Montepulciano d’Abruzzo: un nuovo corso stilistico per affrontare le sfide del mercato

I migliori assaggi all’anteprima 2024

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Migliori Montepulciano d’AbruzzoIl Montepulciano d’Abruzzo si evolve, rispondendo ai nuovi trend di consumo che vedono i vini rossi in difficoltà rispetto alla crescente popolarità di bianchi e spumanti. La denominazione abruzzese, tra le più conosciute e apprezzate nel panorama enologico internazionale, si sta muovendo verso un profilo più fresco e agile, privilegiando beva e acidità a discapito di concentrazione e alcol. Un cambiamento che potrebbe portare anche a un riposizionamento del valore medio, con un incremento della percezione qualitativa.

Queste le principali evidenze emerse dall’Anteprima Montepulciano d’Abruzzo 2024, evento svoltosi lo scorso weekend nelle suggestive sale di Borgo Spoltino a Mosciano Sant’Angelo (Teramo). Per la prima volta, la manifestazione ha visto la partecipazione congiunta del Consorzio Colline Teramane e del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, segnando un passo importante per la promozione unitaria della denominazione. Migliori Montepulciano d’Abruzzo

Le Riserve delle Colline Teramane protagoniste assolute

Tra i vini più convincenti della rassegna spiccano le Riserve della Docg Colline Teramane, autentiche perle enologiche in grado di dimostrare il massimo potenziale del Montepulciano in Abruzzo. Più complessa, invece, la situazione dei rossi “base” della vendemmia 2022, che faticano ancora a trovare un profilo unitario e a garantire una pulizia di sorso ottimale, sebbene non manchino alcune interessanti eccezioni.

L’Anteprima ha visto la partecipazione di 26 campioni della Docg Colline Teramane e ben 69 campioni di Montepulciano d’Abruzzo Doc, degustati alla cieca e suddivisi per sottozone, nel segno della cosiddetta “Montepulciano Revolution”. L’obiettivo è quello di valorizzare al meglio la territorialità delle diverse aree di produzione.

Tenuta I Fauri: la perla dell’Anteprima Montepulciano 2024

Uno dei vini più acclamati dell’evento è stato il Montepulciano d’Abruzzo Doc Riserva Vigna Santa Cecilia 2020 di Tenuta I Fauri, che dimostra come la menzione “vigna” possa esaltare il lavoro di vignaioli attenti alla qualità. Un’etichetta prodotta in sole 3.000 bottiglie nelle migliori annate, con uve provenienti da Francavilla al Mare (Chieti), in Contrada Santa Cecilia. La vinificazione prevede una macerazione fermentativa di 10-12 giorni in cemento e un affinamento di 18 mesi in barrique, tonneaux e botte ovale.

Il risultato? Un vino dal grande frutto polposo e una sottile nota fumé al naso, perfettamente bilanciato tra terziari e frutto (con la visciola in evidenza). Una spalla acida vibrante e un tannino elegante completano il quadro di un Montepulciano di assoluta finezza, firmato da Luigi e Valentina Di Camillo.

L’anfora conquista il Montepulciano d’Abruzzo: Cirelli e Tenuta Morganti in evidenza

Grande attenzione anche per le interpretazioni del Montepulciano d’Abruzzo in anfora. Tra le migliori espressioni emerse all’Anteprima 2024, spicca il Montepulciano d’Abruzzo Doc “Anfora” di Cirelli Wines (Atri, Teramo). Un vino che esalta il frutto tipico del vitigno, con una chiusura sapida e una trama tannica di grande finezza. Il produttore Francesco Cirelli conferma la sua filosofia improntata sulla territorialità: “Lavoro affinché i miei vini rispecchino al massimo il territorio, la stagione e il mio modo di essere”.

Sempre in anfora, si distingue il “Dolcenera” di Tenuta Morganti, cantina di Torano Nuovo (Teramo) gestita dalle sorelle Gaia e Sveva Di Sabatino. Un progetto innovativo che affianca alla produzione vinicola un’accoglienza esperienziale nell’eco-glamping aziendale, con alloggi ricavati all’interno di botti di legno. Migliori Montepulciano d’Abruzzo

Colline Teramane Docg: la conferma delle Riserve

Tra gli altri assaggi di rilievo della manifestazione, degni di menzione sono:

  • Montepulciano d’Abruzzo Doc “Mammut” 2020 di Cascina del Colle (Villamagna, Terre di Chieti);
  • “Mia Natura” Bio 2022 di Tenuta Arabona (Manoppello, Colline Pescaresi);
  • “Vinosophia” 2022 di Chiusa Grande (Nocciano, Colline Pescaresi);
  • “Parhelia” 2022 di Cantina Colonnella (Teramo);
  • “Riparosso” 2022 di Illuminati (Controguerra, Teramo);
  • “Orsettino” 2022 di Fosso Corno (Torano Nuovo, Teramo).

Grande risalto anche per le Riserve della Docg Colline Teramane, con etichette di spicco come:

  • Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Docg “Alarius” 2021 di Cioti;
  • “Antares” 2021 di San Lorenzo;
  • “Strappelli” 2020 di Cantina Strappelli;
  • “Savini” 2019 di Fattoria Giuseppe Savini;
  • “Fonte Cupa” 2019 di Camillo Montori;
  • “Ipnosi” 2018 di Biagi;
  • “Luì” 2020 di Tenuta Terraviva;
  • “Orsus” 2020 di Fosso Corno;
  • “Pieluni” 2020 di Illuminati, ormai un’icona tra i grandi rossi d’Abruzzo.

L’Anteprima Montepulciano d’Abruzzo 2024 ha confermato l’evoluzione stilistica della denominazione, con un focus sempre maggiore sulla freschezza e sulla bevibilità. Le Riserve della Docg Colline Teramane continuano a rappresentare il vertice qualitativo della produzione, mentre il crescente utilizzo di anfore dimostra l’attitudine del Montepulciano a sperimentazioni innovative. Il futuro del Montepulciano d’Abruzzo si preannuncia dinamico, con l’obiettivo di coniugare tradizione e innovazione per conquistare nuove fette di mercato. Migliori Montepulciano d’Abruzzo

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