Violante Gardini rinconfermata presidente del Movimento Turismo Vino Toscana

Sarà ancora una volta Violante Gardini a guidare il Movimento Turismo del Vino Toscana per i prossimi tre anni. La riconferma all’unanimità è avvenuta dopo l’assemblea elettiva che si è svolta oggi a Siena, martedì 14 giugno. Nata a Montalcino nel 1984, Violante Gardini è laureata in Economia aziendale all’Università di Firenze. Dopo il master OIV – Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino che l’ha portata in giro per le più famose aree vinicole del mondo, oggi è export manager dell’ufficio commerciale delle aziende della madre, Donatella Cinelli Colombini, al Casato Prime Donne di Montalcino e alla Fattoria del Colle di Trequanda (Si). Nel 2008 – 2009 è stata presidente Toscana dei Leo (giovani del Lions) e attualmente siede nel Consiglio di Amministrazione nazionale di Agivi (Giovani Imprenditori Vitivinicoli Italiani) e dell’Anga (i giovani di Confagricoltura). “Sono orgogliosa di poter guidare ancora per tre anni questa Associazione e mi sono ricandidata proprio per lo spirito con il quale abbiamo lavorato nello scorso mandato – dichiara il presidente del MTV Toscana, Violante Gardini –  tre anni in cui abbiamo cercato di promuovere in modo giovane e con nuove iniziative ogni zona vinicola toscana dando ad ogni evento un tema toscano che attraesse i winelovers ed anche la stampa e ci presentiamo con il nuovo consiglio che è più grande, ha al suo interno aziende di diverse zone della Toscana, realtà più piccole e realtà più grandi ed anche degli esperti che potranno darci nuove intuizioni che tramuteremo in grandi progetti, sono emozionata e pronta a partire perché sono sicura che possiamo fare ancora meglio”.

Vicepresidenti del Mtv Toscana sono stati nominati Emanuela Tamburini (Agricola Tamburini) e Federico Taddei (Borgo Santinovo). Fanno parte poi del consiglio di amministrazione del MTV Toscana Serena Contini Bonacossi (Capezzana), Giulia Zingarelli (Rocca delle Macìe), Maria Paoletti (Cosimo Maria Masini), Ulrich Kohmar (Tuscan Tasting), Barbara Luison (Antinori), Nicola Giannetti (Col d’Orcia). A caratterizzare la ‘squadra’ (nella foto, sotto), una rinnovata rappresentatività per ogni singolo territorio, oltre alla massiccia presenze di quote rosa. Un segnale forte e chiaro questo che parte da un settore in continua evoluzione e dove la presenza della donna si è fatta sentire più che in altri comparti. Sotto un denominatore comune che è quello di promuovere sempre di più il vino toscano attraverso il Movimento Turismo del Vino, diversi sono gli obiettivi con i quali si è presentata la nuova squadra. A partire dal potenziamento delle iniziative già in essere, quali i vari format di Cantine Aperte che in Toscana hanno come appuntamento in più l’evento di Colle di Val d’Elsa, Cantine Aperte di Cristallo, in programma a marzo. Oltre a questo continuerà la collaborazione con i sommelier della Fisar, sarà ancor più potenziata l’attività di comunicazione anche attraverso i social network. Un evento sarà dedicato all’inconsueto sposalizio tra vino e birre artigianali della Toscana, le bollicine di casa.

UN GRANDE EVENTO PER IL VINO TOSCANO
E’ uno degli obiettivi più ambiziosi previsti per il prossimo triennio dal nuovo consiglio. Un evento con musica, spettacoli, arti e naturalmente cibo abbinato ai grandi vini toscani. Un modo per attirare i wine lovers ad avvicinarsi non solo al vino, così come avviene con successo con i vari format di Cantine Aperte, ma al brand “vino toscano” che è uno stile di vita, un modo per portare avanti una storia, ma allo stesso tempo di sostenere il territorio e il paesaggio che hanno fatto della Toscana una delle regioni del mondo più visitate. L’Associazione Movimento Turismo del Vino Toscana è un ente non profit che raccoglie oltre 80 fra le più prestigiose cantine del territorio,, selezionate sulla base di specifici requisiti, primo fra tutti quello della qualità dell’accoglienza enoturistica. Obiettivo dell’associazione è promuovere la cultura del vino attraverso le visite nei luoghi di produzione. Nello scorso triennio, tra i vari numeri, da segnalare la crescita del numero dei soci, le oltre 100 mila persone coinvolte nei circa 15 eventi regionali promossi. La realizzazione del nuovo sito che ha comportato l’incremento dei social network, oltre alla collaborazione sempre più stretta con i territori del vino per creare un sistema capillare.

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Analisi e Tendenze Vino

Friuli, Cantine Aperte con l’Unicef: raccolti oltre 20 mila euro

La collaborazione con i Comitati Provinciali Unicef del Friuli Venezia Giulia, nata sedici anni fa, ha raggiunto anche quest’anno un importantissimo traguardo: nonostante le bizze di questa strana primavera e la difficile situazione economica, a Cantine Aperte, grazie alla vendita dei calici da parte dei volontari Unicef, sono stati raccolti oltre 20 mila euro. La cifra sarà interamente devoluta alla campagna “Bambini in pericolo” dedicata alla tutela dell’infanzia perseguitata, minacciata, malnutrita e sfruttata: una campagna a sostegno di tutti quei bambini e bambine che vivono in zone sotto assedio, colpite da catastrofi naturali, città degradate. “Appoggiare da molti anni un così importante progetto sociale – commenta Elda Felluga, presidente del Movimento Turismo del Vino Friuli Venezia Giulia – è motivo di orgoglio per il Movimento: Cantine Aperte si dimostra, ancora una volta, non solamente una manifestazione dedicata alla cultura del vino e alla valorizzazione del territorio, ma anche un’occasione per aiutare, con il ‘calice della solidarietà’, i bambini meno fortunati fornendo loro un aiuto concreto. Il nostro più sentito ringraziamento va agli appassionati enoturisti, alle cantine e al loro personale, ai volontari Unicef che con il loro fondamentale aiuto hanno contribuito all’ottima riuscita dell’evento”.

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Bergamo, vigneti devastati dalla grandine in Valcalepio (foto gallery)

Colpiti i vigneti in Valcalepio, distrutti i frutteti a Valbrembo. E’ più simile a un bollettino di guerra che a una stima dei danni il monitoraggio che Coldiretti Lombardia e Coldiretti Bergamo stanno effettuando dopo la tempesta di acqua, ghiaccio e vento che ha colpito la provincia di Bergamo. “La grandinata di ieri aveva una tale intensità che ha distrutto l’intero raccolto del frutteto che ho a Valbrembo – spiega con amarezza Matteo Locatelli dell’azienda frutticola Sant’Anna – le ciliegie e le pesche già presenti sugli alberi sono praticamente da buttare. Un raccolto perso. I chicchi di ghiaccio hanno colpito con violenza anche le gemme e i rami quindi avrò sicuramente dei problemi anche con la produzione del prossimo anno. Sono  stati danneggiati anche i frutteti che si trovano in zona Astino, alle porte di Bergamo; non so se riuscirò a salvare qualcosa”. Il nubifragio ha coinvolto in modo grave anche la Valcavallina. “La grandinata ha colpito il nostro territorio come una furia – spiega Angelo Casali, agricoltore di Berzo San Fermo – i vigneti attorno all’abitato sono stati distrutti con danni che vanno dal 90 al 100%. Un disastro. Non si contano gli alberi sradicati e gli smottamenti tra i filari. Alcune aziende agricole sono state allagate e l’acqua ha compromesso fieno e macchinari”. Nella zona di Berzo San Fermo – spiega la Coldiretti provinciale – sono esondati il Bescasolo, il San Fermo, il Seresina e altri corsi d’acqua. A cause di frane e smottamenti alcune frazioni sono isolate. Quattro aziende agricole non si sono ancora potute raggiungere. Oltre agli agricoltori sono impegnati anche la Protezione Civile e la Forestale. La situazione è grave anche a Foresto Sparso, dove le coltivazioni sono state coperte da una colte di ghiaccio dovuta dall’abbondante grandinata e l’acqua esondata dal torrente Cherio ha invaso strade e campi. A Chiuduno, spiega la Coldiretti, le serre sono state invase dall’acqua che ha completamente sommerso le colture in atto. Gravi danni si rilevano anche alle colture di zucchine e piselli a Seriate. Le segnalazioni di danni ci stanno arrivando da ieri sera e sono continuate senza sosta  anche questa mattina – sottolinea Coldiretti Bergamo – conseguenze gravi anche nelle nostre migliori zone per la produzione del Valcalepio. Negli ultimi dieci anni il maltempo ha causato danni per 14 miliardi di euro all’agricoltura italiana.

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Andrea Natalini riconfermato presidente del Consorzio Vino Nobile di Montepulciano

Andrea Natalini è stato riconfermato Presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano. Dopo il primo mandato da presidente che lo ha visto impegnato dal 2013 a oggi, Natalini è stato nominato all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione eletto dall’ultima assemblea dei soci e rimarrà in carica per tre anni, fino al 2019. Il Consiglio di Amministrazione è composto Luca De Ferrari (Boscarelli), Franco Fierli (Fattoria del Cerro), Adriano Giuliarini (La Braccesca), Luigi Frangiosa (La Ciarliana), Andrea Lonardi (Tenuta Trerose), Niccolò Mariani (Cantina Del Giusto), Piero Di Betto, Fabrizio Sallusti, Adriano Ciofini, Doriano Della Giovampaola e Marialuisa Vessichelli (viticoltori conferenti alla Vecchia Cantina). Nella prossima seduta di Consiglio saranno anche nominate la Giunta Esecutiva che andrà ad affiancare il lavoro del Presidente e le commissioni tematiche, strumenti fondamentali per creare gruppi di lavoro specifici, tra cui proprio la promozione e la tutela del marchio. Il prossimo triennio vedrà il Consorzio impegnato in due attività di grande rilievo, a partire dalla realizzazione del Pif (Progetto integrato di filiera) recentemente approvato dalla Regione Toscana proprio a firma del riconfermato presidente Natalini e che comporterà una ricaduta di quasi 8 milioni di euro di investimenti su tutto il territorio di Montepulciano. La seconda è rappresentata dal compimento del “progetto Fortezza” che proprio entro la fine dell’anno, in concomitanza con le celebrazioni del cinquantenario della Doc, vedrà il trasferimento degli uffici del Consorzio e l’inaugurazione della enoliteca consortile.

I NUMERI DEL NOBILE
Cinquecento milioni di euro. E’ questa la cifra che quantifica il Vino Nobile di Montepulciano tra valori patrimoniali, fatturato e produzione. Nello specifico in oltre 200 milioni di euro è stimato il valore patrimoniale delle aziende agricole che producono Vino Nobile, 150 milioni circa il valore patrimoniale dei vigneti (in media un ettaro vitato costa sui 150 mila euro) e 65 milioni di euro è valore medio annuo della produzione vitivinicola, senza contare che circa il 70% dell’economia locale è indotto diretto del vino. Una cifra importante per un territorio nel qualesu 16.500 ettari di superficie comunale, 2.200 ettari sono vitati, ovvero il 16% circa del paesaggio comunale è caratterizzato dalla vite. A coltivare questi vigneti oltre 250 viticoltori (sono circa 90 gli imbottigliatori in tutto dei quali 76 associati al Consorzio dei produttori). Oltre mille i dipendenti fissi impiegati dal settore vino a Montepulciano, ai quali se ne aggiungono altrettanti stagionali. Nel 2015 sono state immesse nel mercato circa 7 milioni di bottiglie di Vino Nobile (in linea con l’anno precedente) e 2,8 milioni di Rosso di Montepulciano Doc. In linea con gli ultimi anni, anche il 2015 si è confermato anno dell’export con una quota destinata all’estero pari all’80 per cento di prodotto, mentre il restante 20% viene commercializzato in Italia. Per quanto riguarda il mercato nazionale le principali vendite sono registrate in Toscana per il 47%, dato al quale si aggiunge il 19 per cento delle vendite al Centro. Al Nord è stato venduto il 16% del totale, mentre è cresciuta del 4% toccando quota 17 per cento. Per quanto riguarda l’estero si assiste a una torta divisa a metà tra Europa e paesi extra Ue. La Germania torna a crescere del 3 per cento con il 46% per cento della quota esportazioni e resta il primo paese per le vendite del Nobile. Strepitosa performance anche per la Svizzera (+7%) che con il 17  per cento rappresenta un importante sbocco. Il dato più significativo arriva ancora una volta dagli Stati Uniti che segnano un + 10% nel 2015 arrivando a rappresentare il 20 per cento dell’export del Nobile. Successo anche per i mercati asiatici ed extra Ue con oltre il 7 per cento delle esportazioni.

