Categorie
Analisi e Tendenze Vino

Vendemmia 2016: in Lombardia calo del 13%, causa maltempo

La vendemmia 2016 in Lombardia si attesterà intorno al milione e 188mila ettolitri di vino e di mosto con un calo del 13% rispetto allo scorso anno. È quanto afferma la Coldiretti regionale sulla base delle previsioni Ismea. “A livello regionale viene confermato il trend rilevato nella prima settimana di agosto alla vigilia della partenza della vendemmia a livello nazionale a Coccaglio nel Bresciano con le uve da spumante della Franciacorta – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – adesso molto dipenderà dall’evoluzione del mese di settembre anche se le buone escursioni termiche fra notte e giorno fanno ben sperare in un’ottima qualità su tutte le uve: dal Mantovano alla Valtellina, dall’Oltrepò alla Franciacorta, fino al Lugana e alle colline del San Colombano”. Quest’anno, come evidenzia sempre Coldiretti Lombardia, il maltempo ha lasciato il segno soprattutto fra i vigneti della Bergamasca e del Mantovano con cali medi di oltre il 10% ma con punte, per alcune aree colpite dalla grandine, anche del 40%.

L’ultima zona a raccogliere sarà la Valtellina con le sue uve rosse intorno alla metà di ottobre, e dovrebbe registrare quantità in linea con lo scorso anno. In Lombardia – spiega la Coldiretti regionale – ci sono oltre 20 mila ettari a vigneto dei quali 17.500 sono dedicati a produzioni di qualità Doc, Docg e Igt.

Le province più ‘vinicole’ sono Pavia e Brescia, che da sole rappresentano i due terzi delle superfici vitate in Lombardia e il 70% delle oltre tremila aziende agricole lombarde. A seguire si trovano Mantova, Sondrio, Bergamo, Milano e Lodi (con le colline fra San Colombano e Graffignana), ma zone viticole con piccole produzioni si stanno sviluppando anche fra Como, Lecco e Varese. 

L’intera filiera, fra occupati diretti e indiretti, temporanei e fissi, offre lavoro – stima la Coldiretti regionale – a circa 30 mila persone in Lombardia e la produzione genera un export di circa 280 milioni di euro all’anno, diretto in particolare verso Stati Uniti, Gran Bretagna, Svizzera, Canada e Giappone. “Il vino – aggiunge Prandini – è uno dei pilastri della dieta mediterranea e un suo consumo responsabile ed equilibrato è fonte di salute”.

In Lombardia – spiega Coldiretti su dati Istat – quasi 5 milioni di persone consumano vino durante l’anno e il 19% ne beve uno o due bicchieri al giorno. “I nostri vini – conclude Prandini – sono sempre più conosciuti all’estero, dove in genere vanno molto forti gli spumanti. Le bollicine della Franciacorta, ad esempio, piacciono sia in nord Europa che negli Stati Uniti. Ma tutto il vino italiano in generale viene visto come un prodotto di alto livello non solo come qualità intrinseca, ma come capacità di raccontare un territorio e la filosofia che ci sta dietro. Il vino di qualità racconta un po’ la via italiana al buon vivere”.

Categorie
news news ed eventi

Veneto shock: Valpolicella Classica pronta alla scissione dal Consorzio. A Soave prezzi del vino al ribasso

Davide contro Golia, “ciak si gira”. In Veneto. Alle porte della vendemmia 2016, la regione vinicola più produttiva d’Italia è in subbuglio. L’ennesima riduzione della percentuale delle uve da mettere a riposo per Amarone e Recioto, paventata dal Consorzio di Tutela Vini della Valpolicella e ormai in via di ufficializzazione, rischia di generare una scissione da parte dei produttori della zona Classica.

E a Verona, in occasione dell’evento clou del programma di Soave Versus, andato in scena ieri al Palazzo del Gran Guardia, serpeggia il malumore tra i piccoli produttori. Costretti “a mantenere bassi i prezzi dei loro vini per l’esistenza di un ‘cartello’ che limita, di fatto, la concorrenza leale”.

Parole forti quelle che volano in Valpolicella e a Soave. Confermate da diversi produttori, che preferiscono mantenere l’anonimato. Ma andiamo con ordine. “Con un’annata come questa che si preannuncia eccezionale – evidenziano alcuni vignaioli della Valpolicella, sentiti in esclusiva da vinialsupermercato.it – la riduzione delle rese delle uve ci colpisce ancora di più. Tutti si aspettavano dal Consorzio di Tutela Vini della Valpolicella un aumento della percentuale di uve da mettere a riposo per Amarone e Recioto, proprio per l’abbondanza e la qualità che registreremo in vendemmia. Invece ci ritroveremo con l’ennesima diminuzione. E alla domanda: perché? Ci hanno risposto che ci sono numerose cantine con Amarone in abbondanza, invenduto. Una decisione presa dunque per mantenere in equilibrio il rapporto tra domanda e offerta in Valpolicella”.

Peccato che, come sottolinea ancora il gruppo di produttori, “le cantine della Valpolicella Classica registrano il problema inverso”. “Praticamente nessuno di noi ha dell’Amarone invenduto e dunque non si capisce perché dobbiamo sottostare a questa misura, che taglierà ulteriormente le gambe all’economia dei piccoli produttori, per difendere gli interessi dei grandi gruppi e delle cantine sociali della zona allargata. Di certo sappiamo che neppure la cantina sociale della zona Classica (Negrar) ha dell’Amarone invenduto: figurarsi i piccoli produttori. E i prezzi, qui da noi, non sono certo al ribasso”.

“Il problema di fondo – continuano i viticoltori – è far capire ai consumatori finali che esistono diversi tipi di Amarone: nella zona classica abbiamo da sempre valori aggiunti in termini di stile e qualità. Nonostante ciò, non siamo abbastanza rappresentati numericamente nel Consorzio per far valere le nostre ragioni. L’unica soluzione, dunque, sarebbe quella di una scissione dal Consorzio della Valpolicella, con la creazione di un altro ente che si prenda cura, alla stessa maniera, di tutti: piccoli e grandi”.

Il nuovo Consorzio, o distretto, sull’esempio di quanto avvenuto in Oltrepò Pavese con la creazione del Distretto del Vino di Qualità dell’Oltrepò Pavese, guarderebbe gli interessi delle aziende dei Comuni di Fumane, Marano di Valpolicella, Negrar, San Pietro in Cariano e Sant’Ambrogio di Valpolicella, che producono Valpolicella classico, Valpolicella classico superiore, Valpolicella Ripasso classico, Valpolicella Ripasso classico superiore, Amarone della Valpolicella classico e Recioto della Valpolicella classico.

PIU’ QUALITA’ CHE PREZZO A SOAVE

Non si parla di secessione, invece, tra i produttori di Soave intervenuti al grande evento al Palazzo della Gran Guardia di Verona. Ma monta il malumore. A far traboccare il vaso, di stand in stand, è la nostra domanda sul prezzo delle singole bottiglie presentate in degustazione. Costi davvero irrisori per la qualità espressa da alcuni Soave Classico o Superiore. Una situazione invitante per la grande distribuzione organizzata (Gdo), che arriva a proporre ai vignaioli una media di 1,30 euro a bottiglia. Prezzo che sullo scaffale, a margini e Iva applicati, lieviterebbe comunque a soli 3,50 euro, per il cliente finale.

Davvero troppo poco per dei Soave che prevedono raccolte vendemmiali tardive, appassimenti in cassetta di percentuali d’uva e, in alcuni casi, anche brevi passaggi in legno. “Il perché è semplice – spiegano uno dopo l’altro i vignaioli intervistati – e va ricercato nel fatto che a comandare sui prezzi nella zona del Soave sono poche cantine, che dettano legge per tutti. Bisogna essere abbastanza potenti per poter contrastare queste aziende e provare, per esempio, a proporre sul mercato vini innovativi, diversi: perché in quel caso, qualcuno si sentirebbe scavalcato, vedendosi ‘derubato’ di fette di mercato. Il Soave, nel mondo, è stato bistrattato e proposto all’estero con prezzi assurdi, anche inferiori all’euro, nei supermercati. La crisi non basta a giustificare tutto ciò”.

I produttori di Soave interpellati denunciano poi la sussistenza di un “conflitto d’interessi nelle alte leve del vino di Soave”. Il presidente del Consorzio, Arturo Stocchetti, è anche il presidente dell’Unione Consorzi Vini Veneti Doc e Docg (U.Vi.Ve, che sul proprio sito web omette l’organigramma). Arturo Stocchetti, inoltre, è presidente di Cantina Castello (eccolo, questa volta, in foto in home page assieme alla famiglia). Uno dei soci di Stocchetti in Cantina Castello ricoprirebbe infine un ruolo di primo piano nella cantina sociale di Soave.

Una stoccata all’assessore all’Agricoltura della Regione Veneto, Giuseppe Pan, arriva invece – sempre in occasione di Soave Versus 2016 – da parte di Paolo Menapace, presidente della Strada del Vino Soave: “Benissimo promuovere il territorio di Soave, ma la Regione dovrebbe elargire contributi speciali a chi reimpianta la pergola, vero e proprio simbolo della viticoltura tradizionale locale, rinunciando alla spalliera”.

Categorie
Vini al supermercato

Brut De Meyran Blanc de Blancs Méthode Traditionnelle, Caves Elisabeth

(3,5 / 5) Sotto la lente di Vinialsuper il Brut De Meyran Blanc de Blancs Méthode Traditionnelle (Metodo Classico) in vendita nei supermercati Esselunga. Uno spumante, il “Caves Elisabeth”, prodotto da Veuve Amiot, attiva sin dal 1884 a Saint-Hilaire-Saint Florent, Saumur Cedex.

Positivo il giudizio della degustazione. Una bollicina profumata, fresca e fragrante quella prodotta dalla maison Veuve Amiot per i supermercati di Caprotti. Il nome “Caves Elisabeth” ricorda la vedova di Armand Amiot, Elisabeth per l’appunto, che diede avvio al successo dell’azienda, sul finire dell’Ottocento. Un appunto a Esselunga: giusto pretendere dai propri fornitori retro etichette in italiano.

Prezzo: 7,90 euro,
Acquistato presso: Esselunga

Categorie
news ed eventi

“Collisioni dal Verdicchio alle Marche”, il Progetto Vino arriva a Jesi

Dal 2 al 5 settembre il Progetto Vino di Collisioni arriva nei territori del Verdicchio con “Collisioni dal Verdicchio alle Marche”, la quattro giorni di degustazioni sul bianco più premiato d’Italia e sulle doc marchigiane organizzata dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (IMT) con la regia del curatore del Progetto Vino e direttore scientifico di Vinitaly International Academy, Ian D’Agata, in partnership con il primo festival agrirock d’Europa.

