Anno d’oro, il 2021, per il Prosecco Doc che raggiunge quota 627,5 milioni di bottiglie. Un dato che va ben oltre la sbornia del successo della nuova tipologia Prosecco Rosé, che ha “gonfiato” i dati relativi al 2020.
La versione rosata delle bollicine venete Doc pesa comunque sul bilancio finale dello scorso anno, con 71,5 milioni di bottiglie. «Ma il dato più interessante – chiosa il Consorzio di Treviso – è probabilmente quello relativo alla valorizzazione della singola bottiglia, che all’export, in USD (dollari, ndr), ha superato il 4%».
PROSECCO DOC, ZANETTE: «DIECI ANNI ENTUSIASMANTI»
«Dopo dieci anni entusiasmanti – spiega il presidente Stefano Zanette – il nostro obiettivo è quello di consolidare il successo della Denominazione. Il che significa progettare il futuro dell’intera filiera, con uno sguardo attento ai consumatori, al territorio e alle sue comunità. Coinvolgendo attivamente, nella sua realizzazione, l’intero sistema produttivo e non solo».
Centrale il tema della promozione, che passerà sempre più da una parola chiave: coinvolgimento. «Si tratta di un lavoro di tessitura – spiega il direttore generale del Consorzio di Tutela del Prosecco Doc, Luca Giavi – l’impegno appare non banale. Oserei dire di traduzione in un linguaggio adatto al grande pubblico, di un corredo valoriale che appartiene al territorio e nel quale la comunità veneta così come quella del Friuli Venezia Giulia vorremmo si riconoscessero sempre più profondamente».
PAROLA D’ORDINE «COINVOLGIMENTO»
Valori umani universali come leggerezza, immediatezza, cordialità, convivialità, accoglienza, qualità che facilmente i consumatori di tutto il mondo riconoscono alle nostre produzioni», precisa Giavi.
Fondamentale la risposta del mercato, che sta dando ragione al management consortile. L’export del Prosecco Doc vola. Tanto da aver fatto registrare, nei primi tre trimestri del 2021 – complice certamente la pandemia – un + 30% di quota.
«Il lavoro da fare è ancora tanto – ammette il presidente Zanette – a breve presenteremo quella che potremmo definire l’Agenda 2030 della Doc Prosecco. Questo è il grande, imprescindibile lavoro che ci attende per coinvolgere attivamente l’intero sistema produttivo verso una crescita realmente condivisa. Con uno sguardo attento ai consumatori, al territorio e alle sue comunità».
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