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Paolo Rossi, il Pallone d’Oro e il Verdicchio: che tripletta agli Europei!

Dal Pallone d’oro di Paolo Rossi al vino campione delle Marche, il Verdicchio. È una tripletta tutta azzurra tra calcio, cibo e vino quella promossa dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (IMT) in occasione degli Europei: dal 21 al 29 giugno, sulla celebre Rotonda sul mare di Fred Bongusto, arriva “Pablito Great Italian Emotions”, la mostra ufficiale su Paolo Rossi e sugli indimenticabili Mondiali di Spagna dell’82 in abbinamento a finger food stellati e alle eccellenze enogastronomiche delle Marche. Ad annunciare oggi l’iniziativa a Senigallia, il campione del mondo Paolo Rossi, il direttore di IMT, Alberto Mazzoni, il sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi e Luca Pelizzon, responsabile Relazioni esterne della mostra. Alla ‘personale’ sul calciatore – dove saranno esposti, oltre a centinaia di cimeli della sua carriera e del Mundial, la preziosa maglia originale della finale Italia-Germania, la medaglia d’oro, il mitico Pallone d’oro e la Scarpa d’oro dell’82 – si affiancheranno tutte le sere in terrazza, a partire dalle 18:00, assaggi tradizionali e ‘chicche’ proposte dagli chef stellati Moreno Cedroni (21 giugno), Mauro Uliassi (23 giugno) e Errico Recanati (29 giugno). Produttori e sommelier guideranno inoltre le degustazioni delle 16 denominazioni IMT: dal Verdicchio al Bianchello del Metauro, dal Rosso Conero alla Vernaccia di Serrapetrona, dal Colli Maceratesi Ribona alla Lacrima di Morro d’Alba. Per il direttore di IMT, Alberto Mazzoni: “Dalla campionessa di scherma, Elisa Di Francisca, a Paolo Rossi, rinnoviamo il nostro sodalizio con i grandi campioni, consapevoli del forte potenziale del connubio vino-sport. Saranno loro ad accompagnarci nei prossimi giorni in questo percorso espositivo, che vedrà anche la presenza di altre stelle dello sport italiano. Il 22 giugno avremo inoltre modo di seguire in diretta la partita Italia – Repubblica d’Irlanda”.

“È un vero piacere proseguire il tour della mia mostra nelle Marche e a Senigallia – commenta il campione del mondo Paolo Rossi – per condividere e rivivere con molti italiani un momento così emozionante che rimane ancora nella memoria di tutti. La Rotonda e la comune passione per il vino con l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, che ringrazio, ha reso tutto più particolare: unire il percorso della mostra alla degustazione dei vini, agli assaggi di tre chef stellati circondati dal mare è una esperienza molto interessante”. “Siamo felici ed orgogliosi – aggiunge il sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi – di ospitare nella Rotonda di Senigallia questa mostra. Rossi è infatti molto più di un campione dello sport: la vittoria al “mundial” di Spagna, di cui fu indiscusso protagonista, racconta una delle pagine più belle della nostra storia recente. È l’emblema dell’Italia che vorremmo, quella dei talenti, dello spirito di squadra, del coraggio e della capacità di lottare insieme con umiltà e tenacia. Visitare questa mostra sarà un po’ come rivivere quelle emozioni così speciali”. “Pablito Great Italian Emotions” è un percorso incentrato sulla carriera e la vita di Paolo Rossi: in esposizione, oltre al Pallone d’oro, la Scarpa d’oro, medaglie e oggettistiche originali del mondiale, anche maglie e tute indossate dal campione, foto e filmati con le azioni e i goal più belli del giocatore, inserito dal 2004 nella “Fifa 100” (la lista dei 125 più grandi giocatori viventi selezionata da Pelé e Fifa). Spazio inoltre a installazioni audiovisive, pannelli interattivi e alla riproduzione del campo di calcio del 1982 per ricreare l’atmosfera della finale contro la Germania. Non mancheranno gli spazi dedicati ai club in cui Rossi ha militato (Juventus, Vicenza, Milan, Como e Verona) e maglie e oggetti del Mondiale del 1978 in Argentina. La mostra, organizzata in collaborazione con il Comune di Senigallia, farà tappa anche a Bruxelles, Monaco di Baviera, New York, Montecarlo, Prato e Cina nel 2017.

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Analisi e Tendenze Vino news

Radici del Sud, tutti i vini premiati

Ecco i vincitori di Radici del Sud 2016. Si sono chiuse le degustazioni dell’XI edizione della rassegna dei vini del Meridione d’Italia. Sono ottanta i vini premiati in occasione della rassegna internazionale, che vede protagonista il Sud Italia. La giuria composta da giornalisti stranieri e da buyer provenienti da 13 Paesi esteri (Svezia, Finlandia, Norvegia, Danimarca, Gran Bretagna, Olanda, USA, Canada, Giappone, Lituania, India, Polonia e Brasile) oltre che da operatori e stampa nazionale, ha decretato i migliori vini da vitigni autoctoni iscritti alla competizione. Nella rosa salita sul podio ci sono quest’anno anche i vini spumanti, nuova categoria inserita che completa il panorama enologico del Meridione. I blind tasting si sono svolti sabato 11 e domenica 12 con quattro sessioni di assaggio e come giudici hanno anche degustato i rappresentanti di AssoEnologi Puglia, Basilica e Calabria. Una edizione da record quella del 2016: sono stati 432 i vini in concorso, 183 le aziende partecipanti (23 produttori siciliani, 18 produttori calabresi, 16 produttori lucani, 32 produttori campani e 94 produttori pugliesi).

Giuria Press 1: Maurizio Valeriani (presidente); Remy Charest; Simon Woolf; Tomasz Prange – Barczyจฝski; Warren Edwardes; William Zacharkiw; Erin Stockton; Maria Grazia Melegari: Francesco  Soleti. Press 2: Pierluigi Gorgoni (presidente); Aneesh Bhasin; Arto Koskelo; Charles Scicolone; James Melendez; Mayumi Nakagawara; Elisabetta Tosi; Davide Sarcinella. Buyer 1: Ole Udsen (presidente); Mariusz Majka; Mehmet Adanir; Steen Højgård Rasmussen; Warren Edwardes; Nana Wad; Giorgio Cotti. Buyer 2: Chiara Giorleo (presidnete); Alessandro Pagano; Andrzej Kostyk; Brian Gwynn; Daiva Mumgaudiene; Erica Nonni; Bernardo Conticelli; Fernando Zamboni; Giuseppe Bino.

RADICI DEL SUD 2016, I VINCITORI

SPUMANTI BIANCHI – GIORNALISTI
1) CAPRETTONE, CASA SETARO; 2) RISERVA NOBILE 2012, D’ARAPRÌ

BUYER
1) NOI DUE, TENUTA VIGLIONE; 2) MACCONE SPUMANTE BIANCO BRUT, PUGLIA IGP, ANGIULI DONATO. Ex aequo 2: TIATI METODO CLASSICO, PUGLIA IGP, CANTINE TEANUM

SPUMANTI ROSATI – GIORNALISTI
1, BRUT ROSÈ, D’ARAPRÌ; 2) LEGGIARDO ROSATO, CONSORZIO PRODUTTORI VINI MANDURIA. Ex aequo 2: DOVÌ ROSÈ, FERROCINTO

BUYER
1) LEGGIARDO ROSATO, CONSORZIO PRODUTTORI VINI MANDURIA; 2) BUYER, LA VIE EN ROSE’, PUGLIA IGP, TENUTA COPPADORO. Ex aequo 2: DOVÌ ROSÈ, FERROCINTO

FALANGHINA – GIORNALISTI
1) BENEVENTANO FALANGHINA IGP 2015, SANPAOLO; 2) COSÌCOMÈ 2014, IGP PUGLIA, VALENTINA PASSALACQUA

BUYER
1) CRUNA DELAGO 2014, CAMPI FLEGREI DOC, LA SIBILLA; 2) MAIOR 2012, FALANGHINA DEL SANNIO DOP, CANTINA FOSSO DEGLI ANGELI

CATARRATTO – GIORNALISTI
1) ANTISA CATARRATTO 2015, SICILIA DOC, TASCA D’ALMERITA. 2) VIGNA CASALJ 2015, ALCAMO DOC, TENUTA RAPITALÀ

BUYER
1) TERRE ROSSE DI GIABBASCIO 2014, TERRE SICILIANE IGT, CENTOPASSI. 2) ANTISA CATARRATTO 2015, SICILIA DOC, TASCA D’ALMERITA

GRILLO – GIORNALISTI
1) BLUES 2015, TERRE SICILIANE IGP, PAOLO CALÌ; 2) GRILLO 2015, SICILIA DOC, FEUDO DISISA

BUYER
1) APOLLO 2014, TERRE SICILIANE IGP, FAUSTA MANSIO; 2) ROCCE DI PIETRA LONGA 2014, TERRE SICILIANE IGT, CENTOPASSI

MISTO BIANCHI DEL SUD – GIORNALISTI
1) BIANCO DI SEI 2014, ETNA DOC, PALMENTO COSTANZO: 2) BUCECI BIANCO 2015, TERRE SICILIANE IGT, BUCECI VINI. 3) KORE 2015, TERRE SICILIANE IGT, CANTINE COLOMBA BIANCA

BUYER
1) STRIALE 2015, PUGLIA IGP, TENUTA PATRUNO PERNIOLA; 2) MALVASIA BIANCA 2015, SALENTO IGP, CONTI ZECCA; 3) BIANCO DI SEI 2014, ETNA DOC, PALMENTO COSTANZO

GRECO – GIORNALISTI
1) GRECO DI TUFO DOCG 2015, DI MEO; 2) LE PAGLIE 2015, MATERA DOC, CANTINE CERROLONGO

BUYER
1) JENTILINO 2015, TERRE DI COSENZA DOP, LA PESCHIERA: 2) GRECO DI TUFO DOCG 2015, SOCIETÀ AGRICOLA NATI

FIANO – GIORNALISTI
1) FIANO DI AVELLINO DOCG 2015, DI MEO; 2) BIANCOFIORE 2014, DAUNIA IGP, KANDEA

BUYER
1) TRENTENARE 2015, PAESTUM IGP, SAN SALVATORE 1988; 2) TORRE DEL FALCO 2015, PUGLIA IGP, TORREVENTO

ROSATI DEL SUD – GIORNALISTI
1) CIRÒ DOC ROSATO 2015, SCALA CANTINA E VIGNETI: 2) OSA! 2015, TERRE SICILIANE IGP, PAOLO CALÌ; 3) LE ROTAIE 2015, VALLE D’ITRIA IGP, I PASTINI

BUYER
1) NAUSICA 2015, SALENTO IGP, CARDONE; 2) NERO DI TROIA ROSÈ, ROSSO DI CERIGNOLA DOC, BIOCANTINA GIANNATTASIO; 3) SPEZIALE 2015, SALENTO IGP, TRULLO DI PEZZA

NERO DI TROIA – GIORNALISTI
1) OTTAGONO 2013, CASTEL DEL MONTE DOCG, TORREVENTO; 2) NERO DI TROIA 2014, PUGLIA IGP, VALENTINA PASSALACQUA

BUYER
1) GRAN TIATI GOLD VINTAGE 2010, PUGLIA IGP, CANTINE TEANUM; 2) LUI 2012, PUGLIA IGP, CANTINA MUSEO ALBEA

NEGROAMARO – GIORNALISTI
1) COPERTINO ROSSO DOC RISERVA 2008, CUPERTINUM – ANTICA CANTINA DEL SALENTO 1935; 2) DANZE DELLA CONTESSA 2014, NARDÒ DOC, CANTINA BONSEGNA