Trenta gli esperti da tutto il mondo in arrivo nella città di Federico II, tra giornalisti, buyer e stakeholder, che saranno coinvolti in degustazioni guidate di Verdicchio, Rosso Conero, Bianchello del Metauro, Colli Pesaresi e Colli Maceratesi Ribona, Lacrima di Morro d’Alba, Serrapetrona e Pergola, ‘incontri a tavola’ con gli chef stellati Mauro Uliassi e Errico Recanati e visite ai territori più suggestivi della regione: da Jesi a Matelica (con i teatri Pergolesi e Piermarini), dalla Riviera del Conero alla Baia di Portonovo, fino alle Grotte di Frasassi. In programma anche due verticali di Verdicchio dei Castelli di Jesi e di Matelica dal 1990 ad oggi, cene e assaggi a base di prodotti tipici locali presso Palazzo Balleani, sede del polo enogastronomico regionale Food Brand Marche.

Numerosi gli ospiti previsti: si va da Gurvinder Bhatia, redattore di Quench Magazine, la maggiore rivista di vino in Canada, al sommelier Levi Dalton (Usa), conduttore di I’ll Drink to That (Usa) e autore per Eater NY; dalla Master of Wine svizzera Robin Kick al giudice internazionale di vino Rick Cusker; da Michael Garner dell’Italian Wine Specialists Tria Wines Limited alla Master Sommelier Kathy Morgan; dalla scrittrice e presentatrice televisiva canadese Michaela Morris a Laura Depasquale, general manager di Artisanal Fine Wine&Spirit (gruppo di distribuzione Southern Wine&Spirits Florida); da Wai Xin Chen, italian wine ambassador a Singapore e proprietario del business blog Winexin.sg fino a Lingzi He, giornalista di Modernweekly (Cina) e Wine Mag (Hong Kong).

“Collisioni dal Verdicchio alle Marche – ha detto il direttore dell’IMT, Alberto Mazzoni – sarà una full immersion nella cultura enoica e nei territori marchigiani. Un’occasione unica per le 35 aziende IMT aderenti al progetto, che per la prima volta potranno promuovere nei luoghi di produzione il Verdicchio e le nostre denominazioni più identitarie ad un panel selezionato di livello internazionale”.

Per il direttore creativo del Progetto Vino di Collisioni, Ian D’Agata: “Credo profondamente nella necessità di promuovere i grandi vini italiani nelle città chiave dei marcati esteri. Ma è altrettanto importante portare gli esperti che contribuiscono a determinare la fortuna di un vino nel mondo, a visitare e a toccare con mano il territorio di produzione e la cultura agricola in cui un vino nasce. Per questo Collisioni è felice di approdare in una delle regioni più belle d’Italia e dai vini giustamente famosi in tutto il mondo. Non sono l’unico a ritenere il Verdicchio una delle due-tre migliori uve autoctone bianche italiane, che raggiunge vertici qualitativi importantissimi nelle migliori espressioni di Verdicchio dei Castelli di Jesi e Verdicchio di Matelica. Ma il bello enologico delle Marche sono anche vitigni poco noti che danno vita a grandissimi vini, come ad esempio la Lacrima di Morro d’Alba e il Serrapetrona, che meriterebbero di essere più conosciuti. Collisioni dal Verdicchio alle Marche nasce con questo preciso obiettivo”.

I produttori IMT che partecipano a Collisioni dal Verdicchio alle Marche: Andrea Felici, Bisci, Bucci, Cantina Sociale Di Matelica e Cerreto D’esi, Casalfarneto, Ceci Enrico, Collestefano, Fattoria Coroncino, Fattoria Le Terrazze, Fazi Battaglia, Fonte Zoppa, Garofoli, Marotti Campi, La Monacesca, La Staffa, Lucarelli, Lucchetti, Mancinelli, Marchedoc Societa’ Coop. Agricola, Marchetti Azienda Agricola, Moncaro, Montecappone, Moroder, Pievalta, Pro. Vi. Ma., Santa Barbara, Sartarelli, San Marcello, Lucangeli, Tenute Pieralisi, Tenuta Musone, Terra Cruda, Umani Ronchi, Vallerosa Bonci, Vicari.

I soggetti aderenti a Food Brand Marche che partecipano all’evento: Comune di Jesi, TreValli Cooperlat, BovinMarche, MarcheBio, Consorzio Frasassi, tour operator Esitur.

Partner: UBI Banca Popolare di Ancona

 

 

Categorie
news ed eventi

Festival del Franciacorta in Cantina per un weekend spumeggiante

Sul finire della vendemmia fervono ormai i preparativi per il prossimo Festival del Franciacorta in Cantina, l’imperdibile appuntamento per gli amanti del bello e del buono che avranno l’occasione di trascorrere un rilassante weekend alla riscoperta dei luoghi in cui nasce il Franciacorta. Sabato 17 e domenica 18 settembre, 76 cantine apriranno le porte per accogliere chiunque vorrà approfondire i segreti dei pregiati vitigni Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco e degustare le varie tipologie di Franciacorta affiancate ad originali attività. Un appuntamento adatto a tutti, dagli enoappassionati, che potranno partecipare a verticali e degustazioni a tema, agli amanti del buon cibo, che godranno delle proposte di ristoratori locali e chef. Ampio spazio sarà dedicato agli sportivi, che potranno avventurarsi tra i vigneti e le colline facendo trekking e percorrendo itinerari a piedi o in bicicletta, così come alle famiglie che avranno la possibilità di divertirsi con iniziative ludiche e pic-nic nella natura. Non c’è poi occasione migliore per perdersi tra i molteplici luoghi di interesse storico, i castelli, i monasteri e i musei che costellano la Strada del Franciacorta dove i cultori dell’arte avranno solo l’imbarazzo della scelta tra affascinanti borghi, abbazie e ville immerse nel verde. Una proposta ricca, che attira sempre più visitatori da tutta Italia, per i quali sono stati pensati pacchetti turistici ad hoc con proposte di soggiorno per il weekend in combinazioni di ogni tipo tra cantine, agriturismi, hotel, ristoranti e trattorie.

Per coloro che visitano la Franciacorta per la prima volta, o per chi vuole girarla in comodità, sono disponibili anche dei Tour in Bus gratuiti della durata di tre ore circa, che partendo da Rovato fanno sosta da alcuni produttori, sotto l’accompagnamento di una guida turistica che racconterà il territorio.  Per conoscere i dettagli sulle queste e molte altre proposte e decidere quale fa al caso vostro è sufficiente visitare il sito www.festivalfranciacorta.it o mandare una mail a info@festivalfranciacorta.it

La prenotazione delle visite è obbligatoria, contattando direttamente le cantine.La prenotazione dei Tour in Bus è effettuabile online, al sito http://festivalfranciacorta.eventbrite.it

 

 

Categorie
news ed eventi

La vendemmia del gigante: La Delizia riparte da Pinot Grigio e Prosecco

Al via la vendemmia 2016 per i 450 soci dei Viticoltori Friulani La Delizia di Casarsa, la più grande cantina del Friuli Venezia Giulia e una delle maggiori d’Italia. Si partirà il 1° settembre con le uve di Pinot Grigio, per poi proseguire con le altre uve bianche e concludere con quelle rosse. In oltre 2 mila ettari di vigneti saranno raccolti più di 300 mila quintali di uva. “Le condizioni climatiche di questi giorni – ha dichiarato il presidente de La Delizia, Flavio Bellomo – sono ideali per le qualità organolettiche dell’uva: caldo di giorno, per grappoli sani anche grazie all’assenza di piogge. E fresco la sera, elemento che favorisce il raggiungimento del grado zuccherino ottimale degli acini. Sarà una vendemmia di qualità”. Una vendemmia, quella di quest’anno, che sarà anche ricca di novità dal punto di vista produttivo per la cantina casarsese: dal rilancio del marchio Friulvini attraverso la nuova Doc Friuli fino all’avvio della nuova sede di Zoppola dove avverrà la vinificazione e stoccaggio di 90 mila ettolitri di Pinot Grigio e Prosecco (Glera). “Nuovi traguardi – ha concluso Bellomo – che raggiungiamo in questo che è l’85° anno dalla nostra fondazione: abbiamo lo sguardo rivolto al futuro, puntando a svilupparci in maniera razionale e organica consolidando la nostra presenza sia sul mercato italiano che su quello estero, dove siamo presenti con i nostri vini in 30 Paesi”.

Categorie
news ed eventi

“Progetto da Pantelleria” a Giacomo Rallo il premio alla memoria

E’ andato a Giacomo Rallo il premio “Progetto da Pantelleria” alla memoria. Il riconoscimento al fondatore di Donnafugata recentemente scomparso è stato consegnato al figlio Antonio, wine-maker dell’azienda di famiglia che a Pantelleria conta su 68 ettari di vigneti e produce il Passito Ben Ryé, il vino dolce italiano tra i più apprezzati a livello internazionale. “Giacomo Rallo di Donnafugata – recita la motivazione – è stato protagonista della scena vitivinicola e con il suo impegno appassionato ha portato nel mondo il vino della sua amata Pantelleria”. Presieduto dal giornalista Italo Cucci, la decima edizione del Premio che rappresenta un appuntamento molto atteso dell’estate pantesca si è tenuta lo scorso 12 agosto nella suggestiva cornice del Castello Medievale. Ideato dalla testata on-line Pantelleria Internet, “Progetto da Pantelleria” rende omaggio a quanti amano l’isola e con il proprio impegno imprenditoriale o artistico le hanno dato lustro nel mondo.Premiato d’eccezione dell’edizione 2016, è stato l’attore che da anni ha scelto l’isola.

Categorie
news ed eventi

Verduno festeggia il Pelaverga a base di musica e street food

Sarà una domenica speciale, in cui Verduno (Cuneo) diventerà la capitale delle Langhe e della grande tradizione enogastronomica piemontese. All’insegna dell’inimitabile “vino degli innamorati”, dai caratteristici sentori fruttati di fragola, floreali e dalle ampie e intense note speziate. Tutti invitati domenica 4 settembre, dalle 11 alle 23, in Piemonte, per la Wine Tasting Experience con 6 diversi Verduno Pelaverga. Sarà consegnato il calice con tasca che consente l’ingresso alla Festa del vino Verduno Pelaverga Doc, con la prima consumazione di vino (posti limitati, info e prenotazione obbligatoria: Mariella 3384070549 – Marcella 3489328892). Un’occasione speciale per celebrare il Verduno Pelaverga DOC, in un evento che anche quest’anno accoglierà stand di street food e numerosissimi eventi collaterali, dedicati alla scoperta del vino e del territorio. La Wine Tasting Experience, assicurano gli organizzatori, sarà “un appuntamento speciale, per i veri appassionati di questo vino straordinario”. A partire dalle ore 12, presso i saloni comunali, avranno la possibilità di degustare una selezione di 6 diverse etichette di Verduno Pelaverga, per ricostruire insieme al docente una storia nata nel 1400, che passa attraverso la leggenda del Beato Sebastiano Valfrè fino al Re Carlo Alberto. Dalla tradizione alla viticultura, dai metodi di coltivazione alla lavorazione in cantina, alle curiosità sugli 11 produttori: una narrazione per conoscere più da vicino questo straordinario vino.