BUYER
1) VECCHIO SOGNO 2014, SALENTO IGP, TENUTA GIUSTINI; 2) POSTA PIANA 2014 PUGLIA IGP, CANTINE PARADISO. Ex aequo 2: NERÌO 2013, NARDÒ DOC, SCHOLA SARMENTI

PRIMITIVO – GIORNALISTI
1) PRIMITIVO 2013,PUGLIA IGP, PIETREGIOVANI; 2) IL RACCOMANDATO 2014, PUGLIA IGP, FIORE AZIENDA AGRICOLA

BUYER
1) PAPALE LINEA ORO 2013, PRIMITIVO DI MANDURIA DOP, VARVAGLIONE VIGNE E VINI; 2) PRIMITIVO DI MANDURIA DOP 2012, ANTICA MASSERIA JORCHE

NERO D’AVOLA – GIORNALISTI
1) CURMA 2010, SICILIA IGT, A R M O S A; 2) VUARIA 2010, SICILIA IGT, FEUDO DISISA

BUYER
1) SANTA CECILIA 2011, NOTO DOC, PLANETA; 2) VUARIA 2010, SICILIA IGT, FEUDO DISISA

GRUPPO MISTO VINI ROSSI DEL SUD – GIORNALISTI
1) TAURASI S.EUSTACHIO 2008, TAURASI DOCG, BOCCELLA; 2) GHIAIA NERA 2013, SICILIA DOC, TASCA D’ALMERITA; 3) DON VINCENZO 2013, LACRYMA CHRISTI DEL VESUVIO DOC ROSSO, CASA SETARO

BUYER
1) ERUZIONE 1614 2013, SICILIA DOC, PLANETA; 2) LIBICI 2012, CALABRIA IGP, CASA COMERCI. Ex aequo 2:  TAURASI 2011, TAURASI DOCG, TENUTA SCUOTTO. 3) BOCCA DI LUPO 2011, CASTEL DEL MONTE DOC, TORMARESCA

GAGLIOPPO – GIORNALISTI
1) CIRÒ RISERVA 2012, COTE DI FRANZE; 2) DUCA SANFELICE 2013, CIRÒ RISERVA, LIBRANDI

BUYER
1) ARCANO RISERVA 2009, CIRÒ ROSSO CLAS. SUP. RISERVA, SENATORE VINI; 2) DOM GIUVÀ 2013, CIRÒ ROSSO CLASSICO SUPERIORE DOC, DU CROPIO VINERY. Ex aequo 2: JACCA VENTU SUPERIORE 2012, MELISSA DOP, LA PIZZUTA DEL PRINCIPE

AGLIANICO – GIORNALISTI
1) RASOTT 2012, IRPINIA CAMPI TAURASINI DOP, BOCCELLA; 2) MILES 2012 CILENTO AGLIANICO DOC, CANTINE BARONE

BUYER
1) BORGOMASTRO 2007, COLLI DI SALERNO IGP, LUNAROSSA VINI E PASSIONE; 2) AGLIANICO 2MILA10 2010, COLLI DI SALERNO IGP, MILA VUOLO

AGLIANICO DEL VULTURE – GIORNALISTI
1) LIKOS 2012, AGLIANICO DEL VULTURE DOC, VIGNE MASTRODOMENICO; 2) AQUILA DEL VULTURE 2012, AGLIANICO DEL VULTURE DOC, LAGALA

BUYER
1) IL SIGILLO 2010, AGLIANICO DEL VULTURE DOC, CANTINE DEL NOTAIO; 2) CAMERLENGO 2009, AGLIANICO DEL VULTURE DOC, CAMERLENGO.

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Analisi e Tendenze Vino news

Radici del Sud: vini del Meridione al top. Ma la location sta “stretta”

Vinialsupermercato.it non poteva mancare, quest’oggi, a Torre a Mare. La frazione del Comune di Bari ha ospitato una delle più importanti rassegne sui vini del Sud. Parliamo ovviamente di Radici del Sud, manifestazione internazionale dedicata ai soli vini meridionali. Alle loro mille facce e sfaccettature. Dall’Aglianico della Basilicata al Primitivo della Puglia, passando per la Falanghina della Campania e al Nero d’Avola della Sicilia, per citarne solo alcuni (qui i vini 2016 premiati dalla giuria). Un’iniziativa lodevole, che vede finalmente i produttori meridionali – ormai affermatissimi nel panorama mondiale per la qualità dei loro vini – riunirsi sotto lo stesso “tetto” per un evento comune, in cui sfoggiare le proprie perle. Tutto bellissimo. Se non fosse che la location, una delle sale dell’Una hotel Regina, sia parsa piuttosto “ristretta” per una manifestazione di tale portata. Vero è che i 15 euro previsti per l’ingresso, con degustazioni illimitate, sono risultati ai più un prezzo ‘onesto’ per accedere alla stupenda sala da cerimonie in pietra. All’interno, ecco i vari banchi d’assaggio, sistemati in maniera un po’ confusa: poca la chiarezza nella distinzione tra i produttori delle varie regioni. Con un po’ d’impegno, abbiamo avuto comunque la possibilità di scoprire interessantissime realtà. A conferma che i produttori del Sud abbiano ormai intrapreso la strada della qualità, dimostrando di essere bravi vinificatori, nonostante mille difficoltà.

I MIGLIORI ASSAGGI
E non ci riferiamo soltanto ai ‘grandi nomi’ quali Feudi di San Gregorio, con le cantine vassalle Basilisco e Ognissole, o a marchi importanti pugliesi come Antica Masseria Jorche, una delle regine del Primitivo di Manduria, o ancora a Colli della Murgia, cantina biologica di Gravina in Puglia che presentava due spumanti metodo Charmat e un rosato pugliese ‘atipico’, di un eccellente rosa tenue, oltre ai vari bianchi di Minutolo. Grandi conferme anche quelle riservate dai vini lucani, con la nota Cantine del Notaio a sfoggiare – otre ovviamente ai vari Aglianico del Vulture – un metodo classico di Aglianico vinificato in bianco, molto interessante. Tra i vini che meritano una menzione particolare, ecco un bianco vinificato come un vino rosso, in otri di terra cotta: quello dell’azienda Lunarossa di Giffoni Valle Piana, provincia di Salerno, Campania. Quartara è il nome di questo gioiello, che prende il nome dal recipiente che lo culla sino a diventare un nettare così prelibato: un Fiano dei colli Salernitani che rimane a contatto con le bucce per 2 mesi. Abbastanza per regalare un bianco fresco e brillante, non trattato, nel rispetto della filosofia dei più famosi vignaioli friulani. Insomma: sono ormai tante le realtà vitivinicole meridionali che meritano di essere raccontate su palcoscenici di tutto rispetto. Anche – e soprattutto – fuori dai confini di un Sud Italia che sta sempre più ‘stretto’ al cuore e alla passione di questi produttori. Un cuore che, il più delle volte, batte al ritmo della qualità assoluta.

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Risotto cozze e stracciatella

Un altro classico rivisitato “In cucina con Fede”. Questa volta si tratta del riso con le cozze, cucinato tradizionalmente con le patate. Al loro posto, ecco un altro ingrediente delizioso della nostra splendida Italia: la stracciatella fresca. Una ricetta abbastanza facile da realizzare, che è possibile rendere ancora più appetitosa con il giusto vino in abbinamento.

Quantità per: 4 persone
Realizzazione: abbastanza facile
Vino in abbinamento: Locorotondo Dop, Soave Classico Doc

TI SERVE

  • 20 cucchiai di riso Carnaroli
  • 1 kg di cozze (già lavate dal pescivendolo)
  • Qualche foglia di lattuga
  • 100 gr di stracciatella
  • 1 scalogno
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • Olio evo
  • 3 foglie di alloro
  • Sale e pepe bianco
  • Circa 300 ml di brodo vegetale

PREPARAZIONE

  1. Metti le cozze in una casseruola alta. Lascia cuocere lentamente i mitili, a fuoco bassissimo e con il coperchio, finché non si aprono. Una volta pronte le cozze, conserva l’acqua fuoriuscita naturalmente. Conserva anche qualcuno dei gusci, i più belli: li userai come decorazione del piatto.
  2. Tosta il riso in una casseruola con lo scalogno tritato, l’olio e l’alloro. Sfuma con il liquido delle cozze, aggiungi il brodo, il sale e il pepe e lascia cuocere.
  3. Nel frattempo spadella le foglie della lattuga tagliate a strisce con olio e sale, per 3 minuti. Aggiungile al risotto e continua la cottura.
  4. Una volta pronto il riso spegni il fuoco, manteca con la stracciatella, versa le cozze e guarnisci con i gusci.
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Vini al supermercato

Chianti Classico Docg Pèppoli 2013, Marchesi Antinori

E’ la persistenza il valore aggiunto del Chianti Classico Docg Pèppoli Marchesi Antinori. Il buon nome della casa vinicola fiorentina costituisce di per sé garanzia di qualità assoluta. E il Chianti Classico Pèppoli è, di fatto, il risultato della ricerca di un prodotto di facile consumazione. Tutt’altro che banale, ma allo stesso tempo (volutamente) non complesso. Un Chianti che sembra voler condurre con una certa fretta al proprio finale, lungo e persistente: non perché ‘consapevole’ d’aver poco da raccontare nel mezzo. Piuttosto per giungere presto al meglio di sé. Sfoderando presto il proprio asso nella manica. Un ospite timido e discreto, pur delizioso e raffinato. Per il quale aggiungere – volentieri – un calice a tavola. La trama del Chianti Classico Pèppoli Antinori inizia a raccontarsi da sola già all’esame visivo. Il colore rosso rubino vivo, intenso, suggerisce la grande centralità delle note fruttate, ricercate e volutamente ‘spinte’, sia al naso sia al palato. Il Sangiovese (90%) sussurra le classiche note di viola che avvolgono i frutti rossi. Merlot e Syrah aggiungono suadenza e nerbo, suggerendo tinte terziarie speziate delicate e vaniglia. Fondamentale in questo senso l’apporto dell’affinamento in barriques. Il Chianti Classico Pèppoli Antinori accompagna trasversalmente, dai primi ai secondi, la cucina di media complessità. Qualche suggerimento? Un ragù saporito, una bistecca alla fiorentina, un formaggio come il Bitto della Valtellina. Da provare anche con le empanadas argentine.

LA VINIFICAZIONE
Questo Chianti Classico di casa Antinori è ottenuto, come anticipato, da uve Sangiovese, Syrah e Merlot. Le varietà vengono vinificate separatamente. Il Sangiovese svolge la macerazione in acciaio per circa 10 giorni,  mentre Merlot e Syrah necessitano di più tempo. L’obiettivo è quello di “ottenere tannini soffici e preservare le note fruttate”. La fermentazione malolattica, utile alla trasformazione del ‘duro’ acido malico nel ‘morbido’ acido lattico, avviene prima dell’inverno per tutte e tre le varietà. All’inizio del 2014, il Chianti Classico Docg Pèppoli 2013 Antinori è stato assemblato e immesso in legno grande, dove è rimasto a riposare per circa un anno. L’ulteriore maturazione è avvenuta in botti di rovere di Slavonia, mentre un 10% è stato affidato a piccole barriques. L’imbottigliamento è avvenuto nella primavera 2015. L’annata 2013 è stata caratterizzata da frequenti precipitazioni durante i mesi invernali e temperature sotto la media durante i mesi primaverili. Il germogliamento della vite è avvenuto in ritardo di 10-15 giorni rispetto alla media. Il caldo, sopraggiunto intorno alla metà di luglio, ha accelerato i processi di maturazione delle uve, che sono proseguiti con regolarità durante l’estate. Le alte temperature e le ottime escursioni termiche de mese di settembre hanno permesso di arrivare a una corretta maturazione delle uve. Pèppoli è stato introdotto nel 1988 da Marchesi Antinori, in seguito alla prima vendemmia 1985.

Prezzo: 18,49 euro
Acquistato presso: Iper la grande I, Finiper

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Vellutata di carote e latte di cocco

Leggermente fuori stagione, ma ve la proponiamo comunque, con l’auspicio che l’estate e i primi (veri) caldi arrivino presto. “In cucina con Fede” vi conduce oggi in una ricetta davvero alla portata di tutti: la vellutata di carote e latte di cocco. Un tocco esotico, dunque, che contribuirà a rendere unico e particolare un piatto abbastanza classico.

Quantità per: 4 persone
Realizzazione: molto facile
Vino in abbinamentoSudtirol Alto Adige Gewurztraminer Doc Cornaianum, Girlan

Ti serve:

  • 150 ml di latte di cocco
  • 10 gr di burro
  • 500 ml di brodo vegetale
  • 1 cipolla
  • 500 gr di carote
  • Sale nero delle Hawaii
  • Pepe nero
  • Chips di alghe

PREPARAZIONE

1. Sciogli il burro in una casseruola e fai rosolare la cipolla tagliata finemente.

2. Pela e lava le carote, tagliale a rondelle (o a cubetti, a seconda delle tue preferenze) e aggiungile nella casseruola. Mescola qualche minuto, versa il brodo vegetale, sale e pepe. Lascia cuocere per mezzora circa.

3. Se le carote sono morbide, frullale direttamente nella casseruola con un frullatore a immersione e aggiungi il latte di cocco.

4. Una volta impiattata la vellutata di carote, puoi decorarla con delle chips di alghe e qualche “spaghetto” di carota fritto realizzato con un tempera verdure.

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Prosecco, Pinot Grigio e Ribolla: Friulvini riparte dai vini “pop”

Quattrocentocinquanta viticoltori associati. Duemila ettari di superficie vitata. Sette linee di vini commercializzati in 21 Paesi esteri. Sono solo alcuni dei numeri di Friulvini, storico marchio simbolo per decenni del vino regionale friulano sui mercati internazionali. Un brand che oggi rinasce. A riportarlo in vita, con una nuova grafica, moderna ma fedele alle radici territoriali, è la cantina La Delizia di Casarsa, che nel 2011 con l’allora presidente Denis Ius, attuale vicepresidente, mise in sicurezza uno dei patrimoni vitivinicoli del Friuli Venezia Giulia a “rischio” in seguito al fallimento dell’azienda con sede a Orcenico Inferiore di Zoppola. Un progetto che s’inserisce ora nel lancio della nuova Doc unica del Friuli. “Friulvini – ricorda Ius, insieme all’attuale presidente Flavio Bellomo – è un marchio strategico perché l’unico regolarmente registrato che riporta nel suo nome l’unione tra Friuli e vino, condizione molto apprezzata soprattutto sui mercati esteri dove la provenienza territoriale e’ un plus commerciale. L’operazione che abbiamo compiuto nel 2011 ha evitato che il marchio divenisse proprietà di realtà provenienti da fuori il Friuli Venezia Giulia, tutelando un patrimonio d’immagine che appartiene a tutti i friulani”. “Ora – prosegue Ius – siamo pronti per rilanciare questo marchio anche nell’ottica di sviluppo della nuova Doc unica del Friuli, che vede ancora una volta Casarsa quale leader del sistema vitivinicolo regionale”.

LE NOVITA’
Il ritorno alle vendite di Friulvini coincide con una nuova grafica, in cui l’aquila – simbolo del Friuli – sara’ ancora sulle etichette ma in una versione moderna e stilizzata. Tra i vini che saranno commercializzati il Prosecco – alla cui coltura la cantina aprì intelligentemente proprio sotto la presidenza di Ius – Pinot grigio e Ribolla Gialla, ovvero quelli che in questi ultimi anni hanno visto una netta ascesa nelle preferenze dei consumatori. Ma è l’intera Friulvini, che prima del fallimento nei primi anni 2000 era una delle realtà più grandi d’Italia, a essere al centro di un progetto globale di sviluppo da parte della cantina casarsese, che ha rilevato recentemente pure l’ex area produttiva nella quale stanno fervendo i lavori di ammodernamento. “Una superficie di 11 mila metri quadri – concludono Bellomo e Ius – per la quale investiremo 10 milioni di euro e che sarà utilizzata già a partire dalla vendemmia 2016, per la vinificazione e lo stoccaggio di 90 mila ettolitri da uve di Pinot Grigio e Prosecco: sta nascendo cosi’ il più grande polo vitivinicolo del Friuli Venezia Giulia. Simbolo di un settore, quello agricolo, che partendo dalle proprie radici sa guardare al futuro da protagonista su tutti i mercati, nazionali e internazionali”.

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Vini al supermercato

Sedàra Sicilia Doc Rosso 2013, Donnafugata

Non certo la migliore espressione dei vini rossi della casa vinicola siciliana Donnafugata, Sedàra Sicilia Doc Rosso 2013 si presenta da sé sull’etichetta”d’autore” posta sul retro bottiglia: peraltro di difficile lettura, non solo per i caratteri troppo “piccoli” ma anche per la scelta di stampare le note descrittive su una raffigurazione delle cantine di Contessa Entellina (tutto bellissimo – per carità – ma difficile da apprezzare appieno tra le corsie di un supermercato). Vino “piacevole e informale”, si può leggere, “dalla pizza al barbecue”. Insomma, il vino “base” Donnafugata. Da apprezzare non per particolari doti, ma proprio per la sua intrinseca trasversalità nell’accompagnare le pietanze di tutti i giorni. Un vino, Sedàra Sicilia Doc Rosso, che si presenta nel calice di un rosso profondo, poco trasparente. Il suo punto forte? Quell’essere timido in entrata e forte in chiusura, sia al naso sia al palato. Con la frutta rossa (ciliegia) che si esprime intensa prima di lasciare spazio a una speziatura decisa, di pepe nero e chiodi di garofano. Sentori che, all’olfatto, si fanno tuttavia sempre meno eleganti nel calice, col passare dei minuti. Vino fresco e di facile beva nonostante i 13 gradi, risulta morbido e rotondo in bocca. Caratteristiche, queste, che lo rendono l’accompagnamento perfetto per piatti non troppo elaborati: la cucina di tutti i giorni, senza troppi fronzoli, sembra insomma il territorio prediletto di questo vino rosso siciliano. A una temperatura di servizio tra i 16 e i 18 gradi.

LA VINIFICAZIONE
A comporre il ‘quadro’ di Sedàra Sicilia Doc Rosso Donnafugata sono Nero d’Avola (prevalente), Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah. La zona di produzione è quella della Sicilia sud occidentale, più precisamente quella della Tenuta di Contessa Entellina e dei territori limitrofi. Le vigne sono tutte collocate a un’altitudine che varia dai 200 ai 600 metri sul livello del mare, con orografia collinare e suoli franco-argillosi a reazione sub-alcalina (pH da 7,5 a 7,9). Ricca la presenza di elementi nutritivi (potassio, magnesio, calcio, ferro, manganese, zinco) mentre il calcare totale varia dal 20 al 35%. Il vigneto è allevato con il sistema della controspalliera, con potatura a cordone speronato, lasciando da 6 a 10 gemme per pianta. La densità d’impianto varia da 4.500 a 6 mila piante per ettaro e rese di circa 85 quintali per ettaro (1,6 kg per pianta). La vendemmia delle uve destinate al Sedàra inizia a fine agosto con il Merlot e prosegue nelle prime due settimane di settembre con la raccolta di Syrah, Nero d’Avola e Cabernet Sauvignon. La fermentazione è svolta in acciaio con macerazione sulle bucce per circa 10 giorni alla temperatura di 25-28° gradi e per circa 6- 8 giorni alla temperatura di 24-25°C. A fermentazione malolattica svolta, segue l’affinamento per 8 mesi in vasca e poi in bottiglia per almeno altri 5 mesi. La longevità di Sedàrà, una volta messo in commercio, è di 4-5 anni. Immortale, invece, la raffigurazione in etichetta che riporta alla memoria Angelica Sedàra e l’affascinante sua interprete Claudia Cardinale, protagonista del film “Il Gattopardo” di Luchino Visconti.

Prezzo: 7,49
Acquistato presso: Carrefour

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Analisi e Tendenze Vino news

Gravner tra i protagonisti del primo trailer sugli Orange Wines

Development of an Orange Taste è il titolo scelto per il documentario sugli orange wines presentato, in anteprima nazionale, al Ristorante La Montecchia di Selvazzano (Padova). Trenta minuti, firmati da Laura Michelon e Mike Hopkins e prodotti da Bottled Films, per raccontare come nascono i vini bianchi sottoposti a macerazione sulle bucce.
Documentario che arriva in Italia dopo la première a Londra dello scorso 19 aprile e che vede il produttore di Oslavia Joško Gravner fra i protagonisti del progetto.Development of an Orange Taste prende in esame la storia degli orange wines in Italia, partendo proprio da quando, nel 1997, Gravner inizia a lavorare su un nuovo modo di fare vino, producendo un vino bianco lasciato a fermentare assieme alle bucce per un lungo periodo di tempo.
Una scelta che nel 2001 evolve nella vinificazione in anfora. Dopo un viaggio in Georgia Joško sceglie la modalità classica del Caucaso, quella della zona dei Kakheti, che prevede grandi anfore in terracotta interrate. È un ritorno al passato, ma soprattutto un forte balzo nel futuro, tant’è che molti da quel giorno lo seguono nella sua idea di riportare il vino al suo significato originario.
Come Angiolino Maule e Daniele Piccin, assieme a Gravner nel film, legati a Joško da una sorta di filo rosso che attraversa le regioni e le generazioni. La proiezione si è svolta giovedì 9 giugno alla Montecchia di Selvazzano Dentro (PD) e per l’occasione Massimiliano Alajmo ha creato un menu abbinato ai vini dei tre produttori.
Il trailer è visibile nel sito di Bottled Films. Il film sarà disponibile sullo stesso sito dal 16 giugno al costo di 5 €. Può essere acquistato con sottotitoli in inglese o in italiano.
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Analisi e Tendenze Vino

Ad Alassio si brinda a tutte bollicine con “un mare di champagne”