COS’E’ WINE TASTING EXPERIENCE
Sull’esempio delle Ecole Du Vin francesi, gli appuntamenti Wine Tasting Experience vanno oltre la tradizionale degustazione in cantina, classica tappa di ogni enoturista, soprattutto per la possibilità di confrontare etichette di produttori diversi in un unico appuntamento, guidati da esperti del territorio in grado di illustrare ogni segreto dei vini e pronti a soddisfare ogni curiosità: i ‘docenti’ sono infatti produttori, enologi o sommelier d’esperienza, ciascuno con il suo personale punto di vista, dal valore dei profumi in un calice di vino agli abbinamenti fra vino e cibo, fino alle caratteristiche dei vini in rapporto al terroir. Domande dal pubblico, approfondimenti e curiosità, consigli sulla degustazione, vini di produttori sempre diversi: tutti questi elementi rendono le Wine Tasting Experience un modo nuovo per avvicinarsi alla conoscenza dei vini, oltre a rappresentare un’occasione unica per approfondire i dettagli della produzione del territorio di Langhe e Roero. Per rendere sempre più esperienziali le Wine Tasting Experience e coinvolgere direttamente i partecipanti, i docenti utilizzeranno un video di supporto, ricco di infografiche e mappe interattive.

Categorie
Analisi e Tendenze Vino

E’ Pokemon mania tra le vigne della Toscana

Dal 17 al 18 settembre i Pokemon si andranno a cercare nei vigneti e nelle cantine del Movimento Turismo del Vino Toscana dove sarà festa grande con uno degli eventi più attesi dell’anno: Cantine Aperte in Vendemmia infatti permetterà a tutti gli appassionati di vino di entrare nelle aziende vitivinicole della Toscana in uno dei momenti più suggestivi dell’anno.

Cavalcando il fenomeno dell’estate, quello dell’applicazione per smartphone Pokemon Go, Mtv Toscana ha lanciato la sfida a tutti gli appassionati di vino: venite a cercarli nei vigneti mentre si raccoglie l’uva.

“Naturalmente si tratta di una provocazione – spiega Violante Gardini, presidente del Movimento Turismo del Vino Toscana – anche se l’idea di rendere geolocalizzabili i wine lovers che arriveranno nelle nostre cantine in vendemmia potrebbe servire a rafforzare la rete che MTV ha creato tra le tante aziende aderenti anche a questa iniziativa, per noi significativa perché permette a chi non lo ha mai fatto di vivere uno dei momenti più particolari del ciclo di produzione di una bottiglia di vino”.

Dal trekking nei vigneti per imparare come si vendemmia un grappolo d’uva, alle visite guidate nelle cantine già al lavoro per dare vita alla nuova annata, fino al tradizionale pranzo dei vendemmiatori. Sarà possibile assaggiare il mosto in fermentazione, pigiare l’uva con i piedi.

Inoltre tante attività per i più piccoli che potranno per un giorno diventare vendemmiatori in erba. Insomma un modo diverso e divertente per scoprire le cantine, tra i tini in fermento, le botti o in mezzo ai filari che in questo particolare periodo si animano di persone come fosse una vera e propria festa.

Categorie
Enoturismo

Sol d’Oro Emisfero Sud sbarca in Australia: oli extravergini in gara a Melbourne

Conto alla rovescia per Sol d’Oro Emisfero Sud, la sfida tra i migliori gli oli extravergine prodotti in primavera al di sotto dell’equatore in programma per la prima volta in Australia a Melbourne dal 5 al 9 settembre. La competizione itinerante organizzata da Veronafiere vede la partecipazione delle produzioni oleicole di Argentina, Cile, Perù, Brasile, Uruguay, Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica. Ancora aperte le iscrizioni, massimo due campioni per azienda, fino al 31 agosto su www.solagrifood.com/en/exhibitors-area/sol-doro-competition. “Con questa iniziativa – spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere –  ampliamo e consolidiamo la rete di eventi all’estero che copre oggi tutti i continenti. Dopo il successo delle prime due edizioni di Sol d’Oro Emisfero Sud in Cile e Sudafrica, quest’anno in Australia abbiamo trovato la collaborazione e la sponsorship del Governo di Victoria, che ha visto nel concorso, considerato il più importante al mondo, uno strumento per incentivare la crescita qualitativa della produzione locale di olio extravergine e per la sua promozione commerciale sui mercati internazionali”.

LE SEDI
Due le prestigiose sedi di questa edizione di Sol d’Oro, che ha il patrocinio del Consolato Italiano ed è organizzato con la collaborazione della Camera di Commercio Italiana a Melbourne: nella Sala conferenze del Coasit (Comitato Assistenza Italiani), dove vengono ospitati tutti i più importanti appuntamenti italiani nella città, si svolgeranno i lavori della commissione giudicante, mentre la conferenza stampa di proclamazione dei vincitori del Sol d’oro, d’argento, di bronzo delle tre categorie di olio extravergine in gara – fruttato leggero, medio e intenso – e il cocktail con la consegna dei premi si terranno all’Investment Centre Victoria, sede degli eventi ufficiali del Vic Gov. Proprio qui sono in programma anche la degustazione guidata degli oli vincitori, dedicata a giornalisti di settore e operatori specializzati del canale ho.re.ca., e tre seminari rivolti ai rappresentanti dell’industria oleicola australiana per approfondire le opportunità commerciali dell’olio australiano sui mercati internazionali. Tra questi, un focus sul Giappone, considerato uno dei più interessanti mercati per l’export di alta qualità, e uno sulla partecipazione a Sol&Agrifood, il Salone internazionale dell’agroalimentare di qualità di Veronafiere (9 al 12 aprile 2017 – www.solagrifood.com), visitato nel 2016 da 56.000 visitatori professionali provenienti da 82 Paesi.

MARKETING PREMIANTE
Premio alla qualità, il Sol d’Oro diventa anche un importante strumento di marketing per le aziende premiate, grazie alle iniziative di promozione organizzate da Veronafiere sia durante Sol&Agrifood che nel mondo. Riservata agli oli vincitori di questa edizione di Sol d’Oro Emisfero Sud la partecipazione con uno stand dedicato all’Olive Oil Kansai 2016 International Exhibition di Osaka dal 18 al 20 ottobre prossimi, in virtù di un accordo tra Veronafiere e la Fiera di Osaka, che si è candidata ad ospitare il concorso nel 2017 in veste di Paese consumatore. Nato nel 2014 dallo sdoppiamento di Sol d’Oro, il più importante concorso mondiale dedicato agli oli extravergine di qualità, in una edizione per le produzioni dell’emisfero nord a febbraio a Verona e una itinerante per l’emisfero australe, Sol d’Oro Emisfero Sud si avvale quest’anno di una giuria composta dal capo panelist Marino Giorgetti e da otto panelist internazionali. Tra questi, tre del Paese ospitante: Richard Gawel, Claudia Guillaume e Glen Green.

Categorie
news ed eventi

Wine Expogusto 2016: l’agroalimentare in passerella ad Arezzo

Dopo il fortunato esordio al Palazzo dei Congressi di Lugano, Wine Expogusto sceglie una location italiana per la seconda edizione del salone del vino e delle eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche, in programma dal 30 settembre al 2 ottobre 2016 negli spazi di Arezzo Fiere, il polo fieristico e congressuale più importante dell’Italia centrale. Professionisti e appassionati sono invitati a prendere parte a una 3 giorni ideata per svelare il meglio della produzione vinicola e agroalimentare di qualità grazie alla partecipazione di aziende selezionate fra le più interessanti realtà di eccellenza, provenienti dall’Italia e dal mondo.Protagonisti a Wine Expogusto produttori di vino e di birre artigianali, caffè ed infusi, dolci e cioccolato, formaggi, legumi e cereali, miele, mostarde e marmellate, olio extravergine di oliva, aceti, pane e prodotti da forno, pasta e riso, prodotti dell’orto e del frutteto, prodotti ittici, sale e spezie, cane, salumi e molto altro ancora. Wine Expogusto rappresenta un itinerario che offre la possibilità di scoprire e acquistare prelibatezze che costituiscono un patrimonio di tipicità apprezzato dai professionisti della ristorazione così come dal consumatore finale, sempre più attento e attratto dalla qualità e dai prodotti riconosciuti come autentica espressione di un territorio. Wine Expogusto interpreta in chiave non solo espositiva ma sempre più esperienziale, un fenomeno come l’enogastronomia che costituisce la prima motivazione di viaggio per il 49% dei turisti di tutto il mondo  che da un “turismo dei luoghi” guardano sempre di più ad un “turismo di esperienze”. E’ il dato che emerge dalla recente indagine Food Travel Monitor che ha sondato l’opinione di un campione di circa 3000 viaggiatori in 11 Paesi nel mondo. La metà di coloro che viaggiano per piacere sono “food travellers” propensi a condividere esperienze e a consigliare destinazioni. Il 71% dei viaggiatori “del gusto” acquista prodotti enogastronomici e, per l’82% di loro, quelli legati al wine & food sono i ricordi del viaggio più importanti e significativi da regalarsi e regalare. Sulla scorta di una tendenza nota ma di stringente attualità, considerati i dati della recente indagine, Wine Expogusto ben si configura come vetrina ideale per soddisfare un’esigenza di scoperta e al contempo di esperienza, approfondimento e relazione guardando con particolare attenzione ai buyers italiani e stranieri attesi ad Arezzo Fiere.

Wine Expogusto è una iniziativa organizzata per coniugare il B2B e il B2C che offre alle aziende un palcoscenico privilegiato dove presentare e valorizzare la propria offerta che valica il limite della vetrina espositiva costituendo un utile momento di confronto e occasione di network in una località strategica, a poco più di un’ora d’auto da Firenze e a poco più di due da Roma. La regia dell’evento prevede, infatti, ampio spazio alle attività destinate al coinvolgimento dei professionisti della ristorazione e degli appassionati grazie a un articolato palinsesto di appuntamenti distribuiti nei 3 giorni tra cui laboratori, degustazioni, cooking show e master class ideati per creare momenti di incontro e confronto fra il produttore e l’utente finale. Una straordinaria occasione per dare protagonismo ai prodotti di eccellenza e agli artigiani, custodi della qualità e della diversità. Wine Expogusto è un’iniziativa a cura di Iron 3, realtà che vanta una decennale esperienza nell’internazionalizzazione delle imprese vitivinicole e Food & Beverage attraverso l’organizzazione di incontri B2B con importatori esteri e Arezzo Fiere e Congressi una delle più importanti realtà italiane del settore fieristico che con questo ulteriore evento va ancor più a rimarcare il suo impegno nella promozione, valorizzazione e sviluppo dell’economia dell’Area vasta sud-est Toscana, nelle sue diverse componenti, produttive, commerciali, culturali e di servizio in genere, inclusa quella convegnistica e congressuale.