Esplorare tutte le declinazioni del gusto, anche quelle in apparenza più ardite, per scoprire la pienezza dei sapori. L’esperienza che sarà possibile provare in occasione della cena di gala che avrà luogo il 21 giugno presso la Club House del Golf Club Garlenda, nell’entroterra di Alassio – a chiusura della quarta edizione dell’evento dedicato al Roi des Vins “Un Mare di Champagne” – è esattamente questo: un’avventura nel gusto. Sarà un sontuoso percorso a tappe, ciascuna delle quali accuratamente studiata, preparata e illustrata da noti Chef, e abbinata alla perfezione ad uno Champagne. A partire dagli amuse-bouche, che spaziano dalle ostriche abbinate al gin tonic alle prugne e foie-gras, e accompagnati da un Perrier-Jouet Grand Brut, gli ospiti verranno condotti verso un inusuale antipasto di seppie, caviale e caffè, annaffiato da uno Champagne Deuz-Brut Classic. La guida, in questa prima tappa, sarà Massimo Viglietti, Chef dell’Enoteca Achilli di Roma. Uno chef sorprendente, amante delle contaminazioni: la sua cucina, da alcuni definita “anarchica”, può essere paragonata a una session di free jazz, in equilibrio tra conoscenza perfetta degli ingredienti e dei sapori, ed estrema libertà nell’esecuzione e negli abbinamenti. Da qui gli ospiti della cena di gala partiranno verso la Caramella di Gamberi di Oneglia impanata nella Tonda gentile e Grissini, sorseggiando un calice di Champagne V. Etien 1er millésime 2010. A condurli, lo Chef Maurilio Garola, della Ciau del Tornavento di Treiso.Profumi di sottobosco e di mare che si fondono tra le mani dello Chef stellato che accompagna gli ospiti, con grazia e in punta di piedi, in una visita in equilibrio tra i sapori del mare della Liguria e le colline del Piemonte. La cucina di Maurilio Garola riporta alla tradizione delle Langhe, ai colori delle vigne e dei noccioleti, allo scorrere delle stagioni e all’amore profondo verso la propria terra, sempre con gli occhi puntati verso il futuro, in rivisitazioni rispettose, consapevoli e sempre, immancabilmente eccellenti. La parte centrale del viaggio degli ospiti della cena di gala a chiusura di “Un Mare di Champagne” sarà, giustamente, affidata ai padroni di casa: il Tortello di Culatello, Burrata e Mazzancolle, accompagnato da uno Champagne Devaux – Cuvée D Rosé, infatti, è affidata agli Chefs Macramé di Alassio, gli organizzatori dell’intero evento del 20 e 21 giugno. Macramé – Dire, Fare, Mangiare -, è la storia di un incontro e di un’alleanza: nove Chefs Alassini si sono uniti in consorzio per far conoscere Alassio, il suo splendido golfo, la città, le eccellenze del suo territorio. Come il piatto che gli Chefs hanno pensato appositamente per questa cena di gala, incontro tra le nebbie della Pianura Padana tra le quali stagiona il culatello, il sole della Puglia che vede nascere la burrata e il blu profondo ed intenso del mare di Alassio dal quale provengono le mazzancolle, Macramé – Dire, Fare, Mangiare- dimostra come dall’intreccio di storie ed esperienze possano nascere esperienze innovative e vincenti. Il viaggio nei sapori proseguirà tra la Liguria, il Piemonte e i mari del Sud grazie al Rombo chiodato in foglia di Banano, Vaniglia, Lemongrass e ristretto di Vitello. Ovviamente, non mancherà la Francia, grazie allo Champagne Krug Grande Cuvée che accompagnerà questo piatto sorprendente. Sarà Federico Gallo, lo Chef stellato della Locanda del Pilone di Madonna di Como, a condurre gli ospiti alla scoperta di nuovi confini, tra incontri e contaminazioni che arrivano fino alle isole dell’Oceano Indiano profumate di orchidee e vaniglia. La sua cucina, infatti, riesce a coniugare la tradizione del territorio e le terre lontane, creando armonie nelle quali l’“altrove” e l’inaspettato diventano immediatamente casa. A concludere la cena di gala del 21 giugno presso la Club House del Golf Club Garlenda e la quarta edizione di “Un Mare di Champagne”, la Mousse di Albicocca e Basilico, Crumble al Sesamo nero, Gelato Coeur de Guanaja. A Franco Ascari, Chef Pasticcere Selecta, l’onore di accompagnare gli ospiti all’approdo del loro percorso tra Champagne e sapori. L’esperienza di Franco Ascari è essa stessa un viaggio nel viaggio, dalle cucine più prestigiose all’incontro con la pasticceria: folgorante, in grado di cambiare la vita, come solo i grandi incontri sanno fare. Lo studio, la passione, la ricerca di nuove combinazioni, di consistenze e ingredienti, traspaiono nei suoi dessert. I suoi dessert sono la degna, inimitabile conclusione di una cena perfetta.
A proposito di “Un mare di Champagne”:  115 Etichette, 42 Maisons, 2 giorni, Seminari a tema, 1 torneo di Golf al suo esordio, 1 cena di Gala: sono questi i numeri e gli appuntamenti della prossima edizione – la quarta – di “Un mare di Champagne”, la manifestazione organizzata dal consorzio Macramé – Dire Fare Mangiare con il patrocinio del Comune di Alassio. Anche quest’anno la cornice sarà quella del Grand Hotel Alassio & SPA, la splendida struttura neoclassica risalente alla fine del 1800 e riaperta, dopo un’accurata opera di restauro, nel 2010. L’incantevole e suggestiva terrazza affacciata sul Golfo accoglierà operatori del settore, giornalisti e appassionati di bollicine, che confluiranno nella città ligure per partecipare al più grande evento italiano dedicato al Roi des Vins: l’obiettivo è ripetere e superare il grande successo della scorsa edizione, che ha attirato oltre cinquecento estimatori, e durante la quale sono stati fatti saltare i tappi di più di mille bottiglie di Champagne.  Per partecipare alla Cena di Gala, per avere informazioni e per prenotare (obbligatoria):  Mobile + 39 366 4815006. E’ previsto un servizio di navetta dal Grand Hotel di Alassio su prenotazione. Per informazioni sull’evento “Un mare di Champagne”: http://www.macrame-alassio.it

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Montepulciano: nuovo corso per Lunadoro con Schenk Italian Wineries

Una tenuta nel Parco Naturale della Val d’Orcia che si estende su di un crinale per 40 ettari, di cui 12 vitati: 10 Ha a Sangiovese e 2 suddivisi fra Merlot e Petit Verdot, situati in una posizione ottimale perché ventilata che assicura le condizioni migliori per lo stato sanitario delle piante e dell’uva, oltre che una maturazione graduale e completa dei grappoli, per produrre un vino d’eccellenza. Questa è l’Azienda Agricola Lunadoro, situata a Valiano nel rinomato comune di Montepulciano, che è stata presentata ufficialmente ieri alla stampa e a numerosi operatori del settore, italiani ed esteri, dai vertici di Schenk Italian Wineries, una tra le più rilevanti realtà vinicole nello scenario nazionale, con sede a Ora (BZ), che ad aprile ha acquisito l’intera tenuta con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la qualità dei prodotti e valorizzare l’asset Nobile Riserva oltre che, ovviamente, il marchio Lunadoro. All’evento hanno partecipato anche Francois Schenk (Famiglia Schenk), Frank Hooij (direttore generale Schenk Group), Egidio Finazzer (Agronomo), Maurizio Saettini (Enologo). “Quest’azienda – commenta Daniele Simoni, amministratore delegato di Schenk Italian Wineries – rappresenta per noi un passo ulteriore nel percorso che abbiamo intrapreso anni fa con l’obiettivo di radicarci sul nostro territorio, investendo in aziende agricole situate in zone particolarmente vocate e suggestive, con l’obiettivo di poter offrire prodotti di qualità sempre maggiore come espressione sincera del territorio, delle sue tradizioni e della sua cultura. Insieme al vino, infatti, vogliamo proporre un’esperienza completa, che parta dalla terra per arrivare al calice, facendo vivere ed apprezzare l’insieme dei valori e delle peculiarità che arricchiscono il sistema sotteso ad ogni vino di qualità”.

“Con un piano di investimento da 1 milione di euro – aggiunge Simoni –  l’azienda punta a migliorare la propria capacità di stoccaggio e vinificazione, con lo scopo di accrescere la qualità del prodotto e valorizzare l’asset Nobile Riserva e il marchio Lunadoro. L’obiettivo è di produrre 80mila bottiglie, triplicando così il fatturato precedente che si aggirava intorno ai 600 mila euro”. “Il legame con la terra e la produzione sono fondamentali per un vino che sia l’espressione della cantina e della sua gente, mantenendo i tratti peculiari e distintivi del terroir di appartenenza – spiega Adriano Annovi, amministratore delegato Lunadoro. Con i nostri enologi e agronomi, seguiamo tutto il processo di maturazione della vite per esaltare le caratteristiche del vitigno principe di Montepulciano, il Sangiovese che solo qui è chiamato Prugnolo Gentile. I riconoscimenti ricevuti nel corso degli anni a partire dal 2005 da Robert Parker, Wine Enthusiast, Guida Veronelli, Gambero Rosso fino alla menzione di aprile 2016 proprio da parte di quest’ultimo per il Nobile Pagliareto 2013, ci consentono di impreziosire l’offerta che presentiamo ai nostri clienti e partner, a soddisfare la crescente domanda mondiale di vini di qualità superiore e ad ampliare la gamma di prodotti ad alto valore aggiunto”. “Lunadoro è la terza azienda delle cantine italiane del gruppo Schenk – prosegue Roberta Deflorian, direttore commerciale Lunadoro. Alla sede principale di Ora fondata nel 1960, si è aggiunta infatti la prima cantina di produzione nel 2011 a Valdobbiadene e, finalmente, ad aprile 2016 questo piccolo gioiello toscano. Punteremo solo sui tre vini che per noi rappresentano l’eccellenza di Montepulciano: Rosso di Montepulciano, Vino Nobile e Nobile Riserva focalizzandoci sulla Riserva, partendo a gennaio 2017 con l’annata 2013 e continuando in crescita con l’annata 2014 per la quale puntiamo a riservare 35-40.000 bottiglie. Vogliamo posizionare questi vini nel segmento ‘ristorazione, enoteche e distribuzione di alta gamma’, al giusto livello di prezzo – conclude Roberta Deflorian. Vini speciali ma accessibili a tutti. Vini con menzioni e riconoscimenti in Italia e nel mondo che noi come team di Lunadoro ci impegneremo a far apprezzare ai nostri clienti a livello internazionale, anche e soprattutto a quelli che non conoscono ancora questa denominazione”.

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Cantine vini#1

Insight Sauvignon Blanc Marlborough 2013, Vinultra

Sentiamo spesso parlare di vini neozelandesi. Vini che, ormai, è facile reperire anche sul mercato italiano. Vinialsupermercato.it, come al solito, cerca di aiutarvi nelle scelte in campo enologico. E oggi racconta di un Sauvignon Blanc proveniente proprio dalla Nuova Zelanda. Si tratta del Sauvignon Blanc 2013 Insight, “single vineyard” Marlborough, prodotto dalla cantina Vinultra nella Waihopai Valley. Il vino si presenta di un colore giallo paglierino, di buona limpidezza. Al naso esprime un bouquet estremamente ampio e accattivante, molto “femminile” e floreale. Si passa dal passion  fruit alla classica foglia di pomodoro, fino alle note di zenzero fresco. Un naso prezioso, che anticipa un sorso ancora più soddisfacente. La frutta esotica torna prepotentemente, il che potrebbe far risultare questo vino stucchevole. Ma immediatamente sopraggiungono note agrumate di pompelmo rosa, a bilanciare il tutto. Completano il quadro note speziate e minerali. Il ritorno, una volta deglutito il vino, è di quello di piacevoli  e persistenti foglie di pomodoro, oltre agli onnipresenti agrumi e alle spezie.
LA VINIFICAZIONE
L’azienda Vinultra è situata a Malborough, sulla East coast della Waihopai Valley, uno dei territori più conosciuti e vocati alla coltivazione della vite in Nuova Zelanda. Il vitigno scelto per la produzione di questa etichetta si sviluppa su due terrazze differenti: quella inferiore è estremamente ricca di sassi, un terreno limoso e argilloso. Quella superiore,  invece, sempre composta di argilla e limo, presenta in abbondanza grandi blocchi di ghiaia, in questo caso friabile. Il sistema di allevamento è la controspalliera e la raccolta delle uve Sauvignon Blanc avviene tra la fine del mese di aprile e l’inizio di maggio. La diraspatura è seguita da una pressatura con pressa pneumatica. Le uve subiscono poi criomacerazione per 48 ore, processo utile alla conservazione degli aromi varietali dell’uva. La fermentazione avviene in vasche d’acciaio e il vino riposa sur lies, ovvero “sulle bucce”, per diversi mesi prima di essere imbottigliato.
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Vino argentino protagonista al Milano Latin Festival

Trenta etichette di vino argentino, più due di vino cileno. Giusto per non farsi mancare niente, tra un boccone e l’altro di empanadas. Non solo danze al Milano Latin Festival 2016. Il vino sudamericano sarà infatti grande protagonista dell’evento che ogni anno attira migliaia di appassionati di musica e balli latino americani. L’appuntamento per tutti i winelovers è all’enoteca dell’importatore Federico Guillermo Bruera, allestita proprio all’interno degli spazi del Milano Latin Festival, in viale Milanofiori ad Assago, alle porte di Milano. Un appuntamento che ha preso il via lunedì 6 giugno e animerà la movida milanese fino al 16 agosto. “Abbiamo deciso di approfittare di questa bella opportunità offerta dal Milano Latin Festival – spiega Bruera, che a Genova gestisce l’impresa di import Via dell’Abbondanza – per far conoscere a più persone possibili il vino argentino e, in generale, quello sudamericano. Uno spazio enoteca che si affiancherà alla consueta rummeria, divenuta ormai una tradizione”. Federico Guillermo Bruera, del resto, importa da 11 anni vini argentini e sudamericani in Italia. Conosce il mercato. E sa dove puntare il mirino, per fare centro. “Al Milano Latin Festival – spiega – propongo una selezione di etichette prevalentemente provenienti dall’Argentina, scelte tra le 120 a nostra disposizione”. Venti le cantine argentine interessate. Una sola quella cilena. Qualche consiglio? Cascherete sempre in piedi, scegliendo un vino ‘a caso’ della Bodega del Fin del Mundo di San Patricio del Chañar, uno di Bodega La Rural Rutini Wines o di Bodega Santa Julia di Mendoza. Per chi vuole provare qualcosa di davvero alternativo c’è il liquore di Yerba Mate, un’erba dalle miracolose proprietà benefiche per l’organismo. “Pur essendo l’Italia uno dei maggiori Paesi produttori di vino – evidenzia l’importatore Bruera – il consumatore italiano è particolarmente curioso e sperimenta volentieri. Il mercato dei vini argentini e sudamericani, in Italia, è in crescita non solo nella ristorazione, ma anche nelle enoteche. Ed è sempre più facile trovare vini del Sud America anche in ristoranti che non propongono esclusivamente cucina latina”. Il giro d’affari, per Bruera, si assesta sulle 100 mila bottiglie l’anno. Numeri che fanno di Via dell’Abbondanza un vero e proprio riferimento, nel Belpaese. “Non a caso – commenta Bruera – siamo stati fornitori esclusivi per il ristorante argentino del Padiglione Argentina, a Expo Milano 2015. E siamo organizzatori e creatori del Malbec World Day Milano, dove si degustano ogni anno più di 60 Malbec, nel mese di aprile”. Insomma: il via alle danze è stato dato lunedì. Adesso, in alto i calici.

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La Cité du Vin de Bordeaux fa infuriare il Movimento Turismo del Vino

“L’enoturismo è tricolore, lo si può dire con certezza. Ma è un tricolore francese, non certo il nostro”. A tuonare così è il presidente nazionale del Movimento Turismo del Vino (Mtv), Carlo Pietrasanta (nella foto), a commentato delle “recenti importanti iniziative” intraprese dai “cugini” francesi “in favore dell’enoturismo”.

“Come in un film già visto – dichiara Pietrasanta – la Francia ci sovrasta in quanto a programmazione e managerialità della cosa pubblica. E quello che è successo nell’ultimo anno è sotto gli occhi di tutti: Parigi ha messo in piedi un portale che raccoglie tutta l’offerta enoturistica del Paese e che funziona benissimo, nonostante non sia costato milioni di euro come i nostri, inutili, siti vetrina. E non è un caso che il portale, che punta ad attirare 4 milioni di nuovi enoturisti stranieri entro il 2020, anche attraverso prenotazioni dirette dal sito – sia stato presentato dal ministro degli Esteri”. Pietrasanta fa riferimento all’inaugurazione, avvenuta a fine maggio a Bordeaux, de La Cité du vin, “La città del vino”.

“E non è un caso neppure che, giusto un anno fa – prosegue il presidente del Movimento del Turismo del Vino – lo stesso ministro francese Laurent Fabius abbia annunciato un piano speciale con un fondo nazionale in favore del comparto. Detto, fatto. E mentre in Italia, da Expo in poi, in tutti i grandi comizi sul vino nessun politico dimenticava di citare l’enoturismo, in Francia si stanziavano decine di milioni di euro per investire veramente”.

Per il presidente del Movimento Turismo del Vino, che conta circa mille cantine associate, gli 81 milioni di euro impiegati per costruire La Cité du vin de Bordeaux “sono la ciliegina su una torta che nella regione fattura, sotto la voce turismo, ben 4 miliardi di euro l’anno e che negli ultimi 15 anni ha triplicato i propri visitatori da 2 a 6 milioni, con 50 mila posti di lavoro diretti”. Una ciliegina che, secondo le stime, porterà altri 450 mila visitatori l’anno. “Tutto ciò – aggiunge Carlo Pietrasanta – mentre da noi non si trova nemmeno la quadra per fare un nuovo regolamento comune”.

Il riferimento è all’an­nosa questione della vecchia legge sulle Strade del Vino del 1999, “che non ha mai contemplato la possibilità di fattu­rare visite, attività e mescita di vini in cantina, nonostante siano ormai diventate pratiche comuni e voci importanti di bilancio”.

E se Cantine Aperte spopola, con un numero di persone pari agli spettatori di 50 partite di Serie A, “noi – attacca Pietrasanta – ci sentiamo come una provinciale tra i giganti del calcio internazionale”. “Siamo in attesa, per esempio, di un testo unico sul vino – spiega il presidente del Mtv – che doveva essere presentato al Vinitaly 2015 e poi al Vinitaly 2016, dove è passata solo una bozza. E in cui, deo gratias, è inclusa una mini postilla che dovrebbe aprire almeno alle degustazioni in cantina. Ma tant’è – conclude Pietrasanta – la grandeur francese partorisce le montagne. Noi purtroppo nemmeno un topolino”.

LE CITÈ DU VIN DE BORDEAUX
L’idea di rendere l’area di Bordeaux un “magnete per l’enoturismo in Francia”, come ha spiegato Philippe Massol (nella foto), direttore della Fondazione per la Cultura e civiltà del vino francese, il giorno dell’inaugurazione de La Citè du Vin, “è nata osservando i visitatori arrivati a Bordeaux, interessati al vino ma senza un posto per soddisfare le loro aspettative”.

Un discorso iniziato nel 2008, germogliato nell’ambito della campagna elettorale locale, per un progetto condiviso da entrambi gli schieramenti politici, che poi hanno finito per opporsi.

Infine, Alain Juppé (LR) ha prevalso sul socialista Alain Rousset. Pochi anni prima, un tentativo meno ambizioso ristrutturazione di una cantina sul Quai des Chartrons non aveva sollevato particolare interesse. L’incontro tra Massol e Sylvie Cazes, poi eletto a sindaco di Bordeaux, co-proprietario del Château Lynch – Bages a Pauillac e creatore dell’agenzia di turismo del vino di Bordeaux Saveurs, servì a catalizzare le energie verso il risultato finale.

Il sostegno del sindaco di Bordeaux ha fatto il resto. Un progetto, Le cité du Vin, che si basa su altri illustri esempi di enoturismo virtuoso in Europa, come il Museo Vivanco della cultura del vino in Rioja, Spagna , e l’Hameau Duboeuf di Romanèche Thorins, nel Beaujolais, in grado di attirare quasi 100 mila visitatori all’anno.

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Rinnovata la fiducia a Pietro Viscontin al Consorzio Friuli Grave

Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio di tutela vini a Doc “Friuli Grave”, ha rinnovato la fiducia a Pietro Biscontin (direttore della Cantina La Delizia di Casarsa della Delizia) eletto alla guida consortile per un altro triennio. A supportarlo nella gestione sono stati chiamati i vicepresidenti Giuseppe Crovato (Cantina di Bertiolo, Udine) e Michelangelo Tombacco (I Magredi di San Giorgio della Richinvelda, Pordenone). Nel direttivo siedono anche: Luigi Antiga (Cantina di Sacile e Fontanafredda, Pordenone), Gianfranco Bianchini (Forchir di Camino al Tagliamento, Udine), Anna Brisotto (San Simone di Porcia, Pordenone), Guecello di Porcia e Brugnera (Principi di Porcia di Azzano Decimo, Pordenone), Luigino Fogal (Cantina di Rauscedo, Pordenone), Bruno Pittaro (Pitars di San Martino al Tagliamento, Pordenone), Stefano Trinco (Vigneti Pittaro di Codroipo, Udine) e Paolo Valdesolo (Pighin di Pavia di Udine, Udine). Il Consorzio Friuli Grave, nato nel 1970, rappresenta la Denominazione più grande del Friuli Venezia Giulia con una produzione annuale di circa 300.000 hl di vino su 3.800 ettari vitati. Si tratta di vini freschi, fruttati ed eleganti che finiscono sulle tavole di tutto il mondo grazie all’export che porta nei mercati stranieri oltre il 50% della produzione locale e che conferma, anche per il settore vinicolo, la propensione all’esportazione come è nella filosofia imprenditoriale del territorio che li vede nascere. Il presidente Biscontin, ringraziando i Consiglieri per la fiducia accordata, ha ricordato che tutto il comparto vitivinicolo regionale, in tempi brevi, sarà chiamato a nuove e importanti sfide. Uno dei principali compiti, nell’immediato futuro, sarà legato al consolidamento della collaborazione e delle sinergie tra tutti i Consorzi vitivinicoli regionali in funzione dell’imminente entrata in vigore della nuova Doc “Friuli Venezia Giulia” che dovrà trovare le Denominazioni del territorio pronte all’impegno della promozione delle eccellenze del “vigneto Friuli”.

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#vinoaspasso: a Rapallo due serate all’insegna del buon vino

Il Civ CIVediamo a Rapallo, Centro Integrato di Via, con il patrocinio del Comune di Rapallo ha accolto con entusiasmo l’idea di 5 enoteche cittadine di creare un evento legato al vino di qualità ed al mestiere del vinattiere, che a Rapallo è decisamente ancora vivo e ricco di professionalità.  Così è nato “Vino a spasso”, la manifestazione dell’orgoglio enotecaro. Venerdì 10 e sabato 11 giugno dalle ore 17 alle 21.30 per le enoteche di Rapallo:

Enoteca Big Market  Via Mameli 132
Enoteca Cantin-Na du Pusu Via Venezia 113
Enoteca Cantine d’Italia Via Mazzini 59
Enoteca Il Ghiottone Via Maggiocco 26
Enoteca Parlacomemangi Piazza Martiri della Libertà 11 (Chiosco della Musica)

Ogni enoteca nei due giorni metterà a disposizione una batteria di grandi vini al prezzo popolare di 3 euro a bicchiere (5 euro per un supervino) compresa una “tappa”, ovvero un piattino di specialità gastronomiche. La gente potrà divertirsi a girare per le 5 enoteche ad assaggiare le proposte al bicchiere. Se nei due giorni si riuscirà a collezionare il timbro di ogni bottega sull’apposita scheda, si potrà godere della possibilità nelle settimane a venire, di acquistare per una volta in ogni enoteca con lo sconto del 10%! La manifestazione è stata completamente pagata dalle enoteche stesse attraverso l’organizzazione del Civ. Il marchio e la locandina originali di “Vino a spasso” sono state create e disegnate dal maestro Enrico Macchiavello, pagato per l’occasione in bottiglie di vino! “Vino a spasso” raccomanda, l’uso dei mezzi pubblici o dei taxi o l’accompagnamento in auto da parte di un autista sobrio per il rientro a casa. Nessuno degli Osti continuerà a versare vino a chi mostrerà segni di ebbrezza. Collaborare tra colleghi-concorrenti non è cosa semplice, ma durante l’organizzazione dell’evento abbiamo scoperto che è meglio essere uniti per dar valore al nostro lavoro e per riportare le gente ad affidarsi alla passione dei professionisti quando devono scegliere il vino: e così ci siamo scoperti anche buoni amici! Per informazioni: Guido Porrati 328.2155098 – Facebook: Vino a spasso –  #vinoaspasso

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Principesse e campionesse del mondo a La Morra per il Barolo 2012

Sabato 18 giugno alle 17.30 nella Cantina comunale di La Morra verrà consegnato il “Premio Giovanni Tarditi” a Renato Ratti e Giacomo Oddero. Interverranno il Presidente della Cantina comunale, Giorgio Viberti, il Sindaco, Marialuisa Ascheri, l’enologo lamorrese, Sergio Molino, Giacomo Oddero e Pietro Ratti con il moderatore Professor Armando Gambera.Ambasciatrice del Barolo 2012 di La Morra sarà Stefania Belmondo, la pluricampionessa di sci di fondo; nella sua carriera ha vinto 10 medaglie olimpiche (di cui 2 d’oro), primato in campo femminile insieme con la russa Raisa Smetanina. Ai Mondiali di sci nordico ha conquistato 4 ori, 7 argenti e 2 bronzi. Durante la serata verrà presentato in anteprima il film “Renato Ratti. L’Innovatore del Barolo”. Alle 20 sulla meravigliosa piazza del Belvedere UNESCO, la Cena di gala, quest’anno battezzata “Hill Barolo” a cura dello chef stellato Massimo Camia con un menù straordinario abbinato alla degustazione di tutti i Barolo 2012 dei soci della cantina comunale di La Morra.  Un appuntamento davvero da non perdere e aperto a tutti coloro che vogliano vivere un momento di ottima cucina abbinata al re dei vini, il famoso oro rosso, in una cornice spettacolare a lume di candela illuminati dai raggi della luna e dolci note musicali. Sarà presente alla Cena di Gala anche Melissa Funfgeld, la Principessa dei vini del Baden in Germania in rappresentanza di Sulzburg, comune tedesco gemellato con La Morra. Il 18 giugno sarà dunque presentato nel magico paesaggio di La Morra il Barolo 2012, la festa continuerà domenica 19 giugno in Cantina Comunale dove continueranno le degustazioni abbinate da buon cibo. Per maggiori informazioni e prenotazioni: info@cantinalamorra.com oppure 0173509204.