Categorie
Enoturismo

Verona, “Le cucine del Soave” prima di “Soave Versus”

Se pensate che sia settembre “il vero” inizio d’anno, fa per voi lo speciale calendario ideato da Strada del vino Soave per trascorrere momenti di svago all’insegna del gusto. A settembre, infatti, debutta a Verona “Le cucine del Soave”, rassegna enogastronomica che, di mese in mese, fino a luglio 2017, farà conoscere territorio, prodotti e pietanze tipici di questo giardino vitato di oltre 6 mila ettari, che si estende nelle vallate collinari d’Illasi, Tramigna e d’Alpone, a breve distanza dalla città d’arte scaligera. Per una sera al mese, 11 ristoratori del territorio della Strada si cimenteranno in cucina per dare risalto alla stagionalità e alla varietà dei prodotti dell’Est Veronese. Co-protagonisti delle undici serate, saranno il vino Soave ed i viticoltori che lo producono, che avranno una ribalta speciale in occasione dell’inaugurazione della rassegna, prevista il 2 settembre a Verona alle ore 20 nel Palazzo della Gran Guardianel corso di una speciale anteprima di Soave Versus, l’evento cult del Consorzio del Soave, con un menù dedicato a “Garganega, Soave e torta Reciotina”, quest’ultima un dolce secco friabile a base di Recioto di Soave.

I PROTAGONISTI
A “Le cucine del Soave” saranno protagonisti di volta in volta i formaggi di malga ed il formaggio Monte Veronese (7 ottobre 2016, ristorante e albergo Tregnago 1908 a Montecchia di Crosara, vini Corte Moschina), l’olio extra vergine d’oliva (4 novembre 2016, ristorante Al Gambero a Soave, vini Cantina del Castello), il melo decio di Belfiore, presidio Slow Food (2 dicembre 2016, ristorante Soave Relais Castelcerino a Soave, vini Ca’ Rugate), le grappe e i distillati (5 gennaio 2017, ristorante hotel Sporting San Felice, liquori Distilleria Pietro Maschio, vini T.E.S.S.A.R.I.), i piatti della tradizione invernale a base di maiale (3 febbraio 2017, agriturismo Antica Corte Cason a Ronco all’Adige, vini Corte Mainente) e baccalà (3 marzo 2017, Antica Trattoria Fattori a Roncà, vini Antonio Franchetto) a quelli primaverili preparati con gli asparagi di Arcole (7 aprile 2017, Locanda del Borgo a Soave, vini Cantina di Soave) e il pisello Verdone Nano di Colognola ai Colli (5 maggio 2017, agriturismo Al Bosco a Colognola ai Colli, vini Agostino Vicentini) fino ad arrivare alle ciliegie(1 giugno 2017, agriturismo Corte Verzè a Cazzano di Tramigna, vini Casa Vinicola Bennati) e al prosciutto di Soave (7 luglio 2017, ristorante Bacco d’Oro a Mezzane di Sotto, vini Monte Tondo). Maggiori info: www.stradadelvinosoave.com, tel. 045.7681407.

SOAVE VERSUS
Inoltre, dal 3 al 5 e il 9 settembre torna a Verona Soave Versus. L’evento, organizzato dal Consorzio Tutela del Vino Soave in collaborazione con la Strada del Vino Soave, si tiene a Verona nel Palazzo della Gran Guardia. Dedicata alle migliori interpretazioni del vino Soave, allo stile e ai valori del territorio, la manifestazione vedrà la partecipazione di oltre 50 cantine selezionate con più di 200 referenze. Tema principale dell’edizione 2016 sarà il paesaggio, in omaggio al recente riconoscimento da parte del Ministero della politiche agricole delle “Colline Vitate del Soave” quale paesaggio rurale d’interesse storico d’Italia. Nelle tre serate, si avvicenderanno numerosi eventi, tra cui cooking show con chef di livello internazionale che faranno scoprire curiosità, prodotti, ricette e abbinamenti con i vini Soave, e cucina casalinga nel “Soave Desco”, vero e proprio ristorante all’interno della manifestazione che proporrà varie interpretazione di Soave in abbinamento ai piatti delle tradizione.

Categorie
news ed eventi

Bottiglia istituzionale per Asolo Prosecco Superiore Docg Brut

Una bottiglia unica per raccontare l’identità del Consorzio Vini Asolo Montello. È stata presentata sabato 27 agosto nel Comune di Montebellunala nuova bottiglia istituzionale dell’Asolo Montello: un Asolo Docg Superiore nella tipologia Brut prodotto con lieviti indigeni da uve Glera provenienti da soli vigneti dell’area Asolo Montello. “Nato dal lavoro corale del nostro Gruppo Giovani, sarà il Prosecco che rappresenterà tutti noi produttori – spiega Armando Serena, presidente del Consorzio – ma anche il territorio da cui proviene. Per la fermentazione sono stati infatti scelti i lieviti autoctoni selezionati nel corso di una sperimentazione che ha preso il via da qualche anno. Un modo in più per caratterizzare fortemente il nostro prodotto e distinguerlo da quello delle altre denominazioni”. Non solo i ceppi di lieviti indigeni esprimono al meglio le caratteristiche del territorio – aromaticità, struttura e persistenza gustativa – ma anche la scelta di proporre la bottiglia istituzionale nella versione Brut non è casuale. Questa tipologia, infatti, mette in risalto, come sottolinea il Consorzio, “la forte identità delle colline dell’Asolo e Montello, dove il terreno è per natura predisposto a vini di maggiore struttura”. Alte colline, forti escursioni termiche, buona ventilazione e ricchezza minerale, si esprimono al meglio in un Prosecco dal tenore zuccherino mediamente basso. Grazie ad  un’azione di co-marketing, supportata da Unindustria Treviso, con altre realtà del territorio per la promozione della denominazione, la bottiglia rientra anche in un progetto più ampio di valorizzazione del territorio. Saranno coinvolte circa quaranta aziende e industrie della zona che non appartengono al settore vinicolo, in modo che la possano utilizzare nel corso di fiere e manifestazioni, soprattutto all’estero. La bottiglia si presenta con un’immagine fresca: etichetta a sfondo bianco con il logo del Consorzio e capsula nera con un bindello applicato per raccontare il progetto.

Categorie
news ed eventi

Come aiutare le vittime del terremoto in Centro Italia: è Sos campagne

Stalle, fienili e casolari lesionati o distrutti, macchinari inutilizzabili, energia elettrica in tilt, animali morti sotto le macerie o dispersi ma anche campi abbandonati, frane e smottamenti e strade rurali distrutte che impediscono la consegna di latte e prodotti deperibili, con la nuova scossa salgono a milioni di euro i danni provocati dal sisma nelle campagne dove è necessario far ripartire l’attività in un territorio a prevalente economia agricola con una significativa presenza di allevamenti di bovini e pecore. E’ quanto emerge da un primo monitoraggio della Coldiretti che, mentre continua l’azione di solidarietà degli agricoltori italiani a favore delle popolazioni nei Comuni con la distribuzione di viveri a lunga conservazione, è impegnata in interventi di sostegno alle aziende agricole colpite dalle quali dipende gran parte del futuro di queste zone. Senza agricoltura l’economia di questi territori muore. Circa mille aziende agricole operano nell’area interessata dal sisma dove sono subito necessari, tra l’altro, foraggi, mangimi, generatori di corrente, carrelli per la mungitura, pali e filo elettrificato per le recinzioni ma – sottolinea la Coldiretti – ci sono difficoltà per accudire gli animali dove le persone sono state costrette ad allontanarsi e si temono azioni di sciacallaggio nelle aziende agricole isolate. Sono in azione ronde anti sciacalli realizzate dai giovani della Coldiretti che di sera vigilano sulle aziende agricole, mentre sulla base delle richieste si sta procedendo alla consegna di carrelli per la mungitura e generatori di corrente alle aziende colpite con la collaborazione dell’Associazione Italiana Allevatori (AIA) ma anche il cibo garantire l’alimentazione degli animali con l’aiuto dei Consorzi Agrari d’Italia (CAI) mentre un ulteriore necessità sarà quella di poter alloggiare in tende , camper e roulotte, gli allevatori che non potranno rimanere nelle strutture dichiarate inagibili, per consentire loro di rimanere vicini ai propri animali. Per assistere le imprese agricole ed i cittadini la Coldiretti ha aperto ad Amatrice un “ufficio mobile”, perché anche i locali dell’organizzazione sono stati distrutti dal terremoto. Per consentire ad agricoltori, cittadini, strutture economiche e cooperative lungo tutta la Penisola di collaborare in questa azione di solidarità è stato aperto uno specifico conto corrente denominato “COLDIRETTI PRO-TERREMOTATI” (IBAN: IT 74 N 05704 03200 000000127000) dove indirizzare la raccolta di fondi.

Categorie
Analisi e Tendenze Vino

Veneto: conto alla rovescia per la vendemmia di Pinot e Chardonnay

Partirà la fine della prossima settimana, in ritardo di circa una settimana rispetto alla stagione  2015, la vendemmia in Veneto delle uve Pinot e Chardonnay. Le prime analisi hanno già dato segnali positivi rispetto alla qualità delle uve, un ottimo rapporto /grado zuccherino per le uve bianche ed una buona concentrazione di sostanze coloranti nelle uve a bacca nera. I dati ufficiali delle vendemmia suddivisi per provincia e tipologia di uva saranno illustrati giovedì 25 Agosto, presso la sede di Veneto Agricoltura, a Legnaro in provincia di Padova. Durante il meeting al quale parteciperanno  l’Assessore regionale all’Agricoltura, Giuseppe Pan, e il Direttore di Veneto Agricoltura, Alberto Negro si farà anche il punto sullo stato dell’arte della vendemmia nelle principali regioni italiane vitivinicole quali Piemonte, Emilia Romagna. Toscana, Puglia e Siciliae si farà il punto anche sulla situazione di Francia e Spagna.

Categorie
news ed eventi

Sicilia: vendemmia 2016 più qualità che quantità

La stagione estiva 2016 in Sicilia è stata finora caratterizzata da un clima mite, intervallato da poche perturbazioni e senza picchi eccessivi di calore. Dopo un inverno caratterizzato da scarse precipitazioni, la stagione primaverile è iniziata con temperature mediamente fresche, anche durante la fioritura, e si è chiusa con alcune precipitazioni nei mesi di maggio e giugno. Questo quadro meteo-climatico ha favorito un discreto andamento delle fasi fenologiche dei vigneti dell’isola. Un percorso sostanzialmente regolare con le uve che sono arrivate all’inizio dell’invaiatura in salute, grazie all’attenzione e alla cura costante dei vigneti.

“Più o meno siamo in linea con l’anno scorso, le produzioni sembrano promettere bene in tutte le aree di produzione” – afferma Alberto Tasca, consigliere del Consorzio che opera al centro geografico del triangolo siciliano. “Nella zona di Palermo, siamo in linea con l’anno precedente – dice – bene per il Grillo nella zona di Monreale, dalla Malvasia ci aspettiamo qualcosa in meno in termini di produzione, ancorché tutte le uve siano molto sane e con trattamenti ridotti al minimo”.

L’annata 2016 si preannuncia buona anche per l’area di Menfi, Salvatore Li Petri, vicepresidente del Consorzio riferisce che l’evoluzione climatica invernale e primaverile non ha fatto registrare problemi con la fase vegetativa, al contrario “le piogge tardive – precisa – hanno aiutato senza arrecare danni, consentendo al vigneto di approvvigionarsi di un’ulteriore riserva idrica che ha mantenuto l’equilibrio vegetativo delle piante e il vigneto in stato ottimale. Attualmente fa caldo di giorno e la sera termina con una escursione di almeno 10 gradi: per il vigneto è la condizione più favorevole. L’anno scorso abbiamo iniziato la vendemmia il 27 luglio con il Pinot Grigio, quest’anno un giorno dopo, il 28 luglio.”

Nel ragusano, la stagione è stata molto più secca rispetto agli anni scorsi, le vigne sono in ottimo stato ma ci potrebbe essere un anticipo. “molto probabilmente l’annata si presenta favorevole, ma meglio aspettare a pronunciarsi” – annuncia Francesco Ferreri consigliere.

La provincia di Trapani, la più vitata dell’isola, rispetto al 2015 ha registrato il 40% in meno di pioggia nel periodo invernale, mentre nel mese di maggio si sono registrate precipitazioni che hanno apportato all’incirca 80-90 mm d’acqua. “Ciò ha sicuramente agevolato la fase vegetativa – spiega Filippo Paladino vicepresidente del Consorzio – la situazione fitosanitaria è sotto controllo, grazie al costante impegno dei viticoltori nel controllo dei vigneti, probabilmente la produzione sarà meno importante dell’anno scorso in termini quantitativi, ma di sicuro avremo vini di buona qualità”.

“L’annata 2016 sarà probabilmente caratterizzata da un sensibile incremento della qualità e da una produzione inferiore di circa il 10% rispetto all’ultima vendemmia.

Il periodo di raccolta mediamente tardivo, sia per il Grillo che per il Nero d’Avola, permetterà di godere delle fresche temperature settembrine che aiutano a mantenere ed esaltare fragranza e aromaticità nelle uve. – sottolinea Antonio Rallo, presidente del Consorzio e conclude – Il focus di produzione e comunicazione su queste due varietà autoctone proseguirà anche nella campagna viticola 2016. Sempre più consorziati stanno investendo risorse su queste due vitigni che sono oggi i migliori ambasciatori del valore della produzione Sicilia DOC nel mondo.”

Le differenze tra le varie zone confermano il carattere peculiare del vigneto siciliano che qualifica la più grande isola del Mediterraneo come un continente vitivinicolo. Più di 100.000 gli ettari vitati e quasi 100 giorni di vendemmia. I vigneti si estendono su zone che variano da 0 a più di 1000 metri di altitudine sul livello del mare, con differenze di clima e terroir che regalano alla Sicilia la vendemmia più lunga d’Europa e vini di un’incredibile modernità.

Categorie
news ed eventi

Consorzio Tutela Vini della Maremma e Artigiani in Cucina per promuovere la Maremma

Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, nato nel 2014 dopo il conferimento della DOC con l’obiettivo di unire e valorizzare le diversità del territorio della Maremma e promuoverne la peculiare produzione vinicola, ha avviato una collaborazione con Artigiani in Cucina, holding toscana – proprietà della famiglia Abbate – specializzata in ristorazione, somministrazione e catering. In particolare, con il brand Opera Catering – rivolto a una clientela interessata a servizi catering e banqueting di alto livello – la società toscana collabora con location esclusive, per matrimoni ed eventi luxury sia pubblici sia privati. Tra le più prestigiose, l’Oratorio di Santa Caterina a Ponte a Ema (FI), e il Palazzo Inghirami, a Prato nel centro storico della città. Recentemente Opera Catering ha stipulato l’accordo per la gestione totale del ristorante Fabbrica del Pinolo de La Versiliana a Marina di Pietrasanta (LU), presso la Fondazione Versiliana, sede del celebre festival estivo che ospita dibattiti, spettacoli teatrali e altri eventi di carattere culturale.

L’azienda maremmana La Biagiola – immersa nell’incantevole campagna sovanese – sarà la prima ad essere portata in degustazione alla Fabbrica del Pinolo de La Versiliana, in occasione di un Apericena Gourmet in programma domani martedì 23 agosto, a partire dalle ore 19.30. I vini proposti – Matan 2014 (Doc Maremma toscana Vermentino) e Tesan 2013 (Doc Maremma Toscana Rosso) – saranno abbinati a un menù esclusivo elaborato e studiato ad hoc da chef esperti. La Biagiola, le cui uve provengono da vigneti coltivati a basso impatto ambientale su terreni vulcanici, produce vini di qualità esclusivamente da vitigni autoctoni (Sangiovese, Alicante, Vermentino), perfetta espressione del territorio d’origine.

Categorie
news ed eventi

Doppia eccellenza per Tenuta Casali al concorso enologico nazionale “Douja d’Or”

“Non c’è due senza tre… e il quarto vien da sé” recita un noto proverbio. La conferma in campo enologico arriva da Tenuta Casali di Mercato Saraceno, che per il quarto anno consecutivo vince il premio “Douja d’Or”, prestigioso concorso che dal 1967 vede la Camera di Commercio di Asti e l’Organizzazione nazionale assaggiatori di vino selezionare ogni anno i migliori vini Doc e Docg italiani tra una rosa di oltre 1.000 campioni in gara. Nell’anno del poker la cantina della Valle del Savio è riuscita nella rara impresa di ottenere il massimo riconoscimento con ben due vini, l’Albana di Romagna “Valleripa” 2015 e il Sangiovese di Romagna Riserva “Quartosole” 2013, ai quali durante una degustazione alla cieca (etichette nascoste) la giuria di sommelier professionisti ha attribuito un punteggio superiore ai 90 punti su 100, soglia da superare per ottenere la menzione di eccellenza.

“La soddisfazione per questo premio – spiegano Valerio e Paolo Casali, titolari della cantina mercatese – è doppia. Se da un lato il Sangiovese delle colline cesenati si dimostra anche quest’anno in grado di competere con vini rossi più blasonati come il Barolo e il Brunello, dall’altro ci fa particolarmente piacere aver ricevuto un riconoscimento così importante con la nostra prima Albana. E’ la testimonianza del grande potenziale, ancora non completamente espresso, che il nostro territorio ha per la produzione di vini bianchi di qualità, una strada su cui intendiamo continuare a puntare con grande impegno”.  Il premio Douja D’Or per l’Albana di Romagna “Valleripa”, presentata all’ultima edizione di Vinitaly e prodotta con uve raccolte da vigneti con oltre trent’anni di età, arriva a poche settimane di distanza dal suo inserimento tra i vini eccellenti della regione nella guida “Emilia Romagna da bere e da mangiare 2016/2017” dell’Associazione italiana sommelier. I due vini di Tenuta Casali saranno premiati durante il 50° Salone nazionale Douja d’Or in programma dal 9 al 18 settembre ad Asti.

Categorie
news ed eventi

Tornano i “tre giorni del Sangiovese” a Predappio

L”evento “clou” del cartellone estivo predappiese si avvicina, con i suoi inebrianti profumi, la musica, l’arte, i laboratori e tanto altro ancora. L’appuntamento con l’undicesima edizione de “I Tre Giorni del Sangiovese” va in scena da venerdì 2 a domenica 4 settembre, anticipata da una serie di eventi “Aspettando i Tre Giorni…”.Tre appuntamenti fanno da anteprima alla kermesse: si comincia domenica 28 agosto a San Savino, dove alle ore 7.00 prende il via la sesta tappa dell’Appennino superbike, gara di mountain bike legata alle Terre del Sangiovese. Martedì 30 ci si sposta invece a Predappio, nel parco comunale di palazzo Varano: qui alle ore 21.30 si tiene la proiezione del film “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese, accompagnata da un pic-nic al cartoccio a base di prodotti del panificio Bassini e degustazione finale di Sangiovese, il tutto al costo di 5,00 euro. La sera successiva, mercoledì 31, il parco Varano si tinge invece di giallo con la “Cena con delitto” presentata dalla Compagnia Ventirose, che intreccia magistralmente interventi teatrali con un accattivante gioco di ruolo tra i partecipanti (costo 25,00 euro). L’anteprima della festa si chiude nella serata di giovedì 1 settembre in piazza Garibaldi a Predappio, con band giovanili in concerto dalle ore 21.00 e stand di prodotti enogastronomici con degustazioni di Sangiovese. Venerdì 2 settembre la manifestazione entra nel vivo dalle ore 20.30, sempre in piazza Garibaldi: per l’ufficiale serata di apertura è prevista la cena a 10 mani dei Cuochi dell’Alleanza, con ospite speciale l’Amburgheria Creativa, che per l’occasione presenta
mini würstel di mora romagnola con panzanella di senape puntinata. Le Osterie dell’Alleanza sono invece il Don Abbondio
(che a Predappio porta le sue melanzane alla parmigiana con parmigiano reggiano di vacca bianca modenese), laTrattoria Petito (che presenta lasagne verdi al ragù delle due romagnole la mora e la bovina), l’Osteria con Locanda La Campanara (con girello di bovina romagnola e funghi dell’Appennino) e la pizzeria da Piseppo (con il cestino del pane). In abbinamento alla cena, che si chiuderà con uno speciale dolce “a otto mani”, il Sangiovese dell’Associazione per la promozione del Sangiovese di Predappio (quota di partecipazione 30,00 euro a persona, vini inclusi; per prenotazioni: 0543 921700 fino alle ore 14.00; 347 3497668; slowfoodforli@gmail.com). La giornata di sabato 3 settembre si apre invece alle ore 16.00 in teatro comunale dove, alla presenza dei rappresentanti dell’associazione austriaca e delle istituzioni italiane, è prevista la consegna ufficiale dell’Austrian Holocaust Memorial Award” (AHMA) al sindaco Giorgio Frassineti. L’importante premio è stato conferito dall’associazione Servizio austriaco all’estero in riconoscimento all’impegno del primo cittadino di Predappio nella ricerca svolta su fascismo e nazionalsocialismo e per la sua volontà dimostrata nel portare avanti una visione obiettiva attraverso un Centro di Documentazione del Novecento, in fase di realizzazione.Dopo l’evento ufficiale, la giornata proseguirà con la cena itinerante con assaggi di Razionalismo, tra degustazioni e soste presso i luoghi simbolo del Museo Urbano di Predappio (partenza ore 19.00; 20.00; 21.00 e 22.00, su prenotazione, costo 20,00 euro). In piazza Garibaldi, dalle ore 20.30 in poi, non marcherà poi la gastronomia d’eccellenza con i cuochi dei ristoranti Slow-Food presentata dall’Osteria Don Abbondio e Locanda La Campanara, oltre agli stand con i prodotti gastronomici del territorio e alle degustazioni di Sangiovese con i sommeliers di AIS Romagna. Ad accompagnare il tutto sarà la musica dal vivo, con la band dei “Grooviglio”.Ogni partecipante potrà acquistare un calice per degustazioni libere, al costo di 7,00 euro. L’estemporanea di pittura “Terre di Sangiovese” aprirà la mattinata di domenica 4 settembre alle ore 9.00 in piazza Garibaldi, dove sarà anche allestito, fino alle ore 14.00, il Mercato Contadino delle terre del Sangiovese, con prodotti e presidi Slow Food a filiera corta.Alle ore 10.30 prenderà invece il via “Olfattivamente”, laboratorio
didattico aperto a tutti gratuitamente sull’analisi sensoriale
di profumi, odori, aromi del cibo,
a cura dei formatori Slow Food Micaela Mazzoli e Matteo Monti.
E sempre dalle 10.30, fino a sera, sarà possibile gustare in piazza gli originali panini dell’Amburgheria Creativa, con gastronomia d’eccellenza presentata dai cuochi dei ristoranti Slow Food dalle ore 20.30 in poi, degustazioni di Sangiovese con AIS Romagna e stand gastronomici del territorio. Nel pomeriggio è prevista la presentazione di un libro e animazioni per bambini, mentre in serata a salire sul palco sarà il gruppo “Manuela Evelyn Quartet”, per un concerto di musica jazz. Come nelle scorse edizioni, non manca anche un programma di laboratori di approfondimento sul tema del vino e della viticoltura, sabato 3 alle ore 15.00 e 18.00 nell’azienda agricola La Pandolfa e domenica 4 alle ore 15.00 e 18.00 nell’azienda Condè. Due dei quattro laboratori in programma saranno dedicati ai vini francesi, allo Champagne e alle vecchie vigne di Borgogna raccontate da Armando Castagno, giornalista, scrittore, storico dell’arte, relatore e docente Ais, grande esperto e conoscitore della Borgogna e delle sue vigne (per informazioni e prenotazioni: 335 8440104; bertiste@gmail.com). Novità di quest’anno, estesa alle giornate di venerdì 2, sabato 3 e domenica 4 settembre, è infine “IndoVINi Predappio?”, gara di abilità che prevede l’assaggio di 10 vini di Predappio alla cieca (costo 5,00 euro): chi riuscirà a riconoscerli tutti vincerà 300 bottiglie di vino Doc.

Categorie
Vini al supermercato

Franciacorta Docg Saten Brut, Castel Faglia

(4 / 5)Da Esselunga, un buon Franciacorta Saten Brut. Lo produce l’azienda agricola Castel Faglia di Cazzago San Martino, in provincia di Brescia. Ottenuto esclusivamente da uve Chardonnay, reca sull’etichetta la scritta “Saten”, che indica la presenza di una bollicina non “aggressiva” (pressione in bottiglia inferiore ai 5 bar) e di una spuma “cremosa”. Nel calice, il Franciacorta Docg Saten Brut Castel Faglia si presenta d’un bel giallo paglierino con riflessi dorati. Il perlage è fine e persistente. Al naso, buona intensità e schiettezza. Flebili note di crosta di pane lasciano spazio a più concreti sentori fruttati, che richiamano soprattutto la pesca bianca e la scorza del lime. Quest’ultima risulta sempre più presente nel calice, col passare dei minuti. La ritroviamo anche al palato, assieme alla pesca bianca matura, in un contorno del tutto secco (Brut) e lievemente astringente, Buona freschezza, accostata da una leggera sapidità. Il perlage, come nelle attese, risulta delicato sul palato e si dissolve in bocca regalando una percezione setosa. Un Franciacorta Docg Saten Brut equilibrato, intenso e fine anche nel retro olfattivo, dove risulta sufficientemente persistente. Spumante da bere giovane questo Castel Faglia, pur prestandosi per caratteristiche a un minimo affinamento ulteriore in bottiglia (leggere sulla contro etichetta la data della sboccatura, in questo caso ottobre 2015). Perfetto come aperitivo, può accompagnare degnamente piatti di pesce o di carne bianca. Da provare con il pollo ruspante al limone. Temperatura di servizio rigorosa: dai 4 ai 6 gradi per assaporarlo al meglio.

LA VINIFICAZIONE
Il Franciacorta Docg Saten Brut Castel Faglia è ottenuto dalla vinificazione dello Chardonnay allevato sul territorio di Calino di Cazzago San Marino, nel cuore della Franciacorta, tra i Comuni di Borgonato ed Erbusco. Un terroir di origine morenica recente. La raccolta delle uve avviene a partire dalla seconda metà del mese di agosto. Gli acini, come vuole la tradizione spumantistica, vengono colti a maturazione non ancora ultimata. Una raccolta che, all’azienda agricola Castel Faglia avviene manualmente, in piccole cassette. Segue una pressatura soffice dello Chardonnay, una fermentazione primaria a temperatura controllata in acciaio e una seconda fermentazione (Metodo Classico) in bottiglia. Prima di essere commercializzato, il Franciacorta Docg Saten Brut Castel Faglia affina per ulteriori 24 mesi. L’azienda prende nome dal castello dell’antico proprietario Faglia, situato su una collina di origine morenica a 300 metri sul livello del mare, dalle cui pendici si distendono vigneti in parte a gradoni.

Prezzo: 12,85 euro
Acquistato presso: Esselunga

Categorie
news ed eventi

Viticoltori Friulani La Delizia: inaugurata la cantina di 11 mila metri quadri

Viticoltori Friulani La Delizia, la più grande cantina del Friuli Venezia Giulia, raddoppia nell’anno del suo 85° anniversario dalla fondazione. Ieri, 19 agosto, l’apertura della nuova area produttiva di Orcenico Inferiore di Zoppola. La struttura, unita alla sede storica di Casarsa della Delizia, che rimarrà pienamente operativa, ha portato alla nascita del più grande polo per la vinificazione e spumantizzazione dell’intero Friuli Venezia Giulia. Che diventa così uno dei maggiori d’Italia. “La logica con cui si è sviluppato questo nuovo sito – ha spiegato il presidente Flavio Bellomo, di fronte a un nutrito pubblico, tra cui quasi tutti i 450 soci della cantina – è stata quella di affrontare nell’immediato le esigenze produttive e logistiche conseguenti a questi anni di crescita, ma è una logica legata anche ad una visione a medio e lungo termine, cercando di predisporre il tutto per uno sviluppo razionale e organico che può avvenire nei prossimi anni. Questo nuovo stabilimento – ha proseguito Bellomo – deve essere un punto di partenza per costruire il nostro futuro, fedeli alle radici del nostro passato che ha come punti di forza la produzione di vino di qualità che racconta il territorio friulano in cui nasce e la presenza nei mercati esteri”.

L’ESPANSIONE
Dai pionieri di 85 anni fa (era il 7 maggio 1981 quando settanta viticoltori decisero di unire le forze in una cooperativa che gli permettesse di dare un futuro stabile alle proprie famiglie) si giunge ai 450 soci attuali, le cui vigne coprono un territorio che va da Pordenone fino a Cervignano del Friuli. L’allora Cantina Sociale Cooperativa Destra Tagliamento – questo il nome assunto agli esordi – è stata capace di superare la Seconda guerra mondiale, nella quale fu bombardata, e il terremoto del 1976, durante il quale subì la rottura dei serbatoi. La cantina continuò a crescere per tutta la seconda metà del Novecento, cambiando nome a partire dagli anni Ottanta in Viticoltori Friulani La Delizia, dopo l’incorporazione di altre cantine. Investimenti continui nella qualità e tecnologia di produzione hanno infine portato La Delizia a essere una realtà capace di commercializzare il proprio vino a livello internazionale. Tutti i soci aderiscono al percorso tecnico-agronomico della cantina, che punta “alla qualità del prodotto e alla gestione rispettosa e mirata dell’ambiente e del territorio”. Al loro fianco i 60 dipendenti della cantina, che effettuano a 360 gradi le operazioni necessarie alla trasformazione dell’uva in vino: dai controlli in vigna alla vinificazione, dalla spumantizzazione all’imbottigliamento fino alla commercializzazione del prodotto. Al direttore de La Deliza, Pietro Biscontin, il compito di illustrare il progetto dello stabilimento di Zoppola. “Con un investimento di 12,5 milioni di euro – ha spiegato – La Delizia ha avviato la nascita di questa nuova area produttiva in posizione strategica sulla strada statale Pontebbana. Un progetto che rappresenta un volano per l’economia locale (nel cantiere hanno operato in questa prima fase 12 aziende, ndr) nonché la riqualificazione di un’area industriale dismessa per diversi anni, quella dell’ex cantina Friulvini”. Su un’area di 80 mila metri quadri totali, attualmente sono 11 mila i metri quadri coperti. Un’ampiezza di quasi due campi da calcio, nei quali trova spazio un impianto di vinificazione e stoccaggio da 90 mila ettolitri di Pinot Grigio e Prosecco, i vini più richiesti del momento. Cuore dell’impianto i 50 “giganti”: serbatoi dalla capacità di 1.900, 1.600 e 900 ettolitri e alti 12 metri, realizzati in acciaio inossidabile austenitico e dotati di un moderno sistema di controllo della temperatura, gestibile anche in remoto dalla sede di Casarsa. “Lo sviluppo della sede di Zoppola – ha annunciato Biscontin – che sarà utilizzata già dalla vendemmia 2016, proseguirà nei prossimi anni. Prevedendo, tra i futuri step, anche la gestione logistica dei vini imbottigliati a inizio 2017”.

GLI INTERVENTI
“Un esempio di qualità e coraggio imprenditoriale”: così la presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha definito durante la cerimonia di inaugurazione la cantina La Delizia di Casarsa, aggiungendo che “questa è la più grande cantina del Friuli Venezia Giulia che oggi aumenta notevolmente la propria produzione grazie alla sua espansione avvenuta con il recupero di un vecchio stabilimento. Un’azienda sana, con un fatturato assolutamente positivo e un export estremamente interessante, esempio di qualità sia per i mercati in cui opera sia per la capacità di compiere nuovi investimenti, grazie ai 12,5 milioni di euro utilizzati che inevitabilmente si ripercuotono positivamente tanto nel territorio quanto nei soci”. Secondo il vicepresidente regionale e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello questa realtà rappresenta un’eccellenza perché “è capace di comprendere che la forte dinamicità dei mercati si può affrontare solo attraverso importanti investimenti. E quello compiuto a Orcenico – ha aggiunto Bolzonello – è straordinario non solo per il valore economico ma anche per la qualità di ciò che viene messo a disposizione di un sistema vitivinicolo regionale che qui ora ha a disposizione la più grande realtà nel campo della vinificazione”.

Parole di elogio sono giunte anche da Carlo Dalmonte, presidente di Caviro (la più grande cantina cooperativa italiana) che ha rilanciato sulle sinergie già in essere tra le due realtà vitivinicole intervenendo all’interno della tavola rotonda sulla cooperazione agricola condotta dal direttore del Messaggero Veneto Omar Monestier. Le comunità di appartenenza della Cantina, Casarsa e Zoppola, sono state rappresentate nel loro saluto rispettivamente dalla sindaca Lavinia Clarotto e dalla sindaca Francesca Papais. Presente anche il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Franco Iacop, numerosi consiglieri regionali, sindaci e amministratori del territorio nonché i rappresentanti delle categorie economiche. Non sono mancati i numeri. Il 55% della produzione de La Delizia è richiesto all’estero, più esattamente in 30 Paesi. Oltre ai canali distributivi consolidati in Usa, Canada, Germania e Regno Unito (dove recenti statistiche di mercato indicano come il Prosecco sia richiesto tanto quanto lo champagne francese), altre aree del mondo stanno iniziando a premiare la cantina friulana come l’Europa dell’Est (con la Russia in primis) e la Cina, alle quali si aggiungono mercati vinicoli emergenti dal Messico al Sudest asiatico. Il 45% della produzione destinata al mercato nazionale è richiesta principalmente dal canale Horeca (Hotellerie-Restaurant-Café) e dalla grande distribuzione.

I PREMI
Nell’occasione sono stati consegnati dei riconoscimenti ad alcune persone che rappresentano la storia di questa realtà divenuta, grazie all’impegno loro come di tutti gli altri soci, amministratori e dipendenti, tra le più importanti dell’intero Friuli Venezia Giulia, sia dal punto di vista economico che sociale: a Mara Nacci per i suoi 36 anni di lavoro nella Cantina, dipendente donna da più tempo all’interno de La Delizia; a Paolo Bertolin per i suoi 38 anni di lavoro nella Cantina, dipendente uomo da più tempo all’interno de La Delizia; a Giocondo Bozzetto nato come i Vini La Delizia nel 1931 e socio conferitore della Cantina da più tempo (66 anni ininterrotti); e infine al cavaliere Noè Bertolin per i suoi 29 anni da presidente dei Vini La Delizia, fondamentali per la crescita internazionale e la modernizzazione della Cantina. Don Ugo Gaspardo parroco di Orcenico Inferiore e don Roberto Stefanon (già cantiniere della stessa La Delizia) hanno impartito la benedizione al nuovo stabilimento prima del taglio del nastro (presente durante la cerimonia pure don Lorenzo Camporese parroco di Casarsa). Il direttore de La Delizia Pietro Biscontin ha inoltre presentato i positivi dati della cantina. Nella vendemmia 2015 sono stati lavorati 2 mila ettari di vigneti (compresi quelli dell’Azienda speciale regionale di Pantianicco gestita dalla cantina) nelle zone Doc Friuli Grave e Prosecco (per quest’ultima gli ettari lavorati sono 500), per una produzione di 300 mila quintali di uve. Da esse sono stati prodotti 22 milioni di litri di vino, di cui 8 milioni di Prosecco Doc e altri spumanti, sempre più richiesti dal mercato. L’ultimo bilancio è stato chiuso con un fatturato di 45,5 milioni di euro, +20% rispetto all’anno precedente. Numeri che, per la vendemmia 2016 pronta a partire a fine agosto, sono previsti in crescita visto anche l’avvio della nuova Doc Friuli. Attualmente La Delizia propone 6 linee di vino (Naonis, Naonis Collection, Sass Ter, La Delizia, La Delizia Aquila, Vigneti) con 42 etichette. Inoltre è stata lanciata un’anticipazione sul ritorno nel mercato del marchio Friulvini.

Categorie
Analisi e Tendenze Vino

Montepulciano, contrade ai fornelli per “A tavola con il Nobile”

Da sabato 20 a domenica 21 agosto le contrade del Bravìo delle Botti si sfidano ai fornelli a Montepulciano con il concorso “A tavola con il Nobile”, evento giunto alla quattordicesima edizione e promosso dal Consorzio del Vino Nobile in collaborazione con il Magistrato delle Contrade.

Quattordici edizioni scandite da centinaia di ricette realizzate dalle contrade. A tavola con il Nobile è nato 14 anni fa da una intuizione del Consorzio e del giornalista inviato del Tg2 e conduttore della fortunata rubrica “Eat Parade” Bruno Gambacorta con l’obiettivo di recuperare ricette della tradizione in abbinamento al vino “di casa”, il Nobile di Montepulciano.

In quattordici anni di “A Tavola con il Nobile” sono state proposte oltre 210 ricette della tradizione, sono stati pubblicati sei libri che le raccolgono, tra cui quello per il decennale, del 2012, con tutte le ricette delle passate edizioni.

La manifestazione è anche un importante veicolo di promozione per il territorio con oltre 800 articoli, servizi televisivi e reportage sul premio scritti anche dai circa 200 giornalisti da tutto il mondo che nelle varie edizioni si sono succeduti come giurati del premio.

L’OBIETTIVO
L’obiettivo che dovranno centrare le contrade sarà quello di sposare al meglio il Vino Nobile con il piatto proposto per questa edizione. Dopo l’esperienza dei “pici”, della “nana” (anatra),  della carne di cinta senese e delle verdure dell’orto, quest’anno le contrade si dovranno cimentare in secondi piatti a base di selvaggina, il tutto rispettando la tradizione gastronomica locale.

In occasione di sabato 20 agosto con la prima sessione di degustazioni, le cucine delle contrade apriranno le porte anche al pubblico e da lunedì prossimo il piatto in gara potrà essere degustato da tutti durante le cene in programma.

Il volto scelto per questa edizione è quello di Federico Quaranta (nella foto), in arte Fede, storica voce di Rai Radio2 e volto di Rai Uno. Nel 2014 ha condotto tra le altre cose anche L’estate in diretta, su Rai Uno, affiancando Eleonora Daniele. L’albo d’oro del concorso vede in testa Collazzi (tre vittorie), San Donato, Voltaia e Talosa (due vittorie), Gracciano, Cagnano, Poggiolo e Coste (una vittoria).

Categorie
news ed eventi

Glifosate vietato in Italia dal Ministero: proteste dei viticoltori nel Sannio

Arriva a sorpresa in Italia, dopo il dietrofront di metà maggio dell’Organizzazione mondiale della sanità, il divieto di utilizzo del Glifosate e dei prodotti contenenti sostanza attiva. A decorrere dal 22 agosto 2016, entrerà in vigore la “revoca di autorizzazioni all’immissione in commercio” e la “modifica delle condizioni d’impiego di prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva glifosate in attuazione del regolamento di esecuzione (UE) 2016/1313 della Commissione del 1° agosto 2016”. La Rai aveva dedicato una puntata della trasmissione Presa Diretta alla preoccupazione degli abitanti delle zone vinicole del Prosecco. Sul banco degli imputati era finito proprio l’utilizzo del Glifosate e di altri prodotti fitosanitari “potenzialmente dannosi per la salute”. E nel Sannio, come riportato da vinialsupermercato.it il 27 marzo 2016, la drastica limitazione dell’utilizzo di fitofarmaci e Glifosate prevista dalle ordinanze di alcuni Comuni rischiavano, secondo Salvatore Falato, presidente dell’Associazione Strada dei Vini e dei Prodotti Tipici Sanniti, “di mettere a rischio la raccolta delle uve in occasione della vendemmia 2016”. Falato non si oppone al divieto di utilizzo del glifosate, erbicida del quale non si conoscono ancora con certezza i possibili danni in termini di salute umana e ambientale. Non condivide, piuttosto, “il modo in cui è stato fatto il divieto nelle ordinanze e la generalizzazione dell’utilizzo del Glifosate con fitofarmaci”. “Con le particolari limitazioni previste dalle ordinanze – evidenziava Falato – c’è il rischio di compromettere seriamente il lavoro nei vigneti necessario alla produzione di uve e di vini, anche per le colture biologiche, con seri danni economici per i produttori già dalla prossima campagna vitivinicola”.  Tra i Comuni coinvolti proprio Castelvenere, ma anche Guardia Sanframondi e Casalduni, tutte zone a vocazione vitivinicola.

Il 12 agosto, l’ufficiale presa di posizione del Ministero della Salute. Che, “ritenuto di dover procedere alla revoca dei prodotti fitosanitari contenenti Glifosate con il coformulante Ammina di sego polietossilata (n. CAS 61791- 26-2”, ha decretato “a decorrere dal 22 agosto 2016 la revoca dell’impiego nelle aree frequentate dalla popolazione o dai gruppi vulnerabili quali parchi, giardini, campi sportivi e aree ricreative, cortili e aree verdi all’interno di plessi scolastici, aree gioco per bambini e aree adiacenti alle strutture sanitarie; revoca dell’impiego in pre raccolta al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura; inserimento nella sezione delle prescrizioni supplementari dell’etichetta in caso di impieghi non agricoli, della seguente frase: ‘divieto, ai fini della protezione delle acque sotterranee, dell’uso non agricolo su suoli contenenti una percentuale di sabbia superiore all’80%; aree vulnerabili e zone di rispetto'”. Il decreto stabilisce inoltre la “revoca dell’autorizzazione all’immissione in commercio e all’impiego dei prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva Glifosate ed il coformulante Ammina di sego polietossilata”.

Eppure, il rapporto del Panel of Experts on Pesticide Residues in Food and the Environment, commissionato dall’Oms, sembrava dare ragione a chi sosteneva che il Glifosate non fosse pericoloso per la salute. “È improbabile  – recita il documento – che l’assunzione di Glifosato attraverso la dieta sia cancerogena per l’uomo. La grande maggioranza delle prove scientifiche indica che la somministrazione di Glifosato e di prodotti derivati a dosi fino a 2000 milligrammi per chilo di peso per via orale, la più rilevante per l’esposizione con la dieta, non è associata ad effetti genotossici nella stragrande maggioranza degli studi condotti su mammiferi”.

Categorie
news ed eventi

Cantine in Piazza a Montepulciano

Non si ferma l’estate a Montepulciano e le fresche serate estive sono tutte all’insegna del Vino Nobile. Con questo spirito il Consorzio propone come sempre il tradizionale appuntamento di “Cantine in Piazza”. Venerdì 19 agosto, a partire dalle 20, scenderanno in Piazza Grande oltre venti cantine di Montepulciano per presentare ad appassionati e ai tanti turisti il meglio delle loro produzioni. Il tutto in abbinamento ai prodotti tipici del territorio selezionati dal Magistrato delle Contrade del Bravìo delle Botti, che è anche partner della manifestazione. A partire dalle ore 20 di venerdì 19 agosto come detto in Piazza Grande, cuore della città di Montepulciano, i produttori di Vino Nobile faranno degustare ai visitatori, agli appassionati ed ai turisti le migliori produzioni vitivinicole del territorio. Durante la serata, promossa dal Consorzio del Vino Nobile in collaborazione con il Magistrato delle Contrade, sarà possibile degustare il Nobile Docg, ma anche gli altri prodotti come il Rosso di Montepulciano Doc e gli altri vini di qualità del territorio, in abbinamento a prodotti tipici. A guidare la degustazione e ad illustrare le caratteristiche delle diverse etichette e delle altre specialità locali, saranno gli stessi produttori. Il tutto sarà accompagnato dalla musica. Cantine in Piazza fa come sempre da prologo al fine settimana di “A Tavola con il Nobile”, il concorso enogastronomico giunto quest’anno alla quattordicesima edizione che quest’anno si svilupperà nelle giornate di sabato 20 e domenica 21 agosto. E’ la sfida ai fornelli ideata dal Consorzio del Vino Nobile con il giornalista del Tg2, Bruno Gambacorta che quest’anno avrà come testimonial d’eccezione il volto televisivo e voce radiofonica di Federico Quaranta, in arte Fede, conduttore dello storico programma di Radio 2 Rai Decanter e presentatore tra le altre cose di Linea Verde Orizzonti, oltre che giurato speciale della Prova del Cuoco di Rai 1.

L’obiettivo che dovranno centrare le contrade sarà quello di sposare al meglio il Vino Nobile con il piatto proposto per questa edizione. Dopo l’esperienza dei “pici”, della “nana” (anatra),  della carne di cinta senese e delle verdure dell’orto, quest’anno le contrade si dovranno cimentare in secondi piatti a base di selvaggina, il tutto rispettando la tradizione gastronomica locale. In occasione di sabato 20 agosto con la prima sessione di degustazioni, alcune contrade apriranno le porte anche al pubblico per far degustare le ricette della tradizione. I menu potranno essere assaggiati anche durante l’arco di tutta la prossima settimana, nelle contrade, ma anche nei ristoranti di Montepulciano che per l’occasione abbineranno piatti della tradizione locale al Vino Nobile. A giudicare il lavoro delle contrade in cucina saranno quattro commissioni composte da venti giornalisti provenienti da tutto il mondo. Domenica 21 agosto la giuria concluderà il giro di assaggi con le votazioni finali e alle ore 16.00, presso il Teatro Poliziano, sarà svelato il vincitore in occasione anche della presentazione del panno del Bravìo. La scorsa edizione era stata vinta per la terza volta consecutiva dalla contrada di Talosa.

Categorie
news ed eventi

Primitivo di Manduria da uve Corvina: gaffe dell’imbottigliatore Lidl

Che non si tratti di una rivoluzione nel disciplinare di produzione del Primitivo di Manduria Doc, è evidente.

Fa bene alla salute, piuttosto, credere che quella di Contri Spumanti Spa sia una gaffe epocale. L’imbottigliatore del Primitivo di Manduria in vendita nei supermercati Lidl indica, sul proprio sito web, d’aver utilizzato uve Corvina per la produzione del vino pugliese.

D’accordo: la Lu. Co. Spa ascritta sull’etichetta posteriore del Primitivo – sigla che rimanda appunto alla Luciano Contri Spumanti Spa – ha sede a Cazzano di Tramigna, piccolo Comune di 1500 anime in provincia di Verona. La terra eletta della varietà autoctona denominata Corvina veronese, dalla quale si ottengono i grandi vini della Valpolicella, tra cui il noto Amarone.

Ma il Primitivo di Manduria Doc, secondo il rigido disciplinare, “deve essere ottenuto dalle uve provenienti dai vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica: Primitivo: minimo 85%; possono concorrere, da sole o congiuntamente, alla produzione del suddetto vino, le uve dei vitigni a bacca nera non aromatici, idonei alla coltivazione nelle province di Taranto e Brindisi, fino a un massimo del 15%”. Dunque il Corvina, qui non c’azzecca.

In particolare, la gaffe di Contri Spumanti Spa riguarda il Primitivo di Manduria Doc Contessa Carola, fresco della medaglia d’argento al concorso Enolions 2015. E capace di aggiudicarsi un’altra sfilza di premi, con le annate 2013, 2011 e 2010: medaglia d’oro all’Asia Wine Trophy 2014 e al Berliner Wein Trophy 2014, nonché medaglie d’argento all’International Wine & Spirit Competition 2014.

Un altro vino, dunque, rispetto a quello della linea Ca’ dè Monaci in vendita nei supermercati Lidl, che non figura sul sito web aziendale della Lu.Co. Spa di Cazzano di Tramigna. Spesso, infatti, la catena tedesca, così come altre insegne del panorama della Gdo italiana, commissionano la produzione di linee ad-hoc a produttori e imbottigliatori, in modo da ottenere un’etichetta propria, riconoscibile e distinta rispetto al resto della produzione.

“E’ largamente riconosciuta ed apprezzata la capacità dell’azienda di rispondere alle esigenze del mercato attraverso packagings personalizzati”, si può leggere sul sito Internet della Contri Spumanti Spa. Una “personalizzazione” che, a volte, rischia di apparire fuori dalle righe. Dei disciplinari.

Categorie
news ed eventi

Vendemmia 2016, Italia meglio della Francia per quantità

Al via la vendemmia in Italia che si prevede nel 2016 con una produzione complessivamente in aumento di almeno il 5% rispetto ai 47,5 milioni di ettolitri dello scorso anno anche se con un andamento fortemente differenziato tra le diverse regioni, che varia dalla previsione di crescita del 15% in Puglia al calo del 10% in Lombardia, per effetto del bizzarro andamento climatico. Comunque meglio della Francia, in termini di quantità. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che la vendemmia del 2016 è iniziata quest’anno con un ritardo di quasi una settimana rispetto allo scorso anno quando pero’ era stata condizionata dal grande caldo e siccità con la raccolta più precoce dell’ultimo decennio. Il distacco del primo grappolo di uva quest’anno è avvenuto nell’azienda agricola Faccoli in via Cava a Coccaglio, nella provincia di Brescia in Franciacorta con il distacco delle uve Chardonnay per la produzione di spumanti che tradizionalmente sono le prime ad essere raccolte in tutta Italia. Molto dipenderà dai mesi di agosto e settembre ma, come evidenzia la Coldiretti, le escursioni termiche degli ultimi giorni con gli abbassamenti di temperature specie quelle minime fanno ben sperare per una annata di buona qualità, dopo un inverno particolarmente mite e un germogliamento anticipato. La primavera ha fatto segnare temperature spesso sotto la media e anche fenomeni di gelate tardive e tempo umido un po’ in tutta Italia ma specie nel nord est mettendo a dura prova il lavoro dei viticoltori per garantire la sanità delle uve. In Italia la vendemmia parte con le uve Pinot e Chardonnay in un percorso che, precisa la Coldiretti, proseguirà a settembre ed ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e che si concluderà addirittura a novembre con le uve di Aglianico e Nebbiolo e Nerello. Le stime della Coldiretti dunque saranno progressivamente definite perché molto dipenderà dall’andamento climatico delle settimane precedenti la raccolta.

“PROMUOVERE E TUTELARE IL MADE IN ITALY”
Dal punto di vista quantitativo è probabile che l’Italia conquisterà anche quest’anno il primato produttivo rispetto alla Francia dove – sottolinea la Coldiretti – le prime stime per il 2016 danno una produzione in leggero calo sul 2015, a causa delle gelate tardive e della forte pressione delle malattie fungine. In Italia se non ci saranno sconvolgimenti si prevede che la produzione Made in Italy sarà destinata per oltre il 40 per cento – precisa la Coldiretti – ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola. Nel primo quadrimestre del 2016 le esportazioni di vino Made in Italy sono ulteriormente aumentate del 2 per cento in valore rispetto al record storico fatto segnare lo scorso anno, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, con il risultato che oltre la metà del fatturato realizzato dal vino quest’anno sarà ottenuto dalle vendite sul mercato estero.

Con l’inizio della vendemmia in Italia si attiva un motore economico che genera quasi 10 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino e che da opportunità di lavoro nella filiera a 1,3 milioni di persone. La vendemmia 2016, ricorda la Coldiretti, coinvolgerà 650mila ettari di vigne, dei quali ben 480mila Docg, Doc e Igt e oltre 200mila aziende vitivinicole. La ricaduta occupazionale riguarda sia per le persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia per quelle impiegate in attività connesse e di servizio. Secondo una ricerca di Coldiretti, per ogni grappolo di uva raccolta si attivano ben diciotto settori di lavoro dall’industria di trasformazione al commercio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con trasporti, accessori, enoturismo, cosmetica, bioenergie e molto altro.

“Il futuro del Made in Italy – commenta Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti – dipende dalla capacità di promuovere e tutelare le distintività che è stata la chiave del successo nel settore del vino dove ha trovato la massima esaltazione la valorizzazione delle specificità territoriali che rappresentano la vera ricchezza del Paese. Il vino italiano è cresciuto scommettendo sulla sua identità con una decisa svolta verso la qualità che ha permesso di conquistare primati nel mondo dove oggi 1 bottiglia esportata su 5 è Made in Italy”.

Categorie
news ed eventi

Calici di Stelle 2016: bilancio da 1 milione di wine lovers

Cultura del vino e territori sempre più nel segno dell’enoturismo con Calici di Stelle (6-14 agosto in tutta Italia), la kermesse estiva del Movimento Turismo Vino organizzata in collaborazione con Città del Vino che oggi chiude con un bilancio più che positivo, malgrado le nuvole e la pioggia di alcuni giorni, e con il pieno di visitatori che hanno brindato alle stelle tra tasting e proposte all’insegna di arte, musica e astronomia. Oltre un milione i turisti, anche stranieri (pari a circa il 20%), stimati nelle centinaia di comuni e cantine sparsi per lo Stivale, mentre sono state 160 mila le bottiglie stappate durante tutta la manifestazione. Un’occasione per scoprire l’universo vino a diretto contatto con i produttori, ma anche per vivere il fascino dei vigneti e dei centri storici del Paese nelle notti più suggestive dell’anno. “La valorizzazione dei nostri territori vitivinicoli – dichiara Carlo Pietrasanta, presidente del Movimento Turismo Vino – è l’obiettivo principale di questa manifestazione. Da anni il Movimento Turismo Vino e Città del Vino, infatti, stanno lavorando insieme per sviluppare e far comprendere il valore promozionale di Calici di Stelle che passa attraverso proposte di qualità e un dialogo costante tra i diversi attori dei territori. E il turista, attento anche in questa occasione, ne ha avuto la dimostrazione grazie a eventi mai banalmente legati al bere, ma mirati alla conoscenza della ricchezza culturale dei centri storici e delle produzioni che rendono unica tutta l’Italia del vino”.

“Oltre 150 città del vino coinvolte, migliaia di persone che hanno invaso piazze e centri storici – dichiara Floriano Zambon, presidente di Città del Vino  – questo è sicuramente il dato più bello di una festa che ogni anno cresce e migliora. Non solo degustazioni, ma anche momenti di incontro e riflessione su alcuni temi importanti hanno caratterizzato le varie iniziative, insieme a spettacoli e avvenimenti culturali. Insomma, abbiamo dimostrato ancora una volta che il vino è cultura e che i nostri territori possono continuare a crescere nella qualità dell’offerta enoturistica rafforzando la collaborazione tra la nostra Associazione e il Movimento Turismo del Vino”.

Exit mobile version