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Arriva il primo Wine Festival #berebene naturale della Tuscia

Nasce con questi obiettivi #berebene&naturale che si terrà a Bagnaia dal 11 al 12 giugno 2016 con l’obiettivo di divenire un punto di riferimento per la distribuzione e la degustazione del vino naturale nell’alto Lazio ed essere un focus di approfondimento sulle nuove tendenze in ambito enologico. L’ambiziosa manifestazione si rivolge sia agli esperti, sia agli operatori di settore e ai consumatori diretti che ai semplici appassionati e si prefigge molteplici finalità: innanzitutto offrire un excursus enologico sui vini italiani, con particolare attenzione alle produzioni made in Tuscia, ed, inoltre, fornire una lente d’ingrandimento professionale sul vino naturale che da sempre costituisce argomento di discussione tra gli appartenenti al settore. #berebene & naturale è il risultato della stretta collaborazione tra l’agriturismo I Giardini di Ararat, che ospiterà l’evento, il wine bar Fernando’s, il club #berebene e la sezione Onav di Viterbo. Diversi gli appuntamenti studiati all’interno del format per fornire una panoramica completa del complesso mondo legato al vino. Si va dalla possibilità di degustare etichette di oltre cento cantine maggiormente rappresentative a livello nazionale, alla conoscenza diretta dei veri artigiani del settore, del quale si potrà seguire l’intero iter di produzione, dalla vigna allo scaffale, fino ai momenti di approfondimento mirato con le verticali di grandi riserve. Non mancherà, infine, la divulgazione e la promozione dell’offerta gastronomica del territorio, mentre agli operatori sarà offerta la possibilità di incontrare i vignaioli in modalità buyer-to-seller. La manifestazione, che si terrà presso l’Agriturismo I Giardini di Ararat, nello splendido scenario dei Monti Cimini ospiterà, in sintesi, i principali attori del mondo del vino che avranno modo di dibattere, confrontarsi e farsi conoscere all’interno di una manifestazione che ha tutte le potenzialità per divenire un punto di riferimento istituzionale nel settore enologico. Programma ed elenco delle cantine sul sito www.igiardinidiararat.com

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Vini al supermercato

Arnolfo di Cambio Sangiovese Toscana Igt 2009, Fattoria Il Palagio

(4,5 / 5) Figlio di Cambio e Perfetta, lo scultore e architetto Arnolfo di Cambio è senza dubbio una delle figure centrali dell’arte Medioevale.

A lui è dedicato l’omonimo Arnolfo di Cambio Sangiovese Toscana Igt della società agricola Fattoria Il Palagio, proprietà dei marchesi Tortoli Matteucci acquistata nel 1979 dalla nota famiglia del vino italiano Zonin, che la converte dall’indirizzo cerealicolo e olivicolo originale all’attuale viticolo e olivicolo.

Ci troviamo appunto in località Il Palagio a Castel San Gimignano, in provincia di Siena. Un vino con una storia da raccontare, insomma, questo Sangiovese in purezza che “scomoda” un nome altisonante della scuola cistercense. E un vino che, date le premesse, non delude affatto le attese. Anzi.

LA DEGUSTAZIONE
La vendemmia 2009, quella finita sotto la lente di ingrandimento di vinialsupermercato.it, sorprende oltre le attese. Nel calice il Sangiovese Toscana Igt Arnolfo di Cambio si presenta di un rosso rubino tendente al granato. Scorre mediamente denso, colorando il vetro d’una tinta poco trasparente.

Al naso risulta di un balsamico intrigante. Tra le note di frutti rossi e quelle floreali di viola mammola si fa largo una speziatura decisa di liquirizia dolce, che domina la scena e mitiga sentori più duri, di cuoio. L’ossigenazione del prezioso nettare nel calice regala di lì a poco l’incedere, timido e delicato, del baccello di vaniglia.

Un lampo di femminile gentilezza, prima di un assaggio che risulta di primo acchito antitetico. In bocca, il Sangiovese Toscana Igt Arnolfo di Cambio entra – di fatto – piuttosto austero. Per aprirsi, poi, alle note fruttate (piccole bacche rosse) e speziate (liquirizia dolce), già avvertite al naso.

Il tannino, elegante e suadente, accompagna un sorso di facilità non comune tra vini di tale alcolicità (13,5%) ed evoluzione (vendemmia 2009, ricordiamolo). Così come non risulta comune quel rincorrersi, quasi giocoso, tra un’acidità ancora viva e una spiccata sapidità, figlie di uno dei territori italiani maggiormente vocati alla viticoltura. Intenso e fine anche una volta deglutito, l’Arnolfo di Cambio Sangiovese Toscana Igt della Fattoria Il Palagio è un vino di assoluto livello, da degustare anche in compagnia di un buon libro.

A tavola, l’abbinamento perfetto è quello con le portate “importanti” a base di carne, dalla selvaggina alle grigliate consistenti, pur non disdegnando i formaggi di media stagionatura. La temperatura di servizio? Tra i 16 e i 18 gradi, per apprezzarlo appieno, a sorsi pazienti e rispettosi.

LA VINIFICAZIONE
Il territorio da cui prende vita il Sangiovese Toscana Igt Arnolfo di Cambio è quello di Castel San Gimignano, Siena: più esattamente dal Poggio di Tollena. Il mosto di uve Sangiovese (in purezza) è ricavato da vendemmia manuale, che avviene nella prima decade del mese di ottobre.

Viene posto in fermentini verticali, dove ha luogo la fermentazione alcolica che si protrae per circa 10 giorni, alla temperatura di 28 gradi. Successivamente avviene la fermentazione malolattica, il processo che consente la trasformazione dell’acido malico in acido lattico. Il vino, dunque, viene posto in botti di rovere. Resta a maturare per i successivi 18 mesi.

Un ulteriore affinamento in bottiglia, per un periodo di circa 4 mesi, anticipa la commercializzazione. Fattoria Il Palagio, oggi proprietà di Gaetano Zonin, domina un tipico poggio toscano nella Val d’Elsa senese, nel comune di Colle di Val d’Elsa e per una piccola parte nel comune di San Gimignano. Le vigne, situate a un’altitudine di 350 metri sul livello del mare, hanno un’estensione di oltre cento ettari, di cui 95 coltivati a vite e 16 ad olivo.

Prezzo: 13,99 euro
Acquistato presso: Il Gigante

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Analisi e Tendenze Vino

Lombardia, Attila asiatico in trincea: 4 mila trappole contro la Popillia Japonica

La linea di difesa parte da Golasecca, poco sopra l’aeroporto di Malpensa e scende fino a Bernate, seguendo il Ticino, passando anche da Magnago, Inveruno, Robecchetto, Castano, Lonate Pozzolo, Somma Lombardo e Mesero. Sono circa 4 mila – spiega Coldiretti Lombardia – le trappole posizionate dal Servizio Fitosanitario dell’Ersaf in collaborazione con gli agricoltori per fermare l’avanzata della Popillia Japonica, il parassita asiatico in grado di colpire tutte le specie vegetali: dai prati alle piante ornamentali, dagli alberi da frutto ai vigneti. I rischi maggiori li corrono il mais, il pesco, il melo , la vite e la soia. La Popillia – spiega Coldiretti Lombardia – è uno dei parassiti più pericolosi che siano arrivati di recente sui nostri territori: il primo ritrovamento risale all’estate del 2014 a Turbigo. Negli Stati Uniti ogni anno vengono spesi oltre 600 milioni di dollari per combatterla, mentre da qualche giorno il confine occidentale della Lombardia è stato disseminato di trappole, sia floreali che sessuali, ognuna con un cartellino identificativo e con una gittata che supera il chilometro. “Se una popolazione di questi insetti finisce in un campo di soia, ti fa fuori tutto come un’ondata di cavallette – spiega Cristian Capoferri, imprenditore agricolo di Coldiretti a Turbigo – per questo è importante monitorare la situazione e fare prevenzione”.  Ma la Popillia non è l’unico “alieno” arrivato nei nostri territori, secondo un monitoraggio della Coldiretti regionale sono dieci tra insetti, rettili e pesci le minacce straniere più gravi alla biodiversità in Lombardia. La “top ten” degli invasori comprende: Popillia Japonica, tarlo asiatico, vespa del castagno, pesce siluro, testuggine dalle orecchie rosse, scoiattolo grigio nordamericano, gambero della Louisiana, minilepre, diabrotica e nutria.
“La Lombardia vanta un tesoro di oltre 23 mila specie animali e vegetali messo a repentaglio dalla progressiva avanzata di parassiti che arrivano dall’Asia e dall’America, soppiantando la flora e la fauna autoctone e provocando danni e perdite alle produzioni agricole” spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia. Basti pensare, ad esempio – ricorda la Coldiretti Lombardia – alle centinaia di migliaia di euro di danni provocati ogni anno su  terreni e canali irrigui dalla nutria, un animale di origine sudamericana ormai diffuso in tutta la Pianura Padana. L’America ci ha “regalato” anche la diabrotica che attacca il mais (produzione cardine per il sistema zootecnico lombardo), lo scoiattolo grigio che sta sfrattando il più pacifico e piccolo cugino italiano e il gambero rosso della Louisiana che ha colonizzato canali e aree umide di mezza Italia, Lombardia compresa. Nei nostri fiumi, in particolare nel Po, è sempre più frequente trovare anche il pesce siluro, una specie ittica di grandi dimensioni originaria dell’Est Europa che si nutre di pesci vivi e morti, di vermi e girini, desertificando fondali e sponde. Non possiamo dimenticare l’americana testuggine dalle orecchie rosse, inserita tra le cento specie aliene più aggressive al mondo. In totale – spiega la Coldiretti Lombardia – secondo la Banca dati mondiale delle specie invasive sono oltre 200 quelle presenti nel nostro Paese.
LA TOP TEN DEGLI INVASORI ALIENI
SPECIE ALIENA
TERRITORIO D’ORIGINE
Nutria
America
Popillia Japonica
Giappone
Tarlo Asiatico
Cina
Diabrotica
America
Scoiattolo grigio
America
Gambero della Louisiana
America
Pesce siluro
Est Europa
Minilepre
America
Testuggine dalle orecchie rosse
America
Vespa del castagno
Cina
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Rinnovato l’accordo strategico tra Vinitaly e l’Unions des Grands Crus de Bordeaux

Francia e Italia unite nel nome del vino. É stato rinnovato infatti l’accordo tra l’UGCB e Vinitaly per il quadriennio 2017-2020, dopo i positivi risultati ottenuti dal precedente agreement, nato per incontrare le esigenze dei protagonisti del mondo del vino, buyer e stampa internazionale in particolare.  L’accordo prevede l’armonizzazione dei rispettivi calendari, evitando qualsiasi sovrapposizione di date tra la “Semaine des Primeurs” di Bordeaux e il Vinitaly di Verona, due manifestazioni di prim’ordine per il settore vinicolo mondiale. In quest’ottica, le rispettive direzioni hanno concordato i periodi di svolgimento per i prossimi quattro anni e i due eventi si svolgeranno nelle seguenti date:                                  

                          Semaine des Primeurs a Bordeaux                           Vinitaly a Verona 
 
2017                           3 – 6   aprile                                                   9 – 12 aprile
2018                           9 – 12 aprile                                                   15 – 18 aprile
2019                           1 – 4   aprile                                                    7 – 10 aprile
2020                           30 marzo – 2 aprile                                         5 –  8  aprile
 
“Questo accordo, nato quattro anni fa, è stato ed è storicamente importante perché ha visto la Francia e l’Italia del vino superare ogni nazionalismo enologico per incontrare le esigenze dei protagonisti mondiali del vino, partendo dal profondo riconoscimento reciproco dell’importanza delle due manifestazioni, UGCB e Vinitaly hanno agito con realismo, professionalità e buon senso, in un’ottica di efficacia. Un’esperienza molto positiva anche sul piano dei risultati che per entrambe le manifestazioni si è tradotta in un crescente livello internazionale delle presenze, anche per tutte le iniziative messe in atto, che verrà riproposta per i prossimi quattro anni e può preludere anche ad altre iniziative congiunte” commentano Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere-Vinitaly, e Olivier Bernard, Presidente UGCB (Union des Grands Crus di Bordeaux).
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Ritorna Sorsi d’Autore dal 26 Giugno un ricco calendario di appuntamenti

Ritorna Sorsi d’Autore, la kermesse che promuove il patrimonio storico, culturale ed eno-gastronomico del territorio attraverso incontri con autore, degustazioni di pregiati vini del territorio e visite guidate alle ville e giunta ormai alla XVII edizione.

CALENDARIO APPUNTAMENTI

domenica 26 giugno – VILLA EMO

Via Stazione, 5, 31050 Fanzolo di Vedelago(TV)

ore 18.30 – degustazione di vini della cantina Ornella Molon accompagnati da prodotti offerti da Consorzio tutela formaggio Asiago DOP, Salumificio Eustacchio, Crich (solo su prenotazione)

ore 19.30 – visita guidata della Villa (info e prenotazioni: 0423476334 – info@villaemo.tv.it)

ore 21 – incontro con la scrittrice Simonetta Agnello Hornby, avvocato per i minori che a Londra si occupa in particolare delle comunità nera e islamica. La Mennulara, suo primo romanzo e vero e proprio caso letterario, è stato a lungo ai vertici delle classifiche. Durante la serata presenterà i suoi ultimi libri Caffè amaro, Feltrinelli e Il pranzo di Mosè, Giunti. Conduce Elena Chemello (Giornalista). Durante l’incontro si terrà una degustazione di Prosecco offerto dalla cantina Villa Sandi. Ingresso gratuito.

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lunedì 27 giugno – VILLA NOGAROLA

Via Castello, 26 – CASTEL D’AZZANO (VR)

ore 18.30 degustazione di vini offerti dal Consorzio tutela vini Lessini Durello accompagnati da prodotti offerti da Consorzio tutela formaggio Asiago DOP, Salumificio Eustacchio, Crich (solo su prenotazione)

ore 19.30 visita guidata della Villa. Per info e prenotazioni: Comune di Castel d’Azzano – 0459215925 (si prega di prenotare entro le ore 12 del giorno dell’evento)

ore 21 incontro con il giornalista, produttore e conduttore televisivo Alan Friedman, oltre che autore di best seller di economia e politica, dialogherà con Luca Telese, conduttore di Matrix. Partendo da My way. Berlusconi si racconta a Friedman (Rizzoli), l’incontro sarà l’occasione per fare il punto sullo stato della politica italiana ed estera anche alla luce degli andamenti della campagna elettorale americana. Durante l’incontro si terrà una degustazione di Prosecco offerto dalla cantina Valdo. Ingresso gratuito.

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sabato 02 luglio VILLA VALMARANA AI NANI

Via dei Nani, 8, 36100 Vicenza (VI)

ore 10 a Montebello Vicentino (contrada Selva, 2) Walk & Wine nel terroir del Gambellara a cura dell’azienda vitivinicola Menti Vini (solo su prenotazione)

ore 17.30 degustazione di formaggi offerti dal Consorzio tutela formaggio Asiago DOP (solo su prenotazione)

ore 18.30 degustazione di vini offerti dalla cantina Piovene Porto Godi accompagnati da prodotti offerti da Consorzio Asiago, Salumificio Eustacchio, Crich (solo su prenotazione)

ore 19.30 visita guidata della Villa. Per info e prenotazioni: 0444321803, info@villavalmarana.com

ore 21 incontro con lo scrittore Matthew Thomas, nato e cresciuto a New York. Il suo libro, Non siamo più noi stessi (Neri Pozza) è stato tra i 100 notable books del 2014 ed è arrivato tra i finalisti del John Gardner Fiction Book Award. Dialogherà con il giornalista e scrittore Giulio D’Antona, autore del libro Non è un mestiere per scrittori (minimum fax). Traduttrice Vincenza Righetti. Durante l’incontro si terrà una degustazione di Prosecco offerto dalla cantina Colli Vicentini. Ingresso gratuito.

 

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domenica 03 luglio – VILLA BADOER

Via G.Tasso, 45025 Fratta Polesine (RO)

ore 18.30 degustazione di vini offerti dalla cantina Tedeschi accompagnati da prodotti offerti da Consorzio tutela formaggio Asiago DOP, Salumificio Eustacchio, Crich (solo su prenotazione)

ore 19.30 visita guidata della Villa. Per info e prenotazioni: 0426662304 – 3663240619  info@villabadoer.it

ore 21 incontro con Andrea Golino (Colazione a letto, Giunti), che, dopo una parentesi di cinema e tv decide, nel 2001, di diventare personal chef, uno tra i primi in Italia. All’incontro parteciperà anche Leonardo Lucarelli che, dopo la pubblicazione di un articolo di denuncia sullo sfruttamento nelle cucine riceve da Garzanti la proposta di scrivere un libro: nasce così Carne trita. A conclusione show cooking con Andrea Golino. Modera la giornalista Francesca Visentin. Durante l’incontro si terrà una degustazione di Prosecco offerto dalla cantina Vi.V.O. Ingresso gratuito.

  

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È possibile prenotare per le degustazioni pomeridiane di vini e formaggi e per il Walk and Wine su faberest.com. Per gli incontri serali l’ingresso è gratuito e fino ad esaurimento posti. Non si accettano prenotazioni. In caso di pioggia gli eventi saranno realizzati comunque in spazi al chiuso presso le stesse Ville. Per info: Fondazione Aida 0458001471 / 045595284  – info@sorsidautore.it

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Birra

Ad Asti dal 16 al 19 Giugno la seconda edizione di Birra d’Ecc

Birra artigianali, street food, musica e divertimento. Dopo il successo dello scorso anno torna per la seconda volta ad Asti il tour di Birra d’Ecc, l’evento itinerante dedicato alle birre d’eccellenza. Da giovedì 16 a domenica 19 giugno la manifestazione, promossa di Birra Più e patrocinata dal Comune di Asti, animerà piazzale de Andrè con un ricco calendario di eventi gastronomici.

BERE – Cuore pulsante di Birra d’Ecc la birra d’eccellenza: birrifici e microbirfficici proporranno un’accurata selezione di etichette offrendo la possibilità di assaporare prodotti unici grazie alla competenza e alla preziosa arte dei mastri birrai presenti in piazza per suggerire agli avventori anche preziosi consigli sugli abbinamenti migliori con il cibo.

MANGIARE – Spazio anche alla gastronomia e allo street food on the road. A Birra d’Ecc si potranno gustare piatti della tradizione italiana rivisitata, ma anche specialità internazionali preparate sul posto da cuochi professionisti; in piazzale De Andrè saranno presenti  stand variegati che proporranno decine di piatti diversi e  per ogni palato naturalmente da gustare con un buon boccale di birra artigianale e d’eccellenza.

DIVERTIMENTO E ANIMAZIONE – Birra d’Ecc è anche divertimento con musica, animazione, concerti ed esibizioni live. Novità di quest’anno il Birra d’Ecc Animation Show, una sorpresa dedicata a tutti gli astigiani.

Gli operatori di Asintrekking, partner della manifestazione, allestiranno il villaggio degli animali: un’occasione per grandi e piccini di vedere da vicino e toccare con mano asinelli, cavalli nani e tanti altri piccoli amici. Ci sarà poi la possibilità di acquistare cosmetici e prodotti di bellezza a base di latte di asina rigorosamente a base di latte d’asina.

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“Italia in Rosa”, viaggio tra i rosati a Moniga del Garda

Torna Italia in Rosa nella suggestiva cornice del Castello di Moniga del Garda, la città del Chiaretto. A Moniga infatti, nel 1896, ben 120 anni fa,  è stato “codificato” il Chiaretto, dal senatore del Regno d’Italia, Pompeo Molmenti.  Da venerdì 10 fino a domenica 12 giugno i pink winelovers potranno sbizzarrirsi, tra i terrazzamenti dei giardini vista lago di Garda, nei padiglioni dove saranno presentati i vini delle aziende partecipanti. Un viaggio completo nell’enologia italiana “in rosa” : annunciata la presenza di circa 130 cantine da tutta Italia, con la possibilità di degustare fino a 170 vini rosè. Un’occasione davvero unica per provare questa tipologia di vino al quale ci si avvicina spesso con diffidenza e che vedrà tra i protagonisti  Valtenesi e in generale la Puglia, leader nella produzione di rosati, ma anche chicche dalla vicina Provenza. Oltre alle degustazioni  previste anche interessanti tavole rotonde come quella della giornata di sabato nella quale verranno diffusi i dati dell’Osservatorio Nazionale sui Rosè . Le degustazioni guidate sono gratuite, ma previa prenotazione. Di seguito il programma dell’evento

Venerdì 10 giugno

ore 17.00 Inaugurazione ed apertura al pubblico di ITALIA IN ROSA

ore 17.00-20.00 Degustazioni tecniche per operatori e giornalisti

ore 20.00 Degustazione guidata “Côtes-de-provence” introdotta da Michel Couderc del Conseil Interprofessionnel des Vins de Provence

ore 21.00-22.30 Degustazioni tecniche per operatori e giornalisti

ore 22.00 Termine accesso al pubblico

ore 23.00 Chiusura manifestazione

Sabato 11 giugno

ore 10.00 Convegno tecnico “Il futuro del Rosé: numeri e dimensioni di un mercato in forte espansione” dedicato ad addetti del settore e giornalisti presso Villa Galnica sede del Consorzio Valtènesi Puegnago del Garda

ore 17.00 Apertura al pubblico di ITALIA IN ROSA

ore 17.00-18.00 Degustazioni tecniche per operatori e giornalisti

ore 18.15 Degustazione guidata “Puglia in Rosé” introdotta da Lucia Nettis responsabile Associazione Puglia in Rosé e condotta da Daniela Guiducci delegata Onav di Monza

ore 19.30 Degustazione guidata “Il lato più rosa delle Donne del Vino” degustazioni a cura di Loretta Zammarchi Donna del Vino di Lombardia.

ore 20.30 Cena in Rosa

ore 21.00-22.30 Degustazioni tecniche per operatori e giornalisti

ore 22.00 Termine accesso al pubblico

ore 23.00 Chiusura manifestazione

Domenica 12 giugno

ore 17.00 Apertura al pubblico di ITALIA IN ROSA

ore 17.00-18.00 Degustazioni tecniche per operatori e giornalisti

ore 17.30 Degustazione Guidata “I rosati dei Vignaioli Veneti” condotta da Matteo Battisti delegato Onav Mantova

ore 19.00 Degustazione guidata “I Chiaretti finalisti del Trofeo Pompeo Molmenti” condotta da Fabio Finazzi delegato Onav Brescia e Carlo Alberto Panont direttore Consorzio Valtènesi

ore 20.00-22.30 Degustazioni tecniche per operatori e giornalisti

ore 22.00 Termine accesso al pubblico

ore 23.00 Chiusura manifestazione

Tutti i giorni della manifestazione dalle 17.00 alle 22.30 saranno serviti presso l’area food piatti tipici e spuntini in abbinamento ai vini.

Biglietto d’ingresso al pubblico 10,00€ (50% di sconto per soci ONAV – AIS – FISAR)

 